I
media spesso si riferiscono all'Irlanda come alla "prima della
classe" tra i paesi che lottano per uscire dalla disastrosa
crisi Europea.
Ma
un'analisi del "successo" degli Irlandesi ci rende
benissimo l'idea di cosa sia veramente quell'economia dell' 1% che predica il Vangelo
dell'austerità in Europa. ...
Se
delle importazioni in eccesso possono generare problemi quando
perdurano a lungo, [...] quando un paese registra un
surplus
commerciale, i consumi e
degli investimenti dei suoi residenti
devono essere inferiori
alla produzione e al
reddito nazionale. Questa eccedenza può finanziare i flussi di
capitale, il che spiega perché gli investimenti esteri tedeschi,
giapponesi e cinesi si sono moltiplicati nel corso degli ultimi venti
anni. Il mantenimento di un surplus commerciale come politica del
governo, è definita "mercantilismo".
In un
numero recente, il giornale britannico The
Guardian
ha riportato un caso da
manuale di
strategia mercantilista. All'inizio di questo articolo il lettore
scopre che negli ultimi tre mesi del 2012 l'economia tedesca ha
mostrato il suo secondo maggior surplus commerciale in quasi 60 anni,
in parte a causa di "un inaspettato calo delle importazioni nel
mese di dicembre." Più
oltre nell'articolo il lettore scopre che durante questi tre mesi
l'economia ha subito una contrazione
dello 0,5
per cento. L'articolo cita un economista tedesco del settore privato
che riassume questa combinazione di surplus commerciale combinato con
un calo del reddito nazionale, come il riflesso di "forti
fondamentali economici della Germania". Quando qualcuno dice che
i redditi in calo della popolazione nel suo complesso dimostrano
un'economia dai "fondamentali forti" a causa dei surplus
commerciali, dobbiamo trovarci a Mercantilia.
La
forma estrema di quel che Adam Smith riteneva una "follia"
si verifica quando i surplus finanziano la povertà e l'instabilità
economica. Due esempi infami del ventesimo secolo sono il pagamento
delle riparazioni tedesche dopo la Prima Guerra Mondiale, e la crisi
del debito dell'America Latina negli anni '80 e '90. In entrambi i
casi, delle potenze straniere tenevano sotto pressione dei paesi
affinché generassero dei surplus commerciali per pote
ripagare i loro debiti ai
governi (nel caso della Germania degli anni '20), o alle banche
straniere (dei paesi latino-americani negli anni '80). Il primo caso
ha portato a Hitler e il secondo ad una generazione di impoverimento
diffuso.
In
effetti, queste eccedenze forzate servono a trasferire beni e servizi
dai residenti verso governi, banche e imprese stranieri. Questo tipo
di surplus commerciale rientra nella categoria di ciò che Jagdish
Bhagwati, il famoso economista indiano (ora alla Columbia
University), ha denominato "crescita che crea miseria", una
crescita economica che genera povertà, non un miglioramento nelle
condizioni di vita della popolazione. Per dirla semplicemente, il
paese esporta e la popolazione diventa più povera.
Armati
di queste idee di "mercantilismo" e di "crescita che
crea miseria", possiamo dare uno sguardo al "primo della
classe". Il grafico sottostante mostra perché la Triade della
CE, l'FMI e il governo tedesco hanno fatto dell'Irlanda l'allievo
modello. Mentre i famosi PIGS (Portogallo, Italia, Grecia e Spagna)
continuano a languire in stagnazione o in declino, il PIL irlandese è
aumentato dell' 1,4 per cento nel 2011 e dell'uno per cento nel
2012. Non eccezionale, ma in confronto alla recessione sembra buono.
Ancora più importante ideologicamente, la Triade ci assicura che
questa crescita dimostra che "l'austerità funziona."
Essa mostra ai PIGS la via splendente della ripresa.
Nel
caso che non l'abbiate capito, la strada della ripresa si presenta
così: l'austerità fa scendere i salari, riducendo i costi di
produzione. La riduzione dei costi si traduce in un aumento di
competitività, in una crescita delle esportazioni, e l'economia nel
suo complesso si riprende. La ritrovata crescita riduce il deficit di
bilancio facendo aumentare il gettito fiscale che può essere
utilizzato per pagare i creditori stranieri. Se i residenti nei PIGS
dimostrassero la stessa disciplina degli irlandesi, la crisi
dell'euro sarebbe presto finita.
Descrivere
questa sequenza come un "nonsense" è un complimento. E'
volgare ideologia. Immaginate per un momento che Grecia, Italia,
Portogallo e Spagna passassero tutte insieme dai deficit commerciali
al surplus. Quale paese metterebbe gli oltre 200 miliardi di dollari
di importazioni necessari per realizzare questo cambiamento?
Certamente non la Germania, notoriamente impegnata in una politica
di crescita trainata dalle esportazioni (mercantilista), né la
Francia, che sta cercando di muoversi nella stessa direzione. E non
certo il Regno Unito, che nel 2012 ha avuto un deficit commerciale di
oltre $ 160 miliardi e un governo di destra impegnato a ridurlo. La
presentazione di questa ideologia non sarebbe completa se non
indicassimo i destinatari del surplus delle esportazioni irlandesi,
le grandi banche Europee, che detengono il debito dell'Isola di
Smeraldo.
All statistics from www.oecd.org, which reports values in US dollars |
Anche
se per un qualche miracolo un mega-importatore apparisse
all'orizzonte del mondo (ad esempio la Cina), il percorso irlandese
rappresenterebbe ugualmente una strada per la miseria. Il grafico qui
sotto mostra tre tendenze economiche dal 2001. Nella terra dei primi
della classe la disoccupazione è aumentata continuamente dal 2007,
con una crescita economica senza inversione di tendenza (misurata in
percentuale delle forze di lavoro a sinistra). Questo tasso di
disoccupazione si è accompagnato con un aumento delle esportazioni
pro capite, da meno di 6.000 dollari a testa nel 2007 a oltre 11.000
nel 2011 e 2012 (misurato sull'asse verticale di destra).
Mentre
le esportazioni pro
capite sono aumentate,
il reddito nazionale pro-capite, il reddito nazionale totale meno il
surplus commerciale, è diminuito,
da $ 35.000 nel 2.007 a 25.000 nel 2012, con un calo di un terzo. Il
reddito nazionale pro-capite si è ridotto in entrambi gli anni di
crescita positiva del PIL. Questa spaventosa ridistribuzione dagli
Irlandesi verso l'1% dell'Europa, detta anche surplus commerciale,
non è stata il risultato della riduzione dei costi del lavoro dovuta
all'austerità. Da oltre vent'anni l'Irlanda ha registrato un
continuo avanzo commerciale annuale senza "costi inferiori"
di austerità. Sotto l'austerità le importazioni in Irlanda sono
crollate a causa del calo dei redditi del 99%.
Export balance PC is the export balance (surplus) per capita, in constant dollars of 2012. Net PC Income is is per capita income minus the export surplus, constant dollars. |
Questa
è la "crescita che crea miseria" di Bhagwati in tempo
reale, il trasferimento all'estero di quasi un terzo del reddito
nazionale. L'allievo modello non ha superato il test di una
società decente, che protegge il welfare della sua popolazione. E
se la questione non salta già fuori dai dati, date un'occhiata al
diagramma finale. L'asse verticale misura il surplus di esportazioni
pro-capite dell'Irlanda, e quello orizzontale misura il reddito
nazionale pro-capite (PIL meno il surplus delle esportazioni). Dal
2001 al 2004, più esportazioni a persona andavano insieme con più
reddito nazionale a persona. Poi è arrivata la brutta notizia, più
esportazioni, ma alla popolazione irlandese rimane di meno per
consumare e investire.
L'Irlanda
può anche essere la prima della classe, ma per il bene del 99% il
suo governo deve trovare insegnanti diversi, e forse abbandonare la
scuola.
Questa è esattamente la politica seguita in Italia...tra l'altro. Crollo delle importazioni dovuto al crollo dei consumi e esportazioni competitive dovute alla contrazione prolungata e consistente dei salari reali.
RispondiEliminaOvviamente il surplus commerciale di cui parla l'articolo è quello della partita goods perchè per interesse e profitti "perde" 4,5 punti di PIL all'anno a favore degli investitori esteri.
Cioè l'Irlanda ha favorito talmente tanto (con risalenti politiche fiscali anteriori alla crisi) i mitici investimenti esteri che ora deve pagare stipendi e salari est europei (specie dopo la crisi da bolla e i salvataggi) per mantenersi disperatamente in equilibrio. Il prezzo sono la disoccupazione e l'annullamento del risparmio privato (con peggioramento dei conti pubblici nel medio-lungo periodo).
http://www.loccidentale.it/node/99032
Insomma, alla prossima crisi finanziaria OTC sono strafritti. E dire che potevano votare contro la ratifica del fiscal compact: potevano scegliere tra la guerra e il disonore, hanno scelto la guerra e avranno il disonore...
Vero. Gli Irlandesi sono, mi sembra, ancora gli unici che in Europa godono del diritto di ratificare i trattati tramite referendum popolare. Ma purtroppo hanno la cattiva abitudine di ripeterli, 'sti referendum, sino a che non arriva il risultato dovuto...
EliminaCiò che l'autore del post descrive non sarà per caso la tanto acclamata e da alcuni (fessi) auspicata Decrescita Felice?
RispondiEliminaEh..no, eh! E' vero che la decrescita felice presta il fianco a fraintendimenti di questo tipo, da parte dei più...fessi, appunto, ma la decrescita richiede investimenti, non è mica impoverimento..!!!
EliminaConcordo, Decrescita Felice significa vivere la vita in un altro modo, non certo in miseria...
EliminaNo no, i tecnocrati lo sanno bene cosa intendono per Decrescita Felice. Nel senso che c'è chi decresce e muore di fame, e c'è chi ne trae vantaggio ed è felice;
Eliminada cui Decrescita (per me) Felice (quell'altro)..
.. poi è solo un dettaglio se ad essere felice è si e no il 5%....
:-)
Se ci sono questi squilibri in cui a lungo andare la ricchezza (irlandese e italiana) viene sottratta alla società per finire nelle mani di pochi privati, prima ancora dell'introduzione di salari competitivi da est europa, bisogna incolpare le politiche neoliberiste che hanno permesso di perdere la produzione da primo mondo, e per produzione intendo anche welfare, partecipazioni pubbliche e salari appunto da paese occidentale. Questi altri eventi messi in luce sono solo conseguenze per restare disperatamente competitivi con la miseria sociale del resto del mondo. Colpa della classe politica e sindacale, democratica.
EliminaGoodbye financial repression, hallo financial crash!...così sta andando. Liberismo combinato col cambio fisso hanno prodotto la crisi dell'eurozona, crisi economica e finanziaria che riproduce con alcune caratteristiche peculiari il modello delle crisi dei paesi emergenti ripetutesi negli ultimi trent'anni. Ma consiglio la visione di questo video molto istruttivo
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