L'economista Greco Yanis Varoufakis commenta le parole del governatore della Banca di Francia sul fallimento della BCE nel controllo dei tassi e del credito. Molto grave per un'unione monetaria.
In
condizioni normali, i tassi di interesse che voi e io dobbiamo pagare
su un mutuo per la casa, un prestito per l'automobile o per affari, o
sulla nostra carta di credito, sono ancorati su due tassi cruciali.
Uno è il tasso che banche si addebitano l'un l'altra per prendere in
prestito tra di loro. L'altro è il tasso overnight della Banca
Centrale. Purtroppo, nessuno di questi tassi di interesse ha
importanza durante questa crisi. Anche se questi tassi 'ufficiali'
tendono a zero (visto che le banche centrali cercano di ridurre a
niente il costo del denaro), i tassi di interesse che le persone e
le imprese pagano sono molto, molto più alti e rappresentano degli
indici sulla paura e le valutazioni soggettive di disintegrazione
della zona euro.
Dopo il crollo
del 2008, le banche hanno smesso di prestarsi denaro a vicenda,
temendo di non poter mai riavere i soldi indietro (dato che la
maggior parte delle banche sono diventate, in effetti, insolventi).
Così, il tasso di interesse al quale si prestano l'un l'altra
semplicemente ha cessato di rappresentare un prezzo significativo
(proprio come i prezzi dei CDO, dopo il collasso di Lehman, hanno
perso il loro significato perché nessuno comprava o vendeva quei
pezzi di carta). L'aspetto veramente scandaloso dello scandalo Libor
delle ultime settimane è che le banche hanno continuato a usare (e
'fissare') una stima del tasso di interesse interbancario (ai fini
della determinazione di tutti gli altri tassi d'interesse, ad
esempio, sui mutui e sulle carta di credito) mentre non si prestano
più denaro l'un l'altra …
La fine del Libor e delle altre misure dei tassi di interesse sui prestiti interbancari ci ha lasciato con il tasso di interesse ufficiale delle banche centrali, come la Banca Centrale Europea. Recentemente, in un riconoscimento degli errori passati e della forza della recessione indotta dall'austerità Europea, la BCE ha abbassato il suo tasso di interesse allo 0,75% - il livello più basso dalla nascita dell'euro. Allo stesso tempo, la BCE ha fatto qualcos'altro, che è straordinario per i suoi standard: ha ridotto a zero il tasso di interesse pagato alle banche private per depositare i soldi alla BCE.
In condizioni
normali, una tale aggressiva riduzione del tasso di interesse avrebbe
trascinato verso il basso tutti gli altri tassi: con le banche
private in grado di prendere in prestito dalla BCE ad un miserevole
0,75% per concedere prestiti al settore privato, e non avendo alcun
incentivo a parcheggiare il loro capitale in eccesso presso la BCE,
si sarebbe potuto sperare (come il presidente della BCE, Mario
Draghi, chiaramente sperava) che le banche sarebbero state più
disposte a concedere prestiti e ad un tasso di interesse inferiore.
Tuttavia, tali speranze sarebbero state prive di fondamento. Infatti,
i tassi di interesse pagati dalle famiglie e dalle imprese sono
rimasti elevati, i costi di finanziamento delle banche sono anche
aumentati, e il normale 'meccanismo di trasmissione monetaria' (cioè
il sistema che converte i tassi di interesse ufficiali più bassi
della Banca centrale in un aumento dell'offerta di denaro) si è
infranto, e in maniera irreparabile. La domanda è: Perché?
Ed ecco la
risposta, fornita da Christian Noyer, governatore della Banca
Centrale di Francia (in un'intervista a Handelsblatt): "Stiamo
attualmente osservando un fallimento del meccanismo di trasmissione
della politica monetaria. Dal punto di vista dei mercati, il tasso di
interesse verso le singole banche private dipende dai costi di
finanziamento dello Stato in cui sono domiciliate e non dal tasso di
interesse overnight della BCE ... per cui il meccanismo di
trasmissione della politica monetaria non funziona. "
Ora, questa è
un'ammissione che dovrebbe essere su tutti i titoli dei giornali
Europei, dato che proviene da un governatore della Banca centrale
della seconda maggiore economia dell'Eurozona. Equivale ad un
pilota che solleva il citofono e dice ai passeggeri: "Il
carrello di atterraggio non ha funzionato." E come se non
bastasse, il sig Noyer ha aggiunto, per sicurezza: "Abbiamo
fatto del nostro meglio per affrontare questo fenomeno, inaccettabile
per una Banca Centrale in una unione monetaria." Che cosa voleva
dire con questo? L'indizio proviene dalla sua frase successiva: "In
futuro non si può contare all'infinito su un sistema in cui la Banca
centrale inietta liquidità in maniera massiccia al sistema bancario,
aumentando enormemente il suo bilancio". Chiaramente, il signor
Noyer si riferiva al LTRO, il tentativo della BCE all'inizio
dell'anno di 'correggere' il 'meccanismo di trasmissione' pompando 1
miliardo di euro di liquidità nelle banche della zona euro. Leggendo
tra le righe, è chiaro che, almeno secondo Noyer, questo stratagemma
è fallito (come alcuni di noi continuavano a dire che sarebbe
accaduto).
In sintesi,
gli oneri finanziari della zona euro hanno perso le loro due ancore:
il tasso del prestito interbancario (per la triste realtà che le
banche non si prestano più l'un l'altra) e il tasso di interesse
overnight della BCE (che le banche ignorano quando fanno i
prestiti). La chiave per comprendere questa frattura è la frase del
governatore Noyer "il tasso di interesse verso le singole
banche private dipende dai costi di finanziamento dello Stato in cui
sono domiciliate e non dal tasso di interesse overnight della BCE".
In breve, la paura di una disintegrazione della zona euro
(sollecitata da sciocchi discorsi sull'espulsione della Grecia e del
Portogallo) ha rotto il cordone ombelicale che normalmente connette
il tasso overnight della BCE con gli oneri finanziari effettivi del
settore privato. Ora, questi ultimi riflettono il timore che lo
stato-membro in cui ha sede l'impresa o la famiglia non sarà in
grado di rifinanziarsi. In un circolo vizioso senza fine questa paura
fa sì che detto stato membro non sarà in grado di rifinanziarsi e,
soprattutto, garantisce il fatto che la BCE non riesce ad abbassare i
tassi di interesse, anche quando spinge i tassi ufficiali a zero. E'
a questo che assomiglia una unione monetaria sull'orlo del collasso.
Manca la citazione della fonte e non è chiaro se è un riassunto o la traduzione dell'originale.
RispondiEliminaQui su Vocidallestero la maggior parte delle volte traduco i testi dall'originale, chi mi segue lo sa, comunque c'è il link all'originale nel nome di Yanis Varoufakis
RispondiElimina