29/08/12

L'"Economia del Nonsense" e l'Aggravarsi della Crisi Greca

TheRealNews.com intervista Costas Lapavitsas sulla situazione in Grecia e sui possibili esiti futuri: dall'inizio della crisi, i creditori si sono rafforzati, e la Grecia è sempre più devastata ... se fosse uscita due anni fa, sarebbe stato meglio per il paese



cOstas Lapavitsas è professore di economia presso l'Università di Londra, curatore di una rubrica fissa per The Guardian, e autore del libro  Crisis in the Eurozone

TRN: La Grecia non occupa più le prime pagine, almeno in Nord America, ma la situazione, suppongo, sta peggiorando. Allora, cosa sta succedendo?

LAPAVITSAS: Beh, la situazione sta decisamente peggiorando in termini reali. Quello che sta accadendo è che il paese è ora costretto a impegnarsi in una nuova ondata di tagli, in sostanza, un nuovo assalto di austerità. In sostanza, il paese dovrà ridurre la spesa pubblica di circa 13,5 miliardi di € fino al 2014. Si tratta di una somma molto elevata per l'economia Greca, una gran parte del suo PIL. Così il paese è costretto a farlo. E per raggiungere questo obiettivo, il governo ora dovrà tagliare salari, pensioni dei dipendenti pubblici, e dovrà licenziare un gran numero di dipendenti pubblici, fino a 150.000 persone, sino al 2014.



Ora, questo è ciò che il governo deve fare, ciò che è costretto a fare dall'Unione Europea. E voglio sottolineare l'assurdità completa di tutto questo in termini economici. Questo è un paese che è al suo quinto anno di recessione. Questa recessione è probabilmente la più grave recessione della storia della Grecia, ed è sicuramente una depressione. Il reddito nazionale dall'inizio della crisi ha subito una contrazione di circa il 20 per cento. I Greci hanno visto la loro vita devastata. Tutto è in calo, con la possibile eccezione delle esportazioni, che non stanno facendo benissimo, ma in ogni caso non sono in calo.

Ora, nel bel mezzo di questa depressione, l'Unione Europea sta costringendo il governo Greco ad attuare dei tagli grandi, dei tagli aggiuntivi, al fine di raggiungere un avanzo primario entro il 2014. Questa è un'economia senza senso. E' assurdo. E' assolutamente assurdo.

TRN: Hollande, il presidente Francese, si è incontrato con la Merkel . E quando Hollande è stato eletto, faceva molta retorica contro l'austerità, e che ci deve essere un modo diverso per affrontare questa crisi. Ma nelle dichiarazioni con la Merkel sembra che siano sulla stessa onda, almeno quando si tratta di Grecia, che non ha senso dare più tempo alla Grecia e che la Grecia deve attuare le "riforme".

LAPAVITSAS: Sì, non credo che ci sia alcuna differenza tra la Francia e la Germania su questo. L'elezione di Hollande è stata sbandierata come un importante passo avanti che avrebbe cambiato le prospettive dell'Unione Europea. Nulla di tutto questo è successo davvero, non vi è alcun cambiamento di politica nei confronti della Grecia.

La Grecia ora è costretta ad attuare austerità su austerità, e in un'economia che è già nel bel mezzo di una depressione. Questo è, come ho detto, l'economia dell'assurdo. Questa è l'economia del manicomio. Quel che succederà adesso è che tutto andrà anche peggio. La disoccupazione sarà ancora più alta, supererà il 25 per cento. La disoccupazione tra i giovani arriverà a cifre incredibili. Il paese è devastato e se tali misure saranno effettivamente applicate continuerà ad esserlo.

TRN: E allora cosa succederà? Non si può andare avanti così.

LAPAVITSAS: Beh, questo è tutto. Questa, in un certo senso, è la domanda da 64.000 dollari, cosa succederà dopo.

Ora, si può affrontare la questione su due livelli. Vi è il livello politico immediato, nel senso di chi governa il paese, quali partiti politici governano il paese. Al momento il paese è governato da una coalizione di tre partiti: il partito di destra, il PASOK, il partito socialdemocratico che governava fino a un paio di mesi fa, e una scheggia della sinistra, la cosiddetta sinistra democratica. Ora, questi partiti non hanno una tradizione di cooperazione tra di loro. L'unica cosa che li unisce è la disponibilità e la volontà di rimanere all'interno della zona euro a tutti i costi.

Quindi c'è un grosso se: accetteranno? Saranno in grado di far passare queste misure, in particolare i socialdemocratici (PASOK Party) e la sinistra democratica i quali hanno detto esplicitamente nelle elezioni che hanno portato a questo governo che non avrebbero votato per delle misure che prevedessero tagli ai salari, tagli alle pensioni, e licenziamento dei dipendenti pubblici? Le misure proposte ora mirano a fare esattamente questo. Quindi, resta da vedere se la coesione dell'alleanza che attualmente governa la Grecia terrà. E' una grande incognita. Potrebbero ben esserci dei disordini politici e arrivare a una rottura della coalizione. Questa è la prima questione.
TRN: Con questo intende che ci saranno più proteste di massa.

LAPAVITSAS: Non necessariamente; semplicemente l'incapacità di questi partiti di concordare le misure, perché i parlamentari dei partiti semplicemente potrebbero non essere d'accordo con queste misure, e trovarsi nell'impossibilità di approvarle. E se i parlamentari del PASOK e, a maggior ragione, i deputati del della sinistra democratica votano contro le misure, allora non c'è maggioranza parlamentare. E molti di questi parlamentari troveranno molto difficile rinnegare le esplicite promesse che hanno fatto un mese e mezzo fa.

E lasciami solo sottolineare: questi partiti hanno promesso al popolo greco che stavano andando a rinegoziare tutti i termini dell'accordo di stabilizzazione – in altre parole, che avrebbero ottenuto migliori condizioni - e che certamente non avrebbero votato per delle misure che comportano tagli alle pensioni, tagli salariali, e licenziamento dei dipendenti pubblici. E questo è esattamente ciò che sta succedendo: gli è stato chiesto di farlo, senza rinegoziare nulla. In altre parole, la piattaforma su cui sono stati eletti si è dimostrata essere un mucchio di bugie, in sostanza, completamente diversa da quello che stanno facendo in questo momento. I loro parlamentari, in particolare i parlamentari della sinistra democratica, troveranno molto difficile sostenere questo all'interno dei loro collegi elettorali. Il PASOK e il partito della sinistra democratica troverà molto difficile far passare queste misure e sopravvivere come organi politici indipendenti. E' una decisione molto difficile da prendere. Quindi non possiamo dare per certo che queste misure passeranno il processo politico greco. Questa è la prima cosa.

La seconda cosa che dobbiamo considerare, ovviamente, il secondo fattore ignoto, è quello che accadrà a livello sociale. Qui ora stiamo parlando di devastazione. Per alcuni settori della società Greca, le nuove misure sono semplicemente devastanti. E' così. Voglio dire, ci sono centinaia di migliaia, milioni di persone il cui sostentamento è sostanzialmente distrutto.

La gente è spesso indotta in errore quando va in Grecia, perché spesso non si vedono chiari segnali di povertà. Ma invece è esattamente così. La nuova povertà che ha colpito la Grecia e gran parte dell'Europa è in realtà una povertà nascosta. La gente fa finta di continuare a vivere nel solito modo, ma a casa non è così. Non mangiano, non si vestono allo stesso modo, non fanno le cose normali che facevano con i loro figli, non hanno cure mediche, e così via. Ma nei segni esteriori sono ancora per bene, se capisci cosa intendo.

TRN: Ora, Costas, la Germania e la Francia sanno abbastanza bene dove porta tutto questo, che in Grecia ci sarà un malcontento enorme, e che è molto probabile che queste concessioni o nuove riforme non saranno attuate. E probabilmente si preparano i loro piani di emergenza, la Francia e la Germania. Non sembrano essere disposte a scendere a compromessi. Ma quali sono i piani di emergenza di Francia e Germania?

LAPAVITSAS: Francia e Germania stanno giocando il “gioco del coniglio”1 con la Grecia in questo momento, in particolare la Germania. Per come la vedo io, il calcolo da parte dell'élite Tedesca è che alla fine della giornata, l'élite Greca vorrà tornare indietro. Alla fine della giornata, il popolo Greco sarà terrorizzato e spaventato e accetterà queste nuove misure, perché l'alternativa di uscire dell'euro è stata presentata loro come troppo orribile, troppo orribile da contemplare. Questo è il calcolo che stanno facendo. E stanno seguendo una linea molto dura su questo. Se i Greci in qualche modo si ribelleranno e non accetteranno - ma secondo i calcoli sembra che lo faranno - i Tedeschi e i Francesi dovranno convivere con uscita Greca, faranno fronte a un'uscita della Grecia. Sembra esserci un qualche tipo di calcolo da parte dei paesi del centro dell'Unione Europea che un'uscita Greca è probabilmente gestibile.
Ora, questa è una situazione molto difficile, perché non c'è dubbio che tutto ciò che è successo negli ultimi due anni ha lavorato per rendere la posizione della Grecia più debole e la posizione del centro dell'Eurozona più forte. Se la Grecia fosse uscita due anni fa, sarebbe stato devastante per l'Unione monetaria. Chiaramente un sacco di cose sono successe da allora, la cosa più importante è il distacco del sistema bancario greco dal sistema bancario europeo e un taglio graduale dei legami della Grecia con gran parte dell'Europa. Quindi, in effetti, se la Grecia uscisse oggi, l'impatto sarebbe molto minore di quanto non sarebbe stato due anni fa. La posizione della Grecia è stata indebolita e la posizione di Germania e Francia è stata rafforzata.
Ma c'è un errore di calcoloe, come sono sicuro che gli Stati Uniti sanno molto bene. Permettere il fallimento di Lehman nel 2008, ad alcune persone, una sera, è sembrata una decisione ragionevole. Ma non è sembrata più così ragionevole la mattina seguente. Così Francia e Germania, in particolare la Germania, hanno ovviamente fatto dei calcoli. Pensano di poter probabilmente gestire, di poter probabilmente affrontare lo shock. Ma ci sono buone ragioni per pensare che seguiranno implicazioni molto gravi, che al momento sono imprevedibili.

TRN: E ciò che accade in Grecia per ciò che riguarda SYRIZA, la sua politica e il sostegno popolare?

LAPAVITSAS: La situazione in Grecia per quanto riguarda l'opposizione è abbastanza tranquilla per il momento. SYRIZA si sta riorganizzando, sta diffondendo la sua influenza in tutto il paese. Altre parti della sinistra si stanno riposizionando nei confronti di Syriza. E SYRIZA sembra stia facendo seri preparativi per il governo, seri preparativi per eventi epocali nel prossimo futuro.

Voglio essere molto chiaro. Se SYRIZA dovesse davvero formare un governo in un prossimo futuro in Grecia, la situazione che troverebbe sarebbe terribile. Erediteranno una terra bruciata. Le persone che hanno governato la Grecia negli ultimi due anni, e l'Unione europea, perché in realtà è la collaborazione con questa gente che ha portato ad adottare queste politiche, hanno creato un disastro assoluto in Grecia. Le finanze pubbliche sono distrutte. L'economia è prostrata. C'è una disoccupazione enorme. Il credito è stato distrutto. SYRIZA erediterà una situazione che non ha precedenti in tempi di pace. La Grecia è stata anche in condizioni peggiori nel passato, ma sempre a causa della guerra. Non vi è stata alcuna guerra qui, se non, naturalmente, la guerra sociale che il governo ha dichiarato contro il proprio popolo. Ma SYRIZA avrà una situazione terribile da affrontare, e SYRIZA deve iniziare a fare i preparativi adesso. Deve tenere conto di tutti i rischi. Si deve preparare per quello che succederà se il paese sarà costretto a lasciare l'euro. Deve avere dei piani su come rilanciare la domanda, come riportare la gente al lavoro, il modo per salvare le banche, come cominciare a cambiare la struttura del potere economico e sociale del paese e come mettere il paese su un percorso di crescita che sarebbe nell'interesse dei lavoratori.


TRN: E questo dibattito è in corso mentre parliamo, suppongo.

LAPAVITSAS: sicuramente. Questo è qualcosa che sta succedendo anche mentre parliamo. Gran parte della sinistra e gran parte dell'opposizione ha cominciato a rendersi conto che in realtà saranno chiamati, probabilmente, a governare il paese. Questo non è più il gioco di criticare gli altri e venir fuori con idee brillanti, questo sta diventando il gioco di prepararsi a mettere in pratica ciò che si è predicato. E questo è un gioco molto diverso dall'essere critici, come può ben capire. Quindi, queste discussioni sono in corso anche mentre parliamo. In un certo senso, SYRIZA sta maturando a passi da gigante. Sta cominciando a rendersi conto di cosa si tratta. Ma c'è un lungo cammino da percorrere ancora prima che sia pronta a governare, a mio giudizio.


1Da Wikipedia: Il gioco del coniglio è una configurazione della teoria dei giochi a somma non nulla. L'informazione è completa e vi partecipano due giocatori che agiscono contemporaneamente. L'esemplificazione classica è basata sulla sfida del film Gioventù bruciata in cui due ragazzi fanno una corsa automobilistica lanciando simultaneamente le auto verso un dirupo. Se entrambi sterzano prima di arrivarvi, faranno una magra figura con i pari; se uno sterza e l'altro continua per un tratto di strada maggiore, il primo farà la figura del coniglio, mentre il secondo guadagnerà il rispetto dei pari. Se entrambi continuano sulla strada, moriranno.

2 commenti:

  1. In un mio post di dieci giorni fa, commentavo fra glialtri un articolo del Sole 24 Ore:
    "Un altro articolo esemplare è quello di Vittorio Da Rold sempre su Il Sole 24 ore, dove elenca dieci ammaestramenti che l’Italia dovrebbe trarre dalla crisi greca dimenticando quello che secondo me è il più importante, specie in questi giorni in cui apertamente si ammette che l’Europa si sta preparando all’uscita della Grecia dall’euro: che forse, invece di agonizzare così a lungo e inutilmente, meglio avrebbe fatto a negoziarla, questa uscita, prima che la sua economia venisse definitivamente devastata dalle misure imposte come condizione per gli “aiuti”.
    http://mauropoggi.wordpress.com/2012/08/18/la-democrazia-ai-tempi-dello-scudo-anti-spread/
    La teologia dell'austerità ci ha portati al disastro,ma è vietato metterla in discussione perché proprio qui sta il merito della fede: "Credo quia absurdum".

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    1. Bravissimo Mauro, il tuo blog merita di essere letto. :)

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