I dati sull'andamento di morti e contagi da covid 19 negli stati USA che hanno continuato ad applicare rigidamente le misure di lockdown e in quelli che le hanno allentate o rimosse, riportati in questo articolo di Zero Hedge, mostrano come la narrazione pro-lockdown seguita finora non abbia in realtà un valido fondamento. Nonostante le opinioni degli "esperti" che frequentano i nostri salotti televisivi, sono ormai molti gli studi che portano a dubitare dell'efficacia delle chiusure, mentre i loro pesanti effetti negativi purtroppo non hanno bisogno di conferme o di tante spiegazioni.
Zero Hedge, 21 Aprile 2021
All'inizio del mese scorso il governatore del Texas Greg
Abbott ha annunciato che avrebbe posto fine all’obbligo delle mascherine e avrebbe
consentito alla maggior parte delle attività di funzionare al 100% della loro
capacità.
La risposta dei media e della sinistra era prevedibile. Il
governatore della California Gavin Newsom ha definito la mossa
"assolutamente sconsiderata". Beto O'Rourke ha detto che il GOP persegue il "culto della morte". Joe Biden ha parlato di "pensiero di
Neanderthal". Keith Olbermann ha insistito: "Il Texas ha deciso di mettersi
dalla parte del virus" e suggerisce che i texani non dovrebbero essere
autorizzati al vaccino covid. Vanity Fair ha pubblicato un articolo
dal titolo "I governatori repubblicani celebrano l'anniversario del COVID
con un audace piano per uccidere altri 500.000 americani".
Altri stati hanno seguito la scia del Texas, e Mississippi,
Alabama, Florida e Georgia sono ora tutti stati in cui le restrizioni covid
vanno da deboli a inesistenti.
La Georgia e la Florida, ovviamente, sono entrambe famose
per aver posto fine ai lockdown e alle restrizioni molto prima di molti altri
stati. E anche in quei casi, i governi statali sono stati criticati per le loro
politiche, che si dicevano avventate e che sicuramente avrebbero portato a
morti senza precedenti. La politica della Georgia è stata denunciata come un
esperimento di "sacrifici umani".
Eppure, nelle ultime settimane, queste previsioni sul
destino del Texas si sono rivelate straordinariamente sbagliate. Inoltre, molti
degli stati con la peggior crescita di casi covid - e i peggiori record nel
conteggio complessivo dei morti - sono stati sottoposti ad
alcuni dei più severi lockdown. Il fallimento della narrazione del lockdown in
questi casi è così schiacciante che la scorsa settimana, quando gli è stato
chiesto della situazione in Texas, Anthony Fauci non ha potuto che fare delle
battute poco convincenti su come forse i texani indossino le mascherine di
propria volontà e insistano a chiudersi in casa ancor più di quanto la gente non
faccia negli altri stati. Nella debole spiegazione di Fauci troviamo una
narrazione che semplicemente non riesce a spiegare i fatti reali.
Texas contro Michigan
La situazione del Texas è solo un pezzo di un quadro stato
per stato che risulta devastante per la narrazione del lockdown-salva-vita.
Ad esempio, diamo un'occhiata ai numeri dei casi covid al 20
aprile.
Il numero dei casi è il metodo di misurazione preferito dei
sostenitori dello stare a casa, delle chiusure delle attività, delle mascherine
obbligatorie e di tutte le misure repressive in nome del controllo della
malattia.
In Texas, il 20 aprile il totale dei nuovi casi (media mobile a sette giorni) è stato di 3.004, pari a circa 103 casi per milione di
abitanti.
Diamo ora un'occhiata al Michigan, dove continuano una serie di severi obblighi sulle mascherine e parziali lockdown. La capacità dei ristoranti rimane al 50 percento e lo stato continua a emanare editti su quante persone sia consentito invitare a casa a cena.
Nel Michigan, la media mobile a sette giorni per le nuove infezioni al 20 aprile era di 790 per milione, quasi otto volte peggio del Texas.
Secondo la logica dei sostenitori delle chiusure, gli stati con severi lockdown dovrebbero avere molti meno casi e una minor crescita dei casi.
Tuttavia, non è certamente così. Nel New Jersey, ad esempio, dove i lockdown sono stati lunghi e duri, la crescita dei casi è quasi quattro volte quella del Texas. E poi ci sono Pennsylvania, Minnesota, Rhode Island, Maine e New York, che hanno tutti tassi di crescita dei nuovi casi superiori al doppio di quanto accade in Texas.
In effetti, l'unico stato con politiche covid
particolarmente lassiste che si trova nella top ten della crescita dei casi è
la Florida, che tuttavia sta registrando tassi di crescita più lenti rispetto
agli stati gestiti da feticisti del lockdown come Andrew Cuomo e Phil Murphy.
Inoltre, l'epidemia di covid-19 della Florida è stata molto
meno mortale di quanto non lo sia stata negli stati che hanno abbracciato i lockdown più a lungo e
duramente. Il New Jersey, ad esempio, ha il peggior tasso di mortalità covid
nella nazione con 2.838 morti per milione di abitanti al 20 aprile. Subito
dietro ci sono New York e Massachusetts, con morti totali per milione,
rispettivamente, a 2.672 e 2.537.
La Florida, d'altra parte, è ventottesima nella nazione in
termini di morti covid, a 1.608. Il Texas ha 1.721 morti totali per milione di abitanti.
In altre parole, è improbabile che la Florida raggiunga
presto New York o il New Jersey, e di certo non raggiungerà a breve il
Michigan, che farà mangiar la polvere agli altri stati in termini
di crescita dei casi. Coloro che sono terrorizzati dal covid starebbero meglio
in Florida, Texas o Georgia che negli stati che hanno a lungo abbracciato i lockdown
e affermano di "seguire la scienza".
Ma allora come si spiega tutto questo?
I sostenitori del lockdown non sembrano avere nessuna
spiegazione.
La scorsa settimana, mentre testimoniava al Congresso, Anthony Fauci, direttore dell'Istituto
nazionale di allergie e malattie infettive (NIAID) degli USA, ha faticato a
trovare una spiegazione.
Nelle settimane precedenti, Fauci tendeva a fare affidamento
sulla vecchia e collaudata affermazione secondo la quale da lì a due/quattro
settimane i casi sarebbero esplosi ovunque le restrizioni covid fossero state
ridotte o eliminate. I sostenitori del lockdown ci hanno provato per mesi, dopo
che la Georgia ha posto fine al suo obbligo di restare a casa, sebbene la
Georgia abbia costantemente ottenuto risultati migliori di molti stati che
hanno continuato coi lockdown.
Ma ora che siamo a sei settimane dalla fine dell’obbligo
delle mascherine in Texas e dei lockdown parziali, Fauci non ha più potuto offrire alcuna spiegazione plausibile. Piuttosto, quando è stato sollecitato in
merito dal rappresentante Jim Jordan, Fauci ha insistito sul fatto che ciò che
conta davvero è il reale adeguamento, più che
l'esistenza di veri e propri obblighi all’uso delle mascherine e alle chiusure:
“C'è una differenza tra il lockdown e le persone che
obbediscono al lockdown ... Si sa che possono esserci delle situazioni in cui si
dice: 'Chiudiamo tutto', eppure le persone faranno esattamente quello
che vogliono".
Jordan ha chiesto se è questo che spiega la situazione nel Michigan
e nel New Jersey (e in altri stati con tassi di casi covid in rapida crescita), ma Fauci ha detto di non aver sentito la domanda e Jordan è stato
interrotto dal presidente del comitato.
Nessuno che abbia familiarità con la situazione in stati
come il Texas, la Florida e la Georgia, tuttavia, troverebbe plausibile che la
diffusione del covid in quelle aree sia stata attenuata dall'uso più rigoroso
delle mascherine e del distanziamento sociale. La testimonianza di Fauci era
chiaramente solo la affannosa ricerca di una spiegazione da parte di un "esperto"
del governo.
Ma non ci si può attendere che Fauci e i suoi sostenitori la
smettano di insistere sul fatto che New York e il Michigan stiano facendo
"la cosa giusta", mentre il Texas e la Florida stiano abbracciando i
"sacrifici umani" nell’ambito di un "culto della morte".
I numeri reali dipingono un quadro molto diverso, e ora anche
gli osservatori occasionali possono constatare che la vecchia narrazione era
molto, molto sbagliata.