Su Reuters Anatole Kaletsky riprende un discorso di Adair Turner, presidente della Financial Services Authority britannica, in cui Turner ha autorevolmente ed apertamente sostenuto la monetizzazione del debito.
Il
presidente della Financial Services Authority, Adair Turner, lascia
Downing Street nel centro di Londra. |
Mercoledì
sera forse è stato un momento da "il Re è Nudo", un momento in cui il mondo si rende conto improvvisamente che
i suoi governanti sono affetti da un delirio che non deve essere
assecondato. L'illusione di oggi è il fatalismo economico: l'idea
che non può essere fatto nulla per scuotere la paralisi
dell'economia globale e che quindi una "nuova normalità"
di disoccupazione di massa e declino degli standard di vita sia
inevitabile per gli anni o i decenni a venire.
Che
questo assurdo fatalismo non ha senso è il concetto chiave di un
discorso
davvero storico
tenuto mercoledì da Adair Turner, presidente della Financial
Services Authority britannica e uno dei politici più influenti del
mondo finanziario.Turner sostiene che esiste un metodo praticamente
infallibile di stimolare l'attività economica, e che i politici e i
banchieri centrali non possono più trattarlo come un tabù: moneta
di nuova emissione dovrebbe essere distribuita ai cittadini o ai
governi dei paesi impantanati nella stagnazione e tale finanziamento
monetario di tagli fiscali o di spesa pubblica dovrebbe continuare
finché l'attività economica non si riprende.
L'idea
di distribuire denaro gratuito per porre termine a profonde crisi è
stata portata avanti a livello teorico da economisti seri sin dal
1930, quando era uno dei pochi interventi pratici di politica
economica su keynesiani e monetaristi concordavano. John Maynard
Keynes proponeva di seppellire denaro nelle miniere di carbone
dismesse per farlo disotterrare da lavoratori disoccupati, mentre
Milton Friedman consigliava di far cadere soldi dagli elicotteri per
farli raccogliere ai cittadini. Friedman ha anche sostenuto in un
articolo del 1948 che i governi avrebbero dovuto affidarsi
esclusivamente all'emissione di moneta per finanziare regolarmente i
loro deficit ciclici. Più di recente, come le politiche
convenzionali per rilanciare la crescita si sono dimostrate poco
efficaci o largamente fallimentari nell'impatto dei tassi di
interesse a zero e del quantitative easing, le proposte di
distribuire denaro mettendolo direttamente a disposizione dei
cittadini hanno silenziosamente guadagnato credito tra i critici
delle ortodosse banche centrali. Ho discusso questa tendenza, a volte
descritta come "quantitative easing per il popolo", in
diversi
articoli lo scorso anno.
Un
esercizio mentale certamente semplicistico ma efficace mostra perché le
politiche del "denaro dall'elicottero", che Turner chiama
overt
monetary financing
(OMF), sarebbero di gran lunga più valide del QE convenzionale
praticato oggi dalle banche centrali.
Si
consideri la Federal Reserve. Al momento la Fed emette $ 85 miliardi
di nuovo denaro al mese e lo distribuisce alle banche e agli
investitori di Wall Street acquistando titoli di Stato. E la Fed ha
promesso di continuare questo "quantitative easing" mensile
fino a che la disoccupazione non scenda a a livelli più normali e
sostenibili. Ora, supponiamo che invece la Fed divida i suoi $ 85
miliardi mensili in 300 milioni di assegni da 283 dollari ciascuno e
li consegni ad ogni uomo, donna e bambino in America. Si supponga,
inoltre, che la Fed prometta di continuare a inviare i suoi assegni,
sino al valore di 1000 dollari al mese per una famiglia di quattro
persone, fino a quando negli Stati Uniti non sia raggiunto
l'obiettivo di disoccupazione desiderato - e il presidente della Fed
aggiungesse che potrebbe aumentare gli assegni fino a $ 1,500 o $
2.000 al mese se $ 1.000 al mese per nucleo familiare si rivelassero
insufficienti. Non ci può essere dubbio che questo diluvio di denaro
gratuito stimolerebbe la spesa dei consumatori e rilancerebbe
l'occupazione - e non c'è dubbio che sarebbe infinitamente più
efficace della distribuzione di denaro agli investitori e alle banche
attraverso il QE.
Nonostante
la sua evidente efficacia - o forse proprio per questo – le
discussioni pubbliche sul "denaro dall'elicottero" sono
state tabù tra i funzionari economici. L'unica eccezione è stato un
discorso
di Ben Bernanke, nel 2002
,
tenuto prima di diventare presidente della Fed. Questo discorso ha
offerto la prima precisa ed eloquente giustificazione del
finanziamento monetario, che ha fatto guadagnare a Bernanke il
soprannome di "Helicopter Ben". Da allora, tuttavia, il
denaro dall'elicottero non è mai stato seriamente menzionato da
nessun alto funzionario di qualsiasi economia avanzata.
Fino
a questa settimana. Dieci anni dopo il discorso di Helicopter Ben,
Turner ha rotto il tabù sul finanziamento monetario. L'effetto sul
dibattito economico in tutto il mondo potrebbe essere profondo e
irreversibile. Il paper di 70 pagine di Turner presenta delle
argomentazioni sulle molte varianti del denaro dall'elicottero, con
una raffinatezza accademica senza precedenti, precisione finanziaria
e inquadramento storico. Fatto ancora più importante, il suo paper
respinge sistematicamente e rigorosamente tutte le obiezioni standard
sui soldi dall'elicottero.
Egli
dimostra che il collegamento tra il finanziamento con emissione di
moneta e l'iperinflazione è dubbio a livello teorico e storicamente
ingiustificato. In realtà, le obiezioni più gravi riguardano la
politica, non l'economia. Il rischio principale è che i governi
abusino della loro capacità di stampare moneta, considerando il
denaro dall'elicottero non come una misura di emergenza, ma come uno
strumento politico clientelare per cercare consensi. Ma questo
rischio può essere gestito al meglio impegnandosi in un dibattito
aperto e razionale sul ritmo adeguato di creazione di moneta, non
facendo finta che il finanziamento con emissione di moneta non
accadrà mai per poi gestire di nascosto operazioni simili senza
un'adeguata responsabilità pubblica o una razionale analisi
economica.
Sebbene
Turner sia troppo diplomatico per dirlo, questo è esattamente quello
che le banche centrali hanno fatto dalla crisi finanziaria del 2008 e
che il Giappone ha fatto per 20 anni. Di conseguenza, si sta correndo
il rischio crescente che molte delle più grandi economie del mondo
subiscano una sorte simile a quella del Giappone, con un'economia
distorta in modo permanente da decenni di tassi di interesse
artificialmente bassi, da mercati finanziari costantemente
manipolati e da una solvibilità del debito pubblico minacciata di
continuo da oneri insostenibili.
Tuttavia,
in questo scenario negativo non vi è nulla di inevitabile. L'esame
autorevole compiuto da Turner dei costi e dei benefici del
finanziamento monetario mostra che la stagnazione a lungo termine
può essere evitata, come sostenuto da economisti del calibro di
Keynes, Friedman e Bernanke. La scelta presentata spesso dai politici
tra l'austerità fiscale o la bancarotta del paese, è una falsa
dicotomia. L'alternativa alla bancarotta non è l'austerità e la
stagnazione permanente; è il finanziamento pubblico dei tagli
fiscali e degli investimenti pubblici con emissione di moneta per
promuovere la crescita economica. Ora che Turner ha rotto il tabù
sul denaro dall'elicottero, il suono della salvezza monetaria si
diffonderà presto in tutto il mondo.
Un articolo importantissimo. Il concetto fondamentale è che dalla trappola della liquidità si esce aumentando la circolazione monetaria, ma non dandola solo in mano alle banche e ai mercati finanziari, bensì con azioni dirette di sostegno della domanda.
RispondiEliminahttp://bastaconleurocrisi.blogspot.it/2013/01/politiche-economiche-per-la-piena.html
Naturalmente in ambito eurolandia va poi risolto l'altro problema, che l'espansione monetaria serve al sud ma non al nord. O si smonta l'euro oppure si mette in atto un alternativa come questa:
http://bastaconleurocrisi.blogspot.it/2013/01/una-conversazione-sul-tema-certificati.html
E pensare che fino al "divorzio" del 1981, in Italia, il "quantitative easing for people" ce l'avevamo!
RispondiEliminaMa non basta rimettere in discussione il ruolo delle BC e la "politica monetaria credibile (deflazionistica unilaterale), e cioè la loro indipendenza: bisogna ammettere che tutta la nuova macroeconomia classica (di cui l'indipendenza è un postulato) ha fallito e non poteva che fallire. Che era un'ideologia di rivalsa sulle teorie keynesiane, sulla emancipazione delle classi economiche subalterne, e sulla sconfitta che i neo-classici avevano subito dopo la crisi del '29.
Il punto è che si è voluto criticare, senza basi scientifiche rigorose, l'equilibrio keynesiano basato sulla piena occupazione (tipico il caso della stag-flazione, vista come problema irrisolvibile per keynes, ma in realtà problema politico internazionale transitorio,risoltosi con la stabilizzazione dei mercati petroliferi). E concepire un equilibrio "naturale" affidato fideisticamente alla vocazione filantropica di monopoli, oligopoli e concentrazioni di potere finanziario-industriale transnazionale.
Un equilibrio che poteva apparire vitale solo perchè ai suoi esordi, nella liberalizzazione globale dei capitali, consentiva l'impiego profittevole PROPRIO DI QUEL RISPARMIO DIFFUSO ACCUMULATO GRAZIE ALLO STATO KEYNESIANO DEL WELFARE. POI LORO STESSI HANNO BRUCIATO IN SCOMMESSE E IN SPECULAZIONI DI BREVE PERIODO QUESTO CAPITALE, CARICANDONE I COSTI SUGLI STATI.
Gli Stati sono diventati lo specchio della asimmetria sociale: "inutili e danonsi" in funzione di redistributori e stimolatori della domanda e dell'occupazione, MA GARANTI DEL BANKERS-WELFARE, doppiamente a scapito della generalità delle comunità democratiche.
Ma senza rivedere anche il regime del sistema bancario e della circolazione dei capitali, il semplice, episodico, ricorso alla monetizzazione del deficit di stimolo pubblico, non avrebbe effetti di riequilibrio permanente.
Aspettiamo che Kaleswky e Turner, e ancor più i (veri) governi democratici (da cui escludiamo in blocco quelli UEM e la commissione), traggano ulteriormente queste complessive conclusioni...
Carissimi, è vero, noi avevamo il QE per il popolo sino al famigerato divorzio!
RispondiEliminaInoltre Turner è un inglese, che per fortuna sua non ha da combattere anche con gli squilibri intrinseci dell'eurozona.
Tuttavia, sono andata a spulciare un po' meglio il suo discorso, e c'è una parte sul finale in cui argomenta in merito all'applicabilità del QE per il popolo nella nostra bislacca area monetaria unica, ed evidentemente non può non dire che ...non riuscendo nemmeno a fare un QE normale, o un'unione bancaria, figuriamoci se si superano gli ostacoli politici per fare addirittura un QE per il popolo!!!! Ne ho fatto un post apposito, che trovate qui.
Piano Piano ci si sta arrivando.
RispondiEliminaSperiamo che queste cose vengano applicate prima di arrivare ad avere la IPER-DISOCCUPAZIONE, la sorella molto più cattiva e brutale della IPERINFLAZIONE.
Leggo solo ora. Finalmente qualcuno comincia a far circolare questa idea!
RispondiEliminaE' uno dei pochi modi efficaci per indirizzare risorse finanziarie ai consumi e alla cosiddetta economia reale per ridarle impulso.
Diversamente, avremo la finanza fine a sé stessa che continuerà a correre vorticosamente suchiando risorse a chi lavora e produce.
il discorso è corretto il problema è dove vanno a finire realmente i finanziamenti monetari. anche gli USA stanno facendo politica monetaria espansiva ma i finanziamenti monetari della FED hanno dato ossigeno agli squali finanziari e all'apparato oligarchico-industriale in special modo militare a discapito della popolazione USA che ha il tasso di disuguaglianza più alto tra i paesi industrializzati. basta dire che con i soldi emessi dalla FED si poteva tranquillamente fare la riforma sanitaria e evitare la farsa del default come ha sapientemente spiegato krugman e Stiglitz. Niente bisogna nazionalizzare la Fed, peccato che chi ci ha tentato ovvero Lincoln sia stato ammazzato senza problemi
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