30/10/20

Tre spunti di riflessione dall'Italia



Mi perdonino i lettori per un post che si distanzia dal solito stile del blog, e che ha lo scopo di allargare lo sguardo rispetto alla realtà economica, politica e sociale che è solitamente l'oggetto di Vocidallestero, e prendendo spunti da autori tutti italiani. 

La situazione di profonda crisi, di contrapposizione degli uni contro gli altri e di grande caos, che sta emergendo in Italia forse più che altrove nel mondo occidentale, può essere letta infatti anche toccando altri registri, proponendo altre chiavi di lettura, che non escludono, ma comprendono e integrano le lenti che solitamente usiamo. Nuove chiavi di lettura che aprano la via anche a nuove consapevolezze, non solo esteriori ma soprattutto interiori, e sperabilmente a nuovi modi di agire e a nuovi comportamenti. 

Poiché mi sto evidentemente addentrando sul piano dell'evoluzione personale, che possibilmente accompagni e faccia crescere una evoluzione del mondo in cui ci troviamo verso il Buono, il Bello, il Vero e il Giusto, i lettori non interessati a questo ordine di argomenti - per qualsiasi legittimo motivo, perché li ritengono illusori, infondati, superflui - possono tranquillamente cliccare oltre, fiduciosi che torneremo molto presto al conosciuto. 

Per quelli che proseguono, propongo un breve percorso in tre tappe, con spunti di riflessione tutti italiani. 

Il primo è questo pezzo di Davide Rondoni, pubblicato su Quotidiano Net il 22 Ottobre,  La morte fa paura, l’unico vaccino è l’eternità, il cui sottotitolo recita: "Siamo anime in viaggio e non solo corpi da curare. Di fronte alla pandemia è stato rimosso il senso del sacro, ma così siamo più deboli".  

Rondoni sottolinea come la narrazione dominante sulla pandemia si limiti al piano razionale e scientista, con un approccio esclusivo e totalizzante, sino al punto di sacrificare ogni altro aspetto della nostra vita-morte alle esigenze della salute, e rigorosamente solo quelle certificate dalla "scienza". Questa la suggestiva conclusione:  

"Ancora una volta va in scena la triste messinscena di questi tempi: timore per i nostri corpi, obiettivi da raggiungere in un futuro garantito dalla Scienza, fallace divinità coi suoi litigiosi sacerdoti. Una pandemia dove tutti parlano e dove l’unica voce assente è di chi, di fronte a uno scenario di paura e di morte, richiami la fame d’eterno della vita umana.

...Senza questa fame non siamo uomini, tantomeno italiani (riferendosi al centenario dantesco che siamo in procinto di festeggiare, nda). E siamo più deboli, non più forti davanti alla epidemia. Sospetto che attraverso queste censure, omissioni si stia completando la trasformazione di un popolo in altro da sé, un brutto ibrido, una malacopia. Si compie in modo definitivo e oltre le previsioni quella omologazione planetaria che erroneamente Pasolini imputava a certe forze del capitalismo che invece viene da altre, più forti, che usano anche il capitalismo.

E come lui antivide, tali forze avevano nemico il nostro senso del sacro. Del resto, come ricordava C.S.Lewis tra le righe del suo gustoso Lettere di Berlicche, lo zio Gran Diavolo insegna al nipotino che è semplice accaparrarsi le anime: fai crescere le ansie, falli preoccupare del futuro, non più dell’eterno.

Oggi se si prova a mettere in discussione la narrazione dominante si passa per “negazionisti”. Forse non si vuole far vedere che a essere negato è ben Altro."

Senza voler quindi negare la necessità di precauzioni e misure di contenimento nei confronti della crescita esponenziale di casi che si profila in questa seconda ondata - e che rischia di far saltare per la seconda volta, e stavolta anche al Sud, il nostro già depauperato servizio sanitario nazionale - se vogliamo mantenere il significato speciale della nostra umana essenza è vitale ed assolutamente necessario, ora, allargare il quadro. 

E a questo fine il secondo spunto di riflessione che voglio condividere con voi arriva da questo giovane scrittore e conferenziere, Federico Cimaroli, autore della pagina Pensiero-Caffé. Federico mi ha colpito subito perché unisce alla ricerca spirituale ispirata al pensiero Cristiano e ai grandi Maestri esoterici, una vivace sensibilità verso questa complessa e difficile fase evolutiva dell'umanità, fornendoci alcuni suggerimenti su come, con una espressione semplificatrice, "combattere il sistema". 

Non mi addentro su cosa sia l'Ombra, o il Sistema, essendo un tema complesso e decisamente superiore alle mie forze. Mi limito ad accennare che  per Ombra possiamo intendere in questo contesto quei demoni o energie pesanti che sul nostro pianeta informano i nostri pensieri e le nostre emozioni, e dai quali restiamo completamente dominati se, addormentati, ci identifichiamo totalmente con essi,  non  ricordandoci che noi "viviamo nel mondo, ma non siamo del mondo" (Gv 17, 14), essendo forniti anche di un'anima su cui soffia la vita delle energie più luminose e sottili.

Ma lo scenario spiegato in maniera molto fresca e appassionata da Federico che qui mi interessa condividere, perché ci tocca da vicino, è quello della "Trappola". Oggi come non mai circolano tante informazioni - questo blog insieme a molti altri più importanti ne è un esempio vivente - e in molti stiamo arrivando a capire tante cose su come funziona questo "sistema" e vogliamo combatterlo. Eppure siamo proprio noi - quelli che ci siamo avvicinati a forme-pensiero più sottili e siamo meno dominati dai grandi media e dal pensiero conformista influenzato dalle entità diaboliche, quelli che hanno compreso i meccanismi della creazione del denaro, l'arma dell'immigrazione di massa, quelli che rifiutano l'obbligo vaccinale e il pensiero politicamente corretto - siamo proprio noi a cadere come birilli nella Grande Trappola. 

La Trappola consiste nel farci trasportare da quelle reazioni meccaniche di paura e di rabbia o disperazione che naturalmente - meccanicamente - la ingiustizia di cui siamo diventati consapevoli ci ispira, e così nuovamente trasformare in energie pesanti e negative quell'energia superiore che i nostri pensieri ispirati al Buono al Vero e al Giusto erano riusciti a produrre. Andando così nuovamente a nutrire la Forza Oscura che volevamo combattere.

Non è che il lato esoterico - interiore - della vecchia storia per cui le reazioni di rabbia e di violenza delle masse danno modo al Potere di usare la forza repressiva per stroncarle, o di metter su un governo di unità nazionale che contando sui conformisti impauriti riprenda il controllo...

Per fare un lavoro che sia efficace, Federico ci suggerisce che il Sistema si combatte in primo luogo all'interno di noi, combattendo quelle reazioni meccaniche  ci spingono alla separazione, alla contrapposizione, a commenti insultanti e malevoli, ad attaccare le altre persone che sono comunque nostri fratelli. Questo non significa passività o rinuncia, non significa che non possiamo manifestare o diffondere informazioni, ma che dobbiamo mantenere grande serenità e presenza davanti ad ogni ostacolo, anche il più terribile, per non reagire in maniera scomposta, ma con intelligenza e saggezza, non puntando alla Separazione ma alla Fratellanza.

Non è assolutamente facile, ma se vogliamo combattere, questa di lavorare su noi stessi è la cosa veramente importante che possiamo fare. Solo chi domina le energie inferiori insomma può condurre la battaglia esterna con successo e maneggiare la spada tagliando qualche testa (non con rabbia, ma con animo colmo di compassione!). Il nostro compito è aiutare e possibilmente non alimentare il caos.

Ascoltatevi, se volete, questi video, La Trappola 1 e 2. E riflettiamoci.

Avevo detto un percorso in tre passaggi. Il terzo passaggio riguarda il grande sforzo di Attenzione e Volontà che occorre per prendere realmente distanza dalle reazioni automatiche della vita meccanica ed entrare nella Presenza.  Non è una cosa banale. Il più delle volte ci sentiamo già intelligenti e ci illudiamo di averlo fatto o che lo stiamo facendo, ma in realtà la stragrande maggioranza delle centinaia di migliaia di pensieri che ogni giorno affollano la nostra mente, di cui molti non arrivano neanche al nostro livello di consapevolezza, sono dominati dalla materia più grossolana che informa il nostro mondo, e ci troviamo chiusi in una trappola da cui non è facile evadere. 

Quindi l'ultimo spunto riguarda la necessità, se davvero vogliamo migliorare il mondo, di impegnarci ad esplorare modi e tecniche attraverso i quali riuscire a superare la meccanicità e migliorare noi stessi. Suggerisco la opportunità, per chi lo può fare, di addentrarsi in profondità su questo tema partecipando al seminario online sulla Consapevolezza del 27-29 novembre tenuto dal Maestro Patrizio Paoletti  (Il seminario si chiama Awareness non perché sia in stile wannabì awanagana, ma perché è un seminario che parte dall'Italia ma è internazionale e coinvolge gruppi di persone in altri paesi europei e anche in altri continenti). 

Concludo con le parole del Dalai Lama, con l'augurio che ci accompagnino, la maggior parte possibile di noi, e di qualsiaisi età cronologica, perché ora davvero i tempi lo richiedono: "Quand'ero giovane ed intelligente volevo cambiare il mondo. Adesso che sono più anziano e saggio SO che devo cambiare me stesso."

 




6 commenti:

  1. Parte del compito di "esplorare modi e tecniche attraverso i quali riuscire a superare la meccanicità e migliorare noi stessi"
    é portare attenzione ed osservazione su questi modi e tecniche.
    Avendo conosciuto il sig Paoletti i sui metodi e la sua scuola consiglio prudenza,studio dei meccanismi su cui si basa una setta,attenzione sopratutto al pensiero di gruppo (che è difficile da riconoscere quando fai parte del gruppo !).
    Quando passi da chiamare il tuo "allenatore " Maestro e fare pubblicità alla sua "palestra" come uno degli esercizi di allenamento e sopratutto se facendo domande su questo ti rispondono che sei in "considerazione interna" ...

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    1. Grazie del consiglio, ma non mi pare che il termine "setta" (o quello connesso di "seguaci") sia adatto al contesto, perché la scuola di Paoletti non ha niente di contrapposto al pensiero dei grandi Maestri del passato, né a quanto mi risulta sono posti ostacoli all'entrata o all'uscita o qualsivoglia obblighi. Qui, poi, sto solo segnalando - per chi può ed è interessato - un seminario sulla consapevolezza non destinato solo agli studenti della scuola ma aperto a tutti, perché in questa fase come ho cercato di spiegare mi sembra importante aumentarne il livello; così come ho sempre diffuso e segnalato, da quando ho aperto il blog, tutte le idee che mi parevano migliorative del mondo in cui viviamo.

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    2. E aggiungo anch'io un consiglio: percepisce la costrizione e l'obbligo - ovviamente quando non siano codificati - chi lo ha già dentro di sè.

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  2. L'assertività (dal latino "asserere" che significa "asserire"), o asserzione (o anche affermazione di sé), è una caratteristica del comportamento umano che consiste nella capacità di esprimere in modo chiaro ed efficace le proprie emozioni e opinioni senza tuttavia offendere né aggredire l'interlocutore.E' un obbiettivo difficile da conseguire

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