La mobilità del lavoro - considerata necessaria per sostenere l'alta disoccupazione dei paesi periferici dell'eurozona - ci viene propagandata come una esperienza formativa per giovani talenti. Ma - se in alcuni casi può anche esserlo - Frances Coppola osserva che più spesso significa vagare costantemente alla ricerca di un lavoro precario e mal pagato: come nelle Highland Clearances siamo sfrattati, e la partenza non è una scelta libera, ma dovuta a circostanze drammatiche.
di Frances Coppola - Ad alcuni
economisti piace che le persone si
muovano.
Dove c'è la libera circolazione della manodopera, la
disoccupazione a lungo termine non dovrebbe
esistere: ci potrà essere disoccupazione a
breve termine, ma questa
si risolverà come le persone vanno via dai luoghi dove non c'è lavoro
e si
spostano in
luoghi dove il lavoro non manca. Se c'è disoccupazione di lunga durata,
quindi, vuol dire che sono necessarie delle
riforme del mercato del lavoro per incoraggiare la gente a "seguire
il lavoro".
Ci sono
prove significative che la gente emigra
dalle regioni depresse verso le
regioni più attive.
All'interno dei paesi, in genere si ha una migrazione
dalle campagne alle città, e dall'agricoltura all'industria. In certe fasi nel passato c'è
stata una migrazione consistente di
persone da una zona a un'altra di uno stesso paese, quasi sempre causa di
condizioni economiche gravemente depresse
e/o ampi squilibri regionali. Degli esempi
che balzano
subito alla mente sono le migrazioni dagli
stati agricoli in crisi del Midwest
Americano verso
la California e la
Florida durante
la Grande Depressione, e più recentemente
le migrazioni dalle
regioni agricole povere della Cina verso le
più ricche città
industriali. Le persone
emigrano anche
dai
paesi poveri verso quelli
più ricchi,
nonostante i notevoli sforzi che i paesi di
destinazione spesso mettono
in atto per impedirlo.
L'immigrazione clandestina è prevalente ovunque
ci siano evidenti
squilibri tra paesi limitrofi - dal Messico agli Stati Uniti, per
esempio.
Nonostante
le loro paure, le regioni che sperimentano
l'immigrazione
effettivamente si avvantaggiano dal punto
di vista economico del
contributo degli
immigrati, così come
i migranti stessi. Anche le regioni
che sperimentano l'emigrazione possono
trarne un vantaggio nel breve termine:
l'emigrazione allevia le
pressioni sulla
rete di sicurezza sociale e se i migranti inviano denaro ai
parenti può far
entrare dei redditi
nel paese. Questo
paper
di Farhi e
Werning sostiene che la migrazione all'interno
di una unione monetaria (come la zona euro) può essere utile non
solo a coloro che
partono, ma
anche a quelli che restano, se la domanda
estera dei prodotti del paese rimane forte. Quindi la migrazione, a
quanto pare, può avvantaggiare tutti
- anche se l'emigrazione netta persistente per un lungo periodo di
tempo può portare al declino
economico, quando la perdita costante di persone non è compensata da un
alto tasso di natalità. Il commercio di schiavi, che può essere
considerato come una forma di migrazione forzata, ha
esaurito la popolazione della costa
occidentale dell'Africa, che
rimane tuttora colpita dalla povertà.
Ma
anche se le frontiere sono completamente aperte, il
lavoro non si muove liberamente. Sembra che
in realtà le persone non siano
così entusiaste di
andare a caccia
di posti di lavoro. Molti preferirebbero
rimanere dove sono, anche se
questo significa un forte calo del
loro tenore di vita. La minaccia della fame tende a far
sì che le persone si muovano,
anche se poi, anche allora, alcuni
scelgono di rimanere e morire di fame. Ma
se c'è qualche sorta di rete di sicurezza,
allora le persone
tendono a restare. E' così che si formano
le sacche di disoccupazione a
lungo termine - a volte intergenerazionali.
La
ragione, ovvia, è che per alcuni
muoversi non è facile, temono di non essere i benvenuti nella zona di destinazione.
I malati, i
disabili e gli
infermi effettivamente possono
non essere in grado di muoversi, mentre le
persone ormai
vicine alla pensione o quelle prive di
particolari competenze
possono non essere
disposte ad
affrontare lo sconvolgimento di uno
spostamento quando non c'è nessuna
garanzia di trovare lavoro.
Anche le persone
(soprattutto donne) con bambini piccoli potranno resistere allo
spostamento, per
il problema di interrompere la frequenza dei bambini negli asili
e nelle scuole. Ma
questo non è tutto.
Anche le persone relativamente giovani e qualificate senza familiari
a carico possono essere riluttanti a emigrare.
Perché?
Spostarsi da un luogo all'altro alla ricerca di lavoro è essenzialmente uno stile di vita nomade. Certo, qualcuno sceglie di vivere in questo modo. Alcune tribù africane e asiatiche vivono uno stile di vita nomade, spostandosi da un posto all'altro in cerca di migliori pascoli per i loro animali. Anche le comunità degli zingari nei paesi occidentali fanno vite nomadi in qualche misura. Ma nella maggior parte dei paesi, gli stili di vita nomadi sono l'eccezione, non la regola. Per la maggioranza degli esseri umani, il sogno è quello di stabilirsi in un posto. Vagabondare è uno stato di cose temporaneo e di solito guidato da circostanze disperate. Qui per esempio Robert Louis Stevenson descrive le Highland Clearances, quando i clan scozzesi sono stati forzatamente sfrattati dalle loro terre per far posto a delle pecore:
Home no more home to me: whither must I wander?
Hunger my driver, I go where I must.
Cold blows the winter wind over hill and heather:
Thick drives the rain, and my roof is in the dust.
Lov’d of wise men was the shade of my roof tree:
The true word of welcome was spoken in the door.
Dear days of old, with the faces in the firelight;
Kind folks of old, you come again no more.
Home was home then my dear, full of kindly
faces,
Home was home then my dear, happy for the child.
Fire and the windows bright glittered on the moorland;
Song, tuneful song, built a palace in the wild.
Now when day dawns on the brow of the moorland,
Lone stands the house, and the chimney stone is cold.
Lone let it stand now the friends are all departed,
The kind hearts, the true hearts, that loved the place of old.
Home was home then my dear, happy for the child.
Fire and the windows bright glittered on the moorland;
Song, tuneful song, built a palace in the wild.
Now when day dawns on the brow of the moorland,
Lone stands the house, and the chimney stone is cold.
Lone let it stand now the friends are all departed,
The kind hearts, the true hearts, that loved the place of old.
Spring
shall come, come again, calling up the moor fowl;
Spring shall bring the sun and rain, bring the bees and flowers;
Red shall the heather bloom over hill and valley,
Soft flow the stream through the even-flowing hours.
Fair the day shine as it shone on my childhood;
Fair shine the day on the house with open door.
Birds come and cry there, and twitter in the chimney -
But I go forever, and come again no more.
Spring shall bring the sun and rain, bring the bees and flowers;
Red shall the heather bloom over hill and valley,
Soft flow the stream through the even-flowing hours.
Fair the day shine as it shone on my childhood;
Fair shine the day on the house with open door.
Birds come and cry there, and twitter in the chimney -
But I go forever, and come again no more.
Ho citato l'intero poema perché racchiude i motivi per cui la gente non si muove nemmeno quando le condizioni economiche sono molto difficili. Fintantoché c'è almeno la parvenza di una comunità, di amici e parenti, la gente preferisce rimanere e resistere. Allontanarsi è l'ultima risorsa, quando non c'è davvero più nulla da perdere. Nella poesia di Stevenson, tutto ciò che rendeva la propria terra una casa - tutto ciò che ha un reale valore - era già scomparso. Non c'era più alcun motivo per restare.
Vagabondare
può essere una punizione. Nella Bibbia, a causa della loro
disobbedienza, i figli d'Israele furono condannati a vagare nel
deserto per quaranta anni dopo aver lasciato l'Egitto. Nella leggenda
cristiana dell'Ebreo
Errante, Assuero fu condannato a
vagare sulla terra fino alla Seconda Venuta perché
aveva schernito
Gesù lungo la
strada per la sua crocifissione. Nella
mitologia,
coloro che
offendevano gli
dei potevano essere condannati a vagare sulla terra per l'eternità.
Molti paesi hanno utilizzato l'esilio come punizione per crimini
politici, soprattutto per le persone il cui
status sociale rendeva
impraticabile l'esecuzione o l'incarcerazione.
Anche le potenze
coloniali occidentali come la Gran Bretagna e la Francia usavano
l'esilio come punizione per i reati
più comuni della
gente ordinaria.
E' fin troppo facile vedere l'imposizione di oggi ai
disoccupati di
"vagare" come una punizione per il "crimine"
della
disoccupazione. Che male mai hanno
fatto i giovani
disoccupati per
giustificare una tale terribile punizione?
Perché
è veramente terribile. Le
persone costrette a vagare, per ragioni
politiche o economiche, sono, sotto
aspetti significativi, la società degli
"out".
Essi non "appartengono" a nessun
luogo. Questo è il motivo per
cui molti migranti economici
scelgono di stabilirsi nelle nuove regioni
coinvolgendosi
nella loro nuova
cultura e diventando pilastri della comunità locale, mentre altri
conservano i
legami con la loro "casa"
al fine di mantenere la loro
identità culturale originale. Ma
oggi, con i posti
di lavoro che diventano sempre più
precari, sempre più persone - soprattutto i giovani - stanno vivendo
una vita
nomade, facendo
lavori a breve termine in molti luoghi diversi e vivendo
in alloggi temporanei. Non sono in grado di
stabilirsi in alcun luogo.
Come fanno a mantenere il
senso di identità? Che cosa possono considerare essere la
loro "casa"?
Per molte
persone, acquistare
una casa
o della terra
può definire la loro
"appartenenza".
Lawrence Pearcey , nel suo libro "Il
Kit di sopravvivenza del
musicista ", consiglia le persone
che entrano nel mondo altamente insicuro
della creazione musicale professionale di
"circondarsi di proprietà" per avere
un'ancora. E Liam
Halligan , in un recente dibattito sul reddito minimo,
ha descritto in maniera commovente
come i suoi
genitori
irlandesi
immigrati
lavoravano
duramente per potersi permettere
di comprare la casa -
"un bene che nessuno avrebbe
potuto togliergli".
I quadri dirigenti
e le star
possano acquistare case di lusso dove vanno
raramente, solo che così
c'è da qualche parte un posto che
possono chiamare "casa". All'altra estremità della
scala, la politica ha
agevolato gli inquilini all'acquisto
della casa di
abitazione. Marcare un territorio come
"proprio"
crea un senso di permanenza, anche quando il proprietario vi
si reca raramente. Ma
i giovani nomadi ormai raramente guadagnano
abbastanza soldi per acquistare un immobile. Il
"posto"
non è più sufficiente a definire "l'appartenenza".
Anche le
relazioni personali strette sono
importanti. Nel musical "Fiddler on the Roof ", Hodel
spiega a suo padre che non
riesce a comprendere, perché
lei stia
lasciando tutto quello che ha
sempre conosciuto:
Who could imagine I’d be
wandering so far from the home I love? Yet – there with my love,
I’m home….
La sua "casa" è con la persona che ama di più, ovunque essa sia. Per alcuni migranti, portare con sé le loro famiglie permette loro di definire "casa" "ovunque io appenda il mio cappello." Ma quando le donne e gli uomini sono costretti a stili di vita nomadi e instabili, le coppie possono essere distrutte: sistemarsi e avere una famiglia diventa un sogno sempre più lontano.
Naturalmente,
non tutte le famiglie sono mobili. A volte una famiglia che non si
sposta è
in grado di dare
stabilità alle
persone con una buona carriera.
Quando studiavo management,
c'erano molte
discussioni sulla
possibilità dei
top manager (sempre uomini, naturalmente) di
avere
diverse famiglie
in luoghi diversi per
dare loro un
sostegno e ridurre lo stress. Non importa
le conseguenze per le mogli e i figli di avere un padre che
torna a casa solo due o tre volte l'anno!
Si tratta naturalmente solo della
versione moderna del tradizionale
marinaio con
"una ragazza in ogni porto". Ma
a parte gli ovvi problemi sociali derivanti da questo modello, la
maggior parte dei
nomadi di oggi non hanno né
i soldi né il
tempo per
sostenere molteplici relazioni. Anche un rapporto stretto può essere
troppo difficile da mantenere. Vagare
costantemente in cerca di un
lavoro precario e
mal pagato significa che le relazioni
personali si
allentano e si
riducono.
La maggior parte delle persone, anche coloro che amano viaggiare, hanno bisogno di stabilità nella loro vita - potremmo chiamarli "punti di riferimento". Invece sembriamo decisi a rimuovere i punti di riferimento, e a lasciar che la gente vaghi da sola nella nebbia. La libera circolazione dei lavoratori è economicamente vantaggiosa, ma può avere un costo sociale e psicologico molto elevato. Qual'è il prezzo della piena occupazione, se arrivarci significa distruggere il senso di identità delle persone? Che cosa mai significa la parola "prosperità", per le persone che non hanno un posto da poter chiamare "casa " ?
Gia'. Sono un ricercatore in attesa di prendere un posto da professore. Ho viaggiato per il mondo, sono stato in molti posti differenti. Ho accumulato molta esperienza ma ora mi trovo a non sentire la mia nazione di origine come casa. Anzi mi sono sentito straniero in Italia ed e' un sentimento destabilizzante.
RispondiEliminaChissa cosa hanno in mente le persone come Mario Monti. Quali idee idiote e meschine aleggiano nelle loro menti malate e deficienti.
Penso che le persone come Monti non interessi minimamente i disagio e la sofferenza di migliaia di giovani l'importante e che vada in porto l'obiettivo che le élite hanno deciso per l'umanità, il resto sono bazzecole, nullità da non considerare.
RispondiEliminaio ho lasciato l'italia nel 2000 con la speranza di poter tornare dopo un paio d'anni. Oggi, esattamente 14 anni dopo so che non tornero' mai piu'
RispondiEliminaIo ho lasciato nel 2011, con la solita speranza nel cuore che oggi vedo vana, gli altri mi vedono come una persona di successo, io so che sono semplicemente un emigrante a cui nessuna brillante carriera restituirà ciò che gli è stato tolto.
RispondiEliminac'è anche il ricatto dello spingere le persone a comprare casa con mutuo ventennale o trentennale, poi se chiude l'impresa dove si lavora ed occorre spostarsi quella casa non la vuole nessuno, e ci perdi due volte..
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