26/07/12

E' Provato: i Big Winners dell'Austerità sono Wall Street e i Ricchi


Huffington Post pubblica una serie di articoli sulle misure di austerità e il loro  impatto globale, A Thousand Cuts. Qui si analizza e si documenta con tanti esempi l'effetto di Robin Hood al contrario.


WASHINGTON - I poveri e la classe media portano  sulle spalle gli oneri di gran lunga più gravosi dell'ossessione politica globale per le politiche di austerità degli ultimi tre anni. Negli Stati Uniti, i tagli di bilancio hanno costretto gli Stati a ridurre l'istruzione, i mezzi pubblici, gli alloggi a prezzi accessibili e altri servizi sociali. In Europa, i tagli al welfare hanno portato alcune persone con handicap gravi, a temere per la loro vita.

Ma il gioco dell'austerità ha anche dei vincitori. Tagliare o eliminare i programmi di governo che vanno a vantaggio dei meno abbienti è stato a lungo un obiettivo ideologico dei conservatori. E rappresenta una manna dal cielo per le grandi aziende, con i servizi pubblici che vengono privatizzati e i risparmi dell'austerità che permettono tagli delle tasse per i cittadini più ricchi.

24/07/12

Ora è ufficiale: il sistema di trasmissione monetaria dell'eurozona si è infranto


L'economista Greco Yanis Varoufakis commenta le parole del governatore della Banca di Francia sul fallimento della BCE nel controllo dei tassi e del credito. Molto grave per un'unione monetaria. 



In condizioni normali, i tassi di interesse che voi e io dobbiamo pagare su un mutuo per la casa, un prestito per l'automobile o per affari, o sulla nostra carta di credito, sono ancorati su due tassi cruciali. Uno è il tasso che banche si addebitano l'un l'altra per prendere in prestito tra di loro. L'altro è il tasso overnight della Banca Centrale. Purtroppo, nessuno di questi tassi di interesse ha importanza durante questa crisi. Anche se questi tassi 'ufficiali' tendono a zero (visto che le banche centrali cercano di ridurre a niente il costo del denaro), i tassi di interesse che le persone e le imprese pagano sono molto, molto più alti e rappresentano degli indici sulla paura e le valutazioni soggettive di disintegrazione della zona euro.
Dopo il crollo del 2008, le banche hanno smesso di prestarsi denaro a vicenda, temendo di non poter mai riavere i soldi indietro (dato che la maggior parte delle banche sono diventate, in effetti, insolventi). Così, il tasso di interesse al quale si prestano l'un l'altra semplicemente ha cessato di rappresentare un prezzo significativo (proprio come i prezzi dei CDO, dopo il collasso di Lehman, hanno perso il loro significato perché nessuno comprava o vendeva quei pezzi di carta). L'aspetto veramente scandaloso dello scandalo Libor delle ultime settimane è che le banche hanno continuato a usare (e 'fissare') una stima del tasso di interesse interbancario (ai fini della determinazione di tutti gli altri tassi d'interesse, ad esempio, sui mutui e sulle carta di credito) mentre non si prestano più denaro l'un l'altra …

21/07/12

La Camera approva Fiscal Compact e Mes: inizia la Dittatura Europea.

Riprendo un lungo articolo di OLTRE LA COLTRE che spiega in maniera completa e dettagliata il tunnel in cui i nostri parlamentari traditori e collusi ci hanno or ora finito di cacciare, con la   complice distrazione del quarto potere.


di Italo Romano
Stamattina alla Camera dei deputati è stata scritta la sentenza di fine sovranità dello Stato italiano. Nel silenzio totale dei mezzi di comunicazione i Deputati dell’oramai ex Belpaese hanno dato il via libera definitivo alla ratifica del Trattato sulla stabilita’, sul coordinamento e sulla governance nell’Ue, meglio conosciuto come Fiscal Compact, sottoscritto il 2 marzo e integralmente applicabile ai 17 Stati della zona euro e al Meccanismo Europeo di Stabilità (Mes), al secolo “fondo salva stati”.

20/07/12

"Oltre l'austerità". un e-book gratuito degli economisti eterodossi per capire la crisi

 Cari amici, vi segnalo l'e-book "Oltre l'austerità" (a cura di Sergio Cesaratto e Massimo Pivetti"), che esce oggi su Micromega on line, un documento in pdf scaricabile gratuitamente che raccoglie i contributi di diversi economisti "eterodossi" Italiani  sulla crisi economica Europea, che insieme fanno giustizia dei luoghi comuni neoliberisti con un linguaggio accessibile anche ai non addetti ai lavori, e approfondiscono le prospettive di una reale soluzione. 

Leggiamolo e facciamolo circolare, perché contribuisca al risveglio critico di tutta la potenziale opposizione del nostro paese, per uscire dalla spirale depressiva in cui stiamo precipitando - E' ora di dire NO, ben consapevoli di ciò che sta accadendo e della possibile alternativa . 

18/07/12

Cattive notizie per l'Italia e la Spagna dal FMI


Nuovi dati del FMI, riporta Open Europe, confermano che gli squilibri stanno precipitando. Tutto va male, come previsto.


Il FMI ha pubblicato oggi alcuni nuovi report sull'economia globale e una serie di nuovi dati. C'è un sacco di cose interessanti e ancora ci stiamo studiando sopra, ma un paio di grafici hanno subito attirato la nostra attenzione.
Il primo è un grafico del Global Financial Stability Report dell'FMI che riguarda gli ormai famigerati squilibri Target2 dell'eurozona. Sinora abbiamo più che altro evitato questo dibattito, ma il grafico (qui sotto) mette in evidenza in modo molto chiaro un fenomeno interessante:

17/07/12

Due Passi Avanti Verso la Crescita, la Liberazione, e la Lira Italiana

Secondo Ambrose Evans Pritchard del Telegraph il downgrade dell'Italia riflette la trappola delle politiche di austerità che peggiorano l'economia e i conti pubblici, ma l'Italia sarebbe il paese che avrebbe il maggior vantaggio ad uscire dall'euro.



Ridotto all'osso,  il downgrade di Moody's dell'Italia a livello vicino a junk è un atto d'accusa contro l'intera politica di shock-therapy e di contrazione dell'eurozona:

"Le prospettive economiche a breve termine dell'Italia si sono deteriorate, come risulta sia dalla crescita più debole che dalla maggiore disoccupazione, che comportano il rischio di non riuscire a raggiungere gli obiettivi di consolidamento fiscale. Il mancato rispetto degli obiettivi di bilancio a sua volta potrebbe indebolire ulteriormente la fiducia dei mercati, aumentando il rischio di una brusca frenata dei finanziamenti sul mercato."

Etc, etc

Se Fitch segue l'esempio, il downgrade provocherà un'ondata di vendite da parte dei fondi Asiatici e degli altri fondi sottoposti a severi limiti sul tipo di debito che possono detenere. Questi investitori hanno smesso di comprare debito Italiano mesi fa, naturalmente. Ma non l'hanno neanche venduto. Lo faranno....Continua a leggere su Investireoggi

16/07/12

Non Capiamo Nemmeno di Essere Dalla Stessa Parte: Un sunto sul Dibattito Eterodossi/MMT



L'articolo di Cesaratto sulle critiche alla MMT ha suscitato un gran numero di commenti. All'inizio temevo che si riducesse solo a una rissa con offese reciproche, ma poi ho potuto notare con un certo sollievo e soddisfazione che, aldilà dei toni anche forti,  il confronto si stava facendo utile, e  interessante. Così, cerco di riassumere, dal mio punto di vista ovviamente, i contenuti più importanti di questo dibattito/scontro che qualcuno in rete ha definito "il dramma MMT/Eterodossi". Perché comunque qualche tono drammatico c'è, nel momento in cui, come dice Mario nei commenti:

già la missione è impossibile, ma se non capiamo neanche di essere dalla stessa parte.....


 
Ma siamo dalla stessa parte? Sì e No. 
Per riassumere, a mio avviso ci sono almeno tre ordini di divergenze:

12/07/12

Una regolamentazione finanziaria più rigida e un settore finanziario più modesto possono incrementare la crescita economica?



Su Next New Deal si parla dello studio di Panizza "Too Much Finance?" :  Gli economisti utilizzano sempre più le statistiche per sfatare la vecchia convinzione che la crescita economica vada di pari passo con un grande settore finanziario. 

Paesi con ampi settori finanziari (i dati sono per l'anno 2006)

Per molto tempo è stato semplicemente dato per scontato che un settore finanziario ampio fosse benefico per la crescita economica. Questa ipotesi ha sostenuto il lungo periodo di deregolamentazione finanziaria che ha avuto inizio negli anni '70. Sempre più spesso, gli economisti utilizzano tecniche statistiche per contestare questo punto di vista. Nell'articolo qui di seguito, Ugo Panizza, l'economista internazionale che lavora per l'UNCTAD, riassume l'analisi da lui svolta per dimostrare che un settore finanziario ampio è associato ad una crescita economica più lenta. Alla fine di questo post sono riportati i links ai papers di Panizza e dei suoi colleghi. - Jeff Madrick, Direttore di Rediscovering Government Initiative


11/07/12

La Battaglia Legale dei Tedeschi per Bloccare i Salvataggi della Zona Euro


Un articolo del Telegraph sulla battaglia in corso in Germania per bloccare il meccanismo dei salvataggi. La Corte costituzionale Tedesca difende il suo ruolo, mentre la nostra ci ha rinunciato da sempre.



di Ambrose Evans Pritchard - La Corte costituzionale tedesca può richiedere fino a tre mesi per pronunciarsi su un provvedimento volto a bloccare il meccanismo di salvataggio dell' eurozona, lasciando in sospeso i mercati mentre la crisi del debito dell'Eurozona erode la fiducia.

Chief Justice Andreas Vosskuhle ha detto che al tribunale di Karlsruhe deve essere concesso un periodo di tempo "costituzionalmente ragionevole" per pesare questioni di grande rilevanza pubblica, ignorando gli avvertimenti che ogni ulteriore ritardo da parte del creditore chiave dell'eurozona potrebbe innescare una catena di eventi disastrosi.

07/07/12

LA FALSA VITTORIA DELLA MMT


Un nuovo articolo di Sergio Cesaratto rilancia la discussione sulla MMT - teoria universale e salvifica o tassello parziale da aggiungere ad un quadro più complesso e generale? Per il Prof di Siena è la seconda. In fondo all'articolo i riferimenti all' interessante dibattito che ne è seguito.
Grazie ad Istwine per la preziosa collaborazione!


di Sergio Cesaratto - In un aggregatore di blog molto seguito, Randy Wray ha proclamato la vittoria della MMT, e che adesso siamo tutti seguaci della MMT. Ma vittoria su chi? Io personalmente non mi sento MMT, o meglio, mi sento MMT, Sraffiano, Kaleckiano, Marxista e tante altre cose, ognuna presa cum grano salis. Fanatismo ed esaltazione non fanno parte dell’Economia eterodossa, per non parlare del lavoro accademico, e il fatto che Wray si sia così innervosito dopo un primo commento critico da parte di un lettore ci fa capire che siamo ben lontani da un dialogo sull’economia freddo ed equilibrato. La MMT, come altri approcci, ha espresso molte importanti intuizioni riguardo alla crisi Europea. Anche intellettuali della parte opposta come Werner Sinn, hanno contribuito alla nostra comprensione della crisi, in questo caso per ciò che riguarda il ruolo del TARGET2 (che Wray menziona per la prima volta o quasi). La MMT però in effetti non ha compreso la principale caratteristica della crisi dell’Eurozona: la sua natura di crisi di bilancia dei pagamenti. Ad ogni modo, non considero la spiegazione data dalla MMT come alternativa, ma come complementare all’idea di crisi da BdP. A questo proposito, una maggiore modestia aiuterebbe tutti nella nostra attività politica e scientifica. Mentre il mio punto di vista sulla crisi come crisi da BdP lo si trova qui (questo WP è una versione più lunga di un articolo di un libro che verrà probabilmente pubblicato da Routledge, mentre una versione blog si trova qui), di seguito potete trovare alcune osservazioni critiche riguardo all’idea della MMT sulla crisi dell’Eurozona, le quali fanno anch’esse parte di un paper più lungo che verrà pubblicato in Spagnolo. Queste osservazioni sviluppano ulteriormente l’articolo sulla MMT già pubblicato qui, che è anch'esso una sezione del WP. Detto questo, sono pronto a riconoscere che, con Godley 1992 e De Grauwe 1998, Kelton e Wray (e pochi altri come Barba e Pivetti) hanno formulato delle lungimiranti previsioni sulla crisi imminente, ognuna volta a metterne in evidenza un particolare aspetto.

01/07/12

Wyplosz: Un altro Summit, la Crisi Avanza


Su Voxeu un commento a caldo di Charles Wyplosz - professore di economia internazionale a Ginevra - mette in luce l'inconsistenza del compact: mira a dare fiducia ai mercati, ma le decisioni vere sono rimandate.  



Il vertice UE ha prodotto un vago accordo verbale che può essere interpretato, ed è stato interpretato, in modi diversi nei diversi paesi. Questo articolo fornisce un rapido esame di ciò che è stato e non è stato deciso. E conclude che sono stati fatti dei progressi, che tuttavia rimangono ben lontani da quella svolta decisiva in cui molti avevano sperato. Nei prossimi mesi la crisi continuerà ad andare avanti.
Charles Wyplosz, 30 Jun 2012 - Leggere i documenti ufficiali del Summit del 28 giugno richiede competenze linguistiche e divinatorie. Il testo è contorto e mira chiaramente a dare un'impressione positiva, mentre rifugge da impegni radicali.