02/06/11

Assassinio di Capi di Governo e Diritto Internazionale: Creare un Altro Precedente in Libia?

AsiaEst  ci manda un  bell'articolo di denuncia sulla perdita di legittimità dell'ONU -  da Strategic Culture

di Alexander MEZYAEV
 3 maggio 2011
Traduzione di Anna Paolini

L'aggressione Nato contro la Libia comporta un riesame di molti temi del diritto internazionale, soprattutto alla luce dell'evidente piano di uccidere il coraggioso leader M. Gheddafi. Le residenze di Gheddafi sono permanentemente bersagliate dai raids aerei della NATO, in uno dei quali il 1° maggio sono rimasti uccisi dei membri della sua famiglia - il figlio e tre nipoti .

In verità, l'uccisione di leaders nazionali non è una novità. Tre presidenti della Bolivia, tre presidenti dell’ Uruguay, tre presidenti degli Stati Uniti, due presidenti del Perù e diversi monarchi con i loro familiari sono stati uccisi nel XIX secolo. Un elenco simile nel XX secolo comprende l’imperatore russo Nicola II e la sua famiglia, i primi ministri di Italia, Svezia, Serbia, e Granada, un presidente degli Stati Uniti, tre presidenti e premier in Afghanistan, tre presidenti e tre primi ministri del Bangladesh, due presidenti e tre primi ministri del Burundi, un presidente e tre primi ministri dell’Egitto, due presidenti della Liberia, due primi ministri dell’India, il presidente del Ciad, un presidente e tre primi ministri dell’Iran, un presidente e un primo ministro del Congo, un presidente e un primo ministro del Ruanda, il presidente del Niger, due presidenti e un primo ministro della Nigeria, e i presidenti di Venezuela, Guatemala e Salvador. Senza dubbio, anche nel XXI secolo avremo una lista del genere.

Gli elenchi di cui sopra non tengono conto né degli statisti uccisi che non ricoprivano incarichi ufficiali, come Amílcar Lopes da Costa Cabral o Eduardo Mondlane Chivambo, né dei leader morti in circostanze oscure. Recentemente ho parlato con un ex alto funzionario del Mozambico che nel 1986 ispezionò il luogo del disastro aereo del presidente Samora Moisés Machel, e questi diceva che era ampiamente dimostrato che l'aereo era stato abbattuto. Il crimine era probabilmente attribuibile al regime razzista del Sudafrica, ma non è stata avviata alcuna indagine, vista la situazione politica, ed il caso è passato alla storia come un incidente.

Un certo numero di morti in circostanze sospette non vengono conteggiati come assassinii di leaders nazionali. Inspiegabilmente, il presidente uscente della Nigeria Sani Abacha e il presidente eletto tra le fila dell'opposizione Moshood Abiola sono morti nello stesso giorno - il 7 luglio 1998 - senza alcuna causa evidente. Quest'ultimo è morto durante un incontro con l'ambasciatore Usa: la guardia del corpo di Abiola doveva assaggiare cibi e bevande offerti a quest’ ultimo, ma gli è stato ordinato di partire e non ha assaggiato la tazza di tè offerta dal rappresentante degli Stati Uniti. L'intera storia non ha provocato scalpore, né ha portato a un'inchiesta ufficiale. Allo stesso modo, non si è mai investigato sull'uccisione di tutta la famiglia reale in Nepal nel 2001, anche se le circostanze favorivano l'ipotesi che vi fossero implicate delle forze esterne al paese.
I tentativi di aprire una inchiesta sull'omicidio nel 1994 del presidente del Ruanda e del primo ministro hanno incontrato resistenza - stranamente - da parte del Tribunale internazionale per il Ruanda. Mentre le uccisioni dei Tutsi in Ruanda stanno per essere oggetto di giudizio, le uccisioni degli Hutu, tra cui ex dirigenti del Ruanda, non lo sono, perché la versione del tribunale sul genocidio dei Tutsi potrebbe venire messa in discussione. Carla del Ponte, procuratore capo in Jugoslavia, e che ha svolto lo stesso ruolo in Ruanda, ha descritto animatamente come gli Stati Uniti e alcuni altri paesi hanno bloccato i suoi sforzi per aprire le indagini sulle uccisioni del presidente del Ruanda Juvénal Habyarimana e del presidente del Burundi Cyprien Ntaryamira, omicidi che divennero un prologo al genocidio in Ruanda.

I casi degli assassinii dei leaders nazionali sono trattati dal diritto internazionale contemporaneo in modo bizzarro: nella maggior parte dei casi, i collegamenti esterni sono impossibili da negare, ma non segue alcuna indagine. Quando si fanno le inchieste, nella maggior parte dei casi, mancano totalmente di credibilità. Di fronte a centinaia di omicidi politici, la comunità internazionale sembra essersi preoccupata solo di due - l'assassinio del premier libanese Rafic Baha El Din Al-Hariri e del premier del Pakistan Benazir Bhutto. Un tribunale internazionale è stato istituito per indagare sul primo caso, e una commissione delle Nazioni Unite stava esaminando l’altro. Il tribunale per il Libano è stato istituito nel 2008, ma non ha steso alcun rapporto fino ad ora, mentre la commissione che investigava sulla morte di B. Bhutto ha chiuso nel 2010 pubblicando un rapporto dai contenuti limitati, che biasima il governo pakistano per le scarse misure di sicurezza.

In tutti gli altri casi la comunità internazionale sembra totalmente imperturbabile. Nel settembre del 2010, l'ONU ha votato contro il piano della Libia di mettere all'ordine del giorno dell'Assemblea generale dell'ONU le indagini sugli omicidi dei capi di governo ...M. Gheddafi è il leader più longevo dei paesi delle Nazioni Unite, e decine di presidenti e primi ministri di tutto il mondo sono stati uccisi durante i 42 anni del suo governo. Gheddafi sfuggì a un certo numero di tentativi di assassinio compreso quello del 1 aprile 1986 quando gli Stati Uniti e i suoi alleati bombardarono Tripoli. Attualmente stiamo assistendo ad un altra caccia a Gheddafi che, come nel 1986, sta costando la vita ai suoi familiari.

Qualsiasi valutazione della situazione attuale in Libia dovrebbe presupporre la premessa che un' aggressione - a prescindere da come i media descrivono la situazione - è di per sé un crimine.. Le uccisioni a seguito di aggressione sono dei crimini specifici, e se per di più dall'aggressione deriva l'uccisione di un capo di governo, il crimine è di una particolare gravità. Al momento vi è un piano criminale per assassinare Gheddafi, e la sua attuazione ha già generato un certo numero di vittime. Allo stesso modo, la residenza di S. Milosevic e l'ambasciata cinese a Belgrado sono state colpite quando la Jugoslavia fu vittima dell’ aggressione della NATO nel 1999 - come si è saputo nel 2008, l'attacco della NATO contro l'ambasciata cinese era deliberato, dato che Washington che aveva informazioni che Milosevic si trovava lì in quel momento. In altre parole, anche questi sono stati tentativi di uccidere un capo di governo.

La lista dei crimini provocati dall’aggressione della NATO contro la Libia si sta allungando. Mentre tribunali internazionali fantoccio come quello dell'Aja stanno preparando un atto di accusa contro Gheddafi (il procuratore Luis Moreno-Ocampo ha già annunciato che il processo è in pieno svolgimento), la comunità giuridica internazionale dovrebbe portare in giudizio l'illegalità dilagante a livello mondiale.

La cosiddetta Commissione internazionale d'inchiesta nominata per indagare sulle violazioni dei diritti umani in Libia è arrivata nel paese il 27 aprile. La composizione della commissione riflette la portata reale della sua indipendenza e rende l'idea dell' ordine del giorno di questa impresa. E' diretto dall’autore dello Statuto del ICTY Mahmoud Cherif Bassiouni e include "il campione dei diritti umani" Asma Khader della Giordania e Philippe Kirsch del Canada. Quest'ultimo - come se essere rappresentante di un paese della NATO non fosse sufficiente - presiedeva la Corte penale internazionale.

Può essere un compito in salita, ma c'è ancora tempo per invertire il processo di paralisi morale dell'ONU che al momento la porta a consacrare le aggressioni seriali. Almeno, vale la pena di fare un tentativo di preservare l'ONU, e dovrebbero essere fatti questi passi:

1. Il Comitato di Stato Maggiore della Nazioni Unite che, nonostante sia previsto dalla Carta dell' ONU, non è mai stato convocato negli ultimi 65 anni, deve finalmente materializzarsi. La sua formazione dovrebbe impedire l'intercettazione del ruolo di interpretare e attuare le risoluzioni del Consiglio di sicurezza dell'ONU da parte di altre organizzazioni come la NATO e l'UE, e aiutare la Russia, la Cina e altri paesi ad accedere al processo decisionale militare dell’ONU.

2. L'assemblea generale dell'Onu che è di gran lunga più inclusiva rispetto ai 15 membri del Consiglio di sicurezza dell'Onu dovrebbe tenere dei dibattiti sull’aggressione contro la Libia.

3. La Libia può cercare protezione presso la Corte Internazionale di Giustizia delle Nazioni Unite, che dovrebbe chiedere la sospensione dell'offensiva contro il paese per il periodo di tempo necessario ad emettere un parere sulla questione.

4.La Russia dovrebbe chiedere una riunione del Consiglio di Sicurezza dell'ONU in merito all'aggressione contro la Libia. Aspettarsi di poter fare un importante passo avanti grazie al suo aiuto sarebbe ingenuo, ma almeno la Russia, che ha omesso di opporsi alle risoluzioni 1970 e 1973, sarebbe in grado così di riaffermare la sua posizione. Ora Mosca dovrebbe spingere per delle risoluzioni che potranno essere incoerenti e dubbie per alcuni aspetti, ma in ogni caso, non autorizzerebbero i bombardamenti in Libia.

Il Segretario generale dell'ONU Ban Ki-moon si è spinto fino ad affermare che il regime in Libia ha perso la sua legittimità. Purtroppo, ad oggi questo sembra essere vero per l'ONU. L'erosione della legittimità delle Nazioni Unite è stata provocata da un certo numero di paesi membri in tandem con lo il livello superiore delle Nazioni Unite, tra cui Ban Ki-moon. Da una prospettiva più ampia, la perdita di legittimità delle Nazioni Unite fa parte del caos dell’ attuale ordine mondiale.

Per Mosca, stare dalla parte della Libia significa di più che proteggere una nazione amica della Russia e dei Russi. Oggi, potremmo essere di fronte all'ultima occasione di riabilitare le Nazioni Unite - e, di conseguenza, ricostruire la posizione della Russia in questa cornice. La Democracy League progettata per sostituire l'Onu negherà alla Russia qualsiasi ruolo negli affari internazionali. Pertanto, la Russia dovrebbe impegnarsi per evitare che le principali istituzioni delle Nazioni Unite possano minare la legittimità stessa del forum mondiale.

6 commenti:

  1. X Carmen
    Vorrei tanto sapere se tu condividi questo delirante e insultante articolo, o lo hai solamente postato per fare un dibattito. In caso contrario sarebbe preoccupante: finchè mi contesti il liberismo ok, ma dire che chi cerca di uccidere un animale come Gheddafi è un criminale... Personalmente mi spiace solo che non ci sia ancora riuscito, poi gli darei una medaglia e gli farei un monumento!
    1. Tanto per cominciare Gheddafi è una cosa, e la Libia e i suoi cittadini sono tutt'altra, mentre l'articolo li considera praticamente la stessa cosa. Come dire che Hitler e i tedeschi oppure Berlusconi e gli italiani, Obama e gli americani sono la stessa cosa.. semplicemente demenziale!
    2. Da quest'articolo Gheddafi sembra quasi un santo in terra amato e venerato dal suo popolo, inclusi quelli che ha ammazzato e forse anche dai passeggeri di Lockerbie... in realtà è un criminale sanguinario che tiene il popolo libico sotto i suoi piedi e reprime nel sangue ogni dissenso e accenno di libertà per arricchirsi lui e la sua famiglia e che quando si annoia finanzia qualche terrorista qua e là per fare stragi.. Se l'autore ama cosi tanto Gheddafi che si trasferisca pure a Tripoli a baciargli l'anello: sono disposto a pagargli il traghetto a patto che non torni indietro! Spero solo per il suo bene che non sia una donna dato che Gheddafi le tratta nel migliore dei casi come soprammobili.. che non sia cristiano, che non sia omosessuale... potrei continuare ma con una persona del genere non ne vale la pena!
    3. Non vedo proprio cosa ci sia di male nell'ammazzare Gheddafi! Tanto per cominciare la guerra finirebbe prima perciò meno morti, feriti e sofferenze per le popolazioni coinvolte, inoltre è il minimo che gli possa capitare dopo quello che ha fatto in 42 anni di regime al suo popolo e agli altri paesi. Per me sarebbe anche troppo poco come punizione, però mi accontenterei.
    4. Per quanto mi riguarda gli USA e i suoi alleati dovrebbero fregarsene altamente dell'Onu e dei vari organismi internazionali! Non esiste che gli USA per iniziare un'azione militare debbano chiedere il permesso della Cina, della Russia o peggio ancora della Francia, ma stiamo scherzando? Se non gli va bene che schierino le loro forze e vediamo come finisce...
    5. Altra roba demenziale il richiamo di alcune fantomatiche regole internazionali, scritte da chissà quale scribacchino burocrate... Chi se ne frega se gli USA non hanno rispettato alla lettera il trecentesimo comma della millesima legge del settantesimo decreto del novecentesimo organismo internazionale di turno... Le forze militari americane devono rispondere di quello che fanno solo di fronte ai loro tribunali e non certo al primo esaltato pro-Gheddafi di turno!
    Luca Salvarani Mantova.

    RispondiElimina
  2. Caro Luca, su tutto quello che hai scritto a me basta solo questa affermazione:
    ""3. Non vedo proprio cosa ci sia di male nell'ammazzare Gheddafi! ""
    Per quanto mi riguarda, io e le mie idee ""ci vediamo TANTO di male nell' ammazzare CHIUNQUE"".
    Questa è la differenza tra l' essere guerrafondai o pacifisti "nell' animo".
    Ma questa è solo la mia opinione.

    RispondiElimina
  3. Luca, tanto tu sei preoccupato tanto lo sono io delle tue parole.

    Io vorrei un diritto internazionale che fosse efficace nell'evitare le guerre, e penso che le aggressioni siano dei crimini sia se fatte da stati a livello internazionale, che se fatte dai singoli nel diritto interno.
    Quello che sta avvenendo in Libia, lo reputo una vergogna dell'umanità.
    Questo per farti capire quanto siamo agli antipodi.

    Detto questo, ci sono dei casi in cui cercare una condivisione è impossibile. E sono i casi in cui gli SCOPI - gli obiettivi ultimi - sono diversi.

    Evidentemente tra te e il mio blog c'è una incompatibilità di scopi. Sinceramente, non capisco perché mi leggi...

    RispondiElimina
  4. X Carmen e Asiaest 1 di 2
    Sinceramente non pensavo che fossimo cosi distanti, vorrà dire che farò il grillo parlante della situazione... Su alcune cose però la pensiamo uguale tipo la cricca delle banche d'affari e delle banche centrali, la privatizzazione dei profitti e la socializzazione delle perdite addirittura spacciata per salvataggio, il contrasto a monopoli e oligopoli, la manipolazione delle valute... io da un punto di vista liberale tu da un altro che non ho ancora capito.. Cmq ti leggo per avere una visione più ampia: preferisco leggere te che ascoltare uno come Vendola per farmi un idea di cosa pensano i "progressisti"..
    1. Comunque quello che tu scrivi è come minimo irrealistico, per non dire impossibile: di guerre ce ne sono sempre state e sempre ce ne saranno. Questo vale a livello di nazioni, popoli, fazioni e a livello economico-sociale: competizione tra imprese e aspirazione da parte dei più ricchi e produttivi di trattenere per se la ricchezza creata senza redistribuirla. Può piacere o non piacere ma questo è un fatto, non è opinabile! Al massimo può cambiare il modo di fare le guerre, per es. possono essere meno frequenti e dannose per i civili e i militari stessi ma pensare di impedirle dall’alto di un organismo internazionale senza rimuovere le cause vere che le determinano non può funzionare! Ce lo dice la storia.
    2. Proprio per questo l'eliminazione fisica dei leader avversari e del loro stato maggiore è estremamente vantaggiosa: contengo il costo finanziario dell'intervento, minimizzo le perdite tra i soldati e tra i civili e questo accresce il favore dell'opinione pubblica sia di chi intraprende l'intervento sia dei civili dell'altro paese che saranno cosi molto più propensi ad accettare il cambio di regime e rendendo più facile e meno onerosa la successiva stabilizzazione, mantengo il grosso delle infrastrutture intatto che altrimenti andrebbe ricostruito diminuendo la mia convenienza ad intervenire e rendendo più problematica la stabilizzazione post guerra.. potrei continuare ma è evidente che dal punto di vista militare ed economico si tratta della scelta di gran lunga più efficiente! Il problema è che Gheddafi manda i suoi soldati a morire mentre se ne sta rinchiuso nei suoi comodi bunker con bagni d'oro e si prepara vie di fuga per se e i suoi familiari mentre i miliardi li ha già trasferiti all'estero... insomma un vero highlander.. In attesa della famosa pace e fratellanza universale e del pane che scende dal cielo mi sembra l'alternativa migliore. Luca Salvarani Mantova.

    RispondiElimina
  5. X Carmen e Asiaest 2 di 2
    3.1 Siamo il più concreti possibili Non dico che l'intervento NATO non abbia anche altri fini (sarebbe disonesto e sciocco) ma Gheddafi aveva detto molto chiaramente che avrebbe ammazzato migliaia di libici "ribelli" e non mi sembra il tipo che parla per vedere la sua foto sui giornali. In questo caso tu cosa avresti fatto? Non avresti fatto nulla per poi dire che sei contro la violenza e ti dispiace per i civili uccisi? Non ci sono molte alternative: o intervieni o stai fermo, e se intervieni devi farlo subito senza aspettare le pletoriche riunioni dell'Onu altrimenti i civili sarebbero già morti! E l’intervento ideale è quello che consente di raggiungere l’obbiettivo minimizzando richi e danni collaterali = far secco Gheddafi una volta per tutte. Non sarà il massimo d'accordo, ma come fai a definirlo "vergogna dell'umanità"?
    3.2 Altro esempio concreto, visto che è stato richiamato nell’articolo. Oggi è difficile che un paese dichiari guerra ad un altro come avveniva secoli fa a meno che non goda di una superiorità militare schiacciante. La Libia per es. non dichiarerà mai guerra agli USA ma può compiere atti di terrorismo come far saltare un aereo che trasporta civili americani o uccidere militari americani.... queste cosa sono se non atti di guerra? Anzi sono molto peggio! Se voi foste gli Usa cosa fareste? Porgere l’altra guancia? O reagire? Se scegliete di reagire quale opzione migliore se non colpire direttamente il mandante di questi assassinii invece che il popolo libico che è a sua volta una sua vittima? Proprio non capisco!
    4. Potrei poi documentare come le guerre in senso offensivo o difensivo sono state uno straordinario motore per scoperte scientifiche rivoluzionarie nel giro di pochissimo tempo... un tempo i sovrani usavano le loro ricchezze per fare statue, dipinti, palazzi, mantenere poeti e letterati che non miglioravano certo le condizioni di vita dei cittadini, mentre le invenzioni delle guerre moderne hanno straordinariamente migliorato le nostre vite in modo prima impensabile e costituiscono l'ossatura delle moderne economie. Anche questo è un fatto ampiamente documentabile!
    4. La tua idea del diritto internazionale è pura illusione. Già uno stato non riesce a risolvere i suoi problemi, figuriamoci un'armata brancaleone costituita da una moltitudine di stati con interessi completamente diversi quando non contrastanti fra loro... un buon esempio è la Ue e la Bce. Aggiungo che questo non impedirebbe le guerre come tu auspichi perché delibera in base agli interessi dei paesi membri. Ad es se c’è una guerra in mezzo all’Africa ai paesi dell’Onu non interessa molto e non muoverebbero cmq un dito per impedirla. Luca Salvarani Mantova.

    RispondiElimina
  6. Per Luca
    a parte il fatto che come ti hanno detto in precedenza sia Carmen che Asiaest, ed aggiungo io quello che ti ho scritto in un precedente post in risposta ad una tua dichiarazione "assurda", mi permetto di osservare che tu non riesci da informarti, o meglio ti informi solamente dai mezzi di informazione anzi di disinformazione.
    Dovresti sapere le vere cause economiche che stanno alla base di questo assurdo intervento.
    Comunque contento tu....
    Saluti.
    Orazio

    RispondiElimina