28/02/12

Il "Summit" è riuscito

Il "Summit" è riuscito. (Meno male, se fosse stato un semplice convegno forse ci saremmo risparmiati tutti questi dubbi). 
Non so quanti partecipanti esattamente, ma il Palazzetto era pieno. 



Vi faccio sentire l'applauso finale,  sentito e prolungato, di saluto ai professori Americani. Mi sono ritrovata in piedi anch'io, ad applaudire, pervasa da un senso di commossa riconoscenza per chi, senza alcun profitto, ci ha messo a disposizione il suo tempo e le sue competenze, per aiutarci a  difenderci  in questo drammatico frangente della storia Europea. E mi pare che nello stadio questo stesso semplice sentimento collettivo aleggiasse nell'aria.  La commozione, la solidarietà, e il senso del pericolo da affrontare.

24/02/12

Campagna “Ci metto la faccia e firmo! Separazione bancaria al Senato”




Fine settimana al MMT (di cui vi racconterò), e nel frattempo diffondo la petizione di NoBigBanks,  perché le banche non possano più giocarsi  in  Borsa i nostri depositi! Firmate!


NOBIGBANKS ha iniziato la campagna di raccolta firme per questa proposta fondamentale per Salvare la Gente dagli squali della finanza: “Ci metto la faccia e firmo!”.
Si può firmare a questo indirizzo: 

 
Di separazione bancaria e di Glass-Steagall, soltanto pochi giorni addietro, se ne sentiva parlare poco e solo tra addetti ai lavori, e quando si provava a introdurre l’argomento capitava che l’interlocutore facesse fatica a seguire, quasi scocciato, tanto che dopo poco, nove volte su dieci, ti diceva: ma è una cosa troppo tecnica, la gente non capirebbe!

23/02/12

Dati sull'Austerità in Europa


Due grafici da Paul Krugman, tanto per rendersi conto, se ce ne fosse bisogno

Buoni dati sui programmi di austerità Europei sono difficili da trovare, ma il FT ha un grafico molto utile:


Non è completo, credo, anche per i vari paesi coperti - per esempio, il Portogallo effettivamente ha imposto un'austerità significativa nel 2011, anche se non è rientrato nel programma del FMI. Comunque, questi dati confermano che la Grecia e l'Irlanda sono stati i campioni dell'austerità, e la Spagna un po' meno.

22/02/12

La Germania è in trappola

Complimenti a Voci dalla Germania, che pubblica una lunga e appassionata intervista a Werner Sinn,  in cui l'economista Tedesco più autorevole e ascoltato spiega il ricatto a cui è sottoposta la Germania, e tante altre cose.
Per l'economista Hans Werner Sinn il treno verso l'unione di trasferimento è già partito. “I pacchetti di salvataggio si esauriranno presto” dice in un'intervista alla FAZ. L'effetto finale sarà la condivisione della responsabilità sui 3.500 miliardi di Euro di debito del sud Europa.

FAZ: Professore Sinn, Atene riceverà presto un ulteriore pacchetto di aiuti da 130 miliardi di Euro. Lei crede che questo sarà l'ultimo pagamento?

SINN: No, questo basterà solo per un breve periodo di tempo. E' solo un ulteriore aiuto ai possessori di titoli, che in questo modo potranno liberarsi di una parte delle obbligazioni greche. Se avessimo voluto veramente essere utili ai greci, avremmo dovuto dargli questo denaro come aiuto per l'uscita dall'Euro. Non hanno nessuna possibilità di tornare competitivi nella zona Euro. Devono abbassare del 31% i loro prezzi, solo per poter raggiungere il livello turco.

21/02/12

Un ritorno alla dracma può salvare la Grecia?


 Ambrose Evans Pritchard dal Telegraph risponde che la Grecia sta già scontando anticipatamente le conseguenze di un default, con un'economia nel caos, e farebbe bene a tornare alla dracma, anche se nel paese il trauma  è forte...

(con una piccola postilla finale, dedicata agli occhi di questo soldato Greco di fronte al Parlamento di Atene) 

 In Grecia è esplosa la bomba della disoccupazione. Dopo una ingannevole calma, l'aumento della disoccupazione dall'estate scorsa è scioccante, anche per chi ha sempre saputo che contrazione fiscale e monetaria combinate non avrebbe potuto portare che alla rovina.

Una variante di questa "svalutazione interna" sta iniziando sul serio anche in Portogallo. I giovani Schumpeteriani responsabili dell'economia Portoghese insistono altrimenti - sperano che anche senza il cuscinetto della riduzione del debito e della svalutazione la terapia shock trionferà - ma gli eventi hanno l'abitudine di demolire i sogni. 
Nel solo mese di novembre, in un paese di 11 milioni di abitanti, 126.000 Greci hanno perso il lavoro, come dire tre milioni e mezzo di Americani in un solo mese. Il tasso di disoccupazione è balzato dal 18.2% al 20.9%.

20/02/12

Le illusioni sulla produzione


Su segnalazione del nostro BeatoTrader, diamo un occhio alla campagna presidenziale negli USA:  per  Robert Reich  la vera sfida è aumentare i salari.


Improvvisamente, è tornata la produzione - almeno sulla scia delle elezioni. Ma non fatevi ingannare. Il problema reale non è come ritornare a produrre. E' come ottenere di nuovo buoni posti di lavoro e buoni salari. Non sono affatto la stessa cosa.

I repubblicani sono ritornati ad essere i protettori della produzione Americana. Questo può avere qualcosa a che fare con le cruciali primarie che si terranno la prossima settimana in Michigan e la settimana dopo in Ohio, entrambi ex arsenali dell'industria Americana.

19/02/12

LA GERMANIA NON E’ MAI STATA LA LOCOMOTIVA DELL’EUROPA, MA IL RIMORCHIO

L'amico Piero Valerio del blog La Tempesta Perfetta, ha riassunto in un quadro generale - grazie, va detto, alla efficacissima divulgazione di Goofynomics - l'analisi sugli squilibri interni all'eurozona: il lato oscuro dell'euro e della sua crisi. 

 L’affermazione che la Germania sia la locomotiva dell’eurozona è uno dei luoghi comuni più superficiali e falsi che viene ancora sostenuto con forza dai politici, economisti e giornalisti di regime (sia di destra che di sinistra), che cercano di convincere e illudere i propri adepti e lettori a seguire i passi del miracolo tedesco per ottenere una pronta ripresa dell’economia italiana. L’attenta analisi dei dati e delle variabili economiche dice invece una verità ben diversa: la Germania è stato il rimorchio dell’eurozona, perché senza il traino e le massicce importazioni di prodotti tedeschi da parte dei paesi della periferia il miracolo tedesco non sarebbe mai avvenuto.

16/02/12

Le belle armi per Atene

Voci dalla Germania ci racconta gli affari tra Berlino ed Atene, che procedono nonostante l'austerità sociale: aerei, sottomarini, panzer e fatture insolute....



Die Zeit - Fregate, sottomarini e carri armati: per l'esercito greco non ci sono misure di risparmio. E la Germania ne trae vantaggio.

Il nostro interlocutore  ha in testa chiara la lista dei desideri del Ministero della  Difesa greco: fino a 60 aerei da combattimento del tipo Eurofighter per circa 3.9 miliardi di Euro. Fregate francesei per circa 4 miliardi, motovedette per 400 milioni di euro. Questa sarebbe la somma prevista per la modernizzazione della flotta greca. Mancherebbero ancora le munizioni per i Panzer Leopard, e si dovrebbero sostituire 2 elicotteri di fabbricazione americana Apache. E poi bisognerebbe comprare dei sottomarini tedeschi, prezzo complessivo: 2 miliardi di Euro.

15/02/12

Grecia: L'Ossessione Infondata sul Salario Minimo


Su Economonitor Rebecca Wilder fa il punto, dati alla mano, sul costo del lavoro in Grecia


Il salario minimo Greco è apparentemente un punto di contesa tra la troika (BCE / EU / FMI) e il governo Greco. Il New York Times parla di guadagni di competitività, come logica per il taglio del salario minimo:

L'obiettivo di eventuali riduzioni salariali sarebbe quello di contribuire a rendere i lavoratori Greci, che sono generalmente meno produttivi dei lavoratori nel resto d'Europa, in grado di competere più efficacemente all'interno della zona euro, dove i paesi condividono una moneta comune che non consente svalutazioni per compensare le differenze di costo del lavoro.