12/07/11

Una Spiegazione su Cosa Sta Realmente Accadendo Dietro le Quinte Mentre Roma Brucia

Zero Hedge continua a fornirci le sue approfondite analisi su cosa bolle in pentola. 


Difficile tenere dietro agli eventi in Europa, che stanno letteralmente cambiando da un momento all'altro? Non temete: James Nixon di SocGen ha compilato una sintetica spiegazione su perché siamo dove siamo, e su perché le cose andranno molto peggio, prima di arrivare anche solo lontanamente a migliorare. In poche parole, tutto quello che si sapeva sulle proposte in corso è passato: attualmente sul tavolo c'è "una strategia più ampia che comprende l'abbassamento del tasso di interesse sui prestiti per la Grecia e il ritorno al concetto di riacquisto delle obbligazioni proprie." Ah, sì, la proposta di Goldman. Per quanto ne sappiamo si potrebbe finire proprio qui. Il problema di questa proposta è che tutti i riacquisti di obbligazioni a prezzi sotto la pari sono, e sono sempre stati, considerati dalle agenzie di rating come eventi immediati di default tecnico. Come questo possa eliminare lo spauracchio della liquidità della BCE non abbiamo idea. A questo punto siamo assolutamente certi che l'unica cosa sul piatto della zona euro e della BCE sia di spiazzare tutti con un mucchio uno dopo l'altro di stronzate così incredibili, che le persone rimangano stordite per giorni, e i banchieri acquistino tempo prezioso per convertire della carta ancora fresca di stampa in beni tangibili. Nel frattempo, non c'è un vero e proprio piano per affrontare i problemi del debito insostenibile, o almeno non uno che non coinvolga la monetizzazione del debito a titolo definitivo e, quindi, di stimolare l'iperinflazione, che purtroppo è l'ultimo modo per cancellare le decine di migliaia di miliardi di crediti inesigibili distribuiti in tutto il sistema bancario insolvente Europeo.

Non c'è una facile via d'uscita: l'Europa sta ancora valutando il bond swap per la Grecia. La colpa non sta nelle agenzie di rating; piuttosto è l'incapacità dei leaders politici europei di concordare un nuovo pacchetto di finanziamenti per la Grecia e l'insistenza sul coinvolgimento del settore privato, che ha spinto la crisi del debito sovrano dell'Europa ai nuovi massimi. Ora c'è un rischio molto reale che il contagio coinvolgerà anche Italia e Spagna. Il Tedesco Der Spiegel coglie lo stato d'animo quando sostiene che "I timori che stanno muovendo gli investitori contro l'Italia sono vaghi e vengono aggravati dal fallimento da parte dei Ministri della zona euro nel concordare i finanziamenti per un secondo piano di salvataggio per la Grecia." Nel frattempo, l'argomento su come gli investitori del settore privato dovrebbero essere inclusi nel salvataggi futuri sta rendendo difficile agli altri paesi più indebitati di prendere in prestito denaro nei mercati finanziari. Dove questo ci porta non è chiaro. Sembra che la proposta francese di rollover del debito greco sia stata in gran parte abbandonata. Invece, i Ministri delle Finanze hanno segnalato di prendere in seria considerazione la proposta del governo Tedesco che le banche scambino le loro obbligazioni greche con nuovi titoli a sette anni. Tale mossa sembra essere parte di una strategia più ampia che comprende l'abbassamento del tasso di interesse sui prestiti alla Grecia e il ritorno al concetto di riacquisto di obbligazioni proprie. Dato il prezzo di sconto a cui è negoziato il debito Greco, questa seconda sembra essere una strategia interessante per imporre le perdite al settore privato.

Nonostante le voci che l'Eurogruppo sta ancora esplorando un accordo volontario, è difficile pensare che ci possa essere un terreno comune con le agenzie di rating. Anche se una conversione del debito formale e l'estensione della durata probabilmente non sarebbe un evento creditizio (nel senso di innescare i CDS) sarebbe quasi sicuramente trattato come un "evento rating" e vedrebbe la Grecia declassata a SD.
Nel frattempo, Handelsblatt ha riportato Lunedi che la BCE ha contattato cinque istituzioni finanziarie al fine di ottenere consulenza su come ridurre al minimo il contagio se i titoli greci dovessero essere declassati. In particolare, secondo il giornale, la BCE ha chiesto consulenza sul rifinanziamento e la liquidità delle banche, dopo un downgrade del genere.

Il vero problema è ora il contagio. Se gli europei vanno avanti e forzano per un rollover sul debito greco, i mercati giustamente anticiperanno che il debito portoghese e irlandese riceverà esattamente lo stesso trattamento se i loro pacchetti di salvataggio esistenti dovessero essere estesi. Questo non solo rende sempre più improbabile che questi paesi saranno in grado di tornare a finanziarsi sul mercato (e quindi rende più probabile che il Portogallo e l'Irlanda avranno bisogno di un nuovo piano di salvataggio), ma inietta anche un significativo premio di rischio nei rendimenti pagati sul debito italiano e spagnolo. Con lo spread sui titoli decennali italiani verso i 300bp, il rischio è che ci stiamo rapidamente avvicinando al punto in cui né l'Italia né la Spagna saranno in grado di finanziarsi a questi livelli in modo sostenibile. Questo porta naturalmente a discutere sul fatto se essi possono essere finanziati da un EFSF allargato. In questo senso, il quotidiano tedesco Die Welt ha riferito lunedì che un anonimo funzionario della BCE suggerisce che il EFSF dovrebbe essere aumentato dagli attuali € 440 miliardi a € 1.500 miliardi.

Se la crisi in realtà si dovesse estendere sino all'Italia e al Belgio, questa cifra non è così lontana dal reale. Stimiamo il bisogno di finanziamento totale della Spagna per i prossimi tre anni, a circa € 380 miliardi; bisogno di finanziamento dell'Italia è notevolmente più grande, di € 630 miliardi, mentre il bisogno di finanziamento del Belgio per i prossimi tre anni sarebbe di circa € 150 miliardi. Includendo i 44 miliardi € già impegnati per Irlanda e Portogallo, e, potenzialmente, un ulteriore 85 miliardi di € per la Grecia, l'EFSF dovrebbe essere quasi raddoppiato a poco più di € 850 miliardi (supponendo che il FMI dovrebbe essere pronto a fornire un terzo del finanziamento ufficiale). Senza il Fondo Monetario Internazionale, la cui partecipazione non può essere garantita, l'EFSF dovrebbe essere esteso a € 1.300 miliardi. Al fine di massimizzare la capacità di prestito del EFSF, questo significherebbe che i paesi con rating AAA dovrebbero garantire il 172% del prestito, che implica una passività potenziale tra il 25-45% del PIL - a seconda che il Fondo Monetario Internazionale sia coinvolto o meno. Tali numeri sono enormi e devono sollevare seri dubbi sul fatto se in pratica il EFSF possa essere adeguatamente dimensionato per coprire le esigenze di finanziamento di Italia, Spagna e Belgio.

Dove questo ci porta, non è chiaro. La BCE è stata molto chiara su quale dovrebbe essere la risposta politica, e cioè la pratica di finanziare i paesi sotto condizione di un aggiustamento fiscale soggetto a una rigorosa vigilanza. Continuando a cercare un coinvolgimento del settore privato “sostanziale" e "volontario" , i leaders politici europei sembrano pronti a rompere con questa dottrina globale e passar sopra alla BCE. Nel frattempo, il fallimento della strategia di perseguire una sempre maggiore austerità è evidente agli occhi di tutti con gli ultimi numeri dei conti della Grecia che indicano che il deficit pubblico si è allargato a € 12.8 miliardi nei primi sei mesi dell'anno rispetto a un obiettivo programmato di € 10.3 miliardi. La spesa del settore pubblico è salita dell'8,8%, a causa principalmente del pagamento di interessi più elevati e del pagamento degli arretrati agli ospedali. Le entrate sono calate dell'8.3%, dato che il Ministero delle Finanze attribuisce alla recessione, più profonda del previsto. Questo sembrerebbe giustificare la valutazione fatta a maggio dalla Troika che "c'è un rischio che l'obiettivo del saldo primario di fine giugno sarà mancato". Per colmare il divario, e tentare di riportare il programma in linea, il governo greco ha recentemente annunciato ulteriori misure di riduzione del disavanzo pari a quasi il 3% del PIL nel 2011 su richiesta della Troika.


8 commenti:

  1. Ciao Carmen,

    l'articolo in oggetto dice:

    "La colpa non sta nelle agenzie di rating; piuttosto è l'incapacità dei leaders politici europei di concordare un nuovo pacchetto di finanziamenti per la Grecia e l'insistenza sul coinvolgimento del settore privato, che ha spinto la crisi del debito sovrano dell'Europa ai nuovi massimi".

    Ora stante il nostro grande debito pubblico, e la cronica debolezza della crescita del PIL, la colpa dell' improvvisa crisi sull'Italia, sarebbe sostanzialmente dei leader europei, per le scelte o mancate scelte per la Grecia, e l'insistenza del roll over di iniziativa francese per far pagare anche gli investitori privati. Proprio questi ultimi si stanno vendicando per questa proposta francese, e stanno assediando direttamente il PIIGS più grande in assoluto, e che indirettamente colpisce la Francia stessa, visto che è molto esposta sull'Italia, e infatti la borsa di Parigi, è tra i Paesi non PIIGS, quella che ha perso di più. Insomma la Francia ha osato infastidire diversi covi di calabroni, che adesso ci attaccano in modo forsennato, per far capire che non si deve osare tanto, altrimenti ci pioveranno addosso una grandinata di missili distruttivi. Dopo che gli Stati hanno salvato le banche, non devono neanche ipotizzare di coinvolgerli, nei salvataggi degli Stati periferici.

    Nicola.

    RispondiElimina
  2. Carmen,
    a questo punto, visto che ci stiamo su questi "adorati" e "venerati" mercati internazionali, nel tempo della globalizzazione spinta a livelli infernali, cioè nella giungla senza regole, che tanto ci viene imposta come un totem impeccabile, un vitello d'oro da idolatrare, mi chiedo cosa possa fare un Paese come l'Italia, per finanziare sviluppo e attività produttive, senza che possa aumentare il deficit di bilancio, altrimenti, ti cascano addosso il missili atomici?
    Il seguente documento dell'Antitrust del febbraio 2010, indica le solite liberalizzazioni e privatizzazioni:
    AS659 - PROPOSTE DI RIFORMA CONCORRENZIALE AI FINI DELLA LEGGE ANNUALE
    PER IL MERCATO E LA CONCORRENZA

    Fonte: http://www.astrid-online.it/Concorrenz1/Atti-delle/Agcm_AS_659_Proposte-legge-annuale-concorrenza_09_02_10.pdf

    Indica delle precise proposte su come e quali settori dover intervenire:

    1. SETTORE POSTALE
    2. SETTORE TRASPORTI
    3. SETTORE PETROLIFERO
    4. SETTORE ENERGIA E GAS
    5. SETTORE BANCARIO - ASSICURATIVO
    6. INTERVENTI CONCERNENTI LA MATERIA DEGLI AFFIDAMENTI PUBBLICI
    7. INTERVENTI CONCERNENTI NORMATIVE REGIONALI ANTICONCORRENZIALI

    Carmen, tu cosa pensi, se l'Italia facesse quanto
    propone in modo dettagliato e preciso l'Antitrust, l'Italia ritornerebbe a crescere, e a placare i calabroni indiavolati, dei mitici e osannati mercati internazionali?

    un saluto Nicola.

    RispondiElimina
  3. Ciao Nicola, intanto bisogna tener presente che il piano francese di rollover era proposto dalle stesse banche e pur avendo come obiettivo dichiarato la partecipazione dei privati, in realtà mirava a contenere al massimo le loro perdite, passandole agli stati, come al solito... (vedi http://vocidallestero.blogspot.com/2011/07/il-piano-francese-di-rollover-del.html)
    quindi forse la recrudescenza della speculazione può esser dovuta piuttosto alla bocciatura del piano!
    Inoltre Caro Nicola io non credo proprio che le liberalizzazioni dei servizi pubblici possano migliorare l'economia, anzi tutt'altro. Ci sono degli studi (Corte dei Conti) che dimostrano che le privatizzazioni degli anni 90 non hanno portato a maggiore efficienza, e tanto meno hanno agevolato il risanamento dei conti pubblici, data la situazione in cui ora ci troviamo...

    RispondiElimina
  4. Si Carmen,
    sulle privatizzazioni, la penso esattamente come te, però rimane il fatto che non possiamo permetterci ulteriore deficit di bilancio, per rilanciare la nostra economia, e quindi come si fa a far aumentare il PIL? Quali sarebbero le misure da prendere? Una bella, grossa e corposa patrimoniale su chi guadagna più di 60000 € all'anno? Temo che i famosi mercati ci massacrerebbero ancora di più! Il taglio delle province? benissimo lo auspico, ma il guadagno per lo Stato sarebbe ancora troppo piccolo rispetto ad una manovra di 48 miliardi di €.
    L'innalzamento dell'età pensionabile a 70 anni per uomini e donne? Il taglio del 30% dello stipendio di ogni dipendente pubblico? L'abolizione del 50% degli ospedali in Italia?
    La riduzione drastica degli istituti scolastici?
    Il recupero del 100% dell'evasione e dell'elusione fiscale?
    Cara Carmen sto facendo solo delle provocazioni,
    perchè lo so benissimo che queste cose sono, o immpossibili, oppure una carneficina sociale che procurerà ancora più depressione economica, nel popolo, ma a questo punto cosa fare per placare i cosiddetti mercati?
    Questo mostro è senza anima, e visto che ti devi finanziare attraverso questa creatura belluina, gli devi dare qualche cosa in pasto, che plachi la sua voracità e sete di sangue, altrimenti ti divorano intero!!!!

    saluti, Nicola

    RispondiElimina
  5. Possibile che si pensino soluzioni solo all'interno di questo marcio sistema capitalista? Ma una soluzione tipo Marchese del grillo ? "Voi sapè a procedura? Io li sordi nun li caccio e te nun li becchi" Si annulla il debito si esce dall'euro, si nazionalizza la banca d'Italia, oltre a tutto l'apparato economico e industriale , ci stampiamo i nostri soldi senza debiti e tanti saluti.
    Soluzione da comunista? Beh io sono comunista. Ciao

    RispondiElimina
  6. Inutile cercare di placare il mostro, bisogna assolutamente uscire da questo schema.
    Difficile dire come da questo piccolo blog, tuttavia se ci fosse la volontà politica gli esperti tecnici senz'altro troverebbero il modo di fare una ristrutturazione ordinata della zona euro, con parziale default e buy back dei titoli dei paesi a debito insostenibile (tra cui noi), tutti insieme - se necessario un salvataggio pubblico delle banche troppo esposte (con relativa nazionalizzaione, acca' nisciuno è fesso)- e o la zona euro cambia politica monetaria, o deve tramutarsi in un semplice regime di cambi flessibili dove ognuno si gestisce la politica monetaria in autonomia...
    Errare humanum est, sed perseverare diabolicum...
    Tutto ciò non toglie che urge una revisione drastica della spesa pubblica.
    Saluti
    Carmen

    RispondiElimina
  7. Carmen, perchè dici che urge una revisione drastica della spesa pubblica?
    Se intendi le frodi e tutto quello che è chiaramente e moralmente non corretto, sono d'accordo con te.
    Ma se noi guardiamo quanto noi paghiamo di interesse annuale sul debito pubblico... evito di ripetermi, ci rendiamo conto che non c'e poco o niente da tagliare, salvo andare a far compagnia ai paesi del terzo modo.
    Concordo con te se mi dici che la spesa pubblica deve essere fatta "da buon padre di famiglia".
    Non come ci fanno vedere come per esempio con la TAV.
    A parte queste considerazioni, avrei una domanda, cui non sono riuscito ad avere delle risposte, ovvero chi sarebbero questi "privati" cui si parla da tempo che dovrebbero entrare per salvare il salvabile...
    A parte la frase che hai scritto nel tuo delle 18:24, sono pienamente d'accordo con te e con quello di Nicola.
    Saluti.
    Orazio

    RispondiElimina
  8. Caro Orazio, certo, la spesa pubbblica italiana malata di tangenti consulenze e interessi privati a non finire. Le grandi opere a vantaggio di pochi grossi amici degli amici ecc ecc !!!
    La tua domanda: Orazio, i "privati" sarebbero gli investitori che hanno acquistato questi titoli sovrani e ora se li trovano in portafoglio. Si tratta, più che di risparmiatori, di banche. Tutto quel di cui si discute è come far partecipare i privati, e quindi le banche, ai salvataggi, quindi far sostenere anche a loro qualche perdita, invece di passarle tutte ai contribuenti attraverso i governi. Arduo dilemma.....

    RispondiElimina