Per Krugman sul New York Times le elezioni in Italia segnano l'inizio della fine, dovuta alla cecità della élite che ci governa, che non arriva a capire che il popolo vuole crescita e lavoro, e non l'austera stabilità, e questo è tutto.
The Conscience of a Liberal - E' così che finisce l'euro: non con le banche, ma col
bunga-bunga.
OK,
l'euro non è - ancora - condannato. Ma le elezioni italiane segnalano
che gli eurocrati, che non perdono mai l'occasione di perdere
un'occasione, sono molto vicini al limite.
Il
fatto fondamentale è che una politica di austerità per tutti -
austerità incredibilmente dura nei paesi debitori, ma sempre una
certa austerità anche nei paesi del centro europa, con nemmeno un
accenno di politica espansiva da nessuna parte - è un fallimento
completo. Nessuno
dei popoli sotto l'austerità imposta da Bruxelles / Berlino ha
mostrato neanche un accenno di ripresa economica; la disoccupazione è
a livelli di distruzione della società.
Questo
fallimento è arrivato quasi a distruggere l'euro per ben due volte,
nel 2011 e ancora una volta la scorsa estate, quando i paesi
debitori minacciavano di entrare in un terribile circolo vizioso di
crollo dei prezzi delle obbligazioni e banche in difficoltà. Ogni
volta Mario Draghi e la BCE
sono
intervenuti per contenere i danni, prima facendo prestiti alle
banche perché acquistassero titoli del debito sovrano (LTRO), poi
annunciando la volontà di acquistare debito sovrano direttamente
(OMT); ma invece che imparare dall'esperienza, gli
austerians europei hanno preso la calma artificiale dei mercati
creata dalla BCE come il segno dell'austerità che stava funzionando.
Come
hanno potuto non vedere quel che stava arrivando? Beh, in Europa
ancor più che negli Stati Uniti le persone molto serie vivono in una
bolla di amor proprio per la loro stessa serietà, e immaginano che
la pubblica opinione seguirà il loro esempio - ehi, è l'unica cosa
responsabile da fare. Wolfgang
Münchau nel suo articolo di oggi, arriva all'essenza [qui in italiano]:
“C’è
stato un momento simbolico nelle elezioni italiane in
cui ho capito che per Mario Monti, il primo ministro sconfitto,
i giochi erano finiti. E’ stato quando – nel mezzo della campagna
elettorale – nel bel mezzo di una rivolta anti-establishment –
Monti se ne è andato a Davos per stare con i suoi
amici della finanza e della politica internazionale. Anche se la sua
visita al raduno delle elite tra le montagne svizzere non costituiva
un problema, tuttavia è stato il segnale di una mancanza quasi
comica di realismo politico“.
Ciò
che i VSPs (Very Serious People) Europei non riescono a cogliere è che la percezione
pubblica del loro diritto di governare dipende dalla loro capacità
di raggiungere almeno alcuni risultati effettivi. Quel che hanno
consegnato in realtà, tuttavia, sono anni di sofferenze incredibili
accompagnate da ripetute promesse che la ripresa era proprio dietro
l'angolo - e ora si stupiscono che molti elettori non si fidano
più del loro giudizio, e si rivolgono a qualcuno, chiunque, che offra
un'alternativa.
Vorrei
poter credere che le elezioni italiane siano servite da campanello
d'allarme - una ragione, ad esempio, per dare alla BCE il via libera
per una maggiore espansione, una ragione per la Germania di fare un
po' di politica espansiva e per la Francia di sospendere il suo non
necessario stringere la cinghia. La mia ipotesi, tuttavia, è che
avremo soltanto altre lezioni per gli italiani e per tutti gli altri
su come non stanno dandoci abbastanza dentro.
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RispondiEliminaHai ragione, ma io mi preoccupo per la situazione in cui saremo quando tutto cadrà. Saremo ancora abbastanza bene (se così si può dire) o saremo come la Grecia?
EliminaHai ragione al 100%.Ottimo commento!!!
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EliminaCerto Jorg, ben volentieri. A quanto hai già ben detto aggiungerei solo che prima avviene il crollo dell'euro, e meglio sarebbe, perché più tempo passa e più avanza la svendita dell'industria e dei beni pubblici nazionali. Una rappresentazione efficace di quanto potrebbe avvenire "poi" si trova negli ultimi capitoli del Tramonto dell'euro di Bagnai - "Quando il mercato ci chiamerà" e "Exit strategy for dummies". Lettura consigliata contro l'horror vacui...
EliminaCiao a tutti, la mie era una domanda retorica. Seguo Bagnai, la mia preoccupazione è quante imprese saranno fallite il giorno in cui usciremo... Come dice Carmen io sono preoccupato per la nostra industria e per i beni pubblici. A me sembra che questa uscita sia troppo lenta e quando avverà non mi preoccupa la svalutazione perchè in teoria dovrebbe accadere una cosa simile a quando siamo usciti dallo SME. Comunque io ammetto che non ho la vostra preparazione perchè ho iniziato da poco a informarmi e vi faccio i complimenti per il vostro bagaglio culturale. Imparo molto leggendovi
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Eliminasperiamo solo di essere noi Italiani a dare lezioni al resto degli europei (come in tante tante altre occasioni del passato), dando il liberi tutti da questa idiozia cosmica chiamata euro
RispondiEliminag.b.! Che bella cosa, anche io (sotto sotto e senza abbandonarmi del tutto a tanto azzardato sentimento)... provo una sorta di orgoglio nazionale! Noi in Europa abbiamo un peso tale che non ci possono ignorare, e sarebbe proprio giusto - per noi e per i Greci (una faccia una razza!) - che lo sbattessimo tutto e con forza sul piatto della bilancia. A vantaggio nostro, dei nostri figli e degli altri vicini di periferia, ecchec...
EliminaSi Voci, si parla già di "nuovo rinascimento"..
EliminaIn rete, per chi la pensa come noi, siamo tutti eccitati al sogno!!
Davvero sembra un sogno..
Speriamo che sia veramente così, e che non sia come il medioevo dopo la caduta dell'impero Romano (UE)!
:-)
Dipende da chi ( spero Bagnai ;-) ) e da come gestiranno l'uscita i tecnici de noialtri:
Non voglio svegliarmi domani senza l'acqua pubblica in casa, e in guerra per il predominio della pesca del crotalo con l'Albania!
Mitico i Vy. S. P. Very Serious People, un typen da fare invidia a Jung..
RispondiEliminaGrazie Alex, questo l'ho subito corretto, non avevo capito il significato della sigla, bellissima. Per il resto ti invio mail di risposta.
Eliminasperiamo che l'alternativa non si riduca alla scelta fra:
RispondiElimina- austerità
- consumismo
sono due modi diversi di sprecare le nostre magnifiche esistenze
Mi par di capire che questo blog NON é un blog tenuto e letto da Ascari delle élite Europee e Mondiali.
RispondiEliminaQuesta mattina le truppe cammellate erano scatenate a parlare di instabilità.
Sarò scemo ma io sottoscritto vede solo l'alba di una possibile, non ancora certa, nuova era dove i soldi suoi e di quelli come lui, vengono utilizzati per il benessere comune e non finiscono nelle tasche di pochi, i quali per di più ti raccontano che ti stanno salvando.
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EliminaKrugman conosce bene i motivi della cieca ostinazione all'austerità. Giannino, che chi lo ha votato lo ha eletto a salvatore della patria, ben chiaro ha espresso,in sostanza, che solo con dismissioni ci salveremmo, e ciò era il punto fondamentale del suo programma. Ma basta leggere Alesina e Giavazzi sul Corriere (articolo "Troppo stato in quell'agenda" o un titolo simile), dove si parla di privatizzazioni e riduzione dell'intervento pubblico con delle proposte che solo a scriverle bisognerebbe essere gettati in galera senza processo.
RispondiEliminaE, dunque, Krugman pensa che in Europa vi siano solo un branco d'idioti al potere che credono che l'austerità farà bene al popolo che essi governano? No, Krugman non lo pensa, ma lo scrive ugualmente, tacendo anch'egli sulle reali intenzioni. E non si tratta di dire svalutazione interna del lavoro, si tratta di fare nomi e cognomi, precedenti professioni dei politici -tecnici e non- al potere, conflitti d'interesse, precedenti storici (anni 90 in Italia, con svendite che neanche alla LIDL ti fanno quei prezzi, chissà perchè?...).
Krugman tace perchè l'americanizzazione dell'Europa è l'obiettivo, lo Stato additato come cancro e il Mercato come cura. Krugman vive nel paese col Pil più alto del mondo, ma tra i paesi occidentali è quello con maggiori disuguaglianze,colmo di problemi che tutti i Governi si guardano bene dal risolvere,Krugman stesso che appoggia Obama non è certo indipendente, una persona che può essere presa sul serio dovrebbe rimanere distante dai politici negli Stati Uniti,infatti da nessun'altra parte come lì i Governanti devono rispondere a migliaia di altre persone potentissime,con conflitti d'interesse spaventosi.
Krugman sulle cose che contano davvero, su quello che ci aspetta davvero,tace, e se me lo sono perso mi rimangio ciò che ho detto.
Sa Sentenzia, capisco che il tuo mestiere deve essere quello di sparar sentenze, ma prendersela così con Krugman che tanto si spende contro le politiche antisociali e pensare che lo faccia per l'obiettivo dell'americanizzazione dell'Europa...va oltre le mie più fervide capacità immaginative complottisteimperialiste. Grazie comunque del contributo.
RispondiEliminaPremetto che sono inesperto. Ma un uscita dall'euro con la svalutazione della moneta non potrebbe portare ad un deterioramento del tenore di vita con conseguenti tensioni sociali? Secondo voi quale sarà la tempistica?
RispondiEliminaA mio avviso, egli è meno indipendente di ciò che appare. A tratti evita di procedere nel gradino successivo della sua analisi. Cioè, io trovo che vi siano omissioni in alcune parti. Ma lo scrivo perchè nel pochissimo di Krugman che ho letto non ho mai letto certe precisazioni e certi approfondimenti, infatti ho ritenuto possibile il fatto di non avere letto tali approfondimenti,qualora li abbia scritti,e ammesso che siano degli approfondimenti che mediamente si dovrebbero ritenere doverosi da una persona come lui, riconosciuta cioè da molti come competente in determinati ambiti, nonchè onesta verso il lettore.
RispondiEliminaPer esempio, qui http://vocidallestero.blogspot.it/2013/02/krugman-austerita-in-salsa-italiana.html
non ritengo sufficiente l'informazione che egli offre a riguardo dell'FMI e di Rehn, in quanto dovrebbe proprio scrivere che una persona come Rehn sa perfettamente ciò che sta facendo e perchè lo sta facendo, sa perfettamente che vi sono tanti studi dell'FMI e li ignora appositamente per scopi precisi, che anche Krugman conosce in sostanza, ma non li denuncia.
Anche quando,nello stesso articolo, Krugman scrive "sorprendentemente", eh no, non è per niente "sorprendentemente", in quanto per esempio qui http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=Forums&file=viewtopic&t=55508 si legga il commento n°4, di Mincuo, per vedere come quel sorprendentemente non è ammissibile, come il comportamento di Rehn non può essere analizzato solo in tal modo superficiale. Questo è un piano che Krugman conosce e l'onestà intellettuale che gli si riconosce porta ad esigere da lui un'analisi degna di tale onore ed onere.
Io ritengo che egli sappia, egli conosca molto anche di finanza e di Banche, specialmente americane, delle quote che gruppi finanziari americani e banche americane hanno nelle società europee e banche europee, ed egli sappia soprattutto degli UOMINI, del loro passato e dei conflitti d'interesse attuali, enormi, qui in Europa ed Italia. Non solo Lobbismo nell'UE come riportato in un bel post che lessi su Orizzonte48, qua è roba che avviene alla luce del sole, dagli anni 90, e Krugman lo sa meglio di molti altri.
Mi sono espresso non correttamente forse scrivendo americanizzazione dell'europa. Intendevo dire che egli,guardando in casa propria,può vedere dei modelli che si vogliono importare in Italia ed europa. Modelli sia dal punto di vista delle tipologie contrattuali nel lavoro, sia dal punto di vista del welfare, sia dal punto di vista del ruolo dello Stato e di quello del Mercato.
E perchè no, può vedere anche dei movimenti di capitale che partono proprio da casa propria e qua vediamo dove vanno a finire http://vocidallestero.blogspot.it/2013/01/per-il-sole-24-ore-il-distretto-di.html
Qualcuno diceva: per risolvere il caso segui la pista dei soldi. E come ci arriviamo noi, ci arriva anche lui, basta andare a ritroso. Posso anche azzardare qualcosa: si parta da certe aziende italiane che nei 90 furono vendute a gruppi che facevano capo a multinazionali americane. Si parta anche dalle quote della BCE, guardando anche dove lavoravano i suoi uomini di vertice, vedendo che si giunge così a banche americane. Ci si ricordi della fratellanza che lega Governo USA e banche e gruppi finanziari. Ecco perchè Krugman non li vuole fare certi nomi, da una persona che resta comunque vicina ad Obama, io personalmente non mi aspetto il massimo.
Rispetto il tuo parere. Per quanto mi riguarda, sin da quando ho cominciato qui con vocidallestero, la voce di Krugman è una delle prime che ho sentito tuonare sull'assurdità dell'euro e dell'austerità. Mi risulta anche che abbia difeso l'Argentina, e che l'abbia portata ad esempio ai paesi europei. In un contesto come il nostro, di pensiero unico sull'euro, mi sento grata nei suoi confronti e mi dispiace sentirlo attaccare. Su Olli Rehn, nel suo blog l'ha sputtanato dicendo di quella lettera...non mi pare che l'abbia coperto. Ha parlato della caduta della quota salari e dei diritti sociali anche nella sua America. Poi se è consigliere di Obama, è anche vero che Obama non ha mica tanto seguito i suoi consigli, mi pare, almeno nel suo primo mandato.
RispondiEliminaE comunque il succo è che la sua voce nel nostro contesto è utile e la diffondo - e tanto mi basta, Sa Sentenzia, poi, può darsi che abbia delle pecche. Certo, a loro americani non fa comodo un'Europa in depressione. Ma siccome non fa comodo nemmeno a noi...
Vorrei anche io esprimere il mio parere. Leggendo sul web, alcuni dicono che questa crisi è una crisi sistemica.La crescita infinita in un mondo finito di risorse è impossibile. In pratica non ci sarebbero risorse sufficienti per tutti.
RispondiEliminaChe ne pensate? Comunque viviamo davvero in un mondo in cui accadono cose imprevedibili e mai accadute prima. Che siano questi i tempi profetizzati dalla Madonna e nelle varie apparizioni (Lourdes,Fatima,Medjugorje,Valtorta ecc ecc) noti come "fine dei tempi"???
Buona giornata a tutti
Per quanto mi riguarda, non c'è da far confusione tra il problema della crescita che non rispetta l'ambiente e saccheggia le risorse del pianeta, che va sicuramente regolamentata - e il problema che viviamo qui oggi, che non è un problema di limiti di risorse, ma di "rapina di risorse" da parte di alcuni e a danno di altri. Attenzione, che questo discorso della decrescita non sia utilizzato per giustificare l'impoverimento e la spoliazione di una parte a favore dell'altra.
EliminaQuanto alla "fine dei tempi", all'avvento del dio denaro e delle illusioni luciferine... in modo del tutto intuitivo direi che ci siamo...
Suggerisco questa lettura:
Eliminahttp://goofynomics.blogspot.it/2011/12/decrescita-de-che.html
Grazie per avermi risposto. Chi è interessato sull'argomento può leggere questo:
RispondiEliminahttp://www.scrittivaltorta.altervista.org/profezie.htm