30/12/12

A un anno dal FATE PRESTO! ...Forse meglio non così in fretta?

Dall'ottimo blog di Mauro Poggi una chiara rilettura del (vergognoso) articolo del Sole 24 ore che si compiace del bilancio di un anno di governo Monti: calano gli spread a forza dei litri del Mario,  Pil e consumi crollano, la disoccupazione aumenta...ma come? si vede proprio che gli obiettivi non sono gli stessi...


di Mauro Poggi - Il Sole 24 Ore rievoca in questo breve articolo quel drammatico 9 novembre di un anno fa, quando lo spread BTP/Bund rompeva per la prima volta la soglia psicologica dei 500 punti, chiudendo poi a 499. Lo stesso giorno Napolitano “sorprendeva tutti” nominando Mario Monti senatore a vita, per conferirgli qualche giorno dopo l’incarico di formare il nuovo governo.

L’articolo ricorda con orgoglio (?) che il quotidiano era uscito il giorno dopo con “una copertina di grande impatto e coraggio” (sic) dal titolo Fate Presto!


L’articolo conclude: “In un solo anno, da quel “Fate presto”, molto è cambiato, a guardare gli indicatori finanziari e macroeconomici. Ma c’è ancora molta strada da fare.”

Voi come interpretereste questa frase? Io, in senso positivo: la situazione è difficile e tanto resta da fare, ma in soli dodici mesi il governo Monti ha cambiato molte cose (in meglio, ovviamente) e tutti gli indicatori – finanziari ed economici – sono lì a dimostrarlo.
Vediamo cosa racconta la tabella allegata all’articolo.

Indicatori finanziari (prime 5 righe):

Miglioramento evidente a livello di spread e quindi dei rendimenti. Quello che il dato puntuale non dice è che da un picco di 531 il 9/1, e salvo una breve parentesi di qualche settimana fra febbraio e marzo a causa del trilione di euro messo a disposizione delle banche dalla BCE, lo spread si è mantenuto sistematicamente e abbondantemente al di sopra dei 400 punti fino a un mese fa, quando Draghi annunciò che la BCE era pronta a intervenire per calmierare i mercati finanziari. A quel punto, dall’oggi all’indomani  lo spread è sceso di ben 100 punti e da allora si mantiene intorno ai 350. Il miglioramento del dato, quindi,  sembra più attribuibile al ruolo attivo della BCE che non alla credibilità internazionale del nostro Proconsole. Tanto meno alla maggior solvibilità dell’Italia, come appare evidente guardando gli

Indicatori Macroeconomici (restanti righe):

Qui l’unico dato positivo è quello dell’inflazione scesa al 2,6%. Per il resto è tutta una Caporetto: disoccupazione aumentata dell’1,5%, ormai prossima all’11%; Pil sceso del 2,56%; debito più elevato nonostante la ferocia dei tagli e le stangate fiscali; rapporto debito PIL al 126,4% (un anno fa era al 120,7%), consumi a ramengo, mutui erogati –50%, eccetera.

Date un’occhiata, è molto istruttivo. Oltre allo scostamento negativo fra indicatori 2011 e indicatori 2012, sarebbe stato divertente leggere gli scostamenti fra gli indicatori 2012 e le previsioni 2012, aggiornate sistematicamente e sistematicamente mancate, quasi che a lavorarci su non fossero tecnici e professori ma dilettanti allo sbaraglio. Purtroppo la colonnina è assente.

Alcune domande nascono allora spontanee (o forse no, visto che il Sole 24 Ore non se le pone): In che cosa l’Italia sarebbe più credibile rispetto a un anno fa? Perché i “mercati” oggi dovrebbero apprezzarci di più, a parte la maggiore sobrietà stilistica di Monti? E se il proconsole, come Re Giorgio non si stanca di ripetere, ci ha salvati dal baratro, perché stiamo precipitando? Non è che nella foga di toglierci dall’orlo su cui eravamo pericolosamente affacciati, ci ha spinto dentro?

In un solo anno molto è stato fatto, il brutto è che non resta più molto da fare. Nell’anniversario di quella copertina di grande impatto e coraggio Il Sole 24 Ore dovrebbe forse uscirsene oggi con un altro titolo, meno coraggioso ma di analogo impatto: Non così in fretta, per favore!



11 commenti:

  1. vorrei farle notare che secondo le dichiarazioni previsionale del 4-11-11 l'allora sionista j. c trichet si espresse con un rientro dell'inflazione al 2% per l'anno che sta per terminare. Non vedo nessun lato positivo, forse l'unica certezza che nel 2013 rimpiangeremo amaramente il 2012. Sogno una rivoluzione alla francese per porre fine a tutto il sistema.1!!

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  2. L'unico commento che mi vien voglia di fare
    e vietatissimo dalla chiesa e dalla netiquette.
    Personalmente i traditori li metterei al muro.

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  3. Il controllo dell'inflazione è l'unico obiettivo dichiarato a cui sono vicini, ma non è dichiarato il MODO in cui lo raggiungono: con la disoccupazione e tagliando i salari.

    Comunque personalmente non auspico una rivoluzione con ghigliottina o varie modalità di esecuzione, e non solo per netiquette o per spirito cristiano (ci sarebbe anche la Costituzione democratica contraria alla pena di morte).

    Sarebbe ora che l'umanità si svegliasse veramente, per porre fine a questo ciclo continuo di repressione violenta seguita da rivoluzione violenta, e poi ancora e ancora. Sarò influenzata dal cambio di millennio, ma secondo me la rete questa volta potrebbe rappresentare quel "quid" in più per riuscire a passare dalla violenza (cieca, si dice) all'umanesimo. Almeno lo auspico.

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  4. Il mio prima era uno sfogo,
    ma vivamente spero che tu abbia ragione.
    Dopo ogni rivoluzione fatta con le armi è spuntato un tiranno,
    cosa di cui non abbiamo bisogno(ma che ci hanno rifilato i krukki e Napolitano)

    Però sai anche che a tirare la corda ad un certo punto..............!!
    Speriamo solo nell'intelligenza umana.
    Ma come diceva Einstein;
    ci sono solo due cose infinite,l'universo e la stupidità,ma sulla prima ci sono ancora dubbi.
    Quindi purtroppo rimango con i miei dubbi,ma anche con la tua speranza.
    Vedremo !!
    Buon 2013

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    1. Lo so, lo so, Carlo.
      Non ci sono grandi segni di miglioramento della specie umana a guardar bene, ma ....
      buon 2013 - che possiamo uscire dall'euro e che si fondi una nuova Europa...:))

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    2. Tirare la corda? Buona idea, al collo di chi sappiamo pero'...

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    3. Secondo quella tabella le retribuzioni sono aumentate? No, non ci siamo...e' tutto in caduta libera! A me per esempio, come dipendente nel 2012, mi hanno tolto i vari premi di produzione, benefit vari, meno soldi nel fondo pensione e nel tfr, insomma la diminuzione e' stata nell'ordine del 20%. La verita' e' che il governo Berlusconi ci aveva salvaguardato dalla crisi. Il resto (bunga bunga) sono barzellette per i fessi..

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    4. Anonimo, si tratta di dati ISTAT, la famosa statistica per cui se tu mangi un pollo e io niente abbiamo mangiato mezzo pollo a testa!...poi si tratta di retribuzione contrattuale oraria, dove penso che non si tenga conto di voci come premi di produzione.
      Berlusconi poi non aveva (e non ha) la statura per opporsi seriamente come si dovrebbe alla macelleria europea, e dubito anche che gli interessi veramente.

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  5. Che possiamo uscire dall'euro,
    cin cin !!!

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  6. Mi unisco al brindisi speranzoso,ad un risveglio consapevole e alla morte del materialismo!!

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  7. Via, su! cerchiamo di essere ottimisti.
    Stamane ho quasi convinto un donaldiano... per tutto il resto c'è il credito al consumo.

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