21/01/17

Donald Trump, il discorso inaugurale: ridiamo il potere al popolo.

Nel discorso inaugurale dopo il giuramento, il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump non assume, come di solito avviene, il tono conciliante ed ecumenico del vincitore giunto al potere, ma ribadisce con forza e determinazione i temi caldi della sua campagna elettorale, promettendo di restituire il potere al popolo e rimettere al centro di tutto l'interesse degli Stati Uniti. Dichiara che vuole parlare a tutti gli americani, ma indica apertamente nell'establishment, che ha fatto i propri interessi invece di quelli della nazione, il nemico interno del paese.
Evoca la classe media impoverita, le fabbriche arrugginite, i lavoratori disoccupati, le madri povere delle città interne, promette loro che non saranno più dimenticati.   Afferma che l'economia sarà stimolata attraverso la protezione dalla concorrenza degli altri paesi e un grande rilancio delle infrastrutture. Ribadisce il suo motto: America first.

 

 

 

Discorso inaugurale di Donald Trump, 20 gennaio 2017

 

Traduzione di @Andunedhel

 

Presidente della Corte suprema Roberts, presidente Carter, presidente Clinton, presidente Bush, presidente Obama, americani e gente di tutto il mondo: grazie.

 

Noi, i cittadini d'America, ci siamo ora uniti in un grande sforzo nazionale per ricostruire il nostro paese e per ripristinare la sua promessa per tutto il nostro popolo.

Insieme, determineremo il corso dell'America e del mondo per molti, molti anni a venire.

Insieme, affronteremo sfide. Affronteremo difficoltà. Ma porteremo a termine il lavoro.

Ogni quattro anni, ci riuniamo su questi gradini per effettuare il trasferimento, ordinato e pacifico, del potere e siamo grati al Presidente Obama e alla First Lady Michelle Obama per il loro gentile aiuto durante questa transizione. Sono stati magnifici. Grazie.

La cerimonia di oggi, tuttavia, ha un significato molto speciale. Perché oggi non stiamo semplicemente trasferendo il potere da un'amministrazione all'altra, o da un partito all'altro - ma stiamo trasferendo il potere da Washington, DC, e restituendolo nuovamente a voi, il popolo.

Per troppo tempo, un piccolo gruppo nella capitale della nostra nazione ha raccolto i benefici del governo, mentre il popolo ne ha sostenuto il costo.

Washington è fiorita - ma il popolo non ha partecipato della sua ricchezza.

I politici hanno prosperato - ma i posti di lavoro se ne sono andati, e le fabbriche hanno chiuso.

L'establishment ha protetto se stesso, ma non i cittadini del nostro paese.

Le loro vittorie non sono state le vostre vittorie. I loro trionfi non sono stati i vostri trionfi. E mentre loro hanno celebrato nella capitale della nostra nazione, c'era poco da festeggiare per le famiglie che sono in difficoltà nel nostro paese.

Tutto questo cambia - a partire proprio da qui e da ora, perché questo momento è il vostro momento: appartiene a voi.

Appartiene a tutti quelli riuniti qui oggi e a tutti quelli che stanno guardando da tutta l'America.

Questo è il vostro giorno. Questa è la vostra festa.

E questo, gli Stati Uniti d'America, è il vostro paese.Ciò che veramente è importante non è quale partito controlla il nostro governo, ma se il nostro governo è controllato dal popolo.

Oggi, 20 gennaio 2017, sarà ricordato come il giorno in cui il popolo ha ripreso nuovamente in mano il governo di questa nazione.

Gli uomini e le donne dimenticati del nostro Paese non saranno più dimenticati. Tutti vi ascoltano ora.

Siete venuti a decine di milioni per diventare parte di un movimento storico, come il mondo non ne ha mai visto uno prima.

Al centro di questo movimento c'è una convinzione fondamentale: che una nazione esiste per servire i suoi cittadini.

Gli americani vogliono grandi scuole per i loro figli, quartieri sicuri per le loro famiglie, e, per loro, buoni posti di lavoro.Queste sono giuste e ragionevoli richieste di un popolo virtuoso.

 

Ma per troppi dei nostri concittadini esiste una realtà diversa: madri e bambini intrappolati nella povertà nelle nostre città dell'interno; fabbriche arrugginite sparse come lapidi sull'orizzonte della nostra nazione; un sistema educativo inondato di denaro, ma che lascia i nostri giovani e meravigliosi studenti privi di ogni conoscenza; e il crimine e le bande e le droghe che rubano troppe vite e derubano il nostro Paese di tanto potenziale non realizzato.

Questa carneficina americana finisce qui e finisce ora. Siamo una sola nazione - e il loro dolore è il nostro dolore. I loro sogni sono i nostri sogni; e il loro successo sarà il nostro successo. Condividiamo un cuore, una casa, e un destino glorioso.

Il giuramento che faccio oggi è un giuramento di fedeltà a tutti gli americani.

 

Per molti decenni abbiamo arricchito l'industria estera a scapito dell'industria americana; sovvenzionato gli eserciti di altri paesi, consentendo nel contempo il tristissimo indebolimento delle nostre forze armate. Abbiamo difeso i confini di altre nazioni, rifiutando di difendere i nostri. E abbiamo speso trilioni e trilioni di di dollari all'estero, mentre le infrastrutture degli Stati Uniti sono cadute in rovina.

Abbiamo fatto ricchi altri paesi, mentre la ricchezza, la forza e la fiducia del nostro paese sono scomparse all'orizzonte.

Una dopo l'altra, le fabbriche hanno chiuso e lasciato le nostre sponde, senza un pensiero per i milioni e milioni di lavoratori americani lasciati indietro. La ricchezza della nostra classe media è stata strappata dalle loro case e poi ridistribuita in tutto il mondo.

Ma questo è il passato. E ora stiamo guardando solo al futuro.

 

Noi riuniti qui oggi promulghiamo un nuovo decreto, da ascoltare in ogni città, in ogni capitale straniera, e in ogni stanza del potere. Da ora in avanti, una nuova visione governerà la nostra terra. Da questo momento in poi ci sarà solo un motto: l'America viene prima. L'America viene prima.

Ogni decisione sul commercio, sulle tasse, sull'immigrazione, sulla politica estera, sarà fatto per beneficiare i lavoratori americani e le famiglie americane. Dobbiamo proteggere i nostri confini dalla devastazione di altri paesi che fabbricano i nostri prodotti, rubano le nostre aziende, distruggono i nostri posti di lavoro. Questa protezione porterà a una grande prosperità e forza.

 

Mi batterò per voi con ogni respiro del mio corpo - e non vi deluderò mai, mai. L'America tornerà a vincere, a vincere come mai prima. Ci riprenderemo i nostri posti di lavoro. Ci riprenderemo i nostri confini. Ci riprenderemo la nostra ricchezza. E ci riprenderemo indietro i nostri sogni.

 

Costruiremo nuove strade e autostrade, e ponti e aeroporti, e gallerie, e ferrovie attraverso tutta la nostra meravigliosa nazione. Tireremo fuori la nostra gente dall'assistenzialismo e la metteremo di nuovo al lavoro - per ricostruire il nostro paese con mani americane e lavoro americano.

Seguiremo due semplici regole: comprare americano e assumere americano. Cercheremo amicizia e buoni rapporti con le nazioni del mondo - ma lo facciamo con la consapevolezza che è il diritto di tutte le nazioni il mettere al primo posto i propri interessi.

Noi non cerchiamo di imporre il nostro modo di vita a nessuno, ma piuttosto di farlo risplendere come un esempio. Risplenderemo come un esempio da seguire per tutti .

Rafforzeremo vecchie alleanze e ne creeremo di nuove - e uniremo il mondo civile contro il terrorismo islamico radicale, che verrà sradicato completamente dalla faccia della Terra.

 

Il fondamento della nostra politica sarà una fedeltà totale verso gli Stati Uniti d'America, e attraverso la nostro lealtà verso il nostro paese, noi riscopriremo la nostra lealtà reciproca. Quando apri il tuo cuore al patriottismo, non c'è spazio per i pregiudizi.

La Bibbia ci dice: "Quanto è buono e quanto è soave che il popolo di Dio viva insieme in unità".

Dobbiamo dire quello che pensiamo apertamente, discutere onestamente i nostri disaccordi, ma perseguire sempre la solidarietà.

Quando l'America è unita, l'America è totalmente inarrestabile.

 

Non ci deve essere nessuna paura - siamo protetti, e saremo sempre protetti.

Saremo protetti dai grandi uomini e dalle grandi donne del nostro esercito e delle nostre agenzie di polizia. E, soprattutto, saremo protetti da Dio.

 

Infine, dobbiamo pensare in grande e sognare ancora più in grande. In America, noi capiamo che una nazione vive solo finché ce la mette tutta. Noi non accetteremo più politici tutti chiacchiere e niente fatti - costantemente a lamentarsi, ma mai a fare nulla di concreto.

Il tempo delle parole vuote è finito. Ora arriva l'ora dell'azione.

Non lasciate che nessuno vi dica che non si può fare. Nessuna sfida può essere più forte del cuore, della combattività e dello spirito dell'America. Noi non falliremo. Il nostro paese si svilupperà e prospererà di nuovo. Ci troviamo alla nascita di un nuovo millennio, pronti a svelare i misteri dello spazio, a liberare la terra dalle miserie della malattia, e a sfruttare le energie, le industrie e le tecnologie di domani.

Un nuovo orgoglio nazionale sveglierà le nostre anime, solleverà i nostri sguardi, e guarirà le nostre divisioni. È tempo di ricordare la vecchia saggezza che i nostri soldati non potranno mai dimenticare: che sia che siamo neri o marroni o bianchi, tutti noi sanguiniamo lo stesso sangue rosso di patrioti, tutti godiamo le stesse libertà gloriose, e noi tutti salutiamo la stessa grande bandiera americano.

E sia un bambino nato nella metropoli di Detroit sia nelle pianure spazzate dal vento del Nebraska, guardano allo stesso cielo di notte, riempiono il loro cuore con gli stessi sogni, e sono infusi con l'alito della vita dallo stesso onnipotente Creatore. Quindi, americani tutti, in ogni città vicina e lontana, piccola e grande, da una montagna all'altra, e da mare a mare, sentite queste parole: voi non sarete mai più ignorati.

La vostra voce, le vostre speranze, i vostri sogni definiranno il nostro destino americano. E il vostro coraggio, la vostra bontà e il vostro amore ci guideranno per sempre lungo il cammino. Insieme, renderemo l'America di nuovo forte. Renderemo l'America di nuovo ricca. Renderemo l'America di nuovo orgogliosa. Renderemo l'America di nuovo sicura.

E, sì, insieme, faremo di nuovo grande l'America.

 

Grazie, Dio vi benedica e Dio benedica l'America.

10 commenti:

  1. Josef Sezzinger21 gen 2017, 22:06:00

    Che Mr. Trump abbia l'etica e potere necessario a limitare il potere di finanza e banche ?
    Basta scorrere i nomi delle persone nominate nei posti chiave......

    dalle parole di Abraham Lincoln:
    Il lavoro viene prima del capitale.
    Il capitale è solo il frutto del lavoro, e non avrebbe mai potuto esistere se il mondo del lavoro non fosse esistito prima. Il lavoro è superiore al capitale, e merita dunque una maggiore considerazione.

    a quelle di Thomas Jefferson:
    Se gli Americani consentiranno mai a banche private di emettere il proprio denaro, prima con l’inflazione e poi con la deflazione, le banche e le grandi imprese che ne cresceranno attorno, priveranno la gente delle loro proprietà finché i loro figli si sveglieranno senza tetto nel continente conquistato dai loro padri.

    Esse ci dicono che un certo modo di fare impresa e finanza sono una minaccia per i più......
    la situazione attuale conferma le loro predizioni.

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  2. Quando Trump parla di "people" cui dare il potere, è questa gente che intende:
    https://theintercept.com/2017/01/21/identify-trump-donors/
    Credere che un miliardario, che non può che essere un sociopatico malato di mente (perchè nessuna persona normale accumulerebbe più soldi di quanti ne possa spendere lui e i suoi eredi, se ne accumula di più è psicologicamente disturbato) voglia fare il bene della gente è da fessi (se ci si crede davvero) o da manigoldi (se lo si sa benissimo, ma sostanzialmente la si pensa come lui).

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  3. Carmenthesister22 gen 2017, 00:03:00

    Non ci illudiamo che Trump sia il paladino del popolo, e per un migliore inquadramento del personaggio nel contesto geopolitico suggerisco questa equilibrata lettura
    Come dice Bagnai, Trump è lì per difendere il capitalismo da se stesso, rappresenta il vecchio capitalismo industriale e produttivo - che comunque tiene conto delle ragioni del lavoro e degli interessi nazionali - contrapposto al capitalismo assoluto finanziario e mondialista.
    Tra i due, è il primo che ci offre una preziosa opportunità...

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  4. E questo sarebbe un discorso pieno di acredine e rancore, caro Zuccone Zucconi?
    Magari ce ne fossero di questi discorsi in Italia

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  5. rappresenta il vecchio capitalismo industriale e produttivo
    davvero? E chi è che ha spostato le fabbriche in Messico, la Apple o la Ford? TUTTE le grandi industrie USA hanno delocalizzato, fatto profitti mostruosi, speculato in borsa e adesso torneranno solo se potranno pagare salari cinesi, altrimenti non lo faranno mai. E con un ministro del lavoro che è un boss del fast food nemico dichiarato del salario minimo, avranno quello che vogliono.
    Non esiste un capitalismo "Produttivo" vs "capitalismo finanziario".
    Fattelo spiegare da Jack Ma:
    http://www.dagospia.com/rubrica-4/business/ascoltate-ritagliate-frasi-jack-ma-fondatore-alibaba-uomo-pi-139832.htm

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  6. Carmenthesister23 gen 2017, 01:03:00

    Allora diciamo meglio: una old economy più nazionalista rispetto alla new economy mondialista, così penso che ci possiamo stare.

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  7. Gianni Ciardiello23 gen 2017, 12:22:00

    Aggiungo pure che il 2 tipo di capitalismo, non poteva esistere senza il primo.
    In sostanza il figlio uccide il padre che lo ha generato, ma in questo caso si può dire che caduto il primo ( capitalismo produttivo da econia reale), cadrebbe anche il secondo.
    Forse qualcuno in usa lo ha capito.

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  8. @Carmen

    é sostanzialmente la stessa cosa sostenuta in questo articolo di pepe Escobar in italiano sul sito ComeDonChisciotte:
    Ecco come sarà la presidenza Trump

    Ma l'esito finale sarà esattamente quello desiderato da Obama & neo-con, solo spostato un pò nel tempo.

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  9. […] suo blog, riportiamo il commento del famoso analista Paul Craig Roberts al discorso di insediamento di Donald Trump, 45° Presidente degli Stati Uniti: Trump ha chiaramente individuato il nemico interno, ma le sue […]

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  10. […] suo blog, riportiamo il commento del famoso analista Paul Craig Roberts al discorso di insediamento di Donald Trump, 45° Presidente degli Stati Uniti: Trump ha chiaramente individuato il nemico interno, ma le sue […]

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