29/06/19
Dalai Lama: se i migranti non torneranno nella loro terra, l'Europa diventerà musulmana o africana
In un'intervista alla BBC, il Dalai Lama - personalità che non può essere accusata di scarsa attenzione sui temi etici - rilascia alcune dichiarazioni di puro buon senso sull'immigrazione, che nell'Europa offuscata dalla dittatura del politically correct solleverebbero il consueto coro di ipocrita riprovazione. Via Zero Hedge.
Traduzione di Rododak
Di Tyler Durden, 29 giugno 2019
Il Dalai Lama ha avvertito che "tutta l'Europa alla fine diventerà un paese musulmano e africano" a meno che i rifugiati che sono stati accolti non vengano restituiti ai loro paesi d'origine.
Intervistato da Rajini Vaidyanathan della BBC nella sua casa nella città montana di McLeod-Ganj, nel nord dell'India, il leader spirituale di 83 anni ha affermato che, benché l'Europa fosse tenuta ad accogliere coloro che hanno bisogno di aiuto, alla fine devono essere restituiti alle loro terre d'origine.
"I paesi europei dovrebbero ricevere questi rifugiati e dare loro un'istruzione e una formazione, con l'obiettivo di farli tornare alla propria terra con determinate competenze", ha detto il Dalai Lama, aggiungendo che "un numero limitato è ok, ma l'intera Europa [finirà] alla fine col diventare un paese musulmano, un paese africano - non è possibile".
" [i migranti] vengano pure accolti, aiutati, istruiti, ma alla fine dovrebbero tornare per creare sviluppo nei loro paesi. Penso che l'Europa appartenga agli europei".
Ci chiediamo: i progressisti che tanto ostentano le loro virtù, ora toglieranno dalle loro auto gli adesivi con su scritto "Free Tibet", adesso che al loro idolo mancano solo un paio di pantaloni caki e una torcia per entrare a far parte del movimento identitario europeo?
Il Dalai Lama ha cercato rifugio in India, dove ha vissuto in esilio con 10.000 tibetani.
"Il suo monastero - che domina le cime innevate della catena montuosa di Dhauladhar sull'Himalaya - è di una bellezza straordinaria. Ma la vista è dolce e amara insieme.
"La causa della sua vita - tornare a casa - rimane un sogno lontano, anche se egli insiste che possa ancora accadere. "Il popolo tibetano ha fiducia in me, mi chiedono di venire in Tibet", dice.
Ma subito dopo aggiunge che anche l'India è diventata la sua "casa spirituale". Un'accettazione implicita, forse, che il suo obiettivo di un Tibet autonomo è lontano dalla realtà." (BBC)
A una domanda sul presidente Trump, il monaco buddista ha risposto che "è privo di principi morali" e che la politica del suo governo "America first" è "sbagliata".
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