01/04/14

Grecia: saldi di fine stagione

Come conferma un articolo di Kerin Hope sul Financial Times, per ottenere un nuovo aiuto finanziario, la Grecia è costretta a nuove misure di austerità, e ad accettare nuove svendite di patrimonio pubblico. Il calvario greco sembra non avere mai fine.
L’articolo del Times riporta l’approvazione di nuove “riforme strutturali” da parte del parlamento greco, una condizione imposta dall’Unione Europea e dal Fondo Monetario Internazionale per ottenere una nuova tranche di aiuti di 8,3 miliardi di euro, parte del pacchetto di 172 miliardi che costituisce il secondo “salvataggio”.
L’approvazione è arrivata a maggioranza piuttosto ristretta, in mezzo alle consuete dichiarazioni di (immotivato) ottimismo da parte del primo ministro Samaras.


L’opposizione, guidata dal partito Syriza di Alexis Tsipras, ha provato senza fortuna a chiedere la sfiducia per il ministro dell’economia. L’accusa di Tsipras è che la manovra avrà l’effetto di “distruggere classi professionali,  rovinare le relazioni lavorative e vendere il paese pezzo per pezzo”, attraverso un ampio programma di privatizzazioni.

La tranche di aiuti è necessaria, non per mantenere presunti parassiti greci, bensì per coprire 9,3 miliardi di euro di pagamenti del debito greco previsti a maggio. Gli aiuti sono tuttora legati all’implementazione della legge da parte del governo.

Il leader dell’eurogruppo Jereon Dijsselbloem ha gioito per l’approvazione del pacchetto, ma si è detto preoccupato per la stretta maggioranza con cui è passato. La sua preoccupazione è estesa all’intera eurozona, dal momento che le “riforme strutturali” necessitano di un forte appoggio politico.

L’articolo riporta poi le reazioni della popolazione all’approvazione del pacchetto di riforme:

"Domenica sera parecchie migliaia di sindacalisti si sono riuniti davanti al Parlamento per protestare contro le misure contenute nel pacchetto: tagli al servizio sanitario statale, cambiamenti nelle regole di contrattazione salariale collettive e liberalizzazione dei mercati strettamente controllati di prodotti e servizi.

I medici presso gli  ospedali statali che devono essere accorpati o chiusi, i proprietari delle farmacie e i dipendenti dalla flotta costiera di traghetti greci hanno tutti annunciato piani di scioperi per lunedì.

"La nuova legge consente agli armatori di prendere accordi salariali a livello aziendale senza coinvolgere i nostri sindacati... come è possibile per gli equipaggi aspettarsi di ottenere un accordo equo? " ha detto Angelos Stavridis, un marinaio presente alla protesta.
"

L’articolo poi passa a parlare di privatizzazioni, ed è evidente che la Grecia sta affrontando lo stesso, tragico, destino toccato alla Germania Est, per mano della Truhandanstalt, azienda per la privatizzazione del patrimonio pubblico.

Qui l’azienda creata ad hoc si chiama  Taiped (Hellenic Republic Asset Development Fund), è un’azienda di privatizzazione “indipendente” (dai cittadini di sicuro) e il pacchetto ne aumenta i poteri per accelerarne l’azione. I beni pubblici nel mirino sono i 2 porti principali e le ferrovie di stato, come riporta l’articolo:

"Mentre questi tre asset hanno attratto l'interesse da parte di investitori stranieri strategici, la procedura di gara è stata ritardata per più di un anno. 

Taiped sarà anche in grado di emettere azioni delle attività che controlla ed eseguire un processo “bookbuilding” per offerte pubbliche, dando più flessibilità al processo di privatizzazione."

“Stranamente” però, nella sua attività di svendita di asset pubblici in un paese in profonda e duratura recessione:

"L'agenzia ha ampiamente fallito gli obiettivi di reddito fissati dagli istituti di credito internazionali durante i suoi primi tre anni di funzionamento."

Ma la furia privatizzatrice non si ferma qui. L’articolo continua:

La nuova legge apre anche la strada alla privatizzazione di Eurobank, il quarto maggiore istituto di credito del paese, controllato dal Fondo Ellenico di Stabilità Finanziaria, istituito dalla UE e dal FMI per gestire la ricapitalizzazione delle banche che sono state salvate durante il secondo “salvataggio” greco.

Eurobank intende raccogliere 2,9 miliardi di euro di capitali freschi, principalmente da investitori internazionali, ma era in attesa di una legge che avrebbe consentito al Fondo Ellenico di Stabilità Finanziaria di approvare un’offerta di azioni a un prezzo scontato rispetto alla ricapitalizzazione avvenuta lo scorso anno.

Per cui, le stesse banche salvate solo un anno fa - e a prezzo pieno - dai contribuenti greci, vengono ora rivendute a prezzo di saldo agli investitori internazionali, dopo essere state risanate. E la spoliazione dello stato greco continua.

3 commenti:

  1. Nemmeno Jack lo Squartatore sarebbe riuscito a versare tanto sangue in così poco tempo

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  2. Ma l'eccentrico Tsipras è ancora convinto che bisogna rimanere nell'€ ? (Altrimenti sarebbe un disastro vero rispetto a ora?)

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  3. e solo presa dirette trasmette le drammatiche immagini dalla grecia , in coda finale al programma , sia mai che disturbino la fascia protetta !!! se siamo in questa situazione la responsabilità più grande va attribuita sicuramente alla stampa che ora si rosola soot il sole delle "riformette " di renzie !!!

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