26/04/20
ZH - Benvenuti nell’Italia Orwelliana 2020
Sul sito americano Zero Hedge si commenta la situazione italiana come uno scenario distopico orwelliano. Le restrizioni tardive, contraddittorie e allo stesso tempo draconiane imposte in Italia - che non hanno uguali negli altri paesi europei - risultano così insensate anche da un punto di vista medico e di ragionevolezza da parer rispondere a un altro scopo: quello di minare il morale degli italiani per prepararli a subire il default ormai inevitabile, a causa del lockdown e del rifiuto di qualsiasi adeguata misura di sostegno fiscale. Lo strumento del MES è già stato predisposto, e così la task force di emergenza, già premunitasi di ogni immunità civile e penale.
Zero Hedge, 24 Aprile 2020
In Italia circola un video che mostra un poliziotto armato che interrompe bruscamente la celebrazione della Messa in una piccola città del nord della Lombardia, ordinando al sacerdote di interrompere immediatamente la celebrazione e di far uscire i partecipanti. Il sacerdote rifiuta e prosegue la Messa, dicendo al Carabiniere che ci sono solo 13 partecipanti alla Messa, ben distanziati tra loro e ognuno con una mascherina. Il sacerdote verrà successivamente multato di 680 euro e ciascun partecipante 280 euro, tutti per violazione delle attuali misure del governo contro gli eventi pubblici a causa del Covid-19.
Non importa se il poliziotto ignorava totalmente il Codice Penale italiano che afferma (art. 405) che chiunque interrompa i riti religiosi all'interno di un'area pubblica o di un edificio pubblico (una Chiesa in questo caso) potrebbe subire una pena detentiva fino a 2 anni. Non importa l'arte. 19 della Costituzione italiana che tutela specificamente la libertà di religione e i riti religiosi. L'attuale governo italiano, probabilmente il peggiore della storia italiana recente e remota, ha abbandonato ogni possibile maschera di decenza e rispetto almeno delle leggi fondamentali come la Costituzione italiana che - teoricamente - dovrebbero essere al di sopra di qualsiasi altra legge del paese.
25/04/20
Wolfgang Munchau - Italia e Spagna piegate: passa il Recovery Fund tedesco
Wolfgang Munchau, direttore di Eurointelligence ed editor del Financial Times, commenta il “recovery fund” su cui il Consiglio Europeo giovedì ha trovato un accordo di massima, sebbene solo nelle intenzioni. Italia e Spagna ne escono sconfitte e passa il piano presentato dai tedeschi, con un fondo assolutamente insufficiente in termini di ampiezza, tardivo nell’applicazione, e da implementare in modalità tale da non farne assolutamente uno strumento di stimolo fiscale, di cui invece ci sarebbe bisogno. Munchau sottolinea il fallimento di Conte nelle trattative, dovuto all’incapacità di fare squadra con altri paesi, ma anche all’inadeguata conoscenza dei meccanismi di funzionamento della UE.
di Wolfgang Munchau, 24 aprile 2020
Nella nostra valutazione dell’impatto economico delle misure finora concordate, sappiamo già gran parte di quanto è necessario conoscere. Il Consiglio Europeo ha trovato un accordo sulla versione di Angela Merkel, e non sui Coronabond né sulla proposta spagnola. Come riportato da FAZ stamattina, il piano prevede che la UE aumenti il suo bilancio dall’attuale 1,2% al 2% per un periodo di due o tre anni. Questo aumento non avverrà sotto forma di contributi diretti da parte dei paesi membri, ma sotto forma di garanzie. L’articolo stima il volume annuale a una somma di 100 miliardi di euro, ovvero, secondo i nostri calcoli, lo 0,6% del PIL dell’Unione Europea (EU-27). Il totale dei prestiti che potrebbero essere fatti sarebbe nell’ordine di 250-300 miliardi di euro nell’arco di due o tre anni.
24/04/20
Martin Wolf – Perché la BCE può salvare l’eurozona
"La BCE ha una potenza di fuoco praticamente illimitata ed è l'unica istituzione UE con la volontà e la capacità di agire", scrive Martin Wolf nella sua opinione sul Financial Times. Le alternative, come il ricorso al MES o i "coronabond" (o eurobond) sono inadeguate, troppo deboli e comunque controverse dal punto di vista politico per essere realizzate. Wolf, da europeista, si augura che la potenza di fuoco della BCE sia utilizzata per il salvataggio dell'euro, e questa non è esattamente la finalità che condividiamo. È comunque interessante che le voci più disparate si stiano sollevando da ogni parte per affermare con autorevolezza che non c'è altra soluzione percorribile, al momento attuale, se non un pieno e potenzialmente illimitato intervento della BCE con emissione di moneta, e che i prestiti sono del tutto inadeguati alla situazione.
di Martin Wolf, 21 aprile 2020
[La BCE] ha una potenza di fuoco praticamente illimitata ed è l'unica istituzione UE con la volontà e la capacità di agire.
L’eurozona sopravviverà al Covid-19? Se ci riuscirà, sarà per le stesse due ragioni per cui è già sopravvissuta alla crisi finanziaria: il timore di una rottura rovinosa e l’azione dell’unica istituzione capace di agire sulla dimensione di scala necessaria. Nel luglio 2012 Mario Draghi disse al suo audience a Londra: “Entro il nostro mandato, la BCE è pronta a fare qualsiasi cosa sia necessaria [whatever it takes, NdT] per salvare l’euro. E credetemi, sarà sufficiente”. La BCE lo sta dicendo anche adesso. Dovrebbe essere abbastanza.
di Martin Wolf, 21 aprile 2020
[La BCE] ha una potenza di fuoco praticamente illimitata ed è l'unica istituzione UE con la volontà e la capacità di agire.
L’eurozona sopravviverà al Covid-19? Se ci riuscirà, sarà per le stesse due ragioni per cui è già sopravvissuta alla crisi finanziaria: il timore di una rottura rovinosa e l’azione dell’unica istituzione capace di agire sulla dimensione di scala necessaria. Nel luglio 2012 Mario Draghi disse al suo audience a Londra: “Entro il nostro mandato, la BCE è pronta a fare qualsiasi cosa sia necessaria [whatever it takes, NdT] per salvare l’euro. E credetemi, sarà sufficiente”. La BCE lo sta dicendo anche adesso. Dovrebbe essere abbastanza.
Handelsblatt: non esistono aiuti senza condizioni. Gli italiani sonotroppo ricchi
Mentre in Italia si farnetica di aiuti europei incondizionati che ci sostengono, nei paesi del nucleo si suona tutt'altra musica: no ai Coronabond, prestiti con chiare condizioni, divieto assoluto di trasferimenti fiscali anche indiretti, e attacco ai risparmi degli italiani. Saranno questi ultimi, e non le istituzioni europee, a sopportare il peso della crisi. L'Unione Europea della solidarietà non esiste.
Di Sven Afhüppe, 23 aprile 2020, tradotto da @Musso___
Nemmeno nella crisi del Coronavirus la solidarietà può darsi in cambio di niente.
In questa crisi, i paesi dell'UE devono difendersi l'un l'altro. Tuttavia, un fondo per la ricostruzione può essere giustificato solo a condizioni chiare.
È ancora difficile immaginare quanto duramente l'Europa sarà colpita dalla pandemia del Coronavirus. Le previsioni dei ricercatori economici dipingono un quadro cupo a causa del calo simultaneo della domanda e dell'offerta. Ogni stato membro dovrà affrontare un grave shock economico - con il collasso delle entrate fiscali, l'aumento della disoccupazione e l'aumento del debito pubblico. Anche la Germania. Più un paese sarà colpito dal nuovo virus, più sarà difficile riavviare l'economia dopo la fine della crisi.
Di Sven Afhüppe, 23 aprile 2020, tradotto da @Musso___
Nemmeno nella crisi del Coronavirus la solidarietà può darsi in cambio di niente.
In questa crisi, i paesi dell'UE devono difendersi l'un l'altro. Tuttavia, un fondo per la ricostruzione può essere giustificato solo a condizioni chiare.
È ancora difficile immaginare quanto duramente l'Europa sarà colpita dalla pandemia del Coronavirus. Le previsioni dei ricercatori economici dipingono un quadro cupo a causa del calo simultaneo della domanda e dell'offerta. Ogni stato membro dovrà affrontare un grave shock economico - con il collasso delle entrate fiscali, l'aumento della disoccupazione e l'aumento del debito pubblico. Anche la Germania. Più un paese sarà colpito dal nuovo virus, più sarà difficile riavviare l'economia dopo la fine della crisi.
23/04/20
VoxEU - Fare spazio allo stimolo fiscale attraverso la conversione deldebito
Su VoxEU, Vesa Vihriälä, economista di spicco in Finlandia, afferma che tutti gli strumenti finanziari (MES, SURE, BEI) messi in campo dalla UE per fornire linee di credito agli stati membri durante la crisi del coronavirus sono quantitativamente inadeguati all'eccezionalità della crisi e non farebbero che aumentare il debito sovrano di chi li richiede. Inoltre, sostiene che la proposta dei coronabond, un aggiornamento degli eurobond, non ha possibilità di trovare consenso politico tra i paesi del nord a causa dei timori di mutualizzazione permanente del debito. Considera quindi più accettabile la soluzione di creare spazio per l'espansione fiscale nei paesi fortemente indebitati, come l'Italia, attraverso un programma di acquisto e conversione dei titoli detenuti dalla BCE in debito perpetuo a tasso zero: insomma, il finanziamento monetario o monetizzazione del debito, proposta analoga a quella avanzata in Italia dagli economisti della Lega Borghi e Bagnai. Secondo Vihriälä, questa misura avrebbe il non deprecabile vantaggio di evitare una futura ristrutturazione del debito italiano, che innescherebbe una crisi finanziaria molto temibile anche per i paesi creditori.
di Vesa Vihriälä*, 15 aprile 2020
Sintesi: L’alto livello di debito pubblico nell’eurozona e i dubbi sulla sua sostenibilità in alcuni degli stati membri stanno a significare che l’espansione fiscale necessaria per contrastare la crisi del COVID sarà ardua e difficile. Questo articolo sostiene che l'alleggerimento del debito da parte della BCE permetterebbe a tutti gli stati membri di finanziare le misure necessarie in maniera normale. Sebbene di fatto la remissione dei debiti passati creerebbe aspettative che ciò possa succedere di nuovo in futuro, questo azzardo morale dovrebbe essere valutato in relazione a quel che è probabile che accada senza questo sostegno.
di Vesa Vihriälä*, 15 aprile 2020
Sintesi: L’alto livello di debito pubblico nell’eurozona e i dubbi sulla sua sostenibilità in alcuni degli stati membri stanno a significare che l’espansione fiscale necessaria per contrastare la crisi del COVID sarà ardua e difficile. Questo articolo sostiene che l'alleggerimento del debito da parte della BCE permetterebbe a tutti gli stati membri di finanziare le misure necessarie in maniera normale. Sebbene di fatto la remissione dei debiti passati creerebbe aspettative che ciò possa succedere di nuovo in futuro, questo azzardo morale dovrebbe essere valutato in relazione a quel che è probabile che accada senza questo sostegno.
20/04/20
Austerità e salute: l’impatto nel Regno Unito e in Europa
Da una nostra lettrice che opera all'interno del settore della sanità, che si firma Rosa Anselmi, riceviamo la traduzione di un autorevole studio pubblicato nel 2017 dall’European Journal of Public Health. Basandosi su una gran mole di dati lo studio analizza l'impatto delle politiche di austerità sulla vita e la salute delle persone in Europa. Dice Rosa: “Questo studio conferma che l'austerità è un enorme esperimento sui popoli d'Europa, che ha inciso negativamente non solo sull’economia, ma anche sulla salute dei cittadini, sia in conseguenza dell’aumento della povertà, della disoccupazione e dei senzatetto, sia per i tagli ai servizi sanitari, la riduzione delle coperture sanitarie e le restrizioni dell’accesso all’assistenza. Voglio condividere l'appello degli autori: non si può permettere che tutto questo accada ancora!”
Traduzione di Rosa Anselmi
di David Stuckler (1,3), Aaron Reeves (3), Rachel Loopstra (2), Marina Karanikolos (4), Martin McKee (4)
1 Dondena Research Centre, University of Bocconi, Milan Italy
2 Department of Sociology, University of Oxford, Oxford, UK
3 Department of Social Inequality, London School of Economics, London, UK
4 Department of Public Health and Policy, London School of Hygiene & Tropical Medicine, London, UK
Europea Journal of Public Health, Vol. 27, Supplement 4, 2017, 18–21
Riassunto
Le misure di austerità – riduzione delle spese sociali e aumento della tassazione – danneggiano più di tutto i gruppi svantaggiati. Si sa poco circa il loro impatto sulla salute. In questa breve revisione, valutiamo le evidenze dell'impatto dell'austerità sulla salute [che si realizzano] attraverso due meccanismi principali: un "effetto rischio sociale" da aumento della disoccupazione, della povertà, della condizione di senzatetto e di altri fattori di rischio socio-economico (indiretto) e un "effetto sanitario" attraverso tagli ai servizi assistenziali, nonché riduzioni della copertura sanitaria e limitazione dell'accesso alle cure (diretto). Distinguiamo gli impatti delle crisi economiche da quelli dell'austerità come risposta ad esse. Ove possibile, verranno presi in considerazione i dati provenienti da tutta Europa, nonché sarà fatta un'analisi più approfondita delle misure di austerità del Regno Unito eseguita dagli autori di questa recensione.
Traduzione di Rosa Anselmi
di David Stuckler (1,3), Aaron Reeves (3), Rachel Loopstra (2), Marina Karanikolos (4), Martin McKee (4)
1 Dondena Research Centre, University of Bocconi, Milan Italy
2 Department of Sociology, University of Oxford, Oxford, UK
3 Department of Social Inequality, London School of Economics, London, UK
4 Department of Public Health and Policy, London School of Hygiene & Tropical Medicine, London, UK
Europea Journal of Public Health, Vol. 27, Supplement 4, 2017, 18–21
Riassunto
Le misure di austerità – riduzione delle spese sociali e aumento della tassazione – danneggiano più di tutto i gruppi svantaggiati. Si sa poco circa il loro impatto sulla salute. In questa breve revisione, valutiamo le evidenze dell'impatto dell'austerità sulla salute [che si realizzano] attraverso due meccanismi principali: un "effetto rischio sociale" da aumento della disoccupazione, della povertà, della condizione di senzatetto e di altri fattori di rischio socio-economico (indiretto) e un "effetto sanitario" attraverso tagli ai servizi assistenziali, nonché riduzioni della copertura sanitaria e limitazione dell'accesso alle cure (diretto). Distinguiamo gli impatti delle crisi economiche da quelli dell'austerità come risposta ad esse. Ove possibile, verranno presi in considerazione i dati provenienti da tutta Europa, nonché sarà fatta un'analisi più approfondita delle misure di austerità del Regno Unito eseguita dagli autori di questa recensione.
19/04/20
Nature - Bloccare le informazioni sul COVID-19 può alimentare ladiffusione della disinformazione
E' giusto o efficace che i decisori politici nascondano informazioni sulla pandemia o reprimano informazioni ritenute fake news, ipotesi complottistiche, informazioni non verificate per mantenere la calma tra la popolazione? Uno studio su oltre 240 milioni di messaggi provenienti dai social media suggerisce che non sempre è così facile distinguere tra informazioni fake e informazioni non ancora verificate che potrebbero avere un'utilità nel contrastare la pandemia: reprimerle tutte potrebbe essere controproducente. E, peggio ancora, quando i governi bloccano le informazioni o fanno deliberatamente disinformazione, nella speranza di calmare l'opinione pubblica, rischiano di minare la propria credibilità e innescare dubbi e mancanza di fiducia nel pubblico sulle loro reali motivazioni. In conclusione, i governi devono riflettere due volte prima di tacitare le comunicazioni sul COVID-19 e i consigli sul “Mantenete la calma e andate avanti” possono sortire esattamente l’effetto opposto nel contesto di un nuovo virus mortale e in evoluzione, su cui ancora abbiamo molto da imparare. Da Nature.
di Heidi J. Larson, 30 marzo 2020
Due anni fa, in risposta alle informazioni false diffuse sui social media, il relatore speciale delle Nazioni Unite sulla protezione e la promozione del diritto alla libertà di opinione ed espressione condannò i governi che impedivano la libertà di parola in nome dell’ordine pubblico. Il rapporto del relatore speciale fornì come esempio la Legge Cinese sulla Sicurezza Informatica del 2016, che “rinforza le vaghe proibizioni contro la diffusione di informazioni 'false' che perturbano l’ordine sociale o economico, l’unità e la sicurezza nazionale”.
di Heidi J. Larson, 30 marzo 2020
Due anni fa, in risposta alle informazioni false diffuse sui social media, il relatore speciale delle Nazioni Unite sulla protezione e la promozione del diritto alla libertà di opinione ed espressione condannò i governi che impedivano la libertà di parola in nome dell’ordine pubblico. Il rapporto del relatore speciale fornì come esempio la Legge Cinese sulla Sicurezza Informatica del 2016, che “rinforza le vaghe proibizioni contro la diffusione di informazioni 'false' che perturbano l’ordine sociale o economico, l’unità e la sicurezza nazionale”.
15/04/20
Un confronto tra Italia e Olanda sulla responsabilità fiscale
Una discussione su Twitter dell'economista Alexandre Afonso, professore di politica economica all'Università di Leiden in Olanda, documenta con una significativa serie di grafici come la gestione della finanza pubblica italiana non sia stata affatto più "dissoluta" che in Olanda, anzi il contrario. Oltre ai ben noti effetti perversi delle esagerate politiche di austerità adottate in Italia, Afonso mette in luce anche il paradosso insito nella Eurozona già evidenziato da De Grauwe, per cui sono proprio i paesi del Nord ad avvantaggiarsi della crisi di fiducia dei mercati nei confronti dei paesi periferici.
di Alexandre Afonso, 9 Aprile 2020
traduzione di Gilberto Trombetta
Dal 1995 l'Italia non ha mai avuto un bilancio in pareggio. Anche i Paesi Bassi hanno registrato deficit per la maggior parte degli anni, ma in generale un po' più bassi e con sporadici surplus (Eurostat).
di Alexandre Afonso, 9 Aprile 2020
traduzione di Gilberto Trombetta
Dal 1995 l'Italia non ha mai avuto un bilancio in pareggio. Anche i Paesi Bassi hanno registrato deficit per la maggior parte degli anni, ma in generale un po' più bassi e con sporadici surplus (Eurostat).
13/04/20
La denuncia di Robert F. Kennedy Jr. sul piano vaccinale globale diBill Gates e la sua richiesta di immunità
Robert F. Kennedy Junior, nipote del Presidente J.F. Kennedy e figlio del fratello Robert, sta conducendo una dura battaglia contro la campagna vaccinale globale di Bill Gates, battaglia che merita di avere spazio ed essere seguita con attenzione perché solo la massima libertà di critica e di informazione ci può tutelare dal rischio che la salute della popolazione mondiale possa essere subordinata a interessi poco trasparenti. Robert F. Kennedy Jr. denuncia nel primo articolo i vari scandali che hanno caratterizzato i piani vaccinali di Bill Gates e dell'OMS nei paesi poveri del terzo mondo, mentre nel secondo riferisce dei grossi rischi connessi alla accelerazione della ricerca per un vaccino contro il coronavirus, contro i quali non a caso Bill Gates si sta premunendo facendosi garantire l'immunità.
Traduzione di Margherita Russo
Il piano vaccinale globalista di Bill Gates: un'agenda win-win per l'industria farmaceutica e la vaccinazione obbligatoria
di Robert F. Kennedy Jr. su Childrenhealthdefence.org, 9 Aprile 2020
I vaccini, per Bill Gates, sono un business filantropico strategico che alimenta la sua innumerevole serie di altre attività legate ai vaccini (tra cui l'ambizione di dominare attraverso la Microsoft l’industria globale di identificativi vaccinali digitali), e che gli conferisce un potere dittatoriale sulla politica sanitaria globale.
12/04/20
Die Welt: la Merkel non dia soldi ai mafiosi italiani
Mentre in Italia qualcuno si illude che i tedeschi concepiscano l'Europa come una casa comune destinata a diventare uno stato federale, i quotidiani come Die Welt chiariscono che per gli europei del nord i paesi periferici sono mafiosi approfittatori, pronti a depredare (???) i sudati risparmi tedeschi. L'ipotesi favolistica che l'Unione Europea possa tradursi in solidarietà tra nazioni vicine, si disintegra contro la realtà della volontà politica degli attori reali.
Di Schiltz Christoph B., 9 aprile 2020, tradotto da Musso (@Musso___)
I paesi dell'Unione europea dovrebbero certamente aiutarsi a vicenda nella crisi da Coronavirus. Ma senza limiti? E senza alcun controllo? In Italia, la mafia sta solo aspettando una nuova pioggia di soldi da Bruxelles.
In questi giorni sono in gioco le basi dell'Unione Europea. Una delle domande più importanti di fronte alla pandemia del Coronavirus è: fino a che punto deve arrivare la solidarietà finanziaria tra i 27 Stati membri? Bisogna essere generosi. Ma senza alcun controllo? E senza limiti? La solidarietà è un'importante categoria europea, ma anche la sovranità nazionale e la responsabilità dei politici nazionali nei confronti degli elettori del loro paese sono fondamentali.
Di Schiltz Christoph B., 9 aprile 2020, tradotto da Musso (@Musso___)
I paesi dell'Unione europea dovrebbero certamente aiutarsi a vicenda nella crisi da Coronavirus. Ma senza limiti? E senza alcun controllo? In Italia, la mafia sta solo aspettando una nuova pioggia di soldi da Bruxelles.
In questi giorni sono in gioco le basi dell'Unione Europea. Una delle domande più importanti di fronte alla pandemia del Coronavirus è: fino a che punto deve arrivare la solidarietà finanziaria tra i 27 Stati membri? Bisogna essere generosi. Ma senza alcun controllo? E senza limiti? La solidarietà è un'importante categoria europea, ma anche la sovranità nazionale e la responsabilità dei politici nazionali nei confronti degli elettori del loro paese sono fondamentali.
Blanchard e Pisani-Ferry – Monetizzazione del debito: niente panico
In un articolo su VoxEU inusitatamente chiaro, Olivier Blanchard (ex capo economista del Fondo Monetario Internazionale) e Jean Pisany-Ferry (già consigliere del governo francese) spiegano la monetizzazione del debito. L’emissione di moneta da parte di uno Stato è uno strumento assolutamente naturale per fronteggiare determinate circostanze, ed è già stato esplicitamente dichiarato da Gran Bretagna e Stati Uniti. Anche l’eventualità (assolutamente remota al momento) di un episodio inflattivo potrebbe essere considerata accettabile per la riduzione del peso del debito. Questo articolo contribuisce (confermando quello che nel dibattito in Italia abbiamo sentito in modo forte e coerente solo da Borghi e da Bagnai) a distruggere molti dogmi sulla moneta, il debito e il finanziamento pubblico, e apre anche a una monetizzazione del debito nell'Eurozona, caratterizzata dalla condivisione del rischio sui diversi titoli sovrani, sulla quale tuttavia, dicono i due economisti, non ci dovrebbero essere motivi di panico.
di Olivier Blanchard e Jean Pisani-Ferry, 10 aprile 2020
Le operazioni straordinarie che sono in atto nella gran parte dei paesi in risposta allo shock da COVID-19 hanno fatto sorgere il timore che una monetizzazione del debito su ampia scala finisca per innescare un grande episodio inflattivo. Questo articolo sostiene che, fino a ora, non ci sia evidenza che le banche centrali abbiano rinunciato o si accingano a rinunciare al loro mandato sulla stabilità dei prezzi. Sebbene ovviamente sia il caso di prestare attenzione, le banche centrali stanno facendo la cosa giusta e gli autori di questo articolo non vedono alcuna ragione di panico.
08/04/20
Una lettera dal futuro agli amici italiani
Ecco tradotta la lettera dal futuro agli amici italiani arrivata su Goofynomics. Quello che già nel 2017 ci veniva raccontato sembra ormai essere molto vicino. Come in un film al rallentatore è da tempo che ci stiamo avvicinando al precipizio, e sembra quasi impossibile fermarci. Possiamo contare sulla resistenza fino all'ultimo e oltre dei nostri cari amici in Parlamento, e sulla sveglia che improvvisamente sembra cominciare a scuotere anche i molti che finora dormivano. Ma come dice Grigoriou è una strana guerra, comunque vada non sarà facile, e la attraverseremo con coraggio.
Caro Alberto, cari lettori di Goofynomics, cari amici italiani,
ti sto seguendo sul tuo blog e sono lieto di trovarti in buona salute. Dalla Grecia seguiamo il dramma italiano con molta commozione, consapevoli del collasso economico che molto probabilmente seguirà.
Mi ritrovo confinato nella nostra scialuppa di salvataggio, la nostra vecchia e piccola barca a vela ormeggiata in un piccolo porto del Peloponneso, con mia moglie e i nostri due gatti. Scrivo spesso sul mio blog greekcrisis.fr, mentre l’altra mia attività legata ai viaggi vacanza, greceautrement.fr, è in stallo. Si prevede che il turismo, che rappresenta il 25% del PIL greco, quest'anno sicuramente non ripartirà.
Caro Alberto, cari lettori di Goofynomics, cari amici italiani,
ti sto seguendo sul tuo blog e sono lieto di trovarti in buona salute. Dalla Grecia seguiamo il dramma italiano con molta commozione, consapevoli del collasso economico che molto probabilmente seguirà.
Mi ritrovo confinato nella nostra scialuppa di salvataggio, la nostra vecchia e piccola barca a vela ormeggiata in un piccolo porto del Peloponneso, con mia moglie e i nostri due gatti. Scrivo spesso sul mio blog greekcrisis.fr, mentre l’altra mia attività legata ai viaggi vacanza, greceautrement.fr, è in stallo. Si prevede che il turismo, che rappresenta il 25% del PIL greco, quest'anno sicuramente non ripartirà.
04/04/20
NON ABBIAMO BISOGNO DI PRESTITI INTERNAZIONALI. FIRMIAMO PER IL PIANO DI SALVEZZA NAZIONALE.
In questo dramma di enormi proporzioni per il nostro paese e per il mondo, il Governo italiano sta venendo a patti con la Commissione europea su uno dei soliti finti e odiosi salvataggi che contraddistinguono questa disunione di Stati. È giunta l'ora di cambiare finalmente paradigma. Chiediamo al Governo e al Parlamento di utilizzare le risorse del nostro paese, che se impiegate nella maniera giusta possono egregiamente servire a finanziare un coraggioso Piano di Salvezza Nazionale. Sosteniamolo con la nostra firma.