Riporto qui alcuni stralci dello storico intervento di Turner (di cui si è già parlato qui) in favore della monetizzazione del deficit.
Prima la parte introduttiva in cui smaschera con coraggio il rigido tabù, e poi una delle parti finali - che a noi interessa in particolare - in cui esprime la sua sfiducia sul fatto che la monetizzazione del deficit possa essere applicata con successo nell'eurozona, stanti i difetti strutturali del suo assetto istituzionale.
DEBITO, MONETA E MEFISTOFELE: COME USCIRE DA QUESTO CAOS?
di Adair Turner
[...] Parlare
della possibilità di una monetizzazione del deficit è come rompere
un tabù. Lo scorso autunno alcuni miei commenti in tal senso sono stati
subito accolti con l'obiezione che
questo porterebbe inevitabilmente all'iperinflazione, in particolare nella zona
euro , la quale ha ereditato in toto la filosofia della Bundesbank.
Stampare i
soldi per finanziare il disavanzo è considerato un peccato, un'abiezione morale -
un lavoro del diavolo –
più che un errore tecnico. In un discorso tenuto lo scorso settembre, Jens
Weidmann, il presidente della Bundesbank, ha citato il Faust di
Goethe, dicendo che è Mefistofele,
l'agente del diavolo, a tentare il sovrano di distribuire banconote per aumentare
il potere d'acquisto, cancellare i debiti dello Stato, e alimentare
così la ripresa, che tuttavia
"degenererebbe in
inflazione, distruggendo il sistema monetario"
(Weidmann 2012).
Ci sono
certamente delle ragioni che motivano un certo timore in merito alla possibilità di stampare banconote o (in termini moderni) emettere moneta elettronica.
In un post-gold standard mondiale, il denaro è ciò che viene accettato
come moneta: è semplicemente moneta "fiat", una creazione
dell'autorità pubblica, che può quindi essere creato in importi
nominali illimitati. Ma prima di decidere di
escludere l'uso del denaro per finanziare il deficit, si
dovrebbero considerare degli economisti del calibro di Simons, Fisher, Friedman,
Keynes e Bernanke. Essi hanno
tutti esplicitamente sostenuto il ruolo potenziale della
monetizzazione del deficit, pur essendo convinti che un efficace
controllo dell'inflazione sia fondamentale per un'economia di mercato
ben gestita.
Sarebbe
poco saggio escludre questa opzione.
Piuttosto,
bisognerebbe considerare che vi sono delle circostanze in cui essa può svolgere un ruolo necessario.
[...seguono approfondite argomentazioni storiche e tecniche]
Dal crollo del 2009 la
performance dell'eurozona è stata molto inferiore rispetto agli
Stati Uniti.
HA
avuto un tasso di crescita reale molto più basso e un significativo
rallentamento della crescita del PIL nominale.
Con un PIL
nominale che cresce solo del 2% all'anno, una crescita più rapida della
domanda aggregata in termini nominali potrebbe essere utile [e quindi una politica di monetizzazione del deficit]......
[...Tuttavia nell'Eurozona] la stessa possibilità
di puntare anche su un classico QE (per non parlare di una monetizzazione
del deficit) è enormemente complicata dal carattere peculiare della
zona euro – un'area valutaria unica in cui quasi tutte le decisioni
di politica fiscale e di debito spettano a un multi livello di "sovranità sussidiaria" . (Goodhart
2011).
Ogni
operazione di QE da parte della BCE solleva questioni legate alla distribuzione e
agli incentivi non presenti in
un sistema fiscale / monetario unitario. Gli acquisti della BCE di
debito pubblico spagnolo e italiano, per esempio, dovrebbero equivalere ad acquisti della Federal Reserve di debito della California o dell'Illinois.
E anche se si può trovare il modo per aggirare questa sfida - ad
esempio, con
l'acquisto da parte della BCE dei debiti di tutti i membri della zona euro, in
linea con una certa proporzione
concordata - le decisioni sulla giusta percentuale (ad
esempio, in
relazione alla dimensione del PIL o al debito in circolazione)
sarebbero difficili da depoliticizzare.
Inoltre, la BCE
è vincolata da stretti limiti legali, anche se in sono qualche modo
flessibili. La distinzione tra una banca centrale che acquista
obbligazioni direttamente dai governi (sul mercato primario di prima
emissione) e l'acquisto nei mercati secondari di titoli già
esistenti, non è fondamentale in termini economici.
[...]
La libertà /
volontà politica della BCE di utilizzare pienamente le sue
potenzialità è limitata dalle preoccupazioni sulle conseguenze di
politica economica. In un sistema politico complesso multi-stato, e
con interessi economici divergenti tra i diversi stati sovrani, la
difficoltà di garantire che le operazioni OMF si collochino
all'interno del necessario coordinamento e disciplina sarebbe estrema. La costruzione politica della zona euro rappresenta proprio il caso classico in cui le operazioni OMF rimangono un forte tabù.
[...]
Il rischio
rimane, quindi, che i vincoli creati dalla struttura esistente
indurranno una grave distorsione deflazionistica della politica
economica, con i tentativi di ridurre l'indebitamento pubblico che
deprimeranno il PIL nominale degli stati in una misura tale che
renderà impossibile la stessa riduzione del debito. I
moltiplicatori fiscali sono particolarmente alti nel contesto della Unione
sovranazionale, dove gli stati sovrani non possono impostare una
propria politica monetaria. Il conseguimento di una politica ottimale
è quindi severamente limitato dalla carenze strutturali del progetto
Euro. I primi passi necessari a risolvere queste carenze,
già abbastanza difficili di per sé, comporterebbero necessariamente il
raggiungimento non solo di un'unione bancaria, ma di un certo grado
di federalismo fiscale, con un piccolo ma significativo bilancio a
livello federale e con la creazione di qualche tipo di Eurobond.
Insomma dovremmo uscire dall'Euro..
RispondiEliminaCon l'Eurozona come la metti metti siamo fregati in partenza.
E secessione sia!
"A week after Argentina resorted to every failing authoritarian government's last ditch measure to (briefly) control inflation before runaway prices flood the nation and result in political and social upheaval, namely freezing retail prices - a decision which never has a happy ending, the country is pressing on through the rabbit hole and in the latest stunner of a government decree (which like Venezuela yesterday is merely a harbinger of what is coming everywhere else), has banned advertising in the Argentina's newspapers in an attempt to weaken what's left of a private, independent media, and to punish those who don't comply with the government's propaganda."
RispondiEliminahttp://www.zerohedge.com/news/2013-02-09/after-freezing-prices-argentina-bans-all-advertising
So long, and thanks for all the fish.
Occorre tenere presente che...ogni paese ha caratteristiche proprie...e se svincolarsi da un cambio capestro è necessario per uscire dalla deflazione, non è tuttavia sufficiente stampare moneta per cavarsi dai guai. Una politica fiscale espansiva deve sempre tener conto del vincolo della bilancia dei pagamenti.
EliminaNON SI POSSONO PIU' USARE I TITOLI DI STATO DA DARE IN PASTO AI MERCATI!! LO STATO DEVE STAMPARE MONETA SOVRANA CON 2 CIRCUITI IL PRIMARIO ED IL SECONDARIO A TEMPO IN SOSTITUZIONE DEI TITOLI. CHI VUOLE LI ACQUISTA LI USA ED ALLA SCADENZA NE PRENDERA' ALTRI PAGATI A 102- 103 E VIA .MI SEMBRA COSI' ELEMENTARE . I TITOLI NON CIRCOLANO NELL'ECONOMIA SONO SOLO OGGETTO DI AGGRESSIONI E SPECULAZIONI. CHI INVESTIRA' IN MONETA A TEMPO AVRA' TUTTO L'INTERESSE A NON AGGREDIRLA !!!
EliminaPuò essere, ma resto d'accordo con Turner che niente di tutto questo - o anche altro - può essere fatto in un'unione monetaria dove gli interessi dei paesi aderenti divergono...
Elimina@Piergiorgio de Pompeis= Mi interessano molto nuove proposte, potrebbe dettagliare meglio? E citare la fonte, oppure e' una proposta sua? Grazie. Cachafaz
RispondiEliminanon 'e una fonte e' una mia idea semplice ed elementare va approfondita tecnicamente specialmente riguardo all'avanzo primario.Se vuole puo' scrivermi p.depompeis@virgilio.it saluti
EliminaLA PROPOSTA E'MIA E PREVEDE ALTRE COSE DI INTERESSE ESTREMO PER LA RISOLUZIONE DEI PROBLEMI!!
EliminaMartin Wolf, riprende il discorso di Tuner: "The case for helicopter money", citando direttamente il famoso "Chicago Plan"
RispondiEliminahttp://www.ft.com/intl/cms/s/0/9bcf0eea-6f98-11e2-b906-00144feab49a.html#axzz2KXYizrGU
Grazie a entrambi delle segnalazioni, purtroppo il mio abbonamento al FT è scaduto, ho avuto dei problemi con Paypal , e mi ci vuole un po' di tempo per risolvere...
RispondiEliminaLa crisi morde davvero..
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