07/03/12

Argentina: una seria sfida all'Euro ed all'ortodossia economica - Prima Parte


Seeking Alpha riassume dei  recenti studi sull'andamento dell'economia Argentina nell'ultimo decennio,  che ha sfidato le leggi dell'omodossia economica, e nello stesso tempo rappresenta un faro nel mare in tempesta dell'euro.
L'America Latina fa parte della nuova economia mondiale emergente, e in effetti, paesi come il Cile ( dall'agenda economica neo-liberista) e più recentemente il Brasile (con un'economia di mercato più sociale e redistributiva), hanno rubato le luci della ribalta con le loro performance economiche stellari. Tuttavia, l'economia di gran lunga a più rapida crescita del decennio,  effettivamente è stata un'altra,   l'Argentina.

Dopo la schiacciante vittoria di Cristina Fernandez de Kirchner, è istruttivo fare il punto su quanto è successo all'economia Argentina negli ultimi dieci anni. Per molti versi si tratta di un notevole caso di studio, tanto da chiedersi seriamente se l'Argentina abbia sfidato le leggi dell'economia ortodossa. La risposta sembra essere un clamoroso sì, ma  per quanto tempo ancora sarà in grado di farlo è una questione che resta aperta.

L'Argentina funziona anche come una sorta di faro per i paesi periferici della zona euro, che sono stufi di dover deflazionare le loro economie.

Dopo che l'ancoraggio al dollaro USA è diventato insostenibile, l'Argentina ha dichiarato default su $ 95 miliardi del suo debito, e ha lasciare fluttuare la sua valuta (che in breve ha perso i 2/3 del suo valore). L'abbandono del legame con il dollaro USA ha lasciato molti Argentini con i risparmi a zero, in quanto non sono riusciti a portarli fuori dalle banche in tempo (nel sistema conosciuto come il "corralito").

Ora, guardiamo alla rinascita della fenice Argentina dalla crisi.

Velocità di recupero; Rogoff e Reinhart

In ogni modo, è stata una grave crisi finanziaria. In effetti, prima della crisi finanziaria del 2008, quella Argentina era generalmente considerata come 'la madre' di tutte le crisi finanziarie, almeno dalla grande depressione.
Nel lavoro dei noti economisti Kenneth Rogoff and Carmen Reinhart, "This Time is Different: Eight Centuries of Financial Folly" , gli autori sostengono che i recuperi dalle crisi finanziarie sono più prolungati rispetto ai recuperi da vari tipi di recessioni interne (causate dal ciclo economico). L'eccesso di debito è un meccanismo importante.

Ciò che è degno di nota nella ripresa Argentina è che è cominciata solo un trimestre dopo i gravi eventi del dicembre 2001. La contrazione nel 1° trimestre 2002 è stata del 5%, ma la ripresa è iniziata nel 2° trimestre, nonostante molte persone avessero perso la maggior parte dei loro risparmi.

Il PIL reale dell'Argentina ha raggiunto il suo livello pre-recessione dopo tre anni di crescita, nel primo trimestre del 2005 [Weisbrot et. al.]

Queste sono, beh, cifre molto invidiabili, se le si confronta con le implosioni economiche di Grecia, Irlanda, Portogallo. In effetti, col tempo l'esempio dell'Argentina potrebbe benissimo diventare irresistibile per uno o più di questi paesi, se le loro economie continueranno ad avvitarsi nella recessione.

Niente Washington Consensus
La seguente citazione da un recente articolo di Bloomberg, descrive forse una politica economica market friendly?

Fernandez, 58 anni, dal suo insediamento nel 2007, ha sfruttato le riserve delle banche centrali per pagare il debito e stabilizzare il peso, ha nazionalizzato la Aerolineas Argentinas SA e ha multato gli economisti che mettevano in discussione i rapporti ufficiali sull'inflazione,. Ha inoltre messo dei limiti sui prezzi dei servizi, portando Reading, il BG Group Plc con sede in Gran Bretagna, e la Francese GDF Suez, a lasciare il paese. Metrogas SA, il più grande distributore di gas naturale dell'Argentina, ha presentato istanza di fallimento. [Bloomberg]

E questa citazione non è affatto esaustiva. La Heritage Foundation classifica l'Argentina al 138° posto al mondo come economia di libero mercato. E' istruttivo leggere quello che è scritto a proposito di questa classificazione:

La recente crescita è stata trainata principalmente dal settore agricolo e dalle esportazioni di prodotti agricoli. La forza della ripresa economica, tuttavia, può essere fermata dalle politiche espansive fiscali e monetarie del governo. [Heritage Foundation]

Qui di seguito verrà dimostrato che entrambe le affermazioni sono completamente sbagliate. Se andate a leggere l'intero articolo Heritage, relativo alla classificazione, sembra che stiano descrivendo una sorta di terra economica desolata, non un'economia che è cresciuta più del doppio del Brasile negli ultimi dieci anni.

L'economia Argentina è cresciuta del 94 per cento negli anni 2002-2011, usando le proiezioni del Fondo Monetario Internazionale (FMI) per la fine di quest'anno. Questa è la crescita più rapida nell'emisfero occidentale in questo periodo, e tra i più alti tassi di crescita nel mondo. Il paragone con le economie limitrofe è favorevole all'Argentina, anche se queste sono comunemente viste come casi di discreto successo, come il Brasile, che ha avuto meno della metà della crescita nello stesso periodo. [Weisbrot et. al.]

Si è spesso sostenuto (come la Heritage Foundation sopra) che questo è avvenuto per le rampanti esportazioni di materie prime, ma un esame più attento mostra che non è questo il caso. Infatti:

Si può notare che il ruolo delle esportazioni non è molto grande durante l'espansione 2002-2008. Ha un picco a 1,8 punti percentuali del PIL nel 2005 e 2010, ed equivale a 7,6 punti percentuali cumulativi, ovvero a circa il 12 per cento della crescita durante l'espansione. La storia delle esportazioni nette è ancora peggiore, con le esportazioni nette (esportazioni meno importazioni) che nel periodo mostrano un contributo negativo cumulato. [Weisbrot et. al.]

Potrebbe essere che le impennate dei prezzi delle materie prime da esportazione (fagioli di soia!) abbia mascherato il contributo delle esportazioni, invece no:
le esportazioni di prodotti agricoli, come percentuale del PIL, sono leggermente diminuite dal 5,0 per cento del PIL al 4,7 per cento, scendendo al livello più basso del 3,4 per cento nel 2006 - ancora una volta, i valori sono misurati in dollari, così che riflettono i forti aumenti dei prezzi delle materie prime dal 2005 al 2008. Quindi, le esportazioni agricole chiaramente non stanno guidando la crescita, e in realtà sono troppo basse in percentuale al PIL per avere qualcosa di simile al tipo di impatto che è spesso loro attribuito. [Weisbrot et. al.]

Prima di passare al punto da dove in realtà sia originata la crescita, vediamo prima altri due elementi degni di nota.


Settore finanziario

Il ruolo delle istituzioni finanziarie è stato notevolmente ridotto in conseguenza del corralito. La fiducia nelle banche è ancora piuttosto bassa, i mutui stanno riapparendo solo di recente (le case sono comprate e vendute in contanti!). Ecco la Heritage Foundation sul settore finanziario:

Il governo Argentino ha un notevole controllo sulle attività finanziarie. La più grande banca Argentina è di proprietà dello Stato e in alcune zone è l'unica istituzione finanziaria. Dal default e dalla crisi bancaria del 2001-2002, la regolamentazione e la vigilanza sono diventate più prudenziali. Il settore bancario è cresciuto più rapidamente dell'economia globale dal 2005, ma sta lottando per riconquistare la fiducia e la stabilità. Controlli sui capitali restano in vigore. La borsa è attiva e oltre 100 aziende sono quotate, ma la base degli investitori è ristretta. I fondi pensione privati sono stati nazionalizzati nel 2008. A metà del 2010, il governo ha previsto un processo di ristrutturazione del debito per i privati titolari di obbligazioni in default, a cui hanno partecipato i due terzi degli obbligazionisti privati. [Heritage Foundation]
Questa opinione è avvalorata da:

Un ampio segmento della popolazione rimane escluso dal settore finanziario formale. Anche se la maggioranza degli Argentini vive nelle aree urbane, dove gli sportelli bancari sono molto concentrati, i clienti a basso reddito non sfruttano appieno la loro presenza. Ciò è dovuto in parte ai bassi livelli di fiducia nelle banche, che si traducono in una grande economia informale, basata sul cash. [CGAP - pdf]

Tuttavia, un settore finanziario piuttosto piccolo e regolamentato non sembra essere incompatibile con un rapido sviluppo economico.


Capitale internazionale

A causa del default e del problema persistente con una minoranza di creditori (che si è rifiutata di accettare l'accordo di ristrutturazione nel 2005), l'Argentina ha avuto un accesso limitato ai mercati dei capitali internazionali, e limitati flussi di IDE (investimenti diretti esteri, ndt), in media solo l'1,7% del PIL nel corso degli ultimi otto anni.

Eppure l'economia ha continuato a prosperare. Questo, beh, è notevole. Naturalmente, non sappiamo come sarebbe andata l'economia se ci fossero stati flussi significativi di investimenti esteri diretti e/o di capitale finanziario straniero. Gli investimenti diretti, in particolare, portano nuovo capitale, idee, pratiche di gestione e simili, e possono essere un motore importante della crescita economica (viene in mente l'Irlanda).

Ma a quanto pare è possibile, almeno per un decennio o giù di lì, snobbare i mercati obbligazionari internazionali, ed essere un ambiente abbastanza ostile alle imprese straniere, e tuttavia pagare poco in termini di conseguenze economiche. L'ostilità verso le società estere è stata dimostrata ancora una volta martedì:

L'Argentina ha ordinato alle compagnie petrolifere, del gas e minerarie, come Xstrata Plc, di rimpatriare tutti i redditi futuri delle esportazioni, mentre il governo si sforza di arginare la fuga accelerata dei capitali dalla seconda più grande economia del Sud America. Il Presidente Cristina Fernandez de Kirchner, come prima mossa da quando ha vinto la rielezione il 23 ottobre 2002, ha modificato un decreto del 2002 che impone alle società come la Repsol YPF SA, Total SA, Petroleo Brasileiro SA e la Pan American Energy LLC di mantenere almeno il 30 per cento delle loro da esportazione nel paese. [Bloomberg]


5 commenti:

  1. Insomma tutti a dire, che l'Argentina si è ripresa grazie alle esportazioni delle ingenti materie prime che ha, e invece da tale articolo si evince che non è così!!!
    Bene, allora scopriamo gli altarini, e vediamo il motivo vero della crescita argentina!!!!
    Alla prossima!!

    saluti, Nicola

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  2. Sì, bell'articolo, questo. Spero di farcela entro domani...stay tuned...;)

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  3. Nel mentre che traduce la seconda parte dell'articolo, le consiglio, e lei ed a tutti i lettori del suo ottimo sito, di dare una scorsa a questo semplice post che il buon Seminerio ha pubblicato sul suo blog nemmeo un mese fa!
    http://phastidio.net/2012/02/15/il-mistero-argentino/
    Grazie del tempo che ci dedica.
    Roberto

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    1. l'articolo di Seminerio non è corretto. Roberto, prendi per esempio il caso del Canada. la Banca Centrale del Canada sottoscrive il debito esattamente come in Italia pre-divorzio. funzionalmente è esattamente quello che avviene in Argentina, ovvero espansione del bilancio della Banca da una parte e dell'altra. tutto qua.

      "Canada is unique among the sovereigns investigated in that the Central Bank can participate at auction without restriction and not as an add-on. The Government of Canada also can, at its discretion, re-open and issue outside the timetable provided by the QBS and the usual cycle for treasury bill issuance.

      The Bank of Canada participated up to 15 per cent in nominal bond auctions and up to 25 per cent for treasury bill auctions. During the evaluation period, the Bank of Canada participated at a constant 10 per cent of all 2-year auctions and 15 per cent of all 5-year auctions. The minimum purchase by the Bank of Canada changed in the 10-year and 30-year sectors from 10 to 15 per cent in January 2008. Dealers are most concerned about the net size of auction plus buyback. No one commented directly on the recent change in bidding amounts, with the implication that the change has not been a concern.”

      Fonte: Department of Finance Canada (2011)

      http://www.fin.gc.ca/treas/evaluations/edap-epatd01-eng.asp#09

      e mica hanno un inflazione galoppante! Il limite delle idee come quelle di Seminerio è che probabilmente non capisce cosa succede a livello di operazioni reali e invece si limita a fare un'equazione mai provata come monetizzazione = inflazione.

      saluti

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  4. Caro Roberto, le tesi che riporta Phastidio sul suo post sono quelle che girano comunemente, e che questi studi - di quotati economisti - si occupano di inquadrare in un contesto più completo e corretto. Comunque, oggi mi dispiace non ce la faccio, sarà per domani sera...ho da correggere i compiti!

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