30/01/14

Quel che si dice nel Rapporto della Bundesbank sull'Imposta Patrimoniale Una Tantum

Direttamente dal sito della Bundesbank un estratto integrale del Monthly Report di gennaio ci offre un quadro molto dettagliato (e inquietante) sulla proposta di una patrimoniale da applicarsi nei paesi periferici per ridurre il debito pubblico, dato il loro elevato livello di ricchezza privata (punto su cui abbiamo già discusso qui). Nel report non mancano i suggerimenti su come far passare al meglio questa pericolosa misura, presentandola come una redistribuzione di ricchezza interna, e  sulla rapidità necessaria per il successo dell'operazione. Oltre la vaghezza di quanto finora riportato dalla stampa, qui si parla chiaramente di attività non finanziarie e illiquide, delle difficoltà della loro valutazione, e della opportunità di dilazionarne il pagamento.  
Il grado di dettaglio del piano e la possibilità di manovrare lo spread fanno temere che questo piano a un certo punto sarà attuato, con conseguenze catastrofiche per il mercato immobiliare, e con un ulteriore imponente trasferimento di ricchezza dalle famiglie alle istituzioni finanziarie. 
Ringrazio per la segnalazione il giornalista free lance Adam Lawrence Salter, che ha avuto la sagacia e l'intraprendenza di scovare questa preziosa fonte direttamente dalla "tana del lupo". 



Imposta patrimoniale una tantum: uno strumento per risolvere le crisi di insolvenza nell'eurozona?


Bundesbank - Rapporto
Mensile Gennaio 2014



Nel corso della crisi del debito sovrano, di tanto in tanto sono sorti forti dubbi sul fatto se i singoli paesi membri della zona euro siano in grado di servire il debito pubblico o se stiano attuando le misure necessarie a livello politico. A volte, i premi al rischio sui titoli di Stato sono aumentati bruscamente e le principali agenzie di rating ne hanno declassato considerevolmente il merito di credito. Questa situazione ha indotto l'area dell'euro a concordare varie misure di assistenza. Benché tali misure siano generalmente soggette a requisiti di consolidamento, esse tuttavia comportano una sostanziale mutualizzazione dei rischi di insolvenza degli stati senza essere controbilanciate da un corrispondente trasferimento di poteri sovrani a livello centrale.




Tuttavia, il quadro di governance dell'UEM istituito con i trattati dell'Unione Europea rimane sostanzialmente in piedi. In questo quadro gli stessi Stati membri sono in primo luogo responsabili delle proprie politiche fiscali ed economiche nazionali, l'assunzione di responsabilità per i debiti di altri Stati membri è in gran parte esclusa, ed è vietato il finanziamento dei governi attraverso la politica monetaria unica. Ciò dovrebbe garantire che la responsabilità ed il controllo siano tra loro collegati, in quanto, in prima istanza, sono i contribuenti dei rispettivi Stati membri che hanno la responsabilità del loro debito sovrano nazionale. Se poi i problemi di solvibilità ancora non sono risolvibili, sono i creditori del debito sovrano che dovrebbe essere chiamati in seconda istanza a sopportare il rischio finanziario delle loro stesse decisioni di investimento, in linea con i principi dell'economia di mercato. Programmi di aggiustamento economico finanziati dai contribuenti di altri Stati membri devono essere utilizzati solo come eccezione e come ultima linea di difesa, nel caso in cui sia in grave pericolo la stabilità finanziaria della zona euro nel suo insieme. Inoltre, tali programmi presuppongono che lo Stato in questione abbia un "mero problema di liquidità” e che le sue finanze pubbliche siano sostenibili o che la sostenibilità nel frattempo sia stata ristabilita con misure adeguate. Visto il mandato per la stabilità dell'Eurosistema, assicurare un alleggerimento (reale) del debito attraverso una maggiore inflazione dovrebbe essere fuori discussione. Perciò, un principio fondamentale del quadro attuale di governance dell'UEM è che uno stato membro che stia attraversando una crisi deve utilizzare pienamente le sue stesse risorse e capacità disponibili al fine di ripristinare la fiducia nella sostenibilità delle sue finanze pubbliche e, quindi, evitare l'altrimenti probabile scenario di un default sovrano che sicuramente costituirebbe un'emergenza nazionale.



La crisi attuale ha dimostrato che la fiducia nella capacità di un certo numero di Stati di servire i propri debiti è stata erosa anche se le alte passività del governo sono, in alcuni casi, accompagnate da notevoli attività pubbliche e private. In realtà, tali attività a volte costituiscono una percentuale del PIL maggiore  rispetto ai paesi che forniscono assistenza. [1] Stando così le cose, sembrerebbe sensato in primo luogo abbattere il debito pubblico mobilitando le attività di proprietà pubblica attraverso misure di privatizzazione. Ma oltre a questo, ci si può anche chiedere se, in una situazione eccezionale di emergenza nazionale, le privatizzazioni e le misure di risanamento convenzionali finalizzate alla realizzazione a lungo termine di avanzi primari consistenti dovrebbero essere integrate da un contributo da parte di attività private già esistenti, allo scopo di scongiurare la minaccia di un default sovrano. [2]


Avendo in mente questo particolare contesto, questa scheda descrive i vari aspetti di un prelievo una tantum sulla ricchezza netta privata interna, in altre parole, un prelievo sulle attività al netto delle passività. Dal punto di vista macroeconomico, un'imposta patrimoniale una tantum - e ancor di più un'imposta permanente sulla ricchezza - è in linea di principio fonte di considerevoli problemi, e le spese amministrative necessarie per la riscossione nonché i rischi che ne derivano per il percorso di crescita di un'economia sono elevati. Nella situazione eccezionale di un possibile default sovrano, però, un'imposta patrimoniale una tantum potrebbe rivelarsi più favorevole rispetto alle altre alternative disponibili. Imporre un ulteriore onere, ma più prolungato rispetto all'imposta patrimoniale, sul settore privato attraverso le imposte ordinarie, principalmente nella forma di imposte sui consumi o sul reddito, o fare tagli più drastici alla spesa pubblica, potrebbe non essere sufficiente o potrebbe essere considerato impossibile da far accettare. In definitiva si tratta di scenari in cui i potenziali creditori hanno profondi dubbi sulla sostenibilità del debito del paese, in modo tale che un'imposta patrimoniale una tantum sia considerata come alternativa a un default sovrano.



In condizioni favorevoli, un prelievo sulla ricchezza netta potrebbe portare a una redistribuzione di ricchezza una tantum dal settore privato al settore pubblico all'interno del paese in questione, facilitando in tal modo una diminuzione relativamente rapida e significativa del livello del debito sovrano e il ripristino più rapido della fiducia sulla sostenibilità del debito pubblico (e sul servizio del debito del paese). Se il prelievo si riferisce alla ricchezza accumulata in passato [3] e si crede che non sarà mai più ripetuto, nel breve termine è estremamente difficile per i contribuenti poter evadere, e il suo impatto negativo sull'occupazione e sugli incentivi al risparmio sarebbero limitati - a differenza di un'imposta permanente sulla ricchezza. Un rapido calo del debito sovrano potrebbe, in particolare, avere un effetto positivo sui premi di rischio dei titoli di stato per il paese in questione, e l'occupazione e gli incentivi al risparmio ne sarebbero rafforzati a seguito del minor grado di incertezza su futuri aumenti di imposte. Il pubblico consenso e la fattibilità politica di un'imposta patrimoniale una tantum potrebbero essere rafforzate presentandola come uno strumento di redistribuzione del reddito, che vale a integrare gli sforzi di austerità, che assicura che gli individui ricchi si assumano una quota maggiore dell'onere dell'aggiustamento, tanto più che gli specifici effetti redistributivi per un dato volume di prelievo possono essere guidati attraverso la concessione di franchigie fiscali e una modulazione dell'imposta.



Di conseguenza, il quadro generale dell'economia e il consenso del pubblico sulle misure fiscali necessarie nel paese interessato possono funzionare meglio rispetto allo scenario alternativo di un default sovrano. Non da ultimo, sarebbe in linea con il principio della responsabilità nazionale individuale per la politica di bilancio negli Stati membri nel caso in cui tutte le opzioni di consolidamento siano state rigorosamente utilizzate, e allo stesso tempo rafforzerebbe la credibilità del quadro di governance europea vigente. Gli incentivi per il perseguimento di una politica di bilancio sana nel futuro potrebbero essere notevolmente rafforzati se fosse chiaro che, in caso di crisi, il costo del perseguire politiche sbagliate non p essere scaricato sui contribuenti di altri paesi.


Tuttavia, in pratica la r
iscossione di un'imposta sul patrimonio netto, anche una tantum, comporta notevoli difficoltà. Una della vasta gamma di condizioni necessarie per garantirne il successo è la attendibilità del fatto che il prelievo sarà davvero imposto come una misura una tantum in una situazione straordinaria di crisi a livello nazionale - che è l'unico modo per limitare l'impatto negativo sugli investimenti e la potenziale fuga di capitali. Anche se il governo non può garantire, in generale, che il prelievo sarà effettivamente una misura una tantum, potrebbe godere di una maggiore credibilità se, in primo luogo, avrà realizzato le riforme strutturali necessarie; in secondo luogo, se sarà formulata una previsione verificabile di finanze pubbliche sostenibili con buoni margini di sicurezza e, terzo, se i costi politici di ripetere il prelievo appaiono alti. Inoltre, la decisione di applicare il prelievo deve essere presa rapidamente.

In caso contrario, gli individui colpiti sarebbero più facilitati a cercare di eludere l'imposta, e con un crescente livello di evasione fiscale l'accettazione pubblica del prelievo potrebbe presumibilmente diminuire. 
Altri problemi sono che la valutazione delle attività non finanziarie, in particolare, è probabile che sia relativamente impegnativa in termini di tempo e possa spesso essere oggetto di contestazione, e che, nel caso di attività illiquide, sarebbe probabilmente necessario dilazionare il pagamento dell'imposta nel tempo, il che significa che la riduzione del debito pubblico non avrebbe luogo subito nella sua interezza.



Inoltre, una volta che un prelievo di questo tipo venisse riscosso, questo sarebbe un segnale per altri paesi con livelli di debito pubblico molto elevato, e potrebbe scatenare delle risposte di evasione. Probabilmente sarebbe una sfida notevole, per limitare questi effetti, puntare a prospettive di finanze pubbliche sane in tutta l'area dell'euro. La rigorosa attuazione delle attuali regole di bilancio può certamente aiutare in questo senso.
(sul rigore delle regole vedi qui, ndt)



Nel complesso, un'imposta patrimoniale una tantum comporta rischi considerevoli, e le condizioni per un'attuazione di successo non sono facili da soddisfare. Pertanto, un'imposta patrimoniale deve essere presa in considerazione solo in casi assolutamente eccezionali, come un default sovrano incombente. Tuttavia, in confronto a un default sovrano, l'imposizione di un'imposta patrimoniale probabilmente potrebbe avvenire in modo più strutturato e ordinato. Sarebbe conforme al principio della responsabilità nazionale individuale, in base al quale i contribuenti nazionali dovrebbero stare in prima linea per coprire le passività del loro governo, prima di ogni appello alla solidarietà da parte di altri paesi.




[ 1 ] Questo può essere dedott
o dal “Household Finance and Consumption Survey” della BCE ( http://www.ecb.europa.eu/home/html/researcher_hfcn.en.html ), dai conti finanziari e dai conti nazionali.


[ 2 ] La possibilità di introdurre un
'imposta patrimoniale è stata recentemente discussa da diverse angolazioni: vedi S Bach ( 2012), Capital Levies – A Step Towards Improving Public Finances in Europe, DIW Economic Bulletin 8; or IMF, Fiscal Monitor, “Taxing times”, October 2013, p49.  Gli argomenti presentati qui fanno espresso riferimento al caso particolare dei paesi che attraversano una emergenza fiscale in cui l'imposta patrimoniale costituisca un'alternativa al default sovrano.


[ 3 ] Questo significa misurare
la ricchezza netta privata ad una determinata data nel passato.

25 commenti:

  1. (...)se il prelievo si riferisce alla ricchezza accumulata in passato [3] e si crede che non sarà mai più ripetuto, nel breve termine è estremamente difficile per i contribuenti poter evadere, e il suo impatto negativo sull'occupazione e sugli incentivi al risparmio sarebbero limitati - a differenza di un'imposta permanente sulla ricchezza.(...)

    sembra la trama di un film americano che parla della pianificazione di una grande rapina
    ...

    quindi in pratica il consiglio è che tutte le nazioni in difficoltà devono sincronizzarsi per avere successo ed avere la certezza di rubare il massimo possibile dai loro cittadini

    Wow, e le diffondono pure... queste... notizie

    ma Uriel dice che il fiscal compact è già un regalo che ci hanno fatto... sporchi & dannati Italiani... Nein
    cattifi cattifi

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    1. @Ludd
      ..ma Uriel dice che ..

      Herr Uriel, l'ex Balilla Furioso e da un pò di tempo Teutone di Ferro, ha perso una occasione (e non é l'unica) per non scrivere fesserie.

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  2. Guarda, questa notizia non è tanto diffusa, si trova in un angoletto del sito della Bundesbank che riporta un estratto in inglese dell'intero Rapporto Mensile in lingua tedesca, l'ha scovata un giornalista free lance Canadese/Inglese che quindi me l'ha segnalata sperando che queste informazioni possano arrivare alla grande stampa...intanto l'ha mandata a noi, sapendo dell'opera di diffusione, volenterosa ma ancora di nicchia, in cui siamo impegnati.

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    1. Ciao Carmen, è a questo che faceva riferimento Weidmann l'altro giorno?

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    2. Ciao Paolo, sì, certo, esattamente a questo. Si sapeva che la Buba aveva chiesto una patrimoniale che affermasse il principio della responsabilità nazionale per i debiti pubblici, ma non se ne conoscevano i dettagli. Questo è un estratto originale da quel documento, abbastanza esplicito.

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  3. "Guarda, questa notizia non è tanto diffusa, si trova in un angoletto del sito della Bundesbank"

    mi pareva strano... ma non tanto, se ci pensi ormai sembra che abbiamo spento lo spirito critico,

    sai, D'Ambrosio si è solo appoggiato!

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  4. "Visto il mandato per la stabilità dell'Eurosistema, assicurare un alleggerimento (reale) del debito attraverso una maggiore inflazione dovrebbe essere fuori discussione."......

    non sia mai che danneggio il creditore, il debitore è sporco e cattivo tanto più se è italico

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  5. Come ho sempre pensato non si è stati mai così lontani dalla pace tra i paesi europei come da 6 anni a questa parte, e non molto tardi inizieranno ad esserci seriamente i presupposti per una futura e risolutiva guerra contro la germania (perché conti alla mano ci sono più di 100 milioni di persone nel continente che sono in condizione di prostrazione, ed altri 100 milioni che ci entreranno trà qualche anno).

    Stanno tentando in tutte le maniere:
    prima di alterare in maniera significativa il risultato di eventuali elezioni (cosa in atto da tempo e che si apprestano a terminare a breve),manipolando il sistema elettorale, per avere il massimo guadagno nel breve periodo dalla situazione attuale utilizzando a pieno la schiatta dei Quisling, in ginocchio pronti ad obbedire,

    poi di inibire libere elezioni (anche questa direzione sta dando i suoi frutti da ormai un bel pò di tempo),

    .... e come in ogni tornante della storia ad un certo punto una formazione che avrà solo in mente il redde rationem prenderà il comando supportata da una marea umana di disoccupati, sottoccupati, pensionati tutti ridotti alla fame ed in schiavitù: i dati sull'occupazione in italia sono assolutamente falsati poiché già da ora il suo livello reale è quasi doppio rispetto ai dati artatamente costruiti e diffusi.

    In quest'anno si passerà dal paventare riforme strutturali alla loro attuazione, (cfr.Electrolux), e molte persone che ancora dormono si sveglieranno ed inizieranno, dapprima molto confusamente, a capire chi sono io loro governanti, per conto di chi governano, con quali finalità. Il fatto è che sarà già tardi perché già ora il paese non c'è più.

    La cosa penosa è che sento sempre più rappresentanti della cittadinanza eletti, o dipendenti pubblici a vario titolo (i vari professori universitari o boiardi di stato), quindi gente che la fabbrica non l'ha vista neanche con un binocolo, parlare di produttività, costo del lavoro, efficienza, flessibilità e parole similmente gravemente insultanti di vario genere .... tutti al riparo dal vivere sulla loro pelle il loro reale significato.

    Deflazione significa essenzialmente figli mai nati, nonni o genitori morti prima del loro tempo perché le cure non saranno possibili, e per chi sarà a metà del guado, fare un'esistenza in stato di schiavitù e piena di stenti ... il resto è pubblicità imperiale.

    Questi gerarchi conoscono bene la storia, i suoi meccanismi e stanno solo cercando di ritardare gli eventi al fine di trarre il maggiore guadagno.

    Se gli andrà bene ci sveglieremo nel 1750 ma con in più una organizzazione pseudostatuale di fatto feudale, se non sarà così saranno comunque tempi bui per tutti.

    Non bisogna dimenticare, perché se saremo presenti il conto andrà presentato esattamente come viene fatto proprio dai creditori, ovvero di fatto e di diritto riservandosi di non rispettare i diritti umani condendo il tutto con impunità in qualsiasi sede.

    Basterà utilizzare gli stessi strumenti del nemico.

    So che la sede non è adatta, spero perdonerete il mio sfogo,ma la morte per consunzione della mia patria, per mano di miei connazionali, proprio non riesco a guardarla con freddezza e distacco ... non è nelle mie possibilità

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  6. un piano di spoliazione messo nero su bianco. a grandi linee. pazzesco.

    neanche come ultima ratio...proprio si capisce che svendere tutto e espropriare i risparmi è l'obiettivo.

    poi ci si chiede come mai le politiche comunitarie non funzionino...non sono mai state pensate per funzionare. il loro funzionamento sarebbe stato solo un positivo effetto collaterale che non si è verificato.


    un processo di Norimberga per questi sarebbe troppa grazia. anche e soprattutto per i "nostri".

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  7. ormai non mi meraviglia piu niente.
    mentre l'austerità cruccha sta distrugendo l'europa del sud, sotto gli applausi della commission EU e naturalmente i deficienti piddini italiani, la situazione nel altro fronte (Ucraina) cruccho, chiamiamolo Lebensraum ost, non è meno drammatica.

    L'uomo di berlino, cioè Vladimir klitchko sta portando il paese sul orlo di una querra civile, insieme ai colaborationisti del partito nazifascista "Swoboda" i quali peraltro furono già stati invitati dalla konrad adenauer Stiftung, think thank della CDU della Merkel. uno dei leader dello Swoboda si chiama Oleh Tjahnybok ed è un grande ammiratore della SS-Divison Galizien. i pestatori dello Swoboda girovagano per la città con delle Stange d'acciaio intimidando massicciamente la popolazione, ci sono già stati massicci pestacci contro sostenitore dell attuale partito al governo janukovitch e polizia. NSDAP remember.

    per piu informationi si legga qui, purtroppo in tedesco.
    ottimo blog, sulla geopolitica tedesca.

    http://www.german-foreign-policy.com/de/fulltext/58786

    allora come oggi la parola d'ordine è: "NOI PAGIAMO PER TUTTI" che naturalmente e una gigantesca balla.

    allora come oggi, ancora tutti a dormire e a sognare, tranne i britannici, che non si fidarono mai die crucchi.

    luttwack disse: ogni tanto l'europa impazzische, io dico ogni tanto la germania impazzische. i toni sono inquetanti in Germania, non solo quelli della Bundesbank, ancora piu inquetante e il quasi completo servilismo europea nei confronti della Germania.

    saluti paolo




    lista dei nazisti, attivi nella politica del dopoquerra,

    http://de.wikipedia.org/wiki/Liste_ehemaliger_NSDAP-Mitglieder,_die_nach_Mai_1945_politisch_t%C3%A4tig_waren


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    1. Molto interessante, grazie per i link! Sembra che il primo e disponibile anche in Inglese e Francese in alto a destra dello schermo...

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    2. Ottimo, importante materiale sull'Ucraina, grazie.

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    3. Gli interessi russi sull'Ucraina sono notevoli.
      L'armata rossa ci salverà una seconda volta dai tedeschi?

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  8. Grazie, post importante. Link Retweeted anche da Beppe Grillo:

    https://twitter.com/truleely/status/428928531297341440/photo/1/large

    https://twitter.com/truleely/status/428835164366446592

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  9. Non mi stupisco, daltronde mettevano nero su bianco la "soluzione finale". Efficientismo creditizio teutonico....

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  10. Mi sembra di capire che da queste parti la proposta di un'imposta patrimoniale una tantum per evitare un eventuale default non sia gradita, evidentemente si ignorano le conseguenze di un default

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    1. A Peter, tu ignori le "cause" dell'eventuale default, il che è molto peggio...

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    2. Scusa, quanto si prende per fare l'eurotroll? pagano bene? e si pagano le tasse?

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  11. Cara Carmen,
    ritwitto e ripubblico sul mio blog - sempre sperando che la diffusione virale in rete costringa la grande stampa a prenderne atto.
    Qualcuno potrebbe tradurre in termini più umani di Google il testo linkato da Paolo?
    http://www.german-foreign-policy.com/de/fulltext/58786

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    1. Bravissimo,
      per l'articolo in tedesco forse abbiamo un volenteroso tedescofono...

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    2. Ecco la traduzione del link di Paolo, dal blog di Matteo Thomann. Grazie a Matteo per la traduzione.

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  12. La Reuters la notizia l'aveva data. Consiglio anche il commento che ne fa Varoufakis: "The most recent Bundesbank proposal would, if adopted, (and as Karl Whelan succinctly implied in his tweet) create conditions of a slow-burning capital flight from the Periphery that, at moments of heightened fiscal stress, would quickly turn into an exodus. I have no doubt that the Bundesbank’s higher echelons understand this. But this is precisely why they are proposing the one-off tax: because the Bundesbank’s long term aim has always been a smaller Eurozone, preferably unshackled by any member-state west of the Rhine and south of the Alps."

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    1. era ora che qualcuno riprendesse quanto scrive da anni Varoufakis. La Bundesbank non ha mai creduto nell'euro, le è stato imposto dalla politica tedesca. Sono decenni che il potere della Bundesbank è in declino ma la crisi dell'euro, prevista da tanti economisti, le ha ridato un'opportunità e Wiedmann, che è intelligente, l'ha raccolta. Tutti gli anti euristi non arrivano a capire che Wiedmann è il loro principale (e unico) alleato. Non può andare in TV e dichiarare "vogliamo l'euro del nord" quindi fa l'unica cosa che può fare: una lenta sequenza di azioni di disturbo tesa a creare astio, sfiducia dentro e fuori la Germania... è abile e ha tutto a favore quindi se non siete pazzi e ne avete in eccesso portate almeno una parte del vostro denaro fuori dall'Europa (non in Germania, ve lo rimanderebbero indietro).

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    2. "Tutti" non direi, anonimo: anche Bagnai lo ripete da tempo che Weidmann è vivo e lotta insieme a noi.

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    3. considerare Weidmann nostro alleato quando propone manovre per rastrellare i nostri conti correnti è un punto di vista ingegnoso.

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