14/09/19

La Commissione di Ursula von der Leyen è piena di indagati

Il quotidiano e sito di informazione politica Politico, nella sua edizione europea, analizza nel dettaglio i candidati allla Commissione europea proposti dalla Von der Leyen e ne risulta una Commissione  piena di indagati per vari reati.  Ironicamente c’è anche chi è accusato di aver utilizzato le istituzioni europee per perseguire i propri interessi nazionali. Secondo il quotidiano i diffusi guai giudiziari della Commissione della Von der Leyen, che già ha ottenuto una risicatissima maggioranza, renderanno facile il compito di critica ai suoi oppositori e potrebbero riservare delle sorprese. Sicuramente, aggiungiamo noi, le audizioni di conferma al Parlamento europeo potrebbero essere molto imbarazzanti per chi sinora ha fatto dell'onestà la propria bandiera.

 

 

 

di David M. Herszenhorn e Maia De La Baume, 12 settembre 2019

 

 

Jean-Claude Juncker definì il suo team la Commissione "Last Chance". Il suo successore, Ursula von der Leyen, potrebbe finire per guidare la Commissione “Presunzione di Innocenza".

 

Oltre al duro interrogatorio da parte dei membri del Parlamento europeo durante le audizioni di conferma, la Von der Leyen e alcuni dei suoi candidati saranno probabilmente messi sulla graticola nelle prossime settimane e mesi dagli investigatori e dalle commissioni parlamentari nell'ambito delle indagini – a Bruxelles o nei loro paesi d'origine – che in alcuni casi minacciano di far deragliare le loro candidature.

 

Martedì, mentre la Von der Leyen si stava preparando a presentare la sua lista di commissari in una conferenza stampa a Bruxelles, uno dei nomi più importanti della sua lista, Sylvie Goulard, ex ministro della difesa francese ed ex-parlamentare europeo, è stata convocata in una stazione di polizia a Nanterre, un sobborgo Ovest di Parigi, ed è stata interrogata riguardo all’accusa secondo cui lei e altri parlamentari europei francesi avrebbero impiegato assistenti pagati dall'UE che  invece lavoravano per i loro partiti in Francia.

 

Goulard, un'alleata di lunga data del presidente Emmanuel Macron, si è dimessa da Ministro della difesa nel giugno 2017 per difendersi da un’accusa per la quale, secondo quanto riportato, avrebbe rimborsato al Parlamento 45.000 euro. La richiesta di sottoporla a interrogatorio in presenza del suo avvocato, proprio lo stesso giorno in cui il suo nome è stato proposto come commissario responsabile del mercato interno, a supervisionare quello che i leader considerano uno dei principali vantaggi dell'adesione all'Unione europea, rappresenta un esempio particolarmente lampante dei problemi legali che coinvolgono alcuni membri della squadra della Von der Leyen.

 

Ma la Goullard non è certo l’unica che si trova in cattive acque.

 

Rovana Plumb, commissaria per i trasporti in pectore, è un’ex ministra romena coinvolta in un caso di corruzione del 2017, nel quale è accusata di aver aiutato il leader del suo partito socialdemocratico in un affare immobiliare illecito che coinvolge la proprietà di un’isola nel Danubio.

 

E colui che è stato scelto come commissario per l’agricoltura, il polacco Janusz Wojciechowski, è sotto inchiesta da parte dell’ufficio UE per la lotta antifrode per presunte irregolarità nei rimborsi di spese di viaggio durante il suo mandato di eurodeputato, tra il 2004 e il 2014. Questa indagine, insieme al controllo delle accuse contro la Goulard da parte dell’agenzia UE antifrode OLAF, ha suscitato una delle domande più scomode al Presidente eletto durante la sua conferenza stampa di martedì.

 

"Nella sua squadra, ci sono un certo numero di commissari discutibili, un paio di loro sono sotto indagine o sotto osservazione dell'OLAF", ha domandato un giornalista. "Perché non ha semplicemente rinunciato a loro? La sua Commissione rischia di avere già un’immagine offuscata, dato che comprende persone sospettate di aver commesso frodi, nonostante la presunzione d’innocenza."

 

Nel porre la domanda, il giornalista ha fatto riferimento alla Commissione di Jacques Santer, che è stata costretta a dimettersi nel marzo 1999 per uno scandalo di corruzione incentrato sul commissario francese, l'ex Primo Ministro Edith Cresson. Non era certo il tipo di paragone che la Von der Leyen desiderava quando aveva annunciato la sua nuova squadra, anche se Plumb e Wojciechowski avevano negato ogni addebito.

 

"L’OLAF è un organismo indipendente ed è così che dovrebbe essere" ha detto la Von der Leyen. "La presunzione d’innocenza vale sempre per tutti, come lei ha giustamente sottolineato."

 

Questa presunzione è importante per la Von der Leyen a livello personale, dato che deve affrontare un terzo grado da parte del Parlamento tedesco per accuse di sperpero di denaro e cattiva gestione durante il suo mandato al Ministero della Difesa tedesco, che ha guidato per cinque anni e mezzo prima di essere scelta all'inizio di luglio come prima donna a capo della Commissione europea.

 

Una commissione d'indagine del Parlamento tedesco sta esaminando quanto fossero remunerativi i contratti che il Ministero della difesa ha assegnato a costosissimi consulenti esterni senza un'adeguata supervisione e se una rete di connessioni personali informali che coinvolge alcuni funzionari del ministero abbia facilitato tali accordi. La commissione prevede di citare la von der Leyen e di convocarla a Berlino per essere interrogata, probabilmente a dicembre.

 

Lo scandalo del Ministero della difesa era noto, ma non ha influenzato le designazioni dei leader nazionali dell'UE quando essi hanno deciso di proporre la Von der Leyen per la posizione di vertice dell'UE. Un funzionario dell'UE ha respinto il suggerimento che il Consiglio europeo avrebbe dovuto impegnarsi in un vaglio più approfondito dei candidati, affermando che era impossibile trovare qualcuno con una carriera in politica che non avesse affrontato qualche tipo di contestazioni o di accuse.

 

Alla conferenza stampa di martedì, la Von der Leyen ha cercato di utilizzare la benedizione da parte del Consiglio dei suoi candidati alla Commissione come prova del fatto che aveva assemblato una squadra solida, anche se ha ammesso che alla fine le indagini avrebbero fatto il loro corso.

 

"Infine lasciatemi dire che l'elenco dei commissari proposti è stato accettato dal Consiglio, cosa sempre necessaria", ha detto. "Penso che abbiamo una squadra eccellente di uomini e donne. Non voglio commentare le indagini dell'OLAF perché sono completamente indipendenti, concluderanno il loro lavoro e ascolteremo ciò che hanno da dire."

 

Tuttavia, alcuni eurodeputati hanno già emesso i loro verdetti sui candidati più controversi della Von der Leyen.

 

Dacian Ciolo, ex Primo Ministro rumeno e commissario UE per l'agricoltura, ora leader del gruppo liberale-centrista Renew Europe al Parlamento europeo, ha dichiarato di aver messo in guardia la Von der Leyen dall'accettare la candidatura della Plumb da parte di Bucarest. In un'intervista di mercoledì, Cioloș ha detto a POLITICO che avrebbe votato contro il candidato rumeno e avrebbe esortato i membri del suo gruppo a fare altrettanto.

 

"Conosco Rovana Plumb", ha detto Cioloș, opponendosi a chi suggeriva che avrebbe dovuto sostenerla per un senso di solidarietà nazionale. "Come posso essere sicuro che rappresenterà i valori europei?"

 

Rimane da capire effettivamente quante difficoltà i candidati della Von der Leyen dovranno affrontare sulla strada per la nomina. Ma alcuni addetti ai lavori del Parlamento prevedono un'aspra battaglia nella nuova e sempre più divisa assemblea, in quanto i deputati sono pronti a silurare i candidati dei gruppi politici rivali.

 

Della squadra della Von der Leyen, 10 sono socialdemocratici di centro-sinistra; nove provengono dal suo Partito Popolare Europeo di centro-destra; sei sono affiliati a Rinnovamento Europa, mentre uno, il candidato lituano, è nominalmente dei Verdi.

 

Altri dicono che i candidati in difficoltà potrebbero ottenere la conferma più facilmente del previsto - come parte di un accordo tra i gruppi politici di turarsi il naso e ottenere la nomina di tutti i candidati alla nuova Commissione.

 

Al momento, il primo scenario - di udienze per le nomine potenzialmente trasformate in una feroce rissa partigiana - sembra il più probabile.

 

Cioloș, per esempio, ha detto di aver accettato le spiegazioni sulle accuse della Goulard, che fa parte della sua famiglia politica, e che avrebbe appoggiato la sua nomina, perché in ultima analisi risulta chiaro che lei rispetta le regole dell'UE, come prova il suo rimborso dei fondi UE.

 

Ma l'importante eurodeputato francese Francois-Xavier Bellamy, dei conservatori del partito Repubblicano, ha affermato che le accuse sollevavano interrogativi sull'idoneità della Goulard all'ufficio, nonostante il suo lungo e completo curriculum negli affari UE.

 

"Credo che sia un cattivo segnale inviato ai nostri partner europei dare l'impressione che qualcuno che non è qualificato, o che non è abbastanza libero dal punto di vista legale per poter essere un ministro, possa assumersi la responsabilità di un incarico a livello di Commissione europea ", ha dichiarato.

 

Nel frattempo, Ismail Ertug, un eurodeputato tedesco di centro-sinistra, ha difeso Plumb, sua compagna socialista, e ha suggerito che alcuni conservatori stavano inventandosi false accuse contro di lei. "Dobbiamo chiarire che l'autorità rumena anticorruzione ha lasciato cadere le accuse", ha detto Ertug in un'intervista. "Questo deve essere preso in considerazione."

 

Comunque, Ertug ha affermato che tutte le accuse sarebbero state esaminate dal Parlamento. "Alla fin fine, saranno tutte esaminate", ha detto. "Siamo all'inizio del processo. Il momento decisivo sarà già la prossima settimana a Strasburgo."

 

La Von der Leyen, alla sua conferenza stampa di martedì, ha rifiutato di fare previsioni sul procedimento di conferma delle nomine, anche se ha riconosciuto che alcuni candidati affronteranno delle difficoltà.

 

"So che il processo delle audizioni al Parlamento europeo è molto importante  e che ciascun commissario, ogni vicepresidente, dovrà essere convincente", ha affermato.

 

 

 

Lili Bayer, Janosch Delcker, Florian Eder, Rym Momtaz, Carmen Paun e Zosia Wanta hanno contribuito a questo articolo.  

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