02/12/22

Guillemant - La teoria del complottista gentile


Philippe Guillemant è un ingegnere fisico francese specializzato in Intelligenza Artificiale, di cui abbiamo già tradotto un contributo che ha avuto molte letture, "Lo scopo principale della vaccinazione non è di ordine sanitario". Guillemant, oltre al suo lavoro sull'intelligenza artificiale per cui ha ricevuto importanti riconoscimenti, incluso il cristal del CNRS, è anche conosciuto per le sue pubblicazioni, libri e conferenze sulla 'teoria della doppia causalità'. Secondo questa teoria il nostro futuro, individuale o collettivo, si trova di fatto ad essere già realizzato nell'ambito di uno spazio-tempo flessibile dotato di diverse dimensioni. Questo futuro già realizzato tuttavia, grazie al nostro libero arbitrio, è suscettibile di cambiare, come farebbe, ad esempio, il tracciato di un GPS la cui destinazione viene modificata lungo il tragitto, e i segnali di questi cambiamenti possono essere rilevati sotto forma di strani avvenimenti, coincidenze e sincronicità. È sotto questa luce che Philippe Guillemant analizza gli eventi sconcertanti che abbiamo vissuto durante la crisi sanitaria, per concludere che nel 2020 il futuro collettivo dell'umanità, che era indirizzato verso il transumanesimo e una concezione meccanicistica dell'uomo a causa del materialismo imperante sin dalla rivoluzione industriale, ha subito un cambiamento molto positivo e dunque ora ci staremmo avviando, dopo una fase di transizione anche turbolenta, verso un nuovo futuro molto più umano e pieno di speranza, costruito grazie al risveglio della nostra coscienza collettiva e alla vera natura spirituale dell'essere umano.

Questa lunga introduzione per presentare la traduzione di due brevi saggi di Guillemant. Il primo, 'La teoria del complottista gentile', svolge una profonda riflessione sul significato e l'utilità del cosiddetto 'complottismo' nel quadro della transizione che stiamo vivendo, in quanto esso può davvero agevolare il risveglio delle coscienze e la costruzione di un futuro migliore, a patto però di saper privilegiare l'intelligenza del cuore.

Il secondo, di prossima pubblicazione, è in sostanza una continuazione di questo, 
in cui si esaminano più a fondo i segnali della svolta prefigurata nell'ultimo libro di Guillemant, 'Le grand virage de l'humanité'.



 La teoria del complottista gentile




Il complottista gentile è colui che si posiziona tra i due estremi di chi vede complotti ovunque e chi non ne vede affatto. Può esserci un equilibrio tra i due?

Così come un po' di vino rosso fa bene alla salute, così intendo spiegare in questo saggio perché un po' di complottismo fa bene alla salute... del pianeta.

Il complotto consiste nel sospettare che un evento mondiale che gioca un ruolo importante nel riorientare il nostro futuro collettivo in una direzione inquietante (più controllo, più guerre ecc.) sia il risultato di un piccolo gruppo di individui che cospirano in segreto per realizzarlo, perché le conseguenze di questo evento servono i loro interessi.

Trattandosi di riorientare il nostro futuro collettivo, possiamo anche interpretare questo evento come il risultato non di un complotto, ma di un'influenza del futuro sul presente, che si verifica proprio quando il futuro cambia (teoria della doppia causalità).

La differenza tra un complotto e un'influenza del futuro sul presente è che nel primo caso un piccolo gruppo di individui è causalmente responsabile del cambiamento nel futuro, mentre nel secondo caso ne siamo tutti retrocausalmente responsabili, poiché il il futuro è creato dalla nostra coscienza collettiva prima che noi lo viviamo.

Quindi, quando il cambiamento indotto nel futuro è molto importante e ne va ad esempio della sopravvivenza della specie umana, è estremamente improbabile che questo cambiamento possa essere stato innescato da un piccolo gruppo di individui. Questo sarebbe concepibile solo se il nostro futuro collettivo fosse creato nel presente, il che non è, secondo le migliori teorie fisiche dello spazio-tempo (teoria della relatività e fisica quantistica).

Un piccolo gruppo di individui potrebbe quindi riorientare il futuro collettivo dell'umanità solo in un modo che dovrebbe rimanere allineato all'intenzione generale e agli effetti già realizzati della nostra coscienza collettiva, cosa che potrebbe avvenire solo se la coscienza collettiva avesse affidato a questo gruppo la missione di realizzare questi effetti.

Pertanto, un piccolo gruppo di individui che agiscono in segreto non può portare avanti questa intenzione collettiva e di conseguenza, quando è in gioco il futuro dell'umanità, bisogna dare un'altra spiegazione, che non sia il complotto, agli indizi che ci inducono a sospettarlo, .

Consideriamo dunque questi indizi, vale a dire l'insieme di fatti strani o atti fraintesi legati all'evento o alle sue conseguenze, perché nella misura in cui si accumulano e rimangono inspiegabili richiedono dei chiarimenti, in mancanza dei quali il sospetto di un complotto diventa legittimo.

Se si conferma l'assenza di spiegazione e quindi di cause note, e si elimina la teoria del complotto, allora le cause vanno ricercate nel futuro. Occorre quindi cercare di spiegare i fatti e gli atti inspiegabili a partire dalle loro conseguenze nel futuro, considerando che tali conseguenze vi si sono stabilite prima ancora che i fatti o gli atti si verificassero.

Quando si tratta di fatti inspiegabili viene chiamato in causa il caso, mentre invece questa casualità è in realtà una conseguenza di un futuro che ha oscillato in un'altra direzione. Si noti che un futuro che non si muove non può produrre fatti inspiegabili come casi o coincidenze strane, sincronicità, anomalie incomprensibili.

Quando si tratta di atti inspiegabili, sono le persone ad essere chiamate in causa e, anche qui, le azioni di queste persone possono essere spiegate come condizionate da un futuro che è cambiato. L'atto dà allora l'impressione che un'intenzione di questa persona sia all'opera per condurci verso questo futuro. E le teorie del complotto denunciano atti dolosi, perché si tratta di un futuro negativo per la comunità.

La persona coinvolta non ha l’impressione, né l’intenzione di fare del male, ma si trova incriminata perché il suo atto è interpretato come doloso. Così la persona o il gruppo incriminato si trovano a disagio, perché si sentono accusati ingiustamente e non sanno come liberarsi da queste apparenze fuorvianti. La loro difficoltà è aggravata dal fatto che, se il futuro negativo ha potuto servirsi di loro, è perché non hanno agito in coscienza, ma in modo condizionato, esattamente come quando uno sbaglia, o mostra debolezza, o agisce secondo i propri interessi o non ha riflettuto sufficientemente sulle proprie azioni. La vera spiegazione è quindi spesso inconfessabile e allora la persona o il gruppo si accontentano, indignati, di negare l'accusa senza fornire spiegazioni.

È così che gli accusatori si vedono legittimamente derisi come complottisti e ridicolizzati come paranoici. Quando il loro potere di convincere diventa importante, finiscono persino per essere odiati e demonizzati dai media.

Quindi cosa accade in realtà?

Da questo ragionamento si possono dedurre due cose molto interessanti:

- Il complottista ha individuato un probabile futuro negativo perché realmente disegnato nel futuro, e non una cattiva intenzione di condurci a questo futuro.

- L'accusato di complottismo ha rivelato una fragilità, un fallimento o una attitudine interessata inconscia o non ponderata.

Quindi non è così male!

Il problema del complottista è che egli denuncia a torto certe persone come malintenzionate, o certi gruppi, ad esempio i globalisti, come desiderosi di influenzare in segreto e in modo negativo il destino dell'umanità.

Ma ciò che è molto interessante del complottista è che egli individua sia la natura del destino in questione, sia gli irresponsabili che rischiano di condurci verso di esso per incoscienza, mancanza di riflessione o condizionamento.

Ben inteso, anche il complottista può sbagliare, se lui stesso è in difetto o condizionato dalle proprie convinzioni. Ma è estremamente interessante ascoltare i complottisti sani di mente, perché prendendo in considerazione le coincidenze o i comportamenti strani che sembrano rivelare una cattiva intenzione, fanno un lavoro che permette di rivelare la reale esistenza di un futuro maligno che ci minaccia, così come i percorsi che potrebbero condurci a quel futuro per via del fallimento umano.

Essi svolgono quindi a questo titolo un ruolo essenziale, di segnalare i pericoli. Devono semplicemente correggere la loro tendenza a denunciare eccessivamente persone o gruppi d’influenza come malintenzionati, e cercare di integrare gradualmente una spiegazione alternativa ai fatti e ai gesti che essi denunciano, ossia l’influenza di un futuro costruito collettivamente.

Un altro aspetto interessante del complottismo è che facendo queste rivelazioni o lanciando questi avvertimenti, noi stessi veniamo avvertiti di un pericolo reale futuro che dovremmo essere in grado di evitare, poiché ne siamo diventati collettivamente consapevoli. Questa consapevolezza può quindi compensare i fallimenti che avrebbero dovuto portarci verso il cattivo futuro, perché smettiamo di andare in quella direzione.

Ecco perché, quando fatti o atti inspiegabili e apparentemente dolosi o mossi da interessi si accumulano in modo allucinante, come nella crisi del coronavirus, dobbiamo dedurre che questo cattivo futuro non è in realtà che un vecchio futuro a cui eravamo destinati, che resiste, ma che alla fine scomparirà grazie alla consapevolezza trasmessa dai segnali d’allarme dei complottisti.  

Un altro motivo per considerare questo cattivo futuro come ormai tramontato è che se avessimo vissuto, al contrario, uno scivolamento verso un'età oscura, il vecchio futuro positivo non avrebbe potuto cercare di realizzarsi resistendo a fatti o atti inspiegabili di tipo doloso, poiché per definizione la sua influenza non può che tradursi in sincronicità positive, come certamente è avvenuto con l'arrivo del virus gentile.

Che questo simpatico virus sia il risultato di un pangolino, di una fuga da un laboratorio P4 o anche di un atto doloso (attenzione: accusa malintenzionata), in ogni caso è perfettamente riuscito a ottenere due cose fondamentali:

- Mostrarci come ridurre l'inquinamento planetario, lo spreco di risorse e tornare a un consumo centrato sui prodotti locali,

- Avvertirci del fatto che, scegliendo la via economica globalista dell'identità e tracciamento digitale di ogni individuo (4a rivoluzione industriale), si rischia di dirigerci nuovamente verso il vecchio futuro transumanista.

Il virus gentile ha così messo l'umanità sulle tracce di una possibile età dell'oro!

Ma chi dobbiamo anche ringraziare?

I simpatici complottisti, non è così?

Ancora una parola su di loro: non importa che commettano errori nel loro modo di riferire i fatti che dovrebbero rivelare l’intenzione di manipolarci, poiché è inevitabile! Dato che, per definizione, se quello che è in gioco è l'influenza del futuro, si riferiscono a intenzioni indimostrabili. Se vogliono arrivare alle prove, sono quindi obbligati a distorcere i fatti o ad inventarli.

D'altra parte, il lavoro svolto dai complottisti in termini di accumulazione di fatti e azioni strane o inspiegabili è molto prezioso perché, se interpretato correttamente, ci fornisce indizi preziosi sulle insidie ​​ che dovremo evitare in futuro, e il modo giusto di procedere.

Auspico quindi che i complottisti smettano di accanirsi a denunciare gruppi o persone ritenute ostili e malintenzionate, perché ciò non fa altro che suscitare odio o paura del futuro. Non sto dicendo che non esistano persone o gruppi malintenzionati, ma in assenza di prove reali converrebbe lasciar perdere la questione del sospetto. Invece, per loro c'è un lavoro molto più sottile da svolgere, che consiste nel rilevare efficacemente tutte le anomalie che si presentano nella costruzione del nostro futuro collettivo.

Di fronte all'impossibilità di presentare delle prove, questo lavoro richiede essenzialmente l'intelligenza del cuore (intelligenza emotiva, intuizione, parte destra del cervello, ecc.), perché se non vogliamo che il vecchio futuro ritorni, è importante soprattutto non cedere alla propaganda della paura, né alla violenza contro il progetto globalista. La fisica della coscienza ci insegna che stiamo costantemente plasmando il nostro futuro già realizzato dai nostri pensieri, trasportati dalla vibrazione delle nostre emozioni. Se queste vibrazioni sono basse, non saranno più in grado di trasportare le informazioni del nostro futuro migliore.

 

 

 



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