07/07/12

LA FALSA VITTORIA DELLA MMT


Un nuovo articolo di Sergio Cesaratto rilancia la discussione sulla MMT - teoria universale e salvifica o tassello parziale da aggiungere ad un quadro più complesso e generale? Per il Prof di Siena è la seconda. In fondo all'articolo i riferimenti all' interessante dibattito che ne è seguito.
Grazie ad Istwine per la preziosa collaborazione!


di Sergio Cesaratto - In un aggregatore di blog molto seguito, Randy Wray ha proclamato la vittoria della MMT, e che adesso siamo tutti seguaci della MMT. Ma vittoria su chi? Io personalmente non mi sento MMT, o meglio, mi sento MMT, Sraffiano, Kaleckiano, Marxista e tante altre cose, ognuna presa cum grano salis. Fanatismo ed esaltazione non fanno parte dell’Economia eterodossa, per non parlare del lavoro accademico, e il fatto che Wray si sia così innervosito dopo un primo commento critico da parte di un lettore ci fa capire che siamo ben lontani da un dialogo sull’economia freddo ed equilibrato. La MMT, come altri approcci, ha espresso molte importanti intuizioni riguardo alla crisi Europea. Anche intellettuali della parte opposta come Werner Sinn, hanno contribuito alla nostra comprensione della crisi, in questo caso per ciò che riguarda il ruolo del TARGET2 (che Wray menziona per la prima volta o quasi). La MMT però in effetti non ha compreso la principale caratteristica della crisi dell’Eurozona: la sua natura di crisi di bilancia dei pagamenti. Ad ogni modo, non considero la spiegazione data dalla MMT come alternativa, ma come complementare all’idea di crisi da BdP. A questo proposito, una maggiore modestia aiuterebbe tutti nella nostra attività politica e scientifica. Mentre il mio punto di vista sulla crisi come crisi da BdP lo si trova qui (questo WP è una versione più lunga di un articolo di un libro che verrà probabilmente pubblicato da Routledge, mentre una versione blog si trova qui), di seguito potete trovare alcune osservazioni critiche riguardo all’idea della MMT sulla crisi dell’Eurozona, le quali fanno anch’esse parte di un paper più lungo che verrà pubblicato in Spagnolo. Queste osservazioni sviluppano ulteriormente l’articolo sulla MMT già pubblicato qui, che è anch'esso una sezione del WP. Detto questo, sono pronto a riconoscere che, con Godley 1992 e De Grauwe 1998, Kelton e Wray (e pochi altri come Barba e Pivetti) hanno formulato delle lungimiranti previsioni sulla crisi imminente, ognuna volta a metterne in evidenza un particolare aspetto.


Consideriamo un’economia in cui un deficit del settore pubblico sia accompagnato da un deficit delle partite correnti. Data la piena sovranità monetaria, gli studiosi della MMT applicano lo stesso argomento previsto per un’economia chiusa ad un’economia aperta: un deficit pubblico corrisponde a una ricchezza privata netta o del settore privato interno o del settore estero, perciò non vi sono limiti alla quantità di titoli del governo detenuti all’estero “fintantoché il resto del mondo vuole accumulare i suoi pagherò”:

un paese può avere un deficit di partite correnti fintantoché il resto del mondo vuole accumulare i suoi pagherò. Il surplus in conto capitale del paese “bilancia” il suo deficit di partite correnti … Possiamo anche considerare il deficit di partite correnti come la conseguenza del desiderio da parte del resto del mondo di accumulare risparmi netti in forma di crediti verso il paese.” (Wray 2011 MMP26)

È difficile credere che la condizione fintantoché il resto del mondo vuole accumulare i suoi pagherò” sia applicabile alla maggior parte dei paesi.
Per sostenere la sua posizione, Wray estende la teoria Cartalista sulla moneta – la valuta emessa dallo Stato per finanziare le proprie spese è accettata giacché lo Stato stesso accetta i pagamenti delle tasse solo in quella valuta – al settore estero, anche se questo non deve pagare le tasse al paese in deficit:
Ogni Stato sovrano ottiene “qualcosa per niente” imponendo un carico fiscale, e quindi emettendo la valuta utilizzata da coloro i quali devono adempiere alla propria obbligazione. La sola differenza qui è che il Governo USA ha ottenuto beni prodotti all’estero, da individui che non sono soggetti al suo potere impositivo – in altre parole, da chi non paga le tasse negli USA. Tuttavia, anche all’interno di un paese ci possono essere individui che eludono ed evadono la tassazione imposta dal potere sovrano, ma che sono comunque disposti ad offrire i propri prodotti in cambio di valuta sovrana. Perché? Perché i cittadini che non sono nella posizione di poter eludere o evadere le tasse hanno bisogno di quella valuta, dunque sono disposti ad offrire la propria produzione per ottenerla. Il dollaro USA ha valore all’estero perché i contribuenti Statunitensi necessitano di quella valuta.” (Wray 2006a: 22)
Non sembra, comunque, che i Cinesi vogliano dollari per acquistare beni dai contribuenti Statunitensi (o per acquistare beni da coloro i quali vorrebbero acquistare beni Statunitensi). I Cinesi non esportano negli Stati Uniti con lo scopo di importare da loro, ma ciò nonostante accettano dollari USA per complesse ragioni che fanno del dollaro una valuta unica, ragioni che non consideriamo qui. A parte il particolare status del dollaro Statunitense come valuta preferita a livello internazionale, si può dire che solo le valute forti di paesi con persistenti surplus delle partite correnti – che è utile identificare qui come paesi mercantilisti, per esempio la Svizzera o la Germania – possono avere lo status di valute internazionali. Le passività denominate nella valuta di paesi non mercantilisti (con l’eccezione degli USA) non hanno l’accettazione illimitata che Wray ritiene che avrebbero solo sulla base della piena sovranità monetaria a prescindere dal tasso di cambio (che potrebbe scoraggiare gli stranieri ad accettare pagherò denominati in quella valuta), come pretende Wray (2011 MMP 11) in passaggi come questo:

Ciò che è importante per la nostra analisi, comunque, è che con un tasso di cambio flessibile, un governo non ha bisogno di preoccuparsi dell’eventualità di rimanere privo di riserve internazionali (o riserve in oro) per il semplice fatto che non converte valuta straniera in valuta interna ad un tasso di cambio fisso. In effetti, il governo non deve promettere alcuna conversione.”
Tuttavia, è precisamente questa mancata promessa, o la sua insostenibilità nel lungo periodo (come in molti casi di currency board), e l’aspettativa di un deprezzamento della valuta, che implica che il governo di un paese non mercantilista potrebbe dover pagare sui propri debiti degli interessi che potrebbero rendere insostenibili deficit e debito interno e, simmetricamente, deficit e debito estero. Perciò, non è tanto la piena sovranità monetaria di una valuta, quanto la più terrena e concreta situazione delle partite correnti del paese che fa la differenza in termini di sostenibilità di quei debiti (Frenkel and Rapetti 2009: 689). I tassi di cambio flessibili aiutano, certo, ma non tanto perché assicurano l’accettazione di un qualunque ammontare di passività a tassi d’interesse sostenibili – come potrebbero? – ma perché possono contribuire a riequilibrare nel lungo periodo i conti con l’estero e (simmetricamente) a stabilizzare la contabilità degli stock e dei flussi interni. Paradossalmente Wray (2011 MMP 25) sembra invitare i paesi “in cui la domanda estera di assets denominati in valuta interna è limitata” a perseguire la catastrofica strada dell’indebitamento estero (per loro “c’è sempre la possibilità che il settore privato prenda a prestito in valuta estera per promuovere lo sviluppo che aumenterà la capacità di esportare”) il quale, peraltro, presuppone la rinuncia alla sovranità monetaria.

Wray si sofferma, tuttavia, solo su un aspetto della sovranità monetaria, quella che possiamo definire “interna”, cioè la possibilità del governo di finanziare ogni ammontare di spesa al tasso d’interesse nominale desiderato, concedendo al massimo un benevolo disinteresse al ruolo del tasso di cambio nel mettere in sicurezza il saldo estero, ciò che potremmo definire come l'aspetto “esterno” della sovranità monetaria. Se, per esempio:

si ritiene che un deficit di bilancio possa far crescere la domanda e aumentare il deficit commerciale o causare inflazione – cose che possono, entrambe, influire negativamente sul valore del tasso di cambio della valuta – la banca centrale potrebbe reagire aumentando il tasso d’interesse per sostenere la domanda di valuta (…) da parte del resto del mondo. La politica di bilancio è vincolata anche dalle pressioni percepite sui tassi di cambio. Per essere precisi, anche i paesi che hanno tassi di cambio flessibili formulano la propria politica monetaria e fiscale tenendo conto dei possibili effetti sul tasso di cambio. Tuttavia, con un sistema di tassi di cambi fissi, c’è veramente poco spazio di manovra … Ciò che potremmo chiamare potere sovrano viene decisamente ridotto. Non è una coincidenza che i paesi che operano con tassi di cambio fissi oggi siano costretti ad implementare politiche di austerità – e che siano immediatamente puniti quando cercano di adottare politiche espansive. I principi discussi sopra in realtà non si applicano alla finanza di un governo che agisca in un regime di cambi fissi. Effettivamente se vi è la promessa di convertire la valuta interna ad un tasso di cambio fisso, le passività del governo sono “garantite” da valuta straniera o da riserve in oro. L’adozione di tassi di cambio flessibili aumenta l’indipendenza della politica interna. (Wray 2006b: 9)

Ma, ancora una volta, la difficoltà non sembra il fatto che vi sia “una promessa di convertire la valuta interna a un tasso di cambio fisso”: fintanto che un paese ha riserve internazionali in abbondanza, questo non è affatto un problema. Il vero problema è ancora la condizione strutturale dei conti con l'estero di un paese. Sistemi di cambi fissi o unioni monetarie si adattano perfettamente ai paesi mercantilisti, come mostra l’esperienza della Germania durante il regime di Bretton Woods, l’UEM e lo SME (Cesaratto e Stirati 2011). Di certo non sono adatte a paesi non mercantilisti. Con tassi di cambio fissi non è tanto il limite alla possibilità di monetizzare il debito a causare alti tassi d’interesse (sino a che un paese possiede una banca centrale sovrana la monetizzazione in linea di principio è sempre possibile) bensì il fatto che il tasso di cambio potrebbe essere incompatibile con gli squilibri con l’estero. Questo può portare allo stesso tempo a politiche interne restrittive, che influiscono negativamente sul PIL, e ad elevati tassi d’interesse allo scopo di garantire il finanziamento estero del debito estero/interno. I tassi d’interesse più alti peggiorano il saldo dei redditi netti dall’estero nel conto delle partite correnti (e simmetricamente il costo degli interessi sui debiti interni). Questo, unito alla stagnazione del PIL, porta il paese ad una situazione di insostenibilità del rapporto debito/PIL interno. [1] I paesi non mercantilisti necessitano di tassi di cambio flessibili non per essere in grado di emettere qualunque ammontare di passività con l'estero – dato che sono “garantite da valuta nazionale” – come pretende Wray, ma perché la flessibilità del tasso di cambio è lo strumento necessario, seppur con diversi limiti, per rendere compatibile lo stimolo alla domanda interna con l'equilibrio dei conti con l’estero. (Potrebbero anche essere necessari dei controlli sui deflussi di capitali per permettere al paese di finanziare i propri deficit di bilancio a tassi d’interesse sostenibili). [2] Per una terza categoria di paesi, il regime di cambio è irrilevante: come notoriamente disse una volta il Segretario del Tesoro USA, Paul Paulson: “Il dollaro è la nostra valuta, ma è il vostro problema”. Questo è l’ “esorbitante privilegio” denunciato dall’allora Ministro delle Finanze di De Gaulle, Giscard D’Estaing.

Anche se Wray non trascura il fatto che la possibilità di far aumentare a dismisura il debito estero è dovuta all’ “egemonia del dollaro”, cioè a una prerogativa Statunitense, egli tuttavia tende a minimizzarlo come un problema secondario. Infatti, laddove discute esplicitamente il problema, egli ammette con riluttanza (ma apertamente) che il dettaglio insignificante che ogni Stato “può incorrere in deficit di bilancio che contribuiscono ad alimentare deficit di partite correnti senza preoccuparsi dell’insolvenza dei conti nazionali o dei conti pubblici” si applica, in effetti, solamente agli Stati Uniti. “esattamente perché il resto del mondo vuole Dollari. Ma di certo questo non può essere vero per ogni paese. Attualmente il Dollaro USA è la valuta di riserva internazionale – il che fa degli Stati Uniti un paese speciale.” e “le due ragioni principali per le quali gli Stati Uniti possono realizzare persistenti deficit di partite correnti sono: a) praticamente tutto il suo debito estero è in Dollari; e b) la domanda estera di assets denominati in Dollari è elevata – per una serie di ragioni.” (Wray 2011 MMP 25).

Perciò Wray ha ragione quando dice che la piena sovranità monetaria è utile per implementare politiche di piena occupazione, ma non per le giuste ragioni. Non è vero che, a parte gli Stati Uniti, i “paesi normali” possono finanziare qualunque ammontare di spesa pubblica (e anche privata) emettendo una valuta accettata a livello internazionale (quindi senza preoccuparsi del saldo estero). In particolare, i paesi non mercantilisti sperimentano di solito un vincolo estero alle politiche di piena occupazione. Nel loro caso la completa sovranità monetaria conta non tanto rispetto al suo significato “interno” di capacità di emettere qualunque quantità di moneta – che è chiaramente impossibile – quanto dal punto di vista “esterno” rispetto ai tassi di cambio flessibili che fanno in modo che ci sia un equilibrio estero mentre il paese persegue le politiche desiderate. È il ruolo esterno della sovranità monetaria che permette (come noto) alla politica monetaria di finanziare la spesa pubblica a tassi d’interesse sostenibili (questo potrebbe richiedere anche un controllo sui movimenti dei capitali). Una prova del perché Wray sia in errore sta nell’esperienza della periferia dell’Eurozona: nonostante la mancanza di una sovranità monetaria nazionale, durante gli anni dell’UEM (Unione Monetaria Europea) la spesa privata e pubblica ha beneficiato di bassi tassi d’interesse nominali (e tassi d’interesse reali negativi): da questo punto di vista una banca centrale sovrana non avrebbe potuto fare di meglio. I problemi sono sorti sull’aspetto esterno della mancanza di sovranità monetaria: l’impossibilità di aggiustare i crescenti squilibri con l’estero (dovuti a un forte aumento delle importazioni e alla perdita di competitività di prezzo). Questi squilibri sono alla base del progressivo aumento degli spreads sovrani, non la politica della BCE. Certo, un’azione forte della BCE per abbattere gli spreads (cosa che potrebbe fare) sarebbe enormemente d'aiuto una volta che gli spreads aumentassero. Ma non risolverebbe gli squilibri con l’estero che sono all’origine della crisi e che, invece, sono maturati quando gli spreads sovrani erano a livelli storicamente bassi.


Senza dubbio, a livello Europeo aggregato e con la garanzia di intervento della BCE, gli squilibri finanziari sarebbero perfettamente sostenibili, ed effettivamente l’Eurozona sarebbe un paese perfettamente MMT che emette una valuta internazionale (e anche con un saldo delle partite correnti in equilibrio con il resto del mondo). Le riforme istituzionali richieste perché l’Eurozona assomigli agli USA sarebbero comunque troppo impegnative per un club di nazioni indipendenti quale è in realtà l’Europa. Sarebbe necessario il trasferimento di molte funzioni del bilancio statale ad un governo federale, assieme ai debiti pubblici esistenti, mentre gli Stati locali funzionerebbero come gli Stati federati Americani. I trasferimenti federali dalle aree dinamiche verso le aree in difficoltà dovrebbero aumentare enormemente, mentre un minimo standard di welfare dovrebbe essere riconosciuto a tutti i cittadini Europei. La mobilità del lavoro e gli investimenti diretti intra-Eurozona dovrebbero essere incentivati. Bello, ma fuori dalla nostra portata. Naturalmente basterebbe molto meno per riequilibrare l’Eurozona, ma anche questo sembra essere un’utopia, dato che richiede un profondo cambiamento nell’attitudine mercantilista dell'economia dominante.



Tornando alle critiche a Wray e ai suoi compagni MMT, la piena sovranità monetaria, ovvero il potere di un paese di emettere una valuta non convertibile che sia universalmente accettata per i pagamenti interni ed esteri, non è, con la possibile eccezione degli USA, una piena prerogativa di tutti i paesi, e dunque non è neanche la panacea di tutti i mali che ritengono gli esponenti MMT. L’evidente mancanza di considerazione dei problemi negli scambi con l’estero che un paese “normale” sperimenterebbe nel caso in cui un maggiore deficit/debito pubblico si combinasse con un aumento del deficit/indebitamento netto con l’estero, implica una non considerazione da parte della MMT del vincolo estero che i paesi “normali” incontrano nel sostenere la domanda di piena occupazione anche con tassi di cambio flessibili. Gli esponenti della MMT rispecchiano troppo la particolare posizione degli USA come emittente del principale mezzo di pagamento a livello internazionale. [3] Non considerare il vincolo esterno – che può essere espresso come la necessità per i paesi “normali” di mantenere il saldo delle partite correnti in equilibrio nel lungo periodo, cioè, un equilibrio tra entrate e uscite di riserve internazionali – porta gli esponenti della MMT ad una interpretazione parziale della crisi Europea. Questa non dipende solo ed esclusivamente dall’abbandono della sovranità monetaria per ciò che concerne la possibilità di monetizzare i debiti pubblici (e interni), in particolare gli alti spreads sui debiti sovrani non dipendono da questo. È semmai l’abbandono della flessibilità delle valute in un’area valutaria non ottimale in un contesto di liberalizzazione finanziaria che prima ha portato ai flussi di capitali dai paesi centrali verso i paesi periferici che tipicamente si sviluppano in un contesto di tassi di cambio fissi. In seguito, gli squilibri interni/esteri che ne sono derivati sono diventati insostenibili per via dell’inversione dei flussi di capitali (anch’essa tipica) e dei conseguenti drammatici aumenti degli spreads sovrani (e non sovrani). Quindi la storia non è esattamente come la descrivono gli studiosi MMT. La spiegazione deve per forza di cose passare attraverso gli squilibri esteri che, invece, sono da loro trascurati, rispecchiando forse una particolare visione tipicamente Americana.



Bibliografia:

Frenkel R. and Rapetti M. (2009) http://cje.oxfordjournals.org/content/33/4/685.abstract - aff-1#aff-1 A developing country view of the current global crisis: what should not be forgotten and what should be done, Camb. J. Econ. (2009) 33 (4): 685-702.

C. Sardoni & L. Randall Wray, 2007. "
Fixed and Flexible Exchange Rates and Currency Sovereignty," Economics Working Paper Archive wp_489, Levy Economics Institute,

Wray L.R. (2006a) Understanding Policy in a Floating Rate Regime, Working Paper No. 51, Center for Full Employment and Price Stability, University of Missouri-Kansas City

Wray L.R. (2006b) Extending Minsky's Classifications of Fragility to Government and the Open Economy by. Working Paper No. 450 The Levy Economics Institute.
Wray L.R. (2011 MMP 11) Modern Money Theory and Alternative Exchange Rate Regimes
http://www.neweconomicperspectives.org/2011/08/mmp-blog-11-modern-money-theory-and.html

Wray L.R. (2011 MMP 25), Currency Solvency and the Special Case of the US Dollar http://neweconomicperspectives.org/2011/11/mmp-blog-25-currency-solvency-and.html
Wray L.R. (2011 MMP 26) Sovereign Currency and Government Policy in the Open Economy,
http://neweconomicperspectives.org/2011/11/mmp-blog-26-sovereign-currency-and.html


Note:
[1] Che l'ancoraggio del cambio non sia un problema per i paesi mercantilisti è in parte riconosciuto da Nersisyan e Wray (2010: 13): 'L'adozione di un ancoraggio del cambio costringe un governo a cedere almeno una parte dello spazio della politica fiscale e monetaria - naturalmente, i vincoli sono meno restrittivi se il paese registra delle eccedenze nelle partite correnti e può accumulare riserve di valuta estera (o metallo prezioso).[2] Sardoni e Wray (2007: 15-6) considera la flessibilità del tasso di cambio come un pre-requisito per la politica di bilancio di piena occupazione nella misura in cui lo Stato può finanziare la spesa non tenendo conto degli equilibri con l'estero. La loro unica preoccupazione è per le possibili conseguenze sull'inflazione interna, mentre gli effetti positivi della bilancia commerciale sono anche considerati con sospetto (dal momento che un deficit commerciale è visto come sostenibile e positivo dal punto di vista del benessere nazionale). Queste argomentazioni sembrano riflettere la posizione unica degli Stati Uniti e non guardano al quadro generale.[3] L'EZ è nella stessa posizione, ma purtroppo non trae vantaggio da questa opportunità.


Ed ecco il dibattito successivo:


117 commenti:

  1. la discussione sulla MMT - teoria universale e salvifica o tassello parziale da aggiungere ad un quadro più complesso e generale?

    Manca l'opzione "tavanata galattica".

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  2. Già, purtroppo per il modo in cui viene presentata - soprattuitto in Italia - si presta a passare da tavanata, e non tavanata semplice ma galattica! Ma ha ragione Cesaratto, nella MMT ci sono delle argomentazioni che possono essere valide, se integrate con le altre argomentazioni validissime che riguardano la crisi da bilancia dei pagamenti!

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  3. Secondo Mosler e Wray Cesaratto sbaglia completamente quando dice: << I Cinesi non esportano negli Stati Uniti con lo scopo di importare da loro, ma ciò nonostante accettano dollari USA per complesse ragioni che fanno del dollaro una valuta unica, ragioni che non consideriamo qui. A parte il particolare status del dollaro Statunitense come valuta preferita a livello internazionale, si può dire che solo le valute forti di paesi con persistenti surplus delle partite correnti – che è utile identificare qui come paesi mercantilisti, per esempio la Svizzera o la Germania – possono avere lo status di valute internazionali. Le passività denominate nella valuta di paesi non mercantilisti (con l’eccezione degli USA) non hanno l’accettazione illimitata che Wray ritiene che avrebbero solo sulla base della piena sovranità monetaria a prescindere dal tasso di cambio>>.

    Secondo Cesaratto solo le valute forti di paesi con persistenti surplus delle partite correnti non avrebbero problemi, mentre "Le passività denominate nella valuta di paesi non mercantilisti (con l’eccezione degli USA) non hanno l’accettazione illimitata che Wray ritiene che avrebbero solo sulla base della piena sovranità monetaria".

    La risposta di Mosler a questa critica è stata: NOT TRUE. Non è affatto vero, per due motivi:
    1) La fiducia dei mercati verso un paese si fonda sul fatto che un paese possa o meno essere insolvente;
    2) I governi e i privati di una nazione pagano SEMPRE e comunque con la propria moneta TUTTE le importazioni.

    Uno stato a moneta sovrana, secondo la Teoria della moneta moderna non può MAI MAI MAI MAI essere insolvente.

    L'esempio che disarma la tesi di Cesaratto è il Giappone: è un paese mercanitlista? NO. Non è manco Giappone = USA, eppure stampa moneta anche quando va in deficit di partite correnti (vedi gennaio 2012), i suoi titoli di stato hanno rendimenti ridicoli e l'inflazione registrata a maggio 2012 è dello 0,2%. Come mai?

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    1. Eleonora,

      il punto 1) di Mosler riflette esattamente l' "insularity" di cui parla Cesaratto. L'insolvenza non è un concetto generico, va specificato. Se un paese è indebitato in valuta estera, allora può essere insolvente. E questo lo dicono anche gli studiosi MMT, lo so bene. Il punto è: cosa porta un paese a indebitarsi in valuta estera e in particolare ad emettere debito denominato in dollari? il fatto di essere un paese "normale", come lo chiama Cesaratto. Allo stesso modo bisogna distinguere tra debito privato e debito pubblico. Anche una Banca Centrale che, per definizione, non può essere insolvente (che fa? paga le proprie passività emettendo moneta sostanzialmente), se ha tutta una serie di debiti in valuta estera, può fallire.

      Sul punto 2), questo è parzialmente vero, o meglio, riflette ancora una volta il particolare status degli USA. Le importazioni nel caso base si pagano nella valuta del paese esportatore, quello che Mosler & Co intendono è che per procurarti quella valuta tu dai in cambio la tua. Certo, vero, ma capita che non venga accettata, o capita che vi siano blocchi agli afflussi di capitali in valuta estera, e capitano altre cose (come la paura di svalutazione ecc) soprattutto in seguito ad un elevato indebitamento del paese con l'estero (e lo si vede nell'andamento della Posizione Netta sull'Estero del paese, NIIP, Net International Investment Position in inglese). Questo è capitato molte volte, il caso più famoso e più vicino è quello dell'Argentina.

      E bada bene, tassi di cambio flessibli o fissi non è il punto centrale, perché è capitato che avessero problemi di questo tipo anche paesi con tassi flessibili (vedi Messico).

      Ad ogni modo, l'articolo di Cesaratto è stato pubblicato nel blog Naked Keynesianism il cui principale autore è Matias Vernengo, economista eterodosso argentino (che conosce bene Wray & Co), attualmente Senior Research Manager at The Central Bank of Argentina, quindi uno che sa di cosa parla sicuramente.

      detto ciò: il discorso è lungo, e io penso che una posizione del genere tenda ad avere dei risvolti tipicamente neoclassici, in quanto considerare indifferente il problema dell'asimmetria del sistema monetario internazionale equivalga ad assumere una posizione sostanzialmente a favore della totale liberalizzazione dei movimenti dei capitali (tanto non è un problema, no?), e quindi essere nella goffa posizione di ritenersi progressisti (o rivoluzionari) non tenendo conto dei principali problemi di cui soffrono i paesi in via di sviluppo (che probabilmente sono in via di sviluppo anche per queste asimmetrie).

      --

      un ultimo appunto: la MMT non è una tavanata. non facciamo l'errore di pensare che sia tutto da buttare, saper scindere tra cosa è valido e cosa no, è alla base dello studio. le generalizzazioni di questo tipo sono per definizione superficiali. ma non c'è bisogno di dilungarsi su cosa è valido e cosa meno, qui nel blog di Carmen lo abbiamo visto più volte!

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    2. Istwine, il caso del Giappone sembra però non essere consistente con le tesi di Cesaratto, puoi dirci qualcosa in proposito?

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  4. "2) I governi e i privati di una nazione pagano SEMPRE e comunque con la propria moneta TUTTE le importazioni."
    In via di principio sì, se si accettano (per una economia con disavanzi esteri) tassi di cambio in cui una infinita quantità di moneta nazionale si scambia con un dollaro e l'inflazione cresce esponenzialmente ogni giorno. Questo Mossler si goda i sodli fatti speculando e smetta di speculare sulla buona fede della genete!
    Quanto allo yen, ha credibilità perchè dietro c'è un paese solido con un tendenziale avanzo di partite correnti.
    Bene Istwine, grazie

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    1. E' vergognoso che un economista accademico scriva battute diffamatorie di questo infimo livello su Mosler. Cesaratto offra le sue scuse. Carmen e istwine prendano le distanze. P. Barnard

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    2. Why the cheap shots?
      Please apologize?
      thank you

      Warren Mosler

      www.moslereconomics.com

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    3. Paolo,

      io posso anche prendere le distanze, ma per favore, non venire qui a scandalizzarti dopo tutto lo schifo che hai scritto su tutti (economisti italiani in particolare). non è coerente, ed è anche un po' patetico.

      detto questo, non era questa la parte centrale della critica di Cesaratto (ma che dico? dell'intero mondo accademico a parte i seguaci di Lucas, e qualche relitto liberista), ma va bene così, è un dibattito interessante che prima o poi partirà seriamente.

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    4. E' stata una battuta infelice, quella di Cesaratto, anche se chi fa attività speculative un po' se le attira, di questi tempi che la finanza incide così pesantemente sull'economia reale e sulla nostra vita. Ma non si può certo generalizzare, e Mosler ha dato dei contributi molto interessanti, che tra l'altro ho avuto il piacere di tradurre più di una volta.
      Comunque non può farmi altro che piacere sentire che Barnard si accorge finalmente del peso delle parole.

      Adesso per favore restiamo sui contenuti, dato che è un confronto molto utile a tutti.

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    5. Da qualche mese, dopo avere partecipato al summit MMT di Rimini, mi sono messo in cerca di critiche che evidenzino gli eventuali errori e limiti di questa teoria economica. Non sono competente della materia ma voglio capire e orientarmi per salvare me, la mia famiglia, la mia nazione da questa pestilenza economica che ci opprime. A mio giudizio finora la stragrande maggioranza degli attacchi alla MMT che ho trovato non sono validi, ma questo non è importante. Ciò che per me conta è che, sulle critiche degne, si sviluppi un dibattito accademico mantenuto fedelmente sul piano che gli compete, di puro confronto d'idee e relative argomentazioni a sostegno. Ma se a esso si mischia il pregiudizio, ecco che la lucida analisi e il confronto puro d'idee vanno a farsi friggere. Se il prof. Cesaratto, a fronte di una replica di Warren Mosler, risponde mischiando controargomentazioni tecniche e attacchi (gratuiti, perché non avvalorati da prove) alla persona di Mosler e alla sua buona fede (per la sua scomoda immagine di ex speculatore, dimenticando tra l'altro che la MMT non è solo Mosler bensì tanti suoi - di Cesaratto - colleghi accademici, non speculatori della finanza), cosa devo pensare? Che il prof. Cesaratto ha una riserva mentale sulla MMT? Che secondo lui non si tratta di una teoria economica degna di rispetto come qualsiasi altra ma un'operazione commerciale fatta per carpire la buona fede della gente? E se così fosse, la sua critica alla MMT è davvero lucida e razionale, o è influenzata dai pregiudizi? Daccordo, l'ego dell'autore è gratificato, ma che servizio si rende alla gente comune? Lo volete capire che milioni di persone aspetta il vostro contributo, che avete un compito di altissima responsabilità, ne va del destino di milioni di famiglie? Lo volete dare il meglio di voi stessi una buona volta, sì o no?
      Per Istwine, che - a suo merito - mantiene una posizione più equilibrata: in una controdeduzione si era portato ad esempio non solo il caso del Giappone ma anche quello di altri paesi come Canada e Australia. Un commento su questi?
      Chiederei infine all'autrice del blog - se lo ritenga opportuno - di esprimersi sul commento del prof. Cesaratto e sull'insinuazione a Mosler.
      Grazie - Giuseppe Nasone

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    6. cosa vuoi sapere su Canada e Australia? Il primo non mi pare sia in difficoltà da un punto di vista dei conti con l'estero. essere in deficit, o avere una posizione netta sull'estero negativa non implica per forza il finimondo. la cosa è molto più complessa e ogni caso va studiato, ogni paese ha le sue particolarità, il suo status a livello globale, ecc ecc.

      sull'Australia, è vero che è un paese costantemente in deficit di partite correnti, ma è anche vero che se capita una situazione in cui l'enorme mole di debiti con l'estero appare insostenibile, passa dei guai. e La Bank of Australia ha preso a prestito dalla FED vieppiù durante questa crisi. pensi che sia gratis? e perché lo ha fatto? Non mi stupirei se anche l'Australia si potesse analizzare in termini di vincolo esterno sulla crescita alla Thirlwall, ma non sono assolutamente in grado di dirlo (decisamente complesso).

      ad ogni modo, andrebbero studiati bene tutti e due. non basta guardare un saldo e parlare.

      ma di nuovo, vi state facendo prendere dalla foga di sfatare la realtà senza rendervi conto che la cosa è molto complessa (e va sicuramente ben oltre le mie conoscenze). il vincolo esterno (o estero) agisce sia come vincolo sulla crescita, sia come vincolo sulla sostenibilità di tale debito estero. Il solo fatto di dover prendere a prestito dollari per i pagamenti internazionali è un vincolo alla piena sovranità monetaria.

      non è vero che tutti i paesi hanno la possibilità di vedere accettata illimitatamente la propria valuta. secondo te perché determinati paesi (vedi Argentina, ma vedi tanti altri casi) si trovano costretti a porre limiti ai movimenti di capitali o addirittura obblighi a riversare nel mercato interno i dollari ottenuti dalle esportazioni? lo fanno perché sono scemi o perché evidentemente vi è il dominio del dollaro e quindi gli operatori interni fanno di tutto per averli (e non perché son belli, ma perché sanno che ovunque possono effettuare transazioni in quella valuta, e non con la valuta interna).

      un certo tipo di privilegio vale per pochi, molto pochi. e io ritengo che una teoria progressista come tale si definisce, dovrebbe fare in modo di riformare (o rivoluzionare) in modo tale da essere solidale con i molti in difficoltà, non con i pochi privilegiati. siccome questo è un punto cardine, è normale che si crei anche una sorta di fastidio nei confronti di chi, vivendo in USA, voglia far finta di niente e suggerire politiche non compatibili con i limiti degli altri paesi.

      spero di essere stato chiaro. se vuoi poi nel caso ti scrivo cosa leggere per conoscere delle critiche reali alle idee degli MMTers.

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    7. Grazie Istwine per il contributo, credimi, non c'è nessuna foga di negare la realtà a beneficio di qualsivoglia teoria, MMT compresa. Infine, sì, se mi puoi dare ciò che c'è da leggere "contro" la MMT, m'interesserebbe. E m'interesserebbe - dato che se ho ben capito hai tradotto anche alcuni testi della MMT - anche il materiale "pro" MMT che hai a disposizione. Grazie ancora - Giuseppe Nasone

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    8. bé dunque, ti posso consigliare di leggere questo:

      http://cje.oxfordjournals.org/content/33/4/685.full

      lo consiglio (sotto consiglio di Alberto Bagnai, di cui ovviamente è bene leggere il blog, fondamentale) per il semplice fatto che è scritto da chi è in Argentina, e da chi conosce e sposa il lavoro di Minsky. Non è ovviamente una critica alla MMT (temo che gli autori non sappiano neanche cosa sia), ma è un buon testo per capire che in determinati paesi non è così semplice. so bene che la MMT dice "lascia che la valuta fluttui". ma non basta, non esiste neanche una situazione di puro floating (cioè, la Banca Centrale non interviene mai) perché il tasso di cambio è uno strumento fondamentale.

      Testi pro-MMT ti consiglio di frugare questo stesso blog, ce ne son diversi.

      Ciò che mi preme sottolineare è che nessuno pone dubbi sulle idee della MMT sul sistema monetario e sulla sovranità monetaria dal lato interno (per dirla come Cesaratto). è il lato esterno che lascia perplessi. questa fiducia nel mercato lascia perplessi.

      se ci pensate bene, un'idea del genere implica non mettere in dubbio il mercato unico europeo, non mettere in dubbio le liberalizzazioni dei movimenti di beni e capitali. e questa francamente è una posizione che lascia perplessi da chi si presume sia progressista, di sinistra, o "l'unica salvezza del pianeta".

      voglio dire, non notate che qualcosa stride con tutto quel discorso sulla sovranità e che determinati posizioni non son dissimili dai neoliberisti che tanto si criticano?

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    9. Ok Istwine, prendo e leggo, senza preconcetti.
      Grazie ancora - Giuseppe Nasone

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    10. Il mio commento di stanotte non lo vedo, probabilmente ho sbagliato a cliccare qualcosa. Comunque lo ripeto, ché non vorrei passare per maleducato: Istwine, grazie del link e delle info, leggerò tutto senza pregiudizi - Giuseppe Nasone

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    11. Considerazioni interessanti, Istwine. Potresti entrare più nel dettaglio, soffermandoti in particolare sulla "fiducia nel mercato" dal "lato esterno" della MMT, con le conseguenze da te accennate sulla non messa in dubbio dell'idea di mercato unico europeo? Più in generale, perché non provi a scrivere un post riepilogativo che sintetizzi le "luci e ombre" della MMT, evidenziando gli aspetti controversi (in primo luogo appunto quello analizzato da Cesaratto) e allegando una bigliografia di riferimento con gli scritti (e gli autori) più interessanti della MMT? Sarebbe un lavoro molto utile. Grazie per le tue riflessioni. Saluti. Sankara

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    12. voglio essere onesto, io ho imparato molto da alcuni studiosi che si identificano con la MMT, e non ho problemi a consigliare i lavori di Scott Fullwiler (MMT) come la roba migliore sulle banche centrali. chiaro, preciso, aderente alla contabilità. ineccepibile per me. Modern Central Bank Operations (2008) è un testo che consiglio, lo trovi facilmente su google.

      detto questo, c'è un aspetto della MMT che non tiene conto, o meglio, sottovaluta le pressioni e le difficoltà che i paesi in via di sviluppo (e non solo) possono avere per via dell'asimmetria del sistema monetario, ovvero alcune monete sono maggiormente accettate delle altre. un alto indebitamento estero (cioè, con operatori esteri) ad un certo punto diventa insostenibile, e mette in moto alcune dinamiche, in particolare nei paesi in via di sviluppo, che Frenkel descrive bene, ma come anche Lance Taylor descrive bene, ma come ogni manuale di economia post-keynesiana descrive.

      questo libro qui:

      http://macropolis.wikispaces.com/file/view/Introduction+to+Post-Keynesian+Economics+-+Lavoie.pdf

      è una sorta di raccolta dei principi base della macroeconomia post-keynesiana. quindi gente che si rifà a Kalecki, Kaldor, Robinson e diversi altri, ovviamente anche Keynes.

      cosa significa questo? significa che la critica che Cesaratto muove alla MMT è un'ovvietà in ambito accademico. e non solo per le teorie post-keynesiane (ma qui mi limito a considerare loro perché sono i più vicini agli MMTers).

      Il vincolo imposto da un indebitamento estero troppo elevato è un vincolo riconosciuto dalla stragrande maggioranza degli economisti (ortodossi, eterodossi, bianchi, meticci, alticci e non). la MMT invece sottovaluta questo aspetto, allargando lo status statunitense potenzialmente a tutti gli Stati, cioè, ritenendo che un certo spazio di politica economica sia concesso a tutti i paesi, e non è così. Frenkel lo spiega infinitamente meglio di me (avendolo io imparato da lui e qualche altro).

      Sul mercato unico europeo e sulla fiducia nel mercato: automaticamente non considerare gli squilibri derivanti da indebitamento estero elevato, significa ritenere non rilevanti politiche necessarie come i controlli sui movimenti di capitali e dei beni, una politica sul cambio volta a mantenerlo "competitivo" in termini reali (il blog di Bagnai è un'altra fonte infinitamente migliore di me). insomma significa non mettere in discussione il mercato unico e l'impostazione liberista europea. volontariamente o involontariamente.

      La MMT si limita a dire "lascia che il tasso di cambio fluttui e tutto si aggiusterà". Questa cosa è una follia, che non esiste. ed è pericoloso credere che tutti abbiano quello spazio politico.

      Io, in sostanza, ritengo che se da un punto di vista di sovranità monetaria "interna" la MMT sia ineccepibile, per l'aspetto "esterno" (cioè il tasso di cambio e le politiche su di esso, lo status della valuta, l'asimmetria del sistema internazionale, l'enorme privilegio degli USA, ecc ecc), i nomi da leggere siano ben altri: Thirlwall, Kaldor, Godley, Frenkel, Taylor e tanti tanti altri.

      lo so, è complesso, ma è anche molto difficile scrivere tutto qui, perché c'è molto da leggere (e io sono un novellino rispetto ad altri).

      sulla bibliografia: tutto ciò che ha scritto Scott Fullwiler è utilissimo!

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    13. Grazie delle spiegazioni, Istwine. Sarebbe comunque bello se potessi scrivere di più (ad esempio sul funzionamento delle banche centrali e del sistema bancario), magari nella sezione didattica del sito di Carmen. Il web può essere una miniera di informazioni, ma ci si trova anche parecchia disinformazione...vedi ad esempio le teorie sul signoraggio...ritengo che ci sia bisogno di fare chiarezza su certe questioni, ed il tuo contributo è veramente importante. Ciao, Sankara

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  5. Andrea, è luogo comune ormai, fare una distinzione tra USA/Paesi Mercantilisti e paesi "normali", sostenendo che la MMT sia applicabile in todo solo per i primi. Ovviamente è solo un'opinione più volte smentita dai teorici della moneta moderna come in questo articolo di Bill Mitchell: http://bilbo.economicoutlook.net/blog/?p=5644

    La frase "Quanto allo yen, ha credibilità perchè dietro c'è un paese solido con un tendenziale avanzo di partite correnti." non trova chiaramente riscontro se ci riferissimo a tutta una serie di altri paesi che non sono in tendenziale avanzo di partite correnti e che spendono a deficit senza i disastrosi risultati di cui parlano i critici della MMT. Australia, Canada, Uk, e altri.
    Come scritto sopra il Giappone nel Gennaio 2012 registra il record negativo di disavanzo delle partite correnti in tutta la sua storia (potete verificarlo voi stessi) e ha continuato a stampare moneta. Risultato? Inflazione a Maggio 2012 = 0,2%

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  6. Io penso che voi stiate confondendo. il Giappone è un paese solido che ha una posizione netta sull'estero positiva, ovvero il saldo fra asset e liabilities (con l'estero) è positivo. non conta nulla se in un mese ha avuto un deficit di partite correnti, perché non influisce solo il saldo di partite correnti sull'indebitamento del paese (c'è molto altro, non solo la bilancia commerciale).

    Ma poi, che io sappia il Giappone non ha sperimentato un deficit di partite correnti a Gennaio, ha semplicemente avuto un surplus basso a livelli storici, ma sempre un surplus! tanto che nei mesi successivi si è ripresa (e dipendeva dalla bilancia commerciale, non certo dai redditi netti dall'estero). ma non è neanche questo il discorso, non è che se in un mese si fa un deficit di partite correnti, esplode il paese. siamo seri su.

    Bada bene Riccardo, io gli articoli di Mitchell li conosco e conosco ben bene la letteratura MMT (diversi testi che girano per il web li ha tradotti il sottoscritto, o li ha tradotti Carmen) ma su quel dato punto non hanno ragione ed è inutile continuare a pressare su quel punto, perché è falso ed è pure sconveniente. tutte le principali proposte della MMT sono compatibili con tante altre scuole di pensiero, senza la necessità di spingersi oltre a descrivere un sistema monetario internazionale che non è (ripeto, porgendo il fianco alle più becere idee liberiste).

    quello che si contesta in definitiva è la sostenibilità dei deficit di partite correnti. non lo sono all'infinito e non lo sono per tutti, a diversi gradi. ma bisogna ricordare che entrano in campo tutta una serie di fattori (leggere il blog di Alberto Bagnai è consigliato) che non sono così scontati né basta vedere un saldo per descrivere l'intera situazione. il Regno Unito ebbe diversi problemi dal punto di vista della bilancia dei pagamenti negli settanta, e aveva tassi di cambio flessibili. insomma, c'è molto altro.

    PS: stampare moneta lo fanno tutti, anche in Europa. dite a Barnard che è ora di finirla con l'idea che il sistema istituzionale europeo sia tecnicamente differente dagli altri (tra BCE e FED non c'è nessuna particolare differenza, se non quella che è sempre esistita tra paesi asset based e paesi overdraft, come Marc Lavoie ha sottolineato tante volte).

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    1. Istwine, quello che dici mi sembra molto equilibrato e condivisibile, ma potresti spiegare la differenza tra paesi asset based e paesi overdraft?

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    2. Sì certo, la principale differenza tra un sistema overdraft (i paesi europei) e un sistema asset-based (i paesi anglosassoni) è che nel primo vi è una sorta di sistema in cui le imprese sono indebitate con le banche, e le banche son indebitate con la banca centrale. benché le chiamino "operazioni di mercato aperto", le operazioni della BCE sono differenti da quelle della FED, nel senso che la natura endogena della moneta è molto più evidente nel primo caso. ma lo è anche nel secondo.

      nel sistema asset-based invece si hanno le tipiche (quelle da libro di testo) operazioni della banca centrale, quindi l'acquisto di titoli per esigenze di politica monetaria. in questi sistemi le banche commerciali raramente sono indebitate direttamente con la banca centrale (cioè, raramente il bilancio della FED è uguale a quello della BCE, o di Bankitalia dove trovi nella parte ATTIVI "PRESTITI IN EURO ALLE ISTITUZIONI CREDITIZIE DELL'AREA DELL'EURO PER FINI DI POLITICA MONETARIA" mentre nel bilancio della FED alla voce LOANS non trovi granché, ma trovi un grosso ammontare di titoli di Stato, per esempio).

      quando dico che non sono sostanzialmente differenti dal punto di vista tecnico mi riferisco al fatto che ambedue hanno il divieto di acquisto di titoli nel mercato primario (alle aste di prima emissione) e che ambedue hanno la sola possibilità di intervenire nel mercato secondario. la differenza è semplicemente politica.

      perciò la tipica storia che dice Barnard in giro che adesso gli Stati devono andare nei mercati di capitali per avere la moneta è valida anche per gli USA, Giappone ecc, perché non c'è uno scoperto di Tesoreria né esiste la possibilità di acquistare al mercato primario. la differenza è più che altro politica, e di credibilità o se volete di rapporti tra Tesoro e BC. ma istituzionalmente non sono troppo differenti. e i movimenti nel bilancio di Bankitalia sono, rispetto al caso della FED, i medesimi che gli fanno dire in giro che "le tasse in quei paesi non finanziano la spesa pubblica", gli stessi identici.

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    3. Quindi la vera differenza sta tra il sistema di adesso - in cui comunque le BC non acquistano titoli di stato sul primario, anche se negli USA la Fed li acquista dalle banche regolarmente perché fa parte del suo target sui tassi - e il sistema degli anni '70, pre-divorzio, per intenderci...

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    4. sì, fondamentalmente sì, la differenza tra una BC post divorzio e la BC nell'era dell'Euro, non c'è!

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    5. Aspetta un attimo istwine...al di la delle manovre delle varie BC ora,derivanti da scelte politiche...la funzione principale del finanziamento tramite emissioni di obbligazioni statali sul mercato secondario DOVREBBE (dico dovrebbe..non e' o era) servire a raccogliere (idealmente parlando) il risparmio improduttivo da parte dello stato per essere indirizzato al finanziamento di opere di pubblica utilita,cioe'...in un mondo dominato dall'incertezza (keynes) e'illusorio pensare che il risparmio privato vada razionalmente e volontariamente a finanziare la spesa pubblica utile a tutti (infrastrutture intelligenti,strade e loro manutenzione,ospedali e loro manutenzione,scuole,assetto idrologico ecc..)..piu facile che vada verso rendite speculative non produttive nell'economia reale.Quindi quello che intendo e'che non e'sbagliato di per se il finanziamento dai privati (o mercato secondario)..anche perche il finanziamento diretto dalla BC,anche se teoricamente basterebbe al buon funzionamento fermo restando ipotesi di onesta politica....alla sola imposizione di cio (considerando il paradigma dominante odierno)...provocherebbe una forte diminuzione della FIDUCIA dei cittadini verao le istituzioni,insomma,la gente eviterebbe la moneta tuffandosi in altre CONSIDERATE piu solide (non che essa non lo sia,e'proprio uno scontro percettivo dovuto al paradigma introiettato inconsciamente nelle masse)...pero..ascolta bene,La sovranita minima ORA possibile..e'il fatto che la BC sia disponibile (quindi non divorziata) ad eventualmente comprare il residuo (sul primario o secondario) qualora parta una sfiducia crescente..cosi da permettere al privato di avere una RELATIVA certezza di recupero alla scadenza PER LO MENO del potere d'aquisto erogato al momento del finanziamento.E'questo meccanismo che fa in modo di mantenere i tassi sostenibili (vedi Italia pre divorzio) perche la proposta elevata di tassi scelti dal privato puo essere tranquillamente rifiutata dal tesoro,dove avrebbe possibilita di trovare altri aquirenti facilmente...Insomma..ad ultima istanza come garanzia e potere politico del tesoro...non ad ultima istanza per forza.Non so se son riuscito a spiegarmi bene.La chiave e' la fiducia.Come giustamente dicevi.Perche un piccolo paese come l'albania dove teoricamente potrebbe stampar moneta ed abolite le obbligazioni statali non lo fa?Perche nel mercato internazionale non gli darebbero credibilita,e non e'neanche detto che gliela diano i propri cittadini in regime di autarchia.Gli USA un po lo possono fare?..certo,nel mondo c'e'fiducia nel dollaro proprio per il predominio storico di esso,quindi non si tratta solo di fiducia ma anche di PAURA.Come a dire,i popoli hanno paura dell'imperialismo USA e quindi gli investitori PREVEDONO che non fallira,anche se spendono a deficit.Cosi come puo fare ora la Cina,o un po la russia...teoricamente.Certo se lo fa lo zimbawe cade subito.Checche ne dicano i signori signoraggisti.L'umanita nel suo complesso non e'pronta per il paradigma Chartalista (purtroppo..aggiungo io).Non si puo ora illudersi di stravolgere le convenzioni e rapporti internazionali (spesso a volte imposti con la forza,lo so,mi piange il cuore)..per ora.Per questo basterebbe keynes come speranza adesso.Scusate gli errori grammaticali.

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    6. Il ragionamento appena esposto andrebbe contestualizzato meglio e allargato nei dettagli,lo so..cosi espresso e'facilmente attaccabile.Ma so che istwine intuisce quello che voglio dire.

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  7. Scusate,umilmente.Nessuno si chiede mai se l'umanita nel suo complesso sia pronta a livello percettivo a cogliere il cambio di paradigma chartalista sulla moneta,dopo secoli di condizionamenti contrari.Considerando anche che a chi detiene le leve finanziarie e mediatiche non interessa spingere in questo senso,quanto e' fattibile in tempi recenti questa (giusta o sbagliata che sia)rivoluzione culturale?Ora come ora,basterebbe Keynes a bloccare le derive neoliberiste,il punto focale,secondo me...e' ben espresso da questo aneddoto estratto da una famosa favola:"
    - "quando io uso una parola -rispose Humpty Dumpty- questa significa esattamente quello che dico io, nè più nè meno"
    - "bisogna vedere -disse Alice- se Lei può dare tanti significati diversi alle parole"
    - "bisogna vedere -rispose Humpty Dumpty- chi e' che comanda; è tutto qua".

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  8. Ciao Carmen,ciao Istwine...Ist,sai che non riesco a parlare in forma accademica causa lacune di studi.Ma pian piano comincio ad inquadrare qualcosa.In estrema sintesi le differenze tra gli USA e la UE,come ben spiega Bagnai,sono che negli usa,per compensare i differenziali di inflazione dati dal cambio fisso (il dollaro e'comparabile ad un cambio fisso nei rapporti della bilancia tra paesi)..e che quindi non vengono compensati dalle fluttuazioni di valuta da regione a regione...essi attuano trasferimenti di capitali dalle zone in surplus a quelle in deficit..un po come avviene in italia (nord/sud)...Nella Ue invece questo non si vuole fare,dove risulta altamente evidente la volonta politica all'egemonia della zona forte del centro/nord verso la periferia.Egemonia conquistata con slealta (pianificando il loro mercato di sbocco agevolati dall'euro per loro debole e per noi forte)e la compiacenza dei nostri finti rappresentanti.Questo non fa degli Usa dei virtuosi e leali dato che scaricano il deficit sul resto del pianeta per via del privilegio del dollaro.Fatto sta che tante zone del mondo (come dice ancora bagnai)non saranno mai perfettamente A ZONA OTTIMALE AGGREGATA perche non tutti hanno le stesse risorse e capacita.Quindi L'unica possibilita di unione sta nella cooperazione, collaborazione,solidarieta,controllo reciproco...un po come le speranze di keynes o lo stesso goodley(eri tu a dirmelo)...naturalmente questo appare un sogno a lunghissimo termine data la propaganda idelogica sulla legge del piu forte altamente presente in tutti gli strati della societa.Un riassunto un po semplicistico lo so...Ma consideriamo che sono un amatoriale,devo ancora passare l'esame per il titolo da dilettante..he he..Un abbraccio

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    1. sì George, più o meno è così!

      sulla questione del livello percettivo, in generale la penso come te, però c'è un momento in cui, consci del fatto che la moneta non è una "risorsa scarsa", né viene lanciata dagli elicotteri, si deve passare ad altro. e quell'altro sono appunto anche le critiche di Cesaratto.

      se ti capita, cercati il libro La Teoria Monetaria della Produzione di Augusto Graziani, non troverai nulla di troppo diverso da ciò che dice la MMT, la critica al paradigma neoclassico e tante altre cose.

      il problema quindi è solo evitare strafalcioni potenzialmente masochistici (come l'indifferenza rispetto ai controlli sui movimenti di capitali, alle particolarità tutte italiane del revival della teoria quantitativa della moneta, alle urla, grida, slogan ecc ecc).

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    2. Grazie Ist.Per ora ho trovato questo e book(anche per altri)......http://www.scribd.com/doc/90333770/Augusto-Graziani-Lo-Sviluppo-Dell-Economia-Italiana-Dalla-Ricostruzione-Alla-Moneta-Europea

      (bisogna registrarsi e uplodare qualcosa)
      dovrebbe essere interessante comunque

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  9. Gli Usa sono l'esempio più classico di paese superindebitato, che vive sin dal dopoguerra ben al di sopra delle proprie possibilità. Ma, nonostante gli Usa consumino più di quanto producano, hanno ancora un ruolo predominante grazie alla fiducia di cui gode il dollaro.
    C'è un sacco di gente nel mondo che investe in titoli Usa, a partire dai cinesi che ne sostengono l'economia assorbendone parte del debito con il loro surplus e sorreggendo il dollaro, che altrimenti varrebbe sì e no la carta su cui è stampato.

    Lasciando da parte i rapporti tra Usa e Cina, che richiederebbero un voluminoso approfondimento che c'entra poco con le questioni di cui si parla qui, la mia impressione è che la fiducia di cui gode il dollaro nel mondo sia dovuta, molto più che a fattori prettamente economici, alle circa 800 basi militari Usa dislocate sul pianeta, e alla spiccata propensione di Washington ad “aiutare” nazioni “arretrate” come Serbia, Afganistan, Iraq, Libia, Siria, ecc., a dotarsi di un moderno modello di “democrazia”.

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    1. come funziona la moneta moderna e perchè il debito pubblico è la ricchezza dei cittadini:
      http://ia600806.us.archive.org/4/items/MMT-ITALIA_380/DIDATTICA-DI-BASE-MMT.pdf

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  10. Siamo in una situazione degna dello Zimbawe e i nostri accademici eterodossi che fanno? Trovano il loro nemico nell'MMT e in Paolo Barnard, quest'ultimo colpevole di aver portato in "piazza" oltre 2000 persone(paganti) a partecipare a un dibattito sull'economia. Mosler non vuol ingannare nessuno, mi par scontato che se l'MMT venisse applicata negli USA o in Italia, i benefici sarebbero differenti e nel primo caso parleremmo di una rivoluzione globale.

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    1. Andrea, fai bene a buttarla in tifoseria, le critiche di Cesaratto sono superficiali. è bene che la realtà si adatti alla teoria sempre e comunque. sulla "insularity" degli americani c'era una bella barzelletta di Alberto Sordi che faceva:

      "Aeroporto di Washington: atterrano contemporaneamente tre jet.
      Uno proveniente da Pechino, l'altro da Mosca, il terzo da Tel Aviv.
      E da tutti e tre scende, sorridente, Henry Kissinger."

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  11. Sergio Cesaratto12 lug 2012, 12:02:00

    Dear Warren, the joke was no doubt excessive, and I regret. But I am not responsible of a climate of tension (other heterodox economists are just intimidated by some MMTs and for this reason they abstain to discuss with them; I have been considered brave). (I refrain to comment upon the Italian presumed MMT laeaders, we have already a lot of Berlusconi and Beppe mGrollos hete, sorry).
    I have been certainly wrong to accept this climate, and, if the discussion will go on in an educated way, I am sure not to repeat the same mistake. Unfortunately, from the signals I got from eminent MMTs the debate will not continue in a relaxed way. But what I had to say, in an academic way, I said. I should also say that many MMTs or schokars of the Levy Institute have appreciated my views and reacted positively.
    Another question, Warren, that also explain my over-reaction, is that, honestly, I find some of your views dangerous (as I said, and many people have now understood) they are not simply appliable to countries like Italy. I and my Sraffian collegues (not only Sraffian actually) have an hard job to understand and communicate the complexities of the crisis. No doubt that the MMT has provided relevant insights, but not all the explanation. It is against this pretence that I am reacting. Reductionism is always dangerous. Hope you understand me (even if you not agree).
    Regards
    Sergio

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    1. You should stop repeating the same mantra.
      Nothing of what you say is particularly innovative or original. The question of a ca deficit is a problem for many countries in a dollarized world, so maybe they shouldnt import too much of what they cant repay with their export.
      The MMT is quite a innovative paradigm that can describes better money and how real world and capitalism work.

      Enrico

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  12. Incredibile come basta una piccola scintilla per dare la stura al serbatoio di improperi sempre pronto ad esplodere...può sempre accadere che una persona perda le staffe, ma sembra che la gente non aspetti altro per poter scaricare il proprio malanimo a stento trattenuto...evvai con la rissa!!!
    Quindi, non pubblico i commenti animosi e privi di contenuti utili alla discussione, che per fortuna, peraltro, sono pochi.

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  13. I cittadini consapevoli, vogliono deficit positivi in favore del 99% della popolazione,poi ci occuperemo dei debiti con l'estero e dei problemi che si presenteranno.i neoliberisti sono solidali tra loro e applicano l'MMT quando devono salvarsi le chiappe.

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  14. Qui di seguito,una nostra tragedia,un quotidiano pseudo DI SINISTRA...asservito al paradigma neoclassico:
    (dalla prima pag.di oggi di LA REPUBBLICA...estratti)

    Bce: disoccupazione e debito frenano ripresa
    "Servono flessibilità e salari più bassi"

    La Banca centrale torna poi a chiedere più "flessibilità e moderazione salariale", ritenendo che possano favorire l'occupazione. Nell'analisi dell'Eurotower, la modesta riduzione dei salari registrata nonostante l'elevata disoccupazione testimonia la necessità di ulteriori riforme strutturali. "In vari paesi - si legge tra l'altro nel bollettino - la correzione al ribasso dei salari è stata modesta, e ciò malgrado l'aumento della disoccupazione, a indicazione della necessità di ulteriori riforme che favoriscano la flessibilità dei salari".

    Francoforte prende atto che "in molti dei paesi più colpiti si stanno intraprendendo riforme strutturali". Ma queste riforme "dovranno mirare anche a incoraggiare la flessibilità dei mercati del lavoro e la moderazione salariale, in modo da agevolare la riallocazione settoriale dei lavoratori in esubero, favorire la creazione dei posti di lavoro e ridurre così la disoccupazione".

    SONO 100 ANNI CHE CERCANO DI INGANNARE I POPOLI DANDO PER VERITA'IL FALSO TEOREMA CHE ABBASSANDO I SALARI,AUMENTA L'OCCUPAZIONE...immaginassimo anche che le risorse risparmiate (a danno della qualità della vita dei lavoratori)...fossero utilizzate per maggiori assunzioni(dove invece l'attenzione all'incertezza keynesiana ci suggerisce piu facilmente fughe di capitali a titolo speculativo)...da dove cacchio arrivano le commesse d'ordine del nuovo lavoro se le masse si impoveriscono,risparmiano sempre più,non attivano il moltiplicatore spontaneamente per via dell'incertezza sul futuro e tendendono a non spendere (con tutte le tragedie connesse all'aumento della criminalità,sfiducia nella società,stimolo al pessimismo riguardo alla continua precarietà della vita)???AAA...direbbero i liberisti,nel mercato estero,nell'internazionalizzazione degli scambi o mercantilismo moderno....si,peccato che la stessa logica razionale vale anche per gli altri paesi,e se il modello fosse applicato a tutti,bisognerebbe esportare sulla luna(chissà...forse un compro oro esiste anche la)...difatti,come dimostra bene Brancaccio,le misure protezionistiche son sempre più alte nel mondo,e la guerra commerciale con la legge(del più forte)uguale per tutti e' sempre piu devastante per la gente meno abbiente

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  15. Vorrei lanciare un appello affinché si sviluppi un dibattito serio tra MMT ed economisti eterodossi italiani per trovare una qualche forma di accordo e un distillato di idee dinamiche e complementari, senza rifugiarsi in prese di posizione e faziosità statiche, semplicistiche e dogmatiche. Credo che questa sarebbe davvero l'unica vera panacea salvavite per il nostro Paese e i suoi cittadini. In questo contesto apprezzo molto l'articolo del prof. Cesaratto che contribuisce con una delle poche critiche competenti e non capziose che si possano trovare in rete, almeno per i neofiti come me.
    Personalmente ritengo Barnard una persona intelligente, compassionevole e integra, mi sono fatto quest'opinione seguendo i suoi articoli e i suoi interventi da quattro anni a questa parte, e proprio per questo mi piange il cuore quando lo vedo assumere certi comportamenti inutilmente intransigenti e (mi odierà per questo) da "parrocchiano". Innescare una faida con gli economisti italiani, a colpi di quelli che sono poco più che insulti, sulla base di recriminazioni riguardanti un'attività di denuncia, indignazione e radicalità che non appartiene al lavoro accademico, trattando quest'ultimo alla stregua del giornalismo e dell'attivismo come se avessero le stesse finalità e gli stessi metodi (l'accademico studia, il giornalista divulga e denuncia), è molto meno utile che instaurare un dialogo tra le diverse scuole di pensiero. Anzi, direi che diventa controproducente anche per i promotori dell'MMT. Questo perché il risultato di tutto ciò non può che essere un proliferare di semplificazioni, superficialità, frasi fatte prese per buone, formazioni di schieramenti, tifoserie e "parrocchie" che faranno a gara tra chi è più onesto, coerente e radicale senza poi cambiare il reale di una virgola. Con noi o contro di noi. Non vi suona qualche campanello (fazioni e fazioncine, partiti e partitini...), signori progressisti?

    (continua)

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  16. (continua)

    Nel caso non ve ne foste accorti, tutto questo sta già accadendo e si assiste già, in questo e altri luoghi, al proliferare dei fanboy MMT che pubblicano commenti fatti di slogan, delle parole "criminale", "falsario" etc., frasi che hanno sentito ripetere alla noia e gli si sono conficcate nella mente perdendo tutto il loro significato, la loro forza concettuale, andando a finire in un gran calderone con complotti, antisemitismo, massoneria, neofascismo e chi più ne ha più ne metta, sottoforma di pappetta omogeneizzata, omologata e sterilizzata per gente semplice, che di autorevole e fondato conserva ben poco. Per me questa è la morte dell'intelligenza e della speranza di un cambiamento.
    E' questo che volevi, Paolo? Un'altra, l'ennesima parrocchia? Già hai cominciato a usare il "noi" contrapposto al "voi", andiamo bene! Perché nel tuo ultimo post ti sei concentrato sulle due misere righe (che reputo uno scivolone e un sbaglio, sia chiaro) scritte da Cesaratto in un commento e non hai menzionato di striscio le critiche che egli rivolge all'MMT in questo stesso articolo? Vuoi davvero che l'MMT salvi aziende e famiglie e sia l'inizio di un nuovo modo di intedere l'economia e, forse, la nostra vita? Allora gettala in pasto alle critiche, lascia che le si facciano le pulci, che si piantino i semi del dubbio (da quando in qua farsi delle domande è un male?), quando chi lo fa è onesto e benintenzionato. Perchè, chissà, forse alla fine di tutto questo non si chiamerà più MMT, ma potrebbe anche essere qualcosa di migliore. E che queste critiche siano le più disparate, nell'ambito economico, ma anche politico e filosofico. Perché l'economia regolerà anche i miei sentimenti, ma io non vivo di solo spread e ho bisogno di una Visione (con tutte le sfumature di questa parola) più ampia. Solo così, credo, potremo davvero creare un fronte efficace e compatto per combattere la nostra miseria (non solo economica) e a coloro che ne traggono giovamento.
    Quindi, per concludere, auspico un po' meno lezioni a base di risposte già impacchettate, più dibattiti a base di domande e riflessioni su cui costruire e che lo spirito del giornalista cane da guardia torni a prevalere, giusto un po', su quello dell'attivista innamorato di un'idea.

    Con speranza, affetto e rabbia,
    Daniel Dovico (nome e cognome come richiesto)

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    1. Sempre che questa mia superi la censura della signora Carmen che ha perso da tempo ogni grammo del mio rispetto, ti dico che hai ribaltato i campi completamente. Io ho iniziato a denunciare l'economicidio europeo senza minimamente curarmi degli economisti italiani. Sono loro che dapprima mi hanno ignorato, poi di colpo aggredito in modo indecente. Io mi facevo i fatti miei, quando un giorno mi viene detto che un tizio di nome Bagnai mi definisce "una merda" e un "pericoloso fascista", e per i 5 macro internazionali che lavorano con me c'è uno "sfigati", e altri epiteti miserabili. Nel frattempo io guardo la realtà, e cosa vedo? Una tragedia sociale con sofferenze inenarrabili che travolge il Paese, con sicari nome e cognome, crimini veri. Poi vedo gli economisti eterodossi, e cosa vedo? Letterine alla camomilla, analisi del peluzzo nell'uovo, e nessuno che abbia la decenza di chiamare non solo il crminine col suo nome, ma i criminali col loro nome. E allora glielo dico: siete inutili e immorali, e vili. Troppo comodo stare nelle poltrone ma non rischiare nulla per il sangue versto da innocenti. Io sono questo. Mi seguono degli esagitati che fanno parrocchie? Io che c'entro? Devo collaborare con economisti cui tremano le gambe? No, caro, la gente là fuori soffre davvero, muore davvero. Ha scritto bene la ottima Chiara qui sotto, rileggila. Cesaratto non ha seminato alcun dubbio dialettico, ha infamato con i semi della massima disonestà morale un mio collaboratore fondamentale. Questi sono semi al veleno, nulla a che fare con la dialettica. Si vergogni.

      Caro amico rifletti: c'è voluto un gionalista cacciato dalla RAI e senza reddito a portare in Italia l'economia salva vite e salva nazione nelle case delle famiglie e dei sofferenti. Per 35 anni gli economisti non l'anno fatto. Io sì, e pago i prezzi. Loro li pagano? No. Io sì. Ma io sono utile, loro no. Io sono temuto dal potere, loro sono ignorati dal potere. Io chiamo lo stupratore col suo nome: criminale. Loro non sanno da che parte girarsi. Sono inutili, peggio che inutili, vili. E non è un insulto, è la verità. PB

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    2. A me scoccia anche risponderti, perché è evidente che dici stronzate, però hai un seguito, e quel seguito evidentemente non ha gli elementi per capire gli aspetti positivi (che ho sempre rispettato e vantato, sia chiaro) e gli aspetti negativi del tuo lavoro.

      chiamare i liberisti criminali non aggiunge nulla di niente. chiamare Mario Monti criminale, ebbene, non serve a un cazzo. qualunque sindacalista di base (non quelli a cui ti rivolgi tu nelle tue letterine) si mette a ridere se tu gli dici che sei il primo ad aver "denunciato l'economicidio". sei uno dei primi con un certo nome ad averlo fatto, e sei uno dei primi che è stato seguito in tutto e per tutto per via di quel nome e del sogno promesso. sogno che pare non possa essere messo in discussione (nonostante sia potenzialmente pericoloso per milioni di famiglie sudamericane, ma tant'è).

      ma aspetta che ti rammenti una piccola cosa che scrivesti TU a Settembre 2009, tu, il compassionevole:

      "Una precisazione è di dovere a questo punto. Ciò che è sotto accusa non è il processo di armonizzazione dei popoli europei, né la possibilità di fonderci in un grande Paese federale europeo alla stregua degli Stati Uniti, né il fatto di avere una Costituzione e leggi comuni in sé. Anzi, per una nazione di cittadini cialtroni e incivilizzabili come l’Italia, il ‘bastone e la carota’ dell’Unione potrebbero essere l’unica speranza di rimanere all’interno del circolo dei Paesi evoluti, e di non sprofondare del tutto nei Bantustan del mondo cui oggi apparteniamo (non per colpa di Berlusconi, ma nostra)."

      questo bel pensiero, che si presume sia il tuo pensiero, è pensiero identico a ciò che potrebbe scrivere un De Bortoli o una Fornero. e soprattutto è di un razzismo becero, frutto di ignoranza e generalizzazione (e tutte le generalizzazioni son superficiali per definizione).

      al tempo non ci feci molto caso, perchè badai più che altro al sacrosanto e utile resto dell'articolo (vedi qualcuno che ti apprezza c'è). ma ora che ci ragiono e ora che ho strumenti in più per capire, capisco quanto squallido sia un ragionamento di quel tipo, che è la stessa foga che ti fa andare contro gli economisti nostrani (non sia mai ringraziare Cesaratto, Zezza, Bagnai o Bellofiore che "non c'arriva", che scrivono e studiano per dare a te gli strumenti per le tue critiche), ed è la stessa foga che ti pone al centro dell'attenzione costantemente.

      Detto questo: le chiacchiere stanno a zero. volente o nolente state speculando sulla buona fede delle persone (e te lo dice uno che sa cosa è la MMT quanto te, quindi il discorsetto solito del "non capisci" non funziona), e con pochi slogan del cazzo state sputtanando il lavoro di chi ha dato contributi fondamentali (vedi Wynne Godley che ormai è una barzelletta nella vostra bocca).

      o vuoi che ricordi a tutti del tuo hobby per il falso storico? vedi il famoso "MMT goes in Argentina". ne possiamo discutere, vedrai quanto sarà bello sottolineare il tuo amore per la verità.

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    3. Loro saranno inutili, tu sei dannoso e falso. Falso perchè fai la verginella, ti offendi se qualcuno che ne sa molto più di te (semplicemente perchè si occupa di economia internazionale da 20 anni e sa a differenza tua di cosa parla), ti da della "merda" o del "fascista", ma guarda caso eviti di dire il perchè di questi epiteti, a mio avviso del tutto meritati. Dal "Più Grande Crimine": "A chi chiedere di analizzare il
      presunto ‘complotto del signoraggio’ con la dovuta competenza ma anche libertà di pensiero? Scartai
      l’ipotesi di rivolgermi a un accademico italiano, semplicemente perché avrei speso più tempo a capire da
      quale corrente politica e/o massonica era appoggiato che a intervistarlo."
      Cioè ti rendi conto della castroneria che hai scritto o serve l'interprete? Quindi tutti gli economisti italiani sarebbero aggangiaci ad una corrente politica o alla massoneria, mentre quelli americani sarebbero tutti intelletualmente onesti e indipendenti. Roba da matti.

      Dannoso perchè con il tuo atteggiamento dogmatico e salvifico verso la MMT, che ha pregi e difetti, ne mini alla base ogni credibilità e futuro sviluppo, rendendola ridicola agli occhi della maggior parte dell'opinione pubblica.

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    4. Paolo, francamente non ho molto interesse a sapere chi ha cominciato prima con gli insulti, non vado all'asilo da diversi anni e ho imparato a superare queste cose. Provo soltanto una sconfinata tristezza nel vedere che tu insisti nelle tue convinzioni senza capire quanto danno arrechi alle tue stesse idee in tal modo. Ho frequentato brevemente il blog di Bagnai e l'ho abbandonato dopo aver capito quanto poco il suo lavoro fosse ispirato dalla volontà di divulgare, confrontarsi e quanto invece lo fosse da un malcelato snobismo e ostentazione della propria cultura (tutte quelle citazioni in latino, mamma mia...). Ma fortunatamente non esiste solo lui.
      Ho letto il commento di Chiara e le ho risposto, ma tu avresti dovuto leggere meglio il mio. Cesaratto ha scritto un intero articolo criticando l'MMT, ma ancora tu ti soffermi sullo sventurato attacco a Mosley, ignorando il resto. Ho scritto che gli economisti hanno il compito di studiare l'economia ai massimi livelli, la denuncia e la mobilitazione spetta alla tua categoria quindi, se proprio vuoi prendertela con qualcuno, prenditela con i giornalisti e gli attivisti che non hanno fatto il loro dovere negli ultimi anni e ancora prima.
      Critichi Grillo perché è qualunquista e generalizza troppo (i giornalisti sono tutti servi ecc.), ma poi ti permetti di commettere lo stesso errore con gli economisti italiani e con i tuoi stessi lettori (inutili, segaioli da tastiera e via dicendo), giudicandoli in toto (o quasi, se escludiamo il famoso 0,1%) senza conoscerli uno per uno, senza sapere la loro storia personale. So che conosci e apprezzi i documentari di Adam Curtis, quindi saprai che in alcuni di essi si sostiene, secondo me a ragione, che gran parte dei mali del secolo scorso, e anche di questo, è attribuibile al cinismo, al disprezzo e alla mancanza di fiducia nelle persone da parte delle classi dirigenti che credevano di dover guidare le masse, perché si credevano depositari della saggezza. Questo è ancora lo spirito che anima i tecnocrati italiani ed europei, ma a volte sembra animare anche te, nel tuo rapporto di amore/odio con il pubblico. Lo dico con cognizione di causa, perché posso solo immaginare la tua delusione e frustrazione, dopo anni e anni di attivismo, nel vedere l'incapacità generale di reagire davvero, così come posso solo immaginare il dolore e la frustrazione nel vedere quotidianamente le infinite tragedie della gente comune. Tuttavia è una contraddizione importante che andrebbe affrontata.

      (continua...)

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    5. (...continua)

      "Mi seguono degli esagitati che fanno parrocchie? Io che c'entro?"
      Troppo facile. Se ti prendi il merito di aver diffuso a macchia d'olio tra il pubblico l'MMT in Italia, per onestà devi anche prenderti la responsabilità delle sacche di integralismo che hai contribuito involontariamente a creare e, soprattutto, chiederti come sia possibile che le tue parole possano essere strumentalizzate da questi personaggi. Qui sta il danno del "criminale", dei toni messianici, perché screditano il tuo stesso lavoro, insieme a quello di tanti altri, e minano alle fondamenta il tuo proposito di aiutare la gente che là fuori muore, il sottoccupato calabrese e tutti gli altri. Vorresti aiutarli e invece fai loro un torto, ammazzando di fatto la credibilità di quello che dici. E la cosa che fa più incazzare è che avresti pure ragione! Invece in questo modo anche quel che c'è di buono diventa strumentalizzabile, facilmente screditabile, di fatto improduttivo, e in cambio di cosa? Dell'orgoglio per aver avuto le palle di dire "Monti criminale". Bella conquista, ma al prezzo di risultati più importanti e duraturi, al prezzo di una buona fetta di speranza della gente che là fuori muore.
      A volte, quando leggo i tuoi articoli, penso a Pasolini. Mi chiedo come sia stato possibile che, nonostante fosse arrivato a chiedere di processare i "gerarchi" della DC dalle colonne del Corriere della Sera, nessuno che non avesse la coscienza sporca l'abbia mai considerato pazzo, esagitato. La sua reputazione e credibilità erano anzi altissime nel mondo intellettuale. Ma la risposta è semplice se ci si rende conto con quale serietà, onestà, pacatezza, apertura e, soprattutto, umiltà egli esprimeva i suoi pur caustici e provocatori pensieri. Senza vantarsi della propria spregiudicatezza o considerarsi depositario di qualche formula salvifica. Questo fa un'enorme differenza.
      I paladini dell'antisistema hanno suicidato l'opinione pubblica italiana a suon di valanghe di informazione e caste/capri espiatori, tu, credendo di resuscitarla con massicce dosi di invettive contro il tal tecnocrate o il tal banchiere e di statiche ricette salvavite, la stai invece atrofizzando e spegnendo definitivamente.
      Questo è ciò che succederà, se vorrai continuare nella tua cecità e a non fare i conti con queste critiche, se continuerai a concentrarti sugli insulti e non sulla sostanza dei concetti e sulla loro costruzione collettiva. I commenti che mi precedono sono pieni zeppi di vetriolo, ma anche di consigli utili. Sei in grado di coglierli? Non so. Forse anche i più duri alla fine finiscono per aggrapparsi a una fede da non mettere in dubbio e che in qualche modo li consoli. Per quanto mi riguarda continuerò ad apprezzare l'umanità e la capacità che sai offrire, finché non dovessi ritenerle compromesse dalle tue contraddizioni, e nel frattempo, come tu stesso consigli, continuerò a usare la mia testa.

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    6. Istwine, perché voi non avete seguito? Perché il coprolalico che tu adori non ha un cinquantesimo del mio seguito? Ipotesi 1, chi mi segue sono tutti deficienti. Ipotesi 2, voi vi fate onanismi economici per confermarvi quanto siete fighi, io ho preso su i miei stracci e ho calato l'economia fra la gente che voi snob ignorate. Tu copincolli una mia frase fuori contesto e fai il baro. Ma non racconti alla gente quando io ti venni a cercare per offrirti di dirigere la formazione dei gruppi MMT. Tu sei sparito e poi ti sei sposato il coprolalico. Perché? Perché io non sono abbastanza professore per te e a te della gente là fuori frega un cazzo. Idem la sister.

      Se era per voi fighetti onanisti dei tecnicismi finanziari, Wynne Godley sarebbe rimasto uno zero per la gente qui. Io lo spiego alla gente, agli anziani, e lo spiego benissimo (lo so che la pagella 10 che mi ha dato Randy Wray e Stephanie Kelton vale zero per voi qui, dopotutto sono degli "sfigati", anzi, speculano sulla buona gente). Ma soprattutto, perché il tuo eroe coprolalico non lo hai mai spiegato lui Godley ai pensionati? o tu, mio perennemente anonimo bourkaboy?

      Ribadisco per tutti qui dentro: io disprezzo i vostri economisti, perché la loro ignobile fifa li rende delle omissioni di soccorso viventi. Voi che gli strisciate dietro siete peggio. Non è che sia un rammarico che non si collabori in Italia fra eterodossi. E' vitale. L'Italia dell'economicidio ha bisogni di voi come di un buco in testa. Chiudo, e di voi me ne fotto. PB

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    7. @ Daniel
      Bagnai lo segue con grande interesse anche mio marito, che ha la terza media presa alle 150 ore tanti anni fa, ma è persona curiosa e intelligente.
      Le citazioni in latino, volendo, con google, non sono un ostacolo per nessuno, e non fanno certo male, anzi. Ma soprattutto, l'economia internazionale spiegata così chiaramente e dettagliatamente è un grande lusso sparso generosamente ai 4 venti e a piene mani...magari ci vuole un po' di impegno e buona volontà, non è proprio come leggere topolino, ma come dice bene byoblu chi non ha tempo non ha nemmeno speranza...

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    8. Più scrivi più ti affossi Paolo Barnard, più scrivi più ti affossi.

      Io copincollo e faccio il baro? Io copincollo quello che è il tuo pensiero e, molto onestamente, sottolineo che il resto dell'articolo era valido. ma come si dice, certe cose le noti solo analizzando i particolari. quanti ne conosci in grado di scindere tra valido e scorretto? molto pochi. e tu non sei uno di questi visto che stai lì a buttar merda su chiunque non ti giri attorno. è ridicolo come non riesca a cogliere questo aspetto. ed è ridicolo che ogni critica alla MMT si traduca in qualcosa di personale per te e i tuoi seguaci. ah bada bene, il tuo aver insultato costantemente gli economisti italiani ecc ecc ha creato grosse difficoltà anche a loro, visto che non passa giorno che non arrivi qualcuno ad accusarli di qualcosa che non si capisce.

      se mi son rifiutato di seguirti, così come si è rifiutata Carmen, è perché non siamo fanatici. basta leggere su CDC che io pagai pure la quota e la regalai. lo so che non sei abituato all'idea di avere a che fare con persone che si pongono al tuo livello (e se permetti un filo sopra), ma questo è. fattene una ragione.

      e ora arriviamo alla parte migliore, quella del seguito: esattamente che seguito dovrei avere? e Alberto Bagnai (il coprolalico) che seguito dovrebbe avere? e Cesaratto? Zezza? e veramente tu sei così patetico da valutare l'analisi, gli studi, o l'integrità di qualcuno in termini di seguito? Ti rendi conto di quanto patetico sia? Voglio dire, qua non è neanche questione di disaccordi in termini di teoria economica o di azione sul campo, è proprio una faccenda di percezione. Hai una percezione della realtà totalmente distorta, sei rimasto allo share della RAI.

      E in cosa consisterebbe il "seguire qualcuno"? Io ti seguo, talvolta scrivi cose sacrosante, talvolta no. Scusa se non accolgo l'intero pacchetto, sono italiano e incivile e anche un po' rozzo (guardo le partite di calcio a volte).

      Su Godley mi lasci perplesso. Lo usi (lo usate) come un feticcio. Utilizzate i nomi degli economisti come gli adolescenti utilizzano i nomi delle rockstar. Hai il poster di Godley in camera? Per favore, mi imbarazza questo modo di fare, e soprattutto mi imbarazza l'idea di vedermi citato Godley mentre lui la pensava come me (d'altronde io anche da lui ho imparato). Ma lo hai mai letto? Lo spieghi anche agli anziani in America Latina? e se sì, glielo spieghi giusto o gli spieghi la particolare versione che ti ha insegnato Wray?

      E sì, speculi sulla buona gente, anche se lo fai in maniera compassionevole. Come hai speculato sulle persone spacciando gli MMTers come salvatori dell'Argentina (ovviamente evitando di raccontare cosa è successo veramente, perché? perché guarda caso sarebbe una sconfitta pesante per la teoria MMT e le sue proposte politiche).

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    9. @ Carmen:
      Non metto in dubbio la competenza e la qualità delle informazioni offerte da Bagnai, è solo il suo atteggiamento che non mi ha entusiasmato (ci ho anche discusso nei commenti ai suoi post e mi è sembrato fin troppo sbrigativo). E' solo il mio punto di vista. Ad esempio Bellofiore mi ha fatto un'impressione di gran lunga migliore.
      Comunque, leggendo le risposte di Paolo, credo che getterò la spugna, non sembra proprio intenzionato a dialogare. Peccato, vorrà dire che ne farò a meno.

      P.S.: La seconda parte del mio commento non è stata pubblicata... c'era qualcosa che non andava o posso tentare di postarla di nuovo?

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    10. Postala di nuovo, per favore, non sono più riuscita a trovarla.

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    11. (...continua)

      "Mi seguono degli esagitati che fanno parrocchie? Io che c'entro?"
      Troppo facile. Se ti prendi il merito di aver diffuso a macchia d'olio tra il pubblico l'MMT in Italia, per onestà devi anche prenderti la responsabilità delle sacche di integralismo che hai contribuito involontariamente a creare e, soprattutto, chiederti come sia possibile che le tue parole possano essere strumentalizzate da questi personaggi. Qui sta il danno del "criminale", dei toni messianici, perché screditano il tuo stesso lavoro, insieme a quello di tanti altri, e minano alle fondamenta il tuo proposito di aiutare la gente che là fuori muore, il sottoccupato calabrese e tutti gli altri. Vorresti aiutarli e invece fai loro un torto, ammazzando di fatto la credibilità di quello che dici. E la cosa che fa più incazzare è che avresti pure ragione! Invece in questo modo anche quel che c'è di buono diventa strumentalizzabile, facilmente screditabile, di fatto improduttivo, e in cambio di cosa? Dell'orgoglio per aver avuto le palle di dire "Monti criminale". Bella conquista, ma al prezzo di risultati più importanti e duraturi, al prezzo di una buona fetta di speranza della gente che là fuori muore.
      A volte, quando leggo i tuoi articoli, penso a Pasolini. Mi chiedo come sia stato possibile che, nonostante fosse arrivato a chiedere di processare i "gerarchi" della DC dalle colonne del Corriere della Sera, nessuno che non avesse la coscienza sporca l'abbia mai considerato pazzo, esagitato. La sua reputazione e credibilità erano anzi altissime nel mondo intellettuale. Ma la risposta è semplice se ci si rende conto con quale serietà, onestà, pacatezza, apertura e, soprattutto, umiltà egli esprimeva i suoi pur caustici e provocatori pensieri. Senza vantarsi della propria spregiudicatezza o considerarsi depositario di qualche formula salvifica. Questo fa un'enorme differenza.
      I paladini dell'antisistema hanno suicidato l'opinione pubblica italiana a suon di valanghe di informazione e caste/capri espiatori, tu, credendo di resuscitarla con massicce dosi di invettive contro il tal tecnocrate o il tal banchiere e di statiche ricette salvavite, la stai invece atrofizzando e spegnendo definitivamente.
      Questo è ciò che succederà, se vorrai continuare nella tua cecità e a non fare i conti con queste critiche, se continuerai a concentrarti sugli insulti e non sulla sostanza dei concetti e sulla loro costruzione collettiva. I commenti che mi precedono sono pieni zeppi di vetriolo, ma anche di consigli utili. Sei in grado di coglierli? Non so. Forse anche i più duri alla fine finiscono per aggrapparsi a una fede da non mettere in dubbio e che in qualche modo li consoli. Per quanto mi riguarda continuerò ad apprezzare l'umanità e la capacità che sai offrire, finché non dovessi ritenerle compromesse dalle tue contraddizioni, e nel frattempo, come tu stesso consigli, continuerò a usare la mia testa.

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    12. Caro PB, il tuo suguito è dovuto al rispetto che ti sei guadagnato negli anni con il tuo lavoro da giornalista, vedo che adesso questo rispetto lo vuoi gettare nella spazzatura (un pò come ha fatto Grillo a suo tempo...). Scendi dal piedistallo e vedi di studiare un pò di economia, che non è solo MMT. I tuoi buchi in materia sono evidenti anche ai neofiti, quindi cosa pretendi di spiegare benissimo?
      Bagnai lo spazio se lo è dovuto conquistare visto che non era conosciuto, l'ha fatto, ha rischiato ed ora HA un grosso seguito, soprattutto perchè le cose le SA SPIEGARE, lui.
      Per finire fatti un bagno di umiltà e accetta le critiche.

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    13. Cari Istwine Carmen e Paolo Barnard vi parlo da osservatore esterno e devo dire che comincio a disgustarmi. E' bene dire che seguo Paolo da ormai due o tre anni e solo nell'ultimo anno ho cominciato a seguire per quanto posso Bagnai e vari altri blog per avere una visione quanto più completa possibile. Il risultato è questo:
      1 Carmen , tuo marito è un genio ( o la mia laurea mi è stata regalata) oppure ha parecchio tempo da "perdere".Io oltre a lavorare non voglio mettermi a studiare economia anche perchè devo già tenermi aggiornato come tecnico.Ritengo che ognuno debba fare il suo lavoro anche se ultimamente a causa della situazione economica mi son o cimentato a fare l'idraulico e l'elettricista.
      2 Istwine , gli onanismi vari è bene che se li facciano gli economisti che oltretutto son pagati. Per cui ritengo che Paolo abbia ragione e il pregio di parlare ad un pubblico più vasto ed abbia anche una SENSIBILITA' maggiore rispetto alle varie realtà tragiche che esistono la fuori. IO MI SONO ROTTO IL CA""O DI QUESTA SITUAZIONE : dei particolari parlatene fra di voi anche perchè ,ahimè, ho 30 anni e ho una vita sola!!!
      Un'unica cosa su questo articolo e sui vari commenti: vorrei che mi spiegaste che problemi potrebbe avere l'italia di partite correnti o di bilancia dei pagamenti ( io vado fiero di questo paese; sono mie idee o qui in Italia abbiamo tutto: STORIA ,CERVELLI , SOLE , CULTURA , GUSTO , VINO, TRADIZIONI,LUOGHI...INSOMMA NON CI INVIDIANO DA TUTTO IL MONDO?? NON DOVREMMO CAMPARE DI RENDITA??E NON PARLATEMI DEL FATTO CHE SIAMO DIPENDENTI DALL'ESTERO PER IL PETROLIO E L'ENERGIA PERCHE POTREBBERO ESSERE PROBLEMI MOMENTANEI A CUI SOPPERIRE CON ENERGIE ALTERNATIVE o andando a piedi)
      3 Paolo , non capisco le ultime vicende legate alla divisione fra gli accademici che son rimasti con te e quelli che vanno in calabria. Ho letto il carteggio delle mail fra te e Toscano e francamente non capisco dove vuoi arrivare...sono a conoscenza della tua radicalità morale ma a volte il fine giustifica i mezzi.Devo dire che questa vicenda mina la tua credibilità....

      NON ULTIMO SCUSATEMI IL TONO DEL COMMENTO ( E FORSE LA POCA CHIAREZZA) POICHE' E' LA FRUSTRAZIONE CHE PARLA. NONOSTANTE L'ETA' SONO GIA STANCO DI QUESTA TRINCEA QUOTIDIANA...VORREI UN PAESE MIGLIORE, UN MONDO MIGLIORE E A ME BASTEREBBE L'ITALIA DEGLI ANNI 90!!!!

      SALUTI GIANLUCA

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  17. Mi sembra che si voglia criticare la mmt senza conoscerla. La sovranità monetaria non è disgiunta mai dalla prescrizione del pieno impiego come vero stabilizzatore interno di un’economia. Quello che sembra in realtà è che sia una questione di umana, ma comunque sempre meschina, gelosia. Qualche accademico italiano che vive nel sottobosco dell’informazione e sottostimato dall’economia dei giornali (non a causa della sua incapacità, perché comunque è cento volte meglio dello schifo che ci tocca sorbirci come verità rivelata) vorrebbe arrivare ad avere la visibilità che ha ora la MMT, senza averne tuttavia il merito. Perché Paolo Barnard, grazie al quale ora MMT è arrivata al pubblico, è effettivamente molto molto intelligente e compassionevole, e ha colto immediatamente la differenza sostanziale dal punto di vista sociale ed umano degli economisti MMT. I nostri si perdono in tecnicismi e più che il benessere della gente, hanno in mente la speculazione teorica. Ok, ma finchè voi parlate, la gente dove la mollate? Dov’è la gente nei vostri modellini formali quando vi sperticate in elucubrazioni sulla bilancia dei pagamenti?
    Il peg e il currency board sono un pericolo sociale e uno stato sovrano può scegliere di non applicarli. Le speculazioni filosofiche fanno vedere “economia E politica” come fossero cose disgiunte. Non lo sono. E’ sempre la politica che comanda. Il bello della MMT è che dice al cittadino “se lo Stato non ti dà questo, e ti assicuro che potrebbe, è perché non vuole. Incazzati”

    La posizione degli USA è unica per un solo ed unico motivo: ti ammazzano fisicamente. Il problema più grave degli scompensi del mondo, non è l’economia monetaria, è la violenza. Ripristinare un equilibrio con la Germania, ora è un problema POLITICO. Se la Germania avesse i panzer, sarebbe un problema MILITARE.

    Barnard non fa parrocchia, ma come ha sempre affermato, difende un principio fondamentale: la coerenza morale viene prima di tutto.
    Chiara

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    Risposte
    1. Chiara, quando mi riferisco alle parrocchie non intendo dire che Barnard intenzionalmente sta replicando il fenomeno Grillo, o Alternativa o ecc. ecc., ma che questo si sta verificando indipendentemente dalla sua volontà. Si evince dal tuo stesso commento, in cui accusi subito chi critica l'MMT di gelosia, senza entrare nel merito di tale critica per valutare la sua fondatezza. E' un tipico atteggiamento fazioso di chi si schiera a prescindere con la parrocchia di cui ritiene di far parte ed è un modo per rinunciare al proprio senso critico. Ti basti riflettere sul fatto che anche i sostenitori di Berlusconi accusano i suoi oppositori di essere soltanto gelosi del suo successo personale. Non è un comportamento serio e non ha niente a che vedere con la coerenza morale di cui parli. Le critiche sono mosse da gelosia? La cosa non dovrebbe preoccuparti se sei in grado di confutarle, quindi perché abbassarsi a una simile considerazione?
      I sostenitori dell'MMT puntano sempre i piedi sul pragmatismo, sul fare, subito e il prima possibile, ma poi lo stesso Barnard dice che è necessario chiudersi in casa a studiare minuziosamente ogni dettaglio. Perché non mobilitarsi e, contemporaneamente, dibattere le proprie idee lasciando che esse evolvano? Il lavoro intellettuale, la speculazione teorica, come la chiami tu, non è una perdita di tempo, un fregarsene dei destini della gente, della vita di tutti i giorni. Questo è un pregiudizio tipico della cultura consumista ed effimera in cui viviamo e in cui tutto dev'essere prodotto e gettato il più in fretta possibile. Al contrario una minuziosa speculazione teorica è ciò che ti permette di essere pienamente efficace nella pratica, evitando di imboccare strade sbagliate e potenzialmente dannose per la stessa povera gente che hai a cuore, a causa del pressapochismo e della fede cieca con cui ti saresti altrimenti lanciato nella mobilitazione. Sono convinto che Barnard sia consapevole di questo e spero che applichi questa perseveranza fino in fondo.
      Infine, politica ed economia non sono la stessa cosa. Mi rincresce dover specificare una cosa così ovvia, ma la politica per sua natura si occupa anche di altre cose altrettanto importanti di quelle economiche. Non credo che se tu andassi a leggere Hobbes ci troveresti molti riferimenti economici, così come Marx, pur essendo stato stato uno dei più grandi economisti di sempre, parte da un'interpretazione prettamente politica come l'esistenza dello sfruttamento da parte del capitale e della conseguente lotta di classe. Certamente economia e politica sono legate a doppio filo, ma esse NON coincidono, perché, grazie a dio, la politica si occupa anche di altro e propone una visione del mondo basata sulle idee, non soltanto sul denaro.

      Daniel

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  18. Salve a tutti sono un attivista di democrazia MMT .
    Ci siamo organizzati in gruppi regionali io faccio parte del gruppo Umbro e vi vorrei portare la mia testimonianza visto che incomincio a sentirmi  preso in causa è comunque  mia abitudine non commentare post su blog siti ecc...
    All'interno del nostro gruppo ogni sera che ci incontriamo si studia di tutto non solo quello che riguarda la MMT magari puó capitare che uno esponga teorie di hayek come si può commentare un'articolo di Screpanti o un'intervento di Sapelli.
    Il grande merito di Barnard è stato quello di riunire delle  persone che sentivano la necessita di approfondire delle tematiche economiche sottaciute dal mainstream e di creare una rete che potesse continuare questo processo di approfondimento e divulgazione
    Leggo commenti in cui si afferma che facciamo tifo da stadio  ,la mia esperienza e opposta siamo aperti al dialogo con tutti stimiamo tutti gli intellettuali ed economisti che sfatano i miti neoclassici e che propongono altri modelli di sviluppo democratico.
    Per canto mio provo rammarico nel vedere persone che stimo come Barnard,Bagnai,Carmen,Cesaratto accapigliarsi per differenze marginali
    dovreste cercare di collaborare lasciare indietro le vostre divergenze (molte volte personali)perché ce bisogno di voi uniti!se non si riesce a creare un opposizione intellettuale coesa ed ampia come si puó pensare di scardinare l'attuale sistema. 
    Rendetevi conto che anche voi nel vostro piccolo siete estremamente funzionali al rinascimento dell'Italia e l'astio che vi portate dietro rallenta sempre di più questo processo.
    Se si riesce a fare uno scatto di umiltà ne trarremmo vantaggio tutti.
    Saluti David

    P.s. Continuando per questa strada perderete autorevolezza e credibilità

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    1. Sono felice di sapere che nei gruppi MMT si affrontano questi temi più seriamente e apertamente di quanto non si faccia nei blog o nei commenti su YouTube, che in effetti sono solo una visione parziale del movimento. La tua testimonianza è sicuramente un bel segnale, come il fatto che voi stessi non vi facciate problemi a criticare Barnard o altri quando lo credete giusto.

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    2. Senti attivista MMT umbro. Se tu stimi me e allo stesso modo il coprolalico Bagnai è meglio che da oggi eviti di pronunciare il mio nome, ok? Tu non hai capito un cazzo di morale e di economia, soprattutto di cosa sia la MMT. PB

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    3. Ma che c'entra la morale con l' economia? L'economia è l'articolo di Cesaratto che lei, Barnard, ha accuratamente evitato di commentare, preferendo fare la morale su un commento informale del Professore, infatti lei si occupa di morale col pretesto dell'economia. Perchè non ci dice cosa pensa dei rilievi dell'articolo? Gli economisti Italiani da lei vituperati si stanno impegnando con ogni mezzo che gli è concesso per stabilire un minimo di verità economica tra la marea di propaganda moralistica (come la sua)del debito e dello spreco, creata ad oc per distruggere lo stato. I suoi Lettori Barnard, molto meno di altri hanno i mezzi per leggere paper in inglese come fa Istwine, utilizzano l'ottimo lavoro fatto da Bagnai, Cesaratto, Zezza, Brancaccio e Piga per capire l'economia, se si fa un giro per forum vede quanto è più efficace il loro lavoro rispetto al suo. Cosa fanno questi economisti di così diverso dai "miei(tuoi?) economisti" la kelton va in giro a suonare campanelli a spiegare ai pensionati la MMT? o non sarà che di diverso hanno che lei fa da tramite? Ormai è chiaro che lei sta lavorando a scavare un solco di non dialogo e diffidenza tra accademici il cui confronto è vitale, confronto in cui lei interviene a gamba tesa, usando categori morali per creare una distanza artificiosa agli occhi del suo "pubblico" il quale comincia a capire che l'impegno degli economisti MMT in niente si discosta dagli economisti italiani che lei accusa di pavidità per i suoi fini che ormai appaiono sempre più chiari ma che tralascio. Anche in ambito scientifico come dimostra Cesaratto la verità è ancora lontana da essere appannaggio di un gruppo di cui lei si fa immeritatamente tramite. La pagella del 10 se l'è inventata lei per parlare a chi con gli studi si è fermato alle elementari, questo è l'unico pubblico che conserverà, nonostante i suoi sforzi.
      Roberto Loy

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    4. Non sbagliava affatto Bagnai a definire "fascista" questo modo di porsi. La risposta allo sventurato "attivista MMT" umbro, ne è l'ennesima controprova. Richiamo all'ordine, nel culto della personalità.

      Ormai le cose mi sembrano fin troppo chiare.

      @Roberto Loy: Non risponderà mai a critiche nel merito per un motivo semplice: non può, non ha le conoscenze per farlo. Il suo scopo è altro, ed è lapalissiano.

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  19. Spero il mio precedente messaggio venga pubblicato, me ne assumo tutte le responsabilità ovviamente.

    Nel frattempo ho trovato questo articolo di R. Wray in risposta a Cesaratto. Non ho avuto il tempo di leggerlo e non esprimo giudizi, è una semplice segnalazione.
    http://www.economonitor.com/lrwray/2012/07/12/mmt-and-the-euro-are-current-account-imbalances-to-blame-for-the-euro-disaster-part-1/

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  20. Grazie pippo, magari possiamo tradurlo, per portare avanti il confronto in termini concreti.

    Purtroppo detesto le polemiche, ma per rispondere a David e a Daniel, devo dire che condivido il dispiacere per lo stato pietoso della comunicazione all'interno di quella piccola area che potrebbe e dovrebbe costruire l'opposizione.

    Sapete che in questo blog cerco di diffondere quelle idee che secondo me potrebbero aiutarci a decifrare l'attacco terribile che stiamo subendo e a rispondere.
    Ci sono molti articoli MMT, e anche molti articoli e riferimenti ai nostri economisti eterodossi.
    Perciò questo contrasto, chiamiamolo così, mi dispiace parecchio, ed è dannoso per chi ci rimane invischiato. Ma bisogna pur elaborare il lutto...

    Sul sito di Barnard, che all'inizio seguivo con una certa speranza, si possono ricostruire passo passo (per chi ne avesse voglia) tutte le vicende. E sono le intemperanze del signor B ad avere scavato il solco.

    False generalizzazioni, accuse, giudizi tranchant, esaltati autocompiacimenti, come quelli che si possono leggere o che sono stati portati ad esempio sopra, fanno parte del suo stile e del suo modo di rapportarsi. Nella dimensione privata, questi possono rappresentare dei problemi di tipo psicologico e comportamentale che al massimo coinvolgono amici familiari e colleghi di lavoro, punto e stop, ma nella dimensione pubblica, questo modo di fare rappresenta un serio problema.

    A meno che, beninteso, non si voglia basare il movimento su percorsi di viscere piuttosto che di cervello, e purtroppo i movimenti viscerali funzionano, anche, ma non sono l'ideale della democrazia.

    Questo modo di fare ha scavato solchi e ha distrutto possibili sinergie. Questo è il fatto grave - la grande responsabilità di avere (in buona fede, concediamoglielo, anche se qualcuno potrebbe anche ragionevolmente dubitarne) creato dispersione e divisione all'interno di una potenziale base critica già abbastanza ridotta.

    Io credo che molti degli intellettuali possibili alleati si siano allontanati per non far perdere credibilità all'opposizione che, se si aprono degli spazi, potrebbero rappresentare - dato che l'intemperanza è molto pericolosa, fa fare passi falsi, e facilmente scredita chi la pratica.

    Questo non toglie che, come dice Cesaratto stesso nel suo articolo, la MMT - che non si identifica con il signor B - possa e debba esser presa - cum grano salis, tenendo conto dei possibili problemi, insieme alle altre analisi degli economisti eterodossi - come contributo di idee per la costruzione dell'alternativa che tutti vogliamo.

    Il signor B è un giornalista che, a modo suo, ha divulgato la MMT, non è il depositario della MMT. E' anche abbastanza ridicolo farne una organizzazione multilevel stile Americano. Le idee ispirate a un valore comune devono circolare e confrontarsi e integrarsi il più possibile.

    Per cui basta. Elaboriamo il lutto e la MMT, e andiamo avanti, ci sarebbe molto da fare.

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    1. Quando si titola la falsa vittoria della MMT significa che si assume un atteggiamento pregiudiziale o si dimostra che non si dispone di adeguate conoscenze.
      La MMT contrariamente alle invenzioni di Cesaratto e' pienamente consapevole del problema delle bilance dei pagamenti. Al massimo si puo' far osservare che in un mondo dollarizzato esiste un solo paese che si fa pagare le guerre dagli altri. E gli altri paesi dovrebbero tenerne conto.

      Come dice Chiara nel suo bell'intervento e' patetico personalizzare e attaccare PB, che ha il merito di avere portato a conoscenza di un piu' vasto pubblico una prospettiva economica ignorata in Italia. Se non lo fa in un modo non abbastanza elegante come si vorrebbe o se opera piu' da divulgatore che da studioso sono questioni secondarie che non inficiano per nulla la MMT.
      Ridicolo e patetico che qualcuno si metta ad attaccare PB per screditare la MMT.
      Enrico

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  21. Mi son sempre chiesto perche fosse sempre stata scartata l'economia come materia di comprensione nelle scuole primarie,be..in fondo lo so.Ne vedo pure gli effetti nella gente comune che pensa ad astrusi tecnicismi della finanza,e non da ad essa nessun peso come spunto di riflessione sulle dinamiche del viver sociale.Mi si e'replicato :"e chi lo decide quale scuola di pensiero?tu?"...ok,legittima osservazione.Innanzitutto bisognerebbe almeno spiegare che l'economia NON E' UNA..non e'una scienza esatta al pari della fisica o chimica.Questo perche nell'immaginario collettivo della gente comune si pensa questo...dove un tecnico che arriva sia come un meccanico Superpartes a cui vengono affidati compiti meccanici come la riparazione di un motore,o che 1+1=2.Niente di piu errato.Al di la delle diverse posizioni di ognuno sarebbe corretto descrivere in forma semplice le principali scuole e la loro influenza,insieme alla comprensione della natura della moneta fiat,senza nessun corrispettivo di valore intrinseco all'emissione...Be i tempi son maturi per il pensiero unico neo liberista.Ed ecco arrivare dal sito della BCE un breve cartone animato con tanto di mostro a rappresentare L'INFLAZIONE.La propaganda contro la sovranita monetaria prosegue pure nelle piu innocenti anime del nostro futuro..i bambini

    http://www.ecb.int/ecb/educational/pricestab/html/index.it.html

    Ps.Link trovato dal blog di Bagnai

    Pps. notare come il ragazzo quando torna dal sogno risulta praticamente identico a BEN TEN..un personaggio giocattolo/cartone mito dei bambini...come lo erano i Masters ai miei tempi

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  22. Io credo che la degenerazione nelle discussioni sia sintomo di egocentrismo puro e assenza completa dalla realtà. Chi non riesce ad attenersi ad un discorso con domande e risposte,ma fuorvia introducendo costantemente argomentazioni non richieste e spostate sulla propria persona, dovrebbe fare un passo indietro e umilmente capire che forse qualcosa si sta sbagliando.Se questo non accade allora siamo dinanzi ad un fanatismo totale. Mi rammarico per la risposta data all'attivista umbro,che ha democraticamente reso partecipi tutti di un suo pensiero, condivisibile o meno, ma esposto con umile educazione e con grande apertura mentale. Spero di potere continuare una lettura di interessanti considerazioni su cosa sta succedendo in Europa e soprattutto in Italia, senza dovere incappare in puerili post scritti da chi oramai si considera "l'unico conoscitore-scopritore-divulgatore della "verità" assoluta.Questo non fa bene a chi come me mastica davvero poco di economia,ma non vuole essere presa in giro; vuole solo capire.E questo lo si può fare solo con persone che vogliono divulgare per fare conoscere e non per imporre la propria idea. Anna.

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  23. Nel silenzio più assoluto, ho sentito una voce, quella di Paolo Barnard, dove eravate?
    Ora mi dite che è uno stronzo e un maleducato. Mi dite pure che MMT funziona piu in un posto che nell'altro, ma FUNZIONA.

    a me basta che funziona anche in parte.
    ripeto, dove eravate? perche non vi sentivo?

    gino sgro

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  24. Ok tutti. Sono mesi che aspetto che istwine pubblichi tutte le prove dalla mia ignoranza e delle balle di Wray, Mosler e Tcherneva sull'Argentina. Istwine, FALLO! togliti il bourka e dammi dell'incompetente in faccia, dai dei falsari in faccia a Wray e Mosler. Sii uomo.

    Se essere fedeli a un punto morale è essere fascisti allora io lo sono. La MMT è prima di tutto senso di incontenibile sdegno per il sadismo del vero fascismo tecnocratico, e quindi la MMT è AVERE IL CORAGGIO DI RISCHIARE TUTTO PER DENUNCIARE I CRIMINI, a costo di rimetterci qualsisi cosa. Io lo faccio, i vostri eroi coprolalici e diffamatori no. Siete e rimanete un sottobosco e questa è la vostra condanna alla nullità senza riscatto. PB

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  25. @Gino

    Potrebbe anche essere che tu stavi ascoltando (e quindi ti fidavi di) qualcos'altro, no? ;)

    PS. Non ha alcun senso dire che "una teoria economica FUNZIONA".

    Questo è uno dei tanti danni che PB sta facendo con la sua azione...

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    1. io ho usato "funziona" perchè sono un bracciante agricolo, questo blog non è per me.
      continuate pure, buon lavoro, io faccio parte della "plebaglia europea" (questo si che lo ripete sempre Barnard)

      io seguo Paolo Barnard, perche penso che MMT "Funziona"

      gino sgro

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    2. Gino, è proprio perché quelli come noi certe cose non le sanno che personaggi come Barnard, che hanno il PRIVILEGIO e la RESPONSABILITA' di arrivare fino a te, fino a chi di economia non mastica, a un numero considerevole di persone, grazie alla loro provenienza televisiva e alla loro carriera giornalistica, hanno il DOVERE di affrontare certe cose seriamente e con onestà intellettuale. Altrimenti, se loro sbagliano, sarai anche tu a pagare, mentre loro si fanno belli citando le tue frasi e vantandosi del tuo appoggio nei loro siti. La serietà del lavoro degli economisti italiani, che Barnard insulta, non ha niente a che vedere con il disprezzo verso chi non ha gli strumenti per capire perché occupato a guadagnarsi da vivere, tutt'altro. Ha a che vedere con l'intento di lavorare con la maggior correttezza possibile, per non mandare quelli come me e te allo sbaraglio. Far intendere il contrario è una bassezza demagogica per fare colpo. Spero che su questo ci si intenda. Certo che seguire Barnard, che dice "l'MMT funziona" e morta lì, è più facile. Ma più facile significa per forza più efficace? Solitamente no. Un saluto.

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  26. "Quindi la storia non è esattamente come la descrivono gli studiosi MMT. La spiegazione deve per forza di cose passare attraverso gli squilibri esteri che, invece, sono da loro trascurati, rispecchiando forse una particolare visione tipicamente Americana."

    Questa affermazione finale di Cesaratto, che si è lanciato in una crociata abbastanza priva di senso, (e che perciò inevitabilmente sbocca nell’insulto gratuito) non ha un solido fondamento, (come, anzi meno di altre, peraltro).
    Gli squilibri esteri non sono assolutamente trascurati, se non nella sua prospettiva, (del Cesaratto da esportazione), che non è né americana né europea ma da fabricatore di straw man argument. Al contrario la critica che semmai dovrebbe essere sollevata riguarda la fiducia eccessiva nei cambi flessibili, che in un regime di movimenti di capitali (che per grandezza possono spesso rendere trascurabile il ca) rischiano per ragioni di speculazione e non di rado politiche di massacrare un qualunque piccolo paese.
    Il problema è la notevole instabilità del cambio che si può creare, e perciò un punto a favore dell’euro in teoria deriverebbe proprio dall’intenzione di eliminare tale svantaggio.
    L’MMT sottolinea assai correttamente che quando un paese diventa fruitore di una moneta non sua va incontro a grossi rischi, tra cui il default, a causa delle ricorrenti tensioni che possono sorgere sui mercati speculativi. Se il paese emette la propria moneta e adotta cambi flessibili eviterebbe invece il default e politiche restrittive non necessarie. Purtroppo questo punto applicativo è delicato e controverso, perche’ un paese non può probabilmente accettare un qualunque tasso di cambio e soprattuto la sua volatilità. E il pieno impiego per la struttura delle risorse interne di un paese può essere complicato da raggiungersi. Ma ciò non nega oggi la necessità da parte dei pesi di recuperare la sovranità monetaria nella completa assenza di un sistema monetario internazionale.

    Quanto discusso sopra è un punto applicativo importante, ma la MMT è molto di più: è una visione dell’economia, del capitalismo, del suo funzionamento, del ruolo della moneta, che fa strage delle idiozie dell’ideologia neoclassica.
    E’ un paradigma molto piu’ adeguato alla comprensione del capitalismo, e se vi sono alcune debolezze, su cui non mi dilungo e che non ho mai visto sollevate, non si riconducono alle parainvenzioni del Cesaratto.
    Enrico

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  27. Ma che c'entra l'MMT, una teoria economica, con "il coraggio di rischiare tutto per denunciare i crimini"? Boh. Quella è una tua crociata personale (e piuttosto narcisista), che non ha niente a che vedere con una teoria che al massimo può essere uno strumento efficace, ma sempre modificabile e soggetta a critiche e sperimentazioni.
    Il fascismo di cui sei stato accusato non riguarda la coerenza morale, ma il fatto che tu non riesca a comprendere come qualcuno (come David, l'attivista umbro) possa decidere di essere d'accordo con te su certi punti e su altri no, e contemporaneamente essere in parte d'accordo con idee di altri a prescindere che ti stiano simpatici o meno. Si chiama libero arbitrio, si chiama spirito critico, si chiama farsi un'opinione personale in base alla propria coscienza ed è il sale della democrazia, oltre che dell'intelligenza. La scomunica di chi non aderisce perfettamente alla tua visione del mondo, il rifiuto dell'eterogeneità del pensiero, tacciare di immoralità chi ha idee diverse dalla tua, identificare il percorso da te scelto con l'unico veramente percorribile e giusto: questo è fascista.
    Continuando a leggere sempre le stesse sparate tranchant, che non tengono conto di ciò che è stato scritto precedentemente, mi sembra di stare a sentire una specie di Don Chisciotte, solo che il personaggio di Cervantes, nel suo idealismo e nella sua follia, aveva almeno uno spirito romantico e cavalleresco che lo rendevano simpatico. Ripeto, peccato, perché mi ero fatto un'idea diversa.

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  28. Non conosco personalmente PB, né necessariamnte condivido quello che scrive e meno ancora vorrei apparire un avvocato difensore, ma alcune ragioni nell'andare sopra le righe ce le ha pure. (Anche se alcuni eccessi per il carattere improduttivo sarebbero da evitarsi). E' stato oggetto di frequenti sbeffeggi, ed è stato strumentalizzato per attaccare la MMT quando da un punto di vista divulgativo e informativo è stato tra i pochissimi a individuare una prospettiva critica assai solida e fondata. E ha pure avuto il merito di segnalare come in circolazione vi siano tanti sedicenti critici o alternativi che di fatto rigurgitano solo slogan e lavorano per il re di Prussia. E pure molto opportunamente ha invitato a studiare per capire meglio certe questioni assai importanti, così da combattere con validi argomenti la disinformazione degli organi ufficiali.

    È un poco deplorevole che vi sia stata una degenerazione personalistica che depotenzia la possibilità di arricchire la conoscenza dei molti che vorrebbero fuoriuscire dal programma di lobotomizzazione portato avanti da scuola e media da parecchio tempo.
    Conosco ancora meno AB, che però forse avrebbe potuto evitare di usare il nome e la persona di PB come tecnica di smarcamento. È assai preparato e la sua produzione e scritti lo qualificano e gli fanno onore, e sono eloquenti di per sé.
    Enrico

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  29. @Sergio Cesaratto: “Fanatismo ed esaltazione non fanno parte dell’Economia eterodossa, per non parlare del lavoro accademico, e il fatto che Wray si sia così innervosito dopo un primo commento critico da parte di un lettore ci fa capire che siamo ben lontani da un dialogo sull’economia freddo ed equilibrato.”

    Tacciare Wray di fanatismo ed esaltazione perché ha risposto in maniera concitata ad una critica di un lettore (non è proprio quello che hai scritto ma è quello che si deduce!!!) non è corretto: dovremmo innanzitutto vedere cosa ha scritto il lettore: se basta una risposta concitata per mandare a puttane una teoria economica e la credibilità di un economista allora potrei portarti ad esempio tantissime risposte al vetriolo di Bagnai a lettori che muovono critiche infondate alle sue analisi: ci sta che alzino i toni soprattutto quando qualcuno ti critica senza aver approfondito gli argomenti in questione e questo vale per Bagnai quanto per Wray!!! Dovremmo cmq leggere la critica del lettore per giudicare!!!!

    Cesaratto: “gli studiosi della MMT applicano lo stesso argomento previsto per un’economia chiusa ad un’economia aperta: un deficit pubblico corrisponde a una ricchezza privata netta o del settore privato interno o del settore estero, perciò non vi sono limiti alla quantità di titoli del governo detenuti all’estero “fintantoché il resto del mondo vuole accumulare i suoi pagherò”
    “È difficile credere che la condizione “fintantoché il resto del mondo vuole accumulare i suoi pagherò” sia applicabile alla maggior parte dei paesi.”
    “A parte il particolare status del dollaro Statunitense come valuta preferita a livello internazionale, si può dire che solo le valute forti di paesi con persistenti surplus delle partite correnti – che è utile identificare qui come paesi mercantilisti, per esempio la Svizzera o la Germania – possono avere lo status di valute internazionali.”

    Ma infatti Wray afferma “fino a quando i suoi pagherò vengono accettati all’estero!!!” bisognerebbe capire cosa sottointende questa frase!!!!!

    Cesaratto: “Perciò, non è tanto la piena sovranità monetaria di una valuta, quanto la più terrena e concreta situazione delle partite correnti del paese che fa la differenza in termini di sostenibilità di quei debiti (Frenkel and Rapetti 2009: 689). I tassi di cambio flessibili aiutano, certo, ma non tanto perché assicurano l’accettazione di un qualunque ammontare di passività a tassi d’interesse sostenibili – come potrebbero? – ma perché possono contribuire a riequilibrare nel lungo periodo i conti con l’estero e (simmetricamente) a stabilizzare la contabilità degli stock e dei flussi interni.”

    E se la non accettazione della propria moneta all’estero sottointenda proprio questo?

    (continua)

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  30. Le analisi del debito PRIVATO estero di un paese e dei deficit commerciali persistenti (a mio avviso analisi ineccepibili!!!) vengono utilizzate per criticare la mmt; sia Wray che Mosler dicono che con moneta sovrana (con tasso di cambio fluttuante) uno stato può avere problemi nel momento in cui la sua moneta non viene più accettata come mezzo di pagamento. Ma quando accade che i creditori esteri non accettano più la moneta di uno stato? A mio modesto avviso quando uno stato produce troppo poco in termini di prodotti e servizi ed importa troppo; oppure quando s’indebita con l’estero (attrae i famosi flussi di capitali esteri); entrambe le situazioni dovrebbero incidere sui deficit nella bilancia dei pagamenti ma non sono un economista!!! A ben vedere non mi sembrano posizioni così distanti ed inconciliabili!!! Potrei peccare di presunzione ma credo che sia lo stesso concetto che esprime Mosler quando dice che le esportazioni non sono altro che il costo delle importazioni!! Se vuoi importare (quindi scambiare carta con beni esteri) devi controbilanciare con esportazioni (offrire tuoi beni e servizi in cambio di carta estera) altrimenti dopo un po’ il giochino si rompe perché la tua moneta, se non è sostenuta da una produzione di beni e servizi nazionali proporzionata alla quantità di moneta emessa dallo stato in questione, rischia di non essere più accettata come forma di pagamento all’estero. A meno che lo stato in questione non siano gli USA!!! Quindi l’analisi giusta di Cesaratto non sembra in contrapposizione con quanto affermano Wray e Mosler!!! Io non leggo articoli in inglese e quello che so della MMT l’ho studiato su vostre traduzioni o dagli interventi tradotti degli economisti in questione: ma questo è quello che ho capito!!!

    chiedo: sto delirando?

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  31. Cesaratto: "È difficile credere che la condizione “fintantoché il resto del mondo vuole accumulare i suoi pagherò” sia applicabile alla maggior parte dei paesi."

    Questa frase di Wray è incontrovertibile a mio giudizio e vale per tutti i paesi a moneta sovrana!!! È un dato di fatto: semmai Cesaratto dovrebbe spostare l’analisi sulle cause che potrebbero portare il resto del mondo a non accettare la moneta di uno stato!!
    Cesaratto: “Non sembra, comunque, che i Cinesi vogliano dollari per acquistare beni dai contribuenti Statunitensi (o per acquistare beni da coloro i quali vorrebbero acquistare beni Statunitensi). I Cinesi non esportano negli Stati Uniti con lo scopo di importare da loro, ma ciò nonostante accettano dollari USA per complesse ragioni che fanno del dollaro una valuta unica, ragioni che non consideriamo qui.”
    Questa frase è assolutamente condivisibile e lo stesso Mosler riconosce l’asimmetria del dollaro come valuta internazionale tanto è vero che a Venezia ha affermato che gli USA scelgono di reinvestire i dollari Cinesi (a discreti rendimenti) PER EVITARE che a breve il governo cinese possa richiedere una nuova Bretton Woods imponendo di fatto la propria moneta come valuta internazionale (cosa che accadrà comunque e che a mio giudizio sarà la causa di una futura ulteriore guerra!!!). Se gli USA si rifiutassero di reinvestire i capitali in dollari posseduti dai Cinesi, la Cina probabilmente smetterebbe di produrre beni da vendere agli americani in cambio di pezzi di carta (mia opinione personale!!!)
    Cesaratto: “Wray si sofferma, tuttavia, solo su un aspetto della sovranità monetaria, quella che possiamo definire “interna”, cioè la possibilità del governo di finanziare ogni ammontare di spesa al tasso d’interesse nominale desiderato, concedendo al massimo un benevolo disinteresse al ruolo del tasso di cambio nel mettere in sicurezza il saldo estero, ciò che potremmo definire come l'aspetto “esterno” della sovranità monetaria”.
    Qui Cesaratto decontestualizza le affermazioni di Wray (che non riporto), il quale, a mio giudizio intendeva sottolineare le differenze in termini di opportunità tra avere un tasso fisso od optare per un tasso flessibile.

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  32. Cesaratto: “Il vero problema è ancora la condizione strutturale dei conti con l'estero di un paese. Sistemi di cambi fissi o unioni monetarie si adattano perfettamente ai paesi mercantilisti, come mostra l’esperienza della Germania durante il regime di Bretton Woods, l’UEM e lo SME (Cesaratto e Stirati 2011). Di certo non sono adatte a paesi non mercantilisti. Con tassi di cambio fissi non è tanto il limite alla possibilità di monetizzare il debito a causare alti tassi d’interesse (sino a che un paese possiede una banca centrale sovrana la monetizzazione in linea di principio è sempre possibile) bensì il fatto che il tasso di cambio potrebbe essere incompatibile con gli squilibri con l’estero. Questo può portare allo stesso tempo a politiche interne restrittive, che influiscono negativamente sul PIL, e ad elevati tassi d’interesse allo scopo di garantire il finanziamento estero del debito estero/interno. I tassi d’interesse più alti peggiorano il saldo dei redditi netti dall’estero nel conto delle partite correnti (e simmetricamente il costo degli interessi sui debiti interni). Questo, unito alla stagnazione del PIL, porta il paese ad una situazione di insostenibilità del rapporto debito/PIL interno. [1] I paesi non mercantilisti necessitano di tassi di cambio flessibili non per essere in grado di emettere qualunque ammontare di passività con l'estero – dato che sono “garantite da valuta nazionale” – come pretende Wray, ma perché la flessibilità del tasso di cambio è lo strumento necessario, seppur con diversi limiti, per rendere compatibile lo stimolo alla domanda interna con l'equilibrio dei conti con l’estero. (Potrebbero anche essere necessari dei controlli sui deflussi di capitali per permettere al paese di finanziare i propri deficit di bilancio a tassi d’interesse sostenibili).
    Cesaratto è proprio sicuro che Wray, Mosler ed altri economisti mmt non condividano questa analisi da lui proposta? Comunque, volente o nolente entrambi (Wray e Cesaratto) individuate nel tasso di cambio flessibile un vantaggio!! Ciò non toglie che il discorso vada costruttivamente approfondito!!

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  33. Cesaratto: “Una prova del perché Wray sia in errore sta nell’esperienza della periferia dell’Eurozona: nonostante la mancanza di una sovranità monetaria nazionale, durante gli anni dell’UEM (Unione Monetaria Europea) la spesa privata e pubblica ha beneficiato di bassi tassi d’interesse nominali (e tassi d’interesse reali negativi): da questo punto di vista una banca centrale sovrana non avrebbe potuto fare di meglio. I problemi sono sorti sull’aspetto esterno della mancanza di sovranità monetaria: l’impossibilità di aggiustare i crescenti squilibri con l’estero (dovuti a un forte aumento delle importazioni e alla perdita di competitività di prezzo). Questi squilibri sono alla base del progressivo aumento degli spreads sovrani, non la politica della BCE. Certo, un’azione forte della BCE per abbattere gli spreads (cosa che potrebbe fare) sarebbe enormemente d'aiuto una volta che gli spreads aumentassero. Ma non risolverebbe gli squilibri con l’estero che sono all’origine della crisi e che, invece, sono maturati quando gli spreads sovrani erano a livelli storicamente bassi.”
    Okkei, ma è la mancanza di una moneta sovrana nazionale e la possibilità di applicare politiche fiscali espansive e politiche monetarie adeguate che ha provocato l’immane afflusso di capitali esteri: se è vero quello che afferma Bagnai cioè che la moneta unica (…con l’euro si è eliminato il rischio di svalutazione di una moneta nazionale!!!) e i differenziali di rendimento più alti degli investimenti nei paesi periferici ha provocato l’immane afflusso (deregolamentato) di capitali provocando la crisi in questi ultimi, è vero anche che monete nazionali e tassi di cambio flessibili li avrebbero contenuti… quantomeno la possibilità di una svalutazione di una moneta nazionale avrebbe probabilmente limitato l’afflusso di capitali in conseguenza al rischio svalutazione…..sbaglio? “L’impossibilità di aggiustare i crescenti squilibri con l’estero” non è dovuta proprio alla mancanza di una moneta sovrana nazionale a cambio flessibile?
    Aggiungo qui una mia perplessità: è possibile che rimuovendo il vincolo all’indebitamento ed al deficit pubblico e promuovendo una politica fiscale espansiva accompagnata da una coordinata politica monetaria, in un paese con una bilancia dei pagamenti in equilibrio (il saldo netto prossimo allo zero) possa essere ridotta la necessità di far ricorso all’indebitamento estero e quindi limitare l’afflusso di capitali esteri?

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  34. Cesaratto: “Senza dubbio, a livello Europeo aggregato e con la garanzia di intervento della BCE, gli squilibri finanziari sarebbero perfettamente sostenibili, ed effettivamente l’Eurozona sarebbe un paese perfettamente MMT che emette una valuta internazionale (e anche con un saldo delle partite correnti in equilibrio con il resto del mondo). Le riforme istituzionali richieste perché l’Eurozona assomigli agli USA sarebbero comunque troppo impegnative per un club di nazioni indipendenti quale è in realtà l’Europa. Sarebbe necessario il trasferimento di molte funzioni del bilancio statale ad un governo federale, assieme ai debiti pubblici esistenti, mentre gli Stati locali funzionerebbero come gli Stati federati Americani. I trasferimenti federali dalle aree dinamiche verso le aree in difficoltà dovrebbero aumentare enormemente, mentre un minimo standard di welfare dovrebbe essere riconosciuto a tutti i cittadini Europei. La mobilità del lavoro e gli investimenti diretti intra-Eurozona dovrebbero essere incentivati. Bello, ma fuori dalla nostra portata. Naturalmente basterebbe molto meno per riequilibrare l’Eurozona, ma anche questo sembra essere un’utopia, dato che richiede un profondo cambiamento nell’attitudine mercantilista dell'economia dominante.”
    Anche questo, a mio avviso, è in assoluta sintonia con quello che dicono alcuni economisti mmt!!
    Cesaratto: “Tornando alle critiche a Wray e ai suoi compagni MMT, la piena sovranità monetaria, ovvero il potere di un paese di emettere una valuta non convertibile che sia universalmente accettata per i pagamenti interni ed esteri, non è, con la possibile eccezione degli USA, una piena prerogativa di tutti i paesi, e dunque non è neanche la panacea di tutti i mali che ritengono gli esponenti MMT.”

    Ma infatti nessuno dice che sarebbe universalmente accettata; il limite è proprio quello: l’accettazione da parte del resto del mondo… e non lo dice Giavazzi o Blanchard, lo dicono proprio Wray e Mosler!!!
    Nessuno economista mmt, a mio avviso, ha mai affermato che la mmt sia la panacea di tutti i mali!!!

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  35. Fonte: Da un estratto della presentazione del prof. Bagnai al convegno di Cesena il 29 giugno: qui il link al pdf completo http://www.unich.it/docenti/bagnai/blog/Cesena.pdf

    La mia risposta
     Il «ciclo di Frenkel» è attivato dall’adozione di
    un cambio fisso e si autoalimenta attraverso
    movimenti internazionali di capitali diretti al
    settore privato (nel pdf è spiegato cos'è il ciclo di Frenkel)

     Qualsiasi proposta credibile di soluzione
    della crisi deve partire da:

    1. Ripristino della flessibilità valutaria
    2. Introduzione di controlli sui movimenti di
    capitali
    3. Definizione di livelli di attenzione per
    l’indebitamento privato
    4. Ovviamente «matrimonio» fra Tesoro e
    Banca d’Italia
    ______________________________________________________________

    Ora la mia domanda è molto semplice; alla luce di queste proposte concrete del prof. Bagnai, peraltro limitate all'argomento attinente al convegno tenutosi a Cesena da cui sono estratte, cosa aggiungerebbe e cosa toglierebbe Barnard?
    ...continua

    RispondiElimina
  36. ...continua
    Prima che risponda il diretto interessato, vorrei però fantasticare e abbozzare quello che credo mi risponderebbe l'attivista MMT umbro: "Molto interessante, condivisibile e anche comprensibile agli occhi dei moltissimi cittadini meno esperti di economia*. Io aggiungerei il tema del deficit spendig proposto dalla MMT, che potrebbe essere interessante dal punto di vista di stimolo all'economia reale e alla ripresa dell'occupazione e della produzione, una sorta di politica espansiva anticiclica basata su investimenti pubblici dedicati a reali bisogni dei cittadini, e che come tali avranno per definizione un valore reale anche futuro per la collettività e quindi per lo Stato. Mi piacerebbe poi, che il prof. Bagnai ci fornisse il suo punto di vista in merito alle prescrizioni della MMT e se esse si possano sic et simpliciter applicare agli Stati aderenti dell’eurozona, oppure se vede dei limiti, dovuti ad esempio alle asimmetrie dal punto di vista monetario e valutario derivanti dal ruolo assunto dal dollaro quale valuta di riferimento degli scambi internazionali; e se pertanto siano necessarie delle correzioni rispetto al modello MMT elaborato dagli economisti americani"

    Ecco credo che un atteggiamento simile potrebbe veramente darci qualche speranza per il futuro. Pensaci Barnard, fai un bagno di umiltà chiedi scusa a coloro che hai offeso gratuitamente e dimostra che non hai secondi fini, che le tue sparate oggettivamente fasciste sono eccessi di generosità incontrollata, che dietro al tuo attivismo non si nascondono inconfessabili contiguità con certi ambienti, ma solo voglia di denunciare lo scempio che sta avvenendo. Se lo farai e se lo farai pubblicamente questo gesto ti sarà riconosciuto e contribuirai alla ripresa di un dialogo a mio avviso necessario tra i tanti attivisti MMT e il mondo accademico italiano non allineato e fortemente critico (sebbene con tante sfumature diverse) nei confronti delle politiche economiche imposte dal Washington Consensus.

    * Ovviamente qui tali temi sono solo elencati, ma nel blog del prof. Bagnai ci sono quintali di link a fonti ufficiali molto esplicative, e usate dal prof. Bagnai a sostegno delle sue analisi, sempre accompagnate da dati puntuali e ufficiali, senza bisogno di ricorrere a complotti per far capire che il nostro tumore adesso è l'euro e le regole alla base del suo funzionamento.
    Ora siccome non è politicamente sostenibile, come i fatti dimostrano, un via d’uscita attraverso il mantra del più Europa, allora l’unica priorità seria dovrebbe essere quella di far nascere un movimento credibile e autorevole che si ponga innanzi tutto l'obiettivo di aprire un dibattito sulla dannosità dell'EuroEuroEuroEuro Euro cazzo, ok? E lasciare stare argomenti fuorvianti e facilmente attaccabili dal pensiero unico liberista dominante, quali il mantra delle tasse che non servono a finanziare la spesa pubblica o la BCE che attraverso la monetizzazione del debito pubblico risolve tutti i nostri guai. Non funziona così, non esistono pallottole d'argento che riescano per magia a risolvere i guai in cui ci siamo cacciati agganciandoci alla moneta unica.

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  37. E adesso veniamo ai punti di convergenza che non sono pochi (soprattutto alla luce di ciò che narra la stampa, la tv, gli economisti pagati per mentire ed i politici):
    Cesaratto: “La MMT, come altri approcci, ha espresso molte importanti intuizioni riguardo alla crisi Europea.”… “sono pronto a riconoscere che, con Godley 1992 e De Grauwe 1998, Kelton e Wray (e pochi altri come Barba e Pivetti) hanno formulato delle lungimiranti previsioni sulla crisi imminente, ognuna volta a metterne in evidenza un particolare aspetto.” …. “Wray ammette con riluttanza (ma apertamente) che il dettaglio insignificante che ogni Stato “può incorrere in deficit di bilancio che contribuiscono ad alimentare deficit di partite correnti senza preoccuparsi dell’insolvenza dei conti nazionali o dei conti pubblici” si applica, in effetti, solamente agli Stati Uniti. “esattamente perché il resto del mondo vuole Dollari. Ma di certo questo non può essere vero per ogni paese. Attualmente il Dollaro USA è la valuta di riserva internazionale – il che fa degli Stati Uniti un paese speciale.”e “le due ragioni principali per le quali gli Stati Uniti possono realizzare persistenti deficit di partite correnti sono: a) praticamente tutto il suo debito estero è in Dollari; e b) la domanda estera di assets denominati in Dollari è elevata – per una serie di ragioni.”

    Mi sembra che ci siano le basi per una convergenza di politica monetaria e per svolgere un dibattito costruttivo.... ma questo dipende sempre dall'intelligenza delle persone e dalla percezione di una necessità di sopravvivenza: è una lotta tra poche formiche e tanti formichieri; già la missione è impossibile, ma se non capiamo neanche di essere dalla stessa parte.....

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  38. Continua Mario (ci sono problemi sui commenti a puntate, perciò pubblico io la continuazione di Mario):

    Le analisi del debito PRIVATO estero di un paese e dei deficit commerciali persistenti (a mio avviso analisi ineccepibili!!!) vengono utilizzate per criticare la mmt; sia Wray che Mosler dicono che con moneta sovrana (con tasso di cambio fluttuante) uno stato può avere problemi nel momento in cui la sua moneta non viene più accettata come mezzo di pagamento. Ma quando accade che i creditori esteri non accettano più la moneta di uno stato? A mio modesto avviso quando uno stato produce troppo poco in termini di prodotti e servizi ed importa troppo; oppure quando s’indebita con l’estero (attrae i famosi flussi di capitali esteri); entrambe le situazioni dovrebbero incidere sui deficit nella bilancia dei pagamenti ma non sono un economista!!! A ben vedere non mi sembrano posizioni così distanti ed inconciliabili!!! Potrei peccare di presunzione ma credo che sia lo stesso concetto che esprime Mosler quando dice che le esportazioni non sono altro che il costo delle importazioni!! Se vuoi importare (quindi scambiare carta con beni esteri) devi controbilanciare con esportazioni (offrire tuoi beni e servizi in cambio di carta estera) altrimenti dopo un po’ il giochino si rompe perché la tua moneta, se non è sostenuta da una produzione di beni e servizi nazionali proporzionata alla quantità di moneta emessa dallo stato in questione, rischia di non essere più accettata come forma di pagamento all’estero. A meno che lo stato in questione non siano gli USA!!! Quindi l’analisi giusta di Cesaratto non sembra in contrapposizione con quanto affermano Wray e Mosler!!! Io non leggo articoli in inglese e quello che so della MMT l’ho studiato su vostre traduzioni o dagli interventi tradotti degli economisti in questione: ma questo è quello che ho capito!!!

    chiedo: sto delirando?

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  39. Paolo Barnard più si espone e più continua a fare delle figuracce. Mi dispiace perché lo leggo da diversi anni e credo che sia stato un bravo giornalista e anche scrittore (ho letto “perché ci odiano” e lo ritengo il lavoro più realistico sul conflitto israelo-palestinese). Purtroppo da quando ha deciso di intraprendere l’avventura sulla MMT ha sbagliato registro comunicativo, usando gli stessi toni che lui stesso ha sempre criticato come la cultura dei Guru. Nelle sue espressioni linguistiche si intravede la fame di attirare consensi ed il “vippismo”, per usare una parola a lui tanto cara. Ho letto un po’ sulla MMT, soprattutto i wp di Randall Wray ai tempi della C.F.E.P.S. e lo ritengo un bravo economista, non migliore di diversi italiani che stanno facendo un ottimo lavoro di divulgazione sulle storture del sistema capitalistico. Infatti la critica mossa da P.B. è proprio infondata. A me risulta che diversi economisti che avete nominato in questo blog fanno opera di divulgazione e, a parte l’attività in rete, partecipano a molti incontri organizzati sia a livello accademico che non. Perfino Bellofiore, tanto criticato dal suddetto, ha partecipato ad un incontro a Milano con Parguez. Ma secondo P.B. che devono fare gli economisti? Aprire un partito politico? Se il loro lavoro è quello della divulgazione economica che devono dire che Monti è un criminale? A me risulta che già lo fanno, ma usano toni diversi, perché devono mantenere una certa credibilità, perché la credibilità e la serietà sono importanti, se si vogliono convincere le persone. Non possono rischiare di essere etichettati come complottisti o somplicioni. Sarebbe tutto lavoro buttato alle ortiche. E infatti il complottismo e l’economia maccheronica rappresentano il leitmotiv dell’incontro a Palermo, durante il quale ho visto un giornalista spiegare l’economia capitalistica in maniera confusa, con molti errori (ad esempio confusione tra bilancia commerciale e conto delle partite correnti) e dove le domande del pubblico lasciavano trasparire una cultura economica veramente di basso livello. Ho riconosciuto molte facce: grillino, signoraggisti, autonomisti, seguaci delle scie chimiche, ecc. Tutte persone che conosco, che sono bravi a condividere teorie strampalate che girano in rete. Questa gente crede nella MMT solo perché Barnard rappresenta un Guru e non perché studiano. A prescindere dal fatto che la MMT sia criticabile o meno. Criticabile è l’atteggiamento controproduttivo di P.B. verso l’attivismo anticapitalista italiano.

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  40. "Criticabile è l’atteggiamento controproduttivo di P.B. verso l’attivismo anticapitalista italiano."

    Lascia perdere. Questa e' la parte assolutamente meno criticabile di PB. L'attivismo anticapitalista italiano fa ridere, neanche esiste al di la' di patetici slogan.
    Quanto ai supposti accademici italiani ci sarebbe da stendere un velo pietoso, e PB ha ancora ragione.
    AB che in pratica e' l'eccezione che conferma la regola non e' anticapitalista, semplicemente scrive delle cose di buon senso che dovrebbe scrivere chiunque non abbia portato il cervello all'ammasso. E volendo lo fa da una posizione di esteta raffinato e disincantato, che e' il suo vero differenziale (e che PB non ha capito).
    PS Quanto agli ottimi economisti italiani ti riferisci a Federico Caffè o Riccardo Parboni o Fausto Vicarelli o racconti una barzelletta?
    Enrico

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  41. Spero che Barnard, Cesaratto, Istwine, Carmen,e chiunque altro citato o che abbia commentato legga quanto scrivo.
    Mi dispiace non discutere di economia, ma sento di dover dire una cosa.
    Ho seguito Barnard dal novembre dello scorso anno, poi a marzo ho scoperto il blog di Bagnai. Mi sento di dire di essere stato abbastanza "dentro" ad entrambe le realtà, ed ora credo di poter vedere le cose da un punto di vista neutro.
    Vi chiedo, avete idea di quante persone si interessano con serietà di economia in Italia? avete idea di quante persone potrebbero comprendere la diatriba tra MMT/P.B. e post-keynesiani italiani?? io non riesco neanche a valutarlo in percentuale. Ci rinuncio.
    Il mio parere è che entrambe le parti hanno commesso errori di vario genere, probabilmente in misura non uguale e di tipologie differenti. Ma non voglio stare qui a fare l'analisi percentuale delle colpe.
    Però per favore riflettete, abbiate una visione più ampia e cercate di andare oltre i vostri punti di vista soggettivi.
    Non serve ricordare che errare è umano......
    Io auspicherei ad un qualche tipo di collaborazione. Ma lo so, sono un utopista. Però almeno non fate danni. E scusatemi la franchezza.
    Jacopo Sandionigi

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  42. Enrico sono d’accordo sul fatto che l’attivismo anticapitalista italiano faccia ridere, però dire che di Paolo Barnard sia la parte meno criticabile mi pare un controsenso, considerato che gli economisti della MMT non mi sembrano dei marxisti.
    Che AB non sia anticapitalista lo avevo intuito, ma lui ha sempre dichiarato di essere un ortodosso in quanto “da piccolo ha studiato il mercato e non il marxismo”. Però è uno dei pochi che si può considerare un “economista di classe”, come lo ha definito Bellofiore in un suo ultimo saggio sulla crisi capitalistica.
    Sugli ottimi economisti italiani non mi riferisco ai tuoi nominati perché non li conosco. Mi riferivo invece (in ordine sparso) a Sraffa, Garegnani, Napoleoni, Graziani, Bellofiore, Brancaccio, Cesaratto, e ce ne saranno altri che spero di conoscere presto.

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  43. Una citazione interessante...per smorzare gli animi:

    "Georgescu-Roegen diceva che l'economia e i sui strumenti di misura (econometria) possono essere utili se si limitano a studiare gli aspetti "aritmomorfici" . La pretesa di alcuni economisti di misurare gli aspetti "antropomorfici" è una delle attività più inutili e demagogiche, utili solo a fare ideologia (di solito, guarda caso, servile al principe di turno). Purtroppo,o per fortuna,l'economia è una scienza sociale, che ha che fare con l'irrazionalità (che è invece la razionalità dei sentimenti, dell'incertezza, del desiderio, della vita) degli esseri umani.

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  44. (1 Parte)

    Temo che molti non abbiano capito l’entità delle critiche di Cesaratto e l’entità delle mie critiche. Il primo si è limitato, come è usanza in ambito accademico, a sottolineare alcune falle del ragionamento della scuola MMT. Dal momento che alcune di queste mancanze sono potenzialmente pericolose, è sacrosanto sottolinearle. Il fatto che poi i seguaci di Barnard, e Barnard stesso non lo colgano, il problema non è di Cesaratto o di quegli economisti che la pensano come lui (tutti tranne la MMT), né è un problema il fatto che essi si infastidiscano. Anzi, più insistono più cadono nel falso e nell’illogico. Il falso è che “tutto sommato la MMT la pensa come Cesaratto” e non è vero, parola di Wray. L’illogico è che se la MMT la pensasse come Cesaratto sugli squilibri da bilancia dei pagamenti, ebbene cari ragazzi, non ci sarebbe nulla di diverso in questa MMT, rispetto alle altre scuole, e quindi, tutte le urla, le offese e le diatribe sarebbero fuffa. Tolti gli slogan non rimarrebbe nulla.

    Caso vuole che non sia così. La MMT non la pensa come Cesaratto come espresso dallo stesso Wray in uno degli ultimi lavori, “Imbalances? What imbalances?” pubblicato dal Levy Institute. E se fosse così, ripeto, tutto lo status di martiri che viene descritto, sarebbe falso. Ma Barnard ha bisogno di questo status perché si ritiene martire (il martire con lo share) e fa di tutto per mantenere quest’idea, anche contro logica e contro la storia (come sottolineo dopo).

    E ora passiamo all’annosa questione “MMT goes in Argentina”.

    Barnard e i suoi seguaci hanno più volte sostenuto che la MMT ha salvato l’Argentina e che l’Argentina abbia avviato un processo di ripresa economica grazie alla MMT. Ora, il problema non è tanto il dato in sé, che è evidentemente un falso storico, bensì il modo grossolano di attribuire il marchio (o meglio il brand MMT) a qualunque cosa. Quando Barnard mi chiede di essere uomo e di dare del falsario a Wray, Mosler e Tcherneva io non posso farlo, per il semplice, limpido e ovvio motivo che nessuno di questi ha mai detto di aver salvato l’Argentina, né si è mai attribuito nessun particolare contributo sostanziale alla ripresa economica dell’Argentina. Qua c’è un solo falsario, e quello è Barnard. Va bene, falsario è una parola pesante, riformuliamo con: se c’è uno solo che è troppo coinvolto emotivamente, quello è Barnard.

    Wray, Mosler e Tcherneva non hanno neanche mai sognato di attribuirsi quel ruolo che tu gli attribuisci, perché sono persone serie e sanno bene che sarebbero stati screditati se si fossero pubblicizzati come Barnard li hai pubblicizzati qui in Italia, sapendo che la cosa avrebbe fatto presa su molte persone in un periodo di crisi, dunque persone in cerca di una risposta. Quello che dice balle sei tu, non loro. E utilizzarli per sfidare me non solo è un errore grossolano ma è anche ben poco corretto nei loro confronti e nei confronti di chi si fida ciecamente di te. Però si blatera di morale e cose di questo tipo.

    Andiamo ai fatti. Se c’è una persona che può raccontare cosa successe in Argentina quello è Roberto Frenkel, che fu direttamente coinvolto sia nei rapporti col FMI che nell’impostazione delle politiche in Argentina post-default. La ricostruzione dei fatti è stata pubblicata nei suoi paper (su IDEAS si trovano facilmente) e anche nei vari Policy Brief pubblicati assieme a Martin Rapetti su ITF.org, e come si può notare, i nomi degli economisti MMT non vengono minimamente citati. Perché? Perché non presero parte a niente che riguardi l’Argentina (a parte il Jefes Plan, di cui parlo dopo). Ma il punto è che è imbarazzante anche doverla scrivere questa cosa, perché è una tale stronzata che non sarebbe neanche degna di confutazione. Nessun particolare economista straniero fu coinvolto. E gli economisti di sinistra statunitensi cominciarono a interessarsi successivamente all’Argentina, dopo che le statistiche mostravano una ripresa dell’economia.

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  45. (2 Parte)

    Quale fu il contributo di Wray e compagni? Lo racconta Daniel Kostzer qui: http://www.levyinstitute.org/pubs/wp_534.pdf dove molto semplicemente conclude che “As can be seen, although far away from the ELR-type of program supported by the so-called Kansas City Approach¸ the Plan Jefes is the closest of these types of programs in place today in any country of the periphery.". è vero Kostzer ha studiato da Wray & Co, ma si è trattato di un programma che ha inciso ben poco rispetto ad altre politiche (non ne sto negando il contributo, sto solo dandogli il giusto peso). Ma come dice lo stesso Kostzer si trattò sì di un programma simile a quello previsto dall’Employer of Last Resort teorizzato da Wray e colleghi, ma con delle differenze e con tutti i suoi limiti. E i paper di Tcherneva e Wray che analizzano il Plan Jefes sono esattamente volti a sottolineare questa cosa, ovvero i suoi limiti e “cosa si sarebbe potuto fare”. Niente di più di un’analisi che potrebbe fare chiunque sia interessato a una politica di questo tipo. Ma bada bene, io sono teoricamente d’accordo con l’ELR, non lo sto criticando né sto criticando il Plan Jefes, voglio solo farvi capire che fra quello che avvenne e quello che voi propagandate c’è un abisso.

    Un altro aspetto illogico di questa faccenda è che sono esattamente le politiche che la MMT non ritiene “teoricamente” necessarie che hanno fatto sì che l’Argentina riacquistasse uno spazio politico ampio e una sovranità maggiore sia in termini di bilancio che in termini monetari. (Dico teoricamente perché tanto arriverà qualcuno a dire “no la MMT dice le stesse cose”. E allora che differenza c’è? Non si sa.). Di quali politiche sto parlando? Dei controlli sui movimenti di capitali (afflussi e deflussi), di politiche attive sul tasso di cambio (e non il puro floating) e in generale tutte quelle politiche volte a riequilibrare i conti con l’estero. Imbalances? What Imbalances? Direbbe Wray. Leggere Roberto Frenkel, Martin Rapetti o Matias Vernengo o Lance Taylor può essere utile per saperne di più sia sulle cause del default (le varie fasi del ciclo di Minsky) che sul post-default. Ovviamente tutti questi economisti condividono l’idea che la crisi dell’Eurozona sia una crisi di squilibri con l’estero a differenza di Wray e colleghi per i quali probabilmente anche la crisi in Argentina fu una crisi di sovranità monetaria dovuta alla mancanza di trasferimenti fiscali dagli USA!

    Purtroppo le cose stanno in maniera diversa, e come Cesaratto ha cercato di spiegare (perché è senza cuore e senza testa, non perché dissente) certe politiche che tu ritieni salvifiche sono pericolose se non controllate in quei paesi soggetti ad un vincolo esterno. Un vincolo che agisce sulla crescita (Kaldor, Thirlwall) e sulla sostenibilità (Chiunque). E lo stretto controllo che l’Argentina impone sui flussi di capitali è volto esattamente a riacquistare sostenibilità e crescita, cose che con il puro floating (“fintanto che gli altri vogliono la tua valuta”) non è possibile. L’illogicità del ragionamento peraltro è anche evidente, laddove la crescita dipende anche dal tasso di cambio, il puro floating non può funzionare, esattamente perché è necessario utilizzare il tasso di cambio come strumento per la crescita (di nuovo, leggere Frenkel&Rapetti), di conseguenza il “fintanto che gli altri vogliono la tua valuta” ovvero “fintanto che dimostri di avere un debito estero sostenibile e un’economia forte” è strettamente legato all’uso del tasso di cambio come strumento competitivo o anche difensivo (la famosa parte esterna della sovranità monetaria). Puro floating e “fintanto che gli altri vogliono la tua valuta” sono incompatibili per la maggior parte dei paesi. E l’Argentina è uno di questi. Senza soffermarsi poi sui problemi dati dall’asimmetria del sistema monetario internazionale (di cui una ricostruzione si trova in D’Arista – The Evolving International Moneyary System) ampiamente sottovalutati dai compagni MMT.

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  46. Detto questo, chi vuole approfondire lo farà leggendo le varie fonti citate, chi vorrà continuare a non capire nulla di quello che scrive (come tale Enrico) potrà continuare. I fatti sono questi e io mi rifiuto di piegarmi alla logica dello slogan e dell’imprecisione solo perché siamo nella merda. Siamo nella merda per ben altri motivi e non solo per le motivazioni esposte da Wray e compagni e da Barnard. In più, se gli slogan e l’imprecisione sono controproducenti, l’intera impostazione è controproducente. Teorica e d’azione. Prima che rispondiate “sì ma tu non parli coi vecchi”, sottolineo che ho scritto questa brevissima confutazione (di nuovo, chi vuol approfondire sa dove) non perché voglio andare contro la MMT come pensa il compassionevole Barnard, ma semplicemente perché è ora che i suoi seguaci si domandino se veramente è il caso di continuare con queste scemenze o è il caso veramente di capire cosa sta succedendo senza assumere atteggiamenti da setta. Ovviamente rimane il fatto che io non ho nessun interesse a confutare la MMT (se non lo stesso interesse che muove Cesaratto e Bagnai da una posizione di “collega che dissente”, ovviamente senza essere io un collega), quello che mi preme e dare il giusto peso alle cose e far capire che non importa quanto emotivamente i seguaci e il boss siano coinvolti, né quanto amore per gli altri abbiano, conta il fatto che se dici una stronzata in malafede o se sostieni politiche pericolose sei esattamente dalla stessa parte del negriero. Sostenere che la MMT ha salvato l’Argentina è puro marketing, e perciò, come ogni uomo di marketing, “kill yourself” diceva un bravo comico. Marco Palermo ha espresso in maniera superba quello che è il reale seguito di Barnard e la sua azione e soprattutto immagino che anche lui (come me e tanti altri) si metta a ridere ogni qualvolta legge di questo presunto anticapitalismo della MMT e di come la lotta in Italia abbia bisogno della teoria salvafamiglie, salvastati, salvavita.

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    1. Istwine: poco cuore, poca testa (ma tantissimo studio). Non hai capito l'abc della moneta moderna e non mi sogno neppure di spiegarti una virgola. Ci sono cose urgenti là fuori. Mi congedo, e buon biribì biribò biribà. PB

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    2. Istwine: ecco perchè sei stato contattato per dirigere la formazione dei gruppi MMT, perchè non hai capito l'abc della moneta moderna! Ci sono cose urgenti là fuori: certo capire qualcosa per cercare di fare e non subire delle scelte. Barnard, quando parli tu di economia non si capisce niente, quindi abbiamo dovuto rivolgerci ai fifoni,sai non per altro, per capirci qualcosa...
      Chi ti segue da tempo come me sicuramente è convinto della tua buona fede...

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    3. Mi dispiace Istwine che tu ti sia sbattuto a scrivere sti popò di post per nulla, perché dalla risposta di Barnard si capisce che non gliene fotte niente. Dopotutto era stato lui a chiedertelo, quindi come biasimarlo... Lasciamo perdere, sul serio. A questo punto io comincio ad avere pesanti dubbi anche sulla sbandierata buona fede, perché per me uno dei requisiti di quest'ultima è l'esser disposti a ragionare e mettersi in gioco da adulti. Quando questo manca, e ci si da al fancazzismo sbrigativo e arrogante, io il beneficio del dubbio me lo concedo e la buona fede va a farsi benedire. A questo punto dico meno male che Barnard con questo andazzo si sta suicidando mediaticamente e alla fine a seguirlo rimarranno soltanto gli ottusi, gli allocchi, i complottisti, i fascistoni e quelli su cui fanno presa le esplosioni gatriche e demagogiche alla Beppe Grillo (cazzo, se è triste arrivare a dirlo). La vera tragedia è che l'MMT avrebbe davvero potuto essere uno strumento utile, mentre in Italia grazie a lui probabilmente rimarrà relegata insieme ai vari complottismi, panzane e stronzate alla Voyager. Ma intanto lui sta riguadagnando il terreno perduto: il 20 luglio sarà di nuovo in tv per la terza volta in pochi mesi. Lui, l'uomo che il potere teme. Patetico.

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    4. P.S.: Ho apprezzato il riferimento a Bill Hicks.

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    5. Per me va bene Daniel, il mio scopo era che i lettori (seguaci e non) avessero dei punti di riferimento per approfondire e per farsi un'idea su ciò che realmente avvenne in Argentina. E soprattutto che capissero che con gli slogan non si va avanti da nessuna parte (soprattutto se utilizzati per fare proseliti e non per informare, sputando sentenze sugli altri).

      Dopo tutto cos'altro c'è da dire? Chi pensa che "dopo tutto non è niente di che" ha evidentemente un'altra idea di informazione e di coscienza. Va bene così, io ho altri punti di riferimento sinceramente, poi se uno, come il lettore qui sotto (Enrico) ritiene che non ci sia poi chissà quale differenza e che la polemica sia una completa perdita di tempo ok. A me lui sembra in contraddizione con se stesso, ma sembra dopo tutto pensarla come noi (e quindi non come la MMT) quindi ben venga (certo, è divertente che venga a scrivere a me che non esiste teoria salvifica quando è esattamente l'oggetto della mia polemica).

      Peraltro conosco tanta gente in buona fede che mi dice che il problema è il debito pubblico (molti sono addirittura miei parenti stretti), quindi se dovessi usare come discriminante la buona fede probabilmente non discuterei con nessuno.

      E ora vado a studiare l'abc della moneta moderna, sperando di poter poi ridialogare con gli hawanagazz ammeregani.

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  47. "Detto questo, chi vuole approfondire lo farà leggendo le varie fonti citate, chi vorrà continuare a non capire nulla di quello che scrive (come tale Enrico) potrà continuare."

    Beato te che credi di essere il tale che capisce tutto e può fare la predica, anche se da quello che scrivi in modo prolisso e ridondante si deriverebbe il contrario.
    La polemica con PB è una completa perdita di tempo e sembri prevalentemente attaccato a baloccarti con le etichette.
    Sulla questione Argentina (di cui non ho la pretesa di essere uno specialista come te) ho argomentato che i cambi flessibili
    sono una illusione, specie se si è costretti a accumulare riserve in dollari, perché il sistema mondiale è di fatto un dollar standard. Ma la fed non considera (ancora) gli altri stati come appartenenti alla confederazione. (Nonostante all'Europa e alle banche europee non abbia fatto mancare le linee di credito).
    Tutta la tua pappardella non contraddice di una virgola quanto da me scritto, che non hai capito.

    Per l'Europa gli esponenti MMT più autorevoli si auspicano una separazione dei vari paesi per ritornare a una propria moneta e cambi flessibili, dato che l'uso di una moneta non propria genera effetti critici e depressivi, che solo una effettiva unione sul modello USA potrebbe risolvere. Gli squilibri poi come fa astutamente osservare R.L. Wray potrebbero pure essere solo di natura di movimenti di capitali. La sostanza non cambia, senza moneta e cambi flessibili il percorso diventa tragico.

    Vi è poi un equivoco che alimenti anche con la sterile polemica con PB, l'economia è una scienza sociale e politica e le sue teorie rappresentano dei punti di vista, delle guide, e volendo una scelta di valori, non sono delle applicazioni meccaniche, fisiche o matematiche.
    Non esiste la teoria salvifica, ma esiste il punto di vista più adeguato e che contribuisce a creare ricchezza e benessere per tutti; e la MMT con tutti i limiti va nella direzione giusta. (Dopo decenni di lavaggio del cervello da parte delle idiozie al cubo neoclassiche, come potrebbe dire il grande N. Kaldor).
    Che poi il fregarsene del deficit estero e il fatto che la preoccupazione di sostenere il dollaro ricada sugli altri favoriscano gli usa e combinino meglio con la MMT è secondario.
    (Anche se per ragioni ideologiche e di potere l'establishment usa deve negarlo o non darlo a vedere).
    Cordialmente
    Enrico

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  48. “Caso vuole che non sia così. La MMT non la pensa come Cesaratto come espresso dallo stesso Wray in uno degli ultimi lavori, “Imbalances? What imbalances?””

    Sono il primo a riconoscere che non ho problemi a condividere integralmente tutte le tue appassionate declamazioni, per le ragioni emotive e morali che manifesti.
    Ma forse sei uno studente e quindi devi ancora prenderti diversi anni di letture e riflessioni e confronti prima di assumere un atteggiamento eccessivamente fiducioso da maestro.

    Mi spiace però che tu vada dietro allo straw man argument del Cesaratto che sulla base della sua prolifica fantasia insegue una invenzione di MMT, che deve essere diventata per lui un incubo, per distorcere i fatti.

    Siccome citi R.L.Wray e un suo scritto, queste sono le cose che effettivamente dice e che condensano la logica del suo ragionamento (assai originale e interessante) (e che possono essere utili a tutti):

    “The problem is not one of financial imbalance, but
    rather one of an imbalance of power. There is too much power in the hands of the financial
    sector, money managers, the predator state, and Europe’s center”


    “ Adopting a gold
    standard, or a foreign currency standard (“dollarization” or “euroization”), or for that matter a
    Friedmanian money growth rule, or an inflation target is a political act that serves the interests
    of some privileged group.”

    “What’s the problem in Euroland? Power. Private creditors in central Europe have too
    much of it; sovereigns on the periphery have too little. The creditors are starving the member
    states, aided and abetted by the euro, which usurped sovereign power and handed it over to the
    banking elite.”


    “Admonish the Mediterraneans all you like for their
    budget deficits, but they still will have them compounded by the German export surpluses.
    Germany has specialized in modern Mercantilistic dynamics that are well-suited to the
    way the European Monetary Union was set up. It has held the line on nominal wages while
    greatly increasing productivity. As a result, in spite of reasonably high living standards it has
    become a low-cost producer in Europe”

    “If each had
    separate currencies, a partial solution would be to adjust exchange rates so that our debtors
    would have depreciation and Germany would have an appreciating currency. Since within the
    euro this is not possible, the only price adjustment that can work would be either rising wages
    and prices in Germany, or falling wages and prices on the periphery. But European Central
    Bank, Bundesbank and EU policy more generally will not allow significant wage and price
    inflation in the center. Hence, the only solution is persistent deflationary pressures on the
    periphery”

    “The imbalance is one of power

    Creditors must be
    downsized, bankrupted, wiped out. Fraudsters should be prosecuted and punished. The share of
    real income and wealth of the bottom 99 percent must be increased. The power of the European
    neoliberals must be vanquished, with the EMU either dissolved or reconstituted. The predator
    state has to be replaced with a government of the people operating for the public purpose.”

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  49. R. L. Wray pone al centro il concetto di potere e squilibrio di potere e lo utilizza come convincente chiave di lettura.
    Se un paese adotta un cambio fisso lo fa a suo rischio e pericolo, a fronte dei possibili benefici che ne trae possono sorgere gravi rischi se i rapporti di forza sono squilibrati.
    Come sostenne Domingo Cavallo l’Argentina poteva essere facilmente “salvata” se il flusso di capitali fosse continuato e se i delinquenti del FMI fossero intervenuti, con cifre neanche grandi. Ma i poteri forti avevano già deciso il cambio di danza.
    La crisi in Argentina si manifesta tipicamente come rallentamento e successiva fuga di capitali speculativi e perciò il cambio fisso dovette essere abbandonato. L’Argentina era priva di forza per esigere una qualche assistenza. Stessa sorte toccherà poi al Brasile, che abbandonò il cambio. Ai deboli è lasciato il costo dell’aggiustamento contrariamente all’auspicio di Keynes.

    Ora se un paese si mette sulla difensiva conscio che certi rapporti di forza sono a suo sfavore allora necessariamente evita di importare molto più di quello che importa, evita un cambio fisso, evita di perseguire in forma troppo accelerata redditi che non sono compatibili con le risorse interne, in mancanza di significativi cambiamenti tecnologici.
    Ma come osserva R.L.Wray il cambio fisso in Argentina andava benissimo per qualcuno, la tradizionale arretrata elite abituata a esportare il surplus in dollari, (per il popolino vi era il risvolto del populismo cambiario). Quella era la struttura del potere interna e internazionale.

    Forse R.L.Wray è un visionario quando scrive “Creditors must be
    downsized, bankrupted, wiped out. Fraudsters should be prosecuted and punished. The share of
    real income and wealth of the bottom 99 percent must be increased. The power of the European
    neoliberals must be vanquished, with the EMU either dissolved or reconstituted. The predator
    state has to be replaced with a government of the people operating for the public purpose.”

    Ma vola alto come volava Keynes e altri grandi, sulle cui spalle ha cercato di salire, con successo.
    Il suo arco lo punta in alto, mentre il Cesaratto no, si rivela um poco meschino, soddisfatto di scoprire l’acqua calda..

    “Other critics say that MMT was not the ONLY approach that got the prediction(s) right. OK that is fine—welcome aboard to join a small club. Those who got it right deserve to play on the main stage right now. Let us then see the analyses that led to the predictions. Perhaps there are several that appear to describe the processes that led to crisis, including non-MMT approaches. So much the better! Global economic processes are extremely complex and I would not be surprised to find other plausible stories.
    It might not be possible to distinguish between rival stories based on our current understanding. But at least we can eliminate some failures: Efficient markets hypothesis, Rational expectations, Real business cycle, and all versions of Monetarism can be thrown out. The scope for approaches to economic analysis has been narrowed but not necessarily to a universe of one.”

    Enrico
    (Chiedo scusa per l'abuso di ospitalità e lunghezza di questo ultimo post, ultimo in ogni senso).

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    1. Enrico, questa retorica del "non fare il maestro" "visto che pretendi di essere esperto" e altri esercizi sterili non sono utili ai fini del discorso. è la terza volta che dimostri di non conoscere l'oggetto della polemica, che io sia uno studente poco importa.

      tutte quelle cose sul potere sono condivisibili, ma cercati un po' le volte che Wray ha sottolineato che lui non la pensa come Godley sui problemi dovuti alla bilancia dei pagamenti. cercati cosa pensa di Kaldor o Thirlwall (li chiama "teorici da gold standard"). Se per te non c'è differenza, bene, il problema è tuo.

      Fallo puntare in alto, io preferisco avere altri punti di riferimento.

      Elimina
  50. Istwine, ho particolarmente apprezzato i tuoi interventi, da te c'è sempre qualcosa di buono da imparare.
    Le critiche di Cesaratto mi erano sembrate da subito pertinenti, e la risposta di Wray poco convincente.
    Per fortuna Barnard non è un buon difensore della MMT.
    Se ce la faccio cercherò di leggere qualcosa delle letture che hai consigliato.

    Iacopo67

    RispondiElimina
  51. Istwine..che ne pensi di questo di seguito?quale e'la tua impressione riguardo al mondo universitario? (dovrebbe essere di zibordi,posto un estratto)

    Perchè vengono applicate politiche economiche, fiscali e monetarie distruttive in Europa e America, come ad esempio questa austerità con stangate fiscali di Monti che strangolano l'economia, mentre vengono iniettati miliardi alle banche, si spostano le industrie in Cina, si importa in modo indiscriminato beni a basso costo che eliminano le proprie aziende nazionali... ?

    La risposta ovviamente è che sono distruttive ma solo per la maggioranza, mentre fanno gli interessi di una minoranza (la rendita finanziaria, il capitale finanziario globalizzato e i suoi clienti in politica). Ma ugualmente questo non sarebbe possibile se nelle università e nei libri ora non si insegnasse una teoria economica che giustifica intellettualmente questo strangolamento dell'economia produttiva a favore della finanza. Il motivo per cui la politica di Monti passa con il consenso di quasi tutti gli esperti è che questi hanno imparato una teoria economica totalmente falsa

    Da due generazioni, in tutti i libri di testo di economia, leggi una teoria basata su presupposti totalmente falsi, che poi viene però applicata dalla BCE, dalla FED, Banca di Inghilterra e filtrata sui i giornali viene alle fine ripetuta dai politici e che giustifica le politiche di strangolamento dell'economia attuali. Questa teoria appare complicata quando fai gli esami all'università, perchè ci mettono dentro della matematica, ma è basata su presupposti iniziali assurdi. Ha come nome in gergo "marginalista" o "neoclassica" o "DGSE" ultimamente. Se guardi i paper che scrivono alla BCE nominano sempre la "DSGE" o Dynamic Stocastic General Equilibrium ("Modello di Equilibrio Generale Dinamico"). Se oggi vuoi diventare professore o fare carriera all'università in un dipartimento di economia devi professare questa teoria oppure sei tagliato fuori. Le tre riviste americane di economia su cui devi pubblicare per fare i concorsi accettano solo papers che seguono questa teoria. Krugman al NY Times, Bernanke a Yale e poi alla FED, il viceministro dell'economia, l'economista Grilli che è il "cervello" economico del governo Monti... tutti in pratica usando tutti questa teoria

    Questa teoria economica, che insegnano in tutti i libri di testo oggi, assume che :
    i) esistano solo individui tutti uguali, tanti "atomi", ognuno dei quali agisce razionalmente per massimizzare il proprio interesse, alcuni imprenditori, altri dipendenti, ma tutti con le stesse "aspettative razionali" sul futuro che prevedono razionalmente, le stesse preferenze e le stesse logiche di profitto e utilità
    ii) che tutto il commercio, la produzione, il credito e l'allocazione di reddito avvengono simultaneamente, tutti lavorano, commerciano, spendono si indebitano simultaneamente (!)
    iii) che la moneta sia solo un mezzo di scambio neutrale
    iv) che le banche prendano i risparmi in deposito da qualcuno e li eroghino come prestito a qualcun altro, facendo solo da tramite, in modo neutro per cui sono solo un intermediario tra chi vuole risparmiare e chi vuole indebitarsi
    v) sulla base dei presupposti di cui sopra che l'economia tenda sempre all'equilibrio

    Anche senza essere studiosi, intuitivamente capisci che se il mondo funzionasse così, cioè ci sono soli individui, tutti uguali, come preferenze e comportamento, tutti gli scambi, la produzione, credito o spesa avvengono simultaneamente, la moneta e le banche non hanno nessun influenza perchè intermediano solo, alla fine dovresti avere sempre un equilibrio. Questo a Disneyland, a Hollywood e nei dipartimenti di Economia.

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  52. continua...... La realtà ovviamente è totalmente diversa: esistono imprenditori, lavoratori e stato che sono soggetti molto diversi come logiche di comportamento, pochi attori economici godono della capacità di avere "aspettative razionali" e massimizzare in modo logico il proprio utile, esiste un "circuito" a diverse fasi in cui si devono prima ottenere crediti, poi investire da parte delle imprese, poi assumere gente..., la moneta che circola è in buona parte DEBITO e le banche creano di fatto debito molto in eccesso dei depositi e indipendentemente dai depositi e in un economia monetaria sono i prestiti bancari a creare i depositi. Di conseguenza quindi le banche creano un "ciclo del credito" che genera oscillazioni, disequilibri, recessioni, Boom e poi Crac.

    Dato che tutte le premesse della DSGE ( Dynamic Stocastic General Equilibrium) non hanno attinenza alla realtà, poi tutto quello che viene elaborato come teoria, anche se in forma matematica, non ha nessun senso. Cioè è inutile ricostruire ora bene tutta la teoria economica ufficiale, (dell'Equilibrio Generale Dinamico) che insegnano all'università e che alla BCE professano, perchè è basata su premesse iniziali inventate. Basta cioè che uno rifletta sulle premesse da cui parte per capire che poi qualunque conclusione ne venga non avrà senso

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    1. Dire che nel mondo accademico, quindi scientifico, si insegnino tutte balle, fa semplicemente tornare la storia in un balzo almeno ai secoli precedenti a Galileo. Detto brutalmente: è una panzanata colossale, dai connotati anche qui, fascisti.

      È un periodo d'oro insomma per i propagandisti delle verità uniche e assolute....

      Elimina
    2. Ció che viene applicato, in particolare riferimento all'economia, ha una ragione molto più semplice, e vecchia quanto il mondo: distribuzione delle risorse. Chiaramente la natura di questa distribuzione è ed è sempre stata conflittuale. Oggi non a caso ci troviamo in mezzo ad una delle più grandi battaglie di questo perenne conflitto.

      Tutto qui, secondo me.

      Purtroppo c'è sempre voluto molto tempo perchè ognuno prenda coscienza fino a capire da quale parte schierarsi.

      Elimina
  53. Chi ha detto che nel mondo accademico si dicano tutte balle?L'articolo parla semplicemente del cambio di paradigma della contro rivoluzione monetarista...fatto di dominio pubblico e facilmente riscontrabile.Che poi per l'autore le premesse iniziali siano false be e' un suo punto di vista.Ora..non si può sospettare di una grande orchestrazione di tanti attori economici a pensiero unico per la paura DELL'ETICHETTA COMPLOTTISTA?Non dirlo a me,che non mi conosci,per cortesia.Se mai entra nel merito dell'argomento,se sei esperto,che magari impariamo anche noi.Dire:"Ció che viene applicato, in particolare riferimento all'economia, ha una ragione molto più semplice, e vecchia quanto il mondo: distribuzione delle risorse" non e' che si enunci chissa quale novità

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    Risposte
    1. Ciao George, scusa il ritardo. Bè l'articolo di Zibordi è sicuramente condivisibile, ma io di mondo universitario non so granché. quelli che ci lavorano sanno sicuramente molto di più di me, non mi sopravvalutate!

      che poi i libri di testo più diffusi siano quelli descritti da Zibordi è vero, ma questo lo dicono tutti, poi ci son sicuramente le eccezioni. Ma il perché vengano adottati quei libri va decisamente oltre la mia comprensione, dovresti chiedere anche lì ai diretti interessati, cioè i professori!

      leggi questo se ti va:

      http://blogs.ft.com/maverecon/2009/03/the-unfortunate-uselessness-of-most-state-of-the-art-academic-monetary-economics/#axzz2170LZQRZ

      Willem Buiter, non sicuramente un eterodosso, dice più o meno la stessa cosa. scrive infatti:

      "Indeed, the typical graduate macroeconomics and monetary economics training received at Anglo-American universities during the past 30 years or so, may have set back by decades serious investigations of aggregate economic behaviour and economic policy-relevant understanding. It was a privately and socially costly waste of time and other resources."

      Cioè, gli ultimi trent'anni sono stati un arretramento in termini di comprensione delle dinamiche macroeconomiche. ma anche qui, non sono il più adatto a dirlo, vi ricordo che io sono un semplice studente, niente più.

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  54. La lotta di classe al contrario

    di Stefano Feltri

    Per uscire dalla crisi sappiamo cosa fare: ridurre il debito, tagliare la spesa pubblica, rendere più competitivi i lavoratori, aumentare il ruolo dei privati nell’economia. Sappiamo tutte queste cose, ma non ci è chiarissimo perché le sappiamo. Anche gli economisti più assertivi, tipo Francesco Giavazzi e Alberto Alesina sul Corriere della Sera, faticano a dimostrare che queste sono le ricette migliori. Bisogna fare così e basta, perché lo dicono gli economisti più autorevoli, quelli ascoltati dai mercati. Cioè loro.

    Luciano Gallino sostiene una spiegazione sorprendente nella sua semplicità: questo genere di misure non sono neutre e indiscutibilmente giuste, ma la traduzione in politica economica della “Lotta di classe dopo la lotta di classe”, come si intitola il nuovo libro del sociologo torinese pubblicato da Laterza (un’intervista a cura di un’altra sociologa, Paola Borgna). L’analisi di Gallino corrisponde al passo indietro che, in un museo, permette di vedere un quadro come un insieme invece che come somma di dettagli. La tesi è questa: nei primi 70 anni del Novecento la lotta di classe ha portato a una ridistribuzione verso il basso delle risorse: la costruzione dei sistemi di welfare ha protetto milioni di persone dalla povertà e dalle incertezze, la pressione dei sindacati ha ridotto la quantità di lavoro e ne ha migliorato la qualità, l’istruzione di massa ha permesso mobilità sociale.

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  55. La classe dei lavoratori ha vinto la battaglia. Ma la guerra è continuata, è iniziato un “contromovimento” come lo chiamava Karl Polanyi. I numeri di Gallino sono difficili da confutare: tra il 1976 e il 2006 crolla la percentuale dei redditi da lavoro sul Pil, misura di quanta parte della ricchezza nazionale finisce nelle tasche dei lavoratori. Tra il 1976 e il 2006, nei 15 Paesi più ricchi dell’area Ocse, si passa dal 68 al 58 per cento. In Italia i redditi da lavoro scendono addirittura al 53 per cento. Questo significa, ricorda Gallino, che i lavoratori dipendenti hanno perso 240 miliardi di euro all’anno. Ma pagano comunque moltissime tasse e tuttora in Italia l’aliquota più bassa dell’Irpef (23 per cento) è maggiore di quella sui proventi finanziari, passata nel 2012 dal 12, 5 al 20 per cento. Non è colpa della globalizzazione, sostiene Gallino. È la lotta di classe. Perché mentre i lavoratori dipendenti diventavano più poveri, altri si arricchivano. Una superclass globale, ma fortemente radicata anche all’interno delle singole nazioni, si appropriava di quella ricchezza sottratta ai lavoratori.

    La teoria (neo) liberista, che secondo Gallino è una delle espressioni più compiute della lotta di classe, sostiene che se il Pil cresce tutti ci guadagnano, che rimuovere gli ostacoli alla crescita, rendere il lavoro più flessibile e i salari più competitivi, alla fine è nell’interesse di tutti. Il filosofo John Rawls affermava nei suoi principi di giustizia che una disuguaglianza è accettabile soltanto se migliora la condizione anche di chi ha meno. E Gallino dimostra che all’arricchimento di pochi, soprattutto nella finanza, ha corrisposto un impoverimento della base della piramide sociale, con la perdita della capacità di essere una classe “per se” (soggetto attivo, consapevole di avere interesse comuni).

    Il libro di Gallino costringe a una perenne ginnastica mentale, perché a ognuno delle dimostrazioni della violenza della nuova lotta di classe al lettore scatta subito la risposta mainstream. I nostri lavori sono poco produttivi? Dobbiamo accettare meno diritti e più flessibilità, o la disoccupazione. Sbagliato, risponde Gallino: con un minimo di coscienza dell’essere classe anche i sindacati dovrebbero porsi il problema di far aumentare i salari dei lavoratori cinesi e indiani, denunciando le condizioni di sfruttamento, invece che rassegnarsi a veder scendere quelli italiani o americani.

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  56. C’è un punto di fragilità nel libro di Gallino: l’ascesa della finanza, il trionfo del capitalismo a debito e la conseguente crisi di finanza pubblica non è soltanto un prodotto di questa lotta di classe. Ma anche, per dirla sempre con termini marxisti, l’epilogo di una crisi di sovrapproduzione: i poveracci americani ricorrevano a carte di credito e mutui subprime per avere uno stile di vita che non potevano permettersi e mantenere artificiosamente alto il livello dei consumi. In Europa le finanze allegre della Grecia hanno permesso ai greci di continuare a comprare prodotti tedeschi, e così via. La bolla della finanza, insomma, non ha contagiato l’economia reale, come sostiene Gallino, ma si fonda sulle sue debolezze. Dopo aver letto il libro di Gallino, quando si vedono Mario Monti ed Elsa Fornero accampare spiegazioni scivolose sulla necessità di ridurre le tutele al lavoro, viene da parafrasare Bill Clinton: “É la lotta di classe, stupido”.

    http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/04/22/la-lotta-di-classe-al-contrario/206309/

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  57. Grazie istwine,sempre pacato e ragionevole.Non volevo fare il complottista della domenica.E'un fatto che le idee(fondamentalmente anarco capitaliste) alla friedman/chicago boys si siano diffuse capillarmente in tanti ambiti accademici grazie ai tanti think tank creati ad hoc,lobby/gruppi di pressione,cercando di stravolgere gli effetti della rivoluzione keynesiana avvenuta.Certo che il dire "tutti gli ambiti accademici son venduti al capitale"e'una stronzata,uno slogan.Fatto sta comunque che il ritorno alle idee vecchie di stampo ottocentesco (come quella che e'il risparmio a creare la spesa e non il contrario)ha riportato in auge anche il vecchio schema ideologico delle aspettative razionali(dove invece keynes poneva l'accento sull'incertezza generale) dove abbassando i salari si sarebbero liberate risorse per assumere nuovi lavoratori.In realta,quel risparmio creato e'andato a gonfiare i proventi dei manager e dirigenti.Leggevo che fino agli anni 70,il rapporto tra i guadagni degli operai e dirigenti era piu o meno 1/40..ora siamo a livelli 1/500...1/1000...Concludo segnalando l'audio di un minuto dell'annuncio di prodi dell'euro,con le sue ASPETTATIVE RAZIONALI!!Cosi,per farci una risata

    Prodi annuncia l'euro.Prosperita per tutti.L'Audio


    http://www.youtube.com/watch?v=5t9SEVUfAtw&feature=youtu.be

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  58. PAOLO BARNARD FA I FATTI,VOI SOLO CHIACCHERE.

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  59. PAOLO BARNARD FA I FATTI,VOI SOLO CHIACCHERE.

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  60. Buongiorno a tutti, riapro la discussione. A me sembra che la teoria MMT non faccia una piega. In sintesi sostiene, e può ottenere, la piena occupazione che è una ricchezza per una popolazione perché mantiene in efficienza e in salute mentale le persone. Si lavora tutti un pò meno. Se ci pensiamo, come ha detto benissimo ieri Warren Mosler "ci sono più lavori da fare di quante siano le persone da occupare". Questo è vero, è un fatto. Uno stato a moneta sovrana può occupare, senza difficoltà, tutta la popolazione, ovviamente in modo ordinato e mirato, non stampando moneta a pioggia. A quel punto le banche e la finanza a che cosa servono? Non sono più fondamentali. Mi rendo conto che chi, per lavoro, ha studiato e si è specializzato per anni sul funzionamento del sistema attuale, si sente un pò smarrito al pensiero della possibilità che venga smantellato e sostituito con un sistema MMT o simile. Ma, se mettiamo da parte i meriti, il voler essere l'autore di nuove idee, possiamo condividere tutti i fatti, vedere che cosa indubbiamente funziona e che cosa indubbiamente non funziona. Per fare questo bisogna essere seri ed avere a cuore la verità delle cose e non le idee su di esse. Sulla verità non ci può essere divisione, ma solo condivisione. Buon dialogo a tutti.

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  61. Buongiorno a tutti, riapro la discussione. A me sembra che la teoria MMT non faccia una piega. In sintesi sostiene, e può ottenere, la piena occupazione che è una ricchezza per una popolazione perché mantiene in efficienza e in salute mentale le persone. Si lavora tutti un pò meno. Se ci pensiamo, come ha detto benissimo ieri Warren Mosler "ci sono più lavori da fare di quante siano le persone da occupare". Questo è vero, è un fatto. Uno stato a moneta sovrana può occupare, senza difficoltà, tutta la popolazione, ovviamente in modo ordinato e mirato, non stampando moneta a pioggia. A quel punto le banche e la finanza a che cosa servono? Non sono più fondamentali. Mi rendo conto che chi, per lavoro, ha studiato e si è specializzato per anni sul funzionamento del sistema attuale, si sente un pò smarrito al pensiero della possibilità che venga smantellato e sostituito con un sistema MMT o simile. Ma, se mettiamo da parte i meriti, il voler essere l'autore di nuove idee, possiamo condividere tutti i fatti, vedere che cosa indubbiamente funziona e che cosa indubbiamente non funziona. Per fare questo bisogna essere seri ed avere a cuore la verità delle cose e non le idee su di esse. Sulla verità non ci può essere divisione, ma solo condivisione. Buon dialogo a tutti.

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