Nel 2019 una commissione governativa USA ha elaborato uno studio in cui si raccomanda agli
Stati Uniti di adottare un avanzato sistema di sorveglianza di massa basato
sull'intelligenza artificiale simile a quello cinese, al fine di scongiurare la sconfitta nella guerra tecnologica con la Cina, considerata una questione vitale per la sicurezza nazionale. Infatti, benché gli Stati Uniti siano ancora in testa nella fase di "creazione" delle tecnologie dell'intelligenza artificiale , la Commissione lamenta come siano invece in ritardo rispetto alla Cina nella fase della "adozione" di queste nuove tecnologie, a causa di "fattori strutturali" che ne ostacolano l'attuazione, ossia istituzioni e costumi obsoleti e difficili da sradicare come l'uso del denaro contante, le regole sulla privacy e le relazioni interpersonali che stanno alla base del settore dei servizi. In maniera piuttosto inquietante, a un anno di distanza, questi "ostacoli" alla attuazione del sistema di sorveglianza di massa basato sulla intelligenza artificiale vengono rapidamente rimossi in tutta la società occidentale con il pretesto
di combattere la crisi del coronavirus. L'articolo è tratto dal sito "The last american vagabond", segnalato su Twitter da @EntropicBazaar.
di Whitney Webb, 20 Aprile 2020
Secondo un recente documento acquisito tramite richiesta FOIA (diritto di accesso agli atti, ndt), l'anno scorso un organismo del
governo statunitense dedicato a studiare come l'intelligenza artificiale possa
"rispondere alle esigenze di sicurezza e difesa nazionale degli Stati
Uniti", ha discusso in dettaglio i cambiamenti "strutturali" necessari
all'economia e alla società americana per garantire un vantaggio tecnologico
sulla Cina. Questo documento suggerisce che gli Stati Uniti seguano l'esempio
della Cina e addirittura la superino in molti aspetti legati alle tecnologie
guidate dall'intelligenza artificiale, in particolare il loro uso della
sorveglianza di massa. Questa prospettiva si scontra chiaramente con la
retorica pubblica di importanti funzionari e politici del governo degli Stati
Uniti sulla Cina, che etichetta gli investimenti tecnologici del governo cinese
e l'esportazione dei suoi sistemi di sorveglianza e di altre tecnologie come
una delle principali "minacce" allo "stile di vita" degli
americani.
Inoltre, molti dei passaggi per l'attuazione di un tale
programma negli Stati Uniti, come stabilito in questo documento recentemente
reso disponibile, sono attualmente promossi e implementati come parte della
risposta del governo all'attuale crisi del coronavirus (Covid-19). Ciò è probabilmente
dovuto al fatto che vi è una considerevole sovrapposizione di molti membri di
questo stesso organismo con le task force e i consulenti che attualmente
guidano i piani del governo per "riaprire l'economia" e per
utilizzare la tecnologia al fine di rispondere alla crisi attuale.
Il documento FOIA, ottenuto dall'Electronic Privacy Information Center (EPIC), è stato prodotto da
un'organizzazione governativa statunitense poco conosciuta chiamata National Security Commission on Artificial
Intelligence (NSCAI). L'organizzazione è stata istituita dal National Defense Authorization Act (NDAA) del 2018 e il suo scopo
ufficiale è "considerare i metodi e
i mezzi necessari per far avanzare lo sviluppo dell'intelligenza artificiale
(AI), dell'apprendimento automatico e delle tecnologie associate per affrontare
in modo completo le esigenze di sicurezza nazionale e di difesa degli Stati
Uniti".
La NSCAI è una parte fondamentale della risposta del governo
a quella che viene spesso definita la "quarta rivoluzione
industriale" in arrivo, che è stata descritta come "una rivoluzione
caratterizzata da uno sviluppo tecnologico discontinuo in aree come
l'intelligenza artificiale (AI), i big data, le reti di telecomunicazioni di
quinta generazione (5G), nanotecnologia e biotecnologia, robotica, Internet of
Things (IoT) e informatica quantistica".
Tuttavia, il loro obiettivo principale è garantire che
"gli Stati Uniti ... mantengano un
vantaggio tecnologico nell'intelligenza artificiale, nell'apprendimento
automatico e in altre tecnologie associate relative alla sicurezza e alla
difesa nazionale". Il vicepresidente dell'NSCAI, Robert Work - ex vice
segretario alla Difesa e membro anziano del Center
for a New American Security (CNAS), ha così descritto lo scopo della commissione: determinare "in che modo l'apparato di sicurezza nazionale degli
Stati Uniti dovrebbe avvicinarsi all'intelligenza artificiale, con un particolare
focus su come il governo può collaborare con l'industria per competere con il
concetto cinese di "fusione civile-militare".
Il documento NSCAI recentemente reso disponibile è una
presentazione del maggio 2019 intitolata "Panoramica dello scenario tecnologico cinese". In tutta la
presentazione, l'NSCAI promuove la revisione dell'economia e dello stile di
vita degli Stati Uniti come necessaria per consentire agli Stati Uniti di
assicurarsi un considerevole vantaggio tecnologico nei confronti della Cina,
poiché la perdita di questo vantaggio è attualmente considerata una delle
principali questioni di "sicurezza nazionale" degli Stati Uniti.
Questa preoccupazione di mantenere un vantaggio tecnologico si può riscontrare
in molti altri documenti militari statunitensi e rapporti di think tank, molti
dei quali hanno avvertito che il vantaggio tecnologico degli Stati Uniti si sta
rapidamente erodendo.
Il governo degli Stati Uniti e gli organi di stampa
dell'establishment spesso portano a sostegno della loro affermazione – che gli
Stati Uniti stanno perdendo il loro vantaggio tecnologico - il presunto
spionaggio cinese o le più esplicite partnership del governo cinese con società
tecnologiche private. Ad esempio, Chris Darby, l'attuale CEO di In-Q-Tel della
CIA, che fa anche parte dell'NSCAI, ha detto l'anno scorso a CBS News che la
Cina è il principale concorrente degli Stati Uniti nel campo della tecnologia e
che le leggi sulla privacy degli Stati Uniti ostacolano la capacità degli
Stati Uniti di contrastare la Cina in questo senso, affermando che:
“I dati sono il nuovo petrolio. E la Cina è
realmente inondata di dati. In Cina non hanno le stesse limitazioni che abbiamo
noi a raccogliere i dati e usarli, a causa delle differenze in termini di
privacy tra i nostri paesi. Questo fatto che possono disporre del più grande
set di dati classificati al mondo sarà per loro un enorme punto di forza".
Un altro esempio. Michael Dempsey - ex direttore ad interim
della National Intelligence e
attualmente membro del Council on Foreign
Relations finanziato dal governo - ha sostenuto in The Hill:
"È abbastanza
chiaro, tuttavia, che la Cina è determinata a cancellare il nostro vantaggio
tecnologico e sta impegnando in questo sforzo centinaia di miliardi di dollari.
In particolare, la Cina è determinata a diventare leader mondiale in settori
come l'intelligenza artificiale, il calcolo ad elevate prestazioni e la
biologia sintetica. Queste sono le industrie che daranno forma alla vita sul
pianeta e all'equilibrio del potere militare per i prossimi decenni".
In effetti, l'apparato della Sicurezza Nazionale degli Stati
Uniti è così preoccupato di perdere il vantaggio tecnologico sulla Cina che il
Pentagono ha recentemente deciso di unire direttamente le forze con la comunità
dell'intelligence statunitense per "sorpassare i progressi cinesi
nell'intelligenza artificiale". Questa unione ha portato alla creazione
del Joint Artificial Intelligence Center
(JAIC), che combina "gli sforzi dei militari con quelli della comunità
dell'intelligence, consentendo loro di unire le forze in una spinta vertiginosa
per portare avanti le iniziative di IA del governo". In coordinamento
anche con altre agenzie governative, dell’industria, del mondo accademico e con
gli alleati degli Stati Uniti. Robert Work, che in seguito è divenuto il
vicepresidente della NSCAI, disse all'epoca che la creazione di JAIC era
"un primo passo positivo in risposta ai piani cinesi e, in misura minore,
russi, per dominare queste tecnologie".
Preoccupazioni simili sulla "perdita" del
vantaggio tecnologico verso la Cina sono state espresse anche dal presidente
della NSCAI, Eric Schmidt, l'ex capo di Alphabet,
la società madre di Google, che ha sostenuto a febbraio sul New York Times che, se il governo degli Stati Uniti non interviene, la Silicon Valley potrebbe
presto perdere "la guerra tecnologica” con la Cina. Pertanto, i tre
principali gruppi rappresentati all'interno della NSCAI - la comunità
dell'intelligence, il Pentagono e la Silicon Valley - vedono tutti i progressi
della Cina nell'intelligenza artificiale come una delle principali minacce alla
sicurezza nazionale (e nel caso della Silicon Valley, una minaccia ai loro
profitti e quote di mercato) che deve essere affrontata rapidamente.
Mirare al "vantaggio dell'adozione" della Cina
Nella presentazione del maggio 2019 "Chinese Tech Landscape Overview",
la NSCAI discute che, sebbene gli Stati Uniti siano ancora in testa nella fase
di "creazione" dell'IA e delle tecnologie correlate, sono in ritardo
rispetto alla Cina nella fase dell’ "adozione" della tecnologia a
causa di "fattori strutturali". Si dice che la "creazione",
seguita dalla "adozione" e "iterazione" sono le tre fasi
del "ciclo di vita della nuova tecnologia" e si afferma che non
riuscire ad essere dominanti nella fase della "adozione" consentirà
alla Cina di "scavalcare" gli Stati Uniti e dominare l'IA per il
prossimo futuro.
La presentazione sostiene anche che, al fine di
"scavalcare" i concorrenti nei mercati emergenti, ciò che serve non è la "genialità individuale", ma piuttosto le "condizioni strutturali
che esistono all'interno di determinati mercati". Cita diversi studi di
casi in cui si ritiene che la Cina stia "scavalcando" gli Stati Uniti
a causa delle grandi differenze in questi "fattori strutturali".
Pertanto, l'insinuazione del documento (sebbene non dichiarata direttamente) è
che gli Stati Uniti devono modificare i "fattori strutturali" che sono
attualmente responsabili del loro ritardo rispetto alla Cina nella fase di
"adozione" delle tecnologie guidate dall'intelligenza artificiale.
I principali tra questi scomodi "fattori strutturali" evidenziati
in questa presentazione sono i cosiddetti "legacy systems" (sistemi ormai
obsoleti ma complicati e difficili da sostituire, ndt) che sono comuni negli
Stati Uniti ma molto meno in Cina. Il documento NSCAI afferma che esempi di
"legacy systems" sono il sistema finanziario, che utilizza ancora
pagamenti in contanti e con carta, la proprietà individuale di auto e persino l'assistenza medica da parte di un medico umano. Afferma che, benché questi
"legacy systems" negli Stati Uniti siano "abbastanza
buoni", sono troppi i sistemi "abbastanza buoni" che "ostacolano
l'adozione di novità", in particolare i sistemi basati sull'intelligenza
artificiale.
Un altro fattore strutturale ritenuto essere un ostacolo
alla capacità degli Stati Uniti di mantenere un vantaggio tecnologico sulla Cina
è la "dimensione del mercato dei consumatori", sostenendo l’equivalenza
"estrema densità urbana = adozione di servizi su richiesta". In altre
parole, l'urbanizzazione estrema si traduce in un maggior numero di persone che
utilizzano servizi "on-demand" online o basati su dispositivi mobili,
che vanno dal ride sharing allo shopping online. Cita anche l'uso della
sorveglianza di massa sull'"enorme popolazione" della Cina come un
esempio di come il vantaggio della "dimensione del mercato dei
consumatori" consenta alla Cina "di fare un balzo in
avanti" nei campi delle tecnologie correlate, come il riconoscimento
facciale.
Oltre alle presunte carenze dei "legacy systems" degli Stati Uniti e alla mancanza di una "estrema densità urbana", la NSCAI richiede
anche un più "esplicito sostegno e
coinvolgimento del governo" come mezzo per accelerare l'adozione di
questi sistemi negli Stati Uniti. Ciò comporta che il governo presti i suoi
archivi di dati sui civili per addestrare l'intelligenza artificiale, citando
in particolare i database di riconoscimento facciale e imponendo che le città
siano "riprogettate attorno agli AVs [veicoli autonomi]", tra le altre
cose. Altri esempi prevedono ingenti investimenti pubblici in start-up nel campo dell’intelligenza
artificiale e la cooperazione tra colossi tecnologici e una task force di IA
nazionale, pubblico-privata, focalizzata sull'implementazione delle smart-city
(tra le altre cose).
Riguardo a quest'ultimo punto, il documento afferma che
"questo livello di cooperazione pubblico-privato" in Cina è "accettato"
dalle parti coinvolte, "in netto contrasto con le controversie in merito
ai rapporti tra la Silicon Valley e il governo degli Stati Uniti." Esempi
di tali controversie, dal punto di vista della NSCAI, probabilmente sono la
petizione dei dipendenti di Google per porre fine al "Progetto Maven"
Google-Pentagono, che utilizza il software AI di Google per analizzare i
filmati catturati dai droni. Google alla fine ha scelto di non rinnovare il suo
contratto Maven a seguito della controversia, anche se i massimi dirigenti di
Google consideravano il progetto come una "opportunità d'oro" per
collaborare più strettamente con le comunità militari e di intelligence.
Il documento definisce anche un altro aspetto del sostegno
del governo, come la "rimozione delle barriere normative". Questo
termine viene utilizzato nel documento in modo specifico rispetto alle leggi
sulla privacy degli Stati Uniti, nonostante il fatto che la Sicurezza Nazionale
abbia violato a lungo queste leggi con una quasi totale impunità. Tuttavia, il
documento sembra suggerire che le leggi sulla privacy negli Stati Uniti
dovrebbero essere modificate, in modo che ciò che il governo ha fatto "in
segreto" con i dati dei privati cittadini possa essere fatto in modo più
aperto e più ampio. Il documento NSCAI discute anche la rimozione delle
"barriere normative" al fine di accelerare l'adozione di auto a guida
autonoma, benché questa tecnologia abbia provocato diversi terribili incidentimortali e presenti altri problemi di sicurezza.
Si discute anche di come il "vantaggio dell'adozione di
queste tecnologie" in Cina "le consentirà di scavalcare gli Stati
Uniti" in diversi nuovi campi, tra cui la "diagnosi medica AI" e
le "smart city". Il documento afferma che "il futuro sarà deciso
dal rapporto tra impresa privata e politica in Cina e negli Stati Uniti"
Se questo coordinamento sul mercato globale dell'IA non si verifica, il documento
avverte che "noi [gli Stati Uniti] rischiamo di essere esclusi dalle
discussioni in cui le norme sull'intelligenza artificiale verranno fissate per
il resto della nostra vita".
La presentazione si sofferma anche attentamente su come
"il principale campo di battaglia [nella tecnologia] non sono i mercati
nazionali cinese e statunitense", ma ciò a cui si riferisce come i mercati
NBU (Next Billion Users, o prossimo miliardo di utenti), dove si afferma che
"i giocatori cinesi sfideranno in modo aggressivo Silicon Valley."
Per sfidarli con maggiore successo, la presentazione sostiene che,
"proprio come [noi vediamo] il mercato degli adolescenti come un presagio
di nuove tendenze, così dovremmo guardare alla Cina".
Il documento esprime anche preoccupazione per le
esportazioni di intelligenza artificiale della Cina, di maggiori dimensioni
rispetto a quelle degli Stati Uniti, affermando che la Cina sta "già
attraversando i confini", costruendo database facciali in Zimbabwe e
vendendo sistemi di riconoscimento delle immagini e di smart city in Malesia.
Se le fosse permesso di diventare "il leader inequivocabile nell'IA",
il documento afferma che "la Cina potrebbe finire per scrivere gran parte
delle norme internazionali sull’ impiego dell'IA" e che "amplierebbe
la sua sfera di influenza all’interno di una comunità internazionale che sempre
più guarda all'autoritarismo pragmatico di Cina e Singapore come alternativa
alla democrazia liberale occidentale ".
Cosa sostituirà i "legacy system" degli Stati
Uniti?
Dato che il documento sostiene abbastanza chiaramente che i
"legacy system" negli Stati Uniti stanno ostacolando la capacità del
paese di impedire alla Cina il suo "balzo in avanti" nell'IA e quindi
diventare dominante nel prossimo futuro, è anche importante esaminare ciò che secondo
il documento stesso dovrebbe sostituire questi "legacy system".
Come accennato in precedenza, un "legacy system"
citato all'inizio della presentazione è il principale mezzo di pagamento per la
maggior parte degli americani, contanti e carte di credito / debito. La
presentazione afferma che il sistema migliore e più avanzato si sta spostando
interamente verso portafogli digitali basati su smartphone.
Il documento rileva in particolare che il principale provider
di portafoglio mobile in India, PayTM, ha come azionisti di maggioranza delle
società cinesi. E cita un articolo in cui si afferma che "[nel 2016] quando l'India ha cancellato l'86% della valuta in
circolazione nel tentativo di ridurre la corruzione e l’evasione fiscale
costringendo le persone a usare meno denaro contante, si è presentata una
grande occasione". All'epoca, le affermazioni secondo cui la
"riforma valutaria" dell'India del 2016 sarebbe stata utilizzata come
trampolino di lancio verso una società senza contanti sono state liquidate da alcuni
come "teorie complottiste". Tuttavia, l'anno scorso, un comitato
convocato dalla banca centrale indiana (e guidato da un oligarca indiano che ha
anche creato l'enorme database biometrico civile indiano) ha portato al
programma "Cashless India" del governo indiano.
Per quanto riguarda la "riforma valutaria"
dell'India del 2016, il documento NSCAI afferma poi che "questo sarebbe
impensabile in Occidente. E non sorprende che, quando l'86% del denaro contante
è stato cancellato e nessuno aveva una carta di credito, i portafogli mobili in
India sono esplosi, gettando le basi per un ecosistema di pagamenti molto più
avanzato in India rispetto agli Stati Uniti". Tuttavia, è diventato sempre
meno impensabile alla luce dell'attuale crisi del coronavirus, durante la quale
sono stati fatti degli sforzi per ridurre l’utilizzo del contante perché le banconote cartacee possono trasportare il virus, nonché per introdurre un
"dollaro digitale" sostenuto dalla Federal Reserve.
Inoltre, il documento NSCAI dello scorso maggio prevede la
fine degli acquisti di persona e promuove il passaggio alla totalità degli
acquisti da effettuarsi online. Sostiene che "le imprese americane hanno
molto da guadagnare adottando idee di imprese cinesi", spostandosi verso
opzioni di acquisto esclusivo e-commerce. Afferma che solo lo shopping online
offre "un'esperienza ottimale" e aggiunge anche che "quando
l'acquisto online è letteralmente l'unico modo per ottenere ciò che desideri, i
consumatori vanno online".
Un altro "legacy system" che la NSCAI cerca di
rivedere è la proprietà dell'auto, poiché promuove veicoli autonomi o a guida
autonoma e afferma inoltre il principio "proprietà collettiva >
proprietà individuale". Indica specificamente la necessità di "una
rete centralizzata di ride-sharing", che a suo avviso "è necessaria
per un coordinamento che raggiunga tassi di utilizzo delle auto vicini al
100%". Tuttavia, mette in guardia contro le reti di ride-sharing che
"richiedono un operatore umano abbinato a ciascun veicolo" e afferma
anche che "la proprietà collettiva ha più senso" rispetto alla
proprietà individuale di un'auto. Chiede inoltre specificamente che queste
flotte di automobili non siano composte solo da auto a guida autonoma, ma anche
da auto elettriche e cita dei rapporti secondo i quali la Cina "ha gli
obiettivi di veicoli elettrici più aggressivi al mondo ... e cerca la
leadership in un settore emergente".
Il documento afferma che la Cina è oggi leader nel
ride-sharing anche se il ride-sharing è stato sperimentato per la prima volta
negli Stati Uniti. Afferma ancora una volta che il "legacy system"
statunitense che prevede la proprietà individuale delle auto e la mancanza di
un’"estrema densità urbana" sono responsabili del dominio della Cina
in quest'area. Prevede anche che la Cina "raggiungerà l'adozione di veicoli
autonomi di massa prima degli Stati Uniti", in gran parte perché "la
mancanza di proprietà dell’auto per la massa delle persone [in Cina] porta a
una ricettività molto maggiore dei consumatori nei confronti degli AV [veicoli
autonomi]". Quindi rileva che "una precoce adozione di massa porta a
un circolo virtuoso che consentirà alla tecnologia cinese a guida autonoma di
accelerare e superare le [sue] controparti occidentali".
Oltre alla sua visione di un futuro sistema finanziario e un
futuro sistema di trasporto a guida autonoma, la NSCAI ha una visione distopica
per quanto riguarda la sorveglianza. Il documento definisce la sorveglianza di
massa come "uno dei ‘ primi e migliori clienti’ per l'IA" e
"un'applicazione killer per il deep learning". Afferma inoltre che
"avere strade tappezzate di telecamere è una buona infrastruttura".
Discute quindi di come "un'intera generazione di
imprese di intelligenza artificiale" stia "raccogliendo la maggior
parte delle loro entrate da contratti pubblici sulla sicurezza" e
elogia l'uso dell'IA per facilitare le attività di polizia. Ad esempio, elogia
i rapporti secondo cui "le autorità stanno emettendo sentenze di condanna
sulla base di telefonate monitorate con la tecnologia di riconoscimento vocale
di iFlyTek" e che "i dipartimenti di polizia stanno utilizzando la
tecnologia di riconoscimento facciale [AI] per tutti i casi, dall'accertamento
delle violazioni del codice stradale alla risoluzione dei casi di omicidio".
Sul punto specifico della tecnologia di riconoscimento
facciale, il documento NSCAI afferma che la Cina ha "fatto un balzo in
avanti" rispetto agli Stati Uniti sul riconoscimento facciale, anche se
"le scoperte nell'uso dell'apprendimento automatico per il riconoscimento
delle immagini sono avvenute inizialmente negli Stati Uniti". Afferma che
il vantaggio della Cina in questo caso deriva dal fatto che ha una sorveglianza
di massa implementata dal governo ("rimozione delle barriere
normative"), enormi archivi di dati forniti dal governo ("sostegno
esplicito del governo") combinati con database del settore privato su una
popolazione di enormi dimensioni ("Scala del mercato dei consumatori").
Di conseguenza, sostiene la NSCAI, la Cina è destinata a fare un balzo in
avanti rispetto agli Stati Uniti sia per il riconoscimento facciale che per la
biometria.
Il documento indica anche un'altra evidente differenza tra
gli Stati Uniti e il suo rivale cinese, affermando che: "Nella stampa e nella
politica americana ed europea, Al è dipinta come qualcosa da temere, che sta
erodendo la privacy e rubando posti di lavoro. Al contrario, la Cina la vede
sia come uno strumento per vincere le principali sfide macroeconomiche e sostenere il proprio miracolo economico, sia
come un'opportunità per assumere la leadership tecnologica sulla scena globale".
Il documento NSCAI tocca anche l'ambito della sanità,
chiedendo l'implementazione di un sistema che grazie all'attuale crisi del coronavirus
sembra diventare realtà. Discutendo dell'uso dell'IA nell'assistenza sanitaria
(quasi un anno prima dell'inizio dell'attuale crisi), si afferma che "la
Cina potrebbe guidare il mondo in questo settore" e "questo potrebbe
portarli a esportare la loro tecnologia e stabilire regole
internazionali". Una ragione di ciò è anche che la Cina ha "troppo
pochi medici in rapporto alla popolazione" e considera come un "legacy
system" il fatto di avere abbastanza medici per le visite di persona. Ha
anche citato misure statunitensi come la "conformità HIPAA e l’approvazione
della FDA" come ostacoli che non limitano le autorità cinesi.
Più preoccupante, sostiene che "il potenziale impatto
dei dati forniti dal governo è ancora più significativo nei campi della biologia
e sanità", e afferma che è probabile che "il governo cinese
[richiederà] a ogni singolo cittadino di avere il proprio DNA sequenziato e
conservato nel database del governo", una cosa quasi impossibile da
immaginare in luoghi così attenti alla privacy come gli Stati Uniti e l'Europa."
Continua dicendo che "l'apparato
cinese è ben attrezzato per trarne vantaggio" e chiama questi database del
DNA dei cittadini il "passo logico successivo".
Chi sono i membri della NSCAI?
Dati i cambiamenti radicali per gli Stati Uniti promossi
dalla NSCAI in questa presentazione dello scorso maggio, diventa importante
individuare i componenti della commissione e considerare la loro influenza
sulla politica degli Stati Uniti su questi argomenti, in particolare durante
l'attuale crisi. Come accennato in precedenza, il presidente della NSCAI è Eric
Schmidt, l'ex capo di Alphabet (la
società madre di Google), che ha anche investito molto in società tecnologiche
israeliane legate all'intelligence, tra cui il controverso
"incubatore" di start-up Team8. Inoltre, il vicepresidente del
comitato è Robert Work, non è solo un ex alto funzionario del Pentagono, ma sta
attualmente lavorando con il think tank CNAS, gestito dal consigliere per la politica
estera di John McCain ed ex consigliere per la sicurezza nazionale di Joe
Biden. .
Altri membri della NSCAI sono:
- Safra Catz, CEO di Oracle,
con stretti legami con il principale donatore di Trump, Sheldon Adelson
- Steve Chien, supervisore del gruppo di intelligenza
artificiale presso il Jet Propulsion Lab
di Caltech
- Mignon Clyburn, collega della Open Society Foundation ed ex commissario della FCC
- Chris Darby, CEO di In-Q-Tel
(ramo di venture capital della CIA)
- Ken Ford, CEO del Florida
Institute for Human and Machine Cognition
- Jose-Marie Griffiths, presidente della Dakota State University ed ex membro del National Science Board
- Eric Horvitz, direttore dei Microsoft Research Labs
- Andy Jassy, CEO di Amazon
Web Services (appaltatore CIA)
- Gilman Louie, partner di Alsop
Louie Partners ed ex CEO di In-Q-Tel
- William Mark, direttore di SRI International ed ex direttore della Lockheed Martin
- Jason Matheny, direttore del Center for Security and Emerging Technology, ex Assistant director of National Intelligence
ed ex direttore di IARPA (Intelligence
Advanced Research Project Agency)
- Katharina McFarland, consulente presso Cypress International ed ex assistente segretario della Defense for
Acquisition
- Andrew Moore, capo di Google
Cloud AI
Come si può vedere nell'elenco sopra, c'è una notevole
sovrapposizione tra la NSCAI e le società che attualmente consigliano la Casa
Bianca sulla "riapertura" dell'economia (Microsoft, Amazon, Google,
Lockheed Martin, Oracle) e un membro della NSCAI, Safra Katz di Oracle, fa
parte della task force "rinascita economica" della Casa Bianca.
Inoltre, c'è anche una sovrapposizione tra la NSCAI e le imprese che sono
intimamente coinvolte nell'implementazione del "tracciamento dei
contatti" entro il "sistema di sorveglianza del coronavirus", un
sistema di sorveglianza di massa promosso dalla task force sul coronavirus del
settore privato, guidata da Jared Kushner. Quel sistema di sorveglianza è
costruito da società che hanno profondi legami con Google e la Sicurezza Nazionale
degli Stati Uniti, e sia Google che Apple, creatori dei sistemi operativi per
la stragrande maggioranza degli smartphone utilizzati negli Stati Uniti, hanno
affermato che ora realizzeranno quel sistema di sorveglianza direttamente neisistemi operativi degli smartphone.
Notevole è anche il fatto che In-Q-Tel e la comunità dell'intelligence statunitense hanno una considerevole
rappresentanza nella NSCAI e che vantano anche stretti legami con Google,
Palantir e altri giganti della Silicon Valley, essendo stati tra i primi
investitori in quelle società. Sia Google che Palantir, così come Amazon (pure nella
NSCAI) sono anche importanti appaltatori per le agenzie di intelligence
statunitensi. Il coinvolgimento di In-Q-Tel
nella NSCAI è significativo anche perché negli ultimi anni hanno promosso
pesantemente la sorveglianza di massa coi dispositivi elettronici per i consumatori
da utilizzare in caso di pandemie. Gran parte di questa spinta è arrivata
dall'attuale vicepresidente esecutivo di In-Q-Tel
Tara O'Toole, che in precedenza è stato direttore del Johns Hopkins Center for Health Security ed anche coautore di
diverse controverse simulazioni di guerra biologica / pandemia, come Dark Winter. .
Inoltre, almeno da gennaio, la comunità dell'intelligence
statunitense e il Pentagono sono stati in prima linea, insieme al Consiglio di
sicurezza nazionale, nello sviluppo dei piani di intervento in "stile
9/11" del governo degli Stati Uniti per la crisi del coronavirus. Poche
organizzazioni giornalistiche hanno notato che questi piani di intervento classificati,
che dovrebbero essere attivati se e quando gli Stati Uniti raggiungessero un
certo numero di casi di coronavirus, sono stati creati in gran parte da
elementi della Sicurezza Nazionale (cioè NSC, Pentagono e intelligence ),
invece che da agenzie civili o incentrate sulle questioni della sanità
pubblica.
Inoltre, è stato riferito che la comunità dell'intelligence
e l'intelligence militare statunitense sapevano almeno da gennaio (anche se
recenti rapporti hanno affermato già dallo scorso novembre) che la crisi del
coronavirus avrebbe raggiunto "proporzioni pandemiche" entro marzo.
Il pubblico americano non è stato avvertito, ma i membri delle élite economiche
e politiche sono stati a quanto pare informati, dato il numero record di
dimissioni di CEO a gennaio e diverse accuse di insider trading di alto profilo
che hanno preceduto l'attuale crisi di poche settimane.
Forse ancora più sconcertante è il fatto che il governo
degli Stati Uniti non solo ha partecipato alla simulazione pandemica dello scorso
ottobre, stranamente preveggente, nota come Evento 201, ma ha anche condotto lo
scorso anno una serie di simulazioni di risposta pandemica. Crimson Contagion è
il nome di una serie di quattro simulazioni che hanno coinvolto 19 agenzie
federali degli Stati Uniti, sia di intelligence che militari, nonché 12 diversi
stati e una miriade di società del settore privato che hanno simulato una
devastante epidemia di influenza pandemica di origine cinese. Sono state
condotte dall'attuale assistente segretario dell'HHS
for Preparedness and Response, Robert Kadlec, che è un ex lobbista per
appalti militari e di intelligence e un consigliere di
"bioterrorismo" per la sicurezza nazionale dell'era Bush.
Inoltre, sia Kadlec che il Johns Hopkins Center for Health Security, strettamente coinvolto
nell'Evento 201, hanno legami diretti con la controversa esercitazione di
guerra biologica del giugno 2001 denominata "Dark Winter", che ha predetto gli attacchi all'antrace del
2001 accaduti pochi mesi dopo in modo davvero inquietante. Nonostante gli
sforzi dei media e del governo per attribuire la responsabilità degli attacchi
di antrace ad una fonte straniera, in seguito si è scoperto che l'antrace aveva
avuto origine in un laboratorio di armi biologiche degli Stati Uniti e
l'indagine dell'FBI sul caso è stata generalmente considerata come un
insabbiamento, persino da colui che era l'investigatore capo dell'FBI per quel
caso.
Considerato quanto sopra, vale la pena chiedersi se coloro
che condividono la visione della NSCAI non abbiano visto sin dall'inizio nella
pandemia di coronavirus un'opportunità per apportare i "cambiamenti
strutturali" da loro ritenuti essenziali per contrastare il ruolo guida
della Cina nell'adozione di massa delle tecnologie guidate dall'intelligenza
artificiale, in particolare considerando che molti dei cambiamenti richiesti nel
documento del maggio 2019 stanno ora avvenendo rapidamente, con il pretesto di
combattere la crisi del coronavirus.
La visione della NSCAI prende forma
Sebbene il documento NSCAI del maggio 2019 sia stato redatto
quasi un anno fa, la crisi del coronavirus ha portato all'implementazione di
molti dei cambiamenti in esso previsti e alla rimozione di molti degli ostacoli
"strutturali" che la commissione sosteneva dovessero essere
drasticamente modificati per garantire un vantaggio tecnologico rispetto alla
Cina nel campo dell'IA. Il suddetto abbandono del contante, che si sta
verificando non solo negli Stati Uniti, ma a livello internazionale, è solo un
esempio tra i tanti.
Ad esempio, all'inizio di questa settimana la CNN hariferito che i negozi di alimentari stanno ora valutando la possibilità di
vietare la spesa di persona e che il Dipartimento del lavoro degli Stati Uniti
ha raccomandato ai rivenditori, a livello nazionale, di iniziare "a
utilizzare uno sportello drive-through o offrire un servizio di asporto"
per proteggere i lavoratori dall'esposizione al coronavirus. Inoltre, la
scorsa settimana, lo stato della Florida ha approvato un piano di acquisti
online per famiglie a basso reddito che utilizzano il Supplemental Nutrition Assistance Program (SNAP). Altri rapporti
hanno affermato che il distanziamento sociale all'interno dei negozi di
alimentari è inefficace e mette in pericolo la vita delle persone. Come
accennato in precedenza, il documento NSCAI del maggio 2019 sostiene che abbandonare
lo shopping di persona è necessario per mitigare il "vantaggio
dell'adozione delle nuove tecnologie" da parte della Cina e ha anche
affermato che "quando l'acquisto online è letteralmente l'unico modo per
ottenere ciò che si desidera, i consumatori vanno online."
I rapporti hanno anche affermato che questi cambiamenti
nello shopping dureranno ben oltre il coronavirus, come sostiene un articolo di
Business Insider intitolato "La pandemia di coronavirus sta spingendo sempre più persone online e cambierà per sempre il modo in cui gli americani fanno la spesa". Gli esperti
citati nel pezzo sostengono che questo allontanamento dallo shopping di persona
sarà "permanente" e affermano anche che "più persone stanno provando questi servizi rispetto a quanti l’avrebbero
fatto senza questo catalizzatore, che offre alle attività online maggiori
possibilità di acquisire e mantenere un nuova base di clientela." Un
articolo simile in Yahoo! News
sostiene che, grazie alla crisi attuale, "la nostra dipendenza dagli acquisti online aumenterà soltanto perché
nessuno vuole rischiare di contrarre il virus in un negozio".
Inoltre, anche la spinta verso l'uso di massa di auto a
guida autonoma ha avuto una spinta grazie al coronavirus, con le auto senza conducente
che in California ora effettuano consegne su richiesta. Da allora, due società,
una di proprietà cinese e l'altra della SoftBank
giapponese, sono state autorizzate a utilizzare le loro auto a guida autonoma
sulle strade della California e tale approvazione è stata accelerata a causa
della crisi del coronavirus. Il CPO di Nuro
Inc., la società di SoftBank, è
stato citato da Bloomberg: "La
pandemia Covid-19 ha accelerato la necessità del pubblico di servizi di consegna
senza contatto. La nostra flotta R2 è progettata su misura per cambiare la
natura stessa della guida e del movimento delle merci, consentendo alle persone
di rimanere al sicuro a casa mentre vengono portati loro generi alimentari,
medicinali e pacchi". In particolare, il documento NSCAI del maggio
2019 fa riferimento alla rete interconnessa delle società sostenute da SoftBank, in particolare quelle
sostenute dal suo "Vision Fund",
in gran parte finanziato dall'Arabia Saudita, che formano "il tessuto connettivo per una federazione
globale di società tecnologiche" destinata a dominare nel campo della AI.
La California non è l'unico stato che ha iniziato a
utilizzare auto a guida autonoma, poiché ora le utilizza anche la Mayo Clinic in Florida. Kent Thielen, medico
e CEO di Mayo Clinic in Florida, ha
dichiarato in un recente comunicato stampa: "L'utilizzo dell'intelligenza artificiale ci consente di proteggere il
personale dall'esposizione a questo contagioso virus utilizzando una tecnologia
all'avanguardia per veicoli a guida autonoma e consente al personale di
risparmiare tempo, che può essere dedicato al trattamento diretto e alla cura
dei pazienti".
Come le modifiche allo shopping di persona nell'era del
coronavirus, altri rapporti affermano che i veicoli a guida autonoma sono qui
per restare. Un rapporto pubblicato da Mashable
è intitolato "Ci è voluto un
focolaio di coronavirus perché le auto a guida autonoma diventassero più
attraenti" e apre affermando: "All'improvviso, un futuro di auto
a guida autonoma non è solo un sogno irrealizzabile. Quella che era considerata
una tecnologia pericolosa e incerta, a molti americani ora sembra uno strumento
efficace per proteggerci da una malattia infettiva a rapida diffusione".
Sostiene inoltre che questo non è certo un "cambiamento fugace" nelle
abitudini di guida e un CEO citato nel pezzo, Anuja Sonalker di Steer Tech, afferma che "C'è stato
un netto interesse verso una tecnologia priva di contatto umano. Gli esseri
umani sono rischi biologici, le macchine no."
Anche un altro punto focale della presentazione NSCAI, la
medicina AI, ha visto la sua stella salire nelle ultime settimane. Ad esempio,
diversi rapporti hanno pubblicizzato come le piattaforme di scoperta di farmaci
guidate dall'intelligenza artificiale siano state in grado di identificare
potenziali trattamenti per il coronavirus. Microsoft, il cui direttore del
laboratorio di ricerca fa parte della NSCAI, ha recentemente investito 20
milioni di dollari nel suo programma "AI per la salute", per
accelerare l'uso dell'IA nell'analisi dei dati sul coronavirus. Inoltre, anche
la "telemedicina", una forma di assistenza medica a distanza, è stata
ampiamente adottata a causa della crisi del coronavirus.
Diverse altre tecnologie guidate dall'intelligenza
artificiale sono diventate anch’esse più largamente adottate grazie al coronavirus,
compreso l'uso della sorveglianza di massa per il "tracciamento dei
contatti", nonché la tecnologia di riconoscimento facciale e la biometria.
Un recente rapporto del Wall Street
Journal ha affermato che il governo sta seriamente prendendo in considerazione
sia il tracciamento dei contatti tramite i dati di geolocalizzazione del
telefono che la tecnologia del riconoscimento facciale per rintracciare coloro
che potrebbero avere il coronavirus. Inoltre, le imprese private, come negozi
di alimentari e ristoranti, utilizzano sensori e riconoscimento facciale per
vedere quante e quali persone stanno entrando nei loro negozi.
Per quanto riguarda la biometria, i ricercatori universitari
stanno ora lavorando per determinare se "smartphone e dispositivi biometrici
indossabili possano contenere già i dati di cui abbiamo bisogno per sapere se
siamo stati infettati dal nuovo coronavirus". Queste ricerche cercano di
rilevare precocemente le infezioni da coronavirus analizzando "orari del
sonno, livelli di ossigeno, livelli di attività e frequenza cardiaca" utilizzando
delle app per smartphone, come FitBit e smartwatch. Nei paesi al di fuori degli
Stati Uniti, gli ID biometrici vengono propagandati come un modo per
rintracciare coloro che hanno e meno l'immunità al coronavirus.
Inoltre, un rapporto su The
Edge ha sostenuto che l'attuale crisi sta cambiando i tipi di biometria da
utilizzare, affermando che è necessario uno spostamento verso la scansione
termica e il riconoscimento facciale:
“In questo momento
critico della crisi, qualsiasi soluzione integrata di riconoscimento facciale e
scansione termica deve essere implementata in modo semplice, rapido ed
economico. I lavoratori che tornano negli uffici o nelle fabbriche non devono darsi
da fare per apprendere un nuovo processo o barcamenarsi tra i moduli delle
dichiarazioni. Devono sentirsi al sicuro e in salute per poter lavorare in modo
produttivo. Devono solo guardare la telecamera e sorridere. Le fotocamere e gli
scanner termici, supportati da una soluzione su cloud e da protocolli software
appropriati, faranno il resto".
A beneficiare della crisi del coronavirus è anche il
concetto di "smart cities", con Forbes che ha recentemente scritto
che "le città intelligenti possono aiutarci a combattere la pandemia di
coronavirus". L'articolo afferma che “i governi e le autorità locali
utilizzano la tecnologia, i sensori e i dati delle smart cities per tracciare i
contatti delle persone infettate dal coronavirus. Allo stesso tempo, le smart
cities stanno anche aiutando a determinare se le regole di distanziamento
sociale vengono seguite".
L'articolo di Forbes contiene anche il seguente passaggio:
“… [L] uso di masse di sensori collegati rende chiaro che la
pandemia di coronavirus viene - intenzionalmente o meno - utilizzata come banco
di prova per nuove tecnologie di sorveglianza che potrebbero minacciare la
privacy e le libertà civili. Quindi, oltre ad essere una crisi sanitaria
globale, il coronavirus è diventato effettivamente un esperimento su come
monitorare e controllare le persone su larga scala".
Un altro rapporto del Guardian afferma che "Se una
delle lezioni che il governo trae dal coronavirus è che le 'città
intelligenti', tra cui Songdo o Shenzhen, sono città più sicure dal punto di
vista della sanità pubblica, allora possiamo aspettarci maggiori sforzi per
acquisire e registrare digitalmente il nostro comportamento nelle aree urbane - e accesi dibattiti sul potere che tale
sorveglianza conferisce a società e stati ". Ci sono stati anche rapporti
che affermano che le città tipiche sono "tristemente impreparate" ad
affrontare le pandemie rispetto alle "città intelligenti".
Tuttavia, al di là delle molte delle preoccupazioni
specifiche della NSCAI riguardo all'adozione di massa dell'IA, che vengono
convenientemente risolte dalla crisi attuale, c'è stato anche uno sforzo
concertato per cambiare la percezione dell'IA in generale da parte del pubblico.
Come accennato in precedenza, lo scorso anno la NSCAI aveva sottolineato che:
“Nella stampa e nella
politica americana ed europea, Al è dipinta come qualcosa da temere che sta
erodendo la privacy e rubando posti di lavoro. Al contrario, la Cina lo vede
sia come uno strumento per risolvere le principali sfide macroeconomiche e
sostenere il proprio miracolo economico, sia come un'opportunità per assumere
la leadership tecnologica sulla scena globale".
Ora, meno di un anno dopo, la crisi del coronavirus ha
contribuito a generare nelle ultime settimane una serie di titoli di giornali che
dipingono l'IA in modo molto diverso, tra i quali "Come l'intelligenza artificiale può aiutare a combattere il coronavirus",
"Come l'IA può prevenire il prossimo
focolaio di coronavirus” , "L'IA
diventa un alleato nella lotta contro il COVID-19", "Coronavirus: l'IA si fa avanti nella
battaglia contro il COVID-19" e "Ecco come l'IA può aiutare l'Africa a combattere il Coronavirus",
oltre a molti altri.
È davvero sorprendente come la crisi del coronavirus abbia
apparentemente soddisfatto l'intera lista dei desideri della NSCAI e rimosso
molti degli ostacoli all'adozione di massa delle tecnologie di intelligenza
artificiale negli Stati Uniti. Come nelle principali crisi del passato, la Sicurezza
Nazionale sembra utilizzare il caos e la paura per promuovere e attuare
iniziative che sarebbero normalmente rifiutate dagli americani e, se la storia insegna,
questi nuovi cambiamenti rimarranno per molto tempo dopo che la crisi del
coronavirus sarà sparita dai notiziari. È essenziale che queste cosiddette
"soluzioni" siano riconosciute per quello che sono, e che si
consideri quale tipo di mondo finiranno per creare: una tecnocrazia
autoritaria. Ignoriamo il rapido progresso di queste iniziative promosse dalla NSCAI
e l'eliminazione graduale dei cosiddetti "legacy system" (e con essi,
molte libertà molto apprezzate) a nostro rischio e pericolo.