25/02/13

Krugman: Austerità in salsa italiana

Dal Blog di Leprechaun, riprendo questo efficacissimo articolo di Krugman che sul New York Times  fa le sue considerazioni sui timori  per le elezioni italane, che rischiano di destabilizzare l'intera Europa.



Due mesi fa, quando Mario Monti cessò di essere il primo ministro italiano, L'Economist riteneva che “la prossima campagna elettorale sarà, dopo tutto, un test sulla maturità e il realismo degli elettori italiani.” Il comportamento maturo e realistico, presumibilmente, avrebbe dovuto comportare il ritorno di Monti – uno che è stato essenzialmente imposto all'Italia dai suoi creditori – nelle sue funzioni, questa volta con un effettivo mandato democratico.



A quanto pare non è così. Il partito di Monti sembra arriverà quarto; non solo è molto indietro al comico di fatto Berlusconi, ma è anche molto indietro al comico di diritto Beppe Grillo, la cui mancanza di una piattaforma politica coerente non gli ha impedito di diventare una potente forza politica.


E' una prospettiva straordinaria, che ha suscitato molti commenti sulla cultura politica italiana. Ma senza voler difendere la politica del bunga bunga, lasciatemi fare un'ovvia domanda: quale beneficio sarebbe, di grazia, quel che attualmente passa per essere un maturo realismo, per l'Italia o per l'intera Europa?


Perché  Monti è stato di fatto il proconsole piazzato lì dalla Germania per difendere l'austerità di bilancio impartita ad una economia già in difficoltà. La disponibilità a praticare un'austerità illimitata è quanto viene definito come rispettabile nei circoli politici europei. 
Sarebbe stata una buona cosa se le politiche di austerità avessero funzionato, ma non è stato così. E ben lontani dall'apparire maturi e realisti, i difensori della austerità appaiono sempre più come dei deludenti petulanti.



Consideriamo come si supponeva sarebbero andate le cose a questo punto della storia. Quando l'Europa iniziò la sua infatuazione per l'austerità, i massimi esponenti abbandonarono ogni preoccupazione sul fatto che tagliare la spesa e aumentare le tasse in economie depresse avrebbe peggiorato la depressione. Al contrario, insistevano, queste politiche avrebbero risollevato le economie infondendo fiducia.


Ma la favola della fiducia non è mai andata in scena. I paesi che hanno imposto una severa austerità hanno sofferto di profondi rovesci delle loro economie; più severa l'austerità, più profondo il baratro. E questa relazione è risultata così stretta che il Fondo Monetario Internazionale, con un sorprendente mea culpa, ha ammesso che aveva sottovalutato i danni che l'austerità avrebbe provocato.


Nel frattempo, l'austerità non ha nemmeno raggiunto il suo obiettivo minimo di ridurre il peso del debito. I paesi impegnati in una severa austerità hanno invece visto crescere il rapporto tra debito e PIL, perché il calo delle loro economie ha superato l'effetto della riduzione dei tassi di interesse.  E dato che le politiche di austerità non sono state compensate da politiche espansive altrove, l'economia europea nel suo complesso – che non ha mai visto nessuna ripresa dalla caduta del 2008-2009 – è di nuovo in recessione, con una disoccupazione persino peggiorata.


L'unica buona notizia è che i mercati dei titoli si sono calmati, in larga misura grazie alla disponibilità della Banca Centrale Europea ad acquistare debito sovrano quando necessario. Il risultato è stato che si è evitato che un collasso finanziario distruggesse l'euro. Ma è questa una magra consolazione per i milioni di europei che hanno perso il lavoro e vedono anche scarse prospettive di ritrovarlo.


Stando così le cose, ci si sarebbe aspettati un qualche ripensamento e un esame di coscienza da parte dei rappresentanti europei, qualche segno di flessibilità. E invece, i massimi esponenti sono diventati addirittura più insistenti sul fatto che l'austerità sia l'unico percorso valido.


Ecco dunque nel gennaio 2011 Olli Rehn, un vicepresidente della Commissione europea, lodare i programmi di austerità della Grecia, della Spagna e del Portogallo e predire che il programma in particolare della Grecia avrebbe prodotto “risultati duraturi.” Da allora la disoccupazione è ancora aumentata ma naturalmente, nel dicembre 2012, ecco Rehn pubblicare un editoriale dal titolo “L'Europa deve restare sul cammino dell'austerità.


E  la reazione di Rehn a studi che mostravano che gli effetti negativi dell'austerità erano maggiori di quanto ci si aspettasse è stata quella di mandare una lettera ai ministri delle finanze e allo FMI nella quale definiva questi studi come nocivi, perché rischiavano di minare la fiducia.


La qual cosa mi riporta all'Italia, un paese che di fronte a tutti i suoi malfunzionamenti ha di fatto diligentemente imposto una sostanziale austerità, ed ha visto come risultato la sua economia contrarsi rapidamente.

Gli osservatori esterni sono terrorizzati dalle elezioni italiane, e giustamente: anche se l'incubo di un ritorno di Berlusconi non si materializzasse, un forte risultato di Berlusconi, Grillo, o di entrambi, destabilizzerebbe non solo l'Italia ma l'intera Europa. Ma ricordate: l'Italia non è un caso unico: politici non rispettabili stanno montando in tutto il sud dell'Europa. E il motivo per il quale questo accade è che i politici rispettabili non vogliono ammettere che le politiche che hanno imposto ai paesi debitori sono un disastroso fallimento. Se le cose restano così, le elezioni italiane non saranno altro che l'assaggio di una futura pericolosa radicalizzazione.

16 commenti:

  1. Il rischio è grande ma ormai i giochi sono fatti. Tra qualche ora sapremo di che morte dobbiamo morire. Quello che spero, quanto meno, è che ci sia un governo con una maggioranza forte in grado di governare il paese (nel bene o nel male).

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  2. Mi son letto anche qualche paginata di commenti. Singolare che, tra parecchi pizza sole mandolino e corruzione, ci siano molti riferimenti all'austerità imposta dalla Germania ma nessuno al mercantilismo.
    Da notare che l'unico che dice chiaramente che l`UME ci sta strangolando è un Tedesco, Mathias Weitz.

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  3. Leggendo articoli come questo mi stupisce sempre come pur se i vari piani di lettura della realtà convergano verso uno stesso punto chi stà in alto si premuri più di salvaguardare la propria infallibilità che non fare un passo indietro in cerca di strade migliori. Arrivati al punto di non ritorno (ed arrivarci sarà inevitabile) ciò che si lasceranno dietro sarà solo un bel mucchietto di macerie ed un'accozzaglia di patetiche scuse.

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  4. Bello il comico di fatto e il comico di diritto!!! Krugman fustiga in maniera superlativa i presunti "responsabili" che stanno mandando il paese in rovina, ma sempre mantenendo l'aplomb e le maniere politicamente corrette...e con che coraggio meravigliarsi? Io non sono d'accordo sul desiderio di governabilità. Meglio una crisi che precipita di una crisi che non finisce mai...

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    1. meglio una fine spaventosa che uno spavento senza fine. Bersani nella sua campagna elettorale ha fatto veramente venire il disgusto quando accusa Grillo che vuol fare diventare l'Italia come la Grecia facendola uscire dall'euro. Forse avrà considerato gli italiani troppo stupidi, perchè se la Grecia è messa cosi male è perchè dall'euro non l'hanno fatta uscire ...

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  5. I primi dati dicono che sarà il classico governissimo: Dx-Cx-monti.
    Infatti le borse festeggiano e la "Lira s'impenna!" come direbbe il buon Pravettoni.. :-)

    Tuttavia noialtri del Movimento saremo seduti nelle stesse camere a controllarli e a metterli in riga. ;-)

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  7. signori...abbiamo l'ingovernabilità. da ora si va in guerra sul serio. e i potentati europei non molleranno un cm senza lottare.

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  8. Si, massimo novembre si rivota.
    L'agonia continua..
    Ma effettivamente poteva andare peggio.
    Un Bersani davanti alla Merkel proprio non ce lo vedo, già mi faceva ridere Monti.
    Chissà se dopo le elezioni in Germania.... se vince il partito no fondo salva stati e no Europa, involontariamente ci consegnerebbero un assist per le nostre di elezioni!
    A quel punto il Pd si giocherebbe l'ultima carta Renzi (Europeista convinto ma pronto a cambiare casacca e diventare anti, impara in fretta il ragazzo....), Berlusconi che dopo averle sparate tutte giurerà di comprare la Banca d'Italia e ci stamperà banconote gratis con la sua faccia, e il Movimento che addirittura potrebbe vincere!

    Per il momento che il cielo ci aiuti!

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  9. Già Munchau dal Financial Times chiama al governissimo - o grante co-alizione - lui dice, per fare le riforme strutturali (famosissime!!!) insieme a politiche di stimolo fiscale.. l'unico rischio - sempre lui dice - è che si rinforzi il M5S lasciato solo all'opposizione... prima delle elezioni prossime venture. Meglio sarebbe. Non è andata poi così male. Il risultato vero mi pare che sia che gli italiani si stanno svegliando dal sonno ipnotico indotto dai media...

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  11. Mi pare, caro Jorg, che la faccenda dell'appoggio esterno sui singoli provvedimenti - per quanto sia la più ragionevole e corretta sul piano astratto - in pratica non possa funzionare, in quanto rimane il problema della fiducia iniziale, come ha messo in rilievo il prof. Ceccanti sull'HuffPost nostrano. In Sicilia il Presidente è eletto direttamente e non ha bisogno di fiducia, a differenza del governo, quindi quando Grillo nell'intervista a La Stampa si richiama al caso della Sicilia, sembra ahimé non sapere esattamente come stanno le cose, oppure semplicemente non vuol farsi carico lui del problema del governo... In ogni caso, non mi scandalizzo. E' gente che impara in fretta e condivido in pieno con te che nella fase da qui alle prossime (in tutti i sensi) elezioni avranno modo di fare esperienza e mostrare che - come dicono alcuni - non è un'accozzaglia di gente impreparata uscita (senza offesa) dai centri sociali.

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  13. sì, su questo sono d'accordissimo. Ci vorrebbero dei punti forti di programma iniziali - altrimenti nisba fiducia neanche all'inizio - e poi sparare a vista alla prima deviazione.

    Purtroppo stamani ho letto anch'io le minacce sui gruppi anarcoinsurrezionalisti che si stanno preparando ad agire col solito supporto dei servizi segreti. Ma sempre le stesse cose, un po' di fantasia, no?

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