28/05/12

La BBC Beccata a fare Falsa Propaganda sul Massacro in Siria


Da Prison Planet le prove di una vecchia storia che si ripete: la falsa propaganda cerca di scuotere le coscienze per legittimare un'altra guerra.
 


L'agenzia di stampa BBC utilizza vecchie foto di bambini Iracheni morti per rappresentare le presunte atrocità del governo Siriano
di Paul Joseph Watson

I media Britannici sono stati beccati ancora una volta con le brache calate, nel tentativo di vendere un attacco alla Siria a guida NATO, grazie alla rivelazione che BBC News ha utilizzato una vecchia foto di bambini Iracheni morti per rappresentare le vittime di un presunto assalto del governo alla città di Houla.

25/05/12

Il “De Grauwe moment” dell’Europa: una previsione lungimirante della crisi di bilancia dei pagamenti dell'Eurozona


In team con Istwine e con la supervisione di Cesaratto abbiamo tradotto questo suo interessante articolo in cui si evidenzia la "strana natura" di questa unione monetaria, un ibrido tra un accordo di tassi di cambio fissi e un'unione monetaria con le compensazioni Target 2.  Per questo ci troviamo in una crisi finora inedita dagli esiti non scontati.


Sergio Cesaratto - In un articolo sul Financial Times scritto un anno prima dell’avvio dell’Unione Monetaria Europea (UME), Paul De Grauwe avanzò un’ipotesi lungimirante su ciò che sarebbe potuto accadere come conseguenza, cosa di cui la maggior parte degli economisti si sono resi conto solo recentemente.1 Infatti, con il senno di poi, la crisi Europea ci appare ora come l’ennesimo episodio di “stavolta è diverso” (“this time is different”) della sequenza di liberalizzazioni finanziarie con tassi di cambio fissi, flussi di capitali dal centro verso la periferia, bolla immobiliare, disavanzo nel saldo delle partite correnti (CA) e indebitamento, default. Nonostante consideri quello di Reinhart and Rogoff (2009) un resoconto mal organizzato della storia e della natura dei default, il loro titolo trasmette davvero la sensazione che si tratti di un modello ricorrente di una serie di eventi sfortunati. Anche il titolo di un importante paper ‘Good-bye financial repression, hello financial crash?’ (Diaz-Alejandro, C. 1985) riassume bene l’essenza di quegli eventi. Al fine di apprezzare meglio l’intuizione del Professor De Grauwe, presento il suo articolo con alcune note prese da un mio Working Paper appena pubblicato fra i Working Papers del mio dipartimento Controversial and novel features of the Eurozone crisis as a balance of payment crisis”.

20/05/12

Movimento 5 Stelle: che ci dici sulla crisi dell'eurozona?

Invito tutti quelli che non lo avessero ancora fatto, a leggere questo bellissimo post di Piero Valerio su La Tempesta Perfetta, che richiama il Movimento 5 Stelle a  definire un programma di politica economica adeguato alla grave situazione in cui ci troviamo e che risponda all'interrogativo se sia veramente necessario rimanere nell'euro e affrontare un decennio di depressione e di svendita dei beni patrimoniali del paese.

Aggiungo poche cose.  Il M5S sta riscuotendo la fiducia dei cittadini, grazie all'onestà e competenza dei giovani amministratori che nel suo ambito sono stati eletti, sulle problematiche dell'ambiente, dell'amministrazione efficiente, dell'energia, dei rifiuti, ecc.  Ora,  occorre fare un passo avanti e prendere una posizione  sul problema di fondo, che è quale politica economica vogliamo per il nostro paese.

19/05/12

Per Varoufakis la Grecia non può venirne fuori come l'Argentina

Sul salto nell'ignoto della Grecia il dibattito è acceso:  Yanis Varoufakis è un economista Greco eterodosso, ma porta degli argomenti contro la tesi che la Grecia debba uscire dall'euro




MarkWeisbrot sta affermando, da qualche tempo, che la Grecia deve cercare di emulare l'Argentina; cioè, dichiarare default sui suoi debiti non come strategia di contrattazione per un New Deal nell'eurozona, ma, piuttosto, nel contesto di un'uscita dall'eurozona. Di recente, Paul Krugman ha sostenuto questa posizione (vedi qui e qui). Penso che sbaglino, e di molto.
Ci sono due argomenti contro l'osservazione che la Grecia e l'Argentina sono abbastanza simili da giustificare una via Argentina anche per la Grecia. Ci sono gli irriducibili, come il Cato Institute e il FMI, che non hanno mai perdonato all'Argentina di essere sfuggita con successo alle grinfie della velenosa austerità (e svalutazione interna) che il FMI aveva imposto al paese, sacrificando la prosperità di un intero popolo all'interesse dei creditori, redditieri e speculatori vari che avevano invaso di dollari il paese (durante l'era del currency board). Credetemi quando dico che io non sono uno di loro. Infatti, mi compiaccio con il popolo Argentino per aver rovesciato un regime, e più di un governo, che ha cercato così disperatamente di sacrificare un fiero popolo sull'altare dell'austerità. No, la mia critica dell'idea che la Grecia oggi può 'fare' come l'Argentina deriva dal punto di vista che le circostanze che la Grecia si trova ad affrontare oggi sono davvero diverse da quelle dell'Argentina di un decennio fa.

17/05/12

Grecia: Più Sacrifici, Niente Guadagni - L'Euro vale i costi di una politica fiscale pro-ciclica e di una svalutazione interna?


La Grecia si trova a una difficile svolta. Non si può andare avanti così, ma c'è paura del salto nel buio.


Vediamo in questi giorni cosa dicono gli economisti in proposito, e cominciamo con ampi stralci da un paper di  Weisbrot e Montecino, del Center for Economic and Policy Research secondo il quale la Grecia potrebbe essere nelle condizioni di emulare il successo Argentino.


di Mark Weisbrot e Juan Antonio Montecino

Questa settimana il governo Greco ha raggiunto un accordo con le autorità europee e l'FMI per 130 miliardi di euro di prestiti, come parte di un nuovo pacchetto volto a sostituire l'attuale programma del Fondo Monetario Internazionale, iniziato nel maggio del 2010. Anche se l'accordo dovrebbe consentire al governo di evitare il default in marzo, ci sono seri dubbi sul fatto che il programma concordato porterà il paese a ritornare a crescere, a un peso del debito sostenibile, e a un accesso al mercato dei prestiti.

15/05/12

Krugman: Eurodämmerung


Per Krugman sul New York Times  la fine dell'euro è questione di mesi. Intanto Yaris Varoufakis demolisce anche l'ultima possibilità (indicata da Krugman al punto 4), di una politica di rialzo dei salari in Germania.


di Paul Krugman - Alcuni di noi ne hanno discusso, ed ecco come pensiamo che si presenterà il finale di partita:

1. Uscita della Grecia dall'euro, molto probabilmente il mese prossimo.

2. Enormi prelievi dalle banche Spagnole e Italiane, perché i depositanti tenteranno di spostare i loro soldi in Germania.

08/05/12

Born In The U.S.A. – MMT e Sovranità Monetaria

Con la gradita collaborazione dell'ottimo Istwine, abbiamo tradotto l'articolo di Sergio Cesaratto in cui il prof di Siena avanza delle interessanti critiche alla teoria MMT, sostenendo, come suggerisce il titolo, che  questa teoria può essere applicata solo negli USA, o in un paese la cui valuta sia scambiata come valuta internazionale.  La critica fa sempre bene  quando è intelligente,  quindi, porte aperte alla riflessione...

Mi giunge ora la notizia che purtroppo un grave lutto familiare ha colpito il professor Wray, quindi mi sento di esprimere il mio dispiacere e la mia vicinanza, anche se non lo conosco personalmente, e di unirmi a chi chiede di rispettare questo lutto che colpito la famiglia MMT tutta, smorzando eventuali toni polemici.   

L'assenza di una vera banca centrale Europea che garantisca la liquidità dei debiti sovrani Europei ha aggravato la crisi (anche se non ne è stata la causa), portando a una salita vertiginosa degli spreads sovrani. Come conseguenza del comportamento carente della BCE, secondo De Grauwe (2011: 8-10), il debito pubblico della periferia è passato da un basso ad un elevato livello di rischio, trasformando, a suo dire, una crisi di liquidità in una crisi di solvibilità. Questo non è del tutto corretto, poiché sin dall'inizio i problemi della periferia Europea sono apparsi come problemi di solvibilità, non solo di liquidità, e in effetti sono emersi quando la liquidità era abbondante e gli spreads sovrani ancora bassi. Secondo Wray e i suoi compagni MMT questa abbondanza ha solo ritardato il redde rationem della carente costituzione monetaria dell'Eurozona (EZ), visto che essi attribuiscono una rilevanza quasi esclusiva, nella spiegazione della crisi finanziaria Europea, alla rinuncia ad una banca centrale nazionale sovrana.

04/05/12

Politica Fiscale e Monetaria in una Trappola della Liquidità - parte prima


MartinWolf sul Financial Times si pone due questioni estremamente importanti nelle circostanze attuali, sia negli Stati Uniti, che nell'eurozona, in Giappone e nel Regno Unito.
Qual è il corretto approccio alla politica fiscale e monetaria quando l'economia è depressa e il tasso di interesse della banca centrale è vicino a zero? L'indipendenza della banca centrale rende più difficile raggiungere le giuste decisioni? 
 

In questa prima parte Wolf prende in esame un articolo scritto da Paul McCulley e Zoltan Pozsar - il primo ex amministratore delegato di Pimco, e inventore delle espressioni "Minsky moment" e "sistema bancario ombra"; il secondo ex esponente della Federal Reserve Bank di New York e ora visiting scholar presso il Fondo Monetario Internazionale – nel quale i due autori sostengono che gli Stati Uniti, oggi, si trovano in quella tipica situazione che Keynes ha descritto come "trappola della liquidità": anche con i tassi di interesse ufficiali vicini allo zero, l'incentivo ai prestiti e alla spesa nel settore privato risulta sempre inadeguato.