Da Coppola Comment, un interessante intervento nel dibattito in corso su Piketty, le disuguaglianze e il salario minimo
Scott Sumner sta leggendo Piketty. E nel primo di (a quanto pare) molti post, smonta Piketty iniziando da questo passaggio:
Scott Sumner sta leggendo Piketty. E nel primo di (a quanto pare) molti post, smonta Piketty iniziando da questo passaggio:
"A mio parere, non c'è assolutamente alcun dubbio che l'aumento della disuguaglianza negli Stati Uniti abbia contribuito all'instabilità finanziaria della nazione. Il motivo è semplice: una conseguenza della crescente disuguaglianza è la sostanziale stagnazione del potere d'acquisto delle classi medio-basse negli Stati Uniti, che inevitabilmente ha reso più probabile che le famiglie modeste si indebitassero, soprattutto perché banche senza scrupoli ed intermediari finanziari, liberati dalla regolamentazione e desiderosi di guadagnare buoni rendimenti sugli enormi risparmi immessi nel sistema dai benestanti, hanno offerto credito a condizioni sempre più generose"
"Da dove si comincia?" si chiede Sumner a gran voce. E procede poi a dare cinque motivi per cui questo particolare passaggio è sbagliato:
"1. A mio avviso è molto dubbio che la disuguaglianza abbia contribuito alla crisi, in parte perché l'Europa è molto più egualitaria, e ha avuto una crisi finanziaria ancora peggiore. In tutta onestà, egli ha detto "ha contribuito", ma le mie vere rimostranze si basano su altro.
"2. Perché salari reali stabili porterebbero a più debito? Più specificamente, perché dovrebbero condurre "inevitabilmente" a più debito? Se il mio stipendio fosse stagnante certamente non reagirei indebitandomi di più, piuttosto prenderei in prestito di più se mi aspettassi un aumento del mio reddito. C'è una teoria qua?
"3. Correggetemi se sbaglio, ma io pensavo che il risparmio supplementare immesso nell'economia degli Stati Uniti fosse venuto dai poveri cinesi, non dai ricchi americani. Perché i cinesi non sono stati "inevitabilmente" costretti ad indebitarsi? Erano molto più poveri rispetto agli americani. Eppure risparmiavano il 50% del loro reddito. Una parte di questa risparmio è stato imposto dal governo, ma tutti i risparmi non sono stato affatto forzati.
"4. Gli esperti dicono che i rischi assunti dalle banche avevano poco a che fare con la deregulation, che i titoli di credito e i mutui subprime erano legali ben prima della "deregulation". Lehman non era nemmeno una banca commerciale. E il sistema bancario statunitense non era tra le industrie più pesantemente regolamentate nel mondo, anche dopo la "deregulation" degli anni '80 e '90?
"5. Perché "banche senza scrupoli" dovrebbero prestare a "condizioni sempre più generose"? Perchè non si parla di come il governo ha incoraggiato le banche a prestare denaro a persone a basso reddito? In Piketty sono quasi sempre i capitalisti cattivi, mai i burocrati governativi benintenzionati . "
Infatti, da dove si comincia? Ognuno di questi punti è sbagliato per alcuni aspetti.
1. "L'Europa ... ha avuto una crisi finanziaria ancora peggiore".
Mi sono già lamentata della tendenza degli americani a vedere "l'Europa" come una stabile ed unificata entità federale simile agli Stati Uniti. Non è nulla del genere. Il continente europeo è un melting pot di Stati sovrani con legami di differente forza: alcuni sono membri di una moneta unica, alcuni sono membri di una più vasta zona di libero scambio, e alcuni sono semplicemente parte del continente senza essere formalmente parte di alcun raggruppamento. Il confine orientale dell''"Europa" è ancora in fase di definizione dopo la caduta della cortina di ferro nel 1989: a paesi come l'Ucraina in effetti viene chiesto di scegliere se si vedono come europei o russi. Anche all'interno della zona euro - il più stringente dei raggruppamenti sovranazionali - i Paesi si differenziano su aspetti importanti: i programmi federali, la tassazione e trasferimenti che gli americani danno per scontato semplicemente non esistono nella zona euro.
E semplicemente inesatto dire che "l'Europa" ha avuto una crisi finanziaria peggiore di quella degli Stati Uniti. Regno Unito, Irlanda e Islanda hanno avuto una crisi finanziaria peggiore. In ognuno di questi casi, è stato a causa delle dimensioni preminenti del settore bancario all'interno del paese, e il settore bancario ha avuto ampie passività tossiche oltre confine. Il resto d'Europa - tra cui la Francia di Piketty - in realtà se l'è cavata molto meglio nella crisi finanziaria rispetto agli Stati Uniti.
Dei singoli paesi europei che hanno molto sofferto nella crisi finanziaria, solo uno - l'Irlanda - è membro della moneta unica. I politici della zona euro ancora sostengono che la moneta unica ha protetto i suoi membri dalla crisi finanziaria. Ma la ricaduta è venuta dopo, nella crisi del debito sovrano del 2011-12. La gravità di questa crisi è dovuta all'incompetenza della BCE, all'idiozia dei politici della zona euro e alla follia di creare una moneta unica senza le istituzioni che possano farla funzionare correttamente.
2. Perché la gente dovrebbe prendere in prestito quando non si aspetta che i propri redditi salgano?
Questa è davvero una buona domanda. Ma non è quello che Piketty dice realmente. Egli osserva che il potere d'acquisto delle persone a basso-medio reddito ha ristagnato. Ma non dice nulla circa le loro aspettative. La persone si aspettano che il proprio reddito salga nel corso della vita lavorativa. Questa aspettativa è quasi universale e non ha nulla a che fare con le condizioni economiche a breve termine. Anche quando i redditi medi sono in calo, le persone generalmente ancora si aspettano che i propri redditi salgano nel medio termine. Sumner, re della teoria delle aspettative di politica monetaria, non sembra capire che le aspettative sono importanti anche per l'economia del mercato del lavoro.
In effetti, sembra che le persone a basso-medio reddito negli Stati Uniti abbiano preso in prestito eccessivamente nella prima metà degli anni 2000, probabilmente guidati da una combinazione di (irrazionali) aspettative di redditi più elevati, effetti della ricchezza e prestiti facili e a basso costo. Il libro meticolosamente documentato "House of debt", di Mian&Sufi, indica che il driver principale sia dei prestiti che della spesa per consumi nel periodo precedente alla crisi è stato l'aumento dei prezzi delle case. E la ricerca di Alan Greenspan anteriore alla crisi 2007-8 dimostra che i creditori che hanno permesso alle persone di sottoscrivere prestiti per comprare immobili dal costo crescente lo hanno fatto per finanziare la spesa dei consumatori e rifinanziare prestiti non garantiti. Forse la metà di tutta la spesa dei consumatori degli Stati Uniti è stata finanziata da prestiti immobiliari nel periodo precedente alla crisi finanziaria. Qui ho spiegato come un improvviso calo dei prezzi delle case innescato dai tassi in crescita della Fed potrebbe aver causato il forte cut-back dei consumi che Mian e Sufi hanno notato.
3. L '"eccesso di risparmio" degli Stati Uniti è venuto da famiglie poveri cinesi, non dai benestanti.
No, non viene da là. Le famiglie cinesi in genere non mettono i propri risparmi in titoli di stato USA. La Cina pratica la repressione finanziaria su scala semplicemente enorme, e non ha praticamente nessun ammortizzatori sociale: l'inevitabile risparmio forzato da parte delle famiglie cinesi va a finanziare il suo boom degli investimenti. Si tratta di aziende cinesi, di multi-milionari e del governo cinese, che esportano le loro eccedenze - non di famiglie povere. Lo stesso vale anche in altri mercati emergenti.
Ma il commento di Sumner suggerisce anche l'ignoranza di come funziona la contabilità nazionale. Quando un paese gestisce un surplus commerciale persistente, come fa la Cina (insieme alla Germania e fino a poco tempo fa il Giappone), l'eccedenza deve essere accompagnata altrove dal deficit commerciali. La principale nazione in deficit in questo momento sono gli Stati Uniti, e sono in grado di permettersi questo deficit commerciale (e per estensione, fiscale) di grande dimensione in virtù dello status di valuta primaria di riserva del dollaro. I disavanzi commerciali sono finanziati da prestiti provenienti da paesi in surplus: i paesi con surplus commerciali quindi inevitabilmente devono avere deficit di capitali, e viceversa. Sia la Cina che la Germania hanno deficit sostanziali di capitale: questo si manifesta in entrambi i paesi sotto forma di bassa domanda delle famiglie, ma la Germania ha anche investimenti deboli di capitale. La Cina ha investimenti di capitale di gran lunga eccessivi, ma un settore famiglia molto povero. Il motivo principale per cui le famiglie cinesi non si indebitano è che il capitale in Cina o è utilizzato per investimenti pubblici o viene esportato. E così sarà fino a quando la Cina avrà un surplus commerciale.
Questo non significa nemmeno che un disavanzo commerciale come quello che hanno gli Stati Uniti sia una buona cosa: le relative importazioni di capitali inevitabilmente entrano in attività non produttive come gli immobili, causando un aumento dei prezzi, e in impieghi improduttivi e rischiosi. La bolla immobiliare e delle costruzioni negli USA durante la prima metà degli anni 2000 era almeno in parte causata da un sistema finanziario disfunzionale che allocava in modo errato i capitali importati. Questo è ciò a cui Sumner si riferisce, ma lui ha frainteso. Per essere onesti, Piketty non l'ha spiegato troppo bene in questo paragrafo (anche se lo fa con molti più dettagli altrove).
4. Gli esperti dicono che i rischi assunti dalle banche avevano poco a che fare con la deregolamentazione.
Io non so a quali "esperti" Sumner si riferisca qui, ma la maggior parte degli esperti sul sistema finanziario che conosco concordano che l'inadeguata regolamentazione ha incoraggiato un'eccessiva assunzione di rischi da parte delle banche. Vorrei mettere in chiaro che con "regolamentazione inadeguata" non intendo mancanza di regole. Intendo un atteggiamento di laissez-faire da parte delle autorità di regolamentazione. Se i regolatori avessero usato i loro poteri esistenti in modo efficace nella prima metà degli anni 2000, il corso della storia avrebbe potuto essere molto diversa.
Ma bisogna anche ricordare che la crisi finanziaria, anche se originata dai mutui ipotecari (regolati), è scoppiata nel sistema bancario ombra, che per sua stessa natura era deregolamentato. Le banche ombra sono clienti delle banche regolamentate, perché hanno bisogno di accedere ai sistemi di pagamento. Quindi una crisi nel sistema bancario ombra può far crollare il sistema regolamentato. Ed è quasi successo.
Storicamente, il sistema bancario americano è stato fortemente regolamentato. Questo in parte spiega perché il sistema bancario ombra si è sviluppato. Quando si regola qualcosa, la gente inevitabilmente cerca di trovare la scappatoia. Le strutture ombra risultanti sono il luogo dove le crisi tendono a svilupparsi, proprio perché non sono regolamentate.
Vale anche la pena ricordare che il problema principale nella crisi finanziaria non è stato che le banche stavano facendo cose illegali (anche se alcune lo stavano facendo), e neppure che si stavano prendendo rischi eccessivi (anche se la maggior parte lo stava facendo). Era che pensavano di essere al sicuro. I prodotti che Sumner cita non solo erano legali, sono stati considerati anche a basso rischio o addirittura privi di rischio. E le istituzioni finanziarie - comprese le banche ombra non regolamentate - avevano imparato ad aspettarsi il salvataggio. Il "Greenspan put" a partire dal 1987 ha fatto sì che gli istituti finanziari non si aspettassero di avere perdite in una crisi sistemica. Quello Lehman è stato uno shock terribile perché in effetti è stato un default da parte del governo degli Stati Uniti: improvvisamente, niente era più al sicuro. Coloro che pensano che il governo degli Stati Uniti in default sul proprio debito sarebbe una buona idea dovrebbero dare un altro sguardo all'effetto del Lehman crac.
5. Perché le banche dovrebbero concedere prestiti a condizioni sempre più "generose"?
Sumner vuole incolpare il governo per i prestiti entusiastici che le banche hanno fatto ai mutuatari a basso reddito. Lui ha un punto a suo favore: il governo ha certamente scoraggiato indagini stringenti sulle attività delle banche. Ma ha ragione nell'assolvere le banche?
Il governo ha effettivamente incoraggiato i prestiti alle persone più povere al fine di estendere a loro il sogno americano di una casa di proprietà. Ma la ricerca di Mian&Sufi, e quella di Greenspan che ho citato sopra, mostrano che i prestiti per l'acquisto della prima casa non sono stati il driver principale del boom immobiliare e del credito. E' stato un prestito ai consumi, direttamente o tramite il rifinanziamento dei prestiti non garantiti.
Ma perché le banche prestano eccessivamente? Semplice. Le banche stavano cercando di prendere quote di mercato. I prestiti al dettaglio sono un business a basso margine - è difficile fare profitti con volumi bassi. Più grande è il business, migliori le opportunità di diversificazione verso attività a più alto valore. E, come ho notato nel punto 4 di cui sopra, le banche si aspettavano il salvataggio e consideravano i prestiti e i titoli derivati come sicuri. Il prestito eccessivo non era stato considerato eccessivo al momento. Questo è un giudizio col senno di poi.
Si potrebbe sostenere che il governo ha incoraggiato i prestiti eccessivi, dando l'impressione che i bei tempi non sarebbero mai finiti. Ma la prudenza nel prestito è una decisione di business management della banca. Non dovrebbe essere affare del governo farla rispettare. E' quindi del tutto sbagliato discolpare le banche sulla base del fatto che il governo le ha incoraggiate a concedere prestiti. Esse non dovevano.
Vorrei aggiungere che l'attuale approccio alla regolamentazione, in cui le decisioni sul prestito da parte delle banche in effetti devono essere approvate da agenti governativi, in nessun modo favorisce un atteggiamento responsabile al prestito da parte dei decisori delle banche principali.
Quindi, dopo aver frainteso completamente un paragrafo di Piketty - anche se certamente complesso - Sumner rivolge poi la sua attenzione al mercato del lavoro. Ma la sua analisi non migliora. Anzi, c'è di peggio. Mi auguro che in futuro si attenga di più alla macroeconomia.
Sumner osserva correttamente che ci sono studi accademici contrastanti sugli effetti dei salari minimi sull'occupazione: alcuni mostrano che l'occupazione è depressa da un salario minimo, altri mostrano che qualunque effetto negativo ci sia sull'occupazione esso è più che compensato dagli effetti positivi sul welfare da parte dei salari più alti. E' giusto dire che l'analisi di Piketty qui è troppo limitata e non pone sufficiente attenzione alla ricerca, che mostra che i salari minimi diminuiscono la disoccupazione soprattutto giovanile. Ma la disoccupazione non è l'unico problema con i salari minimi: in realtà distorcono il mercato del lavoro in modi inaspettati. Né Sumner né Piketty menzionano la possibilità che il salario minimo possa agire come un tetto al salario, appiattendo la curva dei salari e costringendo un ulteriore intervento per fornire incentivi ai lavoratori, come scoperto dalla Fondazione Resolution in una recente ricerca. A causa dei loro effetti distorsivi, io non sono personalmente un fan dei salari minimi, preferendo un reddito di base.
Sumner cita il calo della disoccupazione in Germania, dopo le riforme Hartz, e l'assenza di un salario minimo, come prova che un salario minimo deprime l'occupazione. Ma la bassa disoccupazione in Germania rispetto al resto dell'Eurozona in realtà non può essere utilizzata come un esempio dell'effetto positivo della mancanza di un salario minimo. Le riforme Hartz sono state applicate in un momento in cui la periferia dell'Eurozona stava sviluppando proprietà insostenibili e debito sovrano. La ripresa della Germania è stato costruita sulle spalle delle sue banche che si approfittavano della moneta unica e della libera circolazione dei capitali in Europa per prestare pesantemente a famiglie, società e Stati in modo da finanziare le esportazioni tedesche. Al tempo della crisi della zona euro, il 40% delle esportazioni tedesche andava ai paesi dell'area euro e il 60% all'intera UE. Anche se la Germania ha salvato molte delle sue banche nella crisi finanziaria, esse rimangono sotto-capitalizzate e sovra-indebitate. Se le banche tedesche fossero state meno entusiaste nei prestiti transfrontalieri, la Germania non sarebbe stata in grado di consolidare un così grande surplus commerciale e avrebbe quindi probabilmente avuto una disoccupazione più alta.
È discutibile se le riforme Hartz avrebbero causato una caduta della disoccupazione se la Germania non avesse fatto parte della moneta unica. Ma ancora più importante, all'indomani della riunificazione, i sindacati tedeschi si sono accordati con il management per tenere bassi i salari al fine di favorire l'occupazione. Anche se la riunificazione è ormai in gran parte completata, quella collusione è andata avanti fino a questi giorni. L'atteggiamento dei sindacati in Francia, dove non hanno cercato di reintegrare e ricostruire una ex provincia sovietica, è molto diversa.
E' troppo semplice affermare, come Sumner in effetti fa, che esiste una semplice relazione causale tra salari minimi e la disoccupazione. Se avesse paragonato il Regno Unito con gli Stati Uniti, per esempio, avrebbe trovato una storia diversa. Il salario minimo del Regno Unito è notevolmente più elevato come proporzione del salario mediano rispetto a quello negli USA, ma i livelli di disoccupazione nel Regno Unito sono simili a quelli degli Stati Uniti. Infatti, il record di occupazione del Regno Unito dal 2008 è stato piuttosto buono, considerando quanto scarsa la sua performance economica è stata fino a poco tempo fa: ma produttività e salari hanno avuto un enorme successo.
Sumner sostiene inoltre che il 73% degli americani raggiunge il top 20% dei redditi almeno una volta nella vita. Egli non dà una fonte per questo "fatto" e non sono stata in grado di dimostrarlo. Può qualche lettore farlo qua? Tuttavia, c'è un problema tra i dati reddituali storici e quelli previsionali, naturalmente; solo perché la maggior parte degli americani (maschi) in passato è stato in grado di raggiungere alti livelli di reddito non significa che sarà in grado di farlo in futuro. Lo "svuotamento" dei posti di lavoro tradizionali della classe media può ridurre in modo significativo la percentuale in grado di raggiungere alti livelli di reddito anche per brevi periodi di tempo.
E Sumner sostiene inoltre che il fatto che il Dow sia cresciuto molto di più del Nikkei dal 1982 giustifica l'alta retribuzione per gli amministratori delegati americani. Questa correlazione non è del tutto spuria - ci si aspetterebbe che la paga dei CEO rifletta i rendimenti del mercato azionario. Ma non tiene conto delle condizioni locali, e inverte il nesso di causalità. Il Giappone è stato in depressione per 20 anni. Sumner pensa davvero che l'aumento della paga dei CEO giapponesi ai livelli americani porterebbe il Giappone fuori dalla sua depressione? Questa è l'implicazione della sua osservazione di non investire in imprese giapponesi con i loro amministratori delegati mal pagati. Ed è del tutto sbagliato. Se e quando il Giappone uscirà dalla depressione, e il Nikkei risponderà a questo, ci aspetteremo che la paga dei CEO giapponesi salirà. Non il contrario.
Ma è la descrizione di Sumner di questo paragrafo di Piketty che mi fa venir voglia di piangere:
"Siamo liberi di immaginare una società ideale in cui tutti gli altri compiti sono quasi totalmente automatizzati e ogni individuo ha la massima libertà possibile per perseguire i beni di istruzione, cultura, e salute a beneficio di se stesso e degli altri. Ognuno sarebbe di volta in volta insegnante o studente, scrittore o lettore, attore o spettatore, medico o paziente ".
Sumner chiama questo "distopia" per "la maggior parte degli uomini". Ma Piketty ha semplicemente descritto il futuro del lavoro. La "distopia" di Sumner è già stata creata, e le forze che la guidano sono troppo potenti per opporvisi. Gli uomini devono cambiare il loro atteggiamento. In futuro la maggior parte degli uomini si immergerà dentro e fuori il lavoro, lo studio, la cura e la disoccupazione, proprio come già fanno le donne. Farebbero bene ad abituarsi.
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Miracolo!!!!!!!!!!
RispondiEliminaIl dibattito sulle VERE cause della devastazione che ha colpito il Moriente (il fu Occidente) comincia ad incamminarsi sui binari della sana razionalità e della verità-
Temo sia ormai troppo tardi per poterci riprendere ma che almeno si scompaia (traduzione: si finisca nella pattumiera della Storia) con la consapevolazza di ciò che é veramente successo, del perchè é successo e di chi fu la colpa.
Volevo sottolineare che per il sottoscritto il punto fondamentale é il Punto 5 il cui contenuto fu messo in luce mesi fa dal Benettazzo in suo articolo:
RispondiEliminaSotto scacco la Banca crepa
Mancherebbe adesso il punto n.6.
Attendo con, scarsa, fiducia che qualcuno allergico ai tabù plurisecolari, si decida a scriverlo e qualcun altro che ne tragga le naturali conseguenze.
In compenso so già come lo chiameranno: l'Anticristo, ma in realtà sarà l'Anticacchio: una liberazione da utopia.
La Tribulazione sarà lunga e molto ma molto dolorosa e l'esito non scontato.
Ot, le new sul nuovo ambasciatore americano in Russia, un super guerrafondaio http://aurorasito.wordpress.com/2014/07/11/russia-delenda-est/. Putin reagisce, va a Cuba e si vocifera di basi militari, forse anche in Venezuela e Nicaragua. E veramene un periodo difficile in tutti i sensi.
RispondiEliminama chi è questo Sumner? un altro fenomeno del pensiero unico. immagino avrà senza dubbio incarichi di governo o similari negli USA.
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