17/04/11

I Piani dei Tedeschi per Far Fronte alla Crisi Greca.

Dopo l'alt del Bundestag a eventuali rifinanziamenti automatici da parte della Germania al fondo Salva-Stati, e l'incertezza sul risultato delle elezioni in Finlandia, oramai la ristrutturazione dei debiti “sovrani” (parola grossa) insostenibili, in Europa non è più un tabù.

Un articolo del Financial Times conferma che la Germania sta elaborando dei piani di ristrutturazione del debito greco nel caso che “le riforme economiche non riescano a tirare fuori il Paese dalla crisi di bilancio”.

Nell'articolo si parla di soluzioni “market friendly”, mentre si tace su  altre opzioni,  che pure a quanto pare sono allo studio:

"Persone informate dei fatti hanno dichiarato che altre possibilità sono state prese in considerazione, ma il Cancellierato e il Ministero delle finanze si sono soffermati soprattutto su queste opzioni market friendly”

 Ma quali sono le opzioni amichevoli coi mercati?

Una possibilità sarebbe una soluzione analoga ai brady bonds dei paesi sudamericani negli anni '80. Con l'espressione brady bonds (da Nicholas Brady, segretario americano al tesoro durante la presidenza Bush senior) si indicano i titoli di lungo periodo (di dieci anni o oltre) emessi nei paesi dell'America Latina, in cambio dei prestiti bancari di breve periodo che questi paesi non riuscivano ad onorare. Si trattava di obbligazioni denominate in dollari e garantite dal Tesoro americano, a condizione di attuare  politiche di riequilibrio delle finanze pubbliche. 
 
Applicando il concetto all'Europa, si tratterebbe quindi di una ristrutturazione su base volontaria, dove gli obbligazionisti sarebbero incoraggiati a scambiare le obbligazioni sovrane (sempre parola grossa) greche a prezzi di mercato o quasi, in cambio di titoli garantiti dall'eurozona. 

In alternativa, continua il FT, un fondo della zona euro - forse lo stesso EFSF - potrebbe acquistare le obbligazioni, ed allungare le scadenze del debito o estinguere parte del capitale, secondo un sistema utilizzato per aiutare gli stati poveri con il programma HIPC del FMI.

Gli Highly Indebted Poor Countries (Paesi Poveri ad Alto Tasso di Indebitamento, n.d.t.) hanno ottenuto una riduzione pari circa ad un terzo del debito dovuto ai creditori stranieri attingendo a un fondo del FMI - sottoponendosi però per anni ai malfamati programmi di "aggiustamento strutturale".

Il FT infine osserva che Atene, così come la BCE, teme tuttavia che un piano di ristrutturazione, anche se market friendly e su base volontaria come quelli ipotizzati, potrebbe portare grossi guai alle banche del paese, le quali hanno in portafoglio un sacco di bonds sovrani. Senza parlare poi delle probabili difficoltà per il futuro accesso ai mercati da parte del governo.
L'accesso al credito risulterebbe indispensabile perché, come ha messo in risalto Bini Smaghi nella sua intervista al Sole 24 Ore, la Grecia tuttora presenta un saldo primario negativo, il che vuol dire che anche senza considerare la spesa del debito (interessi e rimborsi di titoli in scadenza), le pure spese finali dello Stato superano ancora le entrate:

Se non ha altre forme di finanziamento, la Grecia si troverà nella drammatica situazione di non riuscire a pagare gli stipendi dei propri dipendenti pubblici, le pensioni, ecc. In questo caso fallire o ristrutturare il debito non aiuterebbe, perché la Grecia ha un disavanzo primario e deve comunque indebitarsi per finanziare le spese correnti. Quale è la soluzione allora?
Continuare ad applicare il programma di risanamento, e le riforme concordate con l'Fmi e l'Unione europea, a cominciare dalle privatizzazioni che consentirebbero di ridurre il debito. Non ci sono alternative.

La premessa iniziale "se non ha altre forme di finanziamento" diventa importante: la chance che Bini Smaghi non prende  in considerazione, e che i tedeschi non menzionano, è una ristrutturazione con uscita dal giogo dell'euro da parte dei  PIIGS. 

Chissà che anche questo tabù tra pochi mesi non crolli...


P.S. Cari lettori, dimenticavo...con la metà degli incassi  (parola grossa) della pubblicità del mese scorso, ho fatto un abbonamento mensile al Financial Times (25 €) ...quindi non dimenticate, se gradite gli articoli, di farvi un giretto su qualche pubblicità di potenziale interesse - Almeno la metà degli utili verrà reinvestita!

37 commenti:

  1. Fantastica opzione l'uscita dal giogo dell'euro! ma certo, facciamo che ognuno si stampa le sue banconote e facciamo a gara a chi le fa con più zeri: davvero saranno tutti più contenti di essere pagati coi soldi del Monopoli...

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  2. Ahahah! Katobledo! Ma sì! Rimaniamo con lo stivale tedesco sul collo, agganciati a una moneta straniera che ci strangolerà...

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  3. Negli anni 80 andavo in ferie con i miei genitori in Yugoslavia e Ungheria.
    Sebbene all'epoca avessi pochi anni ricordo che quando si trattava di pagare ora il ristorante, ora l'appartamento capitava una cosa per me all'epoca curiosa:
    gli yugoslavi non volevano i dinari e nemmeno gli ungheresi volevano il fiorino, cioè la loro moneta.
    Tutti chiedevano nell'ordine:
    marchi tedeschi
    dollari americani
    qualcuno anche franchi francesi
    E le lire?
    parafrasando una nota pubblicità:"pagamento in lire? no valuta forte? ahi ahi ahi".
    Noi abbiamo lo stivale tedesco sulla faccia perchè ce lo meritiamo, non perchè loro sono cattivi.
    La nostra economia è allo sbando e come territorio non abbiamo particolari risorse, anzi siamo pure grandi consumatori.
    Risultato?
    Come sistema paese valiamo ogni anno di meno.
    Grecia e Portogallo invece non valgono niente da tempo.
    La moneta di un paese misura questo "valore".
    Se no perchè lo Zimbawe stampa i trilioni di dollari?
    Katobleto ha detto una cosa giustissima, come sempre del resto ...

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  4. Ma il fatto che la Germania si è avvantaggiata a spese dei paesi periferici della moneta unica - spiazzando ogni possibile concorrenza - e che è da quando c'è l'euro che siamo colati a picco...questa cosa non vi tange?
    Comunque questo è il mio parere, e lo dico ma non pretendo di convincere nessuno. A ognuno trarre le sue conclusioni dai fatti.

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  5. Brava Carmen, come si suol dire "ben detto".
    L'euro, come ho + volte scritto, è il chiavistello, per la distruzione in primis degli stati, poi della società.
    Una volta che si è concluso il tutto, siamo in balia di forze interne ed esterne che banchetteranno sulla carcassa della nazione.
    Di eventi che ce lo dimostrano ce ne sono...(privatizzazione non vi dice nulla?) i motivi, bè Carmen sai come la penso ............
    guardatevi su youtube Marra. http://www.youtube.com/watch?v=wZe2Hw0xMas&feature=related
    Sarà arrogante, saccente, quel che sia, ma su una cosa ha stramaledettamente ragione...
    Saluti.
    Orazio

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  6. Grazie Orazio! Ben tornato!
    ...Ma Marra no! Marra nooooo....!!!!!!!!!! ;)))

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  7. Grazie Carmen: mi hai fatto capire una cosa. Da tempo mi chiedevo come mai i governi scelgono in prevalenza la strada dell'inflazione monetaria e della conseguente perdita di potere d'acquisto piuttosto che la riduzione della spesa pubblica mantenendo stabile la massa monetaria e il valore della moneta? La risposta che traspare dalle parole tue e di tanti altri è che la maggioranza preferisce la prima soluzione: l'esito concreto evidentemente non cambia... per esempio, supponiamo di guadagnare 1000 euro che servono a comprare oggi 1000 litri di benzina (1000 kg di pasta, 1 oncia d'oro ecc.) e che, dopo un certo periodo di tempo, l'alternativa sia tra guadagnare ancora 1000 euro inflazionati che però comprano solo 500 litri di benzina (500 kg di pasta, mezza oncia ecc.) oppure ridurre il guadagnoa a 500 euro, ma di quelli "sani", quelli comprano sempre le stesse quantità di beni, ebbene la prima opzione "sembra" meno brutta, soprattutto se il passaggio è graduale, quasi non ci si accorge di niente...

    Detta così non c'è motivo di preferire la moneta "sana", ma considera quello che succede ai più deboli, quelli con meno forza contrattuale: chi può rivede istantaneamente prezzi e tariffe (magari anche anticipa! vuoi la benzina? paghi!) chi non può (pensionati, dipendenti ecc.) resta strangolato dall'aumento dei prezzi.

    Ultima cosa: spiega perchè la Germania si è avvantaggiata con l'euro a spese dei "periferici". In cosa consiste il vantaggio tedesco e lo svantaggio nostro? grazie.

    Giorgio

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  8. @Katobledo:
    Come ho già avuto modo di spiegare altre volte, la moneta aggiuntiva non genera necessariamente inflazione, dipende da come è impiegata.
    Per quanto riguarda la Germania e l'euro, ci sono tanti articoli qui nel blog che spiegano la situazione, vvedi ad es. Cesaratto o anche, nel mio piccolo, la pagina di didattica sulla crisi dell'euro. Credo che siano situazioni arcinote.
    Infine: ti prego di non portare avanti una guerra di opinione, trascinando ad ogni articolo la solita polemica.
    Oramai abbiamo capito che siamo su posizioni molto diverse, e qui ognuno si forma liberamente la propria idea, non c’è alcun bisogno di combattere battaglie per convincere gli altri.

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  9. L'Italia ha smesso di crescere grossomodo a inizio degli anni '90, sostanzialmente quando ha smesso di indebitarsi in maniera folle drogando la propria crescita con una spesa pubblica fuori controllo. Non era una politica che potesse durare, o la smettevamo o si andava in default.
    Ovviamente questo è un paese in cui si è esenti da colpe, che van per forza individuate all'estero. Non riusciam a controllare qualche migliaio di immigrati ed è colpa della Francia, se compiano un reato i colpevoli sono i giudici, se siamo ultimi per crescita nell'OCSE è per via di una non meglio specificata "finanza", se nel Sud c'è la mafia è colpa di Carlo I d'Angiò, etc etc..
    Tanto vale dar la colpa di qualche male all'euro, è coerente con il nostro carattere nazionale.

    Lorenzo

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  10. Mi spiace che consideri "guerra di opinione" il fatto di voler confrontare spiegazioni differenti sulle evidenze empiriche piuttosto che argomentare le tue affermazioni.
    Cerca di capire il mio punto di vista: per me lo scopo della discussione (anche se ammetto che è difficile farlo su un blog) è di verificare, attraverso la confutabilità delle singole affermazioni, un modello che ci si costruisce in testa per spiegare le cose.
    Quello che mi aspetto dal confronto è che qualcuno rilevi gli errori (logici o fattuali) dei miei argomenti con obiezioni puntuali, lungi da me l'idea o il desiderio di convincere qualcuno!

    Certo che se si parte dall'idea di avere la Verità in tasca allora tanto vale disabilitare i commenti, ti pare?

    Giorgio

    ps: l'articolo si concludeva con un'affermazione (riguardo al "giogo dell'euro") che sottintendeva un giudizio positivo sul superamento di un "tabù": all'argomento che le nuove dracme/lire/pesetas diventerebbero carta straccia (e questo non sarebbe poi così tanto bene...) si può anche obiettare, ma che centra lo stivale (tedesco?) sul collo???

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  11. Il fatto è proprio questo: è difficile farlo sul blog.
    Non voglio evitare le tue obiezioni, ma non posso scrivere un altro articolo sui commenti per spiegarti che l'emissione di moneta non a debito non necessariamente crea inflazione, ad esempio.
    Ci sono qui sul blog degli articoli che ne parlano, ma tu sicuramente non sarai d'accordo, quindi torniamo a bomba. Capisci?? Un forum è il luogo ideale per questo tipo di scambi.
    Qui sul blog l'ideale è "integrare" l'articolo con altre notizie, confutare qualche preciso errore, ma non discutere all'infinito sulle cause dell'inflazione o simili.
    Lo stivale sul collo: ti ripeto vai a leggerti le cause della crisi dell'euro in Cesaratto e nella pagina di didattica.

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  12. @Lorenzo:
    Non è intelligente fare di tutta l'erba un fascio. Le responsabilità devono essere ben distribuite.

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  13. I Romani dicevano CUI PRODEST....
    Ovvero a chi conviene.
    Trovato a chi conviene il gioco è fatto, per il 99,99%.
    Carmen, credo che questo dovrebbe essere il punto focale cui ci si deve dirigere.

    @ katobleto --- ok Giorgio, credo che la tua osservazione abbia toccato veramente il punto focale - ovvero comprendere i rudimenti monetari che stanno alla base delle truffe ed i successivi eventi!!!!!
    Il resto, quello che succede ed emerge, di cui la Gentile Sig.ra Carmen, ci mette in rete " grazie di nuovo Carmen", non è niente altro che un susseguirsi di fatti che hanno un comune denominatore..... MONETA (creazione - funzionamento - gestione ecc.ecc.).
    Mi fermo qui, se no le orecchie mi fischierebbero ancora di +.
    Saluti.
    Orazio

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  14. @ Lorenzo,
    concordo con quanto detto da Carmen, che gli italiani abbiano poca dimestichezza con la storia, bè non è una novità.
    Del resto la storia, viene sempre scritta dai vincitori, mai dai vinti... salvo che alla lunga i fatti emergono (vedi i motivi della creazione della nostra ITALIETTA) e tanti altri casi.
    Quello che ripeto ma credo che tu, o non ti sei mai informato, od ignori le cause di tale situazone, ovvero stanno tutte sulla creazione della moneta.
    Del resto non te lo ha certamente ordinato il medico.
    Del resto, se credi ciecamente a quello che dici hai pienamente diritto di esprimerti, ma ripeto stai prendendo una grossa cantonata.
    Saluti.
    Orazio

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  15. Orazio!!!
    Disambiguo: io non condivido il signoraggismo. Ma sulle cause del debito italiano (alcune, importanti, ma non tutte!!!), ecco qui:
    http://www.stampalibera.com/?p=11774

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  16. Per ultimo, entrando nel discorso espresso dal testo sopra indicato osservo che:
    1 in un modo o nell'altro, non gli permettono di andare in default in quanto A - le banche estere che sono esposte in modo considerevole con quelle Greche, avrebbero grossi grattacapi:
    B l'idea di mollare la presa nei confronti prima dei Greci e poi di tutti gli altri PIIGS - non è nemmeno prevista stante 1 - lo disfacimento dell'unione monetaria Euro ; 2 l'impossibilità di acquisire tutti i loro beni per "una carta moneta senza valore" e poi successivamene la lasciano andare, con i greci con le pezze nel sedere.
    Saluti.
    Orazio

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  17. @ Carmen
    E che son sementi? Capisco che ogni affermazione che possa essere interpretata come una critica velata al "welfare italico" (mantenere agenzie statali inutili e ragalar soldi a mafie, amici e figli degli amici) sia destinata a scarsa popolarità in Italia, ma non mi sembra di aver detto niente di male.

    @ Orazio
    A naso deduco che la sua conoscenza in materia deriva dall'accanito studio di Auriti ed altri sostenitori del complotto demo-pluto-pippocratico/giudaico-massonico sul signoraggio. Lungi da me in tal caso tentare di intaccare le sue convinzioni, evidentemente basate sullo studio di autori da me assai stimati (il tono vuole essere ironico)
    Buona serata

    Lorenzo

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  18. Ciao, complimenti per l'articolo. Mi sono permesso di segnalarlo sul nostro blog

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  19. x Carmen
    ho letto l'articolo da te indicato.... http://www.stampalibera.com/?p=11774
    non ho trovato nulla che modificasse/aggiungesse a quanto sapevo.
    Una buona carrellata di eventi, però il silenzio su alcuni punti.
    Si parla sempre di debito, dimenticandosi che la Banca d'Italia "prestava" soldi allo stato- e qui che sta il peccato mortale....
    Sospetto che sei tu l'autrice del testo vero?
    Se lo sei anche se non sono d'accordo, riconosco una ottima preparazione.
    Saluti.
    Orazio

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  20. X Carmen:
    1-Tanto per cominciare nessuno ci ha costretto ad entrare nell'euro! Era chiaro che entrando avremmo goduto di tassi più bassi ma avremmo anche dovuto aumentare drasticamente la nostra produttività per competere... se non lo abbiamo fatto non possiamo certo incolpare la Germania!
    2-Aumentare la produttività è molto vago, perchè il settore privato al nord ha poco da invidiare alla Germania! Quello che servirebbe è tagliare le tasse, privatizzare, liberalizzare e licenziare in tronco almeno metà dipendenti pubblici e fare il federalismo vero, come in America, o meglio ancora secedere dal Sud... ma se lo fai passi per neonazista o roba simile!
    3-Se la Grecia uscisse dall'euro e svalutasse come proposto da alcuni, si ritroverebbe si meno debito, tuttavia senza le riforme che oggi tutti chiamano "tagli selvaggi" o roba simile, mentre è semplicemente un parziale ritorno alla normalità, si ritroverebbe con deficit spaventosi e senza alcuna possibilità di rifinanziarli: chi li presta i soldi ad un paese che ha appena fatto bancarotta, con tutto il sistema finanziario fallito, senza un solido sistema economico privato e mezza economia in mano allo stato???? Io no di certo! Nel giro di pochi anni sarebbe già al punto di partenza senza nemmeno la scusa dell'euro come ha oggi!
    4-La ricetta Brady non può funzionare per la Grecia! Funzionava per economie in via di sviluppo, in espansione economica e demografica, che potevano ricevere investimenti esteri, che potevano al limite svalutare per riflettere correttamente i loro fondamentali economici... la Grecia è esattamente il contrario di tutto questo! Per come la vedo io prima fallisce e meglio è... il problema è che fallire non significa solo far perdere soldi alle banche tedesche e francesi, perchè se fosse cosi semplice i greci lo avrebbero già fatto e la BCE avrebbe stampato da zero i soldi per tappare i buchi di quelle banche!.. Fallire comporta soprattutto smettere di mantenere milioni di greci nullafacenti.. non raccontiamoci balle! I piigs non vogliono fallire non certo per salvare le grandi banche ma per continuare per quanto più possibile a vivere sopra alle loro possibilità e quando non sarà più possibile già mi immagino Krugman (visto che spesso traduci in buona fede i suoi articoli demenziali!) che incolperà le ricette liberiste, le grandi banche, la spectre... e chiederà nell'ordine: di stampare denaro dal nulla, di aumentare le tasse, di fare patrimoniali, che lo stato assuma tutti i disoccupati a tempo indeterminato, e al limite di rinazionalizzare quel poco di economia privata che resta in Grecia.. vincendo assieme alla Fiom, a Obama e a Bertinotti il nobel per l'economia.

    5-Io apprezzo molto lo spirito col quale fai il blog! però credo che molti degli articoli che scegli, per esempio i tanti di Krugman, non siano molto informativi di quello che sta succedendo o è successo... Qualche articolo di Gary North? Di ambrose pritchard che mostri un punto di vista liberale, pro mercato, anti stato, anti banche centrali magari?

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  21. Grazie dei buoni consigli, però mi piacerebbe un nome a cui attribuirli, no?
    Comunque gli articoli non li scelgo a caso, sono proprio contrarissima alle politiche neoliberiste che a te, in buona fede, sembrano tanto efficaci.
    Vedi, si ha buon gioco a invocare tagli di spesa pensando alle inefficienze e alle ruberie della classe politica. Il fatto è che i tagli e le politiche di austerità vanno a colpire i servizi essenziali e ci portano a livelli di povertà e di concentrazione della ricchezza indegni di un popolo civile.
    Dimezzare i dipendenti pubblici?
    Io insegno in una scuola serale e quest'anno ci hanno dato una pluriclasse, due al prezzo di una, perché si tagliano le spese!!!
    Invece di invocare la competitività per fissarsi sulle esportazioni (potremmo mai esportare tutti?) puntiamo sulla domanda interna!
    Il problema vero è quello di eliminare l'inutile scegliendo su cosa spendere. Risparmio energetico, rete idrica, energie rinnovabili, istruzione, salute ma quella vera compresa le medicine olistiche....
    Le politiche neoliberiste della libera volpe in libero pollaio hanno prodotto il gran business in cui ci troviamo adesso...continuiamo a privatizzare...!
    Comunque Ambrose, ok, te lo prometto...

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  22. X Carmen: Ti rispondo in modo articolato vista la complessità dei temi in 2 parti:
    1-Diciamo LucaS, sono lo stesso che a volte scrive ad esempio su Chicago Blog.
    2-Lo so bene che non gli scegli a caso gli articoli!
    3-Io non mi riferisco SOLO alle ruberie e alle inefficienze dello stato, pur enormi! Penso ad esempio che anche molti dipendenti pubblici che fanno il loro lavoro siano inutili e dannosi! E penso anche che tagliarli non priverebbe i cittadini di servizi essenziali ma sarebbe l'unico modo di poterglieli garantire in futuro! Visto che hai citato la scuola faccio qualche esempio concreto: 1-intanto se lo stato vuole garantire l'istruzione a tutti che dia ad ogni studente un tot di soldi, dando cosi la possibilità di scegliere il fornitore del servizio... Perchè i monopoli privati sono giustamente da combattere e quelli pubblici sono cosi benefici? forse con un po di concorrenza si migliorerebbe il servizio e diminuirebbero i prezzi restituendo potere d'acquisto ulteriore alle famiglie più povere. Per garantire la qualità del servizio si potrebbe fare una prova finale uguale per tutti per mettere fuori mercato i cosiddetti votifici... 2-Si potrebbe spendere molto meno semplicemente usando le stesse scuole mattino-pomeriggio e sera invece che solo al mattino come avviene ad es per le università: alcuni fanno 5 ore la mattina altri 5 ore al pomeriggio e cosi via: anzichè 3 plessi devi mantenerne 1 con enormi risparmi di personale e mezzi. Considerando che molti plessi non sono in sicurezza scegliendo quelli messi meglio si risolverebbe anche questo problema. 3-Per quale motivo devo pagare un mucchio di insegnanti per ripetere sempre lo stesso programma ogni anno? Ad es posso chiamare i migliori insegnanti e registrare lezioni interattive su un programma concordato e svolgere esercizi magari per le materie applicative da mandare poi su youtube, disponibile a tutti. A quel punto lo studente viene a lezione solo per completare l'apprendimento, chiedere i dubbi e fare la prova: con metà insegnanti puoi tranquillamente garantire lo stesso servizio..a quel punto ti servono ancora meno plessi scolastici e dunque ancora meno bidelli, segretarie e cosi via... anzi daresti un servizio di gran lunga migliore: tutti gli studenti accedono a un istruzione di buona/ottima qualità e possono riguardare la lezione quando vogliono quante volte vogliono...meglio di cosi? Prima di dire che è una cretinata o che non funzionerebbe sappia che le migliori università del mondo tra cui ad es il MIT si stanno orientando su questo sistema. Sarebbe ottimo soprattutto per le famiglie più povere che non possono permettersi un'istruzione di qualità privata nei casi in cui (spesso) quella pubblica è molto scadente. L'uguaglianza nelle POSSIBILITA' dovrebbe essere la bandiera dei poveri e delle sinistre, ovviamente in teoria! Il problema è che meritocrazia significa premiare si il migliore, ma anche dare meno agli altri e questo agli "altri" evidentemente non sta bene.. ecco perchè avversano tanto il libero mercato. Lo stesso ragionamento fatto per la scuole può essere esteso a quasi tutte le attività svolte dallo stato... probabilmente nella maggior parte dei casi con una buona informatizzazione risparmieresti una valanga di dipendenti pubblici! Luca Salvarani

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  23. 4-Il mio discorso sulla competitività non si riferisce principalmente alle esportazioni ma anche alla domanda interna: lo so bene che non possono tutti esportare, qualcuno che importa ci vuole.. se c'è una cosa infatti in cui credo fermamente sono i benefici del libero scambio e questo forse anche la Germania dovrebbe capirlo: se vuole solo esportare e non lascia agli altri la possibilità di farlo dopo non può meravigliarsi che non abbiano i soldi con cui pagare le loro importazioni dalla Germania...
    Essere competitivi è intanto una garanzia per POTER (non dover) importare, soprattutto per i piigs: se non hai i soldi per pagare e gli altri si stufano di prestarti i soldi per vivere a loro spese, ad esempio il petrolio non te lo danno e ti scaldi a legna e questo vale per molte altre cose ad esempio tutte la materie prime che l'Italia importa per produrre i beni finiti che poi esporta. In secondo luogo essere competitivi è fondamentale proprio per la domanda interna! Se chi è produttivo deve mantenere chi è improduttivo o fuori mercato (anche se crede ingenuamente di lavorare onestamente come nell'es sulla scuola) allora gli mancano i soldi per consumare altre cose che avrebbe comprato da altre aziende produttive che a loro volta avrebbero creato altri posti di lavoro produttivi e cosi via.... mi sembra un ragionamento molto semplice soprattutto per una persona che capisce di economia come te! Ad esempio negli USA l'informatizzazione ha permesso di produrre di più e meglio con meno uomini e risorse: questo abbassa i costi finali dei beni e servizi e consente di creare più posti di lavoro migliorando l'equità. Difendere posti di lavoro ormai fuori mercato invece porta alla disoccupazione perchè significa meno soldi per attività produttive e meno possibilità per quella persona di riconvertirsi sul mercato del lavoro quando la sua azienda non potrà più mantenerla.
    5-La cosa che mi fa più arrabbiare dei dipendenti pubblici e che rende ancora più problematica la vita delle imprese private è che anche quelli ligi al dovere e produttivi sono comunque ingiustificabilmente e immoralmente privilegiati rispetto ai dipendenti privati! Intanto un privato normalmente ha una produttività molto più alta e viene pagato di meno a parità di mansione, inoltre deve essere molto più flessibile, corre costantemente il rischio di essere licenziato se non rende, spesso non gode di ammortizzatori sociali mentre paga quelli dei dipendenti pubblici, e corre indirettamente il rischio d'impresa: può perdere il lavoro anche se bravissimo perchè la sua azienda magari sta andando male.... solo per questi motivi a prescindere da tutto il resto il lavoratore pubblico dovrebbe prendere meno della metà del lavoratore privato altrimenti l'economia privata viene "spiazzata" dal pubblico. Se sai di economia sai anche cosa intendo per effetto spiazzamento sugli investimenti privati causati dal debito pubblico (via aumento dei tassi di interesse). Anche questo è un esempio molto attuale: i governi si lamentano che le banche non finanziano i privati ma continuano a richiedere soldi ai mercati per mantenere i dipendenti pubblici e comprare il consenso. Se devo investire coi tassi ai minimi, decisi dalle banche centrali, perchè mai dovrei finanziare un privato rischiando di perderli...e sentirmi anche dire che la mia è una rendita finanziaria da affamatore di popolo... tutti casini causati da governi e banche centrali! La gente però non lo capisce e chiede sempre più stato... non capisce che cosi si scava la fossa con le sue mani! Il problema è che scava anche la mia di fossa in questo modo... Wake up and smell the coffee, specialmente le persone più istruite come te Carmen! Luca Salvarani.

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  24. x Luca:
    intanto grazie della garbatezza con cui pone le tue, interessanti, obiezioni.
    Sulla questione della qualità della spesa pubblica con me sfondi una porta aperta. Io difendo la possibilità per lo Stato di autofinanziarsi senza dover ricorrere al mercato delle banche private, ma con questo non voglio affatto giustificare tutta la spesa pubblica come è organizzata adesso. In linea di principio sarei d'accordo con una radicale razionalizzazione dell'istruzione come quella che tu proponi. Anche la sanità, che ha un grande peso sul nostro bilancio, finanzia cure costosissime dall'efficacia dubbia, mentre esclude tutte le cure naturali a basso prezzo che sarebbero intanto fondamentali nella prevenzione, e molto spesso lo dico per esperienza anche più efficaci nella terapia.
    Il punto allora è di fare le giuste spese e di utlizzare al meglio le risorse esistenti, su questo ci sarebbe da migliorare davvero in misura enorme in tutta la pubblica amministrazione, dai Comuni a tutti i settori dell'amministrazione centrale.
    Il fatto è che queste politiche di affamare la bestia, come si dice, non portano affatto a una simile razionalizzazione del settore pubblico, bensì si diminuiscono i servizi senza razionalizzarli - diminuendo ulteriormente la disponibilità delle singole famiglie, che se vogliono dare uno sbocco ai figli devono mandarli in scuole private a loro spese, o devono pagarsi le cure o stiracchiarsi la misera pensione.
    Quindi: il pubblico è da razionalizzare, ok, però non lo si deve fare in questa maniera subdola tagliandogli i finanziamenti e costringendolo a rivolgersi alle banche come un qualsiasi privato cittadino, mettendolo alle strette in questo modo. Ma che fine ha fatto il principio di diritto pubblico della sovranità che pone lo Stato su un gradino più alto perché ha un fine di interesse generale?
    La cosa che mi fa più arrabbiare è che con la scusa di mettere dei limiti alla corruzione e alla inefficienza del pubblico (cosa sacrosanta) i grandi capitali privati si appropriano dei resti del patrimonio pubblico e lo Stato viene consegnato legato mani e piedi al potere finanziario privato da cui dipende per esistere.
    Non ci sarebbe l'effetto spiazzamento se lo Stato non fosse costretto a piazzare i suoi titoli sul mercato come una corporation qualsiasi.
    Riformiamo,, snelliamo, razionalizziamo pure, e va bene, ma qui stiamo gettando via il bambino con l'acqua sporca, e credendo di far bene....chi si avvantaggia di tutto questo liberismo?
    E infine: non sono gli stipendi dei dipendenti pubblici a essere alti, ma quelli del privato a essere vergognosamente bassi.
    Grazie del caffè ;)
    Buona

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  25. X Carmen,

    E' evidente che la pensiamo molto diversamente in particolare sul ruolo dello stato... è che non mi capacito del fatto che un'economista non a libro paga del governo o delle banche centrali, come sei tu la pensi in questo modo. Solo 1 curiosità: cosa vuol dire che lo stato dovrebbe potersi rifinanziare senza dover piazzare i titoli sul mercato? Secondo te lo stato dovrebbe semplicemente stampare denaro quando/quanto gli serve? Sarebbe una cosa folle e la storia ha dimostrato che questo porta a risultati disastrosi (iperinflazione). Ad esempio basta guardare a cosa è successo in Sud America negli anni 80 e 90. Mi sembra impossibile che tu sostenga questo o ho capito male io? Luca Salvarani.

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  26. E' proprio questo il punto che non condivido affatto. Invece per me è pazzesco che lo stato non possa stampare i suoi soldi. Sull'emissione della moneta non ci fidiamo dello Stato e ci fidiamo invece dei banchieri...mah! Se hai voglia di leggere come la penso c'è un articolo qui sul blog http://vocidallestero.blogspot.com/2011/04/stampare-o-non-stampare-questo-e-il.html
    Non sono comunque una pazza isolata - c'è una scuola economica in America che la pensa così, e qualcuno anche qui in Italia.
    Posso suggerirti di leggere anche http://www.stampalibera.com/?p=11774 ? Qui prendo le distanze dalle tesi del signoraggio, ma a parte questo si parla della genesi del debito pubblico italiano.
    Grazie Luca dell'attenzione, mi dispiace di questa distanza di idee, ma è così.

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  27. X Carmen

    Li leggerò senz'altro per vedere se c'è qualcosa che mi sfugge, anche se onestamente speravo di averti interpretato male! Cmq io non difendo affatto l'attuale sistema in cui sono le banche centrali, e in particolare la fed e i suoi amichetti, a fare il bello e il cattivo tempo, truccando il mercato a loro piacimento senza dover rispondere a nessuno di quello che fanno. Io infatti sono per il GOLD STANDARD, in pratica il sistema che è sempre esistito in tutta la storia umana fino a circa 50 anni fa, anche se oggi chi lo propone passa per pazzo (basterebbe conoscere la storia, neanche l'economia), magari con sottostanti reali di altro tipo come le spezie o l'argento o il petrolio... ma il concetto è lo stesso: un sistema che non consente nè ai privati nè soprattutto ai governi di truccare il mercato ma soltanto di semplificare le transazioni riducendone i costi, senza creare o distruggere a piacimento il potere d'acquisto dei soggetti economici! Non a caso i principali nemici di questo sistema erano proprio gli stati (famosa ad esempio la "tosatura" delle monete per aumentare impunemente la spesa pubblica)... e con la sua fine infatti il ruolo degli stati è andato ingigantendosi praticamente in tutto il mondo con gli effetti devastanti che tutti vediamo. Ricordo infine che durante il gold standard nell'altro secolo abbiamo vissuto un lungo periodo di crescita economica e di progresso scientifico e tecnologico senza precedenti. Da ultimo sottolineerei anche che col gold standard tutte le guerre che ci sono in giro sarebbero impossibili perchè non renderebbero l'oro speso per intraprenderle! Mica scemi i nostri antenati... Luca Salvarani.

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  28. Ok, Luca. Vedi, io considero l'oro un relitto barbarico, come Keynes. Penso che dovrebbero esserci altre maniere più utili e più "umane" per controllare l'emissione monetaria e la spesa. Comunque mi fa piacere che quel che conta - gli obiettivi - sono gli stessi, quindi il dibattito è più che positivo.

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  29. L'idea di ritornare al Gold Standard riesco a comprenderla, perché riflette il desiderio della gente di tornare al baratto così da tagliare alla radice qualunque possibilità di manipolazione della moneta. Anch'io non mi fido per nulla dei politici, sia per la loro corruttibilità ma molto di più per la loro inadeguatezza a trattare i temi economici e monetari. Non credo però che la soluzione sia quella di portare indietro l'orologio di un paio di secoli, ma occorre andare avanti e seguire l'evoluzione della moneta secondo la sua storia.
    In linea di principio sarei d'accordo con Carmen sull'emissione gratuita e senza tetto della moneta fiat(stile greenbacks, secondo le necessità sociali), però ciò richiede una profonda riforma del sistema politico riducendo di molto il peso e l'autonomia dell'apparato della democrazia rappresentativa a vantaggio della democrazia diretta. Questo è un punto cruciale per poter gestire in modo trasparente un bene collettivo di grande importanza come la moneta fiat.

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  30. Nuova proposta: visto che l'oro non vi piace... denaro convertibile in petrolio e gas o meglio in BOE (barrell of oil equivalent)in modo da includere tutti i suoi derivati, inclusa la benzina; o più complicato ancora in un paniere diversificato di commodities, per non dare troppo potere ai maledetti regimi islamici. I trucchetti delle banche e dei governi che espropriano i risparmiatori e l'economia privata produttiva per mantenere milioni di nullafacenti (con la scusa dei servizi essenziali...) aumentando a dismisura l'influenza e il potere dei politici.. scomparirebbero all'istante, sarebbe la resa dei conti definitiva contro i governi! In pratica ci stiamo già arrivando visto che ogni volta che stampano, le commodities volano...
    PS I soldi che lo stato stamperebbe da zero (sempre che trovi qualche fesso che li accetti dando beni e servizi) non sono affatto "SUOI"! come hai scritto tu Carmen! Proprio il contrario! Il denaro rappresenta potere d'acquisto. Un privato può dire che quel potere d'acquisto è veramente "SUO" perchè deriva dal suo lavoro o dal suo risparmio, al contrario lo stato non ha fatto nulla per ottenere quel potere d'acquisto. Non vi è alcuna ragione nè economica nè tantomeno morale che possa giustificare questa pratica. Se lo stato si auto-attribuisse potere d'acquisto a piacimento tanto per cominciare esproprierebbe quello di chi ha risparmiato e lavorato per ottenerlo, via inflazione o iperinflazione; in secondo luogo toglierebbe ogni incentivo al risparmio che è il vero motore dello sviluppo (scuola austriaca), incentivando invece al massimo l'indebitamento, proprio quello che ha portato a questa crisi... Oltre che un disastro economico-finanziario colossale, che però colpirebbe i cittadini e non certo lo stato che ne uscirebbe enormemente rafforzato; sarebbe anche la fine della democrazia come la concepiamo oggi! I governi avrebbero un potere immenso, impossibile da controbilanciare e ne abuserebbero (Cincinnato è l'eccezione, non la regola!). Potrebbero comprarsi tutto il consenso che vogliono e potrebbero fermare ogni opposizione, persino un opposizione largamente maggioritaria tra il popolo. Da democrazie formali come oggi, evolverebbero in sistemi sempre meno democratici in cui una cricca comanda e si arricchisce ai danni dei cittadini (l'Italia è evidentemente già su questa strada)... L'unico modo per combattere lo strapotere e la vessazione dei governi non è dargli sempre più potere, ma meno potere! Luca Salvarani Mantova.

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  31. E' davvero preoccupante come consideri l'entità Stato qualcosa completamente e definitivamente estranea a te. E' vero che oggigiorno lo Stato assomiglia molto al tuo ritratto, ma la vera prospettiva è quella di modificare i meccanismi di controllo delle leve statali nel senso della vera democrazia. Bisogna solo impedire alle cricche di impadronirsi impunemente del potere statale. Muovendo verso questo obiettivo diventa superfluo passare il tempo a pensare astrusi meccanismi per vincolare l'emissione monetaria. Non ti pare Luca?

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  32. Il punto è esattamente questo, infatti. Rifiutando così radicalmente ogni sovrastruttura statale ci si butta verso un anarchismo liberista altrettanto illusorio e dannoso. Secondo me o riusciamo a fare il salto verso una vera democrazia partecipativa, organizzandoci su principi condivisi ed etici, o non c'è trippa per gatti...

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  33. Concordo in pieno con Carmen. Inoltre c'è da dire che la contrapposizione statalisti-libertari non fa altro che radicalizzare le posizioni, rendendo sterili i dibattiti. Sono convinto che la soluzione sta nella sintesi di questi due punti di vista. Il nuovo nasce dalla solo dalla fusione degli opposti. Eraclito, ma anche Tao.

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  34. Tutte le idee andrebbero poi testate nella realtà in quanto l'economia in fin dei conti è sempre una scienza, seppur sociale! Sarà anche preoccupante la mia idea di stato ma se guardiamo a quello che è successo nella storia possiamo tranquillamente dire che questa è una conclusione con altissima significatività statistica. Sempre guardando alla storia possiamo anche vedere che mai come "oggi" (e i passati 40 anni) il ruolo dello stato è stato cosi ampio. Stessa identica conclusione per gli stati che potevano stampare moneta a piacimento, scegliete un paese e un epoca storica a piacimento e guardate com'è finita... Forse avete ragione (me lo auguro di tutto cuore), ma sicuramente quello che è successo finora vi da torto. Se persino democrazie molto più sviluppate come gli USA stanno smarrendo gli ideali liberali sanciti nella dichiarazione d'indipendenza (speranza tea party a parte) noi come possiamo mai sperare di potercela fare? Staremo a vedere... Cmq io non escludo totalmente lo stato! semplicemente lo intendo in modo completamente diverso, che è poi quello storico: per es non giocatore che attribuisce a sua discrezione potere d'acquisto ma come arbitro che fa rispettare le regole e impedisce al libero mercato di morire: ad esempio assicurando la concorrenza, la certezza del diritto, impedendo i monopoli... e occupandosi unicamente dei servizi che, PER ORA, il privato non è in grado di fornire, come la difesa! Le questioni distributive e morali non devono minimamente riguardarlo! E cosi via...
    Grazie cmq per la bella discussione. Avremmo modo di batterci ancora su altri articoli!
    PS Anch'io tempo fa la pensavo come voi quindi non ho preconcetti verso le vostre idee, semplicemente sono disincantato! Luca Salvarani.

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  35. Visto che andiamo con il cuore oltre ...
    Vorrei esprimere il mio pensiero in materia.
    Per prima cosa, mi sta bene il sistema di democrazia diretta, il problema in questo caso, e sarà sempre così, ha il difetto della mancanza di informazioni stante il fatto che le stesse sono e saranno SEMPRE MANOVRATE.
    Per quanto riguarda la moneta, sono per un'operazione dura e rigida:
    ovvero lo stato deve creare e togliere tanta moneta quanto il valore complessivo dei beni prodotti -- mi spiego - se una ditta costruisce matite ed ogni matita per ess. vale 10 centesimi, lo stato deve creare/stampare tale valore al fine di permettere l'acquisto della stessa. Idem quando i beni vengono ritirati o distrutti.
    Per quanto riguarda il potere dello stato di emettere moneta fiat, in questo caso specifico, solamente lo stato si dovrebbe comportare come una "banca" ovvero come sta facendo la banca del NORD DAKOTA, che lavora per lo sviluppo e la crescita. ---- tale attività dovrebbe essere supervisionata con regole ferree e non come si fa nell'italietta.
    So che sto usciendo dal seminato....
    Saluti.
    Orazio

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