18/10/23

Seymour Hersh - Che dirà Biden a Bibi?

Il Presidente Biden si reca in Israele mentre Gaza City viene rasa al suolo. In questo articolo il famoso giornalista americano condivide con i suoi lettori la visione dei soliti ben informati della CIA sulla terribile e complicata situazione mediorientale: il governo israeliano appare determinato alla distruzione totale del nemico e a tal fine disposto a ignorare completamente la sorte degli innocenti che si trovano nel mezzo, ma le preoccupazioni  degli occidentali sulle reazioni degli arabi sarebbero infondate, perché Hamas avrebbe fallito nel suo disegno.  Intanto Biden incassa la sparizione del disastro ucraino dalla scena. 

(Che la CIA ci veda giusto o no, a noi non resta che continuare a monitorare la pericolosissima polveriera per quanto ci è possibile con 'partecipato distacco'. La partigianeria appare molto fuori luogo in uno scenario in cui tutti i protagonisti sembrano mossi da forze oscure non certo amiche dell'umanità). 


di Seymour Hersh, 18 ott 2023

 

Ora che il Presidente Joe Biden ha improvvisamente deciso di volare di nuovo in Israele - presumibilmente su richiesta di Benjamin Netanyahu, il primo ministro israeliano sotto assedio - Casa Bianca e Central Intelligence Agency sono di nuovo in disaccordo sulla situazione in campo, come già durante la guerra persa dall'Ucraina contro la Russia,

Biden ha mostrato, come ha detto lui stesso, che avrebbe “coperto” Israele spostando due gruppi d’attacco di portaerei  americane nella regione, insieme a migliaia di truppe statunitensi. Sarebbe stato meglio se avesse fatto quello che l’America ha  fatto spesso: annunciare che la sua amministrazione avrebbe subito iniziato a trasportare via aerea acqua e cibo per le centinaia di migliaia di cittadini di Gaza a cui era stato ordinato da Israele di lasciare il sud, per inviarli al confine con l’Egitto che, come Netanyahu e colleghi dovevano ben sapere, non sarebbe stato aperto.

Il viaggio di Biden arriva in un momento di indignazione internazionale dopo che il più importante ospedale di Gaza City è stato distrutto, con centinaia di morti, da una bomba israeliana o da un missile vagante lanciato dalla Jihad islamica. Il Presidente ha detto che il suo intento è principalmente di trasmettere un messaggio di moderazione. Fosse veramente così, il Presidente sarebbe completamente all’oscuro delle intenzioni israeliane.

In un'intervista di domenica alla trasmissione ‘60 Minutes’, a Biden è stato chiesto se fosse giunto il momento di un cessate il fuoco a Gaza. Biden ha ignorato la domanda e ha detto che gli israeliani “devono attaccare Hamas. Hamas è un branco di codardi... Mettono i loro quartieri generali dove ci sono i civili, gli edifici e cose simili. . . ma gli israeliani faranno tutto ciò che è in loro potere per evitare l’uccisione di civili innocenti”. Ha detto che stava discutendo la possibilità di una zona sicura – un corridoio umanitario – per i residenti di Gaza City che sono fuggiti dopo essere stati avvertiti che Israele era intenzionata a distruggere completamente la città. Alla domanda se Hamas “deve essere del tutto eliminato ”, Biden ha risposto di sì e ha aggiunto anche che “è necessario stabilire un percorso verso uno Stato palestinese”.

Uno Stato palestinese non è nell’agenda di Israele.

Ci sono analisti dell’Intelligence a Washington che stimano che Netanyahu, che sta emergendo come l’uomo forte nel nuovo governo di unità nazionale di Israele, non abbia alcuna intenzione di lasciare sopravvivere nessun membro di Hamas. Ritengono che non siano interessati ai problemi dei residenti di Gaza City che sono fuggiti a sud verso l’Egitto e ora si ritrovano a scontrarsi con la realtà che l’Egitto, colpito dalla crisi economica, non ha alcun interesse ad aprire i suoi confini a un milione o più di rifugiati bisognosi di cibo, alloggio e cure mediche.

L’atteggiamento di Netanyahu, secondo la valutazione degli analisti dell’Intelligence, mi è stato detto che è determinato a  “eliminare Hamas”. Un funzionario ben informato mi ha detto che “la città di Gaza sta per essere trasformata in una Hiroshima, senza l’uso di armi nucleari”. Ad un certo punto, ha detto, le bombe di fabbricazione americana presenti nell’arsenale israeliano, comprese quelle note come “bunker busters”, potrebbero essere utilizzate contro i sistemi di tunnel sotterranei dove Hamas ha fabbricato le armi e ha pianificato i terribili attacchi nel sud di Israele del 7 ottobre scorso. Il quotidiano bombardamento israeliano di Gaza City ha portato molti in Medio Oriente ed in Europa a concludere che sia stata proprio una bomba israeliana a colpire l'ospedale di Gaza City.

Secondo i piani israeliani, non ci sarebbe bisogno di una massiccia invasione di terra, ma secondo il funzionario le truppe israeliane sarebbero necessarie per dare la caccia a quei membri clandestini di Hamas che scelgono di arrendersi. L’ordine, ha detto il funzionario, sarebbe di “sparare a vista”. La resa non sarebbe un’opzione. Il funzionario mi ha detto che i soldati di Hamas che emergessero dai tunnel alla disperata ricerca di cibo sarebbero visti dagli israeliani come topi affamati a cui consegnare cibo avvelenato. Il destino dei quasi duecento ostaggi, la maggior parte dei quali israeliani, ma tra i quali come è noto ci sono anche alcuni americani, non è stato menzionato.

Dal punto di vista dell’Intelligence americana, il raid di Hamas è fallito sotto ogni aspetto. “Hamas era convinto”, mi ha detto il funzionario, “che il successo del loro raid, pianificato per due anni, avrebbe portato il mondo arabo a sostenere la loro causa. Pensavano che Hezbollah” – il potente partito libanese controllato dallo sceicco Hassan Nasrallah a Beirut – “e l’OLP [Organizzazione per la Liberazione della Palestina] in Cisgiordania li avrebbero sostenuti”.

La valutazione americana è che la leadership di Hamas ha iniziato a pianificare l’attacco due anni fa e “Ora”, ha detto il funzionario, “era arrivato il momento giusto”. Ha spiegato che la leadership di Hamas era "assolutamente spaventata" dal fatto che i colloqui in corso tra Israele e Arabia Saudita avrebbero portato a un ulteriore isolamento dei gruppi che si opponevano a Israele.

Il più importante sostenitore del raid di Hamas mi è stato detto essere il governo iraniano, la cui leadership a Teheran è stata direttamente coinvolta, in termini di denaro e materiali, negli attacchi del 7 ottobre. “Gli iraniani”, ha detto causticamente il funzionario, “vogliono attaccare Israele con ogni palestinese che riescono a trovare”. Ma “l’Iran non si rendeva conto di quanti omicidi di civili ci sarebbero stati. Hamas era come pazzo di sangue”.

Lo studioso arabo Juan Cole, professore di storia all'Università del Michigan, ha recentemente pubblicato un saggio sul Telegraph che descrive in dettaglio quattro modi in cui il raid di Hamas ha violato la legge islamica. Hamas ha ucciso innocenti, compresi donne e bambini; ha distrutto una città; non ha dato il giusto avvertimento; e ha preso i civili come ostaggi. Cole ha citato il profeta Maometto: “Non uccidere vecchi deboli, bambini o donne”.

Reazioni simili ci sono state da parte di Hezbollah e di Damasco. Nonostante i timori occidentali, mi è stato detto, non c’è stato alcun segno che la rivolta di Hamas sia stata fonte di ispirazione per i nemici di Israele. “Nel Grande Gioco”, ha detto il funzionario, “questa è una partita a scacchi in cui Hamas è solo una pedina”.

Il piano di Netanyahu, mi ha detto il funzionario, prevede che l'esercito israeliano uccida tutti i membri di Hamas che riesce a trovare, distrugga il sistema dei tunnel – magari usando le bombe di fabbricazione americana che possono penetrare decine di metri sotto terra prima di esplodere – e poi barrichi quello che una volta era Gaza City al confine meridionale. Ai soldati israeliani sarebbe stato assegnato il compito di andare quartiere per quartiere nella città distrutta alla ricerca degli sbandati. Sarebbero state prese precauzioni per garantire che nessun superstite di Hamas riesca a fuggire nel Mar Mediterraneo.

Nei giorni scorsi, l’amministrazione Biden ha schierato nella regione due gruppi di portaerei americani, con squadroni di aerei da combattimento F-15, F-16 e A-10, oltre 10.000 membri del personale della Marina e 2.000 Marines, in una dimostrazione di sostegno a Israele. . “Tutti i servizi americani stanno approfittando dell’occasione”, mi ha detto il funzionario, “ma Israele sta dicendo: ‘Tornatevene indietro’. Non vogliamo la vostra roba.’” Ha continuato: “Oggi non ci sono piloti migliori di quelli delle forze aeree israeliane. Bibi ha la situazione sotto controllo e nessun israeliano si preoccuperà della sorte dei cittadini di Gaza”.

Quindi, ha chiesto il funzionario, “Perché Biden bussa alla porta? Il presidente dirà forse a Bibi: “Non puoi farlo”? Lasciamo i rifugiati di Gaza al confine con l’Egitto”.

Il funzionario non ha dato risposta alla sua domanda retorica. Ma ne ha posto un’altra: una delle ragioni del viaggio improvviso del Presidente “non potrebbe essere proprio quella di tenere la guerra in Ucraina lontana dalle prime pagine dei giornali?"