30/07/11

Gufi e civette

Un altro interessante articolo di Cesaratto su www.politicaeconomiablog.blogspot.com parla della probabilità che l'Italia non possa partecipare al salvataggio della Grecia, e insiste sulla necessità di una banca centrale sovrana

di Sergio Cesaratto
20 luglio 2011
Mentre alcuni commentatori italiani su noti siti on line danno giudizi ancora incredibilmente positivi sull'accordo europeo, gli spread fra i BTP italiani e Bund tedeschi si sono stabilizzati sopra i 300 punti. Eurointelligence segnalava stamane una fonte ufficiosa italiana per cui il nostro paese si sottrarebbe al versamento del suo 18% di fondi all'EFSF (il fondo di sostegno europeo ai debiti sovrani periferici) in quanto aggraverebbe quantità e onere dell'indebitamento, secondo quanto andiamo dicendo dal maggio 2010: un fratello indebitato non può soccorrere un altro fratello indebitato.

29/07/11

Un'Altra Implosione del Mercato Europeo con Aste Deboli dell'Italia


Dopo il salvataggio, ci risiamo...ZeroHedge commenta le ultime aste italiane
di Tyler Durden
28 luglio 2011
Ad una settimana dal secondo salvataggio Europeo si può essere tentati di chiedere "quale salvataggio?" guardando al deterioramento del mercato europeo: titoli Spagnoli a 10 anni di nuovo sopra il 6,00% , i CDS sull'Italia salgono a bps 330, lo spread BTP/Bund a 331 poco distante dal record di tutti tempi di 353 bps, EUR/USD precipita di oltre 100 punti durante la notte, CAC, DAX, OMX tutti in caduta a causa delle stime sui mancati guadagni di VW, BASF del settore chimico, Credit Suisse, e , naturalmente, di numerose banche italiane (non ci deluderà UniCredit), ancora una volta sul punto di una sospensione delle contrattazioni dopo un crollo del 5-6%.

Diverse le ragioni per questa debolezza:

28/07/11

C'è Solo un Modo per Evitare un Downgrade degli USA

Dal Washington's Blog una serie di misure "non politicamente corrette" (cioè "non gradite al potere") per evitare il downgrade e non sfondare il tetto...

di George Washington
27 luglio 2011

Secondo la Reuters, la maggioranza degli economisti ora pensano che il credito degli Stati Uniti verrà declassato.
I piani proposti sul tetto del debito probabilmente non permetteranno di evitare un downgrade.
Infatti, come ha osservato Zero Hedge, i tagli proposti sarebbero compensati dai costi del downgrade:

27/07/11

Il Discorso che Obama Avrebbe Dovuto Fare


 Da  EcoMonitor ... un suggerimento per Obama

Di Daniel Alpert – 26 luglio 2011
OK, signor Presidente - a quanto pare i suoi consiglieri non sono in grado di dirle come rispondere ad una sfida e dare una svolta di successo ad un discorso. O forse semplicemente non sa come parlare al popolo americano.
Quindi, senza mancare di rispetto alla Presidenza, ecco quello che probabilmente sarebbe stato meglio dire stasera dal suo "pulpito": qualcosa del genere:

"Buona sera. Stasera dalla Casa Bianca mi rivolgo a voi perché possiate comprendere meglio il conflitto di cui avete letto e sentito parlare tra alcuni membri Repubblicani della Camera dei Rappresentanti e la maggioranza del resto dei vostri eletti qui a Washington.

26/07/11

Cosa Potrebbe Accadere Se Si Arriva al 3 agosto Senza Accordo sul Deficit?

Da Naked Capitalism alcune considerazioni sugli scenari possibili
di Yves Smith
22 luglio 2011
Vale la pena di osservare che quello che potrebbe accadere il 3 agosto, se non ci fosse nessun accordo, è un default "selettivo". Non è chiaro se e quando il Tesoro sarebbe a rischio di saltare i pagamenti, e presumo che la sicurezza sociale avrebbe una priorità alta. Ma con i titoli del Tesoro, il rischio più grande non è un mancato pagamento (che sarebbe certamente comunque erogato più tardi), ma un downgrade, che si prevede costringerebbe alcune tipologie di investitori che si limitano a titoli AAA, a scaricare i loro portafogli.

25/07/11

Conversazione pratica sull'economia civile

Cari lettori, pubblico una conversazione via mail intercorsa tra me e Tamer, un giovane palestinese studente di economia dell'Università di Bologna, col quale vorrei intraprendere una collaborazione sul blog. L'ho conosciuto tramite Facebook, dove insieme ad altri suoi amici e compagni di studio ha aperto un gruppo, che si chiama CAPITALISM AND WORLD PROBLEMS-THE CHANGING ECONOMIC PARADIGM. Ho trovato molto interessanti le sue pubblicazioni, con commenti o testi  di Nassim Taleb, Stiglitz, Zamagni e altri, e soprattutto ho visto in lui  tanta passione civile. Questa conversazione, per quanto io non sia d'accordo con lui, e spero che cambi idea, dimostra lo spessore di questo ragazzo. La pubblico perché pone un problema interessante, e anche per  invitare i lettori a dare il loro contributo di pensiero.
Premetto che avevo contattato Tamer per chiedergli di collaborare, e gli avevo spiegato che avremmo diviso in base al contributo di ciascuno le entrate della pubblicità, scarse, ma suscettibili di aumento con l'aumentare delle visite. Lui sulle prime si era mostrato d'accordo, e anche entusiasta...
Poi,  ecco la conversazione...

24/07/11

La redde rationem dell’Europa

Chiaro pensiero made in Italy di Cesaratto, meglio  dei vari Nobel. Bravo.

Sergio Cesaratto - 21 Luglio 2011
1. Le giornate nere del debito
L’accelerazione della crisi europea è impressionante. Ce lo aspettavamo. L’assenza di politiche europee credibili nei riguardi della crisi dei piccoli paesi periferici ha alla fine generato quello che qualunque persona intelligente poteva prevedere: il contagio a Spagna e Italia. L’aumento dei tassi di interesse sui titoli di questi paesi avvicina la loro situazione a quella in cui caddero i piccoli birilli da biliardo lo scorso anno. Spagna e Italia sono però birilli da bowling. L’accelerazione nell’approvazione della manovra ma, soprattutto, le voci di un intervento della BCE a sostegno dei titoli italiani ha evitato martedì 12 l’irreparabile. Pur tuttavia il differenziale di interesse con i titoli tedeschi ha raggiunto un livello incompatibile con la sostenibilità nel lungo periodo del debito italiano. Ovvero se lo stock del debito italiano dovesse essere progressivamente rifinanziato a tassi così elevati, esso comincerebbe a crescere in maniera insostenibile per il mero pagamento degli interessi, a meno di imponenti avanzi primari del bilancio pubblico che a loro volta genererebbero recessione in una spirale senza fine. Siamo vicini alla situazione in cui si trovarono i piccoli periferici un anno fa, e da cui non sono in grado di uscire. Come insegnano le esperienze di questi ultimi, infatti, feroci manovre di aggiustamento dei conti accelerano la crisi debitoria. I mercati lo sanno. Martedì sera l’agenzia di rating Moody’s ha, infatti, ridotto anche i titoli del debito pubblico irlandese a spazzatura. Che fare allora?

23/07/11

Rassegna Articoli sull'Accordo dell'Eurozona.


Cari amici lettori, sul recentissimo accordo al vertice dell'Unione per "salvare" (il virgolettato è d'obbligo) la Grecia e l'euro, ho pubblicato tre articoli sulla Rassegna Estero di Investireoggi, sito con il quale  da pochissimo ho iniziato a collaborare con tre articoli ogni sabato. 
Vi invito a leggerli, e qui sotto vi faccio una breve presentazione.

22/07/11

Attività/Passività Bancarie Disallineate: la Principale Causa della Moderna "Corsa agli Sportelli"

Interessante guest post di ZeroHedge, che spiega bene il meccanismo moderno della corsa agli sportelli
(sottintendendo che l'Europa è pronta a una crisi stile Lehman)

I modelli moderni del business bancario (sistema bancario fiat) vanno a finanziare le attività di investimento, attività che richiedono spese attuali per ottenere rendimenti in futuro (ad esempio, spese per macchine ed edifici che serviranno per la produzione nei prossimi anni). Pertanto, quando le aziende (banche comprese) devono prendere in prestito per finanziare i loro investimenti, di solito lo fanno con l'intesa che il creditore non richiederà il rimborso fino a un certo tempo concordato nel futuro. Di solito, il più lontano possibile, perché soggetti con esposizioni ai cicli economici (imprese), spesso preferiscono i prestiti a scadenza più lunga. Queste scadenze più lunghe portano a minore liquidità, cosa che va nell'interesse del debitore. Questo principio vale anche per le persone in cerca di finanziamenti per l'acquisto di beni costosi come gli immobili, case, barche, piccole imprese e auto.

21/07/11

VIVERE DURANTE UNA SVALUTAZIONE

Segnalato da Zio Barbero,  propongo un estratto da un articolo di Lone Ranger Silver, che racconta  l'esperienza della svalutazione del peso messicano ...può essere utile di questi tempi.

di Lone Ranger Silver
20 giugno 2011
Nel 1976 gestivo una filiale americana di una grande azienda di successo degli Stati Uniti in Messico. Il nostro team aveva avuto un buon successo finanziario. Il flusso di cassa si era accumulato nella nostra banca in Messico e l'azienda non voleva che il denaro venisse rimpatriato negli Stati Uniti. Anche se avevamo già pagato un'imposta sul reddito del 35% al governo messicano, avremmo dovuto pagare una tassa aggiuntiva del 30% per rimpatriare i soldi. Inoltre, avremmo dovuto pagare tariffe elevate per il cambio peso/dollaro, al fine di attuare il trasferimento. L'azienda voleva ampliare il nostro business di successo e così abbiamo deciso di tenere i soldi in pesos messicani per utilizzarli per un'ulteriore espansione.

20/07/11

Eurozona: Ultima Fermata

Anche per Roubini  siamo al capolinea. Su Project Syndicate dà delle indicazioni su una possibile strada da intraprendere, ma subito, perché siamo alla frutta.  
di Nouriel Roubini
18 luglio 2011

La crisi della zona euro sta raggiungendo il suo culmine. La Grecia è insolvente. Portogallo e Irlanda hanno recentemente visto i loro titoli di stato declassati a junk. La Spagna potrebbe ancora perdere l'accesso al mercato man mano che l'incertezza politica si aggiunge ai suoi guai fiscali e finanziari. La pressione finanziaria sull'Italia sta crescendo.

Nel 2012, il debito pubblico greco sarà superiore al 160% del PIL e in aumento. Alternative a una ristrutturazione del debito stanno rapidamente scomparendo. Un vero e proprio piano di salvataggio ufficiale del settore pubblico della Grecia (dal Fondo Monetario Internazionale, la Banca centrale europea, il Fondo europeo per la Stabilità Finanziaria) sarebbe la madre di tutti i giochi di moral hazard: estremamente costoso e politicamente quasi impossibile, a causa della resistenza da parte degli elettori del centro della zona euro - a partire dai tedeschi.

19/07/11

Il Piano D sta per Default e Fine dell'Euro



Wolfang Munchau nel Financial Times comincia a prospettare il Piano D = Default, Italia compresa. Gli eventi si stanno muovendo velocemente, la crisi ha raggiunto l'Italia, ma la flemmatica leadership europea guarda dall'altra parte.

Il vertice straordinario è stato rinviato, mentre la crisi non aspetta. Nel giro di poche settimane, si è passati dal piano A al piano B al piano C. Il piano A era quello dell'austerità. Il Piano B riconosceva la necessità di una riduzione del debito, tramite una combinazione di un trasferimento fiscale da parte degli altri paesi dell'eurozona e di un contributo da parte degli obbligazionisti privati. Il Piano C, man mano che la crisi si allarga e colpisce i paesi più grandi, sarebbe quello di allargare l'ombrello EFSF, per renderlo abbastanza grande da ospitare Spagna e Italia.

18/07/11

Il Deficit Democratico in Europa e la Crisi delle Periferie

Articolo da Macroresilience.com vecchio di un paio di settimane, ma sempre molto attuale nel momento in cui si parla di deficit democratico in Europa...

Indipendentemente da se e quando la Grecia andrà in default , è ormai chiaro che la zona euro affronta una crisi esistenziale. Le contraddizioni nell'area euro sono sintomo di un malessere molto più profondo e di una fragilità intrinseca del progetto politico europeo. Come fa notare Martin Kettle, anche gli europeisti più convinti ormai si chiedono apertamente se la stessa Unione europea è alla sua ultima tappa.

16/07/11

Manovre più eque? Prima cambi la politica europea

Articolo made in Italy di  Cesaratto e Turci - finalmente degli economisti senza peli sulla lingua: più che discutere della manovra nostrana, è ora che si parli di politica europea, il vero nodo da sciogliere.



di Sergio Cesaratto e Lanfranco Turci - 10 luglio 2011

Su Il Riformista di qualche giorno fa Roberto Gualtieri aveva criticato Enrico Morando per la sua difesa dell’entità della manovra del governo. Le motivazioni più pregnanti di difesa della manovra Morando le trovava nella necessità di rendere credibile ai mercati la sostenibilità del nostro debito pubblico, sì da non essere ulteriormente penalizzati sui tassi di interesse. L’abbarbicamento al governo di una compagine ormai allo sbando, persino col suo timoniere economico indebolito, ha fatto balzare all’insù gli spread dei BPT rispetto ai Bund tedeschi, e questo ha ieri rinvigorito Morando nella sua richiesta di una manovra ancora più rigorosa per entità e contenuti. Ma gli spread, a ben vedere, erano già saliti nelle scorse settimane, e indipendentemente dal rigore o meno della manovra in discussione. Gualtieri aveva infatti perfettamente ragione: è la poca credibilità delle politiche economiche europee per gli stessi mercati a causare quegli aumenti, come il declassamento del debito portoghese da parte di Moody ha ulteriormente dimostrato. L’aumento degli spread sui nostri tassi è frutto di questa scarsa credibilità, dovuta alla natura di “fatica di Sisifo” dei piani nazionali di rientro dal debito (una vera “mission impossible” in queste condizioni). L’Europa sta applicando infatti le catastrofiche ricette seguite dopo la grande crisi del 1929, i mercati lo sanno e fiutano sangue. Noi siamo molto preoccupati. A nostro avviso:

15/07/11

Prospettive sui Bonds Italiani

Da Zerohedge alcune interessanti riflessioni sull'andamento "positivo" dell'ultima asta italiana...
Sembra che il mercato si stia godendo il "successo" delle aste sui bonds italiani, ma la realtà è che:
 
- i bonds italiani a 5 anni sono aumentati di 100 bps in 1 mese
- la curva italiana si sta appiattendo
- i rendimenti dei titoli italiani e spagnoli a 10 anni stanno quasi al punto in cui era la Grecia quando ha avuto un grande successo nell'asta dello scorso marzo, prima delle voci sui presunti acquisti dei titoli da parte della BCE e della Cina. Era finita più che sottoscritta, con un rendimento del 6,375% che sembrava buono al momento, ma meno di 2 mesi dopo era a 7.

Una Lettera di Protesta dalla Grecia


Lettera inviata ieri sera a David Malone da una delle persone che protestavano in Grecia, e pubblicata sul suo blog Golem XIV - Thoughts
13 luglio 2011


Ciao a tutti voi

Scrivo per INFORMARVI di ciò che sta accadendo da 48 giorni nel mio bel paese.

Siamo stati per le strade e le piazze in tutta la Grecia,
PACIFICAMENTE dimostrando la nostra avversione per le azioni del governo,
per la corruzione, per l'assenza di democrazia nel paese che le ha dato i natali ...

14/07/11

Le agenzie di rating e la politica europea

Chiaro e lucidissimo articolo made in Italy, da Economiaepolitica.it


di Antonella Stirati - 11 Luglio 2011
 
La domanda se siano giustificate le valutazioni delle agenzie di rating sul debito pubblico portoghese o sulle banche italiane che si affaccia in questi giorni sulla stampa è una domanda in realtà malposta.
Se le valutazioni delle agenzie siano davvero corrette alla fine non è assolutamente rilevante. Di fatto, la funzione di quelle agenzie è quella di coordinare e indirizzare l’attività speculativa verso obiettivi profittevoli. La domanda che ci si deve allora porre è un’altra: un attacco speculativo coordinato e ripetuto nel tempo è in grado di portare Portogallo e poi Spagna e Italia nella stessa situazione di insostenibilità del debito pubblico in cui versa oggi la Grecia?  La risposta, su cui concordano tutti gli osservatori autorevoli, che si tratti dei commentatori del Financial Times Martin Wolf e del Wall Street Journal Simon Nixon (ma si veda anche sul Sole 24 Ore del 9/7 l’intervista a Alessandro Guzzini), del ‘guru’ della finanza George Soros, o di noti economisti di diverso orientamento (ad esempio A. Sen e Brad De Long) è: CERTAMENTE SI, a meno che, e questa è l’unica possibilità di salvezza, la BCE non compia una svolta radicale nella propria politica e intervenga in modo tale da garantire bassi tassi di interesse sui titoli del debito sovrano di tutti i paesi europei, non diversamente di quanto ha sinora fatto la Federal Reserve nei confronti del debito pubblico americano. Gli strumenti tecnici e le proposte in tal senso non mancano, non ultima quella circa la creazione di eurobonds recentemente sottoscritta da firme molto autorevoli, tra cui quella di Giuliano Amato.

13/07/11

Italia e Grecia: l'Asse del Disastro.

Un articolo importante di David Malone, autore di "The Debt Generation", che fa delle ipotesi purtroppo non improbabili sul perché il contagio sia arrivato direttamente dalla Grecia all'Italia, saltando Spagna e Portogallo...

Di David Malone
11 luglio 2011
Penso che ci sia qualcosa di grande, forse molto grande, che sta venendo a galla nei mercati obbligazionari del debito sovrano.

Quello che segue è pura speculazione, per cui prendetela per tale. Ma i segnali mi sembrano minacciosi.

In primo luogo i fatti.

Venerdì scorso i titoli di Stato italiani hanno preso una batosta. La domanda per le obbligazioni italiane standard a 10 anni è crollata, e il costo dell'assicurazione contro il default (costo dei CDS) si è impennato. Il motivo riportato riguardava i rinnovati timori che il Ministro delle Finanze italiano Tremonti avrebbe lasciato il suo posto dopo essere risultato coinvolto in una indagine per corruzione, al culmine della spaccatura in corso con Berlusconi.

Willem Buiter dice che se la BCE non interverrà nell'Asta Italiana di Giovedi, Probabilmente l'Asta Fallirà


Articolo di ZeroHedge ripreso dal Grande Bluff : la BCE dovrà acquistare i BTP, con tutto quel che ne consegue...
di Tyler Durden
12 luglio 2011
Willem Buiter, Chief Economist di Citigroup ed ex responsabile delle politiche della BOE, ha detto ai giornalisti oggi a Londra che "la BCE interverrà su vasta scala se necessario per consentire all'Italia di condurre giovedì la sua asta. Se la BCE non entra in gioco, l'asta dei bonds italiani è destinata a fallire. Quello che succederà è che la BCE farà il lavoro pesante. " A tutti coloro che hanno visto il movimento forte sui titoli sovrani italiani, che evoca l'intervento della Banca Centrale nel Forex overnight, la conclusione di Buiter è fin troppo evidente. Come abbiamo riferito, ci sono state voci, e certamente confermate dall'attività di trading, che o la BCE o la PBOC o entrambe, sono intervenute nel mercato obbligazionario italiano per assicurare all'asta di oggi un buon esito, come infatti è stato, asta che senza il rinforzo da parte delle banche centrali sarebbe molto probabilmente fallita. La cosa divertente è che proprio la settimana scorsa i giornalisti hanno chiesto a Trichet perché il programma SMP di acquisto di bonds da parte della BCE era stato quasi abbandonato. Bene, ecco la risposta: JCT sta semplicemente conservando le sue cartucce per tutte le vittime del contagio imminente, l'Italia in primo luogo, poi tutti gli altri.

12/07/11

Una Spiegazione su Cosa Sta Realmente Accadendo Dietro le Quinte Mentre Roma Brucia

Zero Hedge continua a fornirci le sue approfondite analisi su cosa bolle in pentola. 


Difficile tenere dietro agli eventi in Europa, che stanno letteralmente cambiando da un momento all'altro? Non temete: James Nixon di SocGen ha compilato una sintetica spiegazione su perché siamo dove siamo, e su perché le cose andranno molto peggio, prima di arrivare anche solo lontanamente a migliorare. In poche parole, tutto quello che si sapeva sulle proposte in corso è passato: attualmente sul tavolo c'è "una strategia più ampia che comprende l'abbassamento del tasso di interesse sui prestiti per la Grecia e il ritorno al concetto di riacquisto delle obbligazioni proprie." Ah, sì, la proposta di Goldman. Per quanto ne sappiamo si potrebbe finire proprio qui. Il problema di questa proposta è che tutti i riacquisti di obbligazioni a prezzi sotto la pari sono, e sono sempre stati, considerati dalle agenzie di rating come eventi immediati di default tecnico. Come questo possa eliminare lo spauracchio della liquidità della BCE non abbiamo idea. A questo punto siamo assolutamente certi che l'unica cosa sul piatto della zona euro e della BCE sia di spiazzare tutti con un mucchio uno dopo l'altro di stronzate così incredibili, che le persone rimangano stordite per giorni, e i banchieri acquistino tempo prezioso per convertire della carta ancora fresca di stampa in beni tangibili. Nel frattempo, non c'è un vero e proprio piano per affrontare i problemi del debito insostenibile, o almeno non uno che non coinvolga la monetizzazione del debito a titolo definitivo e, quindi, di stimolare l'iperinflazione, che purtroppo è l'ultimo modo per cancellare le decine di migliaia di miliardi di crediti inesigibili distribuiti in tutto il sistema bancario insolvente Europeo.

11/07/11

ZeroHedge: Contagio dell'Italia, Riunione d'Emergenza, Bando delle Vendite allo Scoperto


Ci siamo: ecco gli articoli di ZeroHedge che si susseguono sul contagio all'Italia – il più Pig di tutti i PIGS...
 


Come è stato segnalato la scorsa settimana, l'Europa improvvisamente si è trovata sotto shock, sconvolta, perché i bond vigilantes hanno deciso di andare direttamente al cuore del problema europeo, al paese che, con € 1500 miliardi, ha un debito più grande di quello Tedesco, ma, cosa molto più importante, ha un rapporto debito/PIL superiore al 100%, e ha la più grande quantità di CDS esistenti. L'Italia. Venerdì scorso abbiamo spiegato che le cose stanno per diventare davvero brutte con l'avvio oramai imminente di una raffica di aste di bonds. Per questo motivo non c'è da sorprendersi a leggere che per domani mattina il Consiglio europeo ha convocato una riunione di emergenza "di alti funzionari sulla crisi del debito della zona euro, che riflette la preoccupazione che la crisi potrebbe diffondersi all'Italia, la terza economia della regione."



Ultime notizie: la crisi si è diffusa in Italia. E a questo punto potrà solo peggiorare, mentre i vigilantes iniziano a scaricare il debito italiano e comprare ogni CDS disponibile sull'l'Italia.

10/07/11

Gli Hedge Funds USA Scommettono Contro i Bonds Italiani


Il Financial Times di domenica 10 luglio riporta che gli Hedge Funds stanno scommettendo alla grande contro il valore del debito pubblico italiano, vendendo allo scoperto i bonds della terza economia della zona euro.
 
Fin dall'ultimo mese i Fondi hanno intensificato le loro posizioni short, puntando sulla diffusione della crisi dalla periferia dell'Europa all'Italia, e venerdì scorso i rendimenti sul debito pubblico italiano - il più grande mercato obbligazionario in Europa - hanno raggiunto i livelli più alti dall'ottobre 2002, toccando il massimo spread sui bund tedeschi, punto di riferimento per la regione.

09/07/11

L'AMERICA NON PUO' FINIRE COME LA GRECIA

Cullen Roche su Pragmatic Capitalism spiega la sostanziale differenza tra i due paesi in materia di debito

di Cullen Roche
3 luglio 2011

Sulla CNN di oggi c'è un articolo dell'opinionista Fareed Zakaria in ci si chiede se gli Stati Uniti subiranno la stessa sorte della Grecia. Egli scrive:

"L'America affronterà la stessa catastrofe finanziaria che sta attraversando il governo greco, con una impennata del disavanzo e del debito, i mercati che perdono la fiducia e una spirale discendente di tagli di bilancio che ulteriormente deprimeranno l'economia?

Potrebbe, ma cerchiamo di capire qualcosa di veramente importante: l'America si trova in una situazione radicalmente diversa rispetto alla Grecia".

08/07/11

La crisi ideologica del capitalismo occidentale

Da Project Syndicate Stiglitz ci mostra il baratro verso cui il mondo sta puntando. L'ideologia che ci ha portato alla crisi continua a dominare: riusciremo a trovare la via della saggezza?

NEW YORK – Solo qualche anno fa, un’influente ideologia – che sosteneva il libero mercato senza vincoli – portò il mondo alla rovina. Anche nel suo periodo di massimo splendore, cioè dall’inizio degli anni 80 fino al 2007, il capitalismo deregolamentato in stile americano portò enorme benessere materiale solamente alle persone più facoltose dei paesi ricchi del mondo. In realtà, durante la supremazia trentennale di questa ideologia, la maggior parte degli americani ha visto i propri redditi ridursi o stagnarsi anno dopo anno.

06/07/11

I Giudici Tedeschi Hanno in Mano il Destino dell'Euro

Ambrose Evans Pritchard sul Telegraph fa notare che se l'unione monetaria europea sopravviverà  o crollerà, dipende tanto dalla questione giuridica sollevata martedì davanti alla Corte Costituzionale Tedesca, quanto dal dramma che si svolge in parallelo sulle strade greche.


di Ambrose Evans-Pritchard
5 luglio 2011

Se gli otto giudici di Karlsruhe decidono che i 500 miliardi di € del meccanismo di bail-out Europeo violano la legge fondamentale tedesca - o Grundgesetz - in modo significativo, rischiano di abbattere il pilastro centrale che regge l'edificio del debito del Sud Europa.

I giudici hanno da elaborare una grande sfida ai salvataggi greco, irlandese, portoghese. Essa arriva da un gruppo di professori che sostengono che i prestiti greci esautorano il Bundestag, violano la clausola del "no bail-out" del trattato di Lisbona, e portano alla creazione di un'unione di trasferimenti fiscali, in maniera non trasparente, senza le modifiche richieste dal Grundgesetz tedesco, e "colpiscono le basi costituzionali del nostro Stato e della nostra società".

Confessioni di un Deregulator Finanziario

Su Project Syndicate, riflessioni di Bredford De Long  - prof alla famosa Università di Berkeley in California, ed ex Segretario al Tesoro - sulla deregolamentazione finanziaria degli anni '90. Almeno qualcuno ci ripensa...

30 giugno 2011

Alla fine degli anni '90, almeno in America, due scuole di pensiero premevano per una maggiore deregolamentazione finanziaria - quindi per abrogare la separazione legale tra investment banking e commercial banking, allentare i requisiti patrimoniali delle banche, e favorire la creazione e l'utilizzo più aggressivo di strumenti derivati. Se la deregolamentazione ora sembra una cattiva idea, perché allora non era così?

La prima scuola di pensiero, vicina al Partito Repubblicano degli Stati Uniti, considerava la regolamentazione della finanza come un male perché tutte le regolamentazioni erano un male. La seconda, quella del Partito Democratico, era un po' più complicata, e si basava su quattro considerazioni:

05/07/11

Il Piano Francese di Rollover del Debito Greco: Partecipazione o Salvataggio dei Privati?

Un veemente articolo di Wolfang Munchau sul FT critica senza mezzi termini il piano francese di rollover del debito. I politici europei, dice, per risolvere la crisi alla fine hanno trovato un complesso prodotto finanziario, una variante di un debito garantito CDO, come da migliore tradizione dei mutui subprime.

In poche parole spiega come funziona:

"Se si possiedono dei titoli greci che scadono entro giugno 2014, si prende il 30 per cento del rimborso in contanti, e si allunga la scadenza del 70 per cento, acquistando titoli di Stato greco a 30 anni. I greci dovranno pagare una cedola annuale, o tasso di interesse, tra il 5,5 per cento e l'8 per cento. Il tasso preciso dipenderà dalla futura crescita economica.

Il 30 per cento del debito dilazionato andrà a una società veicolo, una costruzione ben nota dalla crisi dei mutui subprime. La SPV investirà in titoli di Stato AAA, e emetterà bond zero coupon a 30 anni. Lo scopo è quello di garantire il capitale dei titoli di Stato greci che sono stati dilazionati a 30 anni.........

02/07/11

La Reciprocità e lo Scambio di Equivalenti

Stefano Zamagni, anima grande, ci chiarisce in modo magistrale questi due concetti che stanno alla base dell'agire economico.  Vogliamo essere bestie o umani?

Libertà di parola sotto assedio

AsiaEst ci offre questo articolo di Skidelsky su Project Syndicate  con interessanti considerazioni sui nuovi limiti alla libertà di parola...

di Robert Skidelsky (trad. Anna Paolini)
21/06/2011
LONDRA - Di recente, in un festival letterario in Gran Bretagna, mi sono trovato in un comitato di discussione sulla libertà di parola. Per i liberali, la libertà di parola è indice chiave della libertà.Le democrazie sono per la libertà di parola;le dittature per la repressione.
Quando noi occidentali buttiamo lo sguardo al di fuori dell’occidente, questo rimane il nostro punto di vista.Noi condanniamo i governi che zittiscono, imprigionano, e perfino uccidono scrittori e giornalisti. Reporters Sans Frontières tiene una lista: 24 giornalisti sono stati uccisi, e 148 imprigionati, proprio quest'anno. Parte della promessa che vediamo nella "primavera araba" è la liberazione dei media dalla stretta dei dittatori.

01/07/11

L'“Aspetta e spera” dell'EuroZona

Marshall Auerback su NewDeal20.org critica la politica europea e lancia una proposta interessante

29 giugno 2011

I mercati stanno celebrando il trionfo di un ordine del giorno anti-lavoro, pro-capitale. Ma la conseguenza sarà il conflitto sociale?

Gli europei probabilmente credono di poter cavare il sangue da una rapa. O forse all'equivalente moderno di trasformare il piombo in oro. Non c'è altra ragione per spiegare l'euforia oggi prevalente sui mercati, alla luce dell'approvazione da parte del Parlamento Greco di una legge chiave sull'austerità, che prepara il terreno per il prestito di salvataggio onde evitare il default il mese prossimo.