18/03/14

IL MOLTIPLICATORE MONETARIO È MORTO

Come riporta Frances Coppola sulla piattaforma Pieria, la Bank of England nella sua rivista trimestrale conferma che la moneta è endogena (vedi nella sezione didattica): l'idea che la banca centrale possa controllare perfettamente la quantità di moneta circolante viene confutata dalla stessa Banca Centrale d'Inghilterra.

di Frances Coppola

Il report trimestrale della Banca d'Inghilterra (BoE) contiene una descrizione dettagliata di come funziona la creazione di moneta nell'economia a corso forzoso del Regno Unito. 
Dotata di un manuale sulla moneta e di un paio di video esplicativi piacevolmente ambientati nei caveau dell’oro (vorrei sapere: dov’è il bancale etichettato "Germania"?), è una guida completa e  chiara.


Ed è controversa. Rigetta le teorie convenzionali sui prestiti bancari e sulla creazione di moneta (il grassetto è mio):

 “Il vero modo in cui viene creata oggi la moneta differisce dalle descrizioni che si trovano in alcuni testi di economia:

• Non succede più che le banche ricevono depositi quando le famiglie risparmiano e poi li prestano, sono i prestiti bancari che creano i depositi 
• Normalmente, la banca centrale non determina la quantità di moneta in circolazione, e la moneta della banca centrale non viene ‘moltiplicata’ in altri prestiti e depositi. ”

Di certo, numerose pubblicazioni di molti eminenti ricercatori e prestigiose istituzioni (includa la FED, l’FMI, la BCE e la Banca dei Pagamenti Internazionali) hanno dubitato che la teoria convenzionale fornisca una spiegazione adeguata della creazione di moneta in un moderno sistema a corso forzoso. Ma, che io sappia, questa è la prima volta che una banca centrale presenta una spiegazione della creazione di moneta che si discosta così nettamente dall'ortodossia convenzionale.
Com'era prevedibile, economisti eterodossi come Steve Keen e Cullen Roche, che hanno scritto estesamente sulla creazione di moneta endogena e sull'inadeguatezza della teoria convenzionale, si rallegrano. Forse, in modo altrettanto prevedibile, altri sostengono che l’articolo della Banca d'Inghilterra è confuso, contraddittorio o semplicemente sbagliato. Ovviamente è difficile per gli economisti mainstream accettare che la teoria a cui hanno creduto e che hanno insegnato per tanti anni – e da cui dipendono molti modelli economici – è semplicemente inadeguata. Ma ci sono alcune preoccupazioni genuine che vanno affrontate.

È difficile sostenere che la semplice spiegazione della BoE su come funziona un prestito sia sbagliata:

"Le banche commerciali creano denaro, sotto forma di depositi bancari, facendo nuovi prestiti. Quando una banca fa un prestito, ad esempio a qualcuno che ottiene un mutuo per comprare una casa, solitamente non lo fa consegnandogli migliaia di sterline di banconote. Invece, essa accredita sul suo conto in banca un deposito bancario dell'ammontare del mutuo. In quel momento, viene creato nuovo denaro".

Chiunque abbia mai comprato una casa naturalmente sa che il suo conto in banca è stato accreditato dell'importo del prestito, che viene poi usato per pagare il venditore. Ma molte persone pensano che tale denaro sia in qualche modo "trasferito" dai depositi di altre persone.  Come la BoE dimostra in questo grafico esaustivo, non è quello che effettivamente accade:


Si noti che sia il bilancio delle banche sia quello dei consumatori aumentano a seguito dell’avvenuto prestito. In altre parole, le banche non "prestano" i depositi. Nessun conto di deposito viene ridotto in valore perché qualcun altro ha preso in prestito del denaro. Quando le banche prestano, vengono creati nuovi depositi.

La ragione della polemica intorno a questo punto, sembra derivare dalla pratica delle banche di pre-finanziare grandi impegni di prestito. Come spiega la BCE (p.38),

La business unit porta tutti i suoi depositi sulla scrivania dell’ALM perché siano investiti a prezzo di mercato... 'e torna alla scrivania dell’ALM per tutti i suoi requisiti di finanziamento se vuole concedere prestiti"

Ciò sembra suggerire che la funzione di Asset/Liability Management (ALM) nelle banche agisca come camera di compensazione interna, prendendo tutti i depositi raccolti dalla funzione preposta e riallocandoli alla funzione di prestito. Su questa base, alcuni sostengono che le banche in pratica "prestano" i depositi.

In parte, le unità di ALM davvero fanno esattamente questo. Ma i finanziamenti che forniscono non servono per i prestiti in quanto tali, ma per il prelievo dei depositi. I prestiti creano ancora i depositi, ma quando il prestito viene ritirato, è il nuovo DEPOSITO che viene messo in pagamento. Se tale pagamento va in una banca diversa, ciò crea uno squilibrio tra attività e passività nei libri contabili della banca, che devono essere finanziati. Il lavoro delle unità ALM è di garantire che tali squilibri siano coperti: se c'è insufficiente liquidità per finanziare gli squilibri, devono ottenere finanziamenti dai mercati o (in ultima istanza) dalla Banca centrale per colmare il divario. Predisporre i finanziamenti è una pratica operativa prudenziale pensata per prevenire carenze improvvise di liquidità.

La BoE osserva inoltre che quando i prestiti vengono rimborsati, la moneta a credito bancaria (la cosiddetta "moneta in senso ampio") viene distrutta. In circostanze normali, il rimborso di un prestito viene sostituito dalla creazione di un altro, allo stesso mutuatario (rifinanziamento) o a un altro mutuatario, quindi l'effetto netto sulla massa monetaria è zero. Ma quando vengono rimborsati più prestiti di quelli che vengono creati, diminuisce la moneta in circolazione.

Non sorprende quindi che la BoE consigli il QE come un sostituto per l’insufficiente creazione di credito bancario in una fase del ciclo in cui i rimborso dei prestiti sono superiori alle nuove accensioni. Personalmente, non sono convinta della sua efficacia, a causa dei suoi effetti distributivi non desiderabili: non posso evitare di pensare che una reflazione diretta sarebbe più efficace.

L'altra parte controversa dell’analisi della BoE riguarda il ruolo della banca centrale nella gestione dell'offerta di moneta. Fondamentalmente, sostiene, la banca centrale non può stabilire e non stabilisce la quantità di moneta in circolazione. La maggior parte delle persone sarebbe d'accordo che la banca centrale non può controllare direttamente la quantità di moneta creata dalle banche commerciali quando prestano (la cosiddetta "moneta in senso ampio"). Ma la Banca d'Inghilterra sostiene anche che la banca centrale non può nemmeno determinare la base monetaria in senso stretto. Ciò è in aperta contraddizione con la maggior parte dei libri di testo di economia, che spiegano così la politica monetaria:

"le banche centrali determinano la quantità di moneta in senso ampio tramite un ‘moltiplicatore monetario’ variando attivamente la quantità di riserve... le banche centrali attuano la politica monetaria scegliendo la quantità di riserve. E, poiché si presume che ci sia un rapporto fisso tra aggregato monetario ampio e base monetaria in senso stretto, queste riserve sono poi 'moltiplicate' in un valore molto maggiore di depositi bancari quando le banche aumentano i depositi e i prestiti."

Ma la BoE non usa mezze misure:

"Nessuno dei punti di quella storia rappresenta una descrizione accurata del rapporto tra moneta e politica monetaria nell'economia moderna. Le banche centrali in genere non scelgono una certa quantità di riserve per ottenere il tasso di interesse a breve termine desiderato. Piuttosto, si concentrano sull’impostazione dei tassi di interesse. La Banca d'Inghilterra controlla i tassi di interesse fornendo e remunerando riserve al tasso che si accorda alla politica scelta. L'offerta di riserve e di valuta (che insieme costituiscono la base monetaria) è determinata dalla domanda di riserve delle banche sia per il regolamento dei pagamenti sia per soddisfare la domanda di moneta da parte dei clienti — una domanda che la Banca centrale in genere soddisfa. "

Perciò la creazione di riserve è conseguenza della richiesta di prestiti bancari, anziché esserne la causa:

"E’ quindi più probabile che questa domanda di base monetaria sia una conseguenza piuttosto che una causa delle banche che concedono prestiti e creano moneta in senso ampio. Ciò perché le decisioni delle banche se estendere o meno il credito si basano sulla disponibilità di opportunità vantaggiose di prestiti in un certo momento."

Ho ripetuto questo concetto ad nauseam per quanto posso ricordare. Le banche prestano quando il profilo di rischio/opportunità è a loro favorevole. Quando non lo è, nessun ammontare di riserve aggiuntive potrà convincerle a concedere prestiti. La politica monetaria perciò si concentra sul PREZZO del denaro, non sulla sua quantità, poiché i cambiamenti del prezzo del denaro influenzeranno le opportunità di profitto per le banche e quindi la loro disponibilità a concedere credito.

Ciononostante, come spiega la BoE, anche altri fattori sono importanti - come la politica macroprudenziale, la domanda di prestiti dei consumatori e le circostanze economiche. Quindi metto in dubbio la loro asserzione che la quantità di denaro "in definitiva" dipende dall'assetto di politica monetaria. E’ stato il prezzo del denaro la causa ultima della bolla del credito scoppiata spettacolarmente nel 2007/8? Se è così, è un pesante atto d'accusa alle banche centrali. Personalmente penso che sia appropriata un’idea un po’ meno grandiosa della politica monetaria: la politica monetaria influenza i prestiti, ma in definitiva le decisioni sono prese dalle banche commerciali e dai loro clienti, i quali sono inclini a comportamenti irrazionali come chiunque altro. Mercati del credito malfunzionanti sono il risultato di cattive decisioni di tutti gli attori in gioco, non solo delle banche centrali.

C'è molto, molto di più in questo documento. Consiglio vivamente di leggerlo tutto. Ma se c'è una lezione che si dovrebbe trarre, è che il denaro nei sistemi a corso forzoso semplicemente non funziona nel modo in cui descrivono i classici libri di testo economici. La spiegazione della creazione di denaro attraverso il moltiplicatore monetario può finalmente essere consegnata alla polvere della storia.

7 commenti:

  1. il signore (la banca) crea denaro (dal nulla).

    alla fine il signoraggio è dimostrato.

    alla fine ci arrivate.. (?)

    bene.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. :D e rispunta imperterrita la vecchia polemica, con un pochino di odore di muffa...:D
      Ho già dato...

      Elimina
    2. ancora sto signoraggio! l'articolo dice che quando i prestiti rientrano la moneta viene distrutta! l'unico guadagno della banca è il tasso di interesse applicato al mutuo. punto

      Elimina
    3. E dici niente!

      Elimina
    4. E dici niente!

      Elimina
    5. E tutta quella moneta che non viene restituita che fine fa?

      Elimina
  2. questo articolo meriterebbe un commento di Istwine.
    Detto questo, penso che Graziani abbia molto da dire (aveva.. ahimé!) su questo argomento avendo alcune teorie ben salde in merito.
    per esempio il deposito si crea perché un imprenditore ha un'idea, prende a prestito, paga gli operai che mettono i propri soldi in banca.
    è un esempio.
    sul signoraggio lascerei stare.. in realtà il problema non è il signoraggio ma BC indipendenti dal popolo e politici collusi con le multinazionali

    RispondiElimina