Dal Washington's Blog una serie di misure "non politicamente corrette" (cioè "non gradite al potere") per evitare il downgrade e non sfondare il tetto...
di George Washington
27 luglio 2011
Secondo
la Reuters, la maggioranza degli economisti ora pensano che il
credito degli Stati Uniti verrà declassato.
I piani proposti sul tetto del debito probabilmente non permetteranno di evitare un downgrade.
Infatti, come ha osservato Zero Hedge, i tagli proposti sarebbero compensati dai costi del downgrade:
I piani proposti sul tetto del debito probabilmente non permetteranno di evitare un downgrade.
Infatti, come ha osservato Zero Hedge, i tagli proposti sarebbero compensati dai costi del downgrade:
"Solo
il downgrade degli Stati Uniti, ormai praticamente dato per scontato
da tutti, compenserà ogni eventuale effetto positivo derivante
dalla riduzione del disavanzo richiesta al fine di aumentare il
tetto del debito."
Anzi, molti cominciano a dire che un downgrade è inevitabile.
Anzi, molti cominciano a dire che un downgrade è inevitabile.
In
verità e nella realtà, si potrebbe ancora evitare un downgrade ...
ma solo se immediatamente:
- Poniamo fine alle guerre imperiali, che riducono – invece di rafforzare - la sicurezza nazionale ( vedere questo e questo);
- Terminiamo i salvataggi senza fine di Wall Street;
- Poniamo fine ai tagli fiscali di Bush, che David Stockman, responsabile al bilancio di Ronald Reagan, ha definito come il peggior errore fiscale della storia,
- Tagliamo le pensioni dei dipendenti pubblici, almeno quando sono artificialmente alte perché ancorate ai salari di fine carriera.
Le
teste parlanti diranno che queste azioni non sono politicamente
fattibili.
Tuttavia,
come ho già detto,
questa è solo un'affermazione in codice che sta per: “I
poteri che comandano non vogliono queste riforme, nemmeno se la gente
le sostenesse con forza e con passione”.
Accidenti!!! Questi si che sono americani senza peli sulla lingua, anzi senza padrini e oligarchie a cui obbedire supinamente!!!!
RispondiEliminaDel resto nessuno mai si è chiesto perchè queste proposte piuttosto che sul Washington's Blog, non si leggano invece sul Washington Post, o sul New York Times?
saluti Nicola.