06/01/23

I Twitter Files, parte decima - Come Twitter ha manipolato il dibattito sul Covid


I Twitter Files sulla questione Covid mostrano come il social media abbia soffocato ogni possibile dibattito sul Covid, censurando i tweet che esprimevano dubbi o dissenso rispetto alla posizione ufficiale, anche se basati su studi e dati. Un esempio il caso del prof. Kulldorf (vedi qui un articolo in cui spiega le sue posizioni e racconta gli attacchi subiti), etichettato come fuorviante senza minimamente considerare la sua autorevolezza scientifica.  

Traduzione di @Maur0068


COME TWITTER HA MANIPOLATO IL DIBATTITO SUL COVID

– Censurando informazioni vere, ma scomode per la strategia del governo degli Stati Uniti.  

– Screditando medici e altri esperti che non erano d'accordo.

– Sopprimendo gli utenti ordinari, inclusi alcuni che condividevano i dati del CDC [Center for Disease Control, NdT]

Finora i Twitter Files si sono concentrati sulle prove delle liste nere segrete di Twitter; su come l'azienda abbia funzionato come una sorta di sussidiaria dell'FBI; e come i dirigenti abbiano riscritto le regole della piattaforma per soddisfare i propri obiettivi politici.

Quello che dobbiamo ancora raccontare è la pandemia Covid. Questo resoconto, per The Free Press, @thefp, è un pezzo di quella importante storia.

Il governo degli Stati Uniti ha fatto pressioni su Twitter e altre piattaforme di social media per mettere in evidenza determinati contenuti e sopprimerne altri che riguardavano il Covid-19.

I file interni a Twitter che ho visto durante un incarico per @thefp hanno mostrato che sia l'amministrazione Trump che quella Biden hanno fatto pressioni direttamente sui dirigenti di Twitter affinché moderassero i contenuti pandemici della piattaforma secondo i loro desideri.

All'inizio della pandemia, secondo le note della riunione, l'amministrazione Trump era particolarmente preoccupata per la corsa agli acquisti causata dal panico. Sono venuti in cerca di "aiuto dalle aziende tecnologiche per combattere la disinformazione" sui "negozi di alimentari presi d’assalto dai clienti". Ma… i negozi di alimentari erano presi d’assalto dai clienti, in effetti.

Non c’era solo Twitter. Agli incontri con la Casa Bianca di Trump hanno partecipato anche Google, Facebook, Microsoft e altri.


Quando è subentrata l'amministrazione di Biden, una delle loro prime richieste di incontro con i dirigenti di Twitter riguardò il Covid. L'attenzione si è concentrata sugli "account anti-vaxxer". Soprattutto Alex Berenson:

Nell'estate del 2021, il presidente Biden ha affermato che le società di social media stavano "uccidendo delle persone" per aver consentito la disinformazione sui vaccini. Berenson è stato sospeso poche ore dopo i commenti di Biden ed escluso dalla piattaforma il mese successivo.

Berenson ha citato in giudizio (e poi si è accordato con) Twitter. Durante il processo legale Twitter è stato costretto a rilasciare alcune comunicazioni interne, che mostravano la pressione diretta della Casa Bianca sulla società affinché agisse su Berenson.


Un riepilogo del dicembre 2022 degli incontri con la Casa Bianca di Lauren Culbertson, Head of US Public Policy di Twitter, aggiunge nuove prove della campagna di pressione della Casa Bianca e conferma che ha ripetutamente tentato di influenzare direttamente la piattaforma.

Culbertson ha scritto che il team di Biden era "molto arrabbiato" per il fatto che Twitter non fosse stato più aggressivo nel bloccare numerosi account. Volevano che Twitter facesse di più.

I dirigenti di Twitter non hanno capitolato completamente ai desideri del team di Biden. Un'ampia revisione delle comunicazioni interne dell'azienda ha rivelato che i dipendenti spesso discutono casi di moderazione in modo molto dettagliato e con maggiore attenzione rispetto a quella mostrata dal governo nei confronti della libertà di parola.

Ma Twitter ha soppresso le opinioni - molte di medici ed esperti scientifici - che erano in conflitto con le posizioni ufficiali della Casa Bianca. Di conseguenza, sono scomparse conclusioni e domande legittime che avrebbero ampliato il dibattito pubblico.

Ci sono stati tre seri problemi con il metodo di Twitter:

Innanzitutto, gran parte della moderazione dei contenuti è stata condotta da bot, addestrati sull'apprendimento automatico e sull'intelligenza artificiale: impressionanti nella loro concezione, ma ancora troppo rozzi per un lavoro che richiedeva la comprensione di sottili sfumature.

In secondo luogo, in luoghi come le Filippine, la moderazione dei contenuti era sub-appaltata ad altre aziende. Sono stati forniti alberi decisionali per aiutare nel processo, ma incaricando persone non esperte di giudicare dei tweet su argomenti complessi come la miocardite e i dati sull'efficacia delle maschere era inevitabile ottenere un tasso di errori significativo


In terzo luogo, cosa più importante, il processo si è inceppato con i dipendenti di livello superiore di Twitter, che avevano predisposto gli input per i bot e gli alberi decisionali, ma poi hanno deciso in maniera soggettiva sui casi di escalation e le sospensioni. Come accade con tutte le persone e le istituzioni, c'erano dei pregiudizi individuali e collettivi

Con il Covid, questi pregiudizi si sono fortemente adeguati ai dogmi dell'establishment.

Inevitabilmente, i contenuti in dissenso ma legittimi sono stati etichettati come disinformazione e gli account di medici e altri sono stati sospesi sia per aver twittato opinioni personali, sia per aver condiviso informazioni effettivamente vere.

Allegato A: il dottor Martin Kulldorff, un epidemiologo della Harvard Medical School, ha twittato opinioni in contrasto con le autorità sanitarie pubbliche statunitensi e la sinistra americana, l'affiliazione politica di quasi tutto il personale di Twitter.

Le e-mail interne mostrano una "intenzione di agire" da parte di un moderatore, affermando che il tweet di Kulldorff ha violato la politica di disinformazione sul Covid-19 dell'azienda e ha condiviso "informazioni false".


Ma la dichiarazione di Kulldorff era l'opinione di un esperto - che era anche in linea con le strategie sui vaccini attuate in numerosi altri paesi. Eppure è stata considerata "informazione falsa" dai moderatori di Twitter semplicemente perché differiva dalle linee guida del CDC.

A seguito dell’intervento di Twitter, al tweet di Kulldorff è stata aggiunta un'etichetta "Fuorviante" e tutte le risposte e i “like” sono stati bloccati, limitando la capacità del tweet di essere visto e condiviso da molte persone, la funzione principale della piattaforma, apparentemente:


Nella mia revisione dei file interni, ho trovato innumerevoli casi di tweet etichettati come "fuorvianti" o rimossi completamente, a volte provocando la sospensione dell'account, semplicemente perché deviavano dai consigli del CDC o differivano dalle opinioni dell'establishment.

Un tweet di @KelleyKga, autoproclamato fact checker di salute pubblica, con 18.000 follower, è stato contrassegnato come "Fuorviante" e le risposte e i “like” sono stati disabilitati, anche se mostrava i dati del CDC.


Le registrazioni interne hanno mostrato che un bot aveva contrassegnato il tweet, che aveva ricevuto molte "chiacchiere" (come il sistema chiama in modo divertente le segnalazioni dagli utenti). Ciò ha innescato una revisione manuale da parte di un essere umano che, nonostante il tweet mostrasse dati CDC effettivi, l'ha comunque etichettato come "fuorviante"

Significativamente, il tweet di @KelleyKga che è stato etichettato come "Fuorviante" era una risposta ad un tweet che conteneva della vera e propria disinformazione.

Il Covid non è mai stato la principale causa di morte per malattia nei bambini. Eppure quel tweet resta sulla piattaforma, e senza etichetta “fuorviante”.


Sia da parte di esseri umani che di algoritmi, i contenuti in dissenso, ma veri, erano comunque soggetti a essere contrassegnati o soppressi.

Questo tweet è stato etichettato come "Fuorviante", anche se il proprietario di questo account, @_euzebiusz_, un medico, si riferiva ai risultati di uno studio pubblicato.


Andrew Bostom, un medico del Rhode Island, è stato definitivamente sospeso da Twitter dopo aver ricevuto numerosi avvertimenti per disinformazione. Uno degli avvertimenti è stato causato da un tweet che si riferiva ai risultati di uno studio peer reviewed sui vaccini a mRNA.


Una revisione dei log file di Twitter ha rivelato che secondo un audit interno, condotto dopo che l'avvocato di Bostom ha contattato Twitter, solo 1 delle 5 violazioni attribuite a Bostom era valida.


L'unico tweet di Bostom trovato ancora in violazione citava dati che erano legittimi ma scomodi per la narrativa dell'establishment della sanità pubblica sui rischi dell'influenza nei confronti del Covid per i bambini.

Il fatto che questo tweet non solo sia stato contrassegnato da un bot, ma che la sua violazione sia stata confermata manualmente da un membro dello staff è indicativo sia del pregiudizio algoritmico che umano in gioco. L'account di Bostom è stato sospeso per mesi ed alla fine è stato ripristinato il giorno di Natale.

Un altro esempio di pregiudizio umano fuori controllo è stata la reazione a questo tweet di Trump. Molti tweet di Trump hanno generato ampi dibattiti interni, e questo non era diverso.

In uno scambio surreale, Jim Baker, all'epoca vice Consigliere Legale di Twitter, chiede perché dire alle persone di non aver paura non fosse da considerarsi una violazione della linee guida Twitter in materia di disinformazione sul Covid-19.





Yoel Roth, ex capo di Trust & Safety di Twitter, ha dovuto spiegare che l'ottimismo non è disinformazione.


Ricordi @KelleyKga con il tweet sui dati del CDC? La risposta che le diede Twitter è chiarificatrice: "daremo la priorità alla revisione e all'etichettatura dei contenuti che potrebbero portare a una maggiore esposizione o trasmissione".

Twitter ha deciso, sulla base delle tendenze politiche dei dirigenti anziani e delle pressioni del governo, che l'approccio delle autorità sanitarie pubbliche alla pandemia - dare la priorità alla mitigazione rispetto ad altre preoccupazioni - fosse "La Scienza"...

Le informazioni che contestavano tale punto di vista, come mostrare i danni dei vaccini, o che potevano essere percepite come una minimizzazione dei rischi legati al Covid, soprattutto per i bambini, erano soggette a moderazione e persino alla soppressione. Non importa se tali opinioni fossero corrette o adottate all'estero.

Come sarebbero potute apparire questa pandemia e le sue conseguenze se ci fosse stato un dibattito più aperto su Twitter e altre piattaforme di social media – per non parlare della stampa mainstream – sulle origini di Covid, sui lockdown, sui veri rischi di Covid nei bambini e molto altro?

Grazie a @ShellenbergerMD, @lwoodhouse, @lhfang e al team @thefp per il loro aiuto nel raccontare questa storia.

Una versione estesa di questo thread è ora disponibile @thefp!

https://www.thefp.com/p/how-twitter-rigged-the-covid-debate


Twitter Files, parte prima

Twitter Files, parte seconda - Le liste nere segrete di Twitter

Twitter Files, parte terza - La rimozione di Donald Trump

Twitter Files, parte quarta - La rimozione di Donald Trump (7 gennaio)

Twitter Files, parte quinta - La rimozione di Trump da Twitter (8 gennaio)

Twitter Files, parte sesta - Twitter, la filiale dell'FBI

Twitter Files, parte settima - L'FBI e il laptop di Hunter Biden

Twitter Files, parte ottava - Come Twitter ha favorito le PsyOp del Pentagono

Twitter Files, parte nona - Twitter e le 'altre agenzie governative' 

Twitter Files, parte undicesima - Come Twitter ha permesso all'Intelligence di inserirsi nel suo processo di moderazione

Twitter Files, episodio 12 - Twitter e l'ombelico dell'FBI

Twitter Files, episodio 13 - Le pressioni di Pfizer su Twitter 

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