Cari lettori, sto scrivendo da una postazione provvisoria. La mia linea Internet è saltata. Questo post per dirvi che le trasmissioni riprenderanno il più presto possibile!!!...saluti a tutti
29/11/11
25/11/11
La Manipolazione dell'Asta dei Bund Spiegata da Bill Mitchell
Ieri ci chiedevamo come la Bundesbank abbia potuto comprarsi i Bund invenduti all'asta...Ecco la vera spiegazione su come è andata, stralciata da un lungo articolo del BillyBlog. Grazie al lettore Alfredo attento studioso della MMT!
La
Germania aveva sperato di vendere € 6 miliardi di debito, ma le
banche commerciali ne hanno acquistato solo € 3,644 miliardi, e
l'agenzia del debito Tedesca Finanzagentur Deutsche ne ha mantenuto
una parte più grande del solito, cosa che la rende una delle vendite
all'asta di minor successo dal lancio dell'euro.L'importo
incamerato, circa il 39 per cento del
volume previsto, sarà venduto sul
mercato secondario.
Che cosa significa tutto questo?
Che cosa significa tutto questo?
24/11/11
LA BUNDESBANK PUO' COMPRARE TITOLI DI STATO, LA BANCA D'ITALIA NO?
Mi stavo facendo proprio questa domanda, quando ho trovato questo articolo di Piero Valerio che esprime la stessa mia perplessità. Abbiamo letto tutti che i bonds non comprati nell'asta sono stati acquistati dalla Bundesbank!!! Ma non era vietato???
di Piero Valerio - Sta passando in sordina ciò che è accaduto oggi nell'asta
primaria di collocamento dei titoli di stato tedeschi, i famosi bund,
che sono rimasti invenduti per il 35% del totale e sono stati comprati
dalla Bundesbank, la banca centrale tedesca, ma in realtà si tratta di
un vero e proprio scandalo.
23/11/11
L’attuale Politica dell’Unione Mina la Crescita
Voce Italiana fuori dal coro - forte e chiara - di Antonella Stirati, prof. ordinario di Economia a Università di Roma Tre
Alcune centinaia di economisti italiani e stranieri, tra i quali moltissimi nomi illustri, hanno sottoscritto un documento in cui si sottolinea la necessità e l’urgenza di un rovesciamento di prospettiva nella politica economica in Italia e in Europa. In assenza di tale cambiamento, e se si procede sulla linea dell’austerità, sostengono, si avrà una ulteriore grave caduta dell’occupazione e dell’attività produttiva, che potrebbe compromettere la stabilità economica, sociale e finanziaria dell’Italia e di tutta l’Eurozona. In questo modo si andrebbe verso una rottura dell’Unione Monetaria e probabilmente del mercato unico europeo.
Il mio Intervento al BlogEconomyDay
Cari lettori, ecco il mio intervento al Blog Economy Day, a nome anche di Sergio Cesaratto, prof di politica economica a Siena e autore del Politica&EconomiaBlog ,che non ha potuto essere direttamente presente.
Gli altri interventi continuano sempre ad apparire qui a destra. Mettetevi comodi e vale la pena di sentirli tutti...
Solo una cosa: l'ultima slide - che si vede appena - rappresentava un maiale bifronte....ovvero paesi periferici e paesi del centro come due facce dello stesso caos, di cui tutti hanno aprofittato, ognuno a modo suo.
21/11/11
Allacciate le Cinture - Credit Crunch 2
Dal Blog Golem XIV David Malone, autore di The Debt Generation, spiega molto bene la crisi bancaria che ci sta venendo addosso (che riguarda anche Unicredit) - una crisi subprime reloaded. Sarà l'ora di regolamentare l'attività bancaria? O tutto si risolve con l'austerità?
Mi dispiace, questo è un lungo articolo. Ma io lo
propongo per spiegare e far comprendere ciò che sta succedendo, che
i banchieri non vogliono che voi sappiate.
Penso che questo può essere il momento di allacciare le cinture e leggere quel foglietto che spiega come assumere la posizione crash.
Penso che questo può essere il momento di allacciare le cinture e leggere quel foglietto che spiega come assumere la posizione crash.
In due parole siamo già nel bel mezzo di un'altra
crisi del credito e dei finanziamenti bancari. Ovviamente tutti i
discorsi dei banchieri, da Buiter a Citi sino a Deutsche Bank danno
tutta la colpa agli stati. Ma non è tutto così meravigliosamente
semplice.
Meglio YouTube della TV
Cari lettori,
per chi non fosse riuscito a venire a Castrocaro, sul sito del BlogEconomyDay stanno cominciando ad apparire i video dei vari interventi.
Appena possibile li caricherò qui a destra, intanto potete andare a vederli sul sito.
E' stato un incontro ad alto livello, con tantissimi interventi molto documentati e qualificati. Con un livello di attenzione e di partecipazione da parte del pubblico assolutamente entusiasmante...quando era già l'ora di pranzo e il bravissimo Zibordi di Cobraf ci stava presentando con un rigore logico ineccepibile la situazione del debito mondiale...c'è stato un fragoroso applauso per chiedergli di andare avanti e rimandare l'ora del buffet...!!! Ma quando mai si è visto ad un convegno???
La trasmissione Piazza Pulita di La7 ne ha fatto un resoconto incredibile, sminuendo quella che è stata una analisi seria e documentata svoltasi nell'arco di una giornata e mezzo - anche molto partecipata e intensa, con qualche momento di giusta manifestazione di rabbia per quello che sta succedendo, da parte di persone sane e vere, come Paolo e Stefano - ebbene LA7 ci ha presentato al finale di trasmissione come un incontro di complottisti!!! Strumentalizzando alcune cose dette dal bravo Andrew Spannaus di Movisol - che pure erano senz'altro vere...il guaio è che se si dicono solo queste cose e si salta a piè pari l'analisi macroeconomica che ci sta sotto, è facile fare i sorrisetti e far apparire il tutto come un pensiero paranoico che non si basa sulla realtà..
Ebbene, meno male che c'è YouTube, meno male che avevamo un bravissimo operatore, della
redazione della più interessante rivista di Cinema italiana (che è pure
gratuita…) ovvero Rapporto
Confidenziale, che si è fatta carico gratuitamente di questo enorme lavoro, per pura passione (proprio come il loro progetto
editoriale).
Buona visione a tutti.
20/11/11
Europa: Tempesta perfetta. Quando la Possibilità Incontra la Realtà
Un lungo articolo su Economonitor che vale la pena di leggere: in una prospettiva storica mette in luce la incredibile inadeguatezza delle proposte politiche del mostro europeo franco-tedesco a due teste. La testa italica farà la differenza? Mah...
di William Oman
"Che tu possa vivere in tempi interessanti".
"Che tu possa vivere in tempi interessanti".
Quale
miglior frase di questa maledizione Cinese apocrifa per catturare
l'essenza delle settimane, dei mesi e degli anni a venire? Più
precisamente, quanto interessanti saranno i tempi a venire ? La
storia suggerisce che dovremmo stare attenti a ciò che desideriamo.
La crisi del debito in Europa costituisce un rischio enorme per il
futuro del continente, eppure essendo materia tecnica, questi rischi
non vengono indicati chiaramente come dovrebbero. Una ragione è la
natura elusiva del rischio.
17/11/11
Documento degli Economisti 2011
Numerosisime adesioni degli economisti al documento che chiede un cambiamento della politica economica in Italia ed in Europa, per
rilanciare la domanda.
martedì 15 novembre 2011
Al Parlamento della Repubblica Italiana e alle forze politiche
Per un cambiamento della politica economica in Italia ed Europa che rilanci
domanda, sviluppo
e occupazione
In questo difficile momento il paese ha
bisogno di un governo autorevole che agisca con determinazione sia
all’interno che nel quadro europeo e globale. Pur non nascondendo le
gravi responsabilità che competono a buona parte della classe dirigente
nazionale per non aver saputo attuare politiche che favorissero lo
sviluppo del paese, la stagnazione dell’economia italiana nell’ultima
decade trova la sua principale spiegazione nell’ambito del contesto
macroeconomico europeo, e in particolare nell’assenza, nella costruzione
dell’Unione Monetaria, di un quadro di politiche fiscali e monetarie
coordinate volte alla crescita, alla piena occupazione, all’equilibrio
commerciale fra gli stati membri, e a una maggiore equità distributiva
nei paesi e fra i paesi.
Il Calcolatore dell'Austerità Italiana
Un
“calcolatore dell'austerità” - riportato da Gavyn Davies sul Financial Times - ci indica quanto avanzo primario di bilancio è
necessario in Italia per ogni livello di tassi di interesse e di
crescita del paese.
Secondo
Davies sono tre i fattori chiave da considerare per prevedere il
risultato finale:
1.
La stabilizzazione del debito pubblico
Il
deficit di bilancio previsto in Italia nel 2011 sarà solo il 4 per
cento del PIL, che si traduce in un avanzo primario (al netto degli
interessi da pagare sul debito) di circa lo 0,5 per cento del PIL.
Quindi qual è il problema? Il problema è che, dai primi anni 1990,
il debito pubblico/PIL è molto alto, al 120 per cento, il che
significa che la sostenibilità della finanza pubblica Italiana è
molto vulnerabile ad un aumento dei tassi di interesse.
16/11/11
La soluzione facile, immediata, definitiva ed unica ai problemi del debito pubblico e della recessione
Mi è arrivato via mail questo documento ospitato sul sito della Rete di Economia Etica e Solidale delle Marche, frutto di una elaborazione personale di Loris Asoli. A una prima lettura, mi sembra molto interessante e corretto. I tempi sono davvero difficili, pare che stia accadendo l'impossibile, non aspettiamo che la realtà superi l'immaginazione.
Pubblichiamo, in allegato pdf, un importante contributo per risolvere
i problemi economici, sociali e di civiltà, in cui ci troviamo. Questo
testo arriva nel momento giusto: scaricatelo, leggetelo, diffondetelo
ovunque, inviatelo per e-mail e su mailing list, pubblicatelo per intero
sui vostri siti e blog, affinché non possa in alcun modo essere
oscurato.
L'indice del documento è il seguente:
14/11/11
Qualcuno Per Favore Mandi Questo Grafico ai Tedeschi ...
Tanto per confermare quanto già detto al BED, ecco un bel grafico sul divario della produzione industriale dopo l'euro tra Italia e Germania, mandatomi dal Grande Bluff...
Se
si desidera conoscere l'ultima uscita dei Tedeschi sulla crisi
dell'euro, bisogna leggere un'intervista
del FT al capo della Bundesbank, Jens Weidmann.
Si tratta sostanzialmente di questo: “Non c'è nessuna crisi dell'euro, c'è solo una crisi in vari paesi Europei, e sono tutti casi unici. In Grecia, hanno fatto troppi debiti. In Italia hanno una politica di merda. La soluzione: attenersi alle regole originali, e tutto andrà bene.”
11/11/11
BlogEconomyDay in mezzo alla tempesta
Cari lettori,
quest'anno il BlogEconomyDay arriva in un momento davvero speciale e difficile per il nostro Paese, per l'Europa, e dato che l'economia è globale, per tutti quanti.
Siamo noi col nostro debito la causa di questi mali?
Mah....ne parliamo al BlogEconomyDay.
Arrivederci a presto, dal vivo a Castrocaro, oppure sul web.
"LA DIRETTA WEBTV DA CASTROCARO TERME DALLE 10.30 ALLE 13.00 E DALLE 14.30 ALLE 19.00 "
10/11/11
Giorni contati dell'Italia nell'Eurozona?
Mercato Libero segnala un
articolo sul
Financial Times di Nouriel Roubini, il Nobel dell'economia chiamato "gufo" (ma che spesso ci prende), in cui fa una
fotografia realistica e disillusa della situazione:
Con i tassi di interesse sul debito sovrano in aumento ben al di sopra del sette per cento, vi è un rischio crescente che l'Italia possa presto perdere l'accesso al mercato. Dato che è too-big-to-fail, ma anche too-big-to-save, questo potrebbe portare ad una ristrutturazione forzata del debito pubblico da € 1,900 miliardi. La ristrutturazione affronterebbe parzialmente il problema dello"stock" di debito insostenibile di grandi dimensioni, ma non risolverebbe il problema di "flusso", un ampio deficit di conto corrente negli scambi con l'estero, mancanza di competitività, e un peggioramento in caduta del prodotto interno lordo e dell'attività economica.
09/11/11
Pensare l'Impensabile
Martin Wolf sul Financial Times riporta i punti fondamentali di un nuovo paper di Mr. Roubini sulla crisi dell'eurozona, in cui Nouriel prospetta quattro possibili opzioni, e le conseguenze di ciascuna di esse.
La domanda è se l'eurozona sopravviverà, con lo stress finanziario che ormai è esploso sia in Italia che in Spagna.
Con un tasso
d'interesse reale pari a circa il 4,5 % e la crescita economica
all'1,5% (in media dal 2000 al 2007 compreso), l'avanzo primario
in Italia (deficit al netto degli interessi) deve restare vicino al 4
per cento del prodotto interno lordo, a tempo indeterminato. Ma
l'indice di indebitamento è troppo elevato. Quindi, o l'avanzo
primario deve essere ancora più grande, o il tasso di crescita di gran
lunga superiore, o bisogna abbassare il tasso di interesse. Con
Silvio Berlusconi, nessuno di questi necessari cambiamenti potrà
accadere. Un'altro leader potrebbe risolvere il problema? Me lo
chiedo.
07/11/11
Conflitto tra la Bundesbank e la BCE sui Diritti Speciali di Prelievo
EuroIntelligence commenta lo scontro in corso tra la Bundesbank e la BCE, riportato dal Financial
Times Deutschland, sulla possibilità di mettere in comune
i diritti speciali di prelievo (DSP) dei paesi Europei presso il Fondo Monetario
Internazionale, allo scopo di potenziare l'EFSF.
Al G20, Nicolas Sarkozy ed altri hanno proposto che i
paesi Europei mettano in comune i loro SDR in un fondo speciale che
conterrebbe fino a € 60 miliardi, di cui € 15 miliardi dalla Germania. Lo scopo sarebbe quello
di integrare i € 440 miliardi del EFSF, dato che Sarkozy non è
riuscito a convincere i paesi emergenti ricchi di riserve come la
Cina o il Brasile ad offrire aiuto per rinforzare il fondo di
soccorso dell'euro. Angela Merkel e Mario Draghi esitavano, ed
entrambi si sono rivolti al Presidente della Bundesbank Jens
Weidmann, che ha categoricamente posto il veto al piano.
Squilibri? Quali squilibri? Una visione dissenziente
Un lungo filosofico articolo di Randall Wray, con tanti risvolti pratici...
E'
luogo comune collegare l'economia neoclassica alla fisica del 18 ° o
19° secolo per il suo concetto di di equilibrio, di un pendolo che
una volta disturbato alla fine si ferma. Allo stesso modo,
un'economia sottoposta a uno shock esogeno ricerca l'equilibrio
attraverso le forze stabilizzatrici della mano invisibile del
mercato.
La
metafora può essere applicata praticamente in ogni campo
dell'economa: dai micro mercati del pesce ai mercati del lavoro ai
complessi mercati finanziari.
Guidati da mani invisibili, l'offerta e la domanda raggiungono l'equilibrio e tutti i mercati si compensano.
Guidati da mani invisibili, l'offerta e la domanda raggiungono l'equilibrio e tutti i mercati si compensano.
04/11/11
UE: La Democrazia E' Incompatibile Con Il Debito
Intervista di Democracy Now! a Michael Hudson sulla questione del referendum in Grecia
Amy
Goodman – Benvenuto a Democracy Now, professor Hudson! Qual'è
secondo lei il senso della presenza di Obama nel sud della Francia
al meeting del G20, e che possibilità c'è che il Primo Ministro
Greco debba dimettersi?
MICHAEL
HUDSON: Beh, Obama è qui per rappresentare gli interessi delle
banche Americane. E gli Europei sono molto arrabbiati per il fatto
che poche settimane fa Tim Geithner, il lobbista delle banche, ha
insistito sul fatto che l'Europa non cancelli i debiti bancari della
Grecia, non permetta che la Grecia svaluti i suoi debiti, e non
sostenga addirittura che la Grecia dovrebbe fare quello che ha fatto
l'Argentina, cancellare i debiti come prima mossa.
03/11/11
Eurodämmerung
L'Europa
sta crollando a pezzi, il centro non tiene. Papandreou sta per indire
un referendum, il voto sarà no. I titoli Italiani a 10 anni al
momento sono al 6,29, un livello al quale il costo per il rinnovo
del debito esistente forzerà un default, anche se l'Italia ha un
avanzo primario. E con tutti i paesi che contemporaneamente spingono
per l'austerità fiscale, la recessione sembra quasi certa, ad
aggravare tutti i problemi del continente.
02/11/11
Punto di Vista di Luca Salvarani sulla Grecia
LucaS, il nostro commentatore e acceso critico, mi ha inviato un articolo scritto da lui in cui prova ad argomentare in maniera completa il suo punto di vista, pregandomi di pubblicarglielo. Ecco fatto. Cercherò di trovare tra le righe qualcosa di condivisibile, ma intanto provateci voi.
Cara Carmen,
Adesso provo a fare un commento più "alto" e
argomentato, che andrebbe imparato a memoria dai tanti “indignados”
che continuano imperterriti ad indignarsi con le persone sbagliate e
con le motivazioni sbagliate!
Per me invece quello che sta succedendo in Grecia (e non solo là)
era assolutamente inevitabile, anzi mi pare che abbiano attutito
l'impatto quanto più potevano! In sostanza la loro "economia",
se cosi si può chiamarla (leggi socialismo reale) deve
ristrutturarsi TOTALMENTE e i loro debiti SONO SEMPRE STATI
insostenibili! non lo sono diventati improvvisamente adesso.
01/11/11
La Grecia Va al Referendum
Dalla rassegna stampa di EuroIntelligence di oggi, Papandreou finalmente si decide a chiedere il referendum. A quando da noi?
Momenti
drammatici in Grecia.
Il quotidiano Greco Kathimerini riporta che lunedì George
Papandreou ha sorprendentemente annunciato che il suo governo
socialista richiederà un voto di fiducia e un referendum nazionale
sul nuovo pacchetto di aiuti dell'Unione Europea per il paese.
Papandreou ha detto che il referendum chiederebbe un secco 'sì' o
'no' ad adottare il pacchetto di € 130 miliardi di aiuti.
Un 'no' al referendum manderebbe all'aria l'accordo lanciato dai leaders Europei lo scorso fine settimana e costringerebbe Papandreou a dimettersi. Il voto di fiducia è previsto favorevole e si terrà venerdì sera dopo tre giorni di dibattito parlamentare. Il referendum si terrà o a dicembre o a gennaio.