Da Ed Dolan's Econ Blog un manuale per capire qualcosa di più sui salvataggi o i fallimenti delle banche, quali sono gli strumenti, chi vince e chi perde.
29/03/13
28/03/13
Mario Monti Double Face
g.b. ha segnalato, ed eroicamente Alex ha tradotto, questa intervista a Monti pubblicata dal Guardian, in cui il nostro ex premier (ancora lì) riconferma il diffuso costume di parlare in inglese in un modo e in italiano in un altro...ma chi l'avrebbe mai detto!
Commento
di Alex: Caro g.b. e cara Carmen, per
tradurre sto pezzo con Stoico distacco servirebbero
due giorni di esercizi ZEN prima e quattro dopo la traduzione …. come siete
buoni voi due…! Oooooommmmmmm
Mario
Monti: l'UE subirà un pesante contraccolpo per colpa delle misure di austerità.
Il premier italiano ammonisce i leader europei sul fatto di non
agire abbastanza velocemente sul fronte della
disoccupazione giovanile e del risanamento delle economie allo sbando.
27/03/13
Sapir su Cipro: un bilancio intermedio
Jacques Sapir valuta le fragilità dell'accordo appena firmato: una vittoria di Pirro per la Germania che vuole mantenere i vantaggi della moneta unica scaricandone i costi sui paesi in crisi.
di Jacques Sapir - L'accordo firmato infine tra il governo di Cipro e la troika nelle prime ore
del 25 marzo è apparentemente un miglioramento rispetto a quello
respinto dal Parlamento di Cipro, che era stato firmato il 16 marzo.
La prima e più importante differenza è che i depositi sotto i
100.000 euro non saranno toccati. Ma questo accordo non fa che
confermare ciò che già sapevamo: riafferma l'egemonia della
Germania su tutto il processo di salvataggio. Soprattutto, crea un
precedente molto pericoloso. Inoltre, l'attuazione del presente
accordo dovrà affrontare molte sfide. Tenuto conto della fuga di
capitali che ha avuto luogo tra il 16 e il 25 marzo, bisognerà
tassare i conti oltre i 100.000 euro a più del 70% (e non al 30%
come inizialmente annunciato). Questo accordo è inquietante per
l'intera zona euro, ma soprattutto per Cipro, condannata
di
fatto
a
un
notevole
impoverimento.
26/03/13
Putin tenterà di salvare Cipro all’ultimo momento?
Come mai la Russia non ha approfittato dell'opportunità? O forse Putin sta solo aspettando il momento giusto?...e intanto le banche hanno rimandato la riapertura... Un'analisi geopolitica di Anatole Kaletsky su Reuters.
Traduzione di Alex
di Anatole Kaletsky - Vladimir Putin potrebbe
ripristinare lo status di grande potenza della Russia e magari passare alla
storia come leader più visionario del paese dai tempi di Pietro il Grande. Potrebbe guadagnarsi il rispetto di Pechino e Washington
evitando una seconda crisi finanziaria
globale e potrebbe altresì dimostrare che la Russia se ne intende di economia
di mercato più dell'UE.
Questa occasione miracolosa
gli si presenta a seguito della
"offerta che non potrà rifiutare" di stampo mafioso presentata
dalla UE a Cipro domenica. Si vedrà martedì mattina, se le banche a Cipro riapriranno sotto le condizioni imposte dalla Troika europea, come attualmente previsto.
24/03/13
Una cassaforte e un fucile, oppure una banca pubblica? La battaglia di Cipro
Ellen Brown su Seeking alpha punta all'aspetto più cruciale della battaglia di
Cipro: il tentativo di far passare i depositanti come dei creditori che
devono sostenere le perdite, mentre i veri creditori la fanno franca.
"Se
questi problemi diventano davvero gravi ... i piccoli risparmiatori
porteranno via i loro soldi dalle banche e si procureranno una
cassaforte e un fucile" - Martin
Hutchinson a proposito del tentativo di incursione sui depositi bancari a Cipro della UE.
22/03/13
Sapir su Cipro: Draghi usa il blocco della liquidità.
Per Jacques Sapir con quest'atto di forza nei confronti di Cipro la BCE ha gettato la maschera: si cerca l'accordo con la pistola alla tempia. E le conseguenze saranno molto gravi, comunque vada.
Il
"blocco della liquidità" attuato dalla BCE a
Cipro è un atto di straordinaria gravità, le cui conseguenze devono
essere studiate attentamente. La decisione di Mario Draghi si
concentra su due aspetti: prima di tutto la BCE non alimenta più
la Banca centrale di Cipro di contante, in secondo luogo interrompe le
transazioni tra le banche di Cipro e il resto del sistema bancario
dell'area dell'euro. Quest'ultima misura è di gran lunga la più
grave.
Da
un lato, è una condanna a breve termine delle banche Cipriote (ma
anche delle società con sede a Cipro, che siano Ciprote o no) perché
ormai non possono più fare transazioni con il resto dell'eurozona.
D'altra
parte, equivale a un "blocco" economico, che in
diritto internazionale equivale a un "atto di guerra".
Questo per comprendere la gravità della decisione di Mario Draghi, che potrebbe anche essere oggetto di un ricorso dinanzi a un
tribunale internazionale. In altre parole, questa responsabilità assunta da Mario Draghi
potrebbe, un giorno, farlo comparire davanti a un tribunale,
internazionale o meno.
21/03/13
Greci sbalorditi nel sentire i deputati Ciprioti attaccare la UE e respingere il piano di salvataggio
Keep Talking Greece racconta il rammarico e lo stupore dei Greci: forse c'era "un'altra via" rispetto alla resa senza combattere del loro governo?
A sentire
il dibattito nel Parlamento Cipriota per il
voto cruciale sul prelievo sui depositi bancari, i
Greci sono rimasti sbalorditi e verdi di invidia. L'Eurogruppo ha imposto delle
condizioni al piano di salvataggio che sono state rifiutate
dai Ciprioti.
La discussione nel Parlamento cipriota era appena iniziata che un amico mi ha chiamato:
"Guardali,
guardali! Dicono NO alla Troika, respingeranno la tassa sui conti
bancari, e i nostri politici hanno detto Sì ad ogni punto e
virgola imposto dalla troika. Vergogna! "
20/03/13
La Transfer Union dal Sud al Nord
Su segnalazione di Alessio, estraggo da un lungo post su snbchf.com a proposito della crisi di Cipro (linkato anche da 48) una breve ed efficace sintesi sui "salvataggi di facciata", che li presenta per quello che realmente
sono: un'operazione di riscossione di crediti (scaricati sui contribuenti) che porta al
trasferimento di risorse dai paesi periferici alla Germania
Se traiamo
le giuste conclusioni comprendiamo che la frase "unione di
trasferimento dalla Germania verso la periferia", spesso usata
dai critici tedeschi della crisi dell'euro, non ha in realtà alcun fondamento,
nonostante i "bail-out di facciata".
- La Germania è in grado di rifinanziarsi con un interesse quasi a zero mentre i paesi periferici pagano il 5% o più sui titoli a 10 anni;
19/03/13
Financial Times: In Europa si sta rischiando la corsa agli sportelli
L'assurda mossa dei ministri delle finanze dell'eurozona rischia di scatenare una corsa agli sportelli in tutti i paesi periferici, che per Wolfgang Munchau a questo punto sarebbe il comportamento più razionale
Traduzione di Alex
Wolfgang Munchau sul Financial Times non usa mezzi termini, e ricorda una famosa frase di Sir Mervin King, il governatore della Banca d'Inghilterra: "non è razionale
incominciare una corsa agli sportelli, ma
è razionale parteciparvi una volta che è iniziata". E sono proprio i ministri delle finanze dell'eurozona che le hanno dato il via, sabato mattina, decidendo l'haircut ai depositi delle banche Cipriote e facendo decadere la garanzia sulla copertura assicurativa dei depositi bancari.
18/03/13
CHI SEMINA VENTO...
Un bell'articolo segnalato da Cobraf su Coppola Comment che spiega nel dettaglio circostanze ed effetti della "spuntatina" ai depositi ciprioti
Traduzione di Alex
Le modalità di salvataggio delle banche di Cipro hanno
scioccato il mondo. Per la prima volta verranno colpiti anche i piccoli
risparmiatori.
I piccoli risparmiatori a lungo sono stati considerati intoccabili. Sebbene in termini di rischio siano teoricamente equiparati ai detentori di obbligazioni ed ai grandi risparmiatori, in pratica sono sempre stati protetti - di solito dai contribuenti. Poiché in quasi ogni nazione sviluppata i piccoli risparmi vengono assicurati, c'è sempre stato il diffuso convincimento che non si dovesse mettere in conto alcuna perdita qualora le banche invece di esser lasciate fallire, venissero salvate.
I piccoli risparmiatori a lungo sono stati considerati intoccabili. Sebbene in termini di rischio siano teoricamente equiparati ai detentori di obbligazioni ed ai grandi risparmiatori, in pratica sono sempre stati protetti - di solito dai contribuenti. Poiché in quasi ogni nazione sviluppata i piccoli risparmi vengono assicurati, c'è sempre stato il diffuso convincimento che non si dovesse mettere in conto alcuna perdita qualora le banche invece di esser lasciate fallire, venissero salvate.
17/03/13
Il drammatico discorso del Presidente di Cipro
Da ZeroHedge il discorso del Presidente Cipriota, che evidentemente non aveva un Piano B, e che posto davanti al ricatto non trova di meglio che rapinare i risparmi dei suoi cittadini promettendo in cambio il miraggio di una duratura ripresa.
E'
ben noto che la profonda crisi economica e lo stato di emergenza in
cui il paese si è trovato non risale all'ultima quindicina di giorni
da quando abbiamo assunto l'incarico di governare il paese.
Lo
stato di emergenza e la natura critica di questi tempi non mi
consentono, come non permettono a nessuno, di indulgere in uno
scambio di accuse.
16/03/13
Sapir: un suicidio politico
Altro che effetti di un'uscita dall'euro, qui Jacques Sapir illustra gli effetti del rimanere nell'euro!
13
marzo 2013
Così,
il governo si appresta a utilizzare il procedimento del decreto-legge
per accelerare le sue "riforme". Questo procedimento è
stato usato negli ultimi anni, ma era riservato a questioni più
tecniche, come ad esempio la pianificazione urbana nel contesto della "Grenelle
Environnement". Il suo utilizzo su temi particolarmente
sensibili ci riporta ai decreti-legge adottati nel 1967 da Georges
Pompidou, Primo Ministro, sulla sicurezza sociale. Si potrà
convenire che questo precedente non depone a favore del governo o del
procedimento che ha scelto. In effetti, non possiamo immaginare un
momento peggiore per cercar di operare delle forzature in campo sociale.
14/03/13
Se vogliamo salvare le piccole e medie imprese...
Iceberfinanza ha lanciato una petizione allo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica e la politica del nostro Paese ad uno scongelamento del credito in
tutta Europa, anche se, come lui stesso ammette, oggi i problemi sono strutturali e vanno bel aldilà di questa iniziativa.
Vi invito quindi a firmare l'appello e a diffonderlo, ma anche a leggere e diffondere l'esauriente commento di 48, che condivido in pieno e riporto qua sotto, che come sempre fa il punto esatto della situazione e sottolinea come i problemi vadano molto oltre la portata dell'appello, e richiedano un ripensamento radicale delle regole dell'UE e un'uscita dai disastri della moneta comune. Se vogliamo salvare le piccole e medie imprese...
La morte lenta delle imprese italiane per credit crunch
Sul Telegraph Ambrose Evans Pritchard rilancia l'allarme sulla crisi delle nostre imprese, e degli altri paesi del ClubMed....
The Telegraph - Gli
imprenditori Italiani hanno lanciato l'allarme sull'emergenza credito
per le imprese, che a migliaia sono a corto di finanziamenti e
minacciano di cadere nella più profonda depressione.
Confindustria,
l'associazione degli industriali, ha dichiarato che il 29% delle
imprese italiane non può far fronte alle spese di esercizio ed è
in crisi di liquidità. E' in corso una "terza fase del credit
crunch" che ripete gli shock del 2008-2009 e del 2011.
Secondo
una ricerca condotta da Confindustria, l'economia risulta
intrappolata in un circolo vizioso, in cui le banche sono troppo in
crisi per fare prestiti, e fanno cadere nel baratro sempre più
imprese. Ci sono migliaia di fallimenti ogni giorno.
11/03/13
Nel caso abbiate bisogno di altre prove che è stupido tagliare la spesa pubblica in un'economia debole ...
Su Business Insider la risposta empirica al dilemma tra austerità e politiche espansive nel bel mezzo di una recessione - se per caso ce ne fosse ancora bisogno...
Esistono due approcci di base sul modo di stabilizzare la nostra pessima economia.
Esistono due approcci di base sul modo di stabilizzare la nostra pessima economia.
La
logica di questo approccio si basa sulla teoria che la nostra
economia è pessima perché il nostro governo spende più di quanto
incassa e il deficit che ne risulta crea "incertezza".
Una volta che questo deficit spending sarà ridotto, secondo questa
teoria, l'incertezza sparirà, e la fiducia tornerà. E quindi la
nostra economia sarà in grado di riprendersi sul serio.
07/03/13
L’onorevole Tremonti ed i “Gentili colpi di stato”
Ricevo da Alex queste considerazioni sulle dichiarazioni di Tremonti all'Ultima Parola - che parla del governo ricattato e del golpe bianco - a cui dedico un post perché, è vero, non si può sorvolare come se niente fosse su dichiarazioni di una tale gravità fatte da un ex ministro, che non è proprio uno de passaggio... (e in fondo un invito ai Grillini)
05/03/13
Default sovrani e regole dell'ingegneria
Su Voxeu un bel post del prof. Ugo Panizza sulla necessità di non rimandare dei default inevitabili, che rischiano poi di essere gestiti con politiche dettate dal panico
di
Ugo Panizza, 2 mar 2013
I politici incaricati di attuare delle ristrutturazioni del debito sovrano farebbero bene a seguire l'esempio degli ingegneri: sapere che cosa si è rotto, e sapere esattamente cosa la loro soluzione si propone di risolvere. Questo articolo sostiene che l'Europa deve trovare il modo di evitare politiche dettate dal panico.
La crisi europea e la recente sentenza (v., ad esempio, Gelpern 2012) della Corte d'Appello degli Stati Uniti su NML Capital Ltd. contro Repubblica dell'Argentina hanno riacceso il dibattito sulla ristrutturazione del debito sovrano. Questo post utilizza le regole della tecnica ingegneristica per portare avanti l'idea della creazione di un meccanismo strutturato di gestione delle crisi del debito sovrano (per maggiori dettagli, vedere Panizza 2013).
04/03/13
La più grande bugia che si continua a raccontare in Europa
Business Insider smonta la tesi che il governo Monti sia servito a dare fiducia ai mercati - mostrando come ogni volta sia l'azione della BCE a fare la differenza sullo spread. L'ottima traduzione è di Alex
Mario Monti si può considerare il maggior perdente
delle recenti elezioni Italiane. Il primo ministro
uscente ha racimolato solo il 10% dei voti, il che rappresenta una delle
peggiori prestazioni di un presidente in carica nella storia delle elezioni. Monti è salito al potere alla fine di novembre del 2011,
quando l’impennata degli interessi sui
titoli di stato nazionali ha portato alla cacciata di Silvio Berlusconi.
Segnalazione dal Telegraph
Un articolo di Ambrose Evans Pritchard paragona le elezioni italiane a un terremoto che mina alle fondamenta la credibilità della BCE e dei piani di salvataggio - dice anche che se la BCE non comprasse i nostri titoli... il nostro paese ha dei buoni fondamentali per poter uscire senza affrontare una grave crisi.