Un
“calcolatore dell'austerità” - riportato da Gavyn Davies sul Financial Times - ci indica quanto avanzo primario di bilancio è
necessario in Italia per ogni livello di tassi di interesse e di
crescita del paese.
Secondo
Davies sono tre i fattori chiave da considerare per prevedere il
risultato finale:
1.
La stabilizzazione del debito pubblico
Il
deficit di bilancio previsto in Italia nel 2011 sarà solo il 4 per
cento del PIL, che si traduce in un avanzo primario (al netto degli
interessi da pagare sul debito) di circa lo 0,5 per cento del PIL.
Quindi qual è il problema? Il problema è che, dai primi anni 1990,
il debito pubblico/PIL è molto alto, al 120 per cento, il che
significa che la sostenibilità della finanza pubblica Italiana è
molto vulnerabile ad un aumento dei tassi di interesse.
Inoltre
il 2012 sarà un anno eccezionale per i rimborsi del debito italiano,
perché il paese dovrà rinnovare fino a € 350 miliardi di debito,
potenzialmente a tassi di interesse molto più alti di quanto
precedentemente ipotizzato.
Con
la crescita a medio termine del PIL nominale probabilmente in
stagnazione al 2 per cento annuo, se i tassi di interesse
permanessero poniamo al 6,5 per cento, significherebbe che l'Italia
ha bisogno di un avanzo primario del 5,5 per cento a tempo
indeterminato, al fine di stabilizzare il proprio rapporto debito/PIL
al 120 per cento. (Vedere
questo calcolatore per provare le diverse ipotesi.)
Per
spezzare il circolo vizioso del debito e dei tassi di interesse, il
nuovo governo dovrà probabilmente quindi imbarcarsi in un piano
credibile per guadagnare un avanzo primario di bilancio di oltre il 5
per cento del PIL per almeno diversi anni successivi. Non c'è dubbio
che il governo Monti annuncerà un piano del genere, ma la questione
è se questo potrà effettivamente essere attuato nei prossimi anni.
Esaminando
la storia dei saldi di bilancio nelle economie avanzate dal 1980,
Gavyn Davies ha trovato solo tre analoghi episodi storici di riforma
del bilancio in cui tale consistente avanzo primario sia stato
mantenuto per diversi anni, portando al calo di grandi dimensioni
del rapporto debito/Pil. Questi sono l'Irlanda (1988-2000), il Belgio
(1995-2007) e la stessa Italia (1995-2002). Ci sono altri episodi che
non sono comparabili, perché si basano su nuove risorse reperite da
un boom del settore privato oggi poco probabile.
L'Italia
dovrebbe ripetere ciò che ha realizzato a partire dal 1995, quando è
riuscita a realizzare un surplus primario di bilancio sopra il 3 per
cento del PIL per più esercizi successivi. Ma quello era un momento
in cui l'economia era in crescita, completamente diverso da ciò che
accadrà il prossimo anno. Se si dovesse ottenere un tale
consolidamento fiscale durante una recessione, sarebbe davvero molto
impressionante, per non dire altro.
2. La disponibilità di liquidità a breve termine
Per
evitare una forte pressione al rialzo sui rendimenti, l'Italia
avrebbe bisogno di liquidità a breve termine, che in ultima analisi
può essere ottenuta solo con un impegno in tal senso da parte della
BCE, e questo si sa che non è un'impresa facile.
3. Migliorare la competitività a lungo termine
La
competitività del costo del lavoro in Italia contro la Germania è
lo squilibrio strutturale di fondo. Come può plausibilmente essere
invertita, in un contesto di bassa inflazione all'interno dell'UEM?
L'economia Italiana è classificata 167^ su 179 paesi nella crescita
della produttività nell'ultimo decennio (secondo The
Economist ). E molte delle riforme del mercato del lavoro più
essenziali sicuramente aumenterebbero la disoccupazione e
approfondirebbero la recessione, rendendo il problema di bilancio
ancora più difficile.
In
conseguenza di tutto ciò, conclude Davies, l'affare Italiano
risulta piuttosto arduo da portare a termine.
Ci conviene fare sforzi immani, per restare nell'euro Germano-centrico???
RispondiEliminaO forse, forse, ci conviene ripudiare il debito??
saluti, Nicola
Se il probblema soni gli interessi basta tagliarli
RispondiEliminacome?
I debiti sovrani non saranno mai rimborsati alla scadenza da nessun stato tanto vale dichiararli irredimibili e pagare solo un interesse fissato al libor.Il risparmiato andrà usato obbligatoriamente per l'estinzione del debito a sorteggio o ad acquisti sul mercato secondario a migliori prezzi.
I detentori possono prestarli come garanzia per finanzimenti da ricevere dalle banche.
Io voglio dire che se si metterà la tracciabilità entro i 200 euro, il sommerso che ne verrà fuori sarà veramente notevole.
RispondiEliminaCi sono diverse categorie che hanno un sommerso forte ad es i Dentisti credo che abbiano un 30-40% con un fatturato bello alto.
Nel commercio dove posso testimoniare io, direi le stesse percentuali magari con giri di affari forse inferiori.
Se si attesta che l'evasione annuale sia all'incirca sui 200 miliardi l'anno, con questa legge sulla tracciabilità io penso che si arriverebbe a dinamiche di emersione dal 15% in su, più il tempo passerà e le dinamiche di aumento cresceranno anche ad arrivare ad un 20-25%, fate conto sui 200 miliardi si partirebbe dai 30 miliardi in su emersione di reddito, mettendo un aliquota di media al 33% siamo dai 10 miliardi in su.
Le dinamiche della tracciabilità porterà tutti quanti gli evasori ad aumentare il proprio reddito quindi più scontrini e fatture, per potersi permettere l'acquisto di smartphone, elettrodomestici, computer, rifarsi la cucina, le vacanze, l'automobile.... eccetera, in quanto se ci vorremo comprare quelle cose il nostro reddito deve per forza aumentare in quanto con la tracciabilità il redditometro ci calcola il reddito che se non è congruo ci richiede di adeguarlo. Oltretutto finite le scorte di merci acquistate in nero, sarà più difficile per il produttore sia comprare materie prime in nero sia vendere i propri prodotti in nero.
Non sono un economista, mi è sempre piaciuta però e la seguo molto, questi sono conti "della serva" e dinamiche che penso comunque che si possano avvicinare al vero.
Hans Castorp