Le prospettive per la Grecia sono sempre più desolanti - Le riforme del governo non riescono a raggiungere gli obiettivi, e le trattative con i creditori privati per la riduzione del debito su base volontaria sono in stallo - Tra poche settimane potrebbe verificarsi un disordinato default: parole e foto di Der Spiegel. Bisogna leggere i giornali Tedeschi (oltre che i nostri blog) per qualche briciola di verità?
Almeno lo sfondo dell'incontro era glamour. La sede per la conferenza di metà dicembre, ospitata dalla Camera di Commercio USA, era l'InterContinental Hotel di Atene. Poul Thomsen, con indosso una cravatta viola, in piedi nella sala da ballo, ha riassunto gli sforzi di riforma fatti fino ad oggi in termini duri: "Le riforme sono in ritardo in molti campi", ha detto. Non c'era più nemmeno l'illusione della speranza. Quando Thomsen ha predetto che nel 2012 l'economia si sarebbe ulteriormente ridotta, qualcuno nella stanza ha urlato rabbiosamente: "La vostra troika ci sta distruggendo!"
Due anni dopo che la crisi è iniziata, la tragedia Greca sta raggiungendo un nuovo apice. I dati economici sono angoscianti, le riforme procedono molto lentamente, e ora le trattative con i creditori privati su una svalutazione volontaria dei titoli di Stato Greci sembrano essersi arenate.
Si prevedeva una contrazione dell'economia Greca di solo un 3 per cento nel 2011. Ma secondo i calcoli attuali, la contrazione effettiva è stata più vicina al 6 per cento. Le speranze che l'economia riprenderà forza nel 2012 probabilmente resteranno inesaudite. Invece, molto probabilmente il crollo continuerà - per il quinto anno di fila. Sta diventando sempre più evidente che senza una generale riduzione del debito che comprenda tutti i gruppi di creditori, dalle banche private alla Banca Centrale Europea (BCE), la Grecia difficilmente sarà in grado di liberarsi della sua situazione.
Ma il governo Greco e la cosiddetta troika, composta dall'Unione Europea, il FMI e la BCE, sono determinati a non discostarsi dalla loro strategia attuale. L'inviato del FMI Thomsen prevede di tornare ad Atene la prossima settimana, e sta già cominciando a far pressioni. Alla luce delle cupe prospettive economiche del paese, la troika vuole rivedere le cifre di riferimento per il programma di ristrutturazione approvato nel mese di ottobre.
Un'economia emergente?
Secondo un documento interno, la troika vede tre possibilità: O i Greci devono imporre misure di austerità ancora più dure, o creditori privati devono accettare una svalutazione del debito più grande o i creditori del paese devono fornire alla Grecia dei fondi aggiuntivi.
Il documento della troika dice anche che l'amministrazione di Atene è ben lontana dagli obiettivi di riforma concordati. Per esempio, la troika fa notare che la Grecia non è stata sufficientemente conforme alla sua promessa di raccogliere più tasse, mentre i proventi del programma di privatizzazioni del paese sono ben al di sotto delle aspettative.
Lo scorso autunno, il FMI e l'UE hanno stabilito che il debito della Grecia avrebbe dovuto essere tagliato al 120 per cento del PIL per essere sostenibile. Il debito del paese doveva essere ridotto a questo livello entro il 2020, e ad un livello inferiore negli anni successivi. Ma ora il FMI riconosce che probabilmente questo non è possibile. In ogni caso, anche un rapporto debito-PIL del 120 per cento potrebbe essere ancora troppo alto.
In un rapporto pubblicato lo scorso agosto, gli economisti del FMI hanno concluso che le economie emergenti potrebbero sostenere un livello di indebitamento massimo del 63-78 per cento del PIL nel lungo termine. "Ora che si sono confrontati con la realtà su una base quotidiana, l' FMI si sta rendendo conto che la Grecia, in termini strutturali, in realtà dovrebbe essere classificata come economia emergente", dice un alto funzionario della banca centrale Tedesca, la Bundesbank.
Ipotesi irrealistica
Uno studio di Henning Klodt, economista del Kiel Institute for the World Economy, mostra come l'ipotesi della troika fosse irrealistica. Klodt calcola in quale percentuale le entrate correnti devono superare le spese del bilancio Greco per mantenere sotto controllo il debito del paese. Egli conclude che anche se ci fossero tassi di interesse significativamente più bassi e basandosi su un'ipotesi molto ottimistica dell'economia, l'eccedenza dovrebbe ammontare a oltre il 10 per cento del PIL - un valore che, come nota Klodt, non un solo un paese industrializzato ha mai raggiunto negli ultimi decenni.
"Quando l'ultimo programma di ristrutturazione è stato approvato, era già chiaro che le ipotesi erano irrealistiche", dice l'economista di Oxford Clemens Fuest, consigliere del Ministero delle Finanze Tedesco. Se i numeri venissero di nuovo aggiustati verso il basso, dice Fuest, la troika sarebbe più onesta.
Ma la troika non è così onesta da ammettere l'impossibilità della sua missione. Invece, continua a prendere tempo e ripone le sue speranze sugli investitori privati.
Il Primo Ministro Lucas Papademos si aspetta che il negoziato con i creditori privati sulla ristrutturazione del debito sia completato entro la metà di gennaio. Altrimenti, avverte, la Grecia potrebbe dover affrontare la minaccia immediata di un default disordinato in marzo, quando 17,5 miliardi di € ($ 22 miliardi) di obbligazioni giungeranno a scadenza.
Negoziati in stallo
Ma i negoziati tra la Grecia e le società finanziarie rappresentate dal Institute of International Finance (IIF) sono in bilico. Anche se l'amministratore delegato IIF Charles Dallara ha recentemente affermato che ci sono progressi, ha anche chiarito che i finanziatori non sono disposti ad accettare più del taglio concordato del 50 per cento.
Gli altri operatori sono ancora più pessimisti. "Non c'è nemmeno una posizione negoziale comune da parte dei creditori", dice il rappresentante di una banca Tedesca.
Inoltre, gli investitori hanno anche interessi fortemente divergenti. Per esempio, gli hedge funds hanno comprato un gran numero di titoli, alcuni dei quali già in scadenza a marzo. Essi non hanno alcun interesse in una ristrutturazione del debito. Addetti ai lavori stimano che gli investitori speculativi potrebbe detenere fino a € 50 miliardi di debito Greco. E i banchieri, come il CEO di Commerzbank Martin Blessing, hanno la sensazione che una ristrutturazione del debito limitata a creditori privati sia fondamentalmente sbagliata.
"Il FMI chiede una riduzione del debito fino al 90 per cento", si lamenta un banchiere - una richiesta che fonti del FMI negano. Ma se il taglio è così grande, c'è il rischio che, anche se i negoziatori principali sono d'accordo, non entrerà in gioco un numero di creditori sufficiente a far sì che il rapporto debito/Pil del 120 per cento possa essere raggiunto.
Abbandonando la Speranza
Gli esperti sono convinti che una reale agevolazione finanziaria per la Grecia possa ottenersi solo attraverso una generale cancellazione del debito. Ma allora le pretese di una ristrutturazione volontaria non potrebbero essere mantenute. Sia i governi Europei che la BCE dovrebbero accettare perdite consistenti, la Grecia potrebbe essere costretta a ritirarsi dalla zona euro, e la speculazione nei confronti degli altri paesi colpiti da crisi potrebbe aggravarsi.
Tuttavia, anche i politici Tedeschi si stanno lentamente rendendo conto che l'attuale strategia non è sostenibile. "E' probabile che dovremo anche cancellare parte dei debiti dei Greci'", dice Gerhard Schick, portavoce della politica finanziaria per il partito dei Verdi nel Parlamento Tedesco. "Dopo tutto, non ha senso chiedere il rimborso di un debito che non potrà mai essere ripagato."
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