30/06/11

Il Fantasma della Nuova Dracma

Mentre scioperi e proteste continuano in tutta la Grecia contro l'ultimo piano di salvataggio, questo editoriale di Voxeu.org si chiede se l'inazione del governo potrebbe portare a una corsa agli sportelli delle banche greche da parte dei depositanti  e far così deragliare qualsiasi progetto di ristrutturazione forzando la Grecia al default.
di Eduardo Levy Yeyati   Maria Soledad Martinez Peria   Sergio Schmukler
29 giugno 2011
Gran parte delle discussioni sulla crisi greca ruotano attorno alla probabilità e alle implicazioni di un default sovrano e sul fatto se l'introduzione di una moneta nazionale (che, per semplicità, potremmo chiamare la nuova dracma) aiuterebbe l'economia greca a uscir fuori dalla recessione ( si veda ad esempio Manasse 2011 su questo sito). Meno attenzione è stata rivolta al settore bancario, che gioca spesso un ruolo decisivo nello sviluppo delle crisi valutarie e di debito.

29/06/11

Grecia: l'Idraulico ha Scatenato la Crisi, l'Elettricista è la Rovina dell'Eurozona

KeepTalkingGreece individua  i veri responsabili della crisi dell'Eurozona!!!

24 giugno - L'uomo, o l'uomo! Che giornata contorta oggi! Mi sembra che sto vivendo in una realtà virtuale e soffro di una sindrome estrema borderline. Ieri, il Ministro delle Finanze Evangelos Venizelos ha annunciato una serie di misure di austerità predatorie e ingiuste che scavano buche profonde nei redditi dei cittadini e minimizzano i soldi a disposizione per vivere. Il Ministro delle Finanze ha abbassato il reddito annuo tax-free da 12.000 a 8.000 euro. Egli non solo ha imposto una tassa del 10% sul reddito annuo lordo da 8,000 a 12,000 euro, ma anche una "tassa di solidarietà" di € 200-1,000 per i redditi bassi.

27/06/11

Abbandonare la Nave: E' Tempo di Smetterla di Salvare la Grecia?

L'analisi di Open Europe sul potenziale secondo pacchetto di “aiuti” alla Grecia dimostra, numeri alla mano , il grande progetto nascosto di socializzazione delle perdite da qui al 2014:  eccone i punti chiave.

Gli Stati membri dell'UE hanno accumulato una esposizione totale verso la Grecia quantificabile in € 311 miliardi (tramite i loro settori bancari, i pacchetti di bail-out e i programmi di liquidità della BCE). Francia e Germania hanno un'esposizione di € 82 e € 84 miliardi rispettivamente, mentre il Regno Unito ha solo un'esposizione di € 10.35 miliardi - anche se questa cifra bassa è fuorviante, dato che la grande esposizione della Gran Bretagna verso altre banche europee la rende vulnerabile a una escalation della crisi per via indiretta.

Il Verdetto dall'Europa: Cosa si Dice sull'Euro?

Da Open Europe una rassegna dei principali quotidiani europei sulla Crisi dell'Euro.
Con l'eurozona di fronte al precipizio, diamo un'occhiata a ciò che giornali e commentatori di tutta Europa hanno da dire sullo stato e sulle prospettive future della moneta unica.

Abbiamo cercato di fare una rassegna la più completa possibile con le lingue a disposizione nel nostro ufficio, e la lettura che ne risulta è piuttosto triste:

Cominciamo con la Germania. Il giornalista del F
rankfurter Allgemeine
Filippo Plickert sfida l'opinione comune che la Germania sia "il principale beneficiario" della moneta unica. Egli osserva:

24/06/11

E' Tempo del Piano B - Seconda Parte

Continua l'approfondita analisi di Der Spiegel che prefigura la fine dell'euro come unica soluzione possibile e desiderabile.


Una chiara reazione del mercato

La reazione del mercato a quello che è il più grande fallimento fino ad oggi nel tentativo di salvare l'euro è stata molto chiara. I rendimenti dei titoli di stato greci e irlandesi sono saliti, e l'Irlanda ha chiesto la protezione del fondo di salvataggio nel novembre 2010, seguita dal Portogallo nel mese di aprile 2011.

Negli ultimi mesi, i governi dei paesi della zona euro hanno progressivamente ampliato i loro programmi di salvataggio, e i rischi per i contribuenti Tedeschi sono via via cresciuti.

Ci sono già delle stime di quanto la crisi greca finirà davvero per costare ai contribuenti tedeschi se la crisi si trascina per anni o se un taglio del debito diventa necessario. Gli economisti Ansgar Belke dell'Università di Duisburg-Essen e Cristiana Dreger di Viadrina University di Francoforte sull'Oder stimano il costo in circa € 40 miliardi.

23/06/11

E' Tempo del Piano B - Prima Parte

Ecco cosa dicono apertamente in Germania: analisi approfondita e impietosa di Der Spiegel sui guai della moneta unica.

L'euro sta diventando una minaccia sempre più grande per il futuro dell'Europa. Le catene della valuta comune mantengono unite delle economie che sono semplicemente incompatibili. I politici approvano un pacchetto di salvataggio dopo l'altro e, così facendo, intraprendono un percorso pericoloso che costituirà un fardello per le generazioni future e porterà l'Unione europea indietro di decenni.  - Lo Staff di Der SPIEGEL

Negli ultimi 14 mesi, i politici dei paesi dell'eurozona hanno adottato un pacchetto di salvataggio dopo l'altro, convocato frenetiche riunioni al vertice, discusso su fragili compromessi e corso rischi giganteschi.

Nello stesso tempo, hanno omesso una conclusione importante, e cioè che le cose non possono continuare in questo modo. L'euro vecchio non esiste più nella sua forma originaria, e l'Unione Monetaria Europea non sta funzionando.
Abbiamo bisogno di un piano B.

22/06/11

America for Sale…e Goldman Sachs Compra

Huffington Post presenta una serie in tre puntate di Dylan Ratigan sulle privatizzazioni in corso in America
16 giugno 2011
A Chicago, si vendono parcheggi al fondo sovrano di Abu Dhabi. In Indiana, si vendono le autostrade del nord a una joint venture spagnola e australiana. In Wisconsin la sanità pubblica e i programmi alimentari, in California, le biblioteche. Si parla di impianti idrici, scuole, autostrade, aeroporti e centrali elettriche. Ci sono politici corrotti, grandi banche e agenzie di rating. Ci sono conflitti di interesse. E' una faccenda bipartisan.

Sta arrivando anche nella città vicino a voi - potrebbe già essere lì. Stiamo parlando della vendita del patrimonio pubblico ad investitori privati. Con l'Huffington Post esploreremo l'ampiezza e la portata di quella che è una campagna nazionale e organizzata per modificare il modo in cui ci governano. In un'epoca di bilanci locali e statali sempre più tirati, la privatizzazione dei beni pubblici può essere una tentazione così forte per i politici locali che la tendenza sembra inarrestabile. Eppure, l'indignazione pubblica ha fermato e rallentato una serie di iniziative.

Fredda Accoglienza al Piano Vienna Plus per il Debito Greco

Sintesi di un articolo del Financial Times  sul piano di "rollover" del debito greco
di Richard Milne and David Oakley
20 giugno 2011

Una partita si chiude, ma subito se ne apre un'altra...
Se la prima partita si è conclusa con la marcia indietro della Germania sulle sue richieste di coinvolgere obbligatoriamente i creditori privati nel nuovo salvataggio greco, e con una vittoria della Banca Centrale Europea e della Francia, il cosiddetto “rollover volontario” del debito greco sostenuto da questi ultimi apre una nuova partita tra gli obbligazionisti e le autorità.

Rollover significa che gli investitori sarebbero incoraggiati a non incassare quando i loro bonds giungono a scadenza, per comprare nuove obbligazioni con scadenza più lunga.

21/06/11

Perché la Germania Deve Uscire dall'Euro

Interessante articolo del Telegraph  - dove si ragiona sugli squilibri profondi della zona euro, e sulla maniera più indolore di risolverli...
18 giugno 2011
Immagina di essere a capo dell'Europa, e di dover rispondere a una domanda specifica. L'unico modo possibile di salvare la moneta unica è di espellere un paese dalla zona euro. Allora, chi dovrà essere?
 
Questo fine settimana si potrebbe essere tentati di dire la Grecia, per ragioni comprensibili. Non solo è quasi certamente in default, ma è stata una costante spina nel fianco della moneta unica – spende troppo, risparmia troppo poco, e mostra la correttezza e il rigore che ci si potrebbe aspettare da Bernie Madoff a responsabile della FIFA.

20/06/11

Crisi: l'Europa si Trattiene la Metà dei 12 Miliardi del Salvataggio?

Un estratto da ZeroHedge su quello che sta succedendo alla riunione dei Ministri delle Finanze dell'eurozona: salvataggio o non salvataggio? Mezzo salvataggio!

di Tyler Durden
19 giugno 2011

Secondo Bloomberg, la matematica del salvataggio greco, che come abbiamo già detto è altamente impossibile, sta per essere resa ancora più ridicola, dopo che i Ministri delle Finanze europei stanno decidendo di autorizzare solo la metà della critica somma di 12 miliardi di € per il salvataggio. Ma quel che è peggio è che qualsiasi speranza che l'Europa avrebbe finalmente raggiunto un consenso su come procedere con la Grecia, ancora una volta si è sbriciolata: le dichiarazioni divergono, e il piano di salvataggio improvvisato continua, anche se ogni fiducia che una soluzione credibile sarà raggiunta è ormai completamente sparita.

19/06/11

Il Movimento Palestinese

AsiaEst ci manda questa interessante analisi di Stratfor sul Movimento Palestinese, che completa quella precedente sul problema dei confini.

di George Friedman (trad. Anna Paolini)
7 giugno 2011
 
Un ex capo del Mossad, Meir Dagan, ha pubblicamente criticato l'attuale governo Israeliano per una mancanza di flessibilità, di giudizio e di lungimiranza, chiamandolo "imprudente e irresponsabile" nella gestione della politica estera e di sicurezza di Israele. In varie recenti interviste e discorsi, ha chiarito che egli considera la decisione di ignorare la proposta Saudita del 2002 per un accordo di pace sui confini pre-1967 come un errore e l'attenzione per l'Iran come una deviazione dal vero problema – il probabile riconoscimento di uno stato Palestinese indipendente da parte di un ampio segmento della comunità internazionale, qualcosa che Dagan considera una minaccia maggiore.

16/06/11

Come Ammazzare il Dollaro

Barry Eichengreen su Project Syndicate valuta i veri rischi del dollaro e i motivi per cui potrebbe crollare il dollar standard nel 2012...!
di Barry Eichengreen 
9 giugno 2011
 
BERKELEY - Il dollaro ha avuto i suoi alti e bassi, ma i bassi hanno chiaramente dominato negli ultimi tempi. Il biglietto verde negli ultimi dieci anni ha perso più di un quarto del suo valore  corretto per l'inflazione, rispetto alle altre valute. E' sceso di quasi il 5% dall'inizio del 2011, il maggior calo da quando nel 1973 crollò il sistema del tasso di cambio fisso stabilito a Bretton Woods.

Una ovvia spiegazione per questa debolezza è la politica dei tassi d'interesse vicino allo zero della Federal Reserve, che incoraggia gli investitori a spostarsi dai dollari verso altre attività estere ad alto rendimento. Com'era prevedibile, i critici della Fed sono arrabbiatissimi. La banca centrale, si lamentano, sta svalutando il dollaro. Si sta erodendo il potere d'acquisto della moneta e, con essa, lo standard di vita degli americani.

14/06/11

L'eurozona si avvia al crollo

Ecco l'articolo di Roubini sul Financial Times dove, al punto in cui siamo, prevede una sola possibile via d'uscita
 
di Nouriel Roubini
13 giugno 2011
L' approccio confusionario alla crisi dell'eurozona non è riuscito a risolvere i problemi fondamentali sulla divergenza economica e di competitività nell'Unione. Andando avanti così l'euro si muoverà attraverso disordinati tentaivi di soluzione, e alla fine arriverà a una spaccatura dell'unione monetaria stessa, con alcuni dei membri più deboli buttati fuori.

L'Unione Economica e Monetaria non ha mai pienamente soddisfatto le condizioni di un'area valutaria ottimale. I suoi dirigenti speravano che la loro mancanza di politica monetaria, fiscale e di di cambio, avrebbe provocato un'accelerazione delle riforme strutturali che, si sperava, avrebbero visto convergere la produttività e i tassi di crescita.

13/06/11

Esclusivo: i 600 miliardi di dollari del Q2 della Fed sono andati a salvare le banche straniere a spese dell'economia nazionale

Mercato Libero ancora una volta segnala un fortissimo articolo-bomba di ZeroHedge  dal quale si possono veramente capire un sacco di cose...


di Tyler Durden
12 giugno 2011
Per gentile concessione dei documenti di bilancio della Fed recentemente declassificati, ora sappiamo che i maggiori beneficiari della generosità della Fed durante il picco della crisi del credito sono state le banche straniere, tra cui Dexia del Belgio, che è stata la banca più travagliata e, quindi, più finanziata. Molti avevano creduto che la Banca Centrale degli Stati Uniti avrebbe concentrato in primo luogo il suo "soccorso" sulle banche degli Stati Uniti, non su banche straniere: del resto questo è quello che dovrebbe fare la BCE, mentre il ruolo della Fed è quello di incentivare l'occupazione degli Stati Uniti e di mantenere sotto controllo l'inflazione degli Stati Uniti. E inoltre, se la BCE avesse necessità di salvare le sue banche, potrebbe semplicemente fare quello che fa la Fed, e cioè monetizzare il debito, aumentando così la sua disponibilità, e contemporaneamente espandere le sue riserve in eccesso generando così il capitale che sarebbe andato alle banche europee.

Sbagliato.

12/06/11

Venus Project: un'Economia basata sulle Risorse

Buona lettura per la domenica...
  • The Venus Project
Il termine e il significato di “Economia Basata sulle Risorse” trae origine da Jacque Fresco. Si tratta di un sistema in cui tutti i beni e i servizi sono disponibili senza l'uso di denaro, crediti, baratto o qualsiasi altro sistema di debito o di servitù. Tutte le risorse diventano patrimonio comune di tutti gli abitanti, non solo di pochi eletti. La premessa su cui si basa questo sistema è che la Terra dispone di abbondanti risorse; la nostra pratica di razionamento delle risorse attraverso il metodo della moneta è irrilevante e controproducente per la nostra sopravvivenza.

11/06/11

Il Subcontinente Indiano e la Sicurezza dell'Eurasia

AsiaEst ci manda un articolo di geopolitica sull'Asia da Strategic Culture



di Andrei Volodin (trad. Anna Paolini)
8 giugno  2011

A metà maggio il presidente della Repubblica Islamica del Pakistan A.A. Zardari ha visitato la Russia. Forse questa visita definirà lo sviluppo delle relazioni Russo-Pakistane nell’immediato futuro e dei processi politici nell’Asia del sud e nei territori vicini.

Durante la visita D. Medvedev e A.A.
Zardari hanno discusso questioni come la guerra al terrorismo e il traffico illegale di droga. Una particolare attenzione è stata rivolta alla intensificazione del commercio con l'estero, considerando che il fatturato del commercio attuale di 400 milioni di dollari non risponde alle potenzialità e alle ambizioni geopolitiche dei due paesi. Nel corso dei colloqui le parti hanno toccato lo sviluppo del commercio, il sostegno agli investitori ed ai progetti comuni, soprattutto in settori quali l'energia, la metallurgia e l'agricoltura. In particolare è stata discussa la partecipazione della Russia nella costruzione del gasdotto dal Turkmenistan verso l'India. Questo gasdotto dovrebbe passare attraverso i territori dell’ Afghanistan e del Pakistan.

10/06/11

Una Generazione Europea Scende nelle Strade

Der Spiegel : giovani che sinora hanno sempre creduto nel conformismo, scoprono la politica nello spazio di una notte...hanno bisogno di proposte di azioni concrete dotate di grande efficacia e non violente! Forza Beato Trader!


di Mathieu von Rohr and Helene Zuber
7 giugno 2011
Per settimane, centinaia di giovani hanno bivaccato nel centro di Madrid, e adesso anche altri in Europa hanno cominciato a seguire il loro esempio. Proteste a Lisbona, Parigi, Atene e altrove dimostrano che la generazione perduta in Europa alla fine ha trovato la sua voce.

Ogni vera e propria rivoluzione a Parigi deve comprendere la presa della Bastiglia. Il che spiega perché 200 giovani manifestanti sono seduti all'ombra degli alberi a Place de la Bastille, in questa sera di giovedi, chiedendosi come fare per metter su una rivoluzione.

Il loro numero era già salito a più di 2.000 dalla domenica precedente, quando avevano occupato l'ingresso al Teatro dell'Opera Bastille e la metà della piazza. Ma poi è arrivata la polizia con gas lacrimogeni e, da allora, ha mantenuto uno stretto controllo su questo luogo simbolico.

09/06/11

Tra l'Incudine e il Martello

Mercato Libero ci segnala un bel Commento del Telegraph sul "salvataggio" della Grecia: ci hanno messo un'altra pezza che non risolverà il problema, mentre  una  soluzione ci sarebbe (ma la G della UIG non è Germania!!!)
di Roger Bootle - 6 giugno 2011

Le questioni sono due: se la Grecia alla fine rimborserà i soldi, e se il popolo greco accetterà le condizioni. E questo accordo non rappresenta altro che un cerotto. La Grecia ha bisogno di una cancellazione del debito, in sostanza un regalo a titolo definitivo. Ma una scelta del genere sarebbe minacciosa per la stabilità finanziaria, oltre che politicamente sgradevole per gli altri paesi membri.

Che fare? Dato il punto in cui siamo, occorre una soluzione radicale. L'Unione monetaria europea è sempre stata una unione a metà - più di un sistema di cambi fissi, ma meno di una piena unione economica. Tra non molto, si dovrà scegliere se andare in una direzione o nell'altra. Una piena integrazione fiscale implica che i debiti di un paese sono automaticamente condivisi dagli altri. Ma questo non è plausibile senza un controllo centrale sulla spesa, la tassazione e i prestiti. E questo a sua volta non è accettabile senza una unione politica. Con l'euro-scetticismo in aumento in tutto il continente, è improbabile che si vada per questa strada.

08/06/11

I CONFINI DI ISRAELE E LA SICUREZZA NAZIONALE

AsiaEst ci manda  un'accurata analisi di Stratfor, fatta in base allo stato di di fatto, che prospetta un possibile scenario futuro forse un pò meno doloroso di quanto non lo sia stato finora.

 
Di George Friedman (trad. di Anna Paolini)

Il Primo Ministro Israeliano Benjamin Netanyahu ha detto il 30 maggio che Israele non potrebbe impedire agli Stati Uniti di riconosce uno stato Palestinese, nel senso di adottare una risoluzione sul tema. Due settimane fa, il Presidente americano Barack Obama, in un discorso, ha chiesto a Israele di tornare ai suoi confini pre-1967. La rilevanza pratica di queste e altre evoluzioni diplomatiche nei confronti di Israele è discutibile. Storicamente, le dichiarazioni delle Nazioni Unite hanno avuto significati diversi, a seconda della volontà delle grandi potenze di farle rispettare. Il discorso di Obama su Israele, e le sue dichiarazioni successive, hanno creato abbastanza ambiguità da rendere le sue parole poco chiare.Tuttavia, è chiaro che l'atmosfera diplomatica su Israele si sta modificando.
Ci sono molte domande riguardo a questo cambiamento, che vanno dalle rivendicazioni morali e storiche di Israeliani e Palestinesi, alla politica interna di ciascuno, al fatto se i Palestinesi sarebbero soddisfatti di un ritorno ai confini pre-1967. Tutte queste questioni devono essere affrontate, ma questa analisi è limitata ad una sola: se il ritorno ai confini del 1967 aumenterebbe il pericolo per la sicurezza nazionale di Israele.

07/06/11

La Determinazione della Francia a Guidare il FMI

Dall'Economix Blog del New York Times un  articolo che chiarisce bene il ruolo del FMI e ci fa capire cosa  pensano negli USA dei nostri "salvataggi"...
Di SIMON JOHNSON*

*Simon Johnson, ex cheaf economist presso il Fondo Monetario Internazionale, è co-autore di “13 Bankers”

Sino a pochi anni fa, i paesi della zona euro erano in prima linea a sostenere che il Fondo Monetario Internazionale aveva perso la sua importanza e avrebbe dovuto essere ridimensionato. Le autorità francesi consideravano il F.M.I. così marginale che il presidente Nicolas Sarkozy  nell'autunno del 2007 è stato ben felice di proporre il nome di un suo potenziale rivale, Dominique Strauss-Kahn, come candidato per Direttore del Fondo .

Oggi il governo francese sta facendo gli straordinari per assicurarsi che un fedelissimo di Sarkozy, il leader del suo team economico - il Ministro delle Finanze Christine Lagarde – diventi il prossimo Direttore. Perché Francia e altri paesi della zona euro ora si preoccupano così tanto di chi gestisce il Fondo Monetario Internazionale?

L'unione monetaria europea ha problemi seri, in realtà, con paesi come Grecia, Irlanda e Portogallo, ma è alquanto bizzarro che questi paesi ricevano prestiti dal Fondo Monetario Internazionale, che in genere presta moneta forte ai paesi che hanno la bilancia dei pagamenti in crisi - che hanno importato più di quanto esportano -  quando l'afflusso di capitali privati (in genere prestiti di qualche tipo), che ha finanziato questo disavanzo delle partite correnti si è prosciugato.

06/06/11

Sovranità monetaria e democrazia

Grande articolo made in Italy di Cesaratto, prof all'Università di Siena, con importanti considerazioni  sul potere di emettere moneta e sul dogma dell'indipendenza della Banca centrale.

di Sergio Cesaratto - 05 Giugno 2011
Un grande primo ministro canadese, William Mackenzie King,[1] ebbe a dichiarare prima delle elezioni del 1935: “Una volta che a una nazione rinuncia al controllo della propria valuta e del credito, non importa chi fa le leggi della nazione. … Fino a quando il controllo dell’emissione della moneta e del credito non sia restituito al governo e riconosciuto come la responsabilità più rilevante e sacra, ogni discorso circa la sovranità del Parlamento e della democrazia sarebbe ozioso e futile”.

05/06/11

Spiegel: il Salvataggio della Grecia Supera i 100 Miliardi

Il mitico Tyler Durden del Blog  ZeroHedge ci riporta un altro articolo di punta  di Der Spiegel.de  (in tedesco per i tedeschi) sull'aria che tira in Germania...
Foto della protesta del 30 maggio ad Atene che accompagna il pezzo di Der Spiegel, che sottolinea con amara ironia  gli occhiali firmati e l'orologio d'oro della signora greca accanto alla bandiera dell'UE con la svastica. 

Di Tyler Durden  - 4 maggio 2011

Siamo al fine settimana, e quindi c'era da aspettarsi un altro pezzo forte di Der Spiegel sulla solvibilità e la stabilità della zona euro. Ed ecco il mirabile articolo "I nuovi aiuti alla Grecia costeranno più di 100 miliardi di euro". Come promemoria, fino a non più tardi di 24 ore fa ci si aspettava che il salvataggio sarebbe costato al massimo 80 miliardi di €, la metà proveniente dagli sforzi di privatizzazione della Grecia.
La sostanza dell'articolo - anche se tradotto con google dal tedesco - è chiara: il piano di salvataggio, che deve essere ratificato dalla Grecia, è più problematico che mai, oggi che gli assets greci dovranno essere impegnati per promuovere la colonizzazione in atto della Grecia da parte dei confratelli dell'Eurozona temporaneamente solventi.

04/06/11

Scelte Intollerabili per l'Eurozona

Ampi stralci dell'importante articolo di Martin Wolf sul Financial Times (su cui ieri abbiamo letto il commento di Krugman)
 
Martin Wolf afferma che la zona euro è fallita, perché,  al primo impatto con una crisi,  i principi su cui era progettata  si sono rivelati impraticabili. Vede solo due possibilità, entrambe apparentemente intollerabili: andare avanti verso una unione più stretta o tornare indietro verso uno scioglimento almeno parziale.
La zona euro doveva essere una versione aggiornata del gold standard classico. I paesi in disavanzo con l'estero ricevono finanziamenti privati dall'estero. Se questi finanziamenti si esauriscono, si riduce l'attività economica. La disoccupazione fa scendere i salari e i prezzi, provocando una "svalutazione interna". A lungo andare, questo dovrebbe riequilibrare i saldi della bilancia dei pagamenti e dei bilanci pubblici, anche se solo dopo molti anni di dolore. Nella zona euro, tuttavia, gran parte di questo flusso di prestiti attraversa le banche. Quando arriva la crisi, il settore bancario in crisi di liquidità inizia a crollare. I governi con limiti di credito possono fare poco, o nulla, per evitare che questo avvenga. Questo, dunque, è un gold standard dal settore finanziario drogato.

03/06/11

L'Euro nella Fase del Panico

Articolo di Paul Krugman che commenta con sintesi breve ma efficace un lungo editoriale di Martin Wolf sul FT

di Paul Krugman 
1 giugno 2011


Un editoriale molto importante di Martin Wolf. Un modo per riassumere la sua argomentazione è  dire che le corse agli sportelli al rallentatore sono già in corso nella periferia europea, e che i sistemi bancari di questi paesi sono sostenuti solo da un processo in cui, per esempio, la Banca Centrale Irlandese prende in prestito dalla Bundesbank e poi presta i fondi alle banche irlandesi private per sostituire i depositi in fuga. Nel grafico qui sotto sono rappresentati i crediti tra le banche centrali a partire dalla fine dello scorso anno:

02/06/11

Assassinio di Capi di Governo e Diritto Internazionale: Creare un Altro Precedente in Libia?

AsiaEst  ci manda un  bell'articolo di denuncia sulla perdita di legittimità dell'ONU -  da Strategic Culture

di Alexander MEZYAEV
 3 maggio 2011
Traduzione di Anna Paolini

L'aggressione Nato contro la Libia comporta un riesame di molti temi del diritto internazionale, soprattutto alla luce dell'evidente piano di uccidere il coraggioso leader M. Gheddafi. Le residenze di Gheddafi sono permanentemente bersagliate dai raids aerei della NATO, in uno dei quali il 1° maggio sono rimasti uccisi dei membri della sua famiglia - il figlio e tre nipoti .

In verità, l'uccisione di leaders nazionali non è una novità. Tre presidenti della Bolivia, tre presidenti dell’ Uruguay, tre presidenti degli Stati Uniti, due presidenti del Perù e diversi monarchi con i loro familiari sono stati uccisi nel XIX secolo. Un elenco simile nel XX secolo comprende l’imperatore russo Nicola II e la sua famiglia, i primi ministri di Italia, Svezia, Serbia, e Granada, un presidente degli Stati Uniti, tre presidenti e premier in Afghanistan, tre presidenti e tre primi ministri del Bangladesh, due presidenti e tre primi ministri del Burundi, un presidente e tre primi ministri dell’Egitto, due presidenti della Liberia, due primi ministri dell’India, il presidente del Ciad, un presidente e tre primi ministri dell’Iran, un presidente e un primo ministro del Congo, un presidente e un primo ministro del Ruanda, il presidente del Niger, due presidenti e un primo ministro della Nigeria, e i presidenti di Venezuela, Guatemala e Salvador. Senza dubbio, anche nel XXI secolo avremo una lista del genere.

01/06/11

Il Vero Finale di Partita in Grecia per cui Pregano in Privato i Leaders Europei

 Business Insider riconferma  il vero scopo di andare avanti coi "salvataggi"....

di | Gregory White 31 Maggio, 2011
I funzionari dell'eurozona hanno concordato che non vi sarà alcuna ristrutturazione del debito greco, e che il paese riceverà nuovi fondi da parte dell'Unione europea, in aggiunta a quelli del FMI.

I negoziati su questo pacchetto sono ancora in corso, ma è una quasi certezza che vedremo una sorta di piano di salvataggio secondo garantite entro la fine di giugno.

Ma perché un altro salvataggio in extremis, quando tutti sanno che il paese non può pagare i suoi conti?

Il motivo di questo ulteriore salvataggio è che sposta la costosa e pericolosa ristrutturazione al 2013, quando il Meccanismo Europeo di Stabilità, o ESM, entrerà in gioco. Questo è il successore del programma ad hoc del Fondo Europeo per la Stabilità Finanziaria (EFSF), che è stato finora utilizzato per sostenere gli Stati in crisi di debito in Europa.

Frana Politica in Italia - e un'Anatra Zoppa al Governo per Altri Due Anni

Così titola la rassegna stampa di EuroIntelligence del 31 maggio, riferendosi alla disfatta del centro destra nelle elezioni amministrative, con brevi ma significative considerazioni.
Secondo Reuters non è tanto il fatto che Silvio Berlusconi abbia perso le elezioni regionali in Italia, ma la inimmaginabile gravità della sconfitta. Le roccaforti conservatrici sono espugnate – di cui Milano è la più importante, ma anche Napoli, e diverse altre come Trieste, Cagliari e Novara. Berlusconi ha riconosciuto la sconfitta, ma ha promesso di lottare fino alla fine del mandato del Governo – il 2012. Reuters cita un sondaggista secondo il quale questa è stata la prima sconfitta politica per il governo attuale, che renderà più probabili le elezioni anticipate. Non c'è alcuna possibilità che questo attuale governo possa attuare ora delle riforme economiche. La situazione potrebbe anche sollevare dubbi circa la capacità del governo di ridurre il deficit di bilancio in seguito alla recente minaccia di downgrade da parte di S & P.Ciò implica che l'Italia potrebbe effettivamente essere gestita da un'anatra zoppa al governo nel mezzo della crisi economica che può ancora colpire il paese. L'incertezza sul futuro in Italia non è (ancora), espressa negli spread a dieci anni, che restano di gran lunga inferiori al 2 per cento, ma l'esperienza delle dinamiche di questa crisi ci dice che gli investitori prendono un po' di tempo per cogliere il significato di un risultato politico importante, e lo fanno solo con un certo ritardo.