Cari lettori, l'impresa non è semplice! Inserisco un breve "abstract" in cima a ogni paragrafo - e ringrazio della collaborazione in questo del nostro lettore e commentatore Alfredo - per riassumere i concetti più importanti, aldilà dei numerosi dettagli tecnici che rischiano magari di farci perdere il senso generale.
Qua e là ho anche operato qualche semplificazione per non appesantire troppo, senza cambiare il senso, ovviamente.
Come dice il nostro Nicola Z, è una bella sciroppata di politica monetaria, buona digestione!
di Warren Mosler
- Introduzione
- Dichiarazione d'intenti
- Fiat Money
- Mercato delle Riserve Anelastico
- Il Mito del Moltiplicatore della Moneta
- Il Mito della Monetizzazione del Debito
- Procedure Operative della Federal Reserve
- Meccanismo della Spesa federale
- Spesa, Prestito e Debito del Governo Federale
- Interest Rate Maintenance Account
- Scelte di Politica Fiscale
- Discussioni aggiuntive
Introduzione
Nel bel mezzo
dell'abbondanza i nostri leaders promuovono la privazione. Ci viene
detto che l'assistenza sanitaria nazionale è insostenibile, mentre i
letti d'ospedale sono vuoti. Ci viene detto che non possiamo
permetterci di assumere più insegnanti, quando molti insegnanti sono
disoccupati. E ci viene detto che non possiamo permetterci le mense
scolastiche, quando ci sono eccedenze alimentari sprecate.
Quando le
risorse umane e il capitale fisico sono impiegati in modo produttivo,
la spesa pubblica che sposta queste risorse verso usi alternativi
provoca un trade-off.
Per esempio,
se migliaia di giovani uomini e donne vengono arruolati nelle forze
armate, il paese avrà pure il beneficio di una più potente forza
militare. Tuttavia, se i nuovi soldati prima costruivano le case, la
nazione può soffrire una carenza di nuove abitazioni. Se gli
Americani danno un maggior valore alle case rispetto alla potenza
militare, questo trade-off può ridurre il benessere generale della
nazione. Se, invece la nuova manodopera militare non viene da operai
dell'edilizia, ma da disoccupati, non esiste nessun trade-off. Il
costo reale di reclutare degli operai per il servizio militare è
alto, il costo reale di impiegare dei disoccupati è trascurabile.
L'essenza del
processo politico consiste nel venire a patti con l'intrinseco
trade-off che ci troviamo di fronte in un mondo di risorse limitate e
di illimitati bisogni. L'idea che le persone possano migliorare la
loro vita privandosi di beni e servizi in surplus contraddice sia il
senso comune che ogni rispettabile teoria economica. Quando ci sono
molte risorse disoccupate, come oggi negli Stati Uniti, i costi del
trade-off sono spesso minimi, anche se erroneamente vengono
considerati inaccessibili.
Quando un
membro del Congresso prende in esame un elenco di proposte di legge,
attualmente ne determina la sostenibilità in base a quante entrate
il governo federale dovrà raccogliere, o attraverso le tasse o
attraverso tagli alle spese. Il denaro è considerato una risorsa
economica. I disavanzi di bilancio e il debito federale sono il punto
focale della politica fiscale, non i reali costi e benefici per
l'economia. L'opinione prevalente ritiene la spesa federale
sconsiderata, disastrosa e irresponsabile, semplicemente perché
aumenta il deficit.
Gruppi
di interesse da entrambe le parti dello spettro politico si sono
mobilitati con diversi progetti di riduzione del deficit. L'opinione
pubblica dà per scontato che un bilancio in pareggio produca netti
vantaggi economici. L'amministrazione Clinton sostiene il minore
disavanzo del 1994 come uno dei suoi migliori risultati. Tutti i
nuovi programmi devono essere pagati o con le entrate fiscali o con
tagli alla spesa. La neutralità del gettito è diventata sinonimo di
responsabilità fiscale.
Le
colombe e i falchi del deficit, che discutono le conseguenze della
politica fiscale, entrambi accettano l'idea tradizionale dei prestiti
federali. Tutte e due le sponde del dibattito accettano la premessa
che il governo federale prende in prestito denaro per finanziare le
spese. Differiscono solo nella loro analisi sugli effetti del
deficit. Per esempio, le colombe sostengono che, poiché il bilancio
non distingue tra investimenti e spese per consumi, il deficit è
sopravvalutato. Oppure che, prendendo noi principalmente in prestito
da noi stessi, il peso del debito è sopravvalutato. Ma anche se i
responsabili politici sono convinti che il deficit corrente è un
problema relativamente minore, la possibilità che una certa
iniziativa politica fiscale possa inavvertitamente causare un forte
disavanzo, o che potremmo dovere dei soldi all'estero, impone un alto
rischio. Si ritiene che il deficit federale minacci l'integrità
finanziaria del paese.
I responsabili politici sono grossolanamente ingannati da una comprensione della materia fiscale e monetaria obsoleta e non praticabile. Di conseguenza, ci troviamo di fronte a una continua sotto-performance economica.
Lo scopo di questo lavoro è di
dimostrare in modo chiaro, attraverso la pura forza della logica, che
gran parte del dibattito pubblico di oggi su molte delle questioni
economiche non è valido, spesso arrivando addirittura a confondere i
costi con i benefici. Questo non è un lavoro su come dovrebbe
funzionare il sistema finanziario. Si tratta di un tentativo di
fornire una conoscenza precisa del sistema fiat money, sistema molto
efficace attualmente in vigore.
La validità del pensiero corrente sul
deficit del bilancio federale e sul debito federale, verrà sfidata
in un modo tale da soppiantare sia i falchi che le colombe. Una volta
che ci rendiamo conto che il deficit non presenta alcun rischio
finanziario, sarà evidente che i programmi di spesa devono essere
valutati per i loro reali benefici economici, e soppesati per i loro
costi economici reali. Allo stesso modo, un'analisi significativa
delle politiche fiscali deve valutare il loro impatto sull'economia,
non il loro impatto sul deficit. Sarà anche dimostrato che gli
incentivi fiscali al risparmio creano la necessità della spesa in
disavanzo. La discussione inizierà con una spiegazione del fiat
money, e individuerà gli elementi chiave del funzionamento del
sistema bancario. Saranno messi a fuoco i seguenti punti:
- La politica monetaria determina il costo del denaro, e solo indirettamente ne determina la quantità. Sarà mostrato che il tasso di interesse overnight è lo strumento primario della politica monetaria. La Federal Reserve definisce il tasso di interesse overnight, il prezzo del denaro, immettendo e drenando riserve. Anche la spesa pubblica, la tassazione e l'indebitamento possono immettere e drenare riserve dal sistema bancario e, quindi, sono parte di quel processo.
- Il concetto di moltiplicatore della moneta funziona al contrario. Variazioni nell'offerta di moneta provocano cambiamenti nelle riserve bancarie e nella base monetaria, non viceversa.
- La monetizzazione del debito non può avvenire.
- L'imperativo alla base del prestito federale è di drenare le riserve in eccesso dal sistema bancario, per sostenere il tasso di interesse overnight. Non serve a finanziare la spesa non coperta da entrate. Il deficit spending automaticamente crea un pari ammontare di riserve in eccesso nel sistema bancario. Il debito pubblico è un drenaggio di riserve, che funziona per sostenere il Fed funds rate deciso dal Consiglio dei Governatori della Federal Reserve.
- Il debito federale è in realtà un interest rate maintenance account (IRMA).
- La politica fiscale determina la quantità di nuova moneta direttamente creata dal governo federale. In breve, la spesa in disavanzo è creazione diretta di nuova moneta. Quando il governo federale spende e poi prende in prestito, viene creato un deposito sotto forma di un titolo del tesoro. Il debito nazionale sostanzialmente equivale a tutta la nuova moneta creata direttamente dalla politica fiscale.
- Le scelte sulle spese, la tassazione e i prestiti, tuttavia, non sono limitati dal processo in sé ma dall'opportunità dei risultati economici. La quantità e la natura della spesa federale, come pure la struttura della tassazione e il livello del tasso di interesse (indebitamento), hanno importanti implicazioni economiche. La decisione su quanti soldi prendere in prestito e quanti prelevarne con le imposte può ben basarsi sull'effetto economico della variazione di questo mix, e non c'è bisogno che si concentri esclusivamente sul mix in sè (o sull'equilibrio del bilancio).
Infine, la conclusione comprenderà
cinque ulteriori punti:
- Che cosa succede se nessuno compra il
debito?
- Come il governo riesce a spendere e non causare iper-inflazione.
- Piena occupazione e stabilità dei prezzi
- Tassazione
- Una discussione sul commercio estero
- Come il governo riesce a spendere e non causare iper-inflazione.
- Piena occupazione e stabilità dei prezzi
- Tassazione
- Una discussione sul commercio estero
Fiat Money
Il
Fiat Money nasce nel 1971 quando il dollaro - che era l'ultima
valuta convertibile in oro - abbandona la convertibilità.
Questo
determina un cambiamento fondamentale nella natura della moneta.
Non
c'è più un oggettivo limite finanziario alla spesa del governo, che
non dipende più dalle entrate né dal debito pubblico, ma incontra
solo dei limiti (autoimposti, eventualmente) per l'influenza che esercita sull'economia reale e
l'inflazione.
Il
pagamento delle imposte serve allo stato per rendere obbligatorio
l'uso della moneta nazionale.
Quando
il governo prende in prestito non lo fa per finanziare le spese, ma
per stabilire il livello desiderato di tasso di interesse, in modo
da favorire o scoraggiare il risparmio.
Il dibattito
sulla moneta, il debito pubblico, ecc, non tiene sufficientemente
conto di queste novità ma si basa su paradigmi superati dai fatti.
Storicamente, ci sono stati tre tipi
di moneta: merci, titoli di credito, e fiat money.
La moneta merce è costituita da un
materiale durevole di valore intrinseco, tipicamente monete d'oro o
d'argento, che hanno un proprio valore oltre ad essere mezzo di
scambio. Oro e argento hanno usi industriali, e un valore estetico in
quanto gioielli. La moneta credito si riferisce alla passività di
qualche individuo o impresa, di solito un conto corrente bancario. La
fiat money (moneta a corso forzoso) è un credito d'imposta non
supportato da alcun bene tangibile. Nel 1971 l'amministrazione
Nixon ha abbandonato il gold standard e ha adottato un sistema di
fiat money, alterando sostanzialmente quello che la valuta era stata
sino ad allora.
In un sistema di fiat money, la moneta
è accettata come mezzo di scambio solo perché il governo la
richiede per il pagamento delle imposte. Una moneta a corso forzoso
implica che la spesa federale non deve necessariamente basarsi
sulle entrate. Il governo federale non ha più soldi a sua
disposizione quando il bilancio federale è in attivo, rispetto a
quando il bilancio è in deficit. La spesa federale totale è quella
che il governo federale decide che sia. Non vi è alcun limite
finanziario intrinseco. L'ammontare della spesa federale, della
tassazione e dei prestiti influenza l'inflazione, i tassi di
interesse, la formazione del capitale, e altri fenomeni economici
reali, ma la quantità di denaro a disposizione del governo federale
è indipendente delle entrate fiscali e indipendente dal debito
federale.
Di conseguenza, il concetto di un fondo
fiduciario federale, in un sistema di fiat money, è un anacronismo.
Il governo non è più in grado di spendere soldi se c'è un fondo
fiduciario, rispetto a quando non c'è. Gli unici vincoli finanziari,
nell'ambito di un sistema di fiat money, sono vincoli auto imposti.
Il concetto di moneta a corso forzoso può essere chiarito da un
semplice esempio: ipotizziamo un mondo con un genitore e diversi
bambini. Un giorno il padre annuncia che i bambini possono guadagnare
dei biglietti da visita facendo vari lavoretti domestici. In questa
situazione i bambini non si curano di accumulare i biglietti da
visita del genitore, perché sono carte praticamente senza valore.
Ma quando il genitore annuncia anche che ogni bambino che vuole
mangiare e vivere in casa deve pagare al genitore, ad esempio, 200
biglietti da visita al mese, le carte acquistano immediatamente
valore e i lavoretti cominceranno ad essere fatti.
E' stato dato un valore ai
biglietti da visita, richiedendo di utilizzarli per adempiere a un'
obbligazione. Le imposte hanno la funzione di creare la domanda per
le spese federali del fiat money, non di aumentare le entrate di per
sé. In effetti, una tassa creerà una domanda per ALMENO quella
quantità di spesa federale. Un bilancio in pareggio è, dall'inizio,
il MINIMO che possa essere speso, senza una deflazione continua. I
bambini probabilmente desidereranno guadagnare un pochino di più
dei biglietti di cui hanno bisogno per l'adempimento fiscale
immediato, così il genitore si può aspettare di gestire un deficit
come una cosa naturale.
Per illustrare la natura del debito
federale in un sistema di fiat money, il modello della moneta
familiare può essere portato un ulteriore passo in avanti.
Supponiamo che il genitore si offra di pagare un interesse overnight
sui biglietti da visita in eccesso (pagabile con altri biglietti da
visita). I bambini potrebbero voler mantenere dei biglietti da
utilizzare tra di loro per convenienza. I biglietti extra non
necessari nello spazio della notte per le transazioni tra fratelli
probabilmente saranno depositati presso il genitore. Cioè, il
genitore prenderebbe di nuovo in prestito alcuni dei biglietti da
visita dai bambini. I depositi dei biglietti da visita sono il debito
pubblico dovuto dal genitore.
Il
motivo per il prestito è quello di sostenere un tasso di interesse
minimo overnight, dando ai titolari dei biglietti da visita
un'opportunità di guadagnare interessi. Il genitore può decidere di
pagare (sostenere) un alto tasso di interesse per favorire il
risparmio. Al contrario, un tasso basso può scoraggiare il
risparmio. In ogni caso, la quantità di biglietti prestati al
genitore ogni notte in genere equivale al numero di biglietti che il
genitore ha speso, ma non tassato – il deficit del genitore. Si
noti che il genitore non sta prendendo in prestito per finanziare le
spese, e che offrendosi di pagare gli interessi (finanziamento del
deficit) non riduce la ricchezza (misurata dal numero di biglietti)
di ogni bambino.
Negli Stati Uniti, i 12 membri del
Federal Open Market Committee decidono il tasso di interesse
overnight. Che, insieme a ciò che il Congresso decide di spendere,
di tassare, e di prendere in prestito (cioè pagare gli interessi
sulle spese non tassate), determina il valore del denaro e, in
generale, regola l'economia.
Il prestito federale e la tassazione
una volta erano parte del processo di gestione delle riserve auree
del Tesoro. Purtroppo, il dibattito sull'economia monetaria e sul
sistema bancario degli Stati Uniti ancora si basa su molte delle
relazioni osservate e comprese nel periodo in cui il regime monetario
statunitense era gestito nell'ambito di un gold standard, un sistema
in cui probabilmente era richiesto al governo di tassare o prendere
in prestito un reddito sufficiente per finanziare la spesa pubblica.
Alcuni dei vecchi modelli sono
ancora utili a spiegare con precisione i meccanismi del sistema
bancario. Altri hanno esaurito la loro utilità e hanno portato a
costrutti fuorvianti. Due vestigia del gold standard sono il ruolo
delle riserve bancarie (tra cui il moltiplicatore monetario) e il
concetto della monetizzazione. L'esame del funzionamento del mercato
per le riserve delle banche svela i concetti essenziali. (Un'ulteriore
storia monetaria e una spiegazione più dettagliata è disponibile
nell' appendice. )
Contabilità ritardata contro contabilità contemporanea
Le
banche sono obbligate per legge a detenere presso la Fed delle
riserve in percentuale dei depositi. Queste riserve possono essere
contabilizzate con metodi diversi, ma questi diversi metodi non
alterano il ruolo della Fed nel mercato delle riserve. Qualunque sia
il metodo utilizzato, le riserve necessarie vengono sempre
contabilizzate in un periodo successivo, e la Fed quindi sostiene le
banche fornendo loro le riserve necessarie a mantenere il rapporto
legale, o tramite le operazioni di mercato aperto, o tramite il
discount window. Con l'obbligo di riserva la Fed non riesce a
influenzare l'offerta di moneta, ma il tasso di interesse
interbancario.
Da
non confondere gli obblighi di riserva con i requisiti patrimoniali. Questi
ultimi si riferiscono alla quantità e qualità degli assets detenuti
dalle banche.
La Fed
definisce il metodo che le banche sono tenute ad utilizzare nel
contabilizzare i depositi e i requisiti di riserva. Il periodo in cui
un'istituzione di deposito deve soddisfare o superare la media
giornaliera delle riserve richieste è definito come “periodo
di mantenimento della riserva obbligatoria”(reserve
maintenance period) . Il periodo in
cui si misurano i depositi su cui si basano le riserve è definito
“periodo di calcolo della riserva”
(reserve
computation period).
Il metodo contabile sulla riserva
è stato modificato nel 1968 e ancora nel 1984, ma nessuno di questi
cambiamenti ha alterato il ruolo della Fed nel mercato delle riserve.
Prima del 1968 le banche erano tenute a soddisfare i requisiti di
riserva in contemporanea: le riserve per una settimana dovevano
eguagliare la percentuale richiesta per quella settimana. Le banche
stimavano l'ammontare medio dei loro depositi per la settimana e
applicavano il giusto rapporto di riserva obbligatoria per
determinare il requisito di riserva richiesto. La riserva
obbligatoria costituiva un obbligo che ogni banca era legalmente
tenuta a soddisfare.
Riserve bancarie e depositi, ovviamente,
cambiano continuamente man mano che i fondi sono depositati e
ritirati, cosa che confondeva il compito del direttore di banca di
gestire i fondi di riserva. Perché né i depositi medi per una
settimana, né la quantità media di riserva obbligatoria potevano
essere conosciuti con certezza se non dopo la chiusura dell'ultimo
giorno, era "come cercare di colpire un bersaglio in movimento
con un fucile traballante." Pertanto, nel settembre 1968, la
contabilità ritardata delle riserve (LRA) ha sostituito la
contabilità delle riserva in contemporanea (CRA). Sotto LRA la riserva obbligatoria per il periodo
di mantenimento si basava sui depositi medi giornalieri nel periodo
di calcolo della riserva, con termine il Mercoledì di due settimane
prima. L'importo totale della riserva obbligatoria per ciascuna banca
e per il sistema bancario nel suo complesso così era conosciuto in
anticipo. Le riserve effettive potevano variare, ma almeno
l'obiettivo era stabile.
Nel 1984 il Consiglio dei governatori
della Federal Reserve System ha nuovamente reintegrato il CRA. Il periodo
contabile della riserva è ora di due settimane.
Anche se questo sistema si chiama “contemporaneo” , in pratica, è
sempre un sistema ritardato perché c'è ancora due giorni di sfasamento:
il periodo di mantenimento della riserva finisce il Mercoledì, ma il periodo di
deposito finisce il lunedì precedente.
L'adozione del CRA nel
1984 si è verificato quando funzionari federali, economisti, e
banchieri discutevano se accorciare il ritardo contabile delle
riserve avrebbe potuto dare alla Fed il controllo dei saldi di
riserva. Il cambiamento è stato consapevolmente progettato per
fornire alla Fed un maggiore controllo sulle riserve e le variazioni
dei depositi.
In realtà l'intervallo minore di
contabilità non ha aumentato (e non avrebbe potuto) il
controllo della Fed sull'offerta di moneta, perché gli
obblighi di riserva degli istituti di deposito si basano sui depositi
totali del periodo contabile precedente.
Sia
con il CRA che con il LRA la Fed deve fornire alle banche riserve sufficienti a
soddisfare i requisiti, sia attraverso le operazioni di mercato
aperto che attraverso il discount window (strumento
di politica monetaria che permette alle istituzioni di deposito di
prendere a prestito dalla banca centrale).
Se le banche fossero abbandonate a loro stesse per ottenere maggiori
riserve nessun ammontare di prestito interbancario sarebbe
sufficiente a creare le riserve necessarie.
Il prestito interbancario cambia
l'allocazione delle riserve, ma la quantità di riserve nel sistema
bancario rimane la stessa. Per esempio, supponiamo che l'obbligo
di riserva totale per il sistema bancario fosse di 60 miliardi
dollari alla fine del business di oggi, ma il sistema bancario
detenesse solo 55 miliardi dollari di riserve. Se la Fed non fornisce
ulteriori $ 5 miliardi di riserve, almeno una banca non riuscirà a
raggiungere il suo obbligo di riserva. La Federal Reserve è, e non
può che essere, il sostenitore, e non il capo, quando aggiusta i
fondi di riserva nel sistema bancario.
Il ruolo delle riserve può essere facilmente frainteso perché viene confuso con il ruolo dei requisiti patrimoniali. I requisiti patrimoniali stabiliscono degli standard per la qualità e quantità degli assets che le banche detengono. I requisiti patrimoniali sono stati progettati per assicurare un livello minimo di integrità finanziaria. Gli obblighi di riserva, invece, sono il mezzo attraverso cui la Federal Reserve controlla il prezzo dei fondi che le banche si prestano. La Fed affronta la quantità e il rischio dei prestiti tramite i requisiti di capitale, e indirizza il tasso di interesse fissando il prezzo delle riserve.
Il Mito del Moltiplicatore della
moneta
Il
moltiplicatore della moneta che si studia nelle aule scolastiche,
come quel fattore che lega le variazioni della moneta totale alla
base monetaria attraverso il credito delle banche, in realtà non
funziona in questo modo.
Le banche
nel mondo reale fanno prestiti indipendentemente dalle riserve, e poi
nel periodo contabile successivo prendono in prestito dalla Fed le
riserve necessarie.
Le decisioni di prestito delle banche sono quindi influenzate semmai dal prezzo delle riserve, non dal limite della riserva obbligatoria.
Di conseguenza la Fed non può influenzare la
quantità totale di moneta tramite la manovra delle riserve.
La Fed aumenta o diminuisce le riserve acquistando o vendendo titoli, e con ciò influisce solo sul tasso di interesse.
Chiunque
abbia studiato l'economia monetaria e bancaria è stato introdotto al
concetto del moltiplicatore monetario. Il moltiplicatore è un
fattore che lega un cambiamento della base monetaria (riserve
valutarie + circolante) a una variazione dell'offerta di moneta. Il
moltiplicatore ci dice quale multiplo della base monetaria si
trasforma in offerta di moneta (M = m x MB). Da quando il biglietto
da un dollaro porta il ritratto di George Washington, gli studenti
hanno ascoltato la stessa spiegazione del processo. Non importa quale
fosse il rapporto di riserva richiesto dalla legge, l'esempio
standard ha sempre dato per scontato il 10 per cento in modo che la
matematica fosse abbastanza semplice per i professori universitari.
Che gioia si deve essere diffusa per tutta la comunità finanziaria,
quando, il 12 aprile 1992, la Fed, per la prima volta, ha impostato
il coefficiente di riserva obbligatoria al magico 10 per cento!
Data la
semplicità e la conoscenza capillare del moltiplicatore monetario è
un vero peccato che il mito debba essere messo a riposo. La verità è
l'opposto del modello riportato dai libri di testo. Nel
mondo reale le banche fanno prestiti indipendentemente dalle riserve,
poi durante il periodo contabile successivo prendono in prestito le
riserve necessarie. Gli imperativi del sistema contabile, come
discusso in precedenza, richiedono che la Fed presti alle banche
qualunque somma di cui abbiano bisogno.
I direttori di banca in genere non conoscono né si curano dei
livelli aggregati di riserve nel sistema bancario. Le
decisioni sui prestiti bancari sono influenzate dal prezzo delle
riserve, non dalle posizioni sulle riserve.
Se il
differenziale tra il tasso di rendimento di un asset e il Fed funds
rate è abbastanza ampio, anche una banca carente di riserve
acquisterà l'asset e coprirà il cash necessario acquistando
(prendendo in prestito) il denaro nel funds market. Questo fatto
è chiaramente dimostrato da molte grandi banche, che acquistano
regolarmente più denaro nel Fed funds market rispetto al loro
intero livello di riserva obbligatoria. Queste banche in realtà
avrebbero livelli di riserva negativa, se non fosse per gli acquisti
sui Fed funds ovvero prestiti di denaro da tenersi come riserva. Se
la Fed volesse aumentare l'offerta di moneta, i devoti del modello
del moltiplicatore monetario (tra cui numerosi premi Nobel)
dovrebbero far acquistare titoli dalla Fed.
Quando la
Fed compra titoli le riserve vengono aggiunte al sistema.
Tuttavia, il modello del moltiplicatore monetario manca di
riconoscere che le riserve aggiunte in eccesso alle riserve
obbligatorie portano il funds rate a zero, dal momento che gli
obblighi di riserva non cambiano fino al periodo contabile
successivo. Il che costringe la Fed a vendere titoli, cioè, a
scaricare le riserve in eccesso appena aggiunte, per mantenere il
funds rate sopra lo zero. Se, d'altro canto, la Fed intende diminuire
l'offerta di moneta, drenare riserve dal, per impedire al funds
rate di andare, teoricamente, all'infinito.
In entrambi i casi, l'offerta di moneta resta invariata con l'azione della Fed. Il moltiplicatore è e pensato più propriamente semplicemente come il rapporto tra l'offerta di moneta e la base monetaria (m = M / MB). Variazioni nell'offerta di moneta causano variazioni nella base monetaria, non viceversa. Il moltiplicatore della moneta è più accuratamente pensato come un divisore (MB = M / m).
L'incapacità di riconoscere la fallacia del modello del moltiplicatore della moneta ha portato fuori strada anche alcuni dei più autorevoli esperti. I seguenti punti dovrebbero essere ovvi, ma sono raramente compresi:
- La
natura anelastica della domanda di riserve bancarie non lascia alla
FED alcun controllo sulla quantità di moneta. La FED ne controlla
solo il prezzo.
- I partecipanti al mercato che hanno
un effetto diretto e immediato
sulla massa monetaria comprendono tutti tranne la FED
Il Mito della Monetizzazione del Debito
Qui Warren Mosler spiega come la classica idea riguardante la
monetizzazione del debito da parte della Banca Centrale, sia sostanzialmente
inattuabile per via della stessa politica monetaria. Stante che oramai (ma è
più o meno sempre stato così, come Wicksell rivendicava) l’attuale politica
monetaria è basata sul raggiungimento di un determinato tasso d’interesse
overnight interbancario, la monetizzazione del debito non cambierebbe
assolutamente nulla in quanto in ogni caso la BC dovrebbe intervenire
successivamente, dopo che il Tesoro ha speso.
Il
tema della monetizzazione del debito entra spesso nelle discussioni
di politica monetaria. La monetizzazione del debito è di solito
indicata come un processo per cui la Fed compra titoli di Stato
direttamente dal Tesoro. In altre parole, il governo federale prende
in prestito denaro dalla banca centrale, piuttosto che dal pubblico.
La monetizzazione del debito è il processo di solito implicito
quando si dice che un governo stampa moneta.
La
monetizzazione del debito, a parità di tutte le altre variabili, si
dice che aumenta l'offerta di moneta e può portare a una grave
inflazione. Tuttavia, la paura della monetizzazione del debito è
infondata, dal
momento che la Federal Reserve non ha neanche la possibilità di
monetizzare il debito federale esistente o la nuova emissione di
debito federale. Fino
a quando la Fed ha il mandato di mantenere un certo livello di Fed
funds rate1,
la dimensione dei suoi acquisti e vendite di debito pubblico non è
discrezionale.
Una
volta che il Federal Reserve Board of Governors fissa un certo Fed
funds rate, il portafoglio della Fed dei titoli di Stato si modifica
solo a causa delle operazioni che sono necessarie per sostenerlo. La
mancanza di discrezionalità da parte della Fed sulla quantità delle
riserve, implica l'impossibilità della monetizzazione del debito. La
Fed non è in grado di monetizzare il debito federale con l'acquisto
di titoli di Stato a volontà, perché così facendo porterebbe il
fed funds rate a zero.
Se la Fed acquista
titoli direttamente dal Tesoro, e il Tesoro poi spende i soldi, la
sua spesa equivarrebbe a riserve in eccesso nel sistema bancario.
La Fed sarebbe costretta a vendere la stessa quantità di titoli per
sostenere l'obiettivo del Fed funds rate.
Procedura operativa per la Federal Reserve:
Come l'obiettivo del Fed Funds Rate si inquadra nella Politica Monetaria generale
Come l'obiettivo del Fed Funds Rate si inquadra nella Politica Monetaria generale
Qui l’autore descrive brevemente la differenza tra
una politica monetaria in termini quantitativi (quindi aggiustamento della base
monetaria) o in termini di prezzo (aggiustamento dei tassi d’interesse). In
realtà, per esigenze di stabilità dei sistemi di pagamento, una politica in
termini quantitativi sarebbe destabilizzante. Difatti, la BC è sempre
accomodativa, lasciando che l’emissione di base monetaria sia emessa endogenamente
(ovvero alla domanda di essa) .
La Federal Reserve si presume debba condurre la politica monetaria con l'obiettivo di una bassa inflazione e di un ambiente monetario e finanziario favorevole alla crescita economica. La Fed cerca di gestire la moneta e i tassi di interesse per raggiungere i suoi obiettivi. Seleziona uno o più obiettivi intermedi, perché crede che abbiano effetti significativi sull'offerta di moneta e sul livello dei prezzi.
Qualunque
siano gli obiettivi intermedi della politica monetaria, lo strumento
primario della Fed per attuare la sua politica è il tasso dei fondi
federali (fed funds rate). Il Fed funds rate è influenzato dalle
operazioni di mercato aperto.
E'
mantenuto o regolato in modo da guidare la variabile obiettivo
intermedio. Se la Fed sta cercando di determinare la quantità di
moneta, l'obiettivo intermedio sarà un aggregato monetario come M1 o
M2. Per esempio, se M2 cresce più velocemente del suo obiettivo di
tasso di crescita, la Fed potrebbe aumentare il Fed funds rate nel
tentativo di rallentare il tasso di crescita di M2. Se M2 cresce
troppo lentamente, la Fed potrebbe ridurre il Fed funds rate.
Se
la Fed sceglie di utilizzare il valore della moneta come obiettivo
intermedio, allora l'obiettivo del Fed funds rate sarà impostato in
base a un indicatore del livello dei prezzi, come il prezzo dell'oro
o lo Spot Commodities Index.
La
Fed alza il Fed funds rate quando il prezzo supera il suo limite
superiore e riduce il tasso quando il prezzo scende al di sotto del
limite inferiore, nella speranza che un cambiamento del Fed funds
rate riporti il prezzo dell'oro ( o di un altro indicatore) entro i
limiti dell'obiettivo.
Le
operazioni di mercato aperto compensano le variazioni delle riserve
causate dai vari fattori che influenzano la base monetaria, come le
variazioni dei depositi del Tesoro con la Fed, fluttuazioni o
cambiamenti nella detenzione di valute, o cambiamenti
nell'indebitamento privato. Le operazioni di mercato aperto agiscono
come un cuscinetto rispetto all'obiettivo del Fed funds rate.
L'obiettivo del Fed funds rate può restare immutato per mesi. Nel
1993, il tasso obiettivo è stato mantenuto al 3 per cento, senza
una singola modifica. In altri anni il tasso è stato cambiato più
volte.
Warren Mosler è oggettivamente pragmatico, lasciando le minuzie istituzionali agli altri. La sua spiegazione è difatti diretta al risultato finale della transazione. Nel suo lavoro, ed in generale nei suoi scritti, Mosler cerca di descrivere direttamente la quintessenza della spesa statale e dei rapporti con la propria BC, senza perdersi in quelle che lui chiama “costrizioni autoimposte”. Il lettore deve, infatti, essere in grado di scindere tra ciò che è valido in termini istituzionali (regolamenti, leggi e prassi) e ciò che è il sostanziale significato della transazione presa in considerazione. Per intenderci, quando l’autore parla del debito federale come un conto di mantenimento dei tassi d’interesse, si riferisce al fatto che l’emissione titoli potrebbe essere vista come uno strumento di politica monetaria valido per il mantenimento del tasso overnight prefissato; da qui la classica rivendicazione MMT “lo Stato spende semplicemente accreditando conti bancari”. Il lettore attento dovrà capire il reale significato della frase e non intenderla come una maniera, da parte di Mosler, di evadere gli attuali regolamenti di spesa, in cui ad esempio il Tesoro non può spendere senza avere soldi nel conto.
Il governo federale mantiene un equilibrio operativo di cassa per la stessa ragione per cui lo fanno anche gli individui e le aziende; le entrate correnti raramente corrispondono alle spese, nei tempi e nelle quantità. Il Tesoro degli Stati Uniti ha dei conti aperti presso le 12 Federal Reserve Banks, e paga per beni e servizi attingendo a questi conti. Ha anche dei depositi presso migliaia di banche commerciali e casse di risparmio in tutto il paese. I conti pubblici presso le banche commerciali sono chiamati “Tax and Loan accounts”, perché i fondi entrano dai pagamenti delle tasse da parte dei singoli e delle imprese, e dai proventi derivanti dalla vendita di titoli di Stato.
Le
banche spesso pagano per gli acquisti di titoli del Tesoro USA per
conto proprio o o per conto dei loro clienti, accreditando i Tax
and Loan accounts. Il Tesoro versa
tutti i suoi accreditamenti, da questi conti alla FED. I fondi
vengono trasferiti dai Tax
and Loan accounts alla Fed, e
quindi prelevati dal conto Fed per l'acquisto di beni e servizi o per
effettuare trasferimenti.
Supponiamo
che il Tesoro intenda pagare $ 500 milioni per un bombardiere B-2
stealth. Il Tesoro trasferisce 500 milioni di dollari dai suoi Tax
and Loan accounts nel suo conto
presso la Federal Reserve. Le banche commerciali ora hanno 500
milioni di dollari di meno nei depositi e quindi meno riserve. Alla
Fed, le riserve diminuiscono, mentre i depositi del Tesoro sono
aumentati di $ 500 milioni.
Sino
a questo momento, l'aumento dei depositi del Tesoro degli Stati Uniti
riduce le riserve e la base monetaria, ma quando il Tesoro paga per
il bomber il processo precedente è invertito. I depositi del Tesoro
Usa presso la Fed diminuiscono di $ 500 milioni e il contractor con
la Difesa deposita l'assegno ricevuto dal Tesoro nella sua banca, le
cui riserve ora aumentano. La spesa pubblica non cambia la base
monetaria, dal momento che le riserve si muovono contemporaneamente
in uguali quantità e in opposte direzioni.
Non vi è alcuna variazione netta nel sistema bancario,
quando il bombardiere viene pagato con le entrate fiscali.
Quando
il Tesoro emette titoli per pagare il bombardiere, i depositi nel
sistema bancario aumentano di $ 500 milioni.
L'uso delle operazioni compensative di mercato aperto da parte della
Federal Reserve per mantenere il fed funds rate nei limiti stabiliti
è principalmente applicato ai cambiamenti negli equilibri dei
depositi del governo.
La volontà della Fed di mantenere l'obiettivo del fed funds rate lega la spesa pubblica, che aggiunge riserve al sistema bancario, e la tassazione e il prestito, che drenano riserve dal sistema bancario. Sotto un sistema di fiat money, il governo spende soldi e poi prende in prestito ciò che non copre con la tassazione, perché la spesa in disavanzo, non compensata dal prestito, potrebbe portare il Fed funds rate a cadere.
La
Federal Reserve non ha il controllo esclusivo dei saldi delle
riserve. I fondi di riserva possono essere influenzati dallo stesso
Tesoro. Per esempio, se il Tesoro vende 100 dollari di titoli,
aumentando così il saldo del suo conto corrente presso la Fed di $
100, le riserve diminuiscono come se la Fed avesse venduto i titoli.
Quando
il governo vende titoli, i saldi di riserva diminuiscono. Quando
acquista titoli di Stato (in questo caso il Tesoro ritirerebbe
debito), le riserve nel sistema bancario aumentano. I vincoli
monetari derivanti dall'obiettivo del fed funds rate impongono che il
governo non possa spendere soldi senza prendere in prestito (o
tassare), né il governo può prendere in prestito (o tassare) senza
spendere. L'imperativo finanziario è di mantenere il mercato delle
riserve in equilibrio, non di acquisire denaro da spendere.
Interest Rate Maintenance Account
(IRMA)
L'ammontare totale
dei dollari che nel corso del tempo sono stati drenati dal sistema
bancario per mantenere il Fed funds rate è chiamato il debito
federale. Un nome più appropriato sarebbe il “conto
di mantenimento del tasso di interesse”
(IRMA).
L'IRMA è semplicemente un
resoconto dell'ammontare totale dei titoli emessi per pagare gli
interessi sul denaro, non coperto da tassazione, speso dal governo.
Si consideri la logica alla base della regolazione delle scadenze dei
titoli di Stato. Poiché lo scopo dei titoli di Stato è di drenare
riserve dal sistema bancario e sostenere un tasso di interesse, la
lunghezza, o maturità, dei titoli è irrilevante ai fini del credito
e rimborso.
In effetti, la IRMA
potrebbe consistere interamente di depositi overnight delle banche
membri della Fed, e la Fed potrebbe sostenere il Fed funds rate
pagando interessi su tutte le riserve in eccesso. Una delle ragioni
per la vendita di titoli a lungo termine potrebbe essere quella di
sostenere i tassi di interesse a lungo termine.
Scelte
di Politica Fiscale
L'atto
della spesa pubblica e della contemporanea tassazione dà l'illusione
che le due cose siano indissolubilmente legate. L'illusione è
rafforzata dalla analogia del governo con un'azienda, o con una
famiglia. Le imprese e le famiglie del settore privato sono limitate
nella possibilità di prendere in prestito dalla volontà del mercato
di estendere il credito. Devono prendere in prestito per finanziare
le spese.
Il
governo federale, invece, è in grado di spendere una quantità
praticamente illimitata ex ante, aggiungendo riserve al sistema
bancario, e prendere in prestito ex post, se desidera drenare le
riserve. Ogni anno il Congresso approva
un bilancio che prevede le spese federali. Il Congresso decide anche
come finanziare tali spese; nell'anno fiscale 1993, ad esempio, la
spesa pubblica è stata di 1.500 miliardi di dollari. Il
finanziamento era costituito da 1.300 miliardi di dollari di entrate
fiscali e 200 miliardi di dollari in prestito. Le entrate totali
devono essere uguali alla spesa complessiva per mantenere il
controllo del Fed funds rate. La composizione del gettito totale tra
tasse e prestiti è a discrezione del Congresso.
L'impatto
economico dato dalla variazione delle modalità di finanziamento del
governo tra tasse e prestiti è materia di molta ricerca, discussione
e dibattito. Purtroppo, la discussione sulle implicazioni economiche
del deficit è stata dominata da sermoni apocalittici sui mali del
deficit spending in sé. Da quando il deficit del bilancio federale è
diventato un problema, nei primi anni Ottanta, gli avvertimenti
abbondano sulle gravi conseguenze della pratica apparentemente
sinistra di prendere in prestito denaro dal settore privato. Gli
allarmi sul deficit federale da parte dei democratici, dei
repubblicani e di altri patrioti Americani bastano a riempire una
nuova ala nello Smithsonian Institution.
Quello
che segue è solo un piccolo campione: "Il deficit nazionale è
come il cancro. Quanto prima si agisce per limitarlo e tanto più
sano sarà il nostro corpo fiscale, e più promettente il nostro
futuro ". Senatore Paul Simon
(D-IL)." ... A causa del modo in
cui il nostro debito è stato finanziato, siamo a grande rischio che
i tassi di interesse aumentino in modo drammatico, o anche
moderatamente. La ragione è che oltre il 70 per cento del debito
pubblico è finanziato per meno di cinque anni. Questo è un suicidio
nel mondo degli affari, questo è un suicidio nella tua vita
personale, e questo è un suicidio del tuo governo. "Ross
Perot.
"La
nostra ricchezza nazionale viene prosciugata goccia a goccia, perché
il nostro governo continua a registrare deficit record ... La
sicurezza del nostro paese dipende dall'integrità fiscale del nostro
governo, e la stiamo buttando via." Senatore
Warren Rudman.
"...
Un colpo alla qualità della vita dei nostri figli." Il
New York Times.
"... Questa grande nazione non può più tollerare disavanzi fuori controllo ed esorbitanti pagamenti di interessi annuali ..." Il senatore T. Howell Heflin, (D-AL).
"Il deficit federale ... continuerà ad erodere la nostra capacità di rispondere alle sfide economiche e sociali del 21 ° secolo." "... Siamo rovinati se dobbiamo prendere in prestito per pagare gli interessi sul debito". Senatore Frank Murkowski, (R- AK).
"... Gli abusi fiscali sui minori ". Senatore William H. Cohen, (R-ME).
"Questo problema [del debito pubblico] ... ci farà precipitare in un incubo economico che farà impallidire la Grande Depressione." "Una crisi finanziaria del paese è imminente. Il tempo per il dibattito educato è passato. La nostra crisi del debito nazionale può e vuole portare gli Stati Uniti in ginocchio ... "Harry E. Figgie, sul fallimento del 1995.
"... Questa grande nazione non può più tollerare disavanzi fuori controllo ed esorbitanti pagamenti di interessi annuali ..." Il senatore T. Howell Heflin, (D-AL).
"Il deficit federale ... continuerà ad erodere la nostra capacità di rispondere alle sfide economiche e sociali del 21 ° secolo." "... Siamo rovinati se dobbiamo prendere in prestito per pagare gli interessi sul debito". Senatore Frank Murkowski, (R- AK).
"... Gli abusi fiscali sui minori ". Senatore William H. Cohen, (R-ME).
"Questo problema [del debito pubblico] ... ci farà precipitare in un incubo economico che farà impallidire la Grande Depressione." "Una crisi finanziaria del paese è imminente. Il tempo per il dibattito educato è passato. La nostra crisi del debito nazionale può e vuole portare gli Stati Uniti in ginocchio ... "Harry E. Figgie, sul fallimento del 1995.
Tutto
questo per un semplice drenaggio di riserve! Reali conseguenze
economiche, come l'inflazione, in genere non sono mai nemmeno citate.
Le preoccupazioni sono di natura finanziaria. Molti dei commenti
drastici sul deficit provengono da cittadini intelligenti, competenti
e affermati. La preoccupazione per il benessere dell'America e per il
futuro della nazione è autentica.
Tuttavia,
nella fretta di rinunciare a decisioni di finanziamento che, in
realtà, potrebbero essere molto dannose se non impossibili per una
impresa o una famiglia, trascurano le importanti differenze tra
finanza privata e finanza pubblica. Tornando all'analogia
padre-figlio, si tratta della differenza tra spendere i vostri
biglietti da visita e spendere quelli di qualcun altro.
DISCUSSIONI AGGIUNTIVE
Cosa succede se nessuno compera il debito?
Non è possibile affrontare in modo adeguato ogni questione sollevata dai “debitofobi”. Una delle preoccupazioni più comuni, tuttavia, riguarda la paura chiaramente infondata che nasce dalla confusione tra prestito privato e debito pubblico. La domanda si basa sulla fantasia dello Zio Sam allontanato dagli istituti di credito che rimane bloccato senza finanziamenti. La paura che il governo non sarà in grado di vendere i titoli trascura la meccanica del processo. L'imperativo del prestito è il sostegno al tasso di interesse. Mediante l'emissione dei titoli di Stato, il governo offre alle banche l'opportunità di scambiare riserve prive di interessi con titoli fruttiferi.
Non è possibile affrontare in modo adeguato ogni questione sollevata dai “debitofobi”. Una delle preoccupazioni più comuni, tuttavia, riguarda la paura chiaramente infondata che nasce dalla confusione tra prestito privato e debito pubblico. La domanda si basa sulla fantasia dello Zio Sam allontanato dagli istituti di credito che rimane bloccato senza finanziamenti. La paura che il governo non sarà in grado di vendere i titoli trascura la meccanica del processo. L'imperativo del prestito è il sostegno al tasso di interesse. Mediante l'emissione dei titoli di Stato, il governo offre alle banche l'opportunità di scambiare riserve prive di interessi con titoli fruttiferi.
Se tutte le
banche preferissero guadagnare zero interessi sui loro assets invece
che accettare il pagamento di interessi da parte del governo, il
rifiuto di accettare interessi diventerebbe una tassa di fatto sul
sistema bancario. Dal punto di vista del Tesoro l'incapacità del
governo di attrarre finanziatori sarebbe in effetti un beneficio.
Immaginate, il governo spende i soldi e il sistema bancario, in un
certo senso, presta i soldi a tasso zero, rifiutando di accettare gli
interessi sui depositi che la nuova spesa pubblica ha creato. In
pratica, il sistema bancario si accontenta di lasciare i soldi in un
conto non fruttifero presso la FED. Il denaro rimane presso la Fed in
entrambi i casi - non ha altra collocazione. Se il denaro viene
lasciato come riserva in eccesso permane in un conto infruttifero
presso la FED. Se il denaro viene prestato al governo con l'acquisto
di titoli di Stato, di nuovo rimane presso il conto del governo alla
Fed.
Risparmio
e Investimenti:
Come il governo può spendere e prendere in prestito così tanto senza provocare iperinflazione.
Come il governo può spendere e prendere in prestito così tanto senza provocare iperinflazione.
Molte persone sono abituate alla
visione dei risparmi dal loro punto di vista individuale. Può essere
difficile pensare ad un risparmio a livello nazionale. Mettere parte
del proprio stipendio in un conto di risparmio significa solo che un
individuo non ha speso tutti i suoi redditi. L'effetto di non
spendere è quello di ridurre la domanda di consumo al di sotto di
quanto sarebbe stata se il reddito che viene risparmiato fosse stato
speso. .
L'atto del risparmio riduce la
domanda effettiva per la produzione corrente senza necessariamente
determinare un aumento compensativo della domanda di investimenti.
In effetti, una diminuzione della domanda effettiva molto
probabilmente riduce l'occupazione e il reddito. I tentativi di
aumentare il risparmio individuale possono effettivamente causare una
diminuzione del reddito nazionale, una riduzione degli investimenti,
e una diminuzione del risparmio nazionale totale. I risparmi di una
persona possono diventare un taglio di stipendio per qualcun altro.
Il risparmio è uguale all'investimento.
Se l'investimento non cambia, i risparmi di una persona
necessariamente devono essere accompagnati dal risparmio negativo di
qualcun altro. Ogni credito ha un debito di compensazione. Dato che
le spese di una impresa sono redditi per qualcuno, è necessario che
il consumo sia pari alle spese di un'azienda, per acquistare il suo
output. Una caduta dei consumi si traduce in un aumento delle scorte
invendute. Quando si accumulano le scorte aziendali a causa delle
scarse vendite:
1) le aziende possono ridurre la
produzione e l'occupazione e 2) le imprese possono diminuire gli
investimenti. Le aziende spesso investono per aumentare la loro
capacità produttiva e soddisfare una maggiore domanda dei loro
prodotti. Una domanda di beni di consumo e servizi cronicamente
bassa può deprimere gli investimenti e lascia le aziende in
sovraproduzione riducendo le spese di investimento. Bassi consumi
possono mandare l'economia in stagnazione: vendite scarse, basso
reddito, bassi investimenti, e bassi risparmi. Quando la domanda è
forte e le vendite crescono le imprese normalmente rispondono
aumentando la produzione. Possono anche investire in beni strumentali
aggiuntivi. Investimenti che aumentano la capacità produttiva si
traducono automaticamente in un aumento del risparmio. Il risparmio
aumenta perché i lavoratori sono pagati per la produzione di beni
capitali che non possono comprare e consumare. L'unica altra scelta
che rimane è che gli individui "investano" in beni
capitali, direttamente o attraverso un intermediario. Un
aumento degli investimenti per qualsiasi motivo corrisponde a un
aumento del risparmio; una diminuzione della spesa individuale,
tuttavia, non causa un aumento degli investimenti complessivi.
Il risparmio è uguale
all'investimento, ma l'atto dell'investimento deve avvenire perché
si abbia un risparmio reale. Il
rapporto tra le decisioni di spesa individuali e il reddito nazionale
è illustrata assumendo che il flusso di denaro passi attraverso il
sistema bancario. I soldi le aziende pagano ai loro lavoratori
possono essere usati per comprare i loro prodotti o depositati in una
banca. Se il denaro è depositato in una banca, la banca ha due
opzioni di prestito di base. I soldi possono essere dati in prestito
a:
1) qualcun altro che vuole comprare il
prodotto (compreso il settore pubblico), o 2) alle imprese che hanno
pagato i lavoratori, in primo luogo allo scopo di finanziare la
produzione invenduta. Se la domanda generale per i beni diminuisce,
la domanda di prestiti per finanziare le scorte aumenta. Se, al
contrario, gli individui spendono soldi ad un tasso elevato, la
domanda di credito al consumo aumenterebbe, diminuirebbero le scorte
e anche il livello dei prestiti per finanziare le scorte.
La situazione strutturale negli
Stati Uniti è quella in cui gli individui hanno forti incentivi a
non spendere. Questo ha permesso al governo, in un certo senso, di
spendere i soldi per loro. La ragione per cui il deficit spending del
governo non ha portato a un aumento dell'inflazione è che ha
compensato un tasso strutturalmente ridotto della spesa privata. Una
gran parte del reddito personale è costituito da contributi,
assicurazioni sulla vita, versamenti ai fondi pensione, e altri soldi
che sono capitalizzati in modo continuo e non vengono spesi. Allo
stesso modo, una parte significativa del reddito d'impresa ha anche
una bassa velocità; si accumula nei conti di risparmio aziendali di
vario tipo. Anche i dollari guadagnati dalle banche centrali
straniere non sono inoltre suscettibili di essere spesi.
La radice di questo paradosso è l'idea sbagliata che il risparmio sia necessario per fornire il denaro per gli investimenti. Questo non è vero. Nel sistema bancario, i prestiti, compresi quelli per investimenti aziendali, creano pari depositi, ovviando alla necessità del risparmio come fonte di denaro. L'investimento crea la sua propria moneta.
Una volta che ci rendiamo conto che il risparmio non causa l'investimento ne consegue che la soluzione all'alta disoccupazione e alla scarsa utilizzazione degli impianti non passa necessariamente per l'incoraggiare un maggior risparmio. Di fatto, tassare vantaggiosamente i risparmi probabilmente ha causato il desiderio del settore privato di essere un risparmiatore NETTO. Questa condizione richiede al settore pubblico di avere un deficit, o affrontare la deflazione.
Vi è una opzione molto interessante di politica fiscale che non è in esame, perché può portare a un deficit di bilancio più consistente. Il governo federale potrebbe offrire un lavoro a chi fa domanda, ad un tasso fisso di retribuzione, e lasciar fluttuare il deficit. Questo si tradurrebbe in piena occupazione, per definizione. Eliminerebbe la necessità di una normativa come l'indennità di disoccupazione e del salario minimo.
Questa nuova classe di dipendenti del governo, che potrebbe essere chiamata supplementare, potrebbe operare come stabilizzatore automatico, come fa attualmente la disoccupazione. Un'economia forte con aumento del costo del lavoro comporterebbe che i dipendenti supplementari lasciassero i loro posti di lavoro pubblici, come il settore privato li attira con salari più alti. (Il governo deve permettere che ciò accada, e non aumentare i salari per competere.) La riduzione della spesa pubblica è una tendenza alla contrazione fiscale. Se l'economia rallenta, e i lavoratori vengono licenziati dal settore privato, saranno immediatamente assunti dal governo come lavoratori supplementari. Il conseguente aumento della spesa pubblica produrrà una tendenza espansiva. Finché il governo non cambia il salario integrativo, esso diventa il fattore determinante per la valuta - il prezzo intorno al quale i prezzi del libero mercato nel settore privato si evolvono.
Un governo che usa il fiat money ha un potere sui prezzi che potrebbe non comprendere. Una volta che il governo impone una tassa, il settore privato ha bisogno di denaro dal governo, in modo da poter pagare la tassa. La comprensione convenzionale che il governo deve applicare le imposta per avere dei soldi da spendere non si applica ad una moneta a corso forzoso. Perché il settore privato ha bisogno del denaro del governo per far fronte ai propri obblighi fiscali, il governo può letteralmente stabilire il suo prezzo per i soldi che spende. In un'economia di mercato è sufficiente a definire un prezzo e lasciare che il mercato stabilisca il resto. Per questo esempio ho proposto di fissare il prezzo dei lavoratori pubblici supplementari.
Questa non vuole essere un'analisi completa. Ha lo scopo di illustrare il fatto che ci sono opzioni fiscali che non sono allo studio a causa della paura dei deficit.
Tassazione
La tassazione è parte del processo attraverso cui il governo ottiene le risorse necessarie. Il governo ha una quantità infinita di moneta fiat da spendere. Le tasse sono necessarie per far sì che il settore privato compra e venda beni e servizi in cambio della moneta fiat, di cui ha bisogno per pagare le tasse. Dal punto di vista del governo, è una questione di prezzo per quantità pari alle entrate.
La tassazione è parte del processo attraverso cui il governo ottiene le risorse necessarie. Il governo ha una quantità infinita di moneta fiat da spendere. Le tasse sono necessarie per far sì che il settore privato compra e venda beni e servizi in cambio della moneta fiat, di cui ha bisogno per pagare le tasse. Dal punto di vista del governo, è una questione di prezzo per quantità pari alle entrate.
Detto questo, ora possiamo considerare gli effetti secondari delle imposte, prima di decidere sulla struttura fiscale. Una tassa sulle vendite tende a diminuire le transazioni, così come una tassa sul reddito. Questa tendenza a limitare il commercio e le transazioni è generalmente considerata un danno. Riduce la tendenza a realizzare i benefici della specializzazione del lavoro e del vantaggio comparato. Inoltre, le tasse sulle transazione premiano l'evasione, e pertanto richiedono controlli potenti e sanzioni severe. Causano anche enormi sforzi legali per eludere le imposte come definite dalla legge. Si aggiunga il costo di tutte le registrazione dei dati necessarie per essere in regola. Tutti questi sono reali costi economici delle imposte sulle transazioni.
Una tassa
immobiliare è un'alternativa interessante. E' molto più facile da
applicare, prevede una domanda più stabile per la spesa pubblica, e
non scoraggia le transazioni. Può essere progressiva, se la
democrazia lo ritiene giusto.
Quanti soldi si hanno può essere meno importante di quanto si spende. Questa non una considerazione comune. Ma avendo i soldi non consuma risorse reali. Né l'accumulo della ricchezza nominale di una persona esclude un altro, dal momento che la quantità di denaro a disposizione è infinito. La moneta a corso forzoso è solo un credito d'imposta.
Quanti soldi si hanno può essere meno importante di quanto si spende. Questa non una considerazione comune. Ma avendo i soldi non consuma risorse reali. Né l'accumulo della ricchezza nominale di una persona esclude un altro, dal momento che la quantità di denaro a disposizione è infinito. La moneta a corso forzoso è solo un credito d'imposta.
Forse quelli a favore di un sistema fiscale progressivo dovrebbe invece essere preoccupati per il consumo sproporzionato di risorse reali. Piuttosto che tentare di tassare il denaro alla fonte, potrebbero essere riscosse delle tasse sul lusso per evitare i consumi eccessivi (non per aumentare le entrate). Il successo della tassa sul lusso dovrebbe essere misurato da quanto gettito riscuote.
Commercio
con l'Estero
Dal tenore delle recenti discussioni sul commercio, è evidente che il mondo moderno ha dimenticato che le esportazioni sono il costo delle importazioni. Sotto il gold standard, ogni operazione era più chiaramente definita. Se uno importava auto, e pagava in valuta, le vetture erano stati scambiate con l'oro. Le auto venivano importate e l'oro veniva esportato. Il fiat money ha cambiato questo. Se una nazione importa auto, e paga nella sua propria moneta a corso forzoso, le automobili sono ancora importate, ma nessuna merce viene esportata. Il possessore di quel denaro ha una moneta definita molto vagamente. Infatti, il possessore della moneta ha solo la garanzia di poter comprare qualcosa da un venditore al prezzo offerto dal venditore. Qualsiasi paese con un surplus commerciale sta assumendo dei rischi inerenti ad accumulare una valuta estera a corso forzoso. Beni reali e servizi stanno lasciando il paese in surplus, in cambio di una incerta capacità di importare nel futuro. Il paese importatore sta ottenendo beni e servizi reali, solo sulla base di un accordo di esportare in seguito, al prezzo richiesto dagli altri paesi che hanno la sua moneta. Ciò significa che se gli Stati Uniti improvvisamente mettono una tassa sulle esportazioni, il potere d'acquisto del Giappone ne sarebbe ridotto.
Dal tenore delle recenti discussioni sul commercio, è evidente che il mondo moderno ha dimenticato che le esportazioni sono il costo delle importazioni. Sotto il gold standard, ogni operazione era più chiaramente definita. Se uno importava auto, e pagava in valuta, le vetture erano stati scambiate con l'oro. Le auto venivano importate e l'oro veniva esportato. Il fiat money ha cambiato questo. Se una nazione importa auto, e paga nella sua propria moneta a corso forzoso, le automobili sono ancora importate, ma nessuna merce viene esportata. Il possessore di quel denaro ha una moneta definita molto vagamente. Infatti, il possessore della moneta ha solo la garanzia di poter comprare qualcosa da un venditore al prezzo offerto dal venditore. Qualsiasi paese con un surplus commerciale sta assumendo dei rischi inerenti ad accumulare una valuta estera a corso forzoso. Beni reali e servizi stanno lasciando il paese in surplus, in cambio di una incerta capacità di importare nel futuro. Il paese importatore sta ottenendo beni e servizi reali, solo sulla base di un accordo di esportare in seguito, al prezzo richiesto dagli altri paesi che hanno la sua moneta. Ciò significa che se gli Stati Uniti improvvisamente mettono una tassa sulle esportazioni, il potere d'acquisto del Giappone ne sarebbe ridotto.
Inflazione vs
Aumento dei prezzi
Poca o nessuna considerazione è stata data alla possibilità che i prezzi più elevati possano essere semplicemente l'allocazione delle risorse del mercato, e non l'inflazione. I prezzi riflettano i livelli di indifferenza a cui acquirenti e venditori si incontrano. Il meccanismo del mercato permette ai partecipanti di fare i loro acquisti e le loro vendite ad ogni prezzo su cui ci sia comune accordo. I prezzi di mercato tendono a cambiare di continuo. Se, per esempio, c'è una gelata in Brasile, il prezzo del caffè può salire.
Il prezzo più alto sconta il
trasferimento della restante fornitura di caffè dai venditori agli
acquirenti. L'oscillazione dei prezzi può essere dovuti
all'allocazione delle risorse del mercato, non un problema di
inflazione. L'inflazione è il processo attraverso il quale il
governo provoca un aumento dei prezzi con la creazione di più
denaro, sia direttamente mediante la spesa in disavanzo, o
indirettamente, abbassando i tassi d'interesse o comunque
incoraggiando il prestito. Per esempio, quando la carenza di beni e
servizi provoca un aumento dei prezzi, un governo può tentare di
aiutare i propri elettori a comprare di più, dando loro più soldi.
Naturalmente, una carenza significa che i prodotti desiderati non
esistono. Più soldi aumentano solo il prezzo.
Quando questo, a sua volta, porta il
governo ad aumentare ulteriormente i soldi a disposizione, viene
creata una spirale inflazionistica. L'istituzionalizzazione di questo
processo si chiama indicizzazione. Lasciato a se stesso, il prezzo
del caffè, dell'oro, o di qualsiasi cosa, può salire, scendere, o
spostarsi lateralmente. I beni e i servizi attraversano dei cicli.
Un anno, ci può essere un raccolto record, el'anno dopo un disastro.
Il petrolio può essere carente per un decennio, e poi in surplus
negli anni successivi. Ci potrebbe, in teoria, essere anni o anche
decenni, che il CPI cresce, diciamo, del 5%, senza un'inflazione
reale. Ci possono essere meno cose in giro, con il mercato che le
assegna al miglior offerente. Mentre l'economia si espande e la
popolazione aumenta, alcuni generi dall'offerta relativamente rigida
sono destinati ad acquisire valore relativamente ai generi
generalmente abbondanti. In particolare, l'oro, o le case sul
litorale, probabilmente aumenteranno rispetto ai computers, gli
orologi e altri dispositivi elettronici.
Se la Fed dovesse decidere di gestire l'economia prendendo a riferimento il prezzo dell'oro, risponderebbe ad un aumento del prezzo dell'oro con tassi di interesse più elevati. Il loro scopo sarebbe quello di scoraggiare i prestiti, riducendo così la creazione di moneta. In effetti, la Fed cercherebbe di ridurre la quantità di soldi che tutti noi abbiamo per mantenere basso il prezzo dell'oro. Che può quindi deprimere la domanda di tutti gli altri beni e servizi, anche se possono essere in surplus. Aumentando i tassi, la Fed sta dicendo che c'è troppo denaro nell'economia e questo sta causando un problema.
Presumibilmente, dal punto di vista della Fed, c'è qualche vantaggio a prendere a riferimento l'oro, il CPI, o qualsiasi altro indice, piuttosto che lasciare la moneta a se stessa e lasciare che sia il mercato d adeguare i prezzi. Possono essere preoccupati del fatto che i tassi di interesse possano essere troppo bassi e portare alla creazione di moneta in eccesso rispetto ai beni e ai servizi disponibili per la vendita. D'altra parte, alti prezzi delle materie prime possono rappresentare la normale oscillazione del mercato per questi articoli.
Se la Fed dovesse decidere di gestire l'economia prendendo a riferimento il prezzo dell'oro, risponderebbe ad un aumento del prezzo dell'oro con tassi di interesse più elevati. Il loro scopo sarebbe quello di scoraggiare i prestiti, riducendo così la creazione di moneta. In effetti, la Fed cercherebbe di ridurre la quantità di soldi che tutti noi abbiamo per mantenere basso il prezzo dell'oro. Che può quindi deprimere la domanda di tutti gli altri beni e servizi, anche se possono essere in surplus. Aumentando i tassi, la Fed sta dicendo che c'è troppo denaro nell'economia e questo sta causando un problema.
Presumibilmente, dal punto di vista della Fed, c'è qualche vantaggio a prendere a riferimento l'oro, il CPI, o qualsiasi altro indice, piuttosto che lasciare la moneta a se stessa e lasciare che sia il mercato d adeguare i prezzi. Possono essere preoccupati del fatto che i tassi di interesse possano essere troppo bassi e portare alla creazione di moneta in eccesso rispetto ai beni e ai servizi disponibili per la vendita. D'altra parte, alti prezzi delle materie prime possono rappresentare la normale oscillazione del mercato per questi articoli.
Se ci sono davvero aumenti di
prezzo dovuti a dinamiche dell'offerta in evoluzione, la politica
della Fed di limitare il denaro può comportare un rallentamento di
proporzioni gravi, che non sarebbe avvenuto se avesse lasciato i
tassi di interesse a se stessi.
Conclusioni
I supposti limiti tecnici e finanziari imposti dal deficit e dal debito del bilancio federale sono un segno lasciato dalla moneta-merce. Oggi il sistema della moneta a corso forzoso non ha tali restrizioni. Il concetto di limite finanziario per la spesa federale non coperta dalla tassazione (creazione del denaro / deficit spending) è errato. I vincoli imposti dal precedente gold standard sono finiti dal 1971. Questo non vuol dire che la spesa in disavanzo non ha conseguenze economiche. Vuol dire che l'intera gamma delle scelte di politica fiscale dovrebbero essere considerate e valutate in base al loro impatto economico, invece che sulla base di immaginarie restrizioni finanziarie. L'attuale politica macroeconomica può focalizzarsi su come utilizzare più pienamente le risorse produttive del paese. La reale sovrapproduzione è un problema facile da risolvere. Possiamo permetterci di impiegare delle risorse inattive.
I supposti limiti tecnici e finanziari imposti dal deficit e dal debito del bilancio federale sono un segno lasciato dalla moneta-merce. Oggi il sistema della moneta a corso forzoso non ha tali restrizioni. Il concetto di limite finanziario per la spesa federale non coperta dalla tassazione (creazione del denaro / deficit spending) è errato. I vincoli imposti dal precedente gold standard sono finiti dal 1971. Questo non vuol dire che la spesa in disavanzo non ha conseguenze economiche. Vuol dire che l'intera gamma delle scelte di politica fiscale dovrebbero essere considerate e valutate in base al loro impatto economico, invece che sulla base di immaginarie restrizioni finanziarie. L'attuale politica macroeconomica può focalizzarsi su come utilizzare più pienamente le risorse produttive del paese. La reale sovrapproduzione è un problema facile da risolvere. Possiamo permetterci di impiegare delle risorse inattive.
Modelli
economici obsoleti
hanno ostacolato la nostra capacità di affrontare adeguatamente i
problemi reali. La nostra attenzione è stata deviata dalle questioni
che hanno reali effetti economici a questioni di contabilità senza
senso. Le discussioni sul reddito, l'inflazione e la disoccupazione
sono state offuscate dal debito pubblico e il deficit. La gamma di
possibili iniziative di politica economica è stata inutilmente
ristretta. Il pensiero sbagliato sul deficit federale ha fatto sì
che i politici non sono disposti a discutere nessuna misura che
rischi un aumento del prestito federale. Allo stesso tempo stanno
aumentando gli incentivi al risparmio, che creano una maggiore
necessità di quei deficit indesiderati. I principali problemi
economici che affliggono gli Stati Uniti oggi non sono estremi. Solo
un'incomprensione sul denaro e la contabilità Americana impedisce di
raggiungere una migliore qualità della vita che sarebbe prontamente
disponibile.
1Il
Federal Funds Rate è l’interesse che le banche si addebitano per
prestiti di 1 giorno (overnight). Questo interesse americano di base
è determinato dal mercato e non è fissato esplicitamente dalla
FED. Sottraendo o aggiungendo del denaro all’offerta, la FED cerca
di allineare il federal funds rate al tasso di interesse prefissato.
Non vi è dubbio che l'approccio analitico di Mosler si basa su un dato di fatto cruciale: la differenza tra un sistema a corso forzoso (moneta fiat) e il gold standard (tallone aureo, come si diceva un tempo). La fine del gold standard (sia pure nella sua ultima versione nata a Bretton Woods e definita dagli intenditori 'dollar standard') ha cambiato la natura della moneta e modificato l'impatto sull'economia reale della variabili monetarie, rendendo necessaria una diversa concettualizzazione dell'azione pubblica.
RispondiEliminaEsatto. Sembra che le grandi conseguenze derivanti da questo cambiamento della natura della moneta non siano state ancora metabolizzate da tutti gli economisti; anzi, il cattivo uso fatto dalla Fed in questa crisi del fiat money, per salvare il sistema finanziario ed evitare di regolamentarlo, ne ha compromesso la reputazione agli occhi della maggioranza. Il problema non è il fiat money, ma il modo di usarlo! Anzi il sistema in sè ha grandiose potenzialità per un utilizzo a favore del bene comune...
RispondiEliminaGrazie infinite per il dono che ci hai dato, cara Carmen.
RispondiEliminaA proposito, sai che abbiamo radici comuni?
Intendo infine approfittare di questo spazio (col tuo permesso, s'intende) per annunciare che Paolo Barnard, L. Randall Wray, Stephanie Kelton, Warren Mosler, Marshall Auerback e William Black presto incontreranno gli italiani con la “schiena diritta” in un meeting che si terrà in Umbria o in Toscana (a tempo debito verrà resa nota la definitiva location).
Io non mancherò.
Forse è venuto il tempo della riscossa di "Italia sovrana" che si liberi finalmente delle sue sanguisughe.
A chi interessasse parteciparvi, prego di rimanere sintonizzati su
http://www.paolobarnard.info/interventi_indice.php
Grazie a te , Silvio, pubblicherò sul blog direttamente il link alla organizzazione dell'evento. Ci sarò sicuramente anch'io. Ottima iniziativa, si tratta di gente assai competente e non dobbiamo perdere l'occasione.
RispondiEliminaRadici comuni?
Negli ultimi 25 anni secondo uno studio della BIS il debito dei proprietari di case è aumentato del 600% , quello del governo del 400% , quello privato più del 300% e cosi via.
RispondiEliminaQuindi non capisco perché si preferiscano stampare titoli di stato (con interessi) quando si può direttamente stampare moneta.
http://www.bis.org/publ/othp16.pdf , pagina 6
Con questo articolo di Warren Mosler, siamo solo all'aperitivo, di un lungo e succulento pasto di economia monetaria!!!
RispondiEliminaPer farci capire le reali potenzialità del Fiat
Money, non a vantaggio delle Banche, ma della cittadinanza tutta, di una nazione!!!
Anch'io ti ringrazio Carmen per queste opera di informazione!!!
"Siamo stati distratti, qui e in Europa, dal panico improvviso per le crisi dei “debiti sovrani”, quando la crisi reale è dovuta al fatto che il nostro debito NON è sovrano. Siamo costretti al silenzio dalla macchina stampasoldi di Wall Street che crea il nostro denaro e ce lo concede in prestito a interesse, quel denaro che ogni governo sovrano potrebbe creare da solo, con una sorveglianza totalmente democratica e la responsabilità nei confronti della propria gente. Abbiamo dimenticato le nostre radici, quando i coloni americani prosperarono su un sistema monetario creato dalla gente stessa, libera dal debito e libero dagli interessi. Il dominio imperterrito della macchina monetaria di Wall Street dipende da un’amnesia collettiva. Il fatto che questa memoria stia di nuovo riaffiorando potrebbe essere la più grande minaccia per questa macchina, e la nostra maggiore speranza come nazione."
DI ELLEN BROWN
Web of Debt
http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=9491
saluti, Nicola
Ciao Nicola, vediamo un po' cosa ne viene fuori...
RispondiEliminaRiccardo, a quanto detto qua il debito pubblico del Tesoro americano con la Fed è un caso molto diverso dal nostro. Se ho capito bene, è un modo per tenere sotto controllo i tassi di interesse. E non è un problema perché gli interessi (bassi) che la Fed si prende li rigira poi allo stato.
Tutt'altro il sistema in Europa. Comunque sto andando avanti e spero di aggiungere presto altro materiale.
Sono sempre più confuso.
RispondiEliminaPer prima cosa non penso sia sostenibile far crescere la spesa pubblica oltre quello che la natura crea e l'uomo produce , questo almeno dovrebbe essere il limite per non vivere in un mondo iperconsumista.
Seconda cosa non capisco come fino agli anni 80 vi è stata una reale crescita di ricchezza per gran parte del mondo e appena introdotta la moneta fiat invece è cominciato ad esplodere il debito, ma non la ricchezza.
Nel corso della storia il debito è stato sempre usato per incatenare il popolo...adesso mi risulta difficile comprendere perché quel furbacchione di Nixon avrebbe "creato" un sistema-debito a favore dei cittadini.
Speriamo che le prossime lezioni di MMT sciolgano qualche dubbio.
Grazie per il tuo impegno!
Allora Carmen,
RispondiEliminanon è affatto vero che le banche possono prestare solo sulla base della loro riserva frazionaria o obbligatoria, che si ritrovano al momento della concessione del prestito.
In realtà possono prestare comunque una qualunque cifra, infischiandosene della Riserva Obbligatoria, tenendo presente come criteri, solo l'affidabilità del richiedente il prestito, e il costo del prestito ottenuto dalla FED.
Molto interessante, ma mi chiedo:
1) funziona così anche in Italia, in Europa, in Giappone e resto del mondo???
2)"I partecipanti al mercato che hanno un effetto diretto e immediato sulla massa monetaria comprendono tutti tranne la FED"
Questo punto 2 non mi è chiaro!!! Cioè la Fed non può aumentare la massa monetaria??? neanche con il QE??? e le altre banche centrali del mondo??? BCE, BoE, BoJ, ecc.???
cordiali saluti, Nicola.
Per Riccardo, in risposta alla tua osservazione Giustissima, ti faccio osservare che stampare i titoli di stato vuol dire indebitarsi....Semplice no?
RispondiEliminaSaluti.
Orazio
Salve a tutti
RispondiEliminaA Riccardo direi:
prima cosa: tu intendi dire che se la spesa pubblica non ha vincoli finanziari (cioè dato che è moneta fiat non deve necessariamente essere coperta dalle tasse o dal prestito) allora ne consegue per forza una spesa che cresce oltre i vincoli reali?
A me non pare che sia così.
Vedi questo, per esempio, sull'effetto che avrebbe una bella stampa di moneta oggi.
http://www.cobraf.com/forum/coolpost.php?topic_id=4254&reply_id=326304
Seconda cosa: tu credi che la crescita sino agli anni 80 sia da legare alla moneta di bretton woods? A me pare che sia da legare alle politiche keynesiane di piena occupazione.
Credi anche che la crescita del debito dopo gli anni 80 sia da legare alla moneta fiat in sè? Gli USA hanno accumulato debito estero per l'uso del dollaro come riserva internazionale. Una moneta fiat non usata come moneta internazionale non avrebbe permesso agli USA di accumulare debito estero e inflazionare il mondo, non credi? Tutti i paesi hanno moneta fiat.
Il debito privato all'interno degli stati poi è stato incentivato per sostenere la domanda, che dopo la fine delle politiche keynesiane non cresceva più.
Credo che bisogna sgombrare il campo da un equivoco: la moneta fiat è un mezzo, che si può usare in modi diversi.
Lo stato potenzialmente non ha vincoli finanziari nella spesa. Questo concetto è importante da capire perché sarebbe una conquista se fosse usata per il bene comune.
Alla domanda di Nicola rispondo sì, il meccanismo della moneta creata dalle banche è quello qui descritto dappertutto, anche da noi. Cambiano un pochino le tecniche contabili per calcolare il periodo di riserva, ma sostanzialmente il discorso è lo stesso.
In proposito c'è uno studio molto interessante, in italiano, http://www.mps.it/NR/rdonlyres/B7F8B85E-B84F-4D67-B22E-AF8E1E9E1523/34396/g6_ferrara.pdf
che spiega anche le ricorrenti crisi finanziarie in base a questo meccanismo della moneta cosiddetta "endogena" cioè creata dal settore privato.
Sull'ultima domanda di Nicola, rispondo che stando a questa descrizione dei meccanismi monetari, la Fed e le BC in genere non influenzano la quantità di moneta. La moneta è creata dalle banche.
Poi può essere creata dal deficit spending dello stato.
Ma su questo ci sono i prossimi paragrafi.
Alfredo se ci sei batti un colpo anche tu.
La moneta come tutte le cose è un mezzo che si può usare in modi diversi...proprio per questo spendere 300 miliardi su 800 di spesa pubblica all'anno è sicuramente qualcosa di antieconomico, qualsiasi teoria si voglia seguire.
RispondiEliminaCarmen hai detto tutto!
RispondiEliminaIo premo sempre sull'evitare di chiamarla "stampa di moneta" o "aumentare la massa monetaria". dipende sempre da come si definisce la moneta, da cosa s'intende per moneta. la Banca Centrale non può cambiare l'ammontare di asset finanziari netti nell'economia, perché ogni operazione è fatta contro titoli obbligazionari di mille tipi, che son anch'essi asset finanziari. quindi, la BC emettendo riserve contro titoli, non cambia l'ammontare di asset, semplicemente modifica la composizione del portafoglio del settore privato.
se la BC emettesse senza garanzia, aumenterebbe l'ammontare di asset netti (in termini di riserve).
per questo l'unica emissione di asset finanziari netti è sostanzialmente il deficit spending, che, rimanendo in tema MMT, Mosler definisce come M della nota formula MV = PT (teoria quantitativa della moneta), che solitamente i monetaristi considerano come lo stock di base monetaria.
per essere precisi ancor più, più che "non influenzano la quantità di moneta", non hanno nessun controllo sull'offerta di moneta, ma bene o male una qualche influenza possono averla. la stessa BC che non interviene in europa sta creando disfunzioni e indirettamente influenza l'attività bancaria.
per Carmen... non comprendo questa frase:
RispondiElimina"Quando il governo prende in prestito non lo fa per finanziare le spese, ma per stabilire il livello desiderato di tasso di interesse, in modo da favorire o scoraggiare il risparmio."
Il MMT, se comprendo bene si resta nell'alveo della situazione "attuale" ovvero si continua a pestare nell'aumentare il deficit...
Chiedo lumi.
Saluti.
Orazio
Ciao Orazio:
RispondiEliminaIn pratica qui spiegano che il debito federale non serve in realtà a finanziare la spesa pubblica, è solo un meccanismo attraverso il quale la Fed riesce a determinare il livello del tasso di interesse, influendo sui tassi in tutto il mercato del credito.
Tieni presente che in un sistema a moneta sovrana il debito pubblico non è un problema, nel senso che può essere continuamente rinnovato, (la Fed continua a comprarlo) e che l'interesse pagato dallo stato è minimo (tenuto sotto controllo dalla Fed), e la Fed rigira di nuovo allo stato gli interessi sui titoli che tiene a riserva.
E' un debito non oneroso, che viene tenuto in piedi perché ha la funzione appunto di determinare il livello dei tassi.
Capire questo per esempio smonta il falso problema del debito che è stato messo in piedi negli USA con la sceneggiata del tetto del debito.
Non è detto qui che questo sia l'unico sistema, però è un sistema da capire per quello che è.
Il problema del debito è un problema serio nel settore privato. Nel pubblico, se lo stato ha moneta sovrana (questo è il punto che manca a noi in Europa) non è un reale problema. (Naturalmente è importante dove va a finire il deficit spending dello stato - per deficit spening intendendo questa immissione di nuova moneta aldilà di quello che si preleva dalla tassazione - perché a seconda della sua destinazione può essere inflazionistico, alimentare il sistema finanziario speculativo, ecc. Ma questo è un altro problema.)
Appena posso traduco la parte sulla spesa del governo, così si capisce un po' di più.
Saluti
Si Carmen, ma la FED al momento che lo compra, fa aumentare il debito.... è un cane che si morde la coda e aumenta la velocità a livello esponenziale.
RispondiEliminaNon per niente hanno un debito "ufficiale" di 15 trilioni di dollari, mentre quello "non ufficiale" va molto + avanti.
Che come dici sia un falso problema... non mi sembra. Posto che, se non sbaglio nel mese di novembre la commissione USA, composta da democratici e repubblicani, non sono arrivati ad un'accordo per la riduzione del debito ormai insormontabile, e che tale impasse, stia portando a tagli pesanti sull'economia americana, in quanto scattano dei meccanismi di riduzione.
Ciao.
Orazio
Orazio, il fatto che repubblicani e democratici si siano riuniti per, non è una valida risposta. si dice che non è un problema (in termini di default o difficoltà a finanziare le spese future) perché si analizzano tutti gli aspetti contabili, transazioni, flussi e rapporti tra BC - banche e Tesoro.
RispondiEliminama bada bene che se la classe dominante, anche in una situazione di eliminazione del debito, decidesse di pareggiare il bilancio sempre e di tassare all'eccesso, non cambierebbe granché.
questo è il punto da cui partire, la sovranità monetaria esiste già (titoli compresi), va solo utilizzata. il discorso ovviamente non è valido per l'Europa, singolarmente, a livello europeo però esiste, e basterebbe utilizzarla tramite un'unione fiscale e una BCE che fa quel che fanno le altre BC.
Per Alfredo, scusami ma non ti seguo... se gli americani "devono anzi sono obbligati" a ridurre il debito che hanno con la FED, equivale a dire che la sovranità monetaria gli usa, non ce l'anno... Per cui il tuo discorso ????
RispondiEliminaPer ultimo, riportando il fatto che una unione fiscale in Europa è da matti, (per ovvi motivi) e che la sovranità nonetaria a livello europeo esiste???? (se si a debito...) poi la BCE non ha il potere di fare il prestatore di ultima istanza, se non stampando alla stregua, se vogliamo proprio sbilanciarci della FED.
Mi sembra che qualche cosa qui non quadra per nulla.
Se mi permetti, l'unica rimessa in quadro è il riprendersi la sovranità monetaria... Italiana.
Ciao
Orazio
gli americani non son obbligati, avevano un tetto al debito, e l'han tolto, immagina quanto erano obbligati. non confondere il masochismo con la realtà.
RispondiEliminasi son d'accordo, è da matti a livello europeo, ma sto parlando di potenzialità, e il debito, ripeto, non è un grosso problema.
Scusate ma secondo voi che sicuramente siete più esperti di economia, il problema dell'Italia non potrebbe essere il peso del rimborso del debito più la spesa sugli interessi, dato che adesso è circa il 40% della spesa totale ?
RispondiElimina1960 10,1%
1970 7,0%
1975 10,8%
1980 27,3%
1990 36,7%
1995 44,8%
2000 43,4%
2009 35,7%
fonte: La spesa dello Stato dall'unità d'Italia
Si ma i tagli volenti e nolenti li dovranno fare... per cui ad oggi le cose stanno così.
RispondiEliminaPiù realtà di questa!
http://italian.irib.ir/analisi/articoli/item/99346-usa-tagliare-le-spese-militari-per-risanare-il-budget
Ci gireranno intorno ma devono in un qualche modto tagliare.
Restando a noi... italia/europa, come pensi di risolvere il problema debito..., è interessante sapere!
Ciao.
Orazio
no li dovranno fare se pensano di doverli fare, non esiste nessun detentore di titoli che li costringe, puro masochismo.
RispondiEliminanon lo so per l'europa, è una situazione complessa in cui bisogna vagliare i pro e i contro.
Per Riccardo:
RispondiEliminadai un'occhiata al grafico qui
http://www.investireoggi.it/estero/rapporto-del-fmi-sulle-cause-dellaumento-del-debito-in-germania-italia-francia-e-uk/
da dove si vede che la crescita del debito italiano sta tutta negli interessi.
Per gli altri: in fine settimana vado avanti con la traduzione. Ci vuole un po' di pazienza..
rafforza quello che dicevo ... infatti se si spreca il 40% della spesa pubblica ogni anno (10% in interessi e 30% nei rimborsi) le conseguenze saranno meno welfare e stato sociale condito con più disoccupazione e abbassamento dei salari.
RispondiEliminaPrima di tutto un grazie infinito a Carmen per il suo lavoro certosino (e gratuito) al fine di farci capire la MMT.
RispondiEliminaIn secondo luogo vorrei fare un esempio prendendo spunto dal pezzo effettuando però due cambiamenti:
1- FED pubblica di proprietà del Tesoro Usa, quindi dei cittadini.
2- Eliminazione dei Titoli di Stato.
Il Meccanismo della Spesa Federale
Quando il Tesoro emette titoli per pagare il bombardiere, i depositi nel sistema bancario aumentano di $ 500 milioni…
Perché il Tesoro deve emettere titoli per pagare il bombardiere e non può stampare direttamente i $500mln ?
Scelte di Politica Fiscale
…nell'anno fiscale 1993, ad esempio, la spesa pubblica è stata di 1.500 miliardi di dollari. Il finanziamento era costituito da 1.300 miliardi di dollari di entrate fiscali e 200 miliardi di dollari in prestito. Le entrate totali devono essere uguali alla spesa complessiva per mantenere il controllo del Fed funds rate…
DISCUSSIONI AGGIUNTIVE
…Mediante l'emissione dei titoli di Stato, il governo offre alle banche l'opportunità di scambiare riserve prive di interessi con titoli fruttiferi…
Non si possono stampare direttamente quei 200 miliardi invece di farseli prestare e in seguito rimborsare gli interessi fruttiferi che hanno generato ?
Scelte di Politica Fiscale
…Il governo federale, invece, è in grado di spendere una quantità praticamente illimitata ex ante, aggiungendo riserve al sistema bancario, e prendere in prestito ex post, se desidera drenare le riserve…
Questo presupposto non potrebbe spingerci verso un iper-consumismo ancora più sfrenato, risultato di una possibilità illimitata di spesa ?
(dal 1985 il debito delle famiglie è aumentato del 600%)
Così facendo (stampando direttamente invece di farci prestare denaro) si potrebbe mantenere una piena occupazione, ma non ci sarebbero giri inutili di titoli di stato e interessi maturati che "sporcano" la spesa pubblica buona dello Stato.
(nel 2012 l'Italia sprecherà 327,8 miliardi (41% della spesa pubblica) su 785,5 miliardi di spesa totale.
fonte: http://www.rgs.mef.gov.it/_Documenti/VERSIONE-I/Bilancio-s/Novembre2011/Bilancio_semplificato_LB_2012-14.pdf --- Tavola 5.1, pagina 61)
Infine prendendo ancora spunto da un’altra parte dell’articolo…
La spesa del governo federale, il prestito e il debito
La volontà della Fed di mantenere l'obiettivo del fed funds rate lega la spesa pubblica, che aggiunge riserve al sistema bancario, e la tassazione e LA STAMPA DI MONETA (il prestito), che drenano riserve dal sistema bancario. Sotto un sistema di fiat money, il governo spende soldi e poi STAMPA (prende in prestito) ciò che non copre con la tassazione…
E’ un’idea così peregrina o sbagliata ?
Grazie ancora per queste lezioni di MMT.
@ Riccardo
RispondiEliminaNo, non è affatto peregrina né sbagliata.
A quel che ho capito del meccanismo monetario attuale, il sistema dei titoli del debito pubblico serve affinché la BC possa esercitare un controllo sul tasso di interesse e attraverso il tasso sulla liquidità.
Ora, secondo me il punto importante è a cosa viene destinata la spesa pubblica. Che poi sia coperta col debito pubblico o con la creazione di moneta diretta, dal punto di vista degli effetti sull'economia, credo che non cambi in modo sostanziale. Al Summit di MMT che speriamo si tenga presto, avremo modo di chiarire meglio questo punto.
Quando poi si dice che lo stato può spendere una quantità praticamente illimitata, questo sta solo a significare che col sistema di fiat money non ci sono vincoli, ma non che poi lo stato non debba esercitare questa facoltà in modo responsabile.
Ciao
...Che poi sia coperta col debito pubblico o con la creazione di moneta diretta, dal punto di vista degli effetti sull'economia, credo che non cambi in modo sostanziale...
RispondiEliminaSe la spesa pubblica è veramente usata bene non ci sono molte differenze, ma con la creazione di moneta diretta potremmo risparmiare 90 miliardi all'anno di interessi.
No, per me è chiaro che quando mi riferisco a una spesa pubblica finanziata da debito intendo un sistema con una banca centrale in grado di controllare il tasso di interesse...
RispondiEliminaCiao Carmen (o sepreferisci, Dottoressa) , ho scoperto oggi il tuo blog ed è proprio quello che cercavo! Ho letto il saggio di Paolo Barnard "il più grande crimine" e volevo qualche informazione in più sulla MMT. Soprattuto in vista del Summit a cui mi sono iscritto. Finalmente qualcosa in italiano! Grazie mille, questo spazo mi è veramente utile. Baolros
RispondiEliminaCiao Baolros, va bene così, niente titoli..;)
RispondiEliminagrazie a te, speriamo che il summit si faccia, e intanto studiamoci su!
L'articolo che hai tradotto non è molto didattico, in pratica non permette alle persone di capire le cose di cui parla, ma si limita a descriverle.
RispondiEliminaAd esempio non si capisce quali meccanismi facciano variare il Federal Funds Rate.
Mi pare di aver capito che se le banche cmmerciali possono avere le riserve dallo stato, non avranno interesse ad averle facendosi prestiti tra loro (e quindi il federl funds Rate si annulla).
Quello che sicuramente non ho capito è come mai lo stato non può farsi finanziare direttamente dalla banca centrale. Se lo stato si fa finanziare, mette tutti i suoi titoli nella banca centrale, e prende i soldi corrispondenti. Ma questo come fa a mandare a zero il Federal Funds Rate? Significa forse che una volta che lo stato spende quei soldi finiscono nelle banche, e queste si ritrovano piene di riserve, e non hanno pià bisogno di integrarle con prestiti interbancari?
E non ho capito perché questo Federal Funds Rate non possa andare a zero.
Ci sono tante altre cose che non ho capito, ma quelle che riguardano Federal Funds Rate penso che siano le più importanti perché tutto il discorso si regge su quelle.
Ciao Atomico.
RispondiEliminaQuesti articoli non sono semplicissimi, lo ammetto. Ma è stata una scelta condivisa con Alfredo (il mio lettore più esperto di MMT) di non banalizzare troppo, e far capire in primo luogo come funzionano i meccanismi monetari.
Seguiranno altre traduzioni che spero saranno più semplici...
Per quel che chiedi:
sì, se lo stato spende quei soldi finiscono nelle banche, fanno aumentare le riserve, e possono mandare a zero il fed funds rate. Perché non può andare a zero? Dipende. La manovra del tasso è una leva fondamentale di politica monetaria, per determinare la liquidità, e a seconda delle situazioni può essere necessario alzarlo.
In sostanza qui spiega quali sono i vincoli della politica monetaria. Non sta dicendo che per forza il fed funds non può andare a zero...
Cara Carmen,
RispondiEliminami chiamo pietro casula, sono un pensionato di 71 anni e ho smesso di lavorare a 70 anni.
Ho letto tutto con interesse e, se non ho capito male, ci sono due alternative:
o chi ci ha governato dal 1971 fino a oggi ignorava, ovvero non sapeva che tutti i problemi avrebbero potuto essere risolti facilmente (e ora ho il sospetto che Andreotti sapesse, quando diceva che con il consolidato tra Stato e cittadini era pari a zero -allora il debito pubblico era in prevalenza con gli italiani-);
oppure sapeva, ma aveva e ha altri obiettivi che andrebbero scoperti e studiati.
In ogni caso, sempre che abbia capito bene, noi dovremmo:
o chiedere e pretendere dall'Europa che stampi moneta per tutti gli Stati dell'Unione e nella misura necessaria,
oppure riprenderci la lira e con essa stamparne a sufficienza per:
1. pagare il debito pubblico alla scadenza, senza rinnovarlo, col cambio 1936 e rotti per un euro che ci era stato imposto all'origine dell'euro;
2. pagare subito cash tutti i debiti con le aziende contratti dalle istituzioni pubbliche;
3. controllare la globalizzazione e privilegiare il km. Zero per salvaguardare i prodotti locali e recuperare l'occupazione mortificata o perduta, trovando il modo di non cadere nell'autarchia;
4. selezionare con l'attenzione del buon senso comune le opere a farsi, per esempio si alla conversione delle attività in crisi per mettere in sicurezza l'intero territorio nazionale sotto il profilo idro-geologico; no alla TAV, al ponte, agli aerei, ecc...
Se avessi capito bene, fammelo sapere, grazie e saluti,
pietro casula,
Ciao Pietro, mi sembra che hai capito benissimo.
RispondiEliminaLa MMT ci spiega in sostanza che la moneta può essere stampata dallo stato per finanziare la produzione, impiegando risorse che il mercato da solo lascerebbe inutilizzate. E' la sfida a un vero e proprio tabù, sostenuto dalla paura che lo stato ne aprofitti e sprechi e sperperi, e dalla paura soprattutto di perdere l'arma di ricatto per eccellenza che è il denaro.
Ce la meritiamo la moneta gratis? Io dico di sì, con tutte quelle attenzioni di cui fai menzione tu.
Ciao Carmen,
RispondiEliminami fa piacere di aver capito; molte altre persone potrebbero essere in grado di capire e diffondere il messaggio.
Ora, però, occorre riflettere sul come attuare il progetto che chiamerei “riappropriamoci della libertà” con la certezza che le forze contro sono di gran lunga superiori a quelle a favore, con l'aggravante che sarà ben difficile convincere anche chi oggi sta soffrendo pene dell'inferno inflitte gratuitamente da chi non potrà mai convalidare di essere stato idiota, di non aver capito nulla di quanto sta succedendo o, peggio, di essere o essersi reso complice di poteri “innominabili”.
Sono fin troppo evidenti le ragioni che inducono a procedere con prudenza, anche se, a ben vedere, i Greci oggi si sono rivoltati contro la premier tedesca ed è forse questa l'indicazione del percorso a farsi.
Noi potremmo far viaggiare in rete tutto, potremmo anche convincere qualche giornalista libero da vincoli o pregiudizi, come Santoro, affinché prima si convinca e poi decida come presentare il tutto in una o più sue trasmissioni alternative all'attuale TV privata e pubblica, ma NESSUNO, credo, sia in grado di sconfiggere la stupidità dei burattini e men che meno l'avidità, la cattiveria e la potenza dei burattinai.
Per burattini intendo i governanti tutti, in buona o cattiva fede, per burattinai intendo chi ha guadagnato da ogni guerra e che oggi, senza mai apparire, si accinge a soggiogare il mondo intero con il plauso e l'assenso convinto di tutti e Monti, fors'anche involontariamente e in buona fede, rappresenta bene il loro paravento “sobrio”.
CREDO CHE LA STRADA SIA QUELLA GRECA, simile a quella Argentina, ovvero favorire la maturazione di una consapevolezza che oggi in Italia ancora non c'è, ma che in Grecia si sta formando proprio nel momento di maggior tensione e sofferenza.
Però mi dispiace che si debba, a breve come in Grecia, assistere alla svendita dell'Italia e alla rinuncia forzata di tutto prima di riuscire a convincere il popolo Italiano che è stato preso in giro, che si sarebbero potuti risparmiare tutti i disagi e le sofferenze di tre generazioni.
Cosa ne pensi, se vuoi?
Ciao e grazie, pietro casula,