30/12/22

Vlahos/McGregor - Colloquio in tre parti sullo stato della guerra in Ucraina

 


Questo lungo, appassionato colloquio sulla guerra in Ucraina tra *Michael Vlahos e **Douglas McGregor si è svolto all’inizio del mese di dicembre 2022, nella biblioteca dello Army and Navy Club di Washington D.C.   

Per la serietà e la preparazione di entrambi, per l’ampiezza e la profondità della discussione, è forse la migliore analisi della situazione militare e politica conseguente al conflitto ucraino oggi disponibile.

Vlahos e McGregor appartengono entrambi all’ultima generazione dei Cold Warriors, e hanno operato, ad alto livello, all’interno delle istituzioni militari e accademiche dello Stato federale nordamericano. Dissentono dall’odierna politica estera statunitense, aderiscono entrambi all’interpretazione delle cause lontane della guerra in Ucraina come effetto dell’espansione a Est della Nato, proposta da John Mearsheimer. Da patrioti statunitensi, si interrogano sulle conseguenze di scelte strategiche che ritengono gravemente errate e pericolose, e sulla possibilità di correggerle.

Il colloquio è diviso in tre parti:  

1) Che cosa ci fa capire questa guerra? Che cos’è accaduto sinora? A che punto siamo?

2) Perché la Nato ha commesso un errore strategico tanto grave, provocando una proxy war fondata sulla negazione della realtà e sull’inganno?

3) Che cosa si dovrebbe fare? In quale direzione stiamo andando?

Vocidallestero ringrazia Roberto Buffagni per aver segnalato e curato la presentazione di questo significativo colloquio e dei suoi protagonisti, nonché per la revisione finale della traduzione.

Ringrazia inoltre Roberto Pozzi (che svolge un prezioso lavoro di traduzione su gilbertdoctorow.com) e @X22Pedro per aver collaborato alla traduzione in italiano dei dialoghi, nonché @Asiaest per la sua collaborazione alla sottotitolatura dei video. 


1) Che cosa ci fa capire questa guerra? Che cos’è accaduto sinora? A che punto siamo?


 


2) Perché la Nato ha commesso un errore strategico tanto grave, provocando una proxy war fondata sulla negazione della realtà e sull’inganno?


 


3) Che cosa si dovrebbe fare? In quale direzione stiamo andando?



*Michael Vlahos (1951) è uno storico militare e uno studioso di strategia e antropologia, con un lungo curriculum all’interno delle istituzioni statunitensi. Laureato a Yale e alla Fletcher School of Law and Diplomacy, ha lavorato presso la Johns Hopkins University (Co-Director of Security Studies), lo United States Naval War College, il Center for Naval Analyses, lo United States Department of State (Director of the State Department’s Center for the Study of Foreign Affairs), la Central Intelligence Agency. È autore di molti articoli e otto libri, il più recente dei quali è Fighting Identity: Sacred War and World Change, ABC-CLIO, 2008. Si possono seguire i suoi articoli più recenti sul blog: https://www.anewcivilwar.com/vlahos-blog

**Douglas McGregor (1953) è un colonnello (a riposo) dello U.S. Army. Ha combattuto nella prima guerra del Golfo (1991) e nell’intervento NATO contro la Jugoslavia (1999), nel quale fu il principale pianificatore dell’attacco alla Serbia, agli ordini del gen. Wesley Clark. Ha collaborato all’elaborazione strategica dell’operazione Desert Storm (2003, invasione dell’Irak). Nel 2020 il presidente Trump lo propose come ambasciatore in Germania, ma la nomina fu respinta dal Senato. È autore di molti articoli e di quattro libri, il più recente dei quali è Margin of Victory: Five Battles that Changed the Face of Modern War, Annapolis (MD): Naval Institute Press, 2016. È un commentatore politico molto attivo, spesso ospitato da Fox News.


27/12/22

Il Ministero della salute svedese cambia approccio sulla 'disforia di genere'


A quanto risulta da questo documento del Ministero della salute svedese, che riportiamo qui sotto, in Svezia finalmente sembra che si stia cambiando approccio verso il cosiddetto problema della 'disforia di genere'. Negli ultimi 10-15 anni, in UK e nei paesi scandinavi, si è registrato un aumento pazzesco dei casi di "disforia di genere" tra gli adolescenti - nella stragrande maggioranza dei casi (circa 80%) ragazzine che si identificano in maschi - in cui venivano prescritti soppressori della pubertà molto facilmente, anche alla prima "visita", senza nemmeno cercare di approfondire eventuali traumi o problematiche di contagio sociale, di cui soprattutto i minori sono vittime inconsapevoli. La narrazione ha cominciato a cambiare quando sono iniziati a emergere i primi casi di de-transizione - cioè casi in cui i giovani lamentavano i gravi danni subiti in seguito ad un trattamento troppo frettoloso e irreversibile - il cui numero è andato crescendo in parallelo con l'aumento dei trattamenti stessi.

Tradotto per Vocidallestero da @Maur0068


SVEZIA 

Ministero della Salute

Cura di bambini e adolescenti con disforia di genere

Raccomandazioni e criteri per il trattamento ormonale

Per gli adolescenti con incongruenza di genere, l'NBHW [National Board of Health and Welfare] ritiene che i rischi del trattamento di soppressione della pubertà con analoghi del GnRH [ormone di rilascio delle gonadotropine] e della terapia ormonale che afferma il genere attualmente superano i possibili vantaggi!

Questi trattamenti dovrebbero essere offerti solo in casi eccezionali. Tale giudizio si basa principalmente su tre fattori:

1) la persistente mancanza di prove scientifiche attendibili in merito all'efficacia e alla sicurezza dei due trattamenti

2) le nuove conoscenze sulla de-transizione che si verifica nei giovani adulti

3) l'incertezza che deriva dall'aumento ancora inspiegabile del numero delle persone in cerca di cura, aumento particolarmente consistente tra le adolescenti registrate come femmine alla nascita.

Una revisione sistematica pubblicata nel 2022 dall'Agenzia svedese per la valutazione delle tecnologie sanitarie e la valutazione dei servizi sociali mostra che lo stato delle conoscenze rimane sostanzialmente invariato rispetto al 2015.

Mancano ancora studi di alta qualità come gli RCT [Randomized controlled trial] e le prove dell'efficacia e della sicurezza dei trattamenti sono ancora insufficienti e inconcludenti per tutti i risultati riportati.

Inoltre, non è possibile determinare quanto sia comune per gli adolescenti che si sottopongono a un trattamento di affermazione del genere cambiare successivamente la percezione della propria identità di genere o interrompere un trattamento in corso.

Una differenza importante rispetto al 2015, tuttavia, è che il verificarsi della de-transizione tra i giovani adulti è ora documentato, e questo contrasta con le presunte evidenze a sostegno di un ridotto numero di interruzioni dei trattamenti o di pentimenti per avervi acconsentito.

 Sebbene la diffusione della de-transizione sia ancora sconosciuta, la consapevolezza che si verifica e che il trattamento di affermazione del genere può quindi portare a un deterioramento della salute e della qualità della vita (cioè un danno) è importante per il giudizio e la raccomandazione complessivi.

23/12/22

Integrazione ai Twitter Files: censura politica sì, ma manica larga sulla pedo-pornografia

Questo breve thread, scritto da Andrea Stroppa - un giovane italiano di 28 anni, esperto in sicurezza informatica, che sta collaborando con Elon Musk per risolvere il problema della diffusione di materiale pedo-pornografico su Twitter - può considerarsi un'utile integrazione ai Twitter Files. Infatti mostra come la vecchia gestione di Twitter fosse molto più solerte nel censurare i contenuti politici sgraditi rispetto ai contenuti pedo-pornografici,  molti dei quali presenti su Twitter da anni. 

Segnalato e tradotto da @Maur0068


I.

Come il vecchio Twitter ha fallito nella lotta contro la diffusione di contenuti che sfruttavano sessualmente dei bambini (sospiro) e altro ancora

 

II.

Mentre lavoro come ricercatore indipendente nel team Trust and Safety di Twitter guidato dalla signora @ellagirwin e manager appassionati come Jarrod Doherty, voglio condividere alcune informazioni e aggiornamenti con tutti voi. Quindi, cominciamo 👇

 

III.

Twitter sta continuando ad agire contro gli account che pubblicano materiale pedopornografico. Come ho detto, negli ultimi giorni Twitter si è concentrato sugli utenti di lingua spagnola e portoghese. L'impatto di questi account malevoli, che utilizzavano parole chiave e hashtag specifici, è stato ridotto di oltre il 90%

 

IV.

Inoltre, Twitter sta lavorando su quanto segue:

a. modulo di segnalazione. Come suggerito da @elizableu, sarà più facile e rapido segnalare materiale pedopornografico con chiare opzioni di segnalazione.

b. evitare sotterfugi. Il team di ingegneri di Twitter sta lavorando per individuare gli utenti che tentano di aggirare la sospensione dell'account

 

V.

c. Aggiornamento e monitoraggio continui di hashtag e parole chiave sospetti.

d. Rafforzamento della cooperazione con le forze dell'ordine.

e. Ascoltare le idee e il feedback degli utenti.

f. Operazioni contro reti sospette che condividono materiale pedopornografico.

 

A proposito di f. leggi i seguenti tweet

 

VI.

Più lavoriamo su materiale pedopornografico su Twitter, più scopriamo l'ABISSO ereditato dalla precedente gestione di Twitter. Quello che sto per dirti ora è FOLLE.

 

VII.

Abbiamo trovato diversi account che condividevano materiale pedopornografico, inclusi video di bambini e adolescenti coinvolti in attività sessuali. > Il 95% di questi account è stato creato prima che Elon Musk acquistasse Twitter. Alcuni di questi account sono attivi da anni (addirittura dal 2017).

 

VIII.

Questi account che condividevano materiale pedopornografico hanno agito impunemente per anni. I contenuti di questi account hanno ottenuto oltre dieci milioni di visualizzazioni su Twitter. Sì, 10.000.000 di visualizzazioni. Non avranno altre visualizzazioni perché ora Twitter ha rimosso tutti questi account.

 

IX.

Ho scoperto che il vecchio Twitter, in molti casi relativi a materiale pedopornografico pubblicato sulla piattaforma da utenti malintenzionati, invece di sospendere l'intero account, si limitava a rimuovere il tweet. Ora Twitter, sotto la guida di Elon Musk, sospende direttamente gli account.

 

X.

@elonmusk viene costantemente aggiornato sui progressi. Due giorni fa ha autorizzato ulteriori misure per combattere gli abusi ai danni di minori sulla piattaforma. La vecchia gestione aveva altre priorità, ma per il nuovo Twitter, la sicurezza dei bambini è al primo posto

 

Se non l'hai già fatto, puoi ascoltare @elonmusk , @elizableu, @ellagirwin, @JohnnaCrider1, @TaraBull808, @AJAmmirabilis, e io che parliamo di Twitter e della sicurezza dei bambini su Spaces:

https://twitter.com/TaraBull808/status/1601614252577415168

19/12/22

Twitter Files, parte sesta - TWITTER, LA FILIALE DELL'FBI



Questa parte sesta dei Twitter Files riguarda i rapporti, strettissimi, tra Twitter e le agenzie federali, FBI in testa, ed evidenzia come 'ciò che la maggior parte delle persone considera lo "Stato profondo" sia in realtà un'intricata collaborazione di agenzie statali, appaltatori privati e ONG. Le linee di demarcazione diventano in pratica così sfocate da diventare prive di significato'.

Tradotto da @Maur0068


TWITTER, LA FILIALE DELL'FBI

 

I #TwitterFiles rivelano ogni giorno di più come il governo raccoglie, analizza e contrassegna i tuoi contenuti sui social media.

I contatti di Twitter con l'FBI  sono stati costanti e pervasivi, come se fosse una sussidiaria.

(*) FBI: (Federal Bureau of Investigation, lett. "Ufficio Federale di Investigazione”, un'agenzia governativa di polizia federale degli Stati Uniti d'America, con competenza in tutti gli Stati per reati relativi a terrorismo, crimine organizzato, intelligence interna, ecc. , ndt)

Tra gennaio 2020 e novembre 2022, ci sono state oltre 150 e-mail tra l'FBI e Yoel Roth, l'ex capo di Trust and Safety a Twitter.

Alcune sono banali, come l'agente di San Francisco Elvis Chan che augura a Roth un felice anno nuovo insieme a un promemoria dell’invito per la "nostra chiamata trimestrale della settimana prossima". Altre sono richieste di informazioni sugli utenti di Twitter relative a indagini attive.

Ma un numero sorprendentemente alto sono richieste da parte dell'FBI a Twitter di agire contro la disinformazione elettorale, anche in relazione a tweet scherzosi creati da account con pochi follower.

La task force dell'FBI focalizzata sui social media, nota come FTIF, creata sulla scia delle elezioni del 2016, è lievitata fino a raggiungere gli 80 agenti e comunicava con Twitter per identificare presunte influenze straniere e manomissioni elettorali di ogni tipo.

L’influenza dell'intelligence federale e delle forze dell'ordine su Twitter includeva il Department of Homeland Security, che ha collaborato con società di sicurezza e think tank per fare pressione su Twitter affinché moderasse i contenuti.

Non è un segreto che il governo analizzi i dati di massa per ogni genere di scopi, dal rintracciare i sospetti terroristi alle previsioni economiche.

I #TwitterFiles mostrano qualcosa di nuovo: agenzie come l'FBI e il DHS(*) inviano regolarmente contenuti dei social media a Twitter, attraverso diversi contatti, pre-etichettati per la moderazione.

(*) DHS: United States Department of Homeland Security, il dipartimento federale degli Stati Uniti responsabile della pubblica sicurezza, più o meno paragonabile ai ministeri degli interni di altri paesi (ndt)

Ciò che spicca è l'enorme quantità di rapporti provenienti dal governo. Alcuni sono aggregati da hotline pubbliche:


Una domanda senza risposta: le agenzie come l'FBI e il DHS svolgono autonomamente il lavoro di segnalazione o lo esternalizzano? "Devi dimostrarmi che all'interno del fottuto governo puoi fare qualsiasi tipo di ricerca su enormi quantità di dati o di intelligenza artificiale", dice un ex ufficiale dell'intelligence.

"HELLO TWITTER CONTACTS": Il tipo di relazione padrone-cane che l'FBI aveva con Twitter emerge in questa e-mail del novembre 2022, in cui "l'FBI San Francisco vi sta notificando" che richiede un'azione su quattro account:

Il personale di Twitter in quel caso si è dato da fare nel cercare motivi per sospendere tutti e quattro gli account, incluso @fromma, i cui tweet sono quasi tutti scherzi (vedi esempio sotto), inclusa la "disinformazione civica" dell'8 novembre:


Solo per dimostrare che l'FBI può essere iper-invasivo in entrambe le direzioni, hanno anche chiesto a Twitter di rivedere un account tendente al blu [filo-Democratico] per un altro scherzo, tranne che qui era ancora più ovvio che @clairefosterPHD, che fa molte battute, stesse scherzando:



"Chiunque non riesca a distinguere l’ovvia satira dalla realtà non ha titoli per prendere decisioni al posto di altri o lavorare per i federali", ha detto @ClaireFosterPHD, quando le è stato detto della segnalazione.

Dei sei account menzionati nelle due e-mail precedenti, tutti tranne due – @ClaireFosterPHD e @FromMa – sono stati sospesi.

In una e-mail interna del 5 novembre 2022, il National Election Command Post dell'FBI, che compila e invia i reclami, ha inviato all'ufficio locale di San Francisco un lungo elenco di account che "potrebbero giustificare ulteriori azioni":


L'agente Chan ha passato l'elenco ai suoi "Twitter folks [ragazzi]":


Twitter ha quindi risposto con l’elenco delle azioni intraprese. Nota la clemenza riservata all'attore Billy Baldwin:

Molti degli account di cui sopra erano di natura satirica, quasi tutti (con l'eccezione di Baldwin e @RSBNetwork) avevano un coinvolgimento relativamente basso e alcuni sono stati sospesi, la maggior parte con una generica lettera di "Grazie, Twitter":



Quando è stato informato della segnalazione dell'FBI, @Lexitollah ha risposto: "I miei pensieri inizialmente includono 1. Sembra una violazione prima facie 1A 2. Santo cielo, io, un account con la notorietà di un'ameba 3. Cos'altro stanno guardando? "

“Non posso credere che l'FBI controlli le barzellette su Twitter. È pazzesco", ha detto @Tiberius444.

In una lettera all'ex vice consigliere generale (ed ex avvocato dell'FBI) Jim Baker il 16 settembre 2022, il dirigente legale Stacia Cardille delinea i risultati del suo incontro "che presto diventerà settimanale" con DHS, DOJ(*), FBI e Ufficio del direttore dell'intelligence nazionale [ODNI]:


(*) DOJ: Department of Justice, lett. “Dipartimento della Giustizia”, la divisione esecutiva del governo federale degli Stati Uniti responsabile dell'applicazione della legge federale e dell'amministrazione della giustizia negli Stati Uniti. Equivalente ai ministeri della giustizia o degli interni di altri paesi (ndt)

Il dirigente di Twitter scrive di aver chiesto esplicitamente se ci fossero "impedimenti" alla condivisione di informazioni classificate "con l'industria". La risposta? "L'FBI è stato chiarissimo sul fatto che non esistessero impedimenti alla condivisione".

Questo passaggio evidenzia l'atmosfera unica da grande-famiglia-felice stabilitasi tra Twitter e l'FBI. Con quale altra azienda l'FBI accetterebbe tranquillamente che non esista "alcun impedimento" allo scambio di informazioni classificate?

In fondo a quella lettera, [Stacia Cardille] elenca una serie di "escalation" apparentemente sollevate durante la riunione, che erano già state "gestite".

A proposito di una di queste, scrive: "Segnalato uno specifico Tweet sull'uso dei modem da parte dell'Illinois per trasmettere i risultati delle elezioni in possibile violazione delle linee guida su integrità civica (tranne che effettivamente usano quella tecnologia in circostanze limitate)."

Un'altra lettera interna del gennaio 2021 mostra dei dirigenti di Twitter che lavorano su un elenco di tweet con "possibili contenuti in violazione" trasmesso dall’FBI:

 

Anche in questo caso, la maggior parte dei tweet conteneva lo stesso messaggio "Esci e vota mercoledì!" e ha avuto una risposta limitata. Questo è ciò su cui l'FBI trascorre il suo tempo:


In questa e-mail di marzo 2021, un agente di collegamento dell'FBI ringrazia un dirigente senior di Twitter per la opportunità di parlare con "te e il team", quindi consegna un pacchetto di "prodotti":

Il dirigente Twitter fa circolare i "prodotti", che in realtà sono bollettini del DHS nei quali si sottolinea la necessità di una maggiore collaborazione tra le forze dell'ordine e i "partner del settore privato".

 L'onnipresenza della storia dell'interferenza russa del 2016 come pretesto dichiarato per costruire la macchina della censura non può essere sopravvalutata. È analogo al modo in cui l'11 settembre ha ispirato l'espansione dello stato di sicurezza


Mentre il DHS nei suoi "prodotti" rinfaccia ai social media "permissivi" di  offrire "vantaggi operativi" ai russi, spiega anche che la "minaccia estremista violenta interna" richiede di affrontare delle "lacune informative":


(Le lacune informative e le sfide associate alla natura individualizzata della radicalizzazione potrebbero essere parzialmente mitigate con una maggiore collaborazione tra le forze dell'ordine, gli sforzi di prevenzione del terrorismo e i partner del settore privato. Riteniamo che queste partnership migliorerebbero la nostra capacità di rilevare i cambiamenti nelle tendenze DVE [estremisti violenti domestici] e fornirebbe un allarme tempestivo di potenziali attacchi.)

L'FBI in un caso ha inviato così tanti rapporti su "possibili contenuti in violazione", che i dipendenti di Twitter si sono congratulati a vicenda in Slack per la "monumentale impresa" di esaminarli tutti:



C'erano diversi canali utilizzati in Twitter per ricevere le segnalazioni dal governo. Questa lettera dell'agente Chan a Roth fa riferimento a Teleporter, una piattaforma attraverso la quale Twitter potreva ricevere comunicazioni dall'FBI:

 Le segnalazioni arrivavano anche da altre agenzie. In questo caso, un dipendente consiglia di "rimbalzare" dei contenuti sulla base delle prove ricevute da "DHS ecc.":


Anche i governi di singoli Stati hanno segnalato dei contenuti.

Twitter, ad esempio, ha ricevuto segnalazioni tramite il Partner Support Portal, un canale creato dal Center for Internet Security, un'organizzazione partner del DHS.

"PERCHÉ NON È STATA INTRAPRESA NESSUNA AZIONE?" Di seguito, i dirigenti di Twitter – che ricevono un avviso dai funzionari della California, tramite il “portale di supporto dei nostri partner” – discutono se agire su un tweet di Trump:


Qui, un video è stato segnalato dall'Election Integrity Project (EIP) a Stanford, apparentemente sulla base delle informazioni del Center for Internet Security (CIS):


Se questo crea confusione, è perché il CIS è un appaltatore del DHS, si descrive come "partner" con la Cyber and Internet Security Agency (CISA) presso il DHS:


L'EIP [Election Integrity Project] fa parte di una serie di think tank affiliati al governo che esaminano in massa i contenuti, un elenco che include anche il Digital Forensics Research Laboratory dell'Atlantic Council e il Center for Informed Policy dell'Università di Washington.

 Conclusione: ciò che la maggior parte delle persone considera lo "Stato profondo" è in realtà un'intricata collaborazione di agenzie statali, appaltatori privati e ONG (a volte finanziate dallo stato). Le linee di demarcazione diventano così sfocate da essere prive di significato.

 L’analisi dei Twitter Files si sta ora spostando verso una serie di nuove aree. Segui @BariWeiss, @ShellenbergerMD e questo spazio per saperne di più, presto.


Twitter Files, parte prima

Twitter Files, parte seconda - Le liste nere segrete di Twitter

Twitter Files, parte terza - La rimozione di Donald Trump

Twitter Files, parte quarta - La rimozione di Donald Trump (7 gennaio)

Twitter Files, parte quinta - La rimozione di Trump da Twitter (8 gennaio)

Twitter Files, parte settima - L'FBI e il laptop di Hunter Biden

Twitter Files, parte ottava - Come Twitter ha favorito le PsyOp del Pentagono

Twitter Files, parte nona - Twitter e le 'altre agenzie governative' 

Twitter Files, parte decima - Come Twitter ha manipolato il dibattito sul Covid

Twitter Files, parte undicesima - Come Twitter ha permesso all'Intelligence di inserirsi nel suo processo di moderazione

Twitter Files, episodio 12 - Twitter e l'ombelico dell'FBI

Twitter Files, episodio 13 - Le pressioni di Pfizer su Twitter 

 Twitter Files, parte 14 - La menzogna del Russiagate



 

 







18/12/22

Twitter Files, parte quinta - La rimozione di Trump da Twitter (8 gennaio)



La minuziosa documentazione fornita da questi files permette di rendersi conto di come sia stata proprio la insidiosa banalità del male a consentire la decisione senza precedenti di silenziare il Presidente degli USA, bene o male ancora (per poco) lo stato più potente del mondo. E tuttavia l'eccesso di zelo suscita uno scandalo che porta alla fine ad un effetto opposto a quello che si voleva ottenere. La pentola è appena stata scoperchiata. 

Traduzione di @Maur0068


1. La mattina dell'8 gennaio, il presidente Donald Trump, a cui mancava una sola violazione prima di essere a rischio di sospensione permanente da Twitter, ha twittato due volte.

2.    6:46: “I 75.000.000 di grandi Patrioti Americani che hanno votato per me, AMERICA FIRST, e MAKE AMERICA GREAT AGAIN, avranno a lungo una VOCE POTENTE in futuro. Nessuno mancherà loro di rispetto o li tratterà ingiustamente in alcun modo o forma!!!”



 

Per anni, Twitter ha resistito agli appelli sia interni che esterni che chiedevano di bandire Trump sulla base del fatto che bloccare un leader mondiale dalla piattaforma o rimuovere i suoi tweet controversi avrebbe nascosto informazioni importanti che le persone dovrebbero essere in grado di conoscere e discutere.

"La nostra missione è fornire un forum che consenta alle persone di essere informate e di interagire direttamente con i loro leader", ha scritto la società nel 2019. L'obiettivo di Twitter era "proteggere il diritto del pubblico di ascoltare i propri leader e di tenerli in considerazione".

 Ma dopo il 6 gennaio, come hanno documentato @mtaibbi e @shellenbergermd, sono aumentate le pressioni, sia all'interno che all'esterno di Twitter, per bandire Trump.

C'era chi, all'interno di Twitter, dissentiva.

"Forse perché vengo dalla Cina", ha detto un dipendente il 7 gennaio, "capisco profondamente come la censura possa distruggere il discorso pubblico".


Ma voci come questa sembrano essere state una netta minoranza all'interno dell'azienda. Sui canali Slack, molti dipendenti di Twitter erano sconvolti dal fatto che Trump non fosse stato bandito prima.

 Dopo il 6 gennaio, i dipendenti di Twitter si sono organizzati per chiedere al loro datore di lavoro di bandire Trump. "C'è molto sostegno alla causa da parte dei dipendenti in questo momento", ha affermato un dipendente di Twitter.


"Dobbiamo fare la cosa giusta e bandire questo account", ha detto un membro dello staff.

È "abbastanza ovvio che cercherà di far passare l'incitamento senza violare le regole", ha detto un altro.


Nel primo pomeriggio dell'8 gennaio, il Washington Post ha pubblicato una lettera aperta firmata da oltre 300 dipendenti di Twitter al CEO Jack Dorsey chiedendo il bando di Trump. "Dobbiamo esaminare la complicità di Twitter in ciò che il presidente eletto Biden ha giustamente definito insurrezione".

  Ma lo staff di Twitter incaricato di valutare i tweet è rapidamente giunto alla conclusione che Trump *non* aveva violato le politiche di Twitter. "Penso che avremmo difficoltà a dire che si tratta di istigazione", ha scritto un membro dello staff.

  "È abbastanza chiaro che sta dicendo che i 'Patrioti Americani' sono quelli che hanno votato per lui e non i terroristi (possiamo chiamarli così, giusto?) di mercoledì".

 Un altro membro dello staff è d’accordo: "Non vedo l'incitamento qui".


"Anch’io non vedo incitamenti chiari o in codice nel tweet di DJT", ha scritto Anika Navaroli, un funzionario delle linee guida di Twitter. "Risponderò nel canale delle elezioni e dirò che il nostro team ha valutato e non ha trovato vios" - o violazioni - "per quello di DJT".


 Fa proprio questo: "per vostra informazione, la Sicurezza ha valutato il Tweet DJT qui sopra e ha stabilito che non vi è alcuna violazione delle nostre linee guida in questo momento".


(Più tardi, Navaroli avrebbe testimoniato alla commissione del 6 gennaio della Camera: “Per mesi ho implorato, previsto e tentato di sollevare il problema che se non fossimo intervenuti su quello che stava accadendo, qualcuno sarebbe stato ucciso. ”)

Successivamente, il team di sicurezza di Twitter decide che anche il tweet di Trump delle 7:44 ET non è una violazione. Sono inequivocabili: “è un chiaro no vio. Sta solo dicendo che non parteciperà all'inaugurazione"


Per comprendere la decisione di Twitter di bandire Trump, dobbiamo considerare come Twitter tratta gli altri capi di stato e leader politici, inclusi Iran, Nigeria ed Etiopia.

 Nel giugno 2018, l'ayatollah iraniano Ali Khamenei ha twittato: "#Israele è un tumore canceroso maligno nella regione dell'Asia occidentale che deve essere rimosso ed eradicato: è possibile e accadrà".

Twitter non ha cancellato il tweet né bandito l'Ayatollah

 Nell'ottobre 2020, l'ex primo ministro malese ha affermato che era "un diritto" per i musulmani "uccidere milioni di francesi".

Twitter ha cancellato il suo tweet per "glorificazione della violenza", ma lui non viene escluso piattaforma. Il tweet qui sotto è stato recuperato dalla Wayback Machine:


  Muhammadu Buhari, il presidente della Nigeria, ha incitato alla violenza contro i gruppi pro-Biafra. "Quelli di noi nei campi per 30 mesi, che hanno attraversato la guerra", ha scritto, "li tratteranno nella lingua che capiscono".

Twitter ha cancellato il tweet ma non ha bandito Buhari.

Nell'ottobre 2021, Twitter ha consentito al primo ministro etiope Abiy Ahmed di invitare i cittadini a prendere le armi contro la regione del Tigray.

Twitter ha permesso al tweet di rimanere attivo e non ha vietato il primo ministro.

  All'inizio di febbraio 2021, il governo del primo ministro Narendra Modi ha minacciato di arrestare i dipendenti di Twitter in India e di incarcerarli fino a sette anni dopo aver ripristinato centinaia di account che lo avevano criticato.

Twitter non ha bandito Modi.

 Ma i dirigenti di Twitter hanno bandito Trump, anche se membri dello staff in carica della decisione hanno affermato che Trump non aveva incitato alla violenza, nemmeno in modo "codificato".

  Meno di 90 minuti dopo che i dipendenti di Twitter avevano stabilito che i tweet di Trump non violavano le linee guida di Twitter, Vijaya Gadde, responsabile Legale, Linee Guida e Trasparenza di Twitter, ha chiesto se poteva essere, in effetti, "incitamento codificato a commettere ulteriore violenza".


 Pochi minuti dopo, i dipendenti di Twitter del "team di esecuzione avanzata" suggeriscono che il tweet di Trump potrebbe aver violato le linee guida di Twitter in tema di glorificazione della violenza, se si interpreta la frase "American Patriots" come riferita ai rivoltosi.


Da qui in avanti la situazione precipita.

I membri di quella squadra arrivano a "vederlo come il leader di un gruppo terroristico responsabile di violenze/morti paragonabili al tiratore di Christchurch o Hitler e su tale base e sulla totalità dei suoi Tweet, dovrebbe essere rimosso dalla piattaforma".


Due ore dopo, i dirigenti di Twitter tengono una riunione di 30 minuti con tutto il personale.

Jack Dorsey e Vijaya Gadde rispondono alle domande dello staff sul motivo per cui Trump non è stato ancora bandito.

Ma fanno arrabbiare ancora di più certi dipendenti.

"Diversi tweeps [dipendenti di Twitter] hanno citato la banalità del male suggerendo che le persone che attuano le nostre linee guida sono come i nazisti che eseguono gli ordini", riferisce Yoel Roth a un collega.


Dorsey ha chiesto un linguaggio più semplice per spiegare la sospensione di Trump.

Roth ha scritto: "Dio ci aiuti [questo] mi fa pensare che voglia condividerlo pubblicamente"


Un'ora dopo, Twitter annuncia la sospensione definitiva di Trump "a causa del rischio di ulteriore incitamento alla violenza".

 Molti in Twitter erano entusiasti.


E inviavano congratulazioni: "tutti i miei complimenti a chiunque in fiducia e sicurezza sia seduto lì a martellare su questi account di Trump"

Il giorno successivo, i dipendenti hanno espresso il desiderio di affrontare la "disinformazione medica" il prima possibile:


 "Per molto tempo, la posizione di Twitter è stata che non siamo l'arbitro della verità", ha scritto un altro dipendente, "che io ho rispettato ma non mi ha mai dato una sensazione confortevole".

Ma il COO di Twitter Parag Agrawal, che in seguito sarebbe succeduto a Dorsey come CEO, ha detto al capo della sicurezza Mudge Zatko: "Penso che alcuni di noi dovrebbero fare una analisi sugli effetti a catena" del blocco di Trump. Agrawal ha aggiunto: "La moderazione centralizzata dei contenuti a mio avviso ha raggiunto un punto di rottura ora".

[COO: Chief Operating Officer, Direttore Operativo

CEO: Chief Executive Officer, Amministratore Delegato]

Al di fuori degli Stati Uniti, la decisione di Twitter di bandire Trump ha sollevato allarmi, anche da parte del presidente francese Emmanuel Macron, del primo ministro tedesco Angela Merkel e del presidente messicano Andres Manuel Lopez Obrador.

Macron ha detto in pubblico che non "voleva vivere in una democrazia in cui le decisioni chiave" fossero prese da soggetti privati. "Voglio che sia deciso da una legge votata dal tuo rappresentante, o da un regolamento, una governance, discussa democraticamente e approvata dai leader democratici".

Il portavoce della Merkel ha definito "problematica" la decisione di Twitter di bandire Trump dalla sua piattaforma e ha aggiunto che la libertà di opinione è di "importanza elementare".

Il leader dell'opposizione russa Alexey Navalny ha criticato il divieto definendolo "un atto di censura inaccettabile".

 Che tu sia d'accordo con Navalny e Macron o con i dirigenti di Twitter, speriamo che quest'ultima puntata di #TheTwitterFiles ti abbia dato un'idea di quella decisione senza precedenti.

Fin dall'inizio, il nostro obiettivo nell'indagare su questa storia era scoprire e documentare i passaggi che hanno portato alla messa al bando di Trump e contestualizzare tale scelta.

In definitiva, le preoccupazioni a proposito degli sforzi di Twitter per censurare le notizie sul laptop di Hunter Biden, inserire nella lista nera le opinioni sfavorevoli e bandire un presidente non riguardano le scelte passate dei dirigenti in una società di social media.

 Riguardano il potere di una manciata di persone in un'azienda privata di influenzare il discorso pubblico e la democrazia.

 Hanno contribuito a questa storia @ShellenbergerMD, @IsaacGrafstein, @SnoozyWeiss, @Olivia_Reingold, @petersavodnik, @NellieBowles. Segui tutto il nostro lavoro su The Free Press: @TheFP

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Twitter Files, parte prima

Twitter Files, parte seconda - Le liste nere segrete di Twitter

Twitter Files, parte terza - La rimozione di Donald Trump

Twitter Files, parte quarta - La rimozione di Donald Trump (7 gennaio)

Twitter Files, parte sesta - Twitter, la filiale dell'FBI

Twitter Files, parte settima - L'FBI e il laptop di Hunter Biden

Twitter Files, parte ottava - Come Twitter ha favorito le PsyOp del Pentagono

Twitter Files, parte nona - Twitter e le 'altre agenzie governative' 

Twitter Files, parte decima - Come Twitter ha manipolato il dibattito sul Covid

Twitter Files, parte undicesima - Come Twitter ha permesso all'Intelligence di inserirsi nel suo processo di moderazione

Twitter Files, episodio 12 - Twitter e l'ombelico dell'FBI

Twitter Files, episodio 13 - Le pressioni di Pfizer su Twitter 

Twitter Files, parte 14 - La menzogna del Russiagate