13/01/12

Non vale un continental! COME LA MMT RISPONDE ALLA SINDROME DELL'IPERINFLAZIONE (PARTE 2)

La seconda parte della traduzione di Daniele  dell'articolo (in tre parti) di Randall Wray sulla questione tanto dibattuta della stampa  di moneta (o pigiare tasti) che causa iperinflazione...Qui si parla delle cause dell'inflazione, di Weimar e dello Zimbabwe


La settimana scorsa abbiamo iniziato una serie in 3 parti sulle risposte della MMT ai critici che sostengono che un governo che segue i principi della MMT genererà necessariamente iperinflazione.

Nella prima parte ho spiegato che quando la MMT dice che il governo spende premendo dei tasti, si tratta di una descrizione, non di una prescrizione. Se fossero nel giusto i critici che sostengono che il governo che spende “premendo tasti” necessariamente conduce all'iperinflazione, allora le nazioni più sviluppate dovrebbero essere in perenne iperinflazione. Perchè tutti noi spendiamo “pigiando tasti”. E tutti i Governi che emettono la propria valuta debbono spenderla prima che possa essere raccolta con la tassazione (o emissione di titoli) – nessun altro puo' crearla. Per cui, il governo spende sempre, essenzialmente, “stampando moneta” (emettendo elettronicamente flussi di entrata sui bilanci) – nessuno puo' creare la moneta che è usata per pagare le tasse o acquistare i titoli governativi. E ciononostante, alta inflazione e iperinflazione sono eventi rari.


Ho inoltre puntato l'attenzione sul fatto che  ritornare alla “vera moneta” basata sull'oro è un fraintendimento del reale funzionamento del gold standard. Le monete d'oro sono realmente delle monete governative “fiat”, in cui il IoTiDevo del governo è stampato su una moneta contenente del metallo prezioso. Inoltre, i lingotti d'oro non sono stati realmente utilizzati come base per le monete internazionali, dal momento che prima della II G.M. il sistema dei pagamenti internazionali era basato sulla sterlina, mentre il sistema di BrettonWoods era basato sul dollaro. In ogni caso, la nazione emittente la valuta di riserva internazionale (prima il pound poi il dollaro) fissava il prezzo dell'oro - e i pagamenti erano fatti in pound e dollari, rispettivamente. 

Inoltre, lungi dal dare stabilità ai sistemi nazionali e internazionali, il gold standard operava più come gli odierni regimi di cambio a tasso fisso basati sull'ancoraggio al dollaro o su un accordo di cambio fisso. Questi non solo soffrono di inflazione (e a volte deflazione), ma inoltre sono esposti a crisi del tasso di cambio, che tipicamente conducono a sganciare la valuta dal tasso fisso. E' nata una mitologia sul gold standard decisamente deviante rispetto alla realtà. Entrambi i sistemi basati su dollaro e sterlina sono crollati quando l'emittente della valuta di riserva internazionale ha abbandonato l'impegno a fissare il gold-price. Mentre in teoria il gold standard potrebbe funzionare, in pratica non funziona – così come i regimi di cambio o altri sistemi a tasso fisso. 


Infine, ho brevemente esaminato la popolare teoria monetarista dell'iperinflazione, sviluppata da Cagan. Friedman ha affermato che l'inflazione è “sempre e ovunque un fenomeno monetario”, con l'incremento dei prezzi  strettamente correlato all'eccessiva crescita dell'offerta di moneta. Ad ogni modo, nell'iperinflazione i prezzi crescono veramente molto più velocemente della crescita della moneta – così Cagan ha supposto che questo accada perchè la domanda di moneta collassa (la velocità della moneta accelera) così che nessuno vuole mantenere la moneta che rapidamente crolla di valore. Quindi l'eccesso di moneta è sempre da condannare; e siccome si suppone che il governo controlli l'offerta di moneta, dev'essere colpa del governo. Questa ipotesi è ulteriormente supportata dall'osservazione che in iperinflazione i deficit governativi tendono a salire.

La prossima settimana guarderemo alla prospettiva di alta inflazione o addirittura iperinflazione negli USA (e di conseguenza in UK, Giappone, e altri paesi con alto debito pubblico e tasso di cambio flottante). Questa settimana guardiamo agli esempi storici dei periodi di iperinflazione. Le iperinflazioni sono causate da circostanze abbastanza specifiche, sebbene ci sono alcuni caratteri comuni e condivisi di paesi e regimi monetari che sperimentano iperinflazione. La semplice spiegazione Monetarista non fa chiarezza sulla realtà.

Prima, a ogni modo, è importante esaminare la relazione tra deficit di bilancio e alta o iper inflazione. Quando Luiz Carlos Bresser Pereira era ministro delle finanze in Brasile durante un periodo di alta inflazione, lui fornì una perspicace analisi dell'alternativa. In un senso importante, le tassazioni sono “tarate sul passato”, basate sulle performance economiche passate. Le tasse sul reddito, ad esempio, sono calcolate e riscosse su un intervallo temporale piuttosto lungo. Anche le tasse sulla vendita sono riscosse con un certo ritardo. Quando l'inflazione viaggia al 2% annuo, il ritardo non ha molta importanza, ma se l'inflazione viaggia al 10% o 50% mensile, anche un piccolo ritardo fa una grossa differenza. La spesa pubblica è più contemporanea, contestuale – come i prezzi salgono, il Governo spende di più.

Senz'altro, questo effetto dipende dall'indicizzazione – con quanta frequenza i salari, i prezzi, e i trasferimenti aumentano all'aumentare dei prezzi. In paesi come il Brasile, con alta inflazione, il periodo di indicizzazione tende a cadere – così che la spesa pubblica cresce più o meno alla stessa velocità dell'inflazione.  Con le entrate pubbliche che crescono più lentamente,  si crea un deficit di bilancio. Senz'altro, anche l'indicizzazione tende a sviluppare unìinflazione “inerziale” (la spirale salari-prezzi si crea come la crescita dei prezzi provoca l'incremento dei salari, che induce le imprese ad aumentare i prezzi per coprire i costi.) Bresser realizzo' che il modo di ridurre la crescita del deficit e tagliare l'inflazione era controllare l'indicizzazione. Anche se può essere penoso, se  il governo puo' posticipare l'incremento dei salari, dei sussidi welfare e dei prezzi pagati dal governo, esso puo' ridurre la pressione inflattiva e allo stesso tempo ridurre il deficit di bilancio.

Il punto importante da notare, a ogni modo, è che i deficit di bilancio sono almeno in una certa misura da considerare un effetto, non una causa dell'inflazione. Ancora, è vero che se il governo riduce il suo deficit (eliminando l'indicizzazione, ad esempio), ridurrà la pressione inflattiva. Per essere sicuri, puo' ottenere lo stesso risultato attraverso aumenti draconiani della tassazione. Notare che anche questa raccomandazione di politica fiscale non è incongruente con la visione convenzionale che la austerità fiscale puo' ridurre l'alta inflazione.
In effetti gli MMTers sono sempre stati d'accordo sull'idea che una strada per combattere l'alta inflazione è tagliare la spesa governativa o aumentare le tasse. Cio' che essi respingono è la credenza dei Monetaristi che la causa dell'inflazione sia semplicemente “troppa moneta”.

C'è un legame tra alta (o iper) inflazione, deficit di bilancio, e offerta di moneta – sebbene non sia la semplice dinamica monetarista. Come discusso, il governo spende sempre con “pressioni di tasti” che accreditano conti, e tassa (o vende bonds) mediante pressioni di tasti al contrario, che addebitano le somme sui conti. I deficit significano che il governo ha accreditato i conti più di quanto li ha addebitati, così che gli IoTiDEvo governativi sono stati creati sotto forma di “base monetaria” (base monetaria o riserve + cash) e buoni del tesoro (di lungo e breve termine). Come discusso sopra, in periodi di alta o iperinflazione, le tasse (addebiti sui conti) crescono più lentamente della spesa governativa (accrediti sui conti) così che ne risulta un deficit – che significa che gli IoTiDevo esistenti del governo crescono.

Questa non è la semplice storia monetarista in cui il governo “stampa troppa moneta” che causa alta inflazione, ma piuttosto una più complicata sequenza casuale in cui l'alta inflazione agevola la creazione di deficit – che equivale ad accreditamenti netti  nei bilanci. Le cose peggiorano se la banca centrale persegue una politica di alti tassi di interesse. Questo perchè il governo di solito vende un bell'ammontare di titoli al crescere del deficit (alcune volte veramente questo è richiesto dalle procedure operative adottate, o è dovuto alla politica di tenere il tasso di interesse overnight sopra il tasso commerciale – negli USA questo potrebbe essere il caso in cui il target dei FED's funds fosse superiore al tasso che paga sulle riserve in eccesso), e il pagamento degli interessi sui bonds si aggiunge alla spesa governativa. Se la banca centrale reagisce all'incremento del deficit con un rialzo dei tassi di interesse,  aiuta ad alimentare la crescita del deficit e inoltre aggiunge dello stimolo da domanda all'economia.

Stoppare l'inflazione (ad esemio eliminando l'indicizzazione della spesa pubblica) probabilmente ridurra' i deficit e la crescita della base monetaria e i buoni del tesoro (cosa che ridurrà inoltre gli interessi pagati dal governo,  rallentando la crescita dei redditi privati e deprimendo la domanda). In alternativa, accelerare la tassazione potrebbe ottenere lo stesso scopo. Abbassare il tasso di interesse potrebbe aiutare, anche.


Torniamo agli episodi storici di iperinflazione. L'America ha avuto due esperienze ben  note di questo tipo: i “Continentals” e la valuta Confederata (noi abbiamo ancora il detto “non vale un Continental”). Nel periodo prerivoluzionario, le colonie Americane hanno sperimentato un buon successo con le valute “fiat” cartacee. In qualche misura, questo fu un comportamento d'emergenza – ad essi era proibito dalla Corona Inglese coniare moneta. Alcuni analisti dell'epoca – incluso Adam Smith – notarono che anche se tali banconote non erano convertibili in metalli preziosi, mantenevano il loro valore finché l'emissione non era eccessiva relativamente alle tasse totali. Come dicono gli MMTers, "le tasse guidano la moneta" – fino a che gli IoTiDevo governativi cartacei sono accettati in pagamento delle tasse, essi saranno anche accettati nei pagamenti tra privati. Ancora, il loro valore sarà determinato da “quanto difficili” sono da ottenere. Se la moneta crescesse sugli alberi, varrebbe solo lo sforzo necessario per coglierla. Se i governi coloniali avessero speso troppo così che fosse facile ottenere le banconote per pagare le tasse, allora avrebbero circolato con un valore più basso. 

Entrambe le valute “Continentale” e “Confederata” condividevano difetti comuni. Primo, le esigenze della guerra (Bretagna contro colonie, Nord contro Sud) hanno reso le valute eccessivamente abbondanti. Certamente non c'è niente di nuovo al riguardo – le guerre generalmente vedono crescere l'inflazione come la spesa governativa supera la domanda, causa scarsità , e fa salire  i prezzi.
Ad ogni modo, cio' è stato vero per la valuta emessa nell'Unione – che ha sofferto di inflazione molto alta, ma non  come quella esistente al Sud. La differenza furono le tasse – essenzialmente non c'erano tasse che sostenevano le monete “Continental” o “Confederate”. Nel primo caso, la disunita confederazione delle colonie non aveva sufficiente autorità per imporre e applicare le tasse; nel secondo, i rappresentanti degli stati confederati credevano che la popolazione stesse già soffrendo troppo per la prosecuzione della guerra di liberazione – così non volevano aggiungere il peso della tassazione. Per contrasto, anche se il Nord accumulò grossi deficit, manteneva un sistema di tassazione per guidare la valuta e evitò l'iperinflazione. Mentre si potrebbe pensare che la peggior sorte del Sud possa essere attribuita al pessimismo sulle prospettive di vittoria, questo non sembra essere il caso. Anche vicino alla fine della guerra, quando le prospettive erano più deprimenti, la Confederazione era ancora capace di emettere i bonds a un tasso relativamente basso.


Oggi, i casi più conosciuti di iperinflazione sono accaduti durante la Repubblica di Weimar e più recentemente in Zimbabwe (meno conosciuta ma più spettacolare è stata l'iperinflazione Ungherese). Le migliori analisi di questi casi che io abbia visto sono quelle fatte da William Mitchell:
http://bilbo.economicoutlook.net/blog/?p=10554;
http://bilbo.economicoutlook.net/blog/?p=13035
Rob Parenteau:
http://www.nakedcapitalism.com/2010/03/parenteau-the-hyperinflation-hyperventalists.html,
e Cullen Roche
http://pragcap.com/hyperinflation-its-more-than-just-a-monetary-phenomenon
http://rabble.ca/print/blogs/bloggers/progressive-economics-forum/2011/08/mythologies-money-and-hyperinflation.

Cullen ha analizzato 10 iperinflazioni moderne (dopo il 1900) e ha rilevato molti tratti comuni.
Primo, la la maggior parte di queste dieci sono avvenute durante una guerra civile, con un cambio di regime. La maggior parte inoltre è accaduta con un grosso debito denominato in valuta estera (questo ha incluso Austria, Ungheria, Weimar, Argentina, Zimbabwe). Io non voglio ripetere qui queste analisi eccellenti, ma lasciatemi tratteggiare un rapido sommario per punti chiave riguardo Weimar e Zimbabwe, per rassicurare i lettori sul fatto che non si è trattato di semplici casi di “troppa stampa di moneta” per finanziare il governo che correva freneticamente.

La storia  raccontata di solito riguardo a Weimar è che il governo inizio' a stampare liberamente una moneta fiat senza gold standard sottostante, senza riguardo per le conseguenze iperinflazionistiche.
La realtà è più complessa.
Primo, dobbiamo capire che anche nei primi del 20o Secolo, la maggior parte dei governi spendevano con l'emissione di “IoTiDevo” - sebbene molti fossero convertibili su domanda in sterline o oro. La Germania aveva perso la 1a guerra mondiale e soffriva sotto il giogo di insostenibili risarcimenti di guerra da ripagare, risarcimenti che dovevano essere fatti in oro. A peggiorare le cose, la maggior parte della sua capacità produttiva era stata distrutta o conquistata, e aveva ridottissime riserve auree.
Si supponeva che avrebbe dovuto esportare per guadagnare l'oro necessario ad effettuare i pagamenti richiesti dai vincitori (Keynes scrisse il suo primo libro famoso a livello mondiale notando che la Germania non avrebbe avuto la possibilità di pagare i debiti – notare che questi erano debiti esteri denominati essenzialmente in oro)

La capacità produttiva della nazione non era nemmeno sufficiente a soddisfare la domanda interna, e ancor meno a esportare per pagare i danni di guerra.
Il Governo sapeva che era non solo economicamente, ma anche politicamente impossibile imporre tasse a un livello sufficiente per spostare risorse verso il settore pubblico e permettere all'export di realizzare i pagamenti dei debiti di guerra. Quindi invece  faceva affidamento sulla spesa. Questo significa che il governo competeva con la domanda interna per una limitata offerta di beni, spingendo i prezzi verso l'alto. Al tempo stesso i produttori interni della Germania dovevano indebitarsi all'estero (in valuta estera) per comprare i beni d'importazione necessari. L'ascesa dei prezzi più l'indebitamento estero causo' una svalutazione della valuta nazionale, che incremento' le necessità di indebitamento (dal momento che l'importazione dall'estero costa di più se misurata in valuta nazionale) e al tempo stesso incremento' i costi delle riparazioni misurate in valuta nazionale.

Mentre si è spesso gridato che la banca centrale abbia contribuito all'inflazione acquistando titoli del tesoro, effettivamente operava più che altro come fa la FED: comprava il debito governativo dalle banche, offrendo loro degli assets a rendimento maggiore in cambio delle riserve. Per le ragioni sopra discusse, il deficit di bilancio risultava dall'alta/iper inflazione nel momento in cui la tassazione non riusciva a star dietro all'aumento dei prezzi.

Alla fine nel '24 la Germania adotto' una nuova valuta e anche se non aveva valore legale fu dichiarata utilizzabile per i pagamenti delle tasse. L'iperinflazione termino'.

Dire che l'iperinflazione di Weimar è venuta fuori semplicemente dalla “stampa di moneta” del governo è ovviamente troppo semplicistico.
Ma guardiamo allo Zimbabwe. Qui c'è un paese che stava viaggiando tra tremende tensioni socio politiche, con disoccupazione dell' 80% della forza lavoro e recessione del 40%. Questo in seguito a una controversa riforma fondiaria che aveva diviso le aziende agricole e condotto al collasso della produzione agroalimentare. Il Governo doveva fare affidamento sul cibo importato e prestiti del FMI – un altro caso di debito estero. Con scarsità di cibo e con i settori pubblico e privato in competizione su una offerta molto ridotta, i prezzi si impennarono. Questo fu un altro caso in cui il governo non poteva imporre tasse, per ragioni politiche e economiche. Di nuovo, etichettare questo come un semplice caso monetarista di “governo che stampa la moneta" davvero non aiuta a capire il problema dello Zimbabwe.


Il mio argomento non vuole sostenere che un maggior vincolo sulla spesa pubblica (o una maggior capacità di aumentare  le tasse) non avrebbe potuto prevenire con successo l'inflazione.
A ogni modo, studiando casi specifici di iperinflazione ci si rende conto che non è la semplice storiella di un governo che decide di adottare la moneta fiat e inizia a stampare così tanto da finire in iperinflazione.
Ci sono probabilmente molte vie per arrivare all'iperinflazione, ma ci sono dei problemi comuni: tensioni politico sociali, guerra civile, collasso della capacità produttiva (che puo' essere dovuto alla guerra), governo debole, debito estero denominato in valuta estera o oro. 
Certo, possiamo osservare deficit di bilancio in crescita e (per identità) notevole crescita dei IoTiDevo del governo. Ma noi troviamo anche  le banche che creano moneta per finanziare la spesa privata che compete con il governo nello spingere i prezzi verso l'alto. E, sì, una politica fiscale più restrittiva avrebbe aiutato a ridurre le pressioni inflazionistiche.
Questo probabilmente non avrebbe ridotto complessivamente i disagi, dal momento che una causa comune di iperinflazione è un qualche tipo restrizione dell'offerta.
 
La settimana prossima termineremo questa serie analizzando il potenziale di alta/iper inflazione in Stati Uniti, UK,Giappone.

 Prima parte



Terza parte

13 commenti:

  1. ognuno racconta la sua favola,l'iperinflazione tedescadel 1923 fu dovuta al tentativo della germania di dilazionare il pagamento delle riparazioni di guerra,carbone e legna,i francesi invasero il bacino del Ruhr centro nevralgico dell'idustria tedesca,il marco crollò per acquistare un dollaro ci volevano miliardi di marchi,significò annullamento del potere d'acquisto dei lavoratori dei pensionatati,gli unici a guadagnasrci furono i gradi indusriali indebitati e lo stato che si liberarono dei loro debiti a sconto.

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  2. "Perchè tutti noi spendiamo “pigiando tasti”."

    Questa è una menzogna, naturalmente: o forse sarebbe corretto se scritto "perchè tutti noi SIAMO OBBLIGATI DALLO STATO a spendere pigiando tasti" - e allora si spiegano tante cose, no?

    Ma non è che non esistano alternative, per esempio l'economia e la produzione e il commercio sono sempre esistiti, anche quando non esistavano stampanti nè tasti...

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    1. Menzogneroxobbligo13 gen 2012, 17:29:00

      Allora se io dicessi che tutti noi da bambini siamo andati a scuola direi una menzogna? Dovrei dire che tutti noi da bambini SIAMO STATI OBBLIGATI DALLO STATO ad andare a scuola?
      E se dicessi invece che tutti noi quando guidiamo la macchina siamo muniti di patente? Per non mentire dovrei dire che tutti noi quando guidiamo SIAMO STATI OBBLIGATI DALLO STATO ad essere muniti della patente?
      E così potrei continuare con tutte le azioni che giornalmente facciamo per non trasgredire alla legge, le facciamo OBBLIGATI DALLO STATO. Devo ripeterlo ogni volta che racconto che mi sono fermato alle striscie pedonali, che non ho picchiato il mio vicino di casa, che non ho rubato la marmellata nella drogheria, altrimenti vuol dire che mento? Ma Hiei? Ma dove vivi?

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  3. Molto, molto bene Carmen!!!
    Questi articoli, sono ottimi per chiarire bene dei concetti, opportunamente travisati dai monetaristi con il fine di impedire agli Stati sovrani di esercitare la sua sacrosanta funzione economico-sociale e civile di piena occupazione, a tutto beneficio del Sistema bancario privato, vampiro parassita e usurocratico!!!
    Pertato riporto uno stralcio di un'articolo da te stessa pubblicato:

    “Sì, una volta che l'economia raggiunge la piena occupazione, allora gli extra deficit spending del governo possono cominciare a far salire i prezzi. Ma quel che è successo nella Germania di Weimar era molto diverso. A quel tempo, il governo era stato costretto a pagare delle riparazioni di guerra estremamente esose in valuta estera che non aveva. Così ha dovuto vendere in modo aggressivo la propria moneta e acquistare la valuta estera nei mercati finanziari. Questa vendita implacabile e continua ha spinto in discesa il valore della moneta, provocando un aumento dei prezzi dei beni e servizi sempre più alto in quella che divenne una delle inflazioni più famose di tutti i tempi. Nel 1919, il deficit di bilancio tedesco era pari alla metà del PIL, e nel 1921, I risarcimenti di guerra rappresentavano un terzo della spesa pubblica. E indovinate cosa? Il giorno stesso che il governo smise di pagare le riparazioni di guerra e vendere la propria valuta per acquistare valuta estera, l'iperinflazione si è fermata.”
    (Marshall Auerback)
    In “Il Deficit: Nove Miti Che Non Possiamo Permetterci” del 01/04/2011
    http://vocidallestero.blogspot.com/2011/04/il-deficit-nove-miti-che-non-possiamo.html#comment-form

    cordiali saluti, Nicola

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  4. "Questi articoli, sono ottimi per chiarire bene dei concetti, opportunamente travisati dai monetaristi con il fine di impedire agli Stati sovrani di esercitare la sua sacrosanta funzione economico-sociale e civile di piena occupazione"

    Arbeit macht frei? Eheh...

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  5. "Allora se io dicessi che tutti noi da bambini siamo andati a scuola direi una menzogna? Dovrei dire che tutti noi da bambini SIAMO STATI OBBLIGATI DALLO STATO ad andare a scuola?"

    Perchè, non è vero?

    "E se dicessi invece che tutti noi quando guidiamo la macchina siamo muniti di patente? Per non mentire dovrei dire che tutti noi quando guidiamo SIAMO STATI OBBLIGATI DALLO STATO ad essere muniti della patente?"

    Perchè, non è vero?

    "E così potrei continuare con tutte le azioni che giornalmente facciamo per non trasgredire alla legge, le facciamo OBBLIGATI DALLO STATO."

    Ancora un passettino e forse capisci pure la tua effettiva condizione di schiavitù.
    Da lì a capire che tra "società" e "Stato" ci passa un abisso di differenza, la vedo molto più lunga.
    D'altra parte parlo con uno che afferma:

    "Devo ripeterlo ogni volta che racconto che mi sono fermato alle striscie pedonali, che non ho picchiato il mio vicino di casa, che non ho rubato la marmellata nella drogheria"

    Mi stai dicendo che è necessaria la presenza di una legge dello Stato per impedirti di picchiare il tuo vicino o rubare? Se no lo faresti?

    "altrimenti vuol dire che mento?"

    Oddio, potremmo tornare all'inizio quando cerchi assurdamente di dire che alla scuola DELL'OBBLIGO non ci si va OBBLIGATI...vedi un po' tu, per me siamo entrati nel surreale.

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  6. Menzogneroxobbligo14 gen 2012, 02:09:00

    per me nel surreale ci stai tu
    infatti nel reale UNO STATO CHE TI OBBLIGA a fare delle cose esiste eccome

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  7. "infatti nel reale UNO STATO CHE TI OBBLIGA a fare delle cose esiste eccome"

    Che è esattamente quel che io dicevo: incluso il fatto che è lo Stato a obbligarti a "spendere pigiando tasti", di per sè non è una cosa che si è sviluppata da se per utilità: qualcuno ti obbliga ad accettare carta straccia senza valore in cambio del tuo lavoro e dei tuoi bene, una palese truffa.

    Ciò che sostentevo fin dall'inizio, quindi a questo punto non vedo cosa tu abbia da ridire.

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  8. Ok, abbiamo capito che per Hiei non è giusto che lo stato ci obblighi a usare una moneta, mentre Menzogneroperobbligo - come anche io del resto - ritiene che questo è lo stato dei fatti e da qui si può partire per una politica monetaria corretta e vantaggiosa.
    Passiamo ad altro?
    Grazie ...;))
    (O della tecnica del picchio)

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  9. "e da qui si può partire per una politica monetaria corretta e vantaggiosa. Passiamo ad altro?"

    Appena avrai spiegato come si arriva, partendo da una truffa imposta con la violenza pubblica, ad una politica corretta. Vantaggiosa può essere anche, nel senso che per i truffatori è vantaggiosissimo...

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    1. Hiei, la poltica monetaria corretta e vantaggiosa a mio parere è quella di finanziare lo stato con moneta fiat senza debito, e controllare che le spese siano fatte a vantaggio dell'economia reale per favorire la piena occupazione, attraverso una regolamentazione ad hoc.
      LO SO che NON SEI D'ACCORDO, l'hai già detto mille volte, è vero anche che con l'andar del tempo comincio anche a volerti bene, però la tecnica del picchio nel campo delle idee non funziona: non è che martellando sempre lo stesso concetto si arriva a una condivisione... Grazie Hiei, conto sul tuo buon senso.

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  10. Cambiando argomento ... secondo quello che dice Wray in questo articolo dato che la spesa pubblica cresce (quasi) come l'inflazione se noi avessimo 700 miliardi di entrate, secondo questo ragionamento, le uscite non dovrebbero superare di molto (penso un max di 750) questa cifra (per non creare eccessiva inflazione). Quindi nel discorso della spesa a deficit (della MMT) lo stato non potrà accreditare una quantità di riserve molto superiore alla sua previsione di entrate (dell'anno corrente)...sbaglio ?

    p.s. nel corso della storia le monete legate all'oro sono sempre state soggette a sopravvalutazione (perché vi era meno oro/argento/rame di quello dichiarato) e quindi una parte del loro valore era creata dal "nulla" (dal potente di turno).

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  11. Riccardo, io credo che in questo la MMT non si discosti dal pensiero keynesiano, quindi l'ammontare del deficit spending dipende dallo stato dell'economia reale, quanto è lontana o meno dal potenziale...

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