Il Financial Times di domenica 10 luglio riporta che gli Hedge Funds stanno scommettendo
alla grande contro il valore del debito pubblico italiano, vendendo
allo scoperto i bonds della terza economia della zona euro.
Fin dall'ultimo mese i Fondi hanno intensificato le loro posizioni short, puntando sulla diffusione della crisi dalla periferia dell'Europa all'Italia, e venerdì scorso i rendimenti sul debito pubblico italiano - il più grande mercato obbligazionario in Europa - hanno raggiunto i livelli più alti dall'ottobre 2002, toccando il massimo spread sui bund tedeschi, punto di riferimento per la regione.
La speculazione, partita sulla base delle tensioni emerse la settimana scorsa tra Berlusconi e Tremonti sulla proposta di un programma di austerità per il paese, avviene secondo il tipico meccanismo della vendita short:
"Con l'aumentare dei costi del finanziamento, il valore del debito in circolazione scende, con la creazione di un profitto per coloro che hanno preso in prestito il debito per venderlo e riacquistarlo in un secondo momento.
I fondi utilizzano di preferenza la strategia di acquistare i credit default swaps, ma i tentativi da parte delle autorità europee di evitare un default tecnico che farebbe scattare il pagamento dei CDS per la Grecia, hanno sollevato dubbi sull'efficacia di tali strumenti derivati.
Vendere direttamente allo scoperto il debito pubblico era di solito considerato più rischioso che comprare l'assicurazione sul default, dato che il venditore allo scoperto deve riuscire ad allocare dei titoli specifici per completare il trade. Tuttavia il mercato obbligazionario italiano è molto liquido, e prima della crisi finanziaria vendere allo scoperto obbligazioni italiane era una strategia comune."
Il governo italiano deve ancora piazzare più della metà del debito totale in scadenza nel 2011, e nei prossimi cinque anni il paese deve rifinanziare € 900 miliardi ($ 1.280 miliardi) di debito in scadenza.
Così conclude l'articolo, ipotizzando che proprio la crisi italiana potrebbe essere la molla che fa scattare gli eurobonds:
"Ironia della sorte, il punto critico per la speculazione potrebbe aversi proprio al culmine della sua profittabilità. Se la situazione italiana peggiora troppo, allora i governi europei dovrebbero intervenire e fare qualcosa …. l'opzione politica definitiva a disposizione delle autorità sarebbe l'emissione in comune di titoli della zona euro finanziata collettivamente dai paesi membri”.
Carmen,
RispondiEliminarisolvere la Crisi dei debiti è complicatissimo, lo sappiamo, ma vietare qualunque tipo di short in tutto il Pianeta sarebbe così difficile?
Beh, Claudia, se dipendesse da me e te sarebbe presto fatto!! ;))
RispondiEliminaCara Carmen, credo che "gli uomini" della blogosfera economica non condividano questa opinione, uno in particolare prende per i fondelli un certo blog, paragonandolo a una specie di blog culinario della sora Lella, chissà mai a chi si riferirà, ma ... il divieto di shortare possibile che venga in mente solo alle donne? Alla Merkel, a te e a me?
RispondiEliminaForse sono gli uomini che devono rivedere le loro teorie, visto che i disastri finanziari li hanno combinati loro. ;)
Cara Claudia, i nostri colleghi uomini della blogosfera criticano il provvedimento singolo e in corso d'opera, e non hanno tutti i torti, infatti tu stessa hai parlato della necessità di un provvedimento globale, di "vietare qualunque tipo di short in tutto il pianeta" - aggiungerei qualunque tipo di short e di long, qualunque tipo di speculazione allo scoperto, e credo di interpretare bene il tuo pensiero!
RispondiEliminaPoi si sa che i nostri uomini magari sono un pochino in conflitto di interessi...! nel momento in cui comunque ci giocano...non so tu, ma io non metterei mai i miei soldi - se ne avessi tanti - in questa ignobile roulette...
Prima o poi cara Claudia il pensiero femminile prevarrà...in una grande sintesi intuitiva chiara e semplice che comprenderà culinaria, abbigliamento, economia e finanza...;))) sennò siamo del gatto!!!