Il solito Krugman mette a nudo la verità dietro le “formule magiche” dei nostri fallimentari traghettatori. Quando Monti, Letta, Prodi e compagnia parlano di “riforme strutturali”, in realtà intendono il taglio delle retribuzioni dei lavoratori.
E ne parlano continuamente per una ragione precisa: la loro supposta mancanza è la scusa per giustificare il fatto di non affrontare e correggere i meccanismi macroeconomici che hanno causato la crisi. Buona lettura.
Traduzione di Ugo Sirtori
In un precedente post ho promesso di spiegare
perché tendo ad arrabbiarmi quando sento la frase “riforme strutturali”,
specialmente in Europa.
In parte, la ragione è che la frase suona bene, ma
può voler dire un sacco di cose. In molti casi “riforme strutturali” è
la frase in codice che significa l’eliminazione dei diritti dei
lavoratori e/o il taglio profondo delle prestazioni sociali. Qualche
volta queste cose sono necessarie – diciamocelo, la Francia ha reso
troppo conveniente andare in pensione a 55 anni – ma andrebbero chiamate
col loro nome, non impacchettate in un linguaggio generico che nasconde
la natura dolorosa del concetto.
Questo mi porta a considerare un secondo problema:
quando una frase fatta diventa parte di quello che dicono le Persone
Molto Rispettabili proprio perché suona Rispettabile, è tempo di
smettere di usare tale frase, per obbligare le Persone Molto
Rispettabili a spiegare cosa vogliono davvero dire. Nel contesto USA,
“riforma del sistema di assistenza” è roba da Persone Molto Rispettabili
– voglio dire, chi può essere contrario alle riforme? Ma c’è un mondo
di differenza tra il tentativo superare il pagamento dei medicinali di
base – una riforma che appoggio – e, per esempio, innalzare l’età per la
copertura Medicare, che sarebbe una politica suicida. Queste proposte
non dovrebbero avere lo stesso nome.
Ma la cosa fondamentale da dire sulle
“riforme strutturali” in Europa è il loro ruolo nella discussione
riguardo alle politiche macroeconomiche. Invece di riflettere sul fatto
che a 5 anni
dall’inizio della crisi l’Europa sta sempre più profondamente affondando nella recessione, e chiaramente ha bisogno di meno austerità e di
un’espansione monetaria più aggressiva, i soliti sospetti si mettono a
parlare del bisogno di “riforme strutturali”. E la mia impressione è
che questi discorsi sulle riforme sono diventati, in pratica, non
tanto una richiesta di azioni precise, quanto una scusa per non
affrontare la realtà del disastro macroeconomico, e una maniera di
evitare di considerare le responsabilità della Germania e della BCE, in
particolare, nell'aiutare a metter fine all’attuale disastro.
Ecco cosa succede quando si giudica delle persone come "Molto Rispettabili" delle persone che invece andrebbero etichettate come "Molto Insultabili". Se non peggio...
RispondiEliminacapisco che "supposta", in questo caso, abbia un che di evocativo, ma in italiano si dovrebbe dire "presunta"
RispondiEliminacomplimenti e grazie per il vostro lavoro
urs
Sì, sarebbe meglio se si vuole evitare il gioco di parole, ma il participio passato di supporre, proprio in questo caso, è senz'altro il più azzeccato...;)
Elimina'na risata (ndr, lat. risus-us), 'na risatella, 'na risatina, 'na risatona, una risataccia verace che ha rivelato la traiettoria "supposta".
EliminaOggi basta leggere, far di conto e non dimenticare.
Di doman non v'è neppur la lor "supposta" certezza.
Certa, se non domani ma domani l'altro, è la risata consapevole e non "supposta" che li accompagna.
With compliments, Donna Carmen.
Europeans are becoming increasingly disillusioned with the institutions at the centre of the bloc as protests continue to sweep the continent. The EU is seen as out-of-touch and democratically unaccountable.
RispondiEliminaAnti-EU moods are on a dramatic rise in France, with nearly two-thirds of French people thinking the European Union is headed in the wrong direction, according to a Gallup poll conducted at the beginning of June.
“Both the EU and the euro – a common currency virtually imposed on us – are religiously defended here. There is no diversity of opinion,” said Marine Le Pen, president of the Front National (FN), the third-largest political party in France. “What I am asking for is a referendum.”
Le Pen believes in the need for France as a nation to create a dialogue with its citizens about Europe, rather than have the institution dominating discussions by default.
“55 percent of French citizens said no to the [European] constitution,” she pointed out. “How come the EU guidelines are more important than our own constitution?”
An argument held by all Euroskeptics is that the institution is packed with unelected officials, making it undemocratic.
“You could say that it’s not democratic because the EU commissioners are not elected by the European citizens. You could say that it’s too expensive because some member states give a lot of money to the EU budget but don’t receive as much money, and what the Euro has given to Europe is actually a way for specific member states to postpone structural reforms,” said French political analyst Alex Korbel.
In a recent Pew Research Global Attitudes report, it was found that across eight EU countries that there was – on average – a 15 percent drop in support for the EU.
http://rt.com/news/eurosceptic-rise-protest-crisis-083/
http://rt.com/files/news/1f/83/b0/00/591169_tessa.mp4
Brésil : Une nouvelle Révolution de Couleurs ?
RispondiEliminaPar Chantal Dupille
Une nouvelle Révolution de Couleurs se profile, aussi artificielle que les autres. Dans sa folle boulimie de domination du monde, l'Occident usraélien (Anglo-Saxons et Israël) cible tous les Etats les uns après les autres ; Aucun ne doit échapper à ses fourches criminelles. En particulier, l'Amérique Latine progressiste, émancipée, bolivarienne, profondément marquée par le Commandant Chavez (1), irrite profondément les tyrans à Washington, Tel-Aviv et Londres. Après avoir liquidé le nouveau Bolivar, le regretté Chavez, après avoir dans un silence assourdissant sorti les dirigeants du Honduras et du Paraguay (coup d'Etat "soft") qui travaillaient à l'amélioration des conditions de vie de leur peuple, voici que les vautours usraéliens travaillent à la déstabilisation du Brésil comme d'ailleurs du Vénézuela (projets d'assassinat de Maduro, avec l'aide d'une Colombie fière d'être appelée "l'Israël latino-américain") ou de Bolivie... Les méthodes sont éprouvées : Chaos économique en provoquant en particulier des pénuries, comme au Chili du socialiste Salvador Allende, utilisation des Réseaux Sociaux avec des jeunes qui croient encore au mirage mortel de l'Occident, ou des fausses ONG plus politiques qu'humanitaires inquiétant à juste titre des Etats comme la Russie...
http://chantaldupille.over-blog.com/article-bresil-une-nouvelle-revolution-de-couleurs-le-diable-americain-118625402.html
Rispetto il prof. Bagnai quando dice che dobbiamo saper capire il linguaggio del nemico (o qualcosa del genere) ma una sintesi in italiano no? Odysseos?
RispondiEliminaCaro anonimo
RispondiEliminaNe avessi il tempo, lo farei volentieri. Ma non ce l'ho.
Così mi limito a segnalare luoghi in cui si trovano materiali interessanti (almeno, secondo me sono tali). Non sono né la verità, né una delle tante verità. Sono punti di vista, informazioni, visioni del mondo che, secondo me, possono portare conoscenze a chi vuole far crescere questo Paese.
Più di questo non riesco a fare...
Buona vita
Ecco perché nessun nostro giornalista, e dico "nessuno", fa le giuste domande ai vari Monti, letta ecc. quando parlano di riforme strutturali.
RispondiEliminaBasterebbe una domanda semplice: "Presidente Letta, cosa vuol dire con riforma strutturale? Sarà per caso il consueto taglio al sociale e l'abrogazione dell'articolo 18?"