Non è una vocedallestero, in realtà, ma quasi quasi lo sembrerebbe...quindi facciamo:
Il
Sole 24 ore del 9 gennaio 2013, nell'articolo Shopping estero sul made in Italy, afferma compiaciuto:
."L'operazione
di acquisto di Marazzi, gruppo emiliano di piastrelle, da parte del
gruppo statunitense Mohawk, annunciata lo scorso dicembre,
rappresenta l'ultimo episodio di una ritrovata effervescenza nelle
acquisizioni internazionali, dove i target italiani diventano più
frequenti... Gli americani vengono qui per investire, non certo per
tagliare. Il distretto di Sassuolo
diventerà il loro fiore all'occhiello "
L'articolo del Sole 24 ore fa riferimento ad una ricerca pubblicata da KPMG, Network globale di società di servizi professionali, secondo la quale, dopo le grandi transazioni che avevano caratterizzato il mercato lo scorso anno, tra cui in primis le OPA miliardarie messe a segno dai francesi di LVMH e di Lactalis su Bulgari e Parmalat, anche quest'anno sono state messe a segno importanti operazioni. In primis l’acquisizione di Ducati per oltre 800 milioni di Euro da parte di Audi conclusa lo scorso luglio, poi quella di Ansaldo Sistemi Industriali per quasi 400 milioni di Euro da parte della giapponese Nidec Corporation. Da allora poi, tra ottobre e dicembre, si è concretizzata una nuova ondata di acquisizioni, con uno sprint proprio nelle ultime settimane dell'anno.
Dice
Il Sole 24 ore:
"Oltre
a Marazzi, i casi Avio e Ducati, acquistati rispettivamente da
General Electric e Volkswagen, rappresentano due degli esempi più
eclatanti dal punto di vista dimensionale, ma scorrendo l'elenco
delle operazioni realizzate nel 2012 si vede un progressivo
allargamento dei target: non solo brand caratteristici del made in
Italy ma anche aziende di meccanica e componentistica, decine di Pmi
dove più che il marchio conta la capacità realizzativa, il saper
fare, il presidio di prodotti di nicchia ad alto valore
aggiunto.
«Sono settori che fanno gola – spiega il director di Kpmg Enrico Pilat – dove è più difficile delocalizzare, perché non è agevole replicare altrove competenze realizzate in decenni di storia».
Un esempio è nel distretto piemontese della componentistica auto, dove pochi giorni fa Daytech è stata rilevata dal colosso giapponese Tokai mentre a fine novembre è stato definito il passaggio ai nipponici di U-Shin di alcune attività locali di Valeo."
«Sono settori che fanno gola – spiega il director di Kpmg Enrico Pilat – dove è più difficile delocalizzare, perché non è agevole replicare altrove competenze realizzate in decenni di storia».
Un esempio è nel distretto piemontese della componentistica auto, dove pochi giorni fa Daytech è stata rilevata dal colosso giapponese Tokai mentre a fine novembre è stato definito il passaggio ai nipponici di U-Shin di alcune attività locali di Valeo."
"Il
quadro settoriale delle partecipazioni estere vede nella manifattura
poco meno di 2.500 casi, dove la parte del leone è costituita dalla
meccanica, forte di 544 unità, seguita da metallurgia (271) e
chimica (264)."
"Dal
punto di vista geografico è l'Europa a rappresentare la parte
preponderante, con il 70,3% degli investitori, seguita dal Nord
America con il 12,3% del totale. Ancora marginale la quota dei paesi
emergenti, che tuttavia è in forte crescita, come testimoniano i
casi degli Yacht Ferretti finiti in mani cinesi o del marchio di
scarpe Lumberjack passato ai turchi di Ziylan, o ancora
l'acquisizione di quote rilevanti del gruppo meccanico di maxi-talpe
Seli da parte di due gruppi indiani e cinesi."
Secondo l'articolo, queste naturalmente sono operazioni «da valutare positivamente, perché spesso in Italia vi sono vincoli alla crescita delle aziende" e per fortuna negli ultimi anni, dopo il crollo del 2009, si è assistito ad una netta crescita di questo tipo di operazioni.
Questo
è lo stato dell'arte, purtroppo, avanti con gli acquisti, e continuiamo a ignorare alcuni dati essenziali che se presi in considerazione cambierebbero e di molto il quadro ottimistico dei nostri concittadini. Eccoli qui
molto correttamente spiegati. Li riassumo brevemente:
- si tratta di acquisizioni dall'estero - a prezzi stracciati dalla crisi - di imprese italiane già esistenti che sarebbero forti e competitive se non fossimo vincolati alla valuta sbagliata.
- la riforma del mercato del lavoro tanto caldeggiata dall'Europa mette le multinazionali estere nelle condizione di avere le mani relativamente libere per licenziare parte del personale, quindi le tanto attese ricadute sull'occupazione e sulla domanda interna lasceranno a desiderare.
- un afflusso di capitali esteri, anche se è per investimenti, nella sostanza aumenta il debito estero futuro, perché la remunerazione dell'investimento, e cioè i profitti della multinazionale, ogni anno rappresenteranno una zavorra in uscita sulla bilancia dei pagamenti del nostro paese, già così critica.
Insomma,
ma non sarebbe meglio che il fiore rimanesse su occhiello italiano?... è nazionalismo o è pura e semplice difesa della
Patria?
La conseguenza della politica di austerity del goveno monti, deprezza le industrie italiane che così diventano appettibili per le società estere. La svendita delle industrie italiane non và ad aumentare ulteriormente il debito pubblico?
RispondiEliminaLe industrie italiane si deprezzano perché gli squilibri di debito estero tra paesi creati dall'eurozona hanno portato a una crisi finanziaria - e i mercati scontano un futuro crollo dell'euro svendendo i titoli azionari e i titoli di debito dei paesi in crisi, dato che la valuta è comune e non ci si può rifare su quella.
EliminaCaro anonimo, direi quindi che più che le politiche di austerità di Monti è proprio l'eurozona che comporta l'arricchimento dei paesi forti a scapito di quelli più deboli.
Poi naturalmente le politiche di austerità imposte dall'unione europea (a Monti o a chi per lui) intendono far pagare il conto di questi squilibri privati ai contribuenti dei paesi in crisi - agli stati, quindi....e così unendo i puntini alla fine aumenta anche il debito pubblico, perché l'austerità lo peggiora non lo migliora, mandando a gambe all'aria l'economia....
...non so se ho risposto...
Sarebbe ora che invece di pensare di tenerci "dei fiori all'occhiello", pensassimo di tenerci quantomeno le mutande!!
RispondiEliminaAhahah! Ma sì, ridiamoci su, best comment in the show!
EliminaEvidentemente c'è chi è intenzionato a campare mangiando mutande... certo che la crisi sta facendo miracoli!!! La colpa è dell'euro certamente, e di una classe politica nazionale troppo simile a quella greca. A volte mi sembra di essere circondato da una maggioranza di capò disposti a condurre gli altri all'annientamento per...un paio di mutande? POVERA PATRIA! Questa sera non riesco a scherzare su questo dramma, che ci hanno detto che dobbiamo chiama crisi e che ci sta inghiottendo come popolo e come nazione... forse l'unica è andare via: ad ogni costo. Prima che sia tardi e che il dolore ci paralizzi del tutto
RispondiEliminaDai, Tempesta, non fare così, ironia vuole che "contrarium quod dicitur intelligendum est", cioè che si deve intendere il contrario di ciò che letteralmente si dice. L'ironia segnala la grande enorme distanza tra chi parla e ciò di cui si parla, che non potrebbe essere più drasticamente espressa...! Lasciamo ironizzare chi per grazia ancora ce la fa...!
EliminaLa mia cara The sister ha già risposto,perchè mi conosce bene e sa come la penso. Tempesta,è chiaro che alla fine io la penso come te,ma credimi che quando leggo questo blog e altri a lui correlati....se mi togli l'ironia, potrei morire di sconforto!! Non sono una del mestiere (economia intendo) e credimi quando leggo i post di voci dall'estero,li devo leggere almeno 3 volte, quindi concedimi ogni tanto un pò di leggerezza.....è una del popolo che ti parla ;o)
EliminaSe mi permettete copio un articolo di Zibordi.
RispondiEliminaAhhh lui è di Modena e io abito a 15 km da Sassuolo,quindi vicino agli americani.
Svendita e saldi di fine stagione !!!!
ZIBORDI:
In questa elezione a differenza delle altre ci sarebbe una grossa posta in gioco, cioè rovesciare l'austerità prima che strangoli l'economia italiana.
Come minimo minimo bisognerebbe fare propaganda per i partiti e candidati che dimostrano di essere contro l'austerità e in particolare contro il "Trattato sulla stabilita’, sul coordinamento e sulla governance nell’Ue", meglio conosciuto come "Fiscal Compact" o Patto di Stabilità Fiscale, sottoscritto il 2 marzo e votato in luglio dalla Camera e il 21 dicembre dal Senato. E contro il "Meccanismo Europeo di Stabilità" (Mes), al secolo il “fondo salva stati” che lo complementa (e che finora è costato all'Italia circa 15 miliardi che ha dovuto versare...)
I si’ per il Fiscal Compact alla Camera in luglio sono stati 380, 59 i no, 36 gli astenuti, quelli per il Mes sono stati 325 si’, 53 no e 36 astenuti. Solo la Lega ha votato contro; l’Idv si e’ astenuta. Gli assenti erano 103 e "in missione" 27 per cui molti che non erano d'accordo con il partito si sono dati assenti probabilmente.
Nella votazione del MES addirittura meno della metà dei deputati si è espresso a favore. 325 si, 53 no, 36 astenuti mentre gli assenti erano 188 e "in missione" 26.
Il "Fiscal Compact" impegna l'Italia a ridurre dall'anno prossimo a zero il deficit dello stato, quando in Giappone, Inghilterra, Stati Uniti il deficit rimane sopra l'8% del PIL annuo e sostiene in questo modo l'economia e quando ad es. persino in Francia ha deficit pubblici sul 4-5% del PIL. Non solo, in aggiunta impone all'Italia di ridurre dal 120% al 60% del PIL il debito pubblico in 20 anni, quindi ad ad avere avanzi di bilancio per 20 anni, ogni anno lo stato dovrà poi sempre incassare più di quello che spende!. Per l'Italia significa rimanere schiacciati dalle tasse e dalla Depressione per i prossimi 20 anni perchè è il deficit dello stato che crea moneta (a meno che le banche non aumentino sempre ogni anno il credito...cosa che come si è visto nel 2008 porta alla fine dei guai...).
Ad esempio Berlusconi e DiPietro dicono che ora sono contro l'austerità, ma il PDL ha votato il Fiscal Compact (con quattro contari, alcuni astenuti e molti assenti) e DiPietro si è astenuto. Il 21 dicembre al Senato avrebbero potuto fermarlo e lo hanno fatto passare e ora vanno in TV a dire che l'austerità era un errore. L'UDC (Fini-Casini) e il PD hanno votati compatti per il Fiscal Compact e non sono nemmeno pentiti o lo criticano e sono quindi i peggiori e chi li vota è un povero deficiente.
I partiti, di destra o sinistra, da votare sono quelli che hanno votato contro perlomeno al Fiscal Compact e nel caso di partiti nuovi, che quindi non avevano deputati in grado di votare, quelli che dicono chiaramente di essere contrari, contro all'austerità e per ridurre le tasse.
In pratica quindi, se ti preme che l'economia italiana non collassi, devi votare tra i partiti esistenti la Lega perchè è l'unica che ha votato contro e tra quelli nuovi il M5S. Oscar Giannino no, perchè si dichiara per il MES, glissa sul Fiscal Compact ed è per il pareggio di bilancio. Rifondazione-Ingroia no perchè parlano d'altro (e i loro deputati si sono astenuti). Lo so che ci sarebbero tante altre cose, ma qui è l'economia che conta.
Se volete fare qualcosa di utile e che non vi costa molto tempo e sforzo, prendete questo articolo riassuntivo (o scrivetene uno analogo voi o trovatene un altro) e copiatelo e incollatelo quando avete dieci minuti di tempo su qualunque forum di qualunque sito, da quelli dell'Espresso o Corriere a quelli di wallstreetitalia o Yahoo o sui siti dei partiti o qualunque altro sito e forum che conoscete da quello dei farmaciti a quelli di caccia e pesca.
Magistrale quanto melanconica piccola disamina sulla realtà.
RispondiEliminaSiamo prede facili della ns ignoranza e della ns faciloneria nel trattare argomenti importanti come "l'equilibrio economico strategico" (come lo chiamerei personalmente) al pari di argomenti non altrettanto degni del lunedì mattina (lunedì al bar per antonomasia).
Siamo intrisi di propagande elettorali più che mai ma quel che si va da più parti "alternativamente" dicendo sulla svendita della PMI, del "know how", del "desing", delle (nonostante tutto) capacità d'innovazione... nostrane, passa "drammaticamente" inosservato.
Troppo occupati a combattere le corruttele degli eccessi che ad osservare e pertanto fronteggiare il disfacimento delle vere "eccellenze" nazionali.
In nome dell'Euro o dell'Europa o di che cosa?
Sarei lieto si tentasse di parlare, almeno per una volta, prima in nome di se stessi che degli altri.
Poiché da ciò potrebbe essere più semplice discernere e correttamente valutare le posizioni altrui.
Affinché ogni posizione possa essere effettivamente concreta ed efficace, a partire dal grado di valutazione di quel "ciò" nella "dovuta" armonia con la propria comunità.
E poi, ponderare quell'armonia con la necessaria solidarietà comune e poi, ancora ed infine, poter essere in grado di misurare il modo in cui questa potesse o dovesse accordarsi con i giusti equilibri e principi "proposti" da "altre" istituzioni comunitarie.
Purtroppo sono costretto (o meglio siamo costretti)a constatare che un tale "modus operandi" tutt'altro avviene.
Il servilismo opportunistico storicamente a dimostrato di prevalere.
Resta la "denuncia" o meglio il tentar di enunciare tali "perverse dinamiche" come "difensori" di ultima istanza della roccaforte della dignità al pari ed in contrapposizione di quegli eserciti di "prestatori" spavaldi, sterminatamente schierati ma al tempo stesso in miseria umana e solitudine arroccati nella fortezza del loro "debito"!
Un saluto,
Elmoamf Massimo Paglia
Questa mattina lo spirito è diverso e aderisco con sollievo a quello che tu dici e all'ironia di ASIAEST... Chissà che non sia proprio l'ironia "l'arma fine di mondo"?
RispondiEliminaNe sono felice, ti avevo risposto sopra e ho letto solo adesso la tua ;)
EliminaBeh però se svendiamo le nostre imprese magari non ci sarà necessità, come vorrebbe qualcuno, di svendere in nostro patrimonio immobiliare pubblico.
RispondiEliminaEvviva il Colosseo ce lo teniamo anche se é usato!
A Lui'...ma che dici? (sarà una forma ironica?)
Eliminacomunque tranquillo, è in corso anche la svendita del patrimonio pubblico. ne parleremo.
Vendessero Montecitorio che non ci serve a nulla!
EliminaVendere attività a soggetti esteri è un debito.
EliminaQuesto commento è stato eliminato dall'autore.
EliminaGrazie della risposta e grazie per il lavoro che fa
RispondiEliminaQuelli che il nuovo britannia, aveva in mente di fare é praticamente realizzato, con la complicità di monti bersani e berlusconi, tre infami traditori. Si sono vessate aziende famiglie con tasse e balzeli, una burocrazia sempre più per favorire la crisie e il deprezamente di patrimoni, aziende immobili ,poi con un euro relativamente forte per la situaz ione critica, ma di convenienzaperlo shopping internazionale. Complimenti ancora a questi politicanti e loro complici che con leggi e tasse imposte non richieste da nessuna legge europea tanto più che i tedeschi, hanno fatto solo fintadi farla poi quando noi per dimostrare di essere i più fessidela classe l'abbiamo approvata per primi, senza neanche un cen i o dubbio della nostre corte costituzionale, che siattiva per leggine sulle banane storte e zitta nascosta sulle leggi di cancellazione della nostra sovranità. Una classe politica sottomessa vile e stracciona che per mantenere qualche privilegio, per quanto ancora poi?distrugge il piatto dove attinge.
RispondiEliminaQuanto manca perché si comincino a trovare politici agonizzanti di linciaggio in qualche vicolo buio?
Molto moltissimo credo, purtroppo, ormai gli italioti calcio dipendenti sono vittime che amano i loro carnefici che li privano di tutto, diritti in primis, ma in premio una partita di calcio in più, premium naturlish...
Si svende tutto dignita in primis
Una vergogna di cui é più responsabile un popolino che paga 2 euro per votare dei carnefici, cosi più furbi e scaltri addirittura più della mafia che compra i voti.
Un pos
Anche qui da me, nell'alta valtiberina, le imprese più forti che creavano reddito nel territorio stanno via via fallendo e chiudendo...è una cosa tristissima, ma la violenza purtroppo non risolverebbe niente, anzi darebbe l'opportunità di intervenire con la repressione, secondo me non aspettano altro, e si sono già preparati.
EliminaRispondiamo con intelligenza. Diffondiamo informazione, quando la gente capirà, la risposta sarà civile, un processo ai criminali.
E' la prima volta che commento, questo blog mi piace molto quando vi leggo è come se mi sentissi a casa. Questa sera ero a cena e sentivo distrattamente il telegiornale su rai due così a caso tanto uno vale l'altro quando ha attirato la mia attenzione un servizio riguardante una bellissima biblioteca recentemente ristrutturata a Roma di cui non ho capito il nome. Una biblioteca enorme con vista anche sui sotterranei dove ci sono ruderi di una vecchia villa romana, insomma coem diceva il servizio un gioiello. Al termine il commento è stato: peccato perchè la biblioteca è di proprietà dei tedeschi, però siamo sicuri che davvero è un peccato loro hanno avuto a disposizione tanti soldi ed hanno fatto questo bel capolavoro! Non sono le esatte parola ma più o meno questo è stato detto.
RispondiEliminaQuesta purtroppo è l'informazione! Ci vuole un fegato veramente fuori dell'ordinario per sopportare tutto questo.
Sono andata a vedere sul sito di rai due lo spezzone del servizio sulla biblioteca ed ho capito che è la Bibliotheca Hertziana. La Germania ha speso 20 milioni di euro ed il giornalista alla fine dice che da questo dovremmo prendere esempio. Sempre più brutti sporchi e cattivi. Saluti Fiorella Ciampa
RispondiEliminaP.S.: siamo relativamente vicine abito in Umbria a Terni
Cara Fiorella, grazie, mi fa molto piacere che la mi casa es la tu casa! Terni non è proprio a un tiro di schioppo ma spero che avremo modo di incontrarci per qualche iniziativa sul territorio, magari verso Perugia. Ciao! A risentirci qui anche prima.
RispondiElimina