05/08/13

Si rompe il protocollo diplomatico tra Banche centrali

Da L'Antidiplomatico una efficace sintesi dello scontro in atto tra FED e BCE riportato da Ambrose Evans Pritchard sul Telegraph

La Fed attacca la Bce di Draghi come responsabile del peggioramento della crisi

In una rara rottura del protocollo diplomatico tra Banche centrali, la Fed ha attaccato a viso aperto le politiche scelte dalla Bce.

In Top Fed economist slams 'incoherent' ECB, Ambrose Evans Pitchard riporta un recente rapporto di un importante economista della Banca centrale americana, Robert Hetzel, che sostiene come l'istituzione guidata da Mario Draghi è intrappolata in problemi istituzionali e agisce su premesse sbagliate, vale a dire che il collasso dell'euro-zona sia determinato dal debito eccessivo quando la vera causa è la mancanza di crescita.

Le scelte della Bce hanno così peggiorato la crisi del debito che poteva invece essere evitata. “La Bce manca di una strategia coerente per creare la base monetaria richiesta per sostenere la ripresa”. Hetzel ha poi invocato un acquisto consistente di prestiti delle piccole imprese, oltre a pacchetti di debiti del governo tra gli stati membri, inclusi i bond tedeschi. “La Bce deve essere chiara che i paesi in surplus dovranno attendersi inflazione superiore al 2% per un periodo prolungato e spiegare all'opinione pubblica tedesca che si tratta di un risultato favorevole”, ha proseguito.
 
Inoltre, prosegue Evans-Pitchard citando il rapporto di Hetzel, la Bce deve smettere di usare la politica monetaria come leva per cambiamenti strutturali e finire la sua politica di contrazione. Lasciando giovedì invariati i tassi d'interesse nonostante la liquidità nell'eurozona si stia contraendo, Mario Draghi ha dimostrato di non voler cambiare strategia e di non accogliere i “consigli” della Fed. Per spiegare la sua scelta, il presidente della Bce ha dichiarato che ci sono segnali di un ritorno della fiducia dopo sei trimestri di recessione, affermando che si prevede “una graduale ripresa dell'attività economica nella parte rimanente dell'anno e nel 2014”.
 
Con questa decisione, del resto, la Bce ha anche ignorato avvisi similari che arrivavano dal Fmi e dall'Ocse. La Bce ha cercato di contrastare lo shock di credito che proviene dalla nuova strategia di Bernanke adottando una nuova politica di  “forward guidance” e promettendo di mantenere bassi i tassi d'interesse per un periodo prolungato. Ma le parole hanno ormai pochi risultati concreti tra i mercati.  Descrivendo i tassi negativi d'inflazione in Spagna, Grecia e Cipro come un effetto o come una nota positiva di aggiustamento dei prezzi, Draghi ha presagito eventuali cali tassi d'interesse, ma sempre con toni rassicuranti per la Germania. “Non vediamo aspettative autodeterminate sulle diminuzioni dei prezzi nella zona euro”, ha dichiarato.
 
Secondo Jacques Cailloux di Nomura, al momento la preoccupazione maggiore è la restituzione di 1 trilione di euro in prestiti bancari elargito dalla Bce: le banche hanno riconsegnato il 60% circa dei soldi, contribuendo ad allargare la contrazione di liquidità al settore privato: non è un caso le vendite al dettaglio in Germania e Francia siano calate bruscamente a giugno e gli ultimi dati WDMA parlano di un crollo del 7,6% di ordini esteri per le autovetture tedesche.
 
Gli ottimisti di una possibile ripresa a breve dell'euro-zona hanno accolto trionfalmente le buone notizie recenti sull'aumento della fiducia del settore privato, ma, conclude Evans-Pitchard, l'aumento degli indici di PMI - come affermato correttamente da Neil Mellor di BNY Mellon - possono essere fuorvianti dopo una lunga recessione. “Bisogna dare il giusto peso a questi dati. L'Europa sta solo cercando di rialzare la testa dal fosso e non ci son segnali di una ripresa della crescita. Ad oggi, i tassi sui bond italiani sono al 4,4% ed il suo Pil nominale continua a contrarsi questo significa che l'andatura del debito resta ancora non sostenibile”.

13 commenti:

  1. Grande Carmen! Hai scovato una vera "chicca"!

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    1. Ciao Quarantotto, la chicca l'ha scovata per primo l'Antidiplomatico, che non ho potuto fare a meno di rilanciare! Si avvicina il redde rationem? Salvati ancora una volta dagli Americani? Sperem...

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    2. Intanto, il "pezzo" è finito nel paragrafo "Fed" del capitolo del libro relativo alle banche centrali indipendenti (l'ho aggiunto quando ormai credevo di aver terminato il testo) :-)
      E quindi passerà nella letteratura scientifica €uro-italiana..sempre nel nostro "piccolo", ovviamente

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  2. Salvati dagli Americani e affossati dagli Italiani (leggasi Draghi)è proprio il colmo.

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  3. Non mi stupirei se un bel giorno la FED inizi a finanziare gli Stati del sud europa in crisi, non perchè sono bravi ragazzi ovviamente, ma in quanto la crisi eurozona ha effetti negativi in tutto il pianeta

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    1. Ciò che hai appena detto, m'ha aperto un mondo...
      Perché, no?

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  4. Non e' da escludere che uno scollamento dell'Inghilterra dall'Europa e una ventilata sostituzione della FED alla BCE diano una spallata all'Europa a conduzione tedesca.
    Se la Germania non ha cambiato finora, e' impensabile per il futuro, da qui un intervento angloamericano.

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  5. Non prenderei troppo sul serio Ambrose e soprattutto i colori che adotta (al solito per farsi notare).
    Non si è rotto alcun protocollo, l'euro è un derivato del dollaro e così la ecb praticamente. la fed assiste a discrezione la ecb come si è visto in caso di necessità di dollari.

    R. Hetzel (la cui visione è abbastanza nota) ha semplicemente scritto un paper come accade regolarmente per gli economisti delle varie fed.
    Non si tratta di una posizione ufficiale e politica della fed.

    Enrico

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    1. Non sarei così riduttiva. Ecco il commento che ne fa Eurointelligence, prestigioso sito di analisi sull'economia dell'eurozona, mentre riporta l'articolo sull'argomento di Mark Schieritz su Zeit Online:

      "This via Mark Schieritz, who dug up the following comments by Robert Hetzel, economist at the Federal Reserve Bank of Richmond, who said the ECB should engage in large scale QE to stimulate nominal demand. He accuses the ECB of lacking a coherent strategy for creating the monetary base required to sustain the money creation in a growing economy. But he gets more specific.

      “The ECB should buy packages of government securities to whatever extent necessary to create strong growth in aggregate nominal demand. It can use nominal GDP growth as a target and M1 growth as an indicator.”

      There is much more than this in his comments, also about his disdain for what he considers to be an attempt by the ECB to use monetary policy for structural change.


      .....Mica poco, mi pare. Poi è vero, non è la posizione ufficiale della Fed, ma di un suo esponente. Mica poco...

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  6. Ma, probabilmente se si andasse a cercare tra i papers delle varie fed si potrebbe trovare qualcuno che dice esattamente l'opposto.
    Se fosse un intervento ufficiale o una qualche lezione o conferenza organizzata dalla fed potrebbe rivestire una qualche importanza ma allo stato di fatto non va oltre l'opinione personale, a rappresentanza della folclorica setta dei monetaristi che vorrebbero inovativamente rincorrere il pil nominale e spingere di più.
    Non male se si ha la fede nel QE e nel suo far aumentare la moneta e le ricadute sul sitema reale.

    Quanto al Piga, naviga nella notte, non ha ancora capito la specificità della crisi europea nella quale i debiti nazionali sono diventati esteri.

    Enrico

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    1. Non considererei l'opinione espressa da Hetzel come un fatto del tutto marginale e insignificante, dato che c'è una importante differenza nella mission delle due banche centrali: l'una affianca alla stabilità dei prezzi anche il reddito e l'occupazione, mentre la BCE pone la stabilità dei prezzi al primo posto e l'occupazione in subordine, in quanto compatibile con la mission primaria. E' una importante differenza, e in una fase come questa, in cui la politica di austerità generalizzata della UE, sostenuta dalla politica monetaria "condizionata" della BCE, rischiano di mandare in recessione l'economia globale, crea un attrito inevitabile. Ecco perché tutto questo risalto al paper di Hetzel, perché risulta significativo di questa fondamentale differenza e di questo attrito sempre meno sotterraneo..
      Poi sinceramente non apprezzo il giudizio malignamente sufficientello sul Pritchard che vorrebbe mettersi in mostra...mah...e quanto al Piga, non entravo nel merito della sua posizione sull'euro, che evidentemente non condivido.

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  7. Ciao Carmen,

    a supporto del tuo articolo ti segnalo anche i seguenti:

    La Bce mantiene i tassi fermi e la Fed l'attacca duramente:
    http://www.lantidiplomatico.it/dettnews.php?idx=11&pg=5267



    La Bis accusa i creditori europei per l'eterna crisi dell'euro:
    http://www.lantidiplomatico.it/dettnews.php?idx=81&pg=5272


    saluti.

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