17/11/11

Documento degli Economisti 2011

Numerosisime adesioni degli economisti al documento che chiede un cambiamento della politica economica in Italia ed in Europa, per rilanciare la domanda.

 martedì 15 novembre 2011

Al Parlamento della Repubblica Italiana e alle forze politiche


Per un cambiamento della  politica economica in Italia ed Europa che rilanci domanda, sviluppo e occupazione

In questo difficile momento il paese ha bisogno di un governo autorevole che agisca con determinazione sia all’interno che nel quadro europeo e globale. Pur non nascondendo le gravi responsabilità che competono a buona parte della classe dirigente nazionale per non aver saputo attuare politiche che favorissero lo sviluppo del paese, la stagnazione dell’economia italiana nell’ultima decade trova la sua principale spiegazione nell’ambito del contesto macroeconomico europeo, e in particolare nell’assenza, nella costruzione dell’Unione Monetaria, di un quadro di politiche fiscali e monetarie coordinate volte alla crescita, alla piena occupazione, all’equilibrio commerciale fra gli stati membri, e a una maggiore equità distributiva nei paesi e fra i paesi.

La crisi europea e il suo aggravamento, in particolare con l’attacco ai titoli del debito pubblico italiano, trovano la loro origine in questa assenza e sono solo parzialmente riconducibili alla progressiva caduta di credibilità del governo sinora in carica. La mancata iscrizione tra i compiti della Banca Centrale Europea del tradizionale ruolo di prestatore di ultima istanza nei confronti dei debiti sovrani ha contribuito ad esporre all’attacco i titoli del debito italiano e di altri paesi europei. Le misure intraprese dai paesi dell’Eurozona per sostenere i debiti sovrani, e in primo luogo il cosiddetto Fondo Salva-Stati, risultano del tutto insufficienti anche per i debiti delle economie più piccole, e a maggior ragione per quelli dei paesi più grandi. Per di più le misure di restrizione dei bilanci pubblici che vengono richieste in cambio di quegli aiuti hanno aggravato la recessione e la stessa crisi finanziaria nei paesi beneficiari. Attualmente l’Eurozona è senza una bussola. Per l’opposizione del paese più forte, nell’ultima riunione del G-20 essa ha persino respinto la proposta di una emissione di Diritti Speciali di Prelievo da parte del Fondo Monetario Internazionale a sostegno dei debiti sovrani sotto attacco. Sono in gioco la sopravvivenza dell’Unione Monetaria e del Mercato Unico, e la stabilità economica europea e globale.
 
I firmatari di questo appello ritengono che la grave situazione attuale nelle sue cause contingenti e di lungo periodo non possa essere affrontata se non nel quadro di un progressivo mutamento dell’insieme delle politiche economiche europee, fatte salve le azioni di politica economica che l’Italia deve intraprendere al suo interno. Siamo per un più pieno coordinamento delle politiche fiscali, monetarie e salariali in Europa, che includa a pieno titolo la piena occupazione fra gli obiettivi. Per questo siamo fermamente contrari alla iscrizione nelle Costituzioni nazionali della clausola del pareggio del bilancio pubblico.
 
In queste circostanze riteniamo che il nuovo esecutivo debba rapidamente muoversi nelle sedi europee appropriate, con la necessaria determinazione e le necessarie alleanze politiche, per ottenere una garanzia ferma e illimitata della BCE sul debito sovrano italiano e degli altri paesi dell’Eurozona, volto a ricondurre i tassi di interesse ai livelli pre-crisi -intervento da tempo sostenuto anche dall’Amministrazione americana e da molti autorevoli economisti di diverso orientamento teorico. Riteniamo, anche in questo caso con il conforto di opinioni diffuse tra gli economisti, che politiche di riduzione dei debiti pubblici siano in questa fase controproducenti, e reputiamo quindi che la richiesta nei riguardi della BCE vada accompagnata da un impegno non già all’abbattimento, ma bensì alla stabilizzazione del rapporto debito pubblico/Pil in Italia e negli altri paesi in difficoltà. Un nuovo esecutivo, tecnico o politico, che si configurasse invece come mero esecutore delle richieste europee, quali espresse nelle scorse settimane, determinerebbe un aggravamento della crisi economica e finanziaria in Italia e in Europa, con devastanti conseguenze sociali e l’insostenibilità degli attuali accordi, monetari e commerciali, nell’UE. Fermo nella denuncia di tali pericoli, il Governo italiano si dovrebbe pertanto fare promotore in ambito europeo e del G-20 di politiche fiscali, monetarie e salariali concertate volte al rilancio della domanda aggregata, in particolare da parte dei paesi in forte avanzo commerciale. 
 
La riduzione dei tassi, accompagnata dall’impegno alla stabilizzazione del rapporto debito/Pil, nel quadro di politiche internazionali espansive libererebbe nel nostro paese risorse per la crescita sia dal lato del sostegno della domanda interna che del rilancio della competitività. Riteniamo in particolare che tali risorse - assieme a quelle che dovranno provenire da una seria lotta all’evasione fiscale, da un'imposta che colpisca i patrimoni su base regolare e annua e non una tantum, e dalla razionalizzazione della spesa pubblica (inclusi i costi della politica) - vadano prioritariamente destinate alla riduzione del carico fiscale sul lavoro, con un aumento dei salari netti, al sostegno di istruzione, ricerca e cultura, all’aumento degli investimenti per l’industria pubblica e il Mezzogiorno, alla difesa dell’ambiente, all’efficienza della giustizia e della pubblica amministrazione, alla difesa della legalità. Su questi obiettivi un nuovo e più autorevole esecutivo dovrebbe impegnarsi in Europa chiedendo e restituendo fiducia al popolo italiano.

Adesioni
Acocella Nicola, Università di Roma 1
Alfonso Vadillo, Facultad de Economía
Andriani Silvano, economista, ex Parlamentare
Arachi Giampaolo,Università del Salento
Artoni Roberto, Università Bocconi Milano
Aspromourgos Tony (University of Sydney)
Bagnai Alberto, Università Gabriele D’Annunzio Pescara
Barba Aldo, Università di Napoli Federico II
Bass Hans-Heinrich, Bremen University A. S., Germany
Bellini Enrico, Università Cattolica Milano
Benería Lourdes, Professor Emerita of Graduate Studies, Cornell University, Ithaca, USA and Senior Associate IIEDG (Inter-University Institute on Women and Gender Studies), Barcelona, Spain
Berti Alessandro, Università di Urbino
Biagioli Marco, Università di Parma
Bina Cyrus Distinguished Research Professor of Economics, University of Minnesota (Morris Campus), USA
Birolo Adriano, Università di Padova
Blaas Wolfgang, Vienna University of Technology, Austria
Blankenburg Stephanie, SOAS Università di Londra
Boffo Marco, School of Oriental and African Studies, University of London.
Bosco Luigi, Università di Siena
Bosi Paolo, Università di Modena e Reggio Emilia
Cabrera Morales Sergio, Universidad Nacional Autónoma de México (UNAM)
Cademartori Invernizzi José, Ex Ministro del Presidente Allende
Campa Giuseppe ,  Università di Roma, Sapienza
Canale Rosaria Rita, Università di Napoli Parthenope
Cangiani Michele, Università Ca’ Foscari Venezia
Carrera Antonio Cuerpo, Università Complutense Madrid (Spagna)
Caselli Gianpaolo, Università di Modena e Reggio Emilia
Castellano Rosaria, Università di Macerata
Cesaratto Sergio,  Università di Siena
Chernomas Robert, University of Manitoba
Chiodi Guglielmo, Università di Roma 1
Cho Bokhyun, Professor of Economics, Hanbat National University, South Korea, Daejeon City, South Korea
Ciccone Roberto,  Università di Roma 3
Contini Bruno, "S. Cognetti de Martiis" Università di Torino
Correa Eugenia,  UNAM-Mexico.
Corsi Marcella, Università di Roma 1
Costabile Lilia, Università di Napoli Federico II
D’Ippoliti Carlo, Università di Roma 1
D'Apice Carmela Università di Roma 3
De Cecco Marcello, Scuola Normale Superiore di Pisa
De Muro Pasquale, Università di Roma 3
De Vivo Giancarlo, Università di Napoli
Devillanova Carlo, Università Bocconi Milano
Di Giorgi Umberto, Università di Roma 3
Di Guilmi Corrado, University of Technology, Sydney, Australia
Dr Richard Archer, President, Catalyst Australia
Edwards Michael, The Bartlett School, UCL, London
Elia Valerio, Università del Salento
Elsner Wolfram, Univ Bremen, Econ & Business Studies
Epstein Gerald, University of Massachusetts, Amherst, MA, Usa
Evans Trevor, Berlin School of Economics and Law
Farina Francesco, Università di Siena
Febrero Panos Eladio, Università di Castilla La Mancha (Spagna)
Felice Emanuele, Università autonoma di Barcellona (Spagna)
Filipenko Anton, Taras Shevchenko Kyiv University – Ukraine
Fiorito Alejandro, Universidad de Buenos Aires, Argentina
Fiorito Luca, Università di Palermo
Fischer Andrew M., International Institute of Social Studies of Erasmus University Rotterdam (ISS)
Forges Davanzati Guglielmo, University of Salento
FRANGAKIS MARICA, NICOS POULANTZAS INSTITUTE, ATHENS
Franzini Maurizio,  Università di Roma 1
Frenkel Roberto CEDES
Fubini Lia, Università di Torino
Fullbrook Edward http://rwer.wordpress.com/
Garofalo Maria Rosaria, Università di Salerno
Gezgin Ulas Basar, former economics lecturer, Turkey-Vietnam
Ghignoni Emanuela, Università di Roma 1
Ghosh Jayati, Jawaharlal Nehru University, New Delhi, India.
Ginzburg Andrea, Università di Modena e Reggio Emilia
Gnesutta Claudio, Università di Roma 1
Gomersall Nicholas (Luther College, Decorah, USA)
Harcourt G. C., University of New South Wales, Formerly University of Cambridge, UK
Hargreaves Heap Shaun P. University of East Anglia, Norwich UK
Helmedag Fritz, Lehrstuhl Volkswirtschaftslehr Technische Universität Chemnitz   
Hermann Arturo, Primo ricercatore presso ISTAT.
Hodgson Geoffrey, Università di HertfordShire (RU)
Holterman Martin, European University Institute
Ietto-Gillies Grazia, Emeritus Professor of Applied Economics, London South Bank University
Ingrid Schraner GAICD, School of Economics and Finance, University of Western Sydney, Australia
Jaén-Garcia Manuel.  University of Almería (Spain)
Jakob Vestergaard, Danish Institute for International Studies, Copenhagen, Denmark
Jo Tae-Hee, Buffalo State College, US
Jorge Carreto, Universidad Nacional Autonoma de Mexico (UNAM), 
Jorge Garcia- Arias, University of Leon Spain
Kerr Prudence, University of Adelaide, AUSTRALIA
King John, La Trobe University, Melbourne (Australia)
Krimpas George E., Università di Atene (Grecia)
Kurz Heinz D., University of Graz , Austria
Laibman David, Professor (Emeritus), City University of New York, USA
Michl Thomas, Economics, Colgate University Hamilton, New York
Lavoie Marc, Università di Ottawa (Canada)
Lee Frederic S., Department of Economics, University of Missouri-Kansas City
Leon Paolo, Università di Roma 3
Levrero Enrico Sergio , Università di Roma 3
Levy-Orlik Noemi, UNAM, Mexico
Liagouras George, University of the Aegean, Chios Business School, Chios, Greece
Loaiza Quintero Osmar Leandro, Universidad Nacional de Colombia, FCHE, Medellín
Lombardi Mauro, Università di Firenze
Loperato Francis Luiz C., Università di Campinas (Brasile)
Lopez Julio, Universidad Nacional Autonoma de Mexico
Louis-Philippe Rochon, Laurentian University, Ontario (Canada)
Luca Fantacci, Università Bocconi Milano
Lucarelli Bill, University of Western Sydney
Lucarelli Stefano, Università di Bergamo
Luengo Fernando, Economía Aplicada, Instituto Complutense de Estudios Internacionales, Campus de Somosaguas (Spagna)
Lugli Loris, già direttore IRES Emilia Romagna
Lunghini Giorgio, Università di Pavia
Madsen Ove  Mogens, Aalborg University (Danimarca)
Maffeo Vincenzo, Università di Roma 1
Mañé-Estrada Aurèlia, Economic Policy lecturer (Universitat de Barcelona)
Mántey Guadalupe, Universidad Nacional Autónoma de México (UNAM)
Marani Ugo, Università di Napoli Federico II
Marcuzzo Maria Cristina, Università di Roma 1
Marletto Gerardo Università di Sassari
Massimo Ricottilli Università di Bologna
Matera Claudio, T.M.C. Asser Instituut, L'Aja, Paesi Bassi
McDonnell Thomas, Economist, Think-Tank for Action on Social Change (TASC), Dublin, Ireland
Meaulle Matthieu, Economic Advisor, Foundation for European Progressive Studies (FEPS), Brussels
Milonakis Dimitris, Department of Economics, University of Crete
Mistri Maurizio, Università di Padova
Mittone Luigi, Director Computable and Experimental Economics Laboratory, University of Trento
Mohun Simon, Emeritus Professor of Political Economy, Queen Mary, University of London
Mongiovi Gary, St.Johns University (USA)
Morroni Mario, Università di Pisa
Mott Tracy, Department Chair, Department of Economics, University of Denver, U.S.A.
Napolitano Oreste, Università di Napoli Parthenope
Nissanke Machiko, SOAS, University of London
Nuti Domenico Mario, Università di Roma 1
Ofria Ferdinando, Università di Messina
Ortona Guido, Università del Piemonte Orientale, Alessandria
Ötsch Walter Otto, Johannes Kepler Universität, Linz, Austria
Pack Spencer J. Professor of Economics, Connecticut College, New London, CT  USA
Pagano Ugo, Università di Siena
Paladini Ruggero , Università di Roma 1
Palazzi Paolo, Università di Roma 1
Palumbo Antonella, Università di Roma 3
Panico Carlo, Università di Napoli
Park Man-Seop, Università di Seul (Corea del sud)
Parodi Giuliana Università D'Annunzio Chieti-Pescara
Parrinello Sergio Università di Roma 1
Pastrello Gabriele, Università di Trieste
Peacock Mark, York University, Toronto, Canada
Pennacchi Laura, Fondazione Basso
Pereira Fernando Batista , Cedeplar/Universidade Federal de Minas Gerais
Pessali Huascar (Federal University of Parana, Brazil)
Picchio Antonella, Università di Modena e Reggio Emilia
Pivetti Massimo, Università di Roma 1
Pizzuti F. Roberto, Università di Roma 1
Podkaminer Leon, Wiener Institut für Internationale Wirtschaftsvergleiche Vienna (Austria)
Pugno Maurizio, Università di Cassino
Puig Albert, Universitat Oberta de Catalunya (Spain)
Ramazzotti Paolo, Università di Macerata
Rangone Marco, Università di Padova
Rapetti Martin, University of Buenos Aires, Argentina.
Ravagnani Fabio, Università di Roma 1
Realfonzo Riccardo, Università del Sannio
Rossi Sergio, Università di Friburgo (Svizzera)
Russo Alberto, Università Politecnica delle Marche
Sabatini Fabio, Università di Roma 1
Saccareccia Mario, Università di Ottawa (Canada)
Sacconi Lorenzo, Università di Trento (direttore Econmetica)
Saraceno Francesco, Research Center in Economics of Sciences-Po, Paris
Sau Lino, "S. Cognetti de Martiis" Università di Torino
Saverio M. Fratini, Università di Roma 3
Sawyer Malcolm, Università di Leeds
Schaffer Harwood D., University of Tennessee Institute of Agriculture, Knoxville (US)
Schiattarella Roberto, Università di Camerino
Solari Stefano, Università di Padova
Soliani Riccardo Università di Genova
Garofalo Guseppe Università di Roma 1
Sordi Serena, Università di Siena
Spalletti Stefano, Università di Macerata
Stefania Gabriele, dirigente ricerca CNR
Stefano Sylos Labini, ENEA Roma
Stein Howard, University of Michigan,
Stirati Antonella, Università di Roma 3
Tabb William K., Professor of Economics Emeritus, City University of New York
Theocarakis, Nicholas J., Faculty of Law, Economics and Politics, National University of Athens
Tiberi Mario, Università di Roma 1
Travaglini Carlo, M., Università di Roma 3
Trezzini Attilio Università di Roma 3
Tridico Pasquale Università di Roma 3
Tropeano Domenica, Università di Macerata
Universidad Nacional Autónoma de México (UNAM)
UXÓ JORGE, University of Castilla - La Mancha, Spain
Vaggi Gianni Università di Pavia
van Ophem Johan, Wageningen University, The Netherlands
Veneziani Roberto, School of Economics and Finance, Queen Mary University of London
Vercelli Alessandro, Università di Siena
Vermeer Johann
Watt Andrew, Senior researcher European Trade Union Institute
Weeks John, Professor Emeritus, University of London
WHITE GRAHAM, School of Economic, THE UNIVERSITY OF SYDNEY
Zezza Gennaro Università di Cassino e Levy Institute (USA)

 


4 commenti:

  1. E' mia opinione che qualsiasi politica espansiva e rivolta alla crescita in Occidente andrebbe incontro al fallimento vuoi per condizioni oggettive di saturazione dello sviluppo, vuoi per le dinamiche del raggiungimento di numerosi picchi nello sfruttamento delle risorse, vuoi per le conseguenze ambientali di una politica espansiva tradizionalmente intesa. Non nascondo di essere decrescista. E' anacronistico e comincia a diventare fastidioso ascoltare chi continua a proporre la "crescita" come rimedio ai nostri mali.

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  2. Vedo che il delirio keynesiano continua.... stampiamo in maniera illimitata, monetizziamo il debito pubblico, distruggiamo il sistema monetario.
    FIAT money ad oltranza, fino al disastro.
    Anche sull'orlo del baratro, troviamo "fior fiore" di economisti che proseguono sul solco "inflaziona e spendi a deficit".
    Ci fate o ci siete ?

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  3. Devo dire che questo documento evoca proprio quella politica espansiva tradizionalmente intesa che giustamente fa paura a tutti per lo spreco di risorse che implica.
    Occorrerebbe precisare meglio, molto meglio.
    Un fatto è che l'emissione di denaro non deve più rimanere sotto il controllo della grande finanza, attraverso banche centrali e sistema bancario, ma altro fatto è che anche lo stato deve ridimensionare il suo apparato parassitario.
    In questo senso trovo sinceramente molto più completo e interessante prendere a punto di riferimento la soluzione facile e immediata appena pubblicata:
    http://vocidallestero.blogspot.com/2011/11/la-soluzione-facile-immediata.html

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  4. Georgejefferson7 dic 2011, 01:54:00

    per anonimo...secondo te la fiat money(che nel passato io ritengo esistente di nascosto ben prima del 54 e 71)chi la gestiva veramente?e per quali interessi?per stimolare e crescere parallelamente alla produzione/ricchezza e agevolare redistribuzione...oppure per alimentare cartelli privati in espansione continua?magari con l'ausilio di politici corrotti ad alimentare il parassitismo statale e giustificare cosi la percezione di ingiustizia verso tale fiat money?cosa intendeva veramente keynes con il termine liberal/socialista?saluti

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