14/08/14

Telegraph: L'Italia di Renzi deve ritornare alla lira per porre fine alla depressione

Un bellissimo articolo di Ambrose Evans-Pritchard sul Telegraph fa un quadro chiaro e spietato della grave situazione in cui  si sta dibattendo il nostro paese: portare avanti le politiche asimmetriche che finora si sono dimostrate rovinose sarebbe letale, le "riforme" sono parole vuote, ormai si dovrebbe aver capito che l'unica strada è l'uscita dall'euro.



E' un fatto incontrovertibile che il disastro che dura da 14 anni in Italia coincide con l'adesione all'UEM.
  
L'Italia è in depressione
da quasi sei anni. Il crollo è stato costellato da false riprese, sopraffatte ogni volta dai dilettanti monetari responsabili della politica UEM.


L'ultima ripresa
è svanita dopo un solo trimestre. L'economia è di nuovo in recessione tecnica. La produzione è crollata del 9.1pc dal suo picco, indietro a livelli di 14 anni fa. La produzione industriale è scesa a livelli del 1980.
 
Ci vogliono errori di politica economica madornali per realizzare un tale risultato in una economia moderna. L'Italia non ha subito niente di simile durante la Grande Depressione, facendo segnare una crescita del 16pc tra il 1929 e il 1939. Nemmeno Mussolini era così maniacale da perseguire i suoi deliri sul Gold Standard fino all'amaro finale.
  
Le autorità italiane
intravvedono segnali di ripresa, come le guardie della fortezza nel Deserto dei Tartari di Dino Buzzati, ingannati dalle illusioni ottiche dell'orizzonte senza vita. I prestiti bancari alle imprese sono ancora in calo a un tasso del 4.5pc. Moody's dice che quest'anno l'economia si contrarrà dello 0.1pc. Société Génerale prevede -0.2pc.
 
Il crollo della proprietà immobiliare non ha ancora toccato il fondo. La Banca d'Italia ha detto che il numero dei mesi necessari per vendere una casa è salito a 9,4, da 8,8 della fine dell'anno scorso. L'indice del peggioramento delle condizioni di mercato è passato da 19.6pc a 34.7pc in tre mesi. 
  
   
"Non possiamo andare avanti più a lungo", hanno dichiarato alla filiale di Taranto dell'associazione degli industriali italiana, Confindustria, in una lettera aperta al Presidente della Repubblica. La regione sta diventando un "deserto industriale", hanno avvertito, con le piccole imprese sull'orlo della chiusura e dei licenziamenti di massa.
  
Il mix letale di contrazione economica e inflazione zero sta portando la traiettoria del debito in Italia a crescere in maniera esponenziale, nonostante l'austerità e un avanzo primario del 2pc del PIL.
  Nel primo trimestre il debito pubblico è salito al 135.6pc, dal 130.2pc dell'anno prima. Questo è un effetto meccanico, il risultato dell'onere dell'interesse composto su una base nominale statica. I tassi di interesse reali sullo stock del debito italiano di € 2.100 miliardi - con una scadenza media di 6,3 anni - sono in realtà in aumento a causa dell'arrivo della deflazione.
 
Il rapporto del debito può arrivare al 140pc entro la fine dell'anno, in acque inesplorate per un paese che in realtà si indebita in D-Marks. "Nessuno sa quando i mercati reagiranno," ha detto un banchiere italiano.
  
La recessione sta erodendo le entrate fiscali così
gravemente che il premier Matteo Renzi dovrà venirsene fuori con nuovi tagli, dai 20 ai 25 miliardi di €, per soddisfare gli obiettivi di disavanzo dell'UE, perpetuando il circolo vizioso.
 
Il compito è senza speranza. Uno studio del think-tank Bruegel ha rilevato che l'Italia deve
realizzare un avanzo primario del 5pc del PIL per stabilizzare il debito con un'inflazione al 2pc. L'avanzo sale al 7.8pc a inflazione zero. Qualsiasi tentativo di raggiungere questo obiettivo porterebbe ad una implosione autodistruttiva dell'economia italiana. 
  
 
Ashoka Mody, fino a poco tempo fa alto funzionario del piano di salvataggio del FMI in Europa, ha detto che gli studi interni del Fondo hanno ritenuto impossibile realizzare avanzi primari nella scala necessaria. Egli consiglia alle autorità italiane di cominciare a consultare "dei bravi avvocati per garantire una ristrutturazione ordinata del debito sovrano".
   
"
Non deve essere un cataclisma. Ci sono modi di dilazionare gli obblighi di pagamento nel corso del tempo. Ma non c'è nessuna ragione di attendere fino a che il rapporto giunga al 150pc. Dovrebbero andare avanti in questo senso da subito" ha detto.
  
Eugenio Scalfari, il decano de La Repubblica e leader dell'establishment UEM in Italia, dice che la ricaduta degli ultimi mesi ha ucciso tutte le illusioni. Ha raccomandato a Renzi di prepararsi a un salvataggio. "Devo esprimere una amara verità, perché tutti noi possiamo vedere la realtà davanti i nostri occhi. Forse l'Italia dovrebbe mettersi sotto il controllo della Troika di Commissione, BCE e FMI" ha detto.
  
Scalfari sembra pensare che la democrazia in Italia dovrebbe essere sospesa per salvare l'euro, che il paese dovrebbe raddoppiare le politiche di terra bruciata, imbarcandosi in uno sforzo ancora più draconiano per recuperare competitività attraverso un svalutazione interna.
 
Il giovane Renzi – appena 17enne quando fu firmato il Trattato di Maastricht, e quindi libero dal peccato originale - potrebbe equamente concludere il contrario, che l'euro dovrebbe essere abbandonato per salvare l'Italia.
  
E' un fatto incontrovertibile che il disastro
italiano che dura da 14 anni coincide con l'adesione all'UEM. Questo non prova che ci sia causalità. Ma suggerisce che l'UEM ha messo in moto una dinamica molto distruttiva per le particolari condizioni dell'Italia, ed è molto chiaro che l'UEM ora impedisce al paese di uscire dalla trappola.
 
Ci dimentichiamo che l'Italia registrava abitualmente un surplus commerciale nei confronti della Germania nel periodo pre-UEM. Le industrie italiane del nord erano viste come concorrenti formidabili, quando la lira era debole.
 
Antonio Guglielmi, d
i Mediobanca, dice che l'Italia teneva, prima di agganciare la lira al marco nel 1996. Solo allora è entrata in una "spirale negativa della produttività".
 
In un rapporto che è una condanna,
egli ha mostrato come negli ultimi 40 anni la crescita della produttività e della competitività in Italia ha vacillato ogni volta che la valuta nazionale è stata agganciata a quella tedesca . E si è ripresa dopo ogni svalutazione.
  
Una ragione è che
l'economia Italiana ha un "gearing" del 67pc sul tasso di cambio a causa dei tipi di prodotti che fabbrica, rispetto al 40pc della Germania. Il tallone d'Achille è la metà arretrata dell'economia Italiana, soprattutto il Mezzogiorno, che compete testa a testa con la Cina e le economie emergenti dell'Asia, la Turchia e l'Europa orientale in settori sensibili ai prezzi.
 
Non vorrei tornare sul dibattito stantio sul perché l'Italia ha continuato a perdere competitività del lavoro nei confronti della Germania per un decennio e mezzo, se non per dire che questo dimostra solo quanto sia difficile piegare le culture profondamente radicate dei paesi europei alle esigenze di un esperimento monetario. Gli economisti avevano detto che le nazioni UEM avrebbero dovuto convergere. Gli antropologi e gli storici hanno sostenuto che una cosa simile non sarebbe accaduta.
 
E ora
siamo arrivati qui, la situazione è ormai insostenibile. L'Italia è sopravvalutata del 30pc rispetto alla Germania. Non può recuperare attraverso la deflazione, in quanto la stessa Germania è vicina alla deflazione.
  
Le élite
della UEM esortano l'Italia a fare le "riforme", un termine che viene buttato là liberamente. "E' tutto un pio desiderio. Le metriche del mercato del lavoro per la Germania e l'Italia non sembrano così diverse. Non è più facile assumere e licenziare in Germania", ha detto Modi, che era il direttore del FMI in Germania.
  
Il professor Giuseppe Ragusa, della Luiss Guido Carli di Roma, ha detto che il principale fallimento in Italia è la mancanza di investimenti in capitale umano. "Ciò che veramente colpisce è quanto siamo indietro nell'istruzione", ha detto.
  
I dati dell'OCSE mostrano che l'Italia spende solo
il 4.7pc del PIL per l'istruzione, rispetto al 6.3pc di tutta l'OCSE. La quota di giovani di età compresa tra 25-34 anni che hanno completato gli studi superiori è del 21pc, rispetto ad una media del 39pc. Gli insegnanti sono pagati una miseria.
 
Questo è davvero un grosso problema strutturale, ma non può essere risolto dalle "riforme", figuriamoci dall'austerità. Pochi contestano che lo Stato italiano ha bisogno di una revisione radicale. Ma ciò di cui l'Italia ha bisogno è anche un New Deal, un massiccio investimento in infrastrutture e competenze, sostenuto da uno stimolo monetario per sollevare il paese dalla sua soffocante tristezza cosmica. Renzi deve ormai aver capito che questo non può essere fatto sotto l'attuale regime dell'UEM.

Improvvisamente si ritrova nella stessa situazione terribile di Francois Hollande in Francia. Da outsider, si è scagliato contro l' austerità dell'UEM, solo per sottomettersi tranquillamente una volta in carica, rassicurato dai suoi consiglieri che la ripresa era a portata di mano. Entrambi si ritrovano con il cappio al collo.
  
La differenza è che  Hollande è oltre ogni possibilità di salvarsi. Il regime depressivo dell'UEM ha distrutto la sua presidenza. Le Figaro sta pubblicando una fiction estiva in cui si esplora la possibilità di dimissioni anticipate. Il signor Renzi non ha ancora bruciato il suo capitale politico, ed è un giocatore d'azzardo per natura.
  
Non c'è più alcuna possibilità
che Italia e Francia conducano una rivolta dei paesi latini, mettendo insieme una maggioranza in seno al Consiglio europeo e alla Banca centrale per imporre una strategia di rilancio a livello dell'UEM che cambi completamente il panorama economico. Con l'adesione alla Germania a tutti i costi, la forza politica di Hollande è bruciata. Gli Spagnoli pensano – sbagliando - di essere fuori dal guado, e di non averne bisogno.
 
Renzi è solo. Egli si trova davanti una BCE che ha sostanzialmente violato il suo contratto con l'Italia, lasciando cadere l'inflazione a 0.4pc sapendo che questo avrebbe fatto andare in metatstasi la crisi italiana. Egli si trova davanti una Commissione subentrante che promette di attuare le stesse disastrose politiche economiche che si sono già dimostrate rovinose.
  
Non vi è alcuno
spazio di negoziazione. Queste istituzioni non sono riuscite a garantire un aggiustamento simmetrico che costringa sia il Nord che il Sud ad adottare delle misure per chiudere il divario intra-UEM da entrambe le estremità, assumendosi pari responsabilità per la cattiva gestione della joint venture UEM nei suoi primi anni. Sostenendo solo la volontà dei creditori, hanno messo a terra l'unione monetaria. Non hanno più alcuna legittimità.
 
L'Italia deve badare a se stessa. Si può riprendere solo se si libera dalla trappola UEM, riprende il controllo dei suoi strumenti di politica economica e ridenomina i suoi debiti in lire, con controlli dei capitali fino a quando le acque si calmano.
  
L'Italia non si troverebbe ad affrontare una crisi immediat
a di finanziamento, dal momento che ha un avanzo primario di bilancio. La sua posizione patrimoniale netta sull'estero è al -32pc del PIL, a fronte di un -92pc della Spagna e -100pc del Portogallo .
  
Il paese non soffre di eccesso di debito
da un punto di vista fondamentale. Il debito ipotecario è molto basso. Il debito aggregato è circa il 270pc del PIL, molto inferiore a quello di Francia, Gran Bretagna, Spagna, Giappone, Stati Uniti, Svezia e Paesi Bassi. Il problema principale è un disallineamento del tasso di cambio che crea una crisi del debito pubblico non necessaria, attraverso i meccanismi perversi della UEM.
 
Non vi è un modo facile di uscire dall'euro. Le strutture ad incastro dell'unione monetaria sono andate ben oltre un aggancio di cambio fisso. Gli interessi costituiti sono potenti e spietati. Eppure non è impossibile.
  
La faccenda sicuramente precipiterà quando la traiettoria del debito italiano entrerà nella zona di pericolo. Questa volta potrebbe non essere così evidente che il paese vuole essere salvato alle condizioni europee. Renzi può giustamente concludere che l'unico modo possibile per adempiere al suo compito di un Risorgimento per l'Italia, e costruirsi il proprio mito, è quello di scommettere tutto sulla lira.


16 commenti:

  1. e lo dice il
    telegraph non "media shopping"...

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  2. E' esattamente come la vedo io da dieci anni. Un po' per logica e passione delle cose economiche,sociali e politiche ma anche per deformazione da controller.Mi spingo anche oltre e vedo sul medio termine una evoluzione certamente non positiva x l'Italia ma ancor peggio per la Germania.Dal mio punto di vista I tedeschi hanno compiuto e persistono, il che e' diabolico, il loro terzo errore storico. Quale? Vi posso dire che il primo l'hanno commesso un secolo fa, il secondo 25 anni dopo e il terzo e' in corso d'opera. Non si puo' matematicamente, chimicamente e contabilmente mettere insieme quello che 3000 anni almeno ha reso diverso fin nei geni piu' nascosti............almeno finche' non si interverra' geneticamente, diciamo, su qualche decina di milioni di persone. E questo possono farlo gli esperti. Basta che non siano............
    Non so se avete capito il senso del mio scritto.....ma capirte entro il 2020

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  3. Veramente bellissimo articolo...ci sono poteri talmente forti contro, che chi ci riportera' alla lira diventera' piu' famoso di Garibaldi....ci vuole un forte coraggio, avremmo bisogno di uno tipo Giovanni dalle bande nere o sua madre Caterina Sforza.....speriamo la cosa alletti Renzi (spalleggiato da B.)....una pia speranza? Buon ferragosto.
    ps: gli inglesi in tutte le maniere, ci vogliono incoraggiare a dare contro la Germania....ma purtroppo il pallino, in campo occidentale, l'hanno gli Usa.

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  4. Nulla da dire sull'ottimo Pritchard ma su Renzi non sono daccordo.Tutto porta a pensare che farà un gran tonfo e che si allineerà agli ideologi di questa eurocrazia.Peggiorando la nostra situazione.
    Seppoi qualcuno ci vede uno statista che gioca d'azzardo vorrà dire che ho preso un abbaglio.

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    1. La storia toscana ha espresso molti geni , in molti campi. Anche nella politica in altri tempi decisamente bui. Bisogna augurarsi che prima o poi salti fuori un personaggio sopra la media, tanto sopra. Ma i tempi devono ancora maturare. Penso che ci voglia un'altra botta finanziaria tipo 2000 o 2008 con crollo delle borse che trascinera' l'economia nel baratro. Solo allora la gente ne avra' le palle piene e i personaggi nascono di conseguenza. Come in Romagna oltre 90 anni fa...........
      La storia e' un continuo ripetersi di eventi con nomi diversi. G.B. Vico lo aveva capito secoli fa. Nulla e' cambiato.

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  5. Anche la Germania è andata ufficialmente sotto dello 0,2% del Pil.
    Uno normale avrebbe detto:"Cazzo! Vuoi vedere che stiamo sbagliando tutto?"Invece l'Idiota fa: "Vedete che non è un problema solo italiano? Avanti così, che siamo sulla starda giusta!"....
    L'altra notizia strombazzata, è che un gruppo di giovani talenti Italiani, ha brevettato un elicottero innovativo super tecnologico che dovrebbe sicuramente sfondare nel mercato europeo....ecco perchè non crescevamo! Avremmo dovuto metterci tutti a costruire elicotteri!

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  6. la nostra oligarchia ha già lungamente tradito gli italiani e non c'è nessun segnale di cambiamento in vista.
    Renzie è si, sfrenatamente ambizioso e cinico, ma non sembra avere la forza morale per ribellarsi e stare dalla parte degli italiani.

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  7. Disillusionista15 ago 2014, 15:46:00

    Guarda:in risposta al secondo commento,quello di Roberto La Torre
    Piano Kalergi, stanno attuando anche quello.E per il resto hai ragione,compreso l'articolo.Ma cavolo qua non si tratta complottismo, ma se si va a spulciare TANTE COSE dette anni fa', che anche a me sembravano fantascienza politica, son tutte vere.Nuovo Secolo Americano, Agenda Politica P2, Bildeberg Trilaterale etc...mi sembravano cazzate immani, si pensa sempre " ma no dai, pensano al meglio,pensano al proprio paese, non sono cosi' scemi,loro sanno" ...e' quasi tutto vero solo che ci siamo in mezzo e non ce ne rendiamo conto, come l'innamorato che magari e' pieno di corna ma ha gli occhi foderati di prosciutto.Signori, LORO sanno benissimo quello che stanno facendo e stanno avendo successo.Ci hanno lobotimizzati, dal benessere adesso siamo pieni di problemi e non abbiamo tempo per pensare.Non ci lasceranno mai uscire dall'Euro, ma veramente pensate che in Italia comandino che so,i Renzi i Berlusca o i Napolitano?Siamo come zombie,fermatevi un attimo, estraniatevi e guardate.Ricordate il film "Essi vivono"?
    Era una metafora, ma per niente sottile.Guardiamoci, ma veramente credete che LORO non sanno tutti i problemi che Euro e decisiono EUROpolitiche comportano,ma veramente ci credete?Ma allora siamo bambini e hanno ragione a prenderci per i fondelli

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    1. AMEN FRATELLO!!!!!!!
      Se si vuol essere obbiettivi al 100% bisogna dire che: o non sapevano veramente a cosa saremmo andati incontro e allora SONO degli INCAPACI e se ne devono andare, oppure SONO complici di tutti quei maledetti eurocrati che ci stanno rovinando e quindi se ne devono andare!!!
      SVEGLIAMOCI!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

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    2. Assolutamente d'accordo con te ( Disillusionista). Io piu' schiettamente lo chiamo tele-rincoglionimento globale. Non ne uscira' piu' nessuno. La spirale che hanno innescato e' come un buco nero che assorbe anche la luce. Ma hanno fatto male i conti ( mia deformazione professionale). Molto male. partono dal presupposto che tutto sia infinito. Se non bastano i soldi si creano (virtualmente). Se l'economia non va si programma una o piu' guerre territoriali (pensate armi che si vendono). Oramai pensano di controllare tutto e tutti. Tipico dell'uomo malato di onnipotenza.Ma come dicevo i conti non li sanno fare. Il capitalismo si fonda su una assurdita' matematica che si chiama debito. Quando non si controlla piu' si azzera con conseguenze devastanti per il 99% delle persone. Molto meno x l'1%.........prima o poi il gioco non reggera' piu'. Certo con un pianeta di telerincoglioniti durera' ancora qualche decennio.......ma quello che non riusciranno a controllare e' qualcosa di molto piu' devastante per l'umanita'. Si chiama clima'si chiama natura. Quella ne ha i coglioni pieni..........ma noi siamo onnipotenti certo. Qualcuno che non e' completamente andato col cervellose ne rende conto e aspetta pazientemente la fattura finale da pagare.

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  8. Perche' tornare alla lira? Meglio passare al fiorino, che con Renzi avrebbe piu' presa. Buon articolo ma non ottimo. Che citi Eugenio Scalfari che in credibilita' generale vale meno del due di picche quando comanda fiori, soprattutto con i numeri dell'economia.Il suo giornale ha diffuso falsita' e mistificazione per 30 anni e ora ci viene a spiegare cosa fare?

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    1. Concordo pienamente col tuo giudizio su Scalfari. Ma uno cosi deve assolutamente esserci. E' la summa di quello che e' la sinistra oggi. Un' accozzaglia di vecchio che si pittura di fresco ogni anno con l'anima venduta al capitalismo piu' violento perche' sa che ha perso la guerra. La linea di demarcazione e' stato il 1989. Adesso che l'anima l'hanno persa completamente resta solo il deretano in vendita. Ma certo non il loro............molto meglio quello della povera gente. Pazzesco e patetico

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  9. Troppo tardi : l'Italia non ha più sovranità , si essa politica, monetaria o militare .

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  10. Precisazione: io guadagno €1100 al mese. Se ci fosse il sistema lira guadagnerei "un milione e ottocento milalire".

    Allora:

    1) se si torna alla lira col sistema euro prenderei un milione e cento mila lire.
    2) tuttavia si può anche optare per restare nell'euro ma il mio stipendio dovrebbe essere col sistema lira ossia €1800/00.

    Tranquilli. In un modo o nell'altro la prenderemo sempre nel deretano.

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  11. Si l'italia quando si riallinea farà un botto di esportazioni che quasi quasi mi compro un'azienda o mi tengo liquido per il dopo svalutazione....ma le industrie tedesche per farci le scarpe hanno dovuto tenere la disoccupazione più alta di tre punti rispetto alla nostra e sono ORA in recessione, cosa faranno? Questo mi preoccupa moltissimo! Non ce li vedo i subproletari tedeschi a dar da mangiare ai piccioni al parco....speriam bene perchè per le nostre indutrie superstiti sono fiduciosissimo, ma da punto di vista politco la situazione coi fratelli operai tedeschi si scalderà...

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  12. Vogliamo la liraaa se volete ancora salvare l italia rimettetela e finiamola qui.. Renzi contiamo su di te..

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