27/12/22

Il Ministero della salute svedese cambia approccio sulla 'disforia di genere'


A quanto risulta da questo documento del Ministero della salute svedese, che riportiamo qui sotto, in Svezia finalmente sembra che si stia cambiando approccio verso il cosiddetto problema della 'disforia di genere'. Negli ultimi 10-15 anni, in UK e nei paesi scandinavi, si è registrato un aumento pazzesco dei casi di "disforia di genere" tra gli adolescenti - nella stragrande maggioranza dei casi (circa 80%) ragazzine che si identificano in maschi - in cui venivano prescritti soppressori della pubertà molto facilmente, anche alla prima "visita", senza nemmeno cercare di approfondire eventuali traumi o problematiche di contagio sociale, di cui soprattutto i minori sono vittime inconsapevoli. La narrazione ha cominciato a cambiare quando sono iniziati a emergere i primi casi di de-transizione - cioè casi in cui i giovani lamentavano i gravi danni subiti in seguito ad un trattamento troppo frettoloso e irreversibile - il cui numero è andato crescendo in parallelo con l'aumento dei trattamenti stessi.

Tradotto per Vocidallestero da @Maur0068


SVEZIA 

Ministero della Salute

Cura di bambini e adolescenti con disforia di genere

Raccomandazioni e criteri per il trattamento ormonale

Per gli adolescenti con incongruenza di genere, l'NBHW [National Board of Health and Welfare] ritiene che i rischi del trattamento di soppressione della pubertà con analoghi del GnRH [ormone di rilascio delle gonadotropine] e della terapia ormonale che afferma il genere attualmente superano i possibili vantaggi!

Questi trattamenti dovrebbero essere offerti solo in casi eccezionali. Tale giudizio si basa principalmente su tre fattori:

1) la persistente mancanza di prove scientifiche attendibili in merito all'efficacia e alla sicurezza dei due trattamenti

2) le nuove conoscenze sulla de-transizione che si verifica nei giovani adulti

3) l'incertezza che deriva dall'aumento ancora inspiegabile del numero delle persone in cerca di cura, aumento particolarmente consistente tra le adolescenti registrate come femmine alla nascita.

Una revisione sistematica pubblicata nel 2022 dall'Agenzia svedese per la valutazione delle tecnologie sanitarie e la valutazione dei servizi sociali mostra che lo stato delle conoscenze rimane sostanzialmente invariato rispetto al 2015.

Mancano ancora studi di alta qualità come gli RCT [Randomized controlled trial] e le prove dell'efficacia e della sicurezza dei trattamenti sono ancora insufficienti e inconcludenti per tutti i risultati riportati.

Inoltre, non è possibile determinare quanto sia comune per gli adolescenti che si sottopongono a un trattamento di affermazione del genere cambiare successivamente la percezione della propria identità di genere o interrompere un trattamento in corso.

Una differenza importante rispetto al 2015, tuttavia, è che il verificarsi della de-transizione tra i giovani adulti è ora documentato, e questo contrasta con le presunte evidenze a sostegno di un ridotto numero di interruzioni dei trattamenti o di pentimenti per avervi acconsentito.

 Sebbene la diffusione della de-transizione sia ancora sconosciuta, la consapevolezza che si verifica e che il trattamento di affermazione del genere può quindi portare a un deterioramento della salute e della qualità della vita (cioè un danno) è importante per il giudizio e la raccomandazione complessivi.

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