16/07/12

Non Capiamo Nemmeno di Essere Dalla Stessa Parte: Un sunto sul Dibattito Eterodossi/MMT



L'articolo di Cesaratto sulle critiche alla MMT ha suscitato un gran numero di commenti. All'inizio temevo che si riducesse solo a una rissa con offese reciproche, ma poi ho potuto notare con un certo sollievo e soddisfazione che, aldilà dei toni anche forti,  il confronto si stava facendo utile, e  interessante. Così, cerco di riassumere, dal mio punto di vista ovviamente, i contenuti più importanti di questo dibattito/scontro che qualcuno in rete ha definito "il dramma MMT/Eterodossi". Perché comunque qualche tono drammatico c'è, nel momento in cui, come dice Mario nei commenti:

già la missione è impossibile, ma se non capiamo neanche di essere dalla stessa parte.....


 
Ma siamo dalla stessa parte? Sì e No. 
Per riassumere, a mio avviso ci sono almeno tre ordini di divergenze:


La prima è sul merito della MMT, e su questo punto ringrazio in particolare il lungo commento di Mario, che è entrato nei temi con profondità, modestia e apertura mentale. 

In sostanza condivido con Mario l'idea che più che di divergenze vere e proprie, forse si tratta di integrare l'analisi fatta dagli MMTers con altre considerazioni, che da loro non sono state sviluppate o sono state tralasciate, ma che non sono incompatibili con le soluzioni di politica economica raccomandate dalla MMT, e quindi non la sconfessano, ma semplicemente la correggono, integrandola. 

Si tratta di integrare la MMT soprattutto dal lato "estero". 

Dal lato "interno", e cioè sul fatto che mantenendo la sovranità monetaria (e quindi il matrimonio tra tesoro e banca centrale) il governo possa spendere a deficit per la piena occupazione, credo che siamo tutti d'accordo. Lo raccomandava Keynes, come lo raccomandano i postkeynesiani. La MMT ha evidenziato in particolare il fatto che la politica di bilancio espansiva si può fare senza limiti oggettivi di finanziamento, data la moneta contemporanea a corso forzoso (o fiat, se vi piace), ma avendo solo l'attenzione a non superare il potenziale produttivo per non creare inflazione da domanda. (Sicuramente dal lato interno bisognerà tenere conto anche delle tensioni redistributive che in una situazione di piena occupazione si mettono in moto, e anche questa mi pare sarebbe una questione da affrontare). 

Questa affermazione MMT però sembra presentare dei risvolti più problematici se si considera un'economia aperta ai rapporti col resto del mondo. Dal lato "estero", possono sorgere dei problemi di accettazione della valuta del paese. "La flessibilità del cambio, a questo scopo, è uno strumento importante che può rendere compatibile la politica di piena occupazione all'interno con l'equilibrio dei conti con l'estero". Questa affermazione di Cesaratto è condivisa anche dai MMTers, che pongono tra i punti fondamentali della loro ricetta la flessibilità del cambio. 
Ma questo può non essere sufficiente, si sostiene. Può essere necessario, per mantenere l'equilibrio dei conti, anche una politica attiva del tasso di cambio (non basta la semplice flessibilità), mettere dei limiti alla circolazione dei capitali (non solo al deflusso, ma anche all'afflusso, soprattutto dei capitali a breve termine) e dei controlli sul livello di indebitamento privato (per non parlare di eventuali limiti alle importazioni?). 

Su questo, per capire l'importanza di riconoscere e ammtettere queste "lacune" della MMT, raccomando di leggere i commenti di Istwine a partire dalle 12:08, veramente illuminanti - altrimenti andiamo come di notte con tutte le vacche che sembrano nere.  

Allora, veniamo al secondo ordine di problemi. Cè una divergenza molto grossa che non riguarda la MMT in sè, ma il modo in cui è divulgata credo soprattutto in Italia. Nei commenti alcuni dicono: perché non guardate la sostanza, e vi fermate alla forma? Purtroppo non si tratta dei modi poco eleganti di Barnard, ma di una cosa più importante, che è l'atteggiamento da pensiero unico. L'atteggiamento di Barnard mi pare come quello di una persona assolutamente convinta di avere scoperto, laggiù negli USA, una teoria profondamente innovativa e capace sia di spiegare la natura dei problemi economici e sociali in cui ci dibattiamo, sia, se applicata, di risolvere alla radice questi problemi. Contemporaneamente, vedendo la sofferenza e la mancanza di prospettive in cui oggi la maggior parte della popolazione sprofonda, sente che bisogna assolutamente difendere questa teoria, mantenerla integra, denunciare i colpevoli, e diffonderla tra la gente. E tutti quelli che si discostano dal modello sono infami traditori o per lo meno spregevoli codardi.
Siccome nella storia ne abbiamo visto altre di teorie assolute che dovevano salvare il mondo e che sono finite allo sfacelo, bisognerebbe ricordare che questo atteggiamento è profondamente sbagliato, e che la tolleranza nel confronto delle idee è un bene irrinunciabile, sempre nell'ambito di valori fondamentali comuni. Quindi diventa difficile condividere una teoria, anche se per molti aspetti appare corretta, che venga portata avanti in questa maniera. 


L'ultimo ordine di problemi sta nel fatto che questo atteggiamento ha creato un rifiuto, un disprezzo, e dunque ha innalzato un muro nei confronti di quegli economisti Italiani che pure stanno portando avanti delle analisi critiche sul grande dramma che ci troviamo noi oggi qua, ossia l'euro. Ci sono economisti eterodossi Italiani che da tempo stanno facendo un lavoro di ricerca e di studio molto importante per sfatare i falsi luoghi comuni dietro cui si giustificano le politiche di austerità, i finti salvataggi, le storielle sui paesi spendaccioni e sui paesi virtuosi. Il loro studio, come abbiamo visto sopra, non sembra essere incompatibile con la MMT, ed in più essendo direttamente rivolto all'analisi della nostra situazione Europea ed Italiana, è più ricco di analisi specifiche sui fattori che hanno influito sul nostro drastico impoverimento, e che la MMT non ha approfondito, perché è teoria costruita soprattutto sull'America e sul problema del tetto del debito che loro hanno vissuto.

In questa situazione, come dice Pippo74 nei commenti:

L’unica priorità seria dovrebbe essere quella di far nascere un movimento credibile e autorevole che si ponga innanzi tutto l'obiettivo di aprire un dibattito sulla dannosità dell'EuroEuroEuroEuro Euro cazzo, ok? E lasciare stare argomenti fuorvianti e facilmente attaccabili dal pensiero unico liberista dominante, quali il mantra delle tasse che non servono a finanziare la spesa pubblica o la BCE che attraverso la monetizzazione del debito pubblico risolve tutti i nostri guai. Non funziona così, non esistono pallottole d'argento che riescano per magia a risolvere i guai in cui ci siamo cacciati agganciandoci alla moneta unica.

Questo atteggiamento di chiusura verso l'area critica eterodossa Italiana sembra talmente strano che oramai molti ritengono (riporto un commento) che Barnard:

"stia lavorando a scavare un solco di non dialogo e diffidenza tra accademici il cui confronto è vitale, confronto in cui interviene a gamba tesa, usando categorie morali per creare una distanza artificiosa agli occhi del suo "pubblico", mentre l'impegno degli economisti MMT in niente si discosta da quello degli economisti Italiani che lui accusa di pavidità, per i suoi fini che ormai appaiono sempre più chiari".


Io non credo che sia così. In ogni caso, anche se c'è la buona fede, temo che a questo punto un cambio di atteggiamento sia molto difficile, data l'intransigenza mostrata finora da Barnard in tutti i suoi interventi. (Difficile ma non impossibile, perché comunque l'uomo è intelligente e puro abbastanza da smentire se stesso se si accorge dell'errore, e lo dico piano perché mi son beccata da lui tante di quelle offese che mi sento un po'  a disagio anche solo a parlarne figuriamoci a dirne  bene, ma  in realtà mi importa solo che si sani la situazione).


E allora, è per questo che ho detto: elaboriamo il lutto. Se riusciamo ad elaborare il lutto dalla teoria unica salvifica contro tutto e contro tutti, possiamo intanto costruire un fronte comune contro l'europower che ci sta distruggendo il paese e le speranze, e poi vedremo quali politiche anticicliche keynesiane postkeynesiane o MMTer o tutte e tre, sino a che punto monetizzare, ecc ecc. Ma almeno dobbiamo capire di essere dalla stessa parte e puntare contro il primo obiettivo... o no?



19 commenti:

  1. stupendo esercizio di diplomazia e di umiltà, che dimostra la sincerità verso la missione per il bene comune, grazie.

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    1. Grazie a te, ho cercato di sintetizzare tutto ciò che è venuto fuori dai commenti, ma la parte più propriamente economica è da approfondire molto meglio, per evitare che le critiche degli eterodossi possano sembrare capziose. Appunto ho appena inserito il link agli ultimi commenti di Istwine, e ai suggerimenti di lettura per chi voglia approfondire.

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  2. Io da questa vicenda ho tratto le mie conclusioni: il ritorno della lira e il matrimonio tra tesoro e banca d'Italia servono soprattutto per riequilibrare le partite correnti in defict e per raffreddare i rendimenti sui titoli di stato. Stop. Poi c'è chi come Barnard crede che la crisi sia stata determinata da una carenza di offerta monetaria, per cui propone un ritorno a mammastampantecentrale come una soluzione messianica per tutti i problemi. Questa interpretazione, oltre ad essere errata ( basta ricordarsi della politica espansiva della FED o del decennio perduto giapponese o, ancora, della profonda recessione che vive l'UK, esempi che paradossalmente smentiscono anche chi agita lo spauracchio dell'iperinflazione alla Weimar), fa ricadere l'attenzione sul debito pubblico e ha lo strano effetto di mascherare le responsabilità del settore privato, della deregolamentazione dei movimenti di capitali e delle contro-riforme attuate nell'economia reale negli ultimi 30-35 anni. Non è meglio affrontare i problemi tenendo conto della complessità della situazione piuttosto che affidarsi ad ambigue teorie messianiche?
    Alex

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    1. Esatto, è questo il rischio, che passi l'idea che basta stampare e finanziare in deficit positivo(?) la spesa pubblica, e stop. Naturalmente, la spesa in deficit può andar bene, non sto mica dicendo che no, ma è una politica da mettere in atto con l'attenzione a tanti altri aspetti.

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  3. Mi associo a Leonardo. Io ho solo bisogno di "capire" cosa sta succedendo e cosa potrà succedere, e posso farlo meglio se "tutti" invece di "scontrarsi" si "uniscono" non in un'idea comune ma in una "battaglia" comune.
    .....""e che la tolleranza nel confronto delle idee è un bene irrinunciabile"".....
    Grazie anche da me Carmen.
    (Anna)

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    1. Purtroppo propagandare in buona fede un pensiero unico che, preso in sè, si rivela parziale e sbagliato, produce gli stessi effetti di chi lo fa in malafede, ossia ai fini dei risultati, poco conta se ci avevamo davvero creduto...

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  4. Grazie Carmen per l'ottimo lavoro che fai.

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  5. Io sono stato a Rimini, seguo Barnard da tempo, seguo vari blog come quello di Bagnai ecc ecc. Come tutti mi sono fatto la mia idea. La MMT è una sorta di idea grezza piena zeppa di prinicipi, questi vanno assolutamente adattati ad ogni realtà economica soprattutto in funzione di un rinnovamento culturale e politico (cosa forse più importante) che al momento attuale è tremendamente difficile. Non si deve scartare nulla si deve solo studiare studiare e studiare per giungere al modello più condiviso possibile che possa funzionare per noi. Sostanzialmente mi pare come se la MMT fosse propagandata oltre il necessario; è un innesto e come tale ha bisogno di tempo lavoro e protezione. Paolo ha scritto centinaia di articoli (e gliene sono grato davvero)su come il vero potere si è appiccicato a tutti bocchettoni d'aria in entrata e uscita del nostro esistere grazie a mezzo secolo di studio e lavoro e non se ne può venire, contraddicendosi, che ora si deve fare presto e non si spiega come le persone "scoperto cosa ci stanno facendo" (o meglio venuti a sapere che forse qualcuno non precisamente individuato ci stia facendo qualcosa)se ne stanno a dormire. La gente non sta tutta sui blog ed è ingabbiata dai propri drammi quotidiani e totalmente dipendente da quello che gli viene detto a ripetizione in tv, ecco perchè di tempo e dialogo ce ne vuole tantissimo altro che "perditempo". Una teoria deve lavorare per perfezionarsi confrontandosi S E M P R E con le critiche che gli vengono mosse, altrimenti diventa una parrocchia identica alle altre. Per esempio non si può banalizzare la questione "estero" come qualcosa di cui non puoi fidarti e allora puoi escluderla affidantoti solo a mamma stato che stampa moneta a ritmo minimale... Non siamo tutti gli U.S.A come dice Cesaratto. E poi la questione si aggrava se pensiamo che la MMT viene propagandata come salva stati, si ma quali? Voglio dire, io non ho alcun dubbio che l'Italia sganciata da questi vincoli ri-diventerà una potenza internazionale perchè il marchio "Italia" è un qualcosa che si vende da solo! Quindi io in linea di massima non avrei dubbi sul funzionamento da noi, però come la mettiamo con chi quel marchio non ce l'ha? Prendi lo Zimbabwe, il suo essere diventato caso di scuola richiama sempre l'attenzione infatti è l'esempio di chi è totalmente squilibrato con l'estero e il mercato, c'è poco da fare... come dice Bagnai "è interessante notare come una discesa da sotto sembra una salita", o meglio c'è sempre disequilibrio... allora che facciamo? lo risolviamo? si può? e come? Io non credo s'inquini una teoria stuzzicandola a fin di bene. E poi sono assolutamente in disaccordo su come ha esordito Paolo sugli accademici Italiani, perchè è da li che tutto questo è iniziato, dimenticando che gli economisti studiano e dimostrano le loro convinzioni e offrono soluzioni ma non fanno politica sennò non sarebbero quello che sono, per cui che senso ha attaccarli asserendo che "avrebbe dovuto capire prima a quale sistema di potere sarebbero appartenuti" a uno che sbatte la vita sui libri girano anche le palle se permettete... e li capisco. Per il resto nulla, immensamente grato a Paolo di aver stimolato il dibattito, ma si deve rispondere e non snobbare chi pone questioni altrimenti è come se fossimo al bar: "siccome io sono intelligente tu sei scemo".

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  6. Io sono stato a Rimini, seguo Barnard da tempo, seguo vari blog come quello di Bagnai ecc ecc. Come tutti mi sono fatto la mia idea. La MMT è una sorta di idea grezza piena zeppa di prinicipi, questi vanno assolutamente adattati ad ogni realtà economica soprattutto in funzione di un rinnovamento culturale e politico (cosa forse più importante) che al momento attuale è tremendamente difficile. Non si deve scartare nulla si deve solo studiare studiare e studiare per giungere al modello più condiviso possibile che possa funzionare per noi. Sostanzialmente mi pare come se la MMT fosse propagandata oltre il necessario; è un innesto e come tale ha bisogno di tempo lavoro e protezione. Paolo ha scritto centinaia di articoli (e gliene sono grato davvero)su come il vero potere si è appiccicato a tutti bocchettoni d'aria in entrata e uscita del nostro esistere grazie a mezzo secolo di studio e lavoro e non se ne può venire, contraddicendosi, che ora si deve fare presto e non si spiega come le persone "scoperto cosa ci stanno facendo" (o meglio venuti a sapere che forse qualcuno non precisamente individuato ci stia facendo qualcosa)se ne stanno a dormire. La gente non sta tutta sui blog ed è ingabbiata dai propri drammi quotidiani e totalmente dipendente da quello che gli viene detto a ripetizione in tv, ecco perchè di tempo e dialogo ce ne vuole tantissimo altro che "perditempo". Una teoria deve lavorare per perfezionarsi confrontandosi S E M P R E con le critiche che gli vengono mosse, altrimenti diventa una parrocchia identica alle altre. Per esempio non si può banalizzare la questione "estero" come qualcosa di cui non puoi fidarti e allora puoi escluderla affidantoti solo a mamma stato che stampa moneta a ritmo minimale... Non siamo tutti gli U.S.A come dice Cesaratto. E poi la questione si aggrava se pensiamo che la MMT viene propagandata come salva stati, si ma quali? Voglio dire, io non ho alcun dubbio che l'Italia sganciata da questi vincoli ri-diventerà una potenza internazionale perchè il marchio "Italia" è un qualcosa che si vende da solo! Quindi io in linea di massima non avrei dubbi sul funzionamento da noi, però come la mettiamo con chi quel marchio non ce l'ha? Prendi lo Zimbabwe, il suo essere diventato caso di scuola richiama sempre l'attenzione infatti è l'esempio di chi è totalmente squilibrato con l'estero e il mercato, c'è poco da fare... come dice Bagnai "è interessante notare come una discesa da sotto sembra una salita", o meglio c'è sempre disequilibrio... allora che facciamo? lo risolviamo? si può? e come? Io non credo s'inquini una teoria stuzzicandola a fin di bene. E poi sono assolutamente in disaccordo su come ha esordito Paolo sugli accademici Italiani, perchè è da li che tutto questo è iniziato, dimenticando che gli economisti studiano e dimostrano le loro convinzioni e offrono soluzioni ma non fanno politica sennò non sarebbero quello che sono, per cui che senso ha attaccarli asserendo che "avrebbe dovuto capire prima a quale sistema di potere sarebbero appartenuti" a uno che sbatte la vita sui libri girano anche le palle se permettete... e li capisco. Per il resto nulla, immensamente grato a Paolo di aver stimolato il dibattito, ma si deve rispondere e non snobbare chi pone questioni altrimenti è come se fossimo al bar: "siccome io sono intelligente tu sei scemo".

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  7. Amare il dibattito sarebbe pubbliccare la risposta di Wray. Non eravate voi che avete tradotto tutti i testi MMt in italiano?
    Come mai questo no?
    http://www.economonitor.com/lrwray/2012/07/12/mmt-and-the-euro-are-current-account-imbalances-to-blame-for-the-euro-disaster-part-1/
    http://www.economonitor.com/lrwray/2012/07/16/mmt-and-the-euro-current-account-imbalances-and-the-euro-crisis-part-2/
    Chiara

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  8. No, Chiara, ti sbagli. Noi non abbiamo mai tradotto testi MMT su commissione. Io traduco quello che considero stimolante e utile per la comprensione (e anche Istwine, sicuramente).
    Stavo appunto valutando questo testo di Wray, che è comunque molto lungo e impegnativo da tradurre, ma se vuoi dare una mano, mandami pure il lavoro che lo pubblico.

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  9. Abbiamo tanti ed eccellenti economisti Italiani che fanno un enorme lavoro di studio e divulgazione sui temi inerenti a questa storica e complessa crisi. Che bisogno c'è di "tifare" esclusivamente per qualcuno dall'altra parte dell'oceano a mo' di "guru" ?
    La solita "esterofilia" italiota....
    Forse sarebbe il caso di riassegnare a ciascuno l'opportuno ruolo che gli compete.

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  10. Riprendo anche per me il commento di leonardo:" stupendo esercizio di diplomazia e di umiltà, che dimostra la sincerità verso la missione per il bene comune, grazie"...Il sunto che hai espresso e'il motivo che mi ha spinto a non partecipare per ora,all'attivismo regionale Mmt,son sincero...ho paura delle suddette derive sul pensiero unico e culto della personalita.So che mi scontrerei con alcuni,e temo di non riuscire a costruire un dialogo.Spero altresi che il movimento prenda una giusta piega di civilta ed umilta(tanti lo sono gia,non faccio il populista)cosi da poter partecipare senza paura,ma con forza di contribuire all'apprendimento e divulgazione.Carmen,vorrei chiederti se potrai in futuro postare un contributo per chiarire un punto:Si critica spesso la MODERNITA della teoria,ma mi sembra di aver capito che il termine MODERNA,si riferisca alla moneta,non alla teoria.Allora sarebbe costruttivo un approfondimento.In ultimo,esiste gia una traduzione della risposta di Wray a Cesaratto.Mi e'sembrata pacata e non ingiuriosa.Perche non la pubblichi?Un abbraccio a tutti

    George

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    1. Ciao Jefferson. "Moderna" anche per me si riferisce alla moneta, nel senso credo che dall'abbandono del gold exchange standard di Bretton Woods nel 1971 la moneta, essendo divenuta totalmente a corso forzoso e quindi non più convertibile in nessun sottostante, ha acquisito una natura del tutto nuova, essendo possibile emetterla senza vincoli di tipo oggettivo legati ad una qualsiasi convertibilità. Questo è ovvio che apre nuovi orizzonti.

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  11. Errata corrige...ho letto solo la prima parte della traduzione.Sembra sia stata eseguita da una certa Arlette (che ringrazio)appena sara finita mando il link,cosi si evita il doppio lavoro di traduzione..sempre che ti interessi pubblicarla

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  12. Un pensiero.Mi piacerebbe che nasca un movimento politico,serio,non chiuso a parrocchia,anche con correnti diverse al suo interno,ma capace di unire i punti fondamentali in comune.La divulgazione e speranza di cambiamento avviene con la politica,parola maledetta che ora viene denigrata con l'intento non di riformarla,ma di distruggerla per instillare nelle coscenze il pensiero unico sulla legittimita delle tecnocrazie"illuminate"non elette al comando.Mi piacerebbe che nascessero opere divulgative nelle piazze,senza slogan ma con volontari (io ci sarei)nel cominciare dalle basi..spiego meglio.La gente comune non sa nulla degli avvenimenti storici.Come spiegare a loro le dinamiche odierne dal momento che non hanno la piu pallida idea di cosa e'stato DIVORZIO BC/TESORO...che la rivoluzione keynesiana non l'hanno mai sentita nominare(giusta o sbagliata...e'un fatto storico)come compensare le lacune della maggioranza,abituata alle distrazioni di massa..come oggi,giorno di lutto per il fiscal compact(50 mld all'anno per 20 anni)e nessuno ne parla,perche i media accennano ma stanno zitti,si urla di cose di secondaria importanza,i matrimoni gay(con tutto il rispetto)della casta e i suoi privilegi(con tutto il riapetto per il rancore di che vive di stenti)tutto per distrarre dalle questioni di vita o di morte che stanno portando avanti.Bisognerebbe partire con un lavoro certosino dalle basi(immaginiamo gazebo informativi sulla rivoluz.keynesiana per esempio)Prima di spiegare la delegittimita del debito,bisogna partire dalle sue origini e spiegare i fatti storici accaduti,la scala mobile e l'inganno effettuato per toglierla,il fatto che la competitivita puo essere un vantaggio dal momento che esiste chi ne e'svantaggiato(goofy?)il fatto che esiste un import/export,il ruolo del debito pubblico come stimolo allo sviluppo artefice di accrescimento civile(non sempre)avvenuto in certi paesi,il sogno del Bancor di keynes per permettere ai paesi poveri di svilupparsi,il fatto che la sostenibilita ambientale sia una decisione politica attuabile,ecc ecc

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  13. Questo punto che è tanto caro ai critici MMT italiani proprio
    non lo capisco... quindi ri-posto...

    E' evidente che solo gli USA possono permettersi maggiori
    import essendo lo USD moneta di riserva... ma questo non
    significa che non possa funzionare per gli stati "normali",
    come logica conseguenza si arriva secondo me proprio al
    bilanciamento delle partite correnti.

    Mi spiego: nella visione MMT gli import sono beni o servizi
    REALI, gli export sono costi REALI... Io vivo nella vita
    REALE consumando ciò che posso produrre o posso importare.

    Se gli altri stati non sono (probabilmente) disposti ad
    accettare la mia moneta (perché non è di riserva) in cambio
    dei beni che ci spedisce... probabilmente io dovrò esportare
    proprio per garantirmi altre monete più "accettate" (tipo lo USD)quindi i miei export mi servono per permettermi l'import.

    Se consideriamo l'export un costo REALE, in che misura lo
    debbo sostenere? nella misura tale per cui mi ripaghi l'import...quindi arrivo al bilanciamento delle partite correnti... poi seriesco a "rifilare" più moneta come potrebbero fare gli USA...
    tanto meglio per me.

    Cosa c'è di sbagliato?

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