Dal Blog di Leprechaun, riprendo questo efficacissimo articolo di Krugman che sul New York Times fa le sue considerazioni sui timori per le elezioni italane, che rischiano di destabilizzare l'intera Europa.
Due mesi fa, quando Mario Monti cessò di
essere il primo ministro italiano, L'Economist riteneva
che “la prossima campagna elettorale sarà, dopo tutto, un test sulla
maturità e il realismo degli elettori italiani.” Il comportamento
maturo e realistico, presumibilmente, avrebbe dovuto comportare il
ritorno di Monti – uno che è stato essenzialmente imposto all'Italia
dai suoi creditori – nelle sue funzioni, questa volta con un effettivo
mandato democratico.
A quanto pare non è così. Il partito di Monti
sembra arriverà quarto; non solo è molto indietro al comico di fatto
Berlusconi, ma è anche molto indietro al comico di diritto Beppe
Grillo, la cui mancanza di una piattaforma politica coerente non gli ha
impedito di diventare una potente forza politica.
E' una prospettiva straordinaria, che ha
suscitato molti commenti sulla cultura politica italiana. Ma senza
voler difendere la politica del bunga bunga, lasciatemi fare un'ovvia
domanda: quale beneficio sarebbe, di grazia, quel che attualmente passa
per essere un maturo realismo, per l'Italia o per l'intera Europa?
Perché Monti è stato di fatto il
proconsole piazzato lì dalla Germania per difendere l'austerità di
bilancio impartita ad una economia già in difficoltà. La disponibilità
a praticare un'austerità illimitata è quanto viene definito come
rispettabile nei circoli politici europei.
Sarebbe stata una buona cosa se le politiche
di austerità avessero funzionato, ma non è stato così. E ben lontani
dall'apparire maturi e realisti, i difensori della austerità appaiono
sempre più come dei deludenti petulanti.
Consideriamo come si supponeva sarebbero
andate le cose a questo punto della storia. Quando l'Europa iniziò la sua infatuazione
per l'austerità, i massimi esponenti abbandonarono ogni preoccupazione
sul fatto che tagliare la spesa e aumentare le tasse in economie
depresse avrebbe peggiorato la depressione. Al contrario, insistevano,
queste politiche avrebbero risollevato le economie infondendo fiducia.
Ma la favola della fiducia non è mai andata
in scena. I paesi che hanno imposto una severa austerità
hanno sofferto di profondi rovesci delle loro economie; più severa
l'austerità, più profondo il baratro. E questa relazione è risultata
così stretta che il Fondo Monetario Internazionale, con un sorprendente mea culpa, ha ammesso che
aveva sottovalutato i danni che l'austerità avrebbe provocato.
Nel frattempo, l'austerità non ha nemmeno
raggiunto il suo obiettivo minimo di ridurre il peso del debito. I
paesi impegnati in una severa austerità hanno invece visto crescere il rapporto tra debito e PIL,
perché il calo delle loro economie ha superato l'effetto della
riduzione dei tassi di interesse. E dato che le politiche di
austerità non sono state compensate da politiche espansive altrove,
l'economia europea nel suo complesso – che non ha mai visto nessuna
ripresa dalla caduta del 2008-2009 – è di nuovo in recessione, con una
disoccupazione persino peggiorata.
L'unica buona notizia è che i mercati dei titoli
si sono calmati, in larga misura grazie alla disponibilità della Banca
Centrale Europea ad acquistare debito sovrano quando necessario. Il risultato è stato che si è evitato che un
collasso finanziario distruggesse l'euro. Ma è questa una magra
consolazione per i milioni di europei che hanno perso il lavoro e
vedono anche scarse prospettive di ritrovarlo.
Stando così le cose, ci si sarebbe aspettati
un qualche ripensamento e un esame di coscienza da parte dei
rappresentanti europei, qualche segno di flessibilità. E invece, i
massimi esponenti sono diventati addirittura più insistenti sul fatto
che l'austerità sia l'unico percorso valido.
Ecco dunque nel gennaio 2011 Olli Rehn, un
vicepresidente della Commissione europea, lodare i programmi di
austerità della Grecia, della Spagna e del Portogallo e predire che il
programma in particolare della Grecia avrebbe prodotto “risultati
duraturi.” Da allora la disoccupazione è ancora aumentata ma
naturalmente, nel dicembre 2012, ecco Rehn pubblicare un editoriale dal
titolo “L'Europa deve restare sul cammino dell'austerità.”
E la reazione di Rehn a studi che
mostravano che gli effetti negativi dell'austerità erano maggiori di
quanto ci si aspettasse è stata quella di mandare
una lettera ai ministri delle finanze e allo FMI nella quale
definiva questi studi come nocivi, perché rischiavano di minare la
fiducia.
La qual cosa mi riporta all'Italia, un paese
che di fronte a tutti i suoi malfunzionamenti ha di fatto
diligentemente imposto una sostanziale austerità, ed ha visto come
risultato la sua economia contrarsi rapidamente.
Gli osservatori esterni sono terrorizzati
dalle elezioni italiane, e giustamente: anche se l'incubo di un ritorno
di Berlusconi non si materializzasse, un forte risultato di Berlusconi,
Grillo, o di entrambi, destabilizzerebbe non solo l'Italia ma l'intera
Europa. Ma ricordate: l'Italia non è un caso unico: politici non
rispettabili stanno montando in tutto il sud dell'Europa. E il motivo
per il quale questo accade è che i politici rispettabili non vogliono
ammettere che le politiche che hanno imposto ai paesi debitori sono un
disastroso fallimento. Se le cose restano così, le elezioni italiane
non saranno altro che l'assaggio di una futura pericolosa
radicalizzazione.
Il rischio è grande ma ormai i giochi sono fatti. Tra qualche ora sapremo di che morte dobbiamo morire. Quello che spero, quanto meno, è che ci sia un governo con una maggioranza forte in grado di governare il paese (nel bene o nel male).
RispondiEliminaBell'articolo!
RispondiEliminaMi son letto anche qualche paginata di commenti. Singolare che, tra parecchi pizza sole mandolino e corruzione, ci siano molti riferimenti all'austerità imposta dalla Germania ma nessuno al mercantilismo.
RispondiEliminaDa notare che l'unico che dice chiaramente che l`UME ci sta strangolando è un Tedesco, Mathias Weitz.
Leggendo articoli come questo mi stupisce sempre come pur se i vari piani di lettura della realtà convergano verso uno stesso punto chi stà in alto si premuri più di salvaguardare la propria infallibilità che non fare un passo indietro in cerca di strade migliori. Arrivati al punto di non ritorno (ed arrivarci sarà inevitabile) ciò che si lasceranno dietro sarà solo un bel mucchietto di macerie ed un'accozzaglia di patetiche scuse.
RispondiEliminaBello il comico di fatto e il comico di diritto!!! Krugman fustiga in maniera superlativa i presunti "responsabili" che stanno mandando il paese in rovina, ma sempre mantenendo l'aplomb e le maniere politicamente corrette...e con che coraggio meravigliarsi? Io non sono d'accordo sul desiderio di governabilità. Meglio una crisi che precipita di una crisi che non finisce mai...
RispondiEliminameglio una fine spaventosa che uno spavento senza fine. Bersani nella sua campagna elettorale ha fatto veramente venire il disgusto quando accusa Grillo che vuol fare diventare l'Italia come la Grecia facendola uscire dall'euro. Forse avrà considerato gli italiani troppo stupidi, perchè se la Grecia è messa cosi male è perchè dall'euro non l'hanno fatta uscire ...
EliminaI primi dati dicono che sarà il classico governissimo: Dx-Cx-monti.
RispondiEliminaInfatti le borse festeggiano e la "Lira s'impenna!" come direbbe il buon Pravettoni.. :-)
Tuttavia noialtri del Movimento saremo seduti nelle stesse camere a controllarli e a metterli in riga. ;-)
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminasignori...abbiamo l'ingovernabilità. da ora si va in guerra sul serio. e i potentati europei non molleranno un cm senza lottare.
RispondiEliminaSi, massimo novembre si rivota.
RispondiEliminaL'agonia continua..
Ma effettivamente poteva andare peggio.
Un Bersani davanti alla Merkel proprio non ce lo vedo, già mi faceva ridere Monti.
Chissà se dopo le elezioni in Germania.... se vince il partito no fondo salva stati e no Europa, involontariamente ci consegnerebbero un assist per le nostre di elezioni!
A quel punto il Pd si giocherebbe l'ultima carta Renzi (Europeista convinto ma pronto a cambiare casacca e diventare anti, impara in fretta il ragazzo....), Berlusconi che dopo averle sparate tutte giurerà di comprare la Banca d'Italia e ci stamperà banconote gratis con la sua faccia, e il Movimento che addirittura potrebbe vincere!
Per il momento che il cielo ci aiuti!
Già Munchau dal Financial Times chiama al governissimo - o grante co-alizione - lui dice, per fare le riforme strutturali (famosissime!!!) insieme a politiche di stimolo fiscale.. l'unico rischio - sempre lui dice - è che si rinforzi il M5S lasciato solo all'opposizione... prima delle elezioni prossime venture. Meglio sarebbe. Non è andata poi così male. Il risultato vero mi pare che sia che gli italiani si stanno svegliando dal sonno ipnotico indotto dai media...
RispondiEliminaQuesto commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaMi pare, caro Jorg, che la faccenda dell'appoggio esterno sui singoli provvedimenti - per quanto sia la più ragionevole e corretta sul piano astratto - in pratica non possa funzionare, in quanto rimane il problema della fiducia iniziale, come ha messo in rilievo il prof. Ceccanti sull'HuffPost nostrano. In Sicilia il Presidente è eletto direttamente e non ha bisogno di fiducia, a differenza del governo, quindi quando Grillo nell'intervista a La Stampa si richiama al caso della Sicilia, sembra ahimé non sapere esattamente come stanno le cose, oppure semplicemente non vuol farsi carico lui del problema del governo... In ogni caso, non mi scandalizzo. E' gente che impara in fretta e condivido in pieno con te che nella fase da qui alle prossime (in tutti i sensi) elezioni avranno modo di fare esperienza e mostrare che - come dicono alcuni - non è un'accozzaglia di gente impreparata uscita (senza offesa) dai centri sociali.
RispondiEliminaQuesto commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminasì, su questo sono d'accordissimo. Ci vorrebbero dei punti forti di programma iniziali - altrimenti nisba fiducia neanche all'inizio - e poi sparare a vista alla prima deviazione.
RispondiEliminaPurtroppo stamani ho letto anch'io le minacce sui gruppi anarcoinsurrezionalisti che si stanno preparando ad agire col solito supporto dei servizi segreti. Ma sempre le stesse cose, un po' di fantasia, no?
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiElimina